L’avvento della tirannide e la seconda colonizzazione L’avvento della tirannide Tra il VII e il VI secolo a.C. in molte città greche si affermano ordinamenti politici di natura timocràtica (= basati sulla ricchezza, timè + cràtos= forza) = i cittadini partecipano al governo a seconda della ricchezza (soprattutto fondiaria) che ciascuno possiede evidenti sono le disparità fra cittadini ricchi e cittadini meno abbienti Tutto ciò provocò VIOLENTI GUERRE CIVILI che portarono alla nascita di una nuova forma di governo: la tirannide l’aristocrazia si organizza intorno ad un leader politico, chiamato tiranno, che difende i propri interessi e non necessariamente va contro il popolo solo in un secondo momento, egli prende il potere e poi lo esercita in maniera violenta mentre il re, il basileus, otteneva il potere per via ereditaria, il tiranno si impadroniva illegalmente del potere Oggi il termine «tiranno» indica un individuo feroce e spietato, che opprime i suoi concittadini In origine invece la tirannide in Grecia aveva un significato diverso: indicava che il potere all’interno della polis, invece che essere esercitato dall’assemblea degli aristocratici, si concentrava nelle mani di una singola persona, che governava senza tenere conto delle istituzioni legali. Presto i tiranni cercarono anche l’appoggio del popolo per contrastare gli aristocratici, che reagirono organizzandosi in gruppi detti «eterìe», cioè associazioni di «etàiroi» (= compagni), spesso in conflitto tra loro e in lotta con i tiranni La tirannide fu comunque una tappa importante per lo SVILUPPO DELLA DEMOCRAZIA I più famosi tiranni Pisìstrato 550 a. C. ad Atene Cìpselo VIII secolo a. C. a Corinto Pìttaco 600 a. C. nell’isola di Lesbo Polìcrate VIII secolo a. C. a Samo La seconda colonizzazione a partire dall’800 a. C. circa si sviluppa un imponente fenomeno di emigrazione le cause furono varie: sviluppo della proprietà privata: a volte un agricoltore libero, dopo un’annata infelice, era costretto ad indebitarsi, dando come garanzia del suo debito la terra; se poi non era in grado di saldare il debito, doveva cedere la sua proprietà, continuando a lavorare come schiavo al servizio del signore Si formò così un’aristocrazia latifondista in conflitto con i contadini poveri soluzione per conflitti politici interni alla pòlis: gli ‘indesiderati’ vengono cacciati via e sono costretti a fondare una nuova città ricerca di nuovi sbocchi commerciali per i mercanti e gli artigiani ricerca di nuovi sistemi di sostentamento per coloro che erano divenuti poveri Per questi motivi molte città, tra l’VIII e il VI secolo a.C., iniziarono un processo di colonizzazione che portò alla fondazione di decine di nuove poleis in tutto il Mediterraneo: - sulle coste della Francia (Marsiglia) sulle coste dell’Africa (Cirene) Sulle coste del Mar Nero In Sicilia + sulle coste dell’Italia meridionale Questa zona verrà poi chiamata Magna Grecia per somiglianza alla civiltà greca Si trattò di un importante di un importante fenomeno di migrazione, chiamato «seconda colonizzazione» per distinguerlo dalla colonizzazione avvenuta in epoca micenea e che portò i Greci alla conquista della città di Troia Le più importanti rotte di colonizzazione (VIII-VI sec. a. C.) La seconda colonizzazione (VIII-VI): la Magna Grecia Come nasce una colonia La città di partenza, detta metròpolis, cioè «città madre», mette a disposizione navi e risorse economiche si consulta l’oracolo di Delfi per ottenere un beneplacito per la spedizione si nomina l’ecìsta, fondatore, responsabile della fondazione, con pieni poteri civili e militari i coloni ricreano i vecchi usi e costumi nella nuova patria tra la metròpolis e la nuova colonia si conservano stretti legami culturali, religiosi, politici, sociali, … Nella città coloniale tuttavia si sviluppano equilibri sociali e politici molto diversi da quelli della madrepatria: si tratta di un mondo più libero e meno sottoposto al peso delle tradizioni e all’autorità delle famiglie dominanti. La Magna Grecia La colonizzazione greca si orientò verso le regioni più vicine e considerate ‘vuote’, cioè senza importanti interlocutori politici e culturali: l’Italia meridionale e la Sicilia La Magna Grecia in Campania abbiamo, oltre ad Ischia (in greco, Pitechùssa), che fu la più antica colonia greca, Neapolis, Paestum ed Elea a nord i Greci non andarono perché incontrarono i popoli del Lazio e gli Etruschi La Magna Grecia in Puglia Sparta fonda Taranto in Basilicata e Calabria si fondano Sibari Crotone Locri e Reggio La Sicilia La colonizzazione greca conobbe particolari difficoltà in Sicilia, a causa dei Sìculi, dei Sicàni e soprattutto dei Fenici prima colonia fu Siracusa nel 733 a. C. importante fu Agrigento dove fu tiranno Falàride Importante fu anche la colonia di Selinunte I commerci la colonizzazione produsse (ma ne fu anche causa) un intenso commercio tra madrepatria, colonia e popolazioni confinanti Questo periodo di vivacità commerciale e il benessere che si diffonde contribuisce ad accentuare gli squilibri economici all’interno delle poleis: i proprietari terrieri credono infatti che la loro supremazia venga minacciata dagli «arricchiti» del nuovo sistema si sviluppa una classe sociale media: gli artigiani, marinai, armatori, mercanti all’ingrosso e al minuto si diffonde l’uso della moneta: all’inizio le monete valgono quanto pesano (oro e argento) hanno una forma molto diversa rispetto a quella di oggi: erano infatti piccole sbarre di ferro, chiamati «oboli» La monete ateniese, la «dracma», divenne presto la più importante. Esse avevano incisa da una parte la testa della dea Atena con l’elmo e una corona di foglie di olivo e dall’altra la civetta, l’animale simbolo di Atene. La moneta Ogni città indipendente batteva moneta e ciascuna aveva un suo simbolo particolare che ne permetteva l’identificazione le prime monete erano ‘incuse’, cioè con un’impronta incavata e non a rilievo alla fine del V secolo a. C., a Reggio si definì un valore convenzionale della moneta, non più equivalente al valore del metallo, di cui era fatta Moneta incusa di Taranto (VI secolo a. C.) Moneta incusa di Sìbari (circa 550 a. C.) Fin dal VII sec a.C. il pagamento in moneta sostituì lo scambio di merci e permise di organizzare un mercato economicamente vivace. Per questo si svilupparono presto servizi equivalenti alle nostre «banche», che prestavano denaro con interesse. Tra le banche più attive c’erano i templi: nei templi infatti si trovavano doni preziosi e offerte che rappresentavano capitali ingenti che potevano essere prestati, richiedendo poi gli interessi