IL SISTEMA MUSICA IN ITALIA VALE 3,7 MILIARDI DI EURO E “TIENE”
GRAZIE ALLA MUSICA DIGITALE E ALLA RACCOLTA DI DIRITTI.
La musica digitale (+13%) è il comparto più promettente e registra le migliori performance, seguito dalla raccolta dei
diritti SIAE e SCF per la musica diffusa in attività commerciali e pubblici esercizi (+9%). Stabili gli strumenti
musicali (+0,3%). Il valore complessivo della filiera è condizionato dal calo dell’elettronica di consumo audio (25%). Questi i principali risultati del Rapporto Economia della Musica in Italia, realizzato da Fondazione Università
IULM e promosso da Dismamusica, FEM, SCF e SIAE.
Milano, 26 ottobre 2010 – Viene presentato oggi all’Università IULM di Milano il Rapporto 2010 Economia della
Musica in Italia, realizzato da Fondazione Università IULM, coordinato dal professor Luca Barbarito (Università
IULM), promosso da Dismamusica (Associazione distribuzione industria strumenti musicali e artigianato), FEM
(Federazione Editori Musicali), SCF Consorzio Fonografici, SIAE, con il contributo di Fondazione Cariplo.
Dalla ricerca emerge che il fatturato complessivo del settore musicale italiano nel 2009 è pari a 3,7 miliardi di euro
(-9% rispetto al 2008). Il sistema musica “tiene”. La flessione è, infatti, determinata dal pesante calo del comparto
dell’elettronica di consumo audio (-25%) ed è da contestualizzarsi nell’ambito di uno scenario economico
caratterizzato da un PIL in calo del 5,1% (pari a una diminuzione dei consumi dell’1,2%).
“La tenuta del sistema musica è buona anche se la filiera sta attraversando una profonda rivoluzione che terminerà
tra 5 anni. Le vendite del mercato digitale non compensano ancora le perdite del mercato fisico. A questa filiera
occorrerebbe una riforma strutturale nel comparto dei diritti la cui gestione diventerà sempre più rilevante. Una
semplificazione ma allo stesso tempo un maggior rigore nei meccanismi di tutela degli stessi, aiuterebbero nella
generazione di un maggior valore per tutti”, commenta Luca Barbarito, Professore Associato di Economia
all'Università IULM e coordinatore della ricerca.
Lo studio fornisce una visione completa del ‘sistema musica’ in Italia da un punto di vista economico-quantitativo,
analizzando i singoli stadi della sua filiera produttiva, scissa in due macro aree di riferimento: il ‘piccolo settore’
(nel quale rientrano gli stadi relativi alla produzione, alla distribuzione e al consumo della musica) e il ‘grande
settore’ (che include i player più esterni della filiera, ovvero i produttori e distributori di strumenti, di musica
stampata, chi fa formazione musicale e produce elettronica di consumo).
I principali risultati del Rapporto 2010 Economia della Musica in Italia
Partendo dal ‘piccolo settore’, va premesso che lo studio ha distinto diverse modalità di fruizione della musica
analizzate dal punto di vista quantitativo monitorandone l’evoluzione.
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Musica su supporti fisici. Le vendite su supporti fisici segnano un calo del 25% rispetto al 2008 (con un fatturato
di 375 milioni di euro) nonostante una riduzione del prezzo dei cd.
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Musica digitale (brani e suonerie). Rappresenta il segmento più promettente e registra le migliori
performance dell’intero sistema musica. Nel 2009 le vendite digitali hanno fatto registrare un valore complessivo
di 44 milioni di euro (sell-out) e una crescita del 13% rispetto all’anno precedente.
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Attività commerciali e pubblici esercizi. È tra i segmenti che registrano le migliori performance dell’intera filiera
(secondo solo alla musica digitale). Con un incremento del 9% e un fatturato di 71 milioni di euro ‘attività
commerciali e pubblici esercizi’ esprime il valore dei diritti raccolti da SIAE (diritti d’autore) e SCF (diritti
discografici) per la musica diffusa in attività commerciali e pubblici esercizi. I risultati positivi testimoniano la
crescente consapevolezza, da parte degli operatori professionali (es. bar, ristoranti, centri commerciali, alberghi, etc.)
circa l’obbligatorietà del pagamento di tali diritti. Questo segmento è l’unico a crescere nell’ambito della cosiddetta
“Musica sparsa”, ovvero diffusa all’interno di attività economiche (ludiche o ricreative), e quest’anno è stata
classificata e analizzata per tipologia di fruizioni e fatturato generato rispettivamente da radio (-8%), diritti televisivi
(-8%), discoteche (-5%), oltre alle attività commerciali e pubblici esercizi.
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Sincronizzazioni. Questa edizione del Rapporto Musica introduce per la prima volta la rilevazione delle
sincronizzazioni. Il loro valore per l’anno 2009 ammonta a 31 milioni di euro ed è così composto: 12,3 milioni di
euro sono raccolti dagli editori musicali, 4,8 milioni di euro dalle case discografiche e i rimanenti 14 milioni
rappresentano il compenso separato per la proiezione pubblica nelle sale, raccolto da SIAE.
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Musica dal vivo. La crescita della musica dal vivo, +3% con 781 milioni di fatturato, nasconde, in realtà, come lo
scorso anno, un calo del numero del numero dei biglietti e un aumento dei prezzi.
La flessione complessiva del ‘piccolo settore’ (pari a -6%) va contestualizzata in uno scenario macro-economico
complessivo che, come anticipato, vede i consumi totali in Italia diminuire lungo il corso del 2009.
“I dati del Rapporto Musica riflettono una realtà caratterizzata da una profonda evoluzione nelle modalità di fruizione
di musica, paragonabile ad un vero e proprio ‘mutamento climatico’ che ha contribuito a ridisegnare il profilo del
mercato. Cresce in maniera promettente di consumo digitale; contemporaneamente ci muoviamo in uno scenario in
cui la musica è sempre più legata alla gestione dei diritti. Oggi i flussi economici generati dai ‘diritti discografici’
rappresentano, infatti, una voce sempre più rilevante nell’economia delle case discografiche; per molte di queste
imprese, costituiscono la fonte principale di ricavi”, commenta Saverio Lupica, Presidente di SCF Consorzio
Fonografici. “La raccolta dei diritti discografici cresce, a conferma che ogni giorno sono sempre di più gli operatori
professionali che fanno uso di musica riconoscendo spontaneamente il compenso dovuto agli artisti e ai discografici”.
"La musica rappresenta un patrimonio importante e un settore fondamentale della produzione culturale del nostro
paese, il Rapporto sull'Economia della musica, abbracciando l'intero universo produttivo di questo settore, è uno
strumento indispensabile di analisi per chi vuole contribuire allo sviluppo dell'Industria Musicale in Italia”, sottolinea
Paolo Franchini, Segretario Generale FEM (Federazione Editori musicali).
“Il Rapporto sull’Economia della Musica è un quadro integrato e complessivo del mercato della musica in Italia e uno
strumento fondamentale per comprendere la complessità socio-economica del fenomeno Musica. Per il 2009 il
rapporto evidenzia come la maggior parte dei diritti d’autore derivi dalle pubbliche esecuzioni, quasi 94 milioni di
euro, con un incremento del 2,4% rispetto al 2008 e sempre meno dai diritti derivanti dalle vendite dei supporti. E’
fondamentale in questo ambito il lavoro svolto dalla SIAE, con i suoi 650 punti territoriali sparsi in tutta Italia. Il
settore più promettente di tutto il sistema musica è però quello digitale: i diritti incassati dalla SIAE per le utilizzazioni
di musica online sono aumentati del 17% rispetto al 2008 e si prevedono ulteriori incrementi. Nel mese di luglio la
SIAE ha firmato un importante accordo con YouTube, per assicurare agli autori e agli editori un compenso che tiene
conto dell’intensità di utilizzo delle loro opere sulla popolare piattaforma”, commenta Giorgio Assumma, Presidente
della SIAE.
Passando ai dati del ‘grande settore’ (quello dei segmenti più esterni al sistema) la ricerca evidenzia un fatturato
complessivo in calo del 16% con 1.010 milioni di euro, trascinato dalla netta riduzione delle vendite dell’elettronica
di consumo audio (- 25%), il comparto che più ha sofferto in tutto il sistema, replicando il trend dell’anno
precedente.
Si confermano sostanzialmente stabili i comparti della musica stampata e degli strumenti musicali (+0,3%). In
quest’ultimo comparto aumenta il valore degli acquisti di chitarre acustiche, percussioni, strumenti ad arco, organi e
accessori.
“I dati relativi al 2009 rivelano sì una sostanziale tenuta del comparto degli strumenti musicali, ma non possiamo
trascurare il fatto che questa tenuta, in sé di segno positivo, assume un significato diverso in una visione di più ampio
respiro del mercato. I quattro anni precedenti al 2009 sono stati infatti caratterizzati da un ben più rilevante trend di
crescita”, afferma Claudio Formisano, Presidente di DISMAMUSICA, aggiungendo: “Per recuperare la sua spinta
alla crescita, il nostro settore è chiamato a generare senza soluzione di continuità progetti e iniziative tesi a superare
il momento di stasi attuale. In quest’ottica come Associazione intendiamo anche offrire alle istituzioni il nostro knowhow e la nostra esperienza per promuovere insieme l’apprendimento della musica e la pratica musicale con
conseguenti benefici sia per la cultura che per l'economia del Paese”.
Il quadro finale del sistema musica (milioni di euro), anno 2009
Fondazione Università IULM - Ricerca applicata, formazione continua, eventi culturali
Nel quadro generale della valorizzazione del rapporto tra formazione e ricerca, nonché della collaborazione interdisciplinare tra
i settori didattici, Fondazione Università IULM si propone come ambito in cui Università, amministrazioni e imprese possono, in
convergenza di obiettivi e interessi, lavorare sui temi della conoscenza e sulle problematiche di sviluppo del capitale umano.
Oltre cinquanta progetti di ricerca conclusi nell’ambito delle scienze della comunicazione, del marketing, dell’innovazione, del
sistema salute&società, del turismo e del management culturale e una Scuola di Comunicazione per assicurare corsi di alta
formazione e professionalizzanti nell’area post-experience
Per informazioni: Consuelo Costa - Tel. 02.891412690 – e-mail: [email protected]
DISMAMUSICA (Distribuzione, Industria, Strumenti musicali e Artigianato)
DISMAMUSICA è l’associazione di riferimento per il settore della produzione e distribuzione di strumenti musicali e di musica
stampata. Fondata nel 1982, DISMAMUSICA offre al mercato una importante serie di servizi di supporto, a partire da un
osservatorio annuale sui dati di vendita (disponibile sin dalla sua fondazione) che è il riferimento più autorevole per la corretta
valutazione del peso reale del suo mercato. Il suo obiettivo predominante è lo sviluppo dell’applicazione della pratica musicale
a partire dalla scuola dell’obbligo. DISMAMUSICA sta inoltre aggregando da alcuni anni al proprio interno anche il settore dei
servizi tecnici (con l’adesione a DISMAMUSICA da parte di AIARP, l’associazione nazionale accordatori e riparatori di
pianoforti). È organizzatrice anche dell’unica manifestazione espositiva nazionale (Music Italy Show) dedicata principalmente al
settore dello strumento e dell’editoria musicale, dell’audio-video professionale e dei relativi segmenti di accessori e servizi, ma
pronta ad accogliere tutti i componenti del settore musica che condividano l’obiettivo di creare un “sistema musica” nazionale.
Si pone quindi come portavoce dell’intero settore in tutte le sue componenti essenziali.
Per informazioni: Gianni Cameroni - Tel. 0362.583672 – e-mail: [email protected]
FEM – Federazione Editori Musicali
FEM, la Federazione degli Editori Musicali, è nata nel 2001 e raccoglie oltre sessanta imprese tra cui le più importanti aziende
Italiane e multinazionali. La sua missione è di operare al fianco di editori e autori per la tutela e la protezione del diritto d’autore.
La Federazione degli Editori Musicali è di recente entrata in Confindustria e sarà parte del Consiglio Direttivo di Confindustria
Cultura Italia (CCI), la cui attività vede l’industria culturale italiana unita a difesa della proprietà intellettuale.
Tra gli impegni fondamentali di FEM c’è la volontà di stimolare SIAE per approdare a quei cambiamenti necessari a
modernizzare l’Ente e allinearlo alle migliori società di collecting europee; inoltre FEM, come membro del Consiglio Direttivo
della Federazione Anti Pirateria (FPM), è attenta al mondo digitale e fortemente impegnata a combattere il fenomeno della
pirateria.
Per informazioni: Segreteria FEM Federazione Editori Musicali Tel. 02.76036405 - e- mail: [email protected] ;
[email protected]
SCF Consorzio Fonografici
SCF Consorzio Fonografici gestisce in Italia la raccolta e la distribuzione dei compensi, dovuti ad artisti e produttori
discografici, per l'utilizzo in pubblico di musica registrata, come previsto dalla legge sul diritto d'autore e dalle direttive
dell'Unione Europea. Costituito nel 2000, il consorzio è composto da oltre 300 imprese, case discografiche major e
indipendenti, ampiamente rappresentative del repertorio discografico nazionale e internazionale pubblicato in Italia e tutela,
inoltre, i diritti di decine di migliaia di artisti ed interpreti italiani e stranieri, grazie agli accordi di collaborazione con IMAIE,
Istituto Mutualistico Artisti Interpreti Esecutori. SCF gestisce i contratti per l’utilizzo in pubblico del repertorio discografico
nazionale e internazionale pubblicato in Italia facilitando i rapporti tra chi produce e chi utilizza musica. Attraverso il rilascio di
“un’unica licenza” il consorzio offre, infatti, la possibilità di diffondere in pubblico il repertorio musicale delle case discografiche
rappresentate, nonché di effettuare le copie tecniche funzionali all’utilizzo.
Per informazioni: Daniela Bellotti - Tel. 02.465475.47 – cell. 335.7406919 – e-mail: [email protected]
SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori)
La Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE) - fondata nel 1882 da illustri rappresentanti della cultura italiana, tra cui
Giuseppe Verdi, Giovanni Verga, Giosuè Carducci, Edmondo De Amicis – è un Ente pubblico a base associativa (art. 180 legge
633/1941, art. 1 legge n. 2 del 9 gennaio 2008), cui aderiscono volontariamente autori ed editori - ad oggi oltre 90.000 - per la
tutela economica delle loro opere. Chi decide di iscriversi alla SIAE, in concreto, le delega il compito di seguire il “percorso”
delle proprie opere (anche attraverso la sua capillare rete territoriale) e di percepire i compensi dovuti per legge per ogni tipo di
sfruttamento delle stesse (es. alla radio, alla televisione, nei locali da ballo, a teatro, su Internet ecc.). La SIAE è stata tra le
prime Società d’Autori al mondo a predisporre una licenza per l’utilizzo della musica on line fino a siglare, nel luglio 2010, un
accordo di licenza (valido fino a dicembre 2012) che copre l’uso in Italia, in modalità streaming, di musica e opere audiovisive
del repertorio SIAE nei video presenti sulla piattaforma YouTube.
La SIAE elabora i dati statistici sul consumo di spettacolo in Italia, con cadenza annuale e semestrale, e ha istituito
l’“Osservatorio dello Spettacolo”, un centro di raccolta dati consultabili on line sul sito www.siae.it.
Per informazioni: Daniela d’Isa - Tel. 06 59902696 / 335 6052095 - e-mail [email protected]
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Ufficio Stampa Università IULM
Cantiere di Comunicazione
Francesco Pieri
Tel. 02.87383180 – 347.9648650
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