I primi “logografi” - Scuola e cultura oggi

I primi “logografi”:
CARONE, DIONISIO, XANTO, FERECIDE, ACUSILAO
Sono gli antecedenti della storiografia greca, i primi scrittori in prosa (detti anche  per contrapporsi agli
).
Ne abbiamo pochi frammenti, ma molti sono i nomi: Dionigi di Alicarnasso in un saggio su Tucidide ne elenca molti
che registravano le tradizioni dividendole per popoli e per città e davano largo spazio al mito.
CARONE DI LAMPSACO
o Nato circa il 520
o Opera annalistica: 
o Opera storica: , fino al 492 (con distruzione della flotta di Mardonio per una tempesta sul monte
Athos)
DIONISIO DI MILETO
o Vicende della Persia fino alla morte di Dario e appendice sulla guerra di Serse
XANTO DI SARDI
o Memorie della Lidia fino alla sconfitta di Creso e la conquista persiana
FERECIDE DI ATENE
ACUSILAO DI ARGO
o Nasce circa il 590
La storiografia: ERODOTO
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Nacque ad Alicarnasso nel 484 a.C.
Padre di origine Caria: Lyxes (madre: Dryo o Royo ?); ebbe un fratello: Teodoro
Era parente del poeta epico Paniassi
 nel 444 a.C. (fondazione di Turii con Pericle)
tra 479 (anno dell’insurrezione ionica) e 454 (liberazione di Alicarnasso) fu in esilio a Samo per sfuggire a
Ligdamis II (o lo fu solo la sua famiglia? O solo Paniassi per un tentativo di ribellione?)
non necessariamente a Samo compose la sua opera: anche ad Alicarnasso si parlava ionico!!!
Tra 454 e 440: molti viaggi, susseguitisi probabilmente in questo modo:
 454 – 448: I soggiorno ad Atene
 448- 446: viaggio in Egitto e impero persiano e composizione del  egizio (pubblicato
certamente prima del 441, anno dell’Antigone)
 446-444: viaggi vari in Grecia e II soggiorno ad Atene, ove tenne pubbliche letture della sua opera
con molto successo (cfr. Sofocle, Tucidide, Plutarco)
 444: colonizzazione di Turii
 444- 440: soggiorno a Turii
 440: forse tornò ad Atene (perché conosce i propilei ed alcuni fatti specifici della guerra del
Peloponneso)
 non si sa se morì qui o se tornò a Turii; certo morì dopo il 425 (negli Acarnesi Aristofane allude al
 babilonese)
per questo motivo era detto “cittadino del mondo”; e perciò era 
a Samo cominciarono le sue curiosità, poi viaggiò verso coste dell’Asia Minore, Ponto attraverso itinerari
commerciali, Egitto, Oriente, Impero persiano, Grecia (soprattutto santuari e campi di battaglia), isole Ionie
(es. Zacinto, nella rotta per Turii), Sicilia e Magna Grecia.
Tanto che si ipotizzò che fosse un mercante (!) > no! Era solo interesse per i nuovi luoghi
Certo furono viaggi reali, perché raccolse molte notizie: alcune sono veramente sue osservazioni, altre
vengono da informazioni altrui! > errori!!!
Era perciò oggettivo, curioso e aperto ad ogni nuovo uso ()
Scrisse l’opera chiamata  (ma sarebbe meglio definirla ) divisa in 9 libri (come le 9 Muse)
dai grammatici alessandrini
Ma i primi 4 libri sembrano digressioni “estranee” all’argomento principale (le guerre persiane) >
QUESTIONE ERODOTEA:
1. perché tante digressioni?
2. perché l’opera termina con il 479 (presa di Sesto)?
3. perché molte “promesse” fatte nel corso dell’opera non sono poi mantenute?
Le probabili risposte sono:
1. le digressioni erano insite nella concezione erodotea della storia
2. la presa di Sesto fu la fine sostanziale delle ostilità
3. succede solo per l’: per motivi di ordine artistico!!!
> l’opera si può dire completa, anche se non fu rielaborata
certo non è un’opera unitaria. Per quale motivo? Ci sono 3 ipotesi:
1. Scholl: teoria dei  minori, poi uniti
2. Jacoby: teoria della 
3. Erodoto voleva scrivere un’opera etnografica, con digressioni, notizie, curiosità sul tipo
della letteratura precedente (es. Ecateo), ma poi passa da cosmopolita a nazionalista per il
soggiorno ad Atene e l’influenza di Pericle > narra le guerre persiane > da un polo
etnografico ad un polo storico > da logografo a storico > da  (= cose persiane) a
 = guerre persiane)
Ma Erodoto non percepì la mancanza di unitarietà: per lui la storia era solo esposizione delle ricerche > solo
narrazione
L’opera fu composta in un periodo di tempo molto ampio! La parte più antica è il  egiziano, scritto, o
almeno abbozzato, dopo il viaggio in Egitto. Esso fu noto, almeno attraverso pubbliche letture, certo prima del
411 (anno dell’Antigone)
FONTI (secondo la dichiarazione dell’autore stesso):
1.  (diretta visione)
2.  (ragionamento)
3.  (tradizione)
Ma certamente vi furono anche:
1.
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fonti scritte (soprattutto per la parte geografica ed etnografica): Omero, Eschilo, raccolte di
oracoli, epigrammi, logografi, carte geografiche di Anassimandro ed Ecateo, documenti
ufficiali, liste di sacerdoti, vincitori e magistrati, novellistica popolare ionica, diari di marcia,
tripode di Delfi.
2. fonti orali: Archia Spartano, Timne di Olbia, molti altri anonimi (dice: ) per mezzo
di interpreti > spesso molti errori!!!
3. fonti archeologiche: epigrafi, monumenti, templi. Ma ignorava le lingue > spesso superficiale
ed erroneo (es. legge PALEI per ELEI)
CARATTERISTICHE DI ERODOTO:
 curioso ed interessato a tutto e tutti
 ricerca di “meraviglie” () > giudizio spesso puerile!!!
 No genealogia e miti
 Usa visione e deduzione (es. epr isola Kemmis, Chimera e Ciclopi), talora la comparazione
glottologia
 Conoscenze filosofiche, ma vaghe
 Regresso rispetto ad Ecateo perché è più passivo verso la tradizione: quasi mai opera una scelta
decisiva tra due ipotesi!!!
 Però dà maggiore importanza dalla ricerca e alle testimonianze: perciò fu detto da Cicerone “padre
della storia” (anche se lo spirito critico era già nato con Ecateo e il vero metodo storico arriverà solo
con Tucidide)
 Crede ad oracoli, sogni, visioni profetiche
 Crede nello > ondeggia tra razionalismo e razionalità
 Ma: visione pessimistica della vita ed agnosticismo etico
 Idee politiche: fu eclettico, ma esaltò la libertà
DIFETTI DELLO STORICO:
 fiaba e storia spesso si mescolano
 talora cerca cause aneddotiche e novellistiche (es. su Clistene, Pisistrato, Policrate)
 lui stesso nel proemio dice di scrivere per “celebrare”: il suo intento era perciò simile a quello
dell’aedo, che celebra 
 non usa una cronologia unitaria, ma si adatta a vari sistemi
 incomprensione per i dati statistici > cifre esagerate!!!
o
PREGI DELLO STORICO:
 valore delle testimonianze (più di Ecateo)
 distingue sempre tra cose viste di persona e cose sentite dire
 è imparziale perché cosmopolita
 ha sensibilità storica per certi fatti: es. le navi ateniesi mandate agli ioni sono dette 
 esattezza di misure ed equivalenze di unità di misura
 osservazioni enologiche
 è fonte preziosa (perché oggettiva) quando fra 2 ipotesi non sceglie ma le presenta entrambi, lasciando
al lettore la scelta (diversamente da Tucidide)
 descrive accuratamente paesaggi e campi di battaglia (perché li vide di persona!!!)
 talora ricerca cause umane, anche se spesso introduce forze metafisiche
 PER TUTTO QUESTO è IL PRIMO STORICO DEGNO DI QUESTO NOME
o
Come nella sua narrazione non c’è un avvenimento principale ma tutto è importante allo stesso modo, così lo
stile è paratattico ( ed “assai omerico” (Anonimo del Sublime)
Erodoto scopre la storia, ma l’uomo è attore, non protagonista, perché le cause dei fatti sono ancora
trascendenti (dice: bisognava che…, era necessario che…) e talora ci sono 
Per la comprensione per tutti i  si inserisce nella “relatività delle leggi” in sintonia con i sofisti
Per primo usa il termine  e lo intende nel senso etimologico: “narrazione di ciò che è stato visto “
(rad.  )
In tutto c’è un’ottica ateniese: giustifica l’impero di Atene con la vittoria sul barbaro (Tucidide eviterà questo
trito luogo comune) anche se sa di dire cose noiose > perfettamente i linea con la politica periclea, cui fa
propaganda. Ne fu tanto influenzato da trasformare la sua opera etnografica in opera storica!!!
Sulla compiutezza dell’opera: nell’Ottocento si credeva che fosse incompiuta perché vengono “promessi” i
 che poi non vengono trattati. Inoltre l’opera si ferma al 478, anno non canonico, visto che
Tucidide “colmerà” questa lacuna anteponendo i fatti dal 478 al 431 (la cosiddetta pentakontetìa) per potersi
collegare con la guerra del Peloponneso. Ma ciò non vuol dire che l’opera sia incompiuta, perché c’è un
capitolo conclusivo!!! Forse era conclusa la sezione  ma non tutta l’opera, che però non fu rivista nel
suo insieme? NO!!! la storia per Erodoto è proprio così: un succedersi di  di vicende!!!
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