CamminareAdorareRitornare

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Comunità “Eccomi, manda me!”
Cellule di Evangelizzazione
16° Incontro - settimana dal 5 all’11Dicembre 2015
Camminare, adorare e ritornare
Carissimi fratelli e sorelle, vogliamo riflettere insieme sul brano dei magi che troviamo in
Mt 2,1-12. E fissare l’attenzione su tre verbi che indicano tre atteggiamenti del cuore e della vita del
cristiano.
Leggiamo insieme il brano biblico:
“1 Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a
Gerusalemme e domandavano: 2 «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua
stella, e siamo venuti per adorarlo». 3 All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui
tutta Gerusalemme. 4 Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul
luogo in cui doveva nascere il Messia. 5 Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è
scritto per mezzo del profeta: 6 E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo
capoluogo di Giuda:da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele». 7 Allora
Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa
la stella 8 e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e,
quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo». 9 Udite le parole del
re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e
si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10 Al vedere la stella, essi provarono una
grandissima gioia. 11 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo
adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 12 Avvertiti poi
in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.” (Mt 2,1-12)
1. Camminare
Il primo verbo camminare è caratteristico dei Magi, che a differenza di Erode sono
costantemente in movimento. Entrambi cercano il Bambino, per motivi totalmente opposti. Gli uni
per adorarlo, l’altro per ucciderlo. Ma mentre i Magi camminano, seguono la stella, si informano,
domandano, contemplano il cielo e la vita. Sono attenti ai segni dei tempi, alla presenza del Dio
Bambino, invisibile, piccolo e fragile che non impone a nessuno la sua presenza amante. Erode è
fermo. Non si muove dal suo palazzo d’oro. Si turba, ha paura di perdere qualcosa e non Qualcuno.
Mente, si infuria, vive nelle tenebre e fa le cose segretamente. Non segue la stella, non guarda il
cielo. E’ triste e solo con il suo oro e il suo potere. Non è re neanche di se stesso, eppure è il re della
Giudea.
Il cristiano è sempre un uomo in costante cammino. Non è arrivato mai. La meta è sempre
davanti a lui. Ha un cuore sempre alla ricerca, sempre nuovo, ogni mattina, capace di ricominciare
anche mille volte a giorno. Guarda il cielo, cammina anche nella notte, chiede aiuto ai fratelli,
domanda, non è presuntuoso. Il cristiano non ha paura di perdere qualcosa ma desidera incontrare
Qualcuno. Lascia i tesori per trovare il Tesoro.
In realtà il primo a mettersi in cammino è stato il Bambino. Lui non è venuto dall’oriente ma dal
cielo. E’ il suo viaggio è stato più lungo e faticoso. Egli viene a cercare l’uomo e si lascia trovare da
chi lo vuole incontrare.
Ci possiamo fare adesso questa domanda: Sono in cammino?
2. Adorare
Il secondo verbo è adorare che significa mettere la mano alla bocca, contemplare, fare silenzio
per ascoltare il grido silenzioso d’amore del Dio Bambino. Che si fa piccolo per farci grandi in Lui.
Erode ha paura di un Bambino. Non conosce l’adorazione se non dei propri idoli: potere, denaro,
onori, piaceri, ecc.
Adorare è il più grande atto di umiltà. Nell’adorazione viene immolato l’io e messo al centro
Dio. E tutto prende il suo posto, quando adoriamo il Bambino. Egli mette ordine, non toglie vita ma
da la Vita. Non viene per uccidere. Egli all’inizio è un Bambino alla fine un Crocifisso. Come si
può avere paura di un Dio così?
Adorare è un atto di verità. E la verità dianzi a Dio, alla sua luce che illumina il cuore nella
notte, che libera dai lacci e dalle catene del peccato.
I magi adorano Dio e portano oro, incenso e mirra al Bambino Re, Dio e Uomo. Oro al Re,
incenso a Dio e mirra all’Uomo. Ma oltre a questo portano se stessi a Dio. Erode cerca Dio
Bambino per ucciderlo. Alla fine e non ora, dopo aver piantato il seme del vangelo su questa terra si
farà uccidere per il bene degli uomini. Darà la vita per dare vita al mondo.
Domanda: Adoro il Bambino?
3. Ritornare
Il terzo verbo, dopo il camminare e l’adorare è ritornare. Il ritornare è la conseguenza del
camminare e dell’adorare. Come può ritornare colui che sta fermo? Come può amare colui che non
adora?
Erode non può ritornare nella sua casa, nel suo paese, nel suo cuore. I magi ritornano al loro
paese per un'altra strada. La strada di Dio.
Ecco l’anima della cellula, della S. Messa, della Chiesa: Camminare, adorare e ritornare. Siamo
il popolo di Dio che cammina dietro di Lui, che lo adora vivendo una relazione di amicizia con Lui,
per ritornare per “un'altra strada”, la strada di Gesù, nella nostra casa, nel nostro lavoro, tra i nostri
amici e vicini, ecc. a portare la presenza amante e discreta del Bambino. Una presenza silenziosa
ma che grida a squarciagola: Dio ti ama. Vieni e vedi!
Domanda: Ritorno per “un'altra strada”?
Maria donna del cammino, prima adoratrice e Madre del “ritorno”, ci indichi sempre come la stella
la via di Dio per trovare la luce e illuminare le tenebre del nostro cuore e del cuore degli uomini.
Amen. Alleluia
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