ISTITUTO COMPRENSIVO PARITARIO SAN LEONE MAGNO Scuola dell’Infanzia, Primaria, Secondaria di I e II grado PROGETTO CONTINUITA’ ed ORIENTAMENTO: DALLA SCUOLA dell’INFANZIA AL LICEO “Istituto S. Leone Magno” REALIZZATO DA: dott.ssa Monica De Carolis FINALITÀ E OBIETTIVI La finalità del “Progetto continuità” è di creare un filo conduttore che vada dal primo anno della Scuola dell’infanzia e che arrivi fino all’ultimo anno del Liceo; tale filo riguarda sia l’attenzione alla piena formazione della personalità degli alunni che l’impegno di realizzare delle attività che partano dalle effettive capacità ed esigenze evolutive degli alunni. Pertanto il progetto si propone di raggiungere i seguenti obiettivi: - Favorire la crescita integrale degli alunni dal punto di vista cognitivo, emotivo, relazionale e spirituale. Le nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo richiedono ai docenti di “pensare e realizzare i loro progetti educativi e didattici non per individui astratti, ma per persone che vivono qui e ora”1 Inoltre richiedono che “lo studente [sia] posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi.”2 1 2 “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione”, Settembre 2012, p. 5. Ibidem, p. 5. - Ricercare le condizioni necessarie perché gli alunni vivano bene la scuola, come un ambiente educativo e di apprendimento, in cui maturare progressivamente la propria capacità di azione diretta, di progettazione, di esplorazione, di riflessione e di studio individuale efficace. - Partire dai punti di forza dei singoli alunni tenendo conto delle loro diverse intelligenze. La scuola infatti, deve “tener conto della singolarità e complessità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, capacità e delle sue fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione.”3 - Svolgere un’azione di prevenzione primaria, rilevando le caratteristiche dei gruppi classe e dei singoli, analizzando gli indici dell’eventuale disagio scolastico (emotivo, relazionale, comportamentale) o eventuali difficoltà nell’apprendimento. “La scuola […] favorisce, con specifiche strategie e percorsi personalizzati, la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica e del fallimento formativo precoce. […] Particolare cura è riservata agli allievi con disabilità o con bisogni educativi speciali, attraverso adeguate strategie organizzative e didattiche, da considerare nella normale progettazione dell’offerta formativa”. - Facilitare l’opera di mediazione della comunicazione scuola-famiglia-docenti: dedicare spazi al supporto genitoriale perché la scuola sia un luogo per realizzare momenti di incontro e di scambio ricchi di sollecitazioni e spunti di riflessione per crescere insieme. “La scuola perseguirà costantemente l’obiettivo di costruire un’alleanza educativa con i genitori. Non si tratta di rapporti da stringere solo in momenti critici, ma di relazioni costanti che riconoscano i reciproci ruoli e che si supportino vicendevolmente nelle comuni finalità educative.”4 - Creare una comunità educante che lavori insieme (dal primo anno della Scuola dell’infanzia fino all’ultimo anno del Liceo) per la piena realizzazione dell’alunno. “Ogni scuola vive e opera come comunità nella quale cooperano studenti, docenti e genitori. Al suo interno assume particolare rilievo la comunità professionale dei docenti che, valorizzando la libertà, l’iniziativa e la collaborazione di tutti, si impegna a riconoscere al proprio interno le 3 4 Ibidem, p. 5. Ibidem, p. 6. 2 differenti capacità, sensibilità e competenze, a farle agire in sinergia […] per costruire un progetto di scuola partendo dalle Indicazioni nazionali.”5 - Realizzare la continuità educativa e l’orientamento scolastico da un ordine di scuola all’altro. Le Indicazioni Nazionali a tal riguardo affermano che “l’itinerario scolastico dai tre ai quattordici anni, pur abbracciando tre tipologie di scuola caratterizzate ciascuna da una specifica identità educativa e professionale, è progressivo e continuo. La presenza, sempre più diffusa, degli istituti comprensivi consente la progettazione di un unico curricolo verticale e facilita il raccordo con il secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione”.6 - Progettare percorsi per la realizzazione della Certificazione delle competenze, sia alla fine della scuola primaria che al termine della scuola secondaria di primo e secondo grado, con l’obiettivo che questa certificazione possa essere anche orientativa per la scelta della scuola di ordine superiore. “Spetta all’autonomia didattica delle comunità professionali progettare percorsi per la promozione, la rilevazione e la valutazione delle competenze. Particolare attenzione sarà posta a come ciascun studente mobilita e orchestra le proprie risorse per affrontare efficacemente le situazioni che la realtà quotidianamente propone, in relazione alle proprie potenzialità e attitudini. Solo a seguito di una regolare osservazione, documentazione e valutazione delle competenze è possibile la loro certificazione.”7 DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA ALLA SCUOLA PRIMARIA I bambini vivono esperienze linguistiche molto prima del loro ingresso alla Scuola Primaria, maturando conoscenze verbali e non verbali. È quindi basilare conoscere i bambini attraverso un’attenta osservazione in momenti sia individuali che di gruppo. Il compito della scuola infatti è di identificare i processi da promuovere, sostenere e rafforzare per consentire ad ogni bambino di realizzarsi al massimo livello possibile. 5 Ibidem, p. 14. Ibidem, p. 12. 7 Ibidem, p.14. 6 3 SCUOLA DELL’INFANZIA Con gli insegnanti della Scuola dell’infanzia si predisporranno delle griglie per la raccolta dati dei singoli bambini. Nello specifico le griglie riguarderanno: Il bambino in famiglia: Griglia per l’insegnante per la raccolta di informazioni da parte dei genitori (gioco, tempo libero, autonomia, motricità, capacità relazionale …) Questionario per le famiglie per la rilevazione delle intelligenze multiple. Il bambino nella scuola dell’infanzia: La conoscenza degli alunni attraverso un’attenta osservazione è di fondamentale importanza anche ai fini preventivi. È necessario quindi soffermarsi su attività che favoriscano i processi di apprendimento graduali e personalizzati per evitare disagi che potrebbero trasformarsi in successive difficoltà scolastiche. A tal riguardo di particolare interesse è l’utilizzo della teoria delle intelligenze multiple che consente di considerare tutti abili ma in modo diverso. Sviluppare un approccio innovativo di valutazione e programmazione a partire dalla Scuola dell’Infanzia che consenta di rivelare un particolare profilo di differenti abilità o spettro di intelligenze e attitudini possedute da ogni bambino. Organizzare molteplici aree di apprendimento a scuola offre a tutti gli alunni le stesse opportunità di dimostrare le proprie capacità e di non fermarsi solo alle intelligenze linguistiche o logico-matematiche. Poiché queste sono quelle maggiormente utilizzate a scuola, attualmente non si dà la possibilità a chi ha profili intellettivi diversi di farsi conoscere e di affermarsi. Si predispongono quindi delle griglie osservative delle diverse intelligenze dei bambini con il riferimento ai campi di esperienza previsti dalle ultime “Indicazioni”: - Intelligenza linguistica: riconoscimento di fonemi che compongono le diverse parole; comprensione di testi; competenza lessicale; funzione pragmatica del linguaggio… (riferimento alle Indicazioni Nazionali: I DISCORSI E LE PAROLE). 4 - Intelligenza logico-matematica: capacità di attribuire il nome ai numeri; capacità di comprendere il significato dei numeri attraverso una rappresentazione mentale di tipo quantitativo; capacità di conteggio… (riferimento alle Indicazioni Nazionali: LA CONOSCENZA DEL MONDO). - Intelligenza naturalistica: sensibilità per il mondo della natura e gli aspetti scientifici della realtà… (riferimento alle Indicazioni Nazionali: LA CONOSCENZA DEL MONDO). - Intelligenza intrapersonale ed interpersonale: capacità relazionale ed emotive verso se stessi e verso gli altri… (riferimento alle Indicazioni Nazionali: IL SÉ E L’ALTRO). - Intelligenza musicale: abilità ritmiche, canto, ascolto… (riferimento alle Indicazioni Nazionali: IMMAGINI, SUONI, COLORI). - Intelligenza spaziale: abilità grafo-motorie come motricità fine, realizzazione di segni grafici, riproduzione di immagini, di sequenze grafiche, coordinazione oculo-manuale … (riferimento alle Indicazioni Nazionali: IMMAGINI, SUONI, COLORI). - Intelligenza corporeo-cinestetica: abilità motorie come lateralità, conoscenza dello schema corporeo, capacità di equilibrio, coordinazione generale, giochi di movimento … (riferimento alle Indicazioni Nazionali: CORPO E IL MOVIMENTO); IL capacità di manipolazione, costruzione… (riferimento alle Indicazioni Nazionali: LA CONOSCENZA DEL MONDO). - Intelligenza esistenziale: preghiera, emozioni espresse in riferimento alla lettura di storie tratte dal Vangelo, alla vita di S. Marcellino … (riferimento alle Indicazioni Nazionali: IL SÉ E L’ALTRO) Le varie attività realizzate in modo graduale fino al termine dell’ultimo anno, consentiranno di avere una ricca documentazione sullo sviluppo del bambino nel corso dei tre anni della Scuola dell’Infanzia. Nell’ultimo anno sarà prevista la valutazione dei prerequisiti d’ingresso per la Scuola Primaria. 5 Formazione delle classi prime. I criteri per la formazione delle classi saranno: omogeneità per livello di apprendimento; eterogeneità per caratteristiche psico-sociali e comportamentali. La formazione avverrà sulla base del lavoro svolto dalle insegnanti della Scuola dell’infanzia nel corso dei tre anni e sulla base degli esiti delle prove dei prerequisiti d’ingresso alla scuola Primaria. Per i bambini esterni si procederà con l’invio di un questionario rivolto alle insegnanti della scuola di provenienza dei bambini. 6 SCUOLA DEL PRIMO CICLO Il primo ciclo comprende la Scuola Primaria e la scuola secondaria di primo grado. In base a quanto affermato dalle ultimi Indicazioni: “la scuola svolge un fondamentale ruolo educativo e di orientamento, fornendo all’alunno le occasioni per acquisire consapevolezza delle sue potenzialità e risorse, per progettare la realizzazione di esperienze significative e verificare gli esiti conseguiti in relazione alle attese”. 8 SCUOLA PRIMARIA Per la scuola primaria sono previste le seguenti attività: CLASSE PRIMA: Prove per verificare i prerequisiti d’ingresso (per i bambini esterni al SLM) – inizio anno scolastico – Scheda di rilevamento dei punti di forza: per la rilevazione delle differenti intelligenze e attitudini possedute da ogni bambino – durante l’anno scolastico Prove di fine anno per la valutazione delle competenze di base della lettoscrittura e del calcolo – fine anno scolastico CLASSE SECONDA: Scheda di rilevamento dei punti di forza: per la rilevazione delle differenti intelligenze e attitudini possedute da ogni bambino – durante l’anno scolastico Valutazione finale dell’acquisizione della letto scrittura e calcolo. Si tratta di prove di screening per individuare eventuali difficoltà specifiche nell’apprendimento (DSA) – fine anno scolastico - CLASSE TERZA: 8 Ibidem, p.24. 7 Test per rilevare gli stili cognitivi di elaborazione dell’informazione e gli stili di lavoro con restituzione del profilo di classe per la traduzione in chiave didattica – inizio anno scolastico Strategie di apprendimento: motivazione allo studio; organizzazione del lavoro personale; uso dei sussidi e tecniche di studio – durante l’anno scolastico – Scheda di rilevamento dei punti di forza: per la rilevazione delle differenti intelligenze e attitudini possedute da ogni bambino – durante l’anno scolastico CLASSE QUARTA: Strategie di apprendimento: elaborazione attiva del materiale di studio; flessibilità di studio; partecipazione in classe – durante l’anno scolastico – Scheda di rilevamento dei punti di forza: per la rilevazione delle differenti intelligenze e attitudini possedute da ogni bambino – durante l’anno scolastico Valutazione dell’uso delle strategie di apprendimento in una prova di studio con restituzione del profilo individuale per la traduzione in chiave didattica – metà anno scolastico - CLASSE QUINTA: Screening sui prerequisiti per la scuola media. Creare una valutazione autentica delle competenze finali da realizzare attraverso la collaborazione dei docenti della scuola media con gli insegnanti della Primaria (lavoro realizzabile all’interno dei diversi dipartimenti: linguistico, scientifico-matematico, storicosociale, artistico-musicale, scienze motorie). Realizzazione dei profili psicoattitudinali individuali con restituzione dei profili agli insegnanti per la traduzione in chiave didattica – metà anno scolastico – Lo screening può essere impostato partendo dal documento già elaborato dalla scuola sulla “Certificazione delle competenze” in uscita per la primaria ed in entrata per la scuola media. 8 Check-list delle intelligenze: rilevazione dei comportamenti/atteggiamenti indicativi della prevalenza di un’intelligenza specifica (punti di forza). METODOLOGIA: Gli insegnanti saranno coinvolti attivamente nelle attività in quanto a loro spetterà la somministrazione e la correzione delle prove realizzate; tali prove potranno essere valutate come una verifica quadrimestrale nelle varie discipline. All’operatore psicopedagogico spetterà invece la valutazione psicoattitudinale, la stesura di griglie riassuntive e la restituzione dei risultati in chiave didattica. SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Il lavoro nella Scuola secondaria di primo grado si pone in continuità con l’attività svolta nella “Scuola Primaria”. CLASSE PRIMA: “Dall’infanzia all’adolescenza” Tematiche affrontate: adattamento al nuovo contesto scolastico; adattamento socio-relazionale. Servizio offerto: Screening d’ingresso rivolto alla classe prima Per gli studenti provenienti dalla “Scuola Primaria” del San Leone Magno sarà realizzato uno screening in uscita a metà anno scolastico della classe quinta con l’obiettivo di valutare: le competenze in uscita, per la “CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE” (sulla scia di quanto già realizzato nell’anno scolastico 2012/2013); le strategie di studio. 9 check-list delle intelligenze: rilevazione dei comportamenti/atteggiamenti indicativi della prevalenza di un’intelligenza specifica (punti di forza). Per gli studenti provenienti da altre scuole invece, si richiederà la “Certificazione delle competenze in uscita” e potrebbero essere elaborate delle schede specifiche, da inviare alla scuola di provenienza, con l’obiettivo di conoscere: - il rapporto che l’alunno ha con se stesso, in merito alla fiducia posseduta, all’autostima e al grado di curiosità verso le cose. - il rapporto con gli altri, in merito all’adattamento sociale, al grado di interazione costruttiva col gruppo dei pari e degli adulti; - il rapporto con lo studio, comprese le opportunità educative che sono state offerte dalla scuola. All’inizio dell’anno scolastico invece, per la classe prima della “Scuola Media” sarà previsto uno Screening in entrata con l’obiettivo di analizzare la situazione d’ingresso di ogni alunno. Nello specifico le informazioni riguarderanno: gli indicatori cognitivo-emozionali del successo scolastico; gli stili di apprendimento cognitivo; le convinzioni e le attribuzioni sul successo scolastico; l’attenzione: la motivazione scolastica; abilità di studio; le competenze in uscita e la check-list delle intelligenze (valutate nella Scuola Primaria) interessi scolastici ed extra-scolastici. Di seguito è riportato un fac-simile di scheda che permette di comprendere come potrebbe essere sintetizzato lo screening e quali potrebbero essere le scale analizzate. 10 SCHEDA RIASSUNTIVA:VALUTAZIONE DI ENTRATA – a.s. ____/____ – classe: Prima Alunno/a __________________________________ Scuola di provenienza: ________________________________________________ INDICATORI COGNITIVO-EMOZIONALI DEL SUCCESSO SCOLASTICO Positivo Nella media Negativo Da approfondire - ADATTAMENTO SCOLASTICO alto medio basso minimo - EMOTIVITÀ bassa media alta massima minima - IDENTITÀ CORPOREA alta media bassa minima massima - ADATTAMENTO SOCIALE alto medio basso minimo - RELAZIONI alte medie basse minime idealizzate FAMILIARI idealizzato STILI DI APPRENDIMENTO COGNITIVO Lo studente usa prevalentemente i seguenti stili cognitivi: Visivo Uditivo Pragmatico Riflessivo entrambi - Globale Analitico entrambi entrambi - Impulsivo Metodico entrambi CONVINZIONI Convinzioni dello studente sull’intelligenza, senso di fiducia e obiettivi di apprendimento: Positivo Negativo - CONVINZIONI PERSONALI SULL’INTELLIGENZA dinamica/incrementale statica/entitaria - FIDUCIA VERSO LE PROPRIE ABILITÀ E INTELLIGENZA alta bassa - OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO di padronanza media di prestazione ATTRIBUZIONI Cause principali che lo studente attribuisce ai suoi successi o insuccessi scolastici: Adeguate Non adeguate - SUCCESSO - INSUCCESSO non impegno impegno abilità non abilità ATTENZIONE aiuto compito facile fortuna non aiuto compito difficile sfortuna Positivo Nella media Negativo media alta - DIFFICOLTÀ DI CONCENTRAZIONE bassa - CAUSE PRINCIPALI DI DISTRAZIONE _____________________________________________________ _________________________________________________________________________________ Nell’arco della giornata l’attenzione dello studente è più alta durante: 11 la mattina il pomeriggio la sera MOTIVAZIONE ALLO STUDIO Lo studente ritiene importante avere interesse per lo studio e le materie scolastiche per: Estrinseca Intrinseca trovare un buon lavoro e guadagnare tanti soldi conoscere ciò che lo circonda far contenti i suoi genitori imparare cose nuove non contrariare i professori crescere come persona fare bella figura con i compagni di classe Ritiene invece che non sia importante studiare perché: nessuno tra i suoi amici studia si viene definiti secchioni è qualcosa di troppo difficile per avere successo nella vita non serve lo studio ha altro da fare di più interessante si tratta di un’occupazione terribilmente noiosa facilmente si distrae e perde la ______ / 10 motivazione Nessuna di queste affermazioni perché ritiene lo studio importante ABILITA’ DI STUDIO Punteggio globale: Negativo Nella media Positivo - CAPACITÀ DI SELEZIONARE GLI ELEMENTI PRINCIPALI insufficiente sufficiente buona - CAPACITÀ DI ESPORRE INFORMAZIONI SPECIFICHE insufficiente sufficiente buona - CAPACITÀ DI RICONOSCERE AFFERMAZIONI (V / F) insufficiente sufficiente buona - GIUDIZIO GLOBALE grav. insufficiente insufficiente COMPETENZE IN ENTRATA sufficiente buono ottimo (valutate nella classe quinta della Scuola Primaria) - ASSE DEI LINGUAGGI BASE INTERMEDIO AVANZATO - ASSE MATEMATICO BASE INTERMEDIO AVANZATO - ASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO BASE INTERMEDIO AVANZATO - ASSE STORICO-GEOGRAFICO-SOCIALE BASE INTERMEDIO AVANZATO CHECK LISTI DELLE INTELLIGENZE MULTIPLE INTERESSI SCOLASTICI ED EXTRASCOLASTICI Materie scolastiche preferite Materie scolastiche che non ama Principali interessi extrascolastici NOTE (si annotano eventuali problematiche personali, di salute, comportamentali…) 12 Questo accurato lavoro di conoscenza degli alunni consente ai docenti di avere molte informazioni utili per la realizzazione di una didattica individualizzata e personalizzata. CLASSE SECONDA: “Autonomia e Identità” Tematiche affrontate: concetto di identità autonomia nei confronti degli adulti autoefficacia Servizio offerto: Rilevazione dei seguenti indicatori: adattamento scolastico; gestione della propria emotività; identità corporea; adattamento socio-relazionale; motivazione allo studio; percezione di autoefficacia: senso d’autoefficacia scolastica percepita (credenze nelle proprie capacità scolastiche) e senso d’autoefficacia sociale (credenza nella propria efficacia sociale e relazionale). Questa rilevazione ha lo scopo di aiutare gli insegnanti a costruire la classe come una comunità d’apprendimento: - adattandosi alle differenze delle strutture motivazionali degli studenti; - sostenendo la fiducia degli studenti come persone che apprendono; - ricostruendo negli studenti scoraggiati la fiducia e il desiderio di apprendere; - facilitando la socializzare tra gli studenti nell’ambito scolastico. 13 Tale rilevazione ha inoltre lo scopo di aiutare i genitori a: - fornire incentivi estrinseci giusti e su misura per il proprio figlio; - stimolare la motivazione del figlio ad apprendere; - conoscere i meccanismi della motivazione allo studio e aiutare nell’applicazione quotidiana. Sia per i genitori che per gli insegnanti si prevede un incontro nel quale verranno presentati gli esiti della ricerca e forniti gli stimoli per incentivare la ricerca di autonomia ed identità da parte dei ragazzi. CLASSE TERZA: “Orientare alle scelte” Tematiche affrontate: orientamento alla scelta della scuola superiore Servizio offerto: Orientamento scolastico. Nella classe terza è prevista la somministrazione di test e lo svolgimento di unità didattiche di approfondimento, svolte dai docenti, con l’obiettivo di indirizzare i giovani a scegliere un percorso formativo o a ricercare una collocazione lavorativa dopo aver assolto all’obbligo scolastico. Sono previsti inoltre due incontri con i genitori per presentare il percorso (incontro iniziale) e per illustrare gli esiti del lavoro (incontro finale). I tempi di realizzazione sono in genere da ottobre a dicembre. Nel profilo orientativo si tiene conto dei seguenti fattori: AUTOEFFICACIA Autoefficacia Scolastica percepita: indica la convinzione dello studente riguardo alle sue capacità di studiare le materie scolastiche, di saper regolare il proprio apprendimento e di essere all’altezza di quanto richiesto dalle normali attività scolastiche. Autoefficacia percepita nella comunicazione interpersonale e sociale: 14 indica la convinzione dello studente rispetto alle sue capacità di comunicare con i propri compagni in modo efficace, di affrontare le situazioni di gruppo in modo partecipativo e costruttivo, di affermare le proprie opinioni. MOTIVAZIONE ALLO STUDIO A-motivazione; motivazione estrinseca e intrinseca. CAPACITA’ SCOLASTICHE Rendimento scolastico dell’alunno/a e potenziale di apprendimento INTELLIGENZE MULTIPLE Rilevamento dei comportamenti ed atteggiamenti indicativi della prevalenza di intelligenze specifiche (documentazione presente dall’ingresso dell’alunno nella scuola). INTERESSI PROFESSIONALI FUTURI INVENTARIO DEGLI INTERESSI PROFESSIONALI VALORI PROFESSIONALI. I valori permettono la riflessione e l’approfondimento della ricerca della propria vocazione lavorativa. Le fasi del percorso sono le seguenti: Prima fase: introduzione al lavoro di orientamento. Si prevede un incontro iniziale con i genitori per la presentazione del progetto e un incontro con gli studenti della classe terza, con la finalità di introdurre il lavoro di orientamento. Le tematiche dell’incontro saranno: perché l’orientamento e quali sono le fasi che compongono questo percorso. Nello specifico, ci si soffermerà su alcuni concetti centrali quali: il ruolo dell’autoefficacia e della motivazione scolastica; l’importanza degli interessi e dei valori professionali. In questa prima fase, sono previste delle attività di ricerca personale che gli alunni dovranno svolgere a casa, che saranno assegnate e spiegate 15 alla fine del primo incontro. I lavori richiesti consisteranno: in una ricerca su due siti internet (che verranno espressamente indicati), uno riguardante l’ambito della formazione scolastica e l’altro l’ambito lavorativo. La seconda attività verterà invece sulla ricerca delle professioni, o professione, che lo studente vorrebbe intraprendere in futuro con relative interviste strutturate e riflessioni sui valori lavorativi, restando a loro disposizione, per eventuali difficoltà incontrate nel lavoro di ricerca. Seconda fase: griglie valutative per gli insegnanti di classe. Si presenteranno delle griglie valutative sul rendimento scolastico della classe terza da compilare in sede di consiglio di classe. Terza fase: somministrazione dei test. I test valuteranno: l’autoefficacia scolastica percepita; l’autoefficacia percepita nella comunicazione interpersonale e sociale; la motivazione allo studio; le strategie di apprendimento; il potenziale di apprendimento; le intelligenze multiple; gli interessi e i valori professionali. Quarta fase: elaborazione di tutto il materiale prodotto. La fase di elaborazione di tutto il materiale prodotto porterà alla stesura dei profili individuali che risulteranno strutturati nelle seguenti parti: profilo della motivazione ed autoefficacia scolastica; profilo psico-attitudinale, delle strategie e del metodo di studio; profilo sul rendimento e potenziale di apprendimento; profilo delle intelligenze multiple; profilo degli interessi professionali e valoriali. In questa fase, dopo aver elaborato i profili individuali è previsto anche un incontro con un docente referente, per valutare insieme i risultati ottenuti. 16 Quinta fase: restituzione. Incontro conclusivo con i genitori e lo studente per la restituzione del profilo di orientamento con consegna della scheda riassuntiva. LICEO Il lavoro nel Liceo si pone in continuità con l’attività svolta nella “Scuola Media”. Screening d’ingresso rivolto alla prima e seconda classe (si potrebbe prevedere anche una somministrazione per tutte le classi del liceo). Negli “screening d’ingresso” è prevista la somministrazione di scale che analizzano: - LA QUALITÀ DI VITA: vita; autonomia soddisfazione per la qualità del proprio ambiente di decisionale; percezione del benessere emotivo; soddisfazione per la propria situazione attuale, per la propria esperienza di apprendimento scolastico e per le relazioni con i propri compagni di classe. - LE STRATEGIE DI APPRENDIMENTO: elaborazione; autoregolazione; orientamento; collaborazione con gli altri; uso di organizzatori semantici grafici; concentrazione; auto-interrogazione; ansietà di base e occasionale; perseveranza; percezione di competenza. Dopo l’elaborazione del materiale, si passa alla stesura di schede riepilogative degli esiti e alla presentazione ai docenti interessati dei risultati generali ed individuali dello screening. Lo screening permette ai docenti di conoscere meglio gli alunni e di impostare una didattica individualizzata e personalizzata. Si possono prevedere anche degli incontri individuali di sensibilizzazione con i ragazzi che hanno evidenziato sia nello screening e/o nel giudizio dei professori, problematiche serie. Giornate di sensibilizzazione per il triennio. 17 Per gli studenti del triennio si può prevedere la somministrazione di un questionario sui loro bisogni in ambito psicologico ed educativo. In base alle risposte dei questionari, si potrebbero organizzare degli incontri sulle tematiche che hanno raccolto maggiore interesse, svolte dai docenti o da esperti. Orientamento universitario/lavorativo per le classi quinte: verso la propria vocazione. L’orientamento universitario/lavorativo è rivolto agli alunni delle classi quinte. Il lavoro prevede: incontri informativi con le classi, lavori di ricerca da parte degli studenti, somministrazione di vari test e prove, colloqui individuali rivolti agli alunni e/o famiglia (qualora fosse necessario) e colloqui con i docenti, per avere delle valutazioni scolastiche sui singoli alunni. Si tratta quindi, di un lavoro sia “qualitativo” che “quantitativo” che ha l’obiettivo sia di fornire un profilo orientativo finale ma anche di coinvolgere attivamente gli studenti, veri protagonisti del percorso, le loro famiglie e i loro insegnanti. Le fasi del percorso sono le seguenti: Prima fase: introduzione al lavoro di orientamento. Si prevedono due incontri, con la finalità di introdurre le seguenti tematiche: Presentazione del sistema universitario italiano; esigenze e compiti evolutivi degli studenti universitari. Il mondo lavorativo: settori e tendenze occupazionali attuali e future. Presentazione del lavoro di orientamento: perché l’orientamento e quali sono le fasi che compongono questo percorso. Nello specifico, ci si soffermerà su alcuni concetti centrali: il ruolo dell’autoefficacia e della motivazione scolastica; l’importanza degli interessi e dei valori professionali. In questa prima fase, sono previste delle attività di ricerca personale che gli alunni dovranno svolgere a casa, che saranno assegnate e spiegate alla fine del primo incontro. I lavori richiesti consisteranno: in 18 una ricerca su due siti internet (che verranno espressamente indicati), uno riguardante il mondo universitario e l’altro quello lavorativo. La seconda attività verterà invece sulla ricerca delle professioni, o professione, che lo studente vorrebbe intraprendere in futuro con relative interviste strutturate. Da questo lavoro lo studente sarà sollecitato a svolgere un lavoro di discernimento per ricercare la propria vocazione lavorativa. Seconda fase: griglie valutative per gli insegnanti di classe. Si presenteranno delle griglie valutative sul rendimento scolastico della classe quinta da compilare in sede di consiglio di classe. Terza fase: somministrazione dei test. I test valuteranno: l’autoefficacia scolastica percepita; l’autoefficacia percepita nella comunicazione interpersonale e sociale; la motivazione allo studio; le strategie di apprendimento; il potenziale di apprendimento; rilevamento dei comportamenti ed atteggiamenti indicativi della prevalenza di intelligenze specifiche; gli interessi e i valori professionali; la capacità di problem solving. Quarta fase: elaborazione di tutto il materiale prodotto. La fase di elaborazione di tutto il materiale prodotto porterà alla stesura dei profili individuali che risulteranno strutturati nelle seguenti parti: profilo della motivazione ed autoefficacia scolastica; profilo psico-attitudinale, delle strategie e del metodo di studio; profilo sul rendimento, potenziale di apprendimento, intelligenze multiple; profilo delle abilità di problem solving; profilo degli interessi professionali e valoriali. In questa fase, dopo aver elaborato i profili individuali è previsto anche un incontro con un docente referente, per valutare insieme i risultati ottenuti. 19 Quinta fase: colloquio individuale con lo studente e consegna del profilo di orientamento. ATTIVITA’ RIVOLTE AI GENITORI Incontri con i genitori: dalla scuola dell’infanzia alla terza media. All’interno del “Progetto continuità ed orientamento” si prevedono degli incontri, rivolti alle famiglie degli alunni, che si collegano direttamente al lavoro svolto con gli alunni e con gli insegnanti. La finalità è quella di rendere partecipe la famiglia del lavoro svolto dalla scuola, essendo essa supporto prezioso di qualunque intervento di prevenzione primaria. Le tematiche affrontate negli incontri saranno diverse a seconda delle classi di riferimento: SCUOLA DELL’INFANZIA - Incontro rivolto ai genitori dei bambini dell’ultimo anno (5 anni) Tematica dell’incontro: presentazione del “Progetto continuità: dalla scuola dell’Infanzia al Liceo” – lavoro svolto nella Scuola dell’Infanzia – prerequisiti per la letto-scrittura e per l’abilità di calcolo”. SCUOLA PRIMARIA - Classi prime: “Come sostenere la crescita e l’apprendimento dei propri figli” (come l’incontro svolto lo scorso anno per le prime) - Classi seconde: “Traguardi di sviluppo del primo ciclo della scuola primaria. Come valutare gli obiettivi raggiunti.” - Classi terze e quarte: “Come sostenere lo studio dei propri figli; strategie per uno studio efficace a scuola” - Classi quinte: “Traguardi di sviluppo del secondo ciclo della scuola primaria. La certificazione delle competenze”. Presentazione della Scuola media e dei servizi previsti. 20 SCUOLA MEDIA: - Classe prima: “Il passaggio dall’infanzia all’adolescenza”. Presentazione del lavoro svolto nella classe prima e compiti educativi per i genitori. - Classe seconda: “Autonomia ed identità”. Presentazione del lavoro svolto nella classe seconda e compiti educativi per i genitori. - Classe terza: “Orientare le scelte”. Due incontri (uno iniziale e uno finale) per il progetto dell’orientamento scolastico. In totale si tratta di 9 incontri (uno per ogni classe ad eccezione dei genitori della terza media per i quali sono previsti due incontri). La ripartizione annuale potrebbe essere la seguente: OTTOBRE: terza media (1°incontro) – prime classi primaria NOVEMBRE: infanzia (ultimo anno) DICEMBRE: terza media (2°incontro) – quinte classi primaria GENNAIO: prima media FEBBRAIO: terze e quarte classi primaria MARZO: seconda media APRILE: seconde classi primaria A tali incontri è auspicabile la partecipazione dei docenti referenti (infanzia e medie) o prevalenti (primaria). Durata degli incontri: 2 ore circa. ALLEGATO In allegato inserisco un estratto dalla mia tesi di laurea nel quale è esplicitato la teoria delle intelligenze multiple. È interessante notare come questo approccio abbia diversi 21 aspetti interessanti come ad esempio considerare tutti abili ma in maniera diversa e come favorisce la ricerca della propria vocazione lavorativa perché ad ogni intelligenza sono collegati diversi tipi di professioni. Le intelligenze multiple di Howard Gardner Il punto di partenza di Gardner, come per Sternberg e Goleman, è la convinzione che la teoria classica dell’intelligenza, basata su un Q.I. globale e misurabile, sia errata. Secondo Gardner, non esiste un concetto unitario di intelligenza e mette in discussione che l’intelligenza possa essere misurata mediante test standardizzati, come “test carta e matita” fondati su abilità prevalentemente verbali. Dopo diversi studi sull’intelligenza di bambini prodigio, di individui dotati, di adulti colpiti da ictus, di bambini ed adulti normali, Gardner arriva alla conclusione che gli uomini non hanno un’intelligenza generale ma una serie di intelligenze, che egli chiama intelligenze multiple. Sostiene quindi, l’esistenza di competenze intellettive umane relativamente autonome che chiama “intelligenze umane” o Formae Mentis. 9 Inizialmente nel suo volume “Formae Mentis” aveva individuato sette intelligenze, successivamente ne ha introdotte altre due: l’intelligenza naturalistica10 e quella esistenziale.11 Attualmente quindi, si parla di 9 intelligenze multiple che di seguito verranno presentate nei loro aspetti più significativi. L’intelligenza linguistica Questa intelligenza si esprime nell’uso appropriato del linguaggio e delle parole, nella padronanza dei termini linguistici e nel saperli adattare a nuovi compiti, nel saper leggere, scrivere ed ascoltare. La persona che sviluppa questa intelligenza è sensibile alle sfumature di significato delle parole, in quanto consapevole che le parole devono cogliere fedelmente le emozioni, le GARDNER Howard, Formae Mentis. Saggio sulla pluralità dell’intelligenza, Milano, Feltrinelli, 1987. GARDNER Howard, Reflections on multiple intelligences: Mythos and realities, in “Kappan”, 77 (1995) 3, 200-209. 11 GARDNER Howard, Extraordinary minds, New York, Basic Books, 1997. 9 10 22 immagini che hanno animato il desiderio di pensarle; è sensibile alla fonologia e comprende intuitivamente le regole che sottostanno alla costruzione della frase. Questa è una delle intelligenze più riconosciute nell’ambito scolastico, basti pensare che la quasi totalità delle prove di verifica sono incentrate proprio su questa intelligenza. Questo significa che gli individui dotati di intelligenza linguistica possono ottenere con più facilità buoni risultati nell’apprendimento scolastico. Per sviluppare questa intelligenza è importante stimolare i bambini all’uso creativo del linguaggio, ad esempio, sollecitandoli ad inventare figure linguistiche, ideare nuove storie, avventure con personaggi conosciuti o inventati da loro. Questa intelligenza caratterizza i poeti, i lirici, gli scrittori, gli oratori. Il poeta, lo scrittore sono come dei bambini quando producono: hanno piena libertà di inventare e creare storie e racconti. L’intelligenza musicale Gli elementi centrali di questa intelligenza sono il tono o melodia, il ritmo e il timbro. Chi possiede questo tipo di intelligenza ha una spiccata sensibilità ai diversi aspetti della realtà musicale, all’uso e alla creazione di strumenti musicali e ha attitudine al canto. È l’intelligenza che si rivela nella composizione e nell’analisi dei brani musicali e nella capacità di discriminare con precisione l’altezza dei suoni, dei timbri e dei ritmi. Gardner sostiene l’importanza di consentire ai bambini di esplorare i suoni e di creare le proprie melodie.12 Ogni bambino ha un istinto musicale innato ma lo spazio che riserva la scuola a questo tipo di intelligenza non è molto. In particolare, l’esplorazione della realtà sonora è congeniale soprattutto ai bambini. Stimolare i bambini a sentire la musica dentro, partendo dai ritmi del proprio corpo come il battito cardiaco, il respiro o giocare con i suoni onomatopeici, imitare i rumori naturali e artificiali, o ancora costruire semplici strumenti, riprodurre ed inventare ritmi e canzoncine, sono ottime attività per stimolare questo tipo di intelligenza.13 12 13 GARDNER Howard, Formae Mentis. Saggio sulla pluralità dell’intelligenza. CORALLO Rosalba, 9 volte intelligenti, Trento, Ed. Erickson, 2009. 23 Goleman, al riguardo dell’intelligenza musicale, riporta come esempio di una buona stimolazione musicale, l’esperienza condotta da Maria Montessori a scuola: la pedagogista aveva creato una serie di campanelli per esplorare il mondo del suono che permettevano ai bambini di scoprire le qualità di suoni diversi. I bambini in questo modo imparavano a distinguere quello più alto da quello più basso, quelli uguali da quelli diversi, quelli gradevoli e quelli sgradevoli.14 Questa intelligenza caratterizza i musicisti, i compositori, i direttori di orchestra; emblematica la figura di Mozart. L’intelligenza logico-matematica L’intelligenza matematica, a differenza dalle intelligenze linguistiche e musicali, non ha origine nella sfera “uditivo-vocale” ma può essere ricondotta ad un confronto con il mondo degli oggetti. È infatti nel confrontare oggetti, ordinandoli e riordinandoli, nello stimare la quantità, che il bambino consegue i fondamenti della sua intelligenza logico-matematica. Il bambino nella fase senso-motoria sperimenta fino ad arrivare all’astrazione. Gardner fa un chiaro riferimento agli studi condotti da Piaget15 sulla genesi del numero nel bambino. Le persone che hanno una spiccata intelligenza logico-matematica hanno memoria per le procedure di ragionamento; possiedono capacità di manipolare lunghe catene di ragionamento; riconoscono le connessioni esistenti tra le varie proposizioni; possiedono abilità di calcolo; sanno creare rappresentazioni spaziali; hanno capacità di generalizzare le regole apprese ed utilizzarle in contesti diversi ma la dote più rara, è la capacità di inventare nuova matematica significativa.16 A differenza di altre intelligenze, cogliere la predisposizione alla matematica in bambini molto piccoli non è semplice. Questo perché la natura stessa della matematica si basa sulla capacità di 14 GOLEMAN Daniel - Michael RAY - Paul KAUFMAN, Lo spirito creativo. PIAGET Jean - Alina SZEMINSKA, La genesi del numero nel bambino, Firenze, La Nuova Italia, 1987. 16 GARDNER Howard, Formae Mentis. Saggio sulla pluralità dell’intelligenza. 15 24 astrazione e il bambino, trovandosi in una fase pre-operatoria, per poter sviluppare concetti matematici avrà bisogno di riferimenti concreti e tangibili da manipolare.17 A tale riguardo, per stimolare questa intelligenza nei bambini, l’uso di materiali strutturati di Maria Montessori sono ancora oggi quanto di più adatto. Per la Montessori la promozione della matematica nel bambino deve avvenire attraverso ciò che la matematica esprime concretamente e non su regole astratte che per sua natura il bambino non può comprendere. Il materiale strutturato richiede nel bambino attività creativa e manipolatoria e l’aritmetica e la logica per il bambino sono come “una palestra di ginnastica mentale”18. L’intelligenza logico-matematica è una forma di intelligenza molto apprezzata in occidente, fin dai tempi di Socrate, e oggi ancor di più nell’era dell’informatica.19 Questo tipo di intelligenza si manifesta negli scienziati, nei filosofi, nei matematici e in particolare in tutti coloro che fanno grande riferimento al ragionamento. L’intelligenza spaziale Si manifesta attraverso la comprensione del modo in cui gli oggetti si orientano nello spazio; la capacità di apprezzare le relazioni visivo-spaziali; l’abilità di rappresentare oggetti visivi; la sensibilità alle forme e ai colori; l’abilità di riproduzione plastico/grafica; la manipolazione mentale di oggetti anche in loro assenza. Piaget si è occupato dello sviluppo della comprensione spaziale e ha parlato di comprensione senso-motoria dello spazio che emerge sin dall’infanzia. Due abilità sono centrali: le traiettorie degli oggetti osservati e la capacità di orientarsi fra i vari luoghi. Al termine dello stadio sensomotorio della prima infanzia, i bambini sono capaci di concepire immagini mentali. Come l’intelligenza logico-matematica anche quella spaziale deriva dall’azione del bambino sul mondo. Con l’inizio della scuola, il bambino entra nella fase delle operazioni concrete e diventa più abile 17 CORALLO Rosalba, 9 volte intelligenti. MONTESSORI Maria, Psicoaritmetica, Torino, Garzanti, 1994. MONTESSORI Maria, Psicogeometria, Roma, Opera Nazionale Montessori, 2012. 18 19 GOLEMAN Daniel - Michael RAY - Paul KAUFMAN, Lo spirito creativo. 25 nel manipolare le immagini e gli oggetti nell’ambito spaziale; è in grado di effettuare il decentramento ovvero riesce ad indicare come apparirebbe la scena a qualcuno che fosse seduto in un’altra parte della stanza o come ruoterebbe un oggetto nello spazio. Si tratta ovviamente, di un’intelligenza ancora limitata nel bambino, in quanto solo nella fase delle operazioni formali, nell’adolescenza, potrà concepire l’idea di spazio astratto. I primi segnali dello svilupparsi di questa intelligenza nel bambino sono: la capacità di creare oggetti con le costruzioni; riuscire ad immaginare l’aspetto di un oggetto visto da diverse prospettive; riuscire ad orientarsi; smontare e ricostruire oggetti. 20 Attività che possono aiutare a stimolare questa intelligenza sono: le abilità grafo-motorie e manipolative; il disegno e la pittura, sul piano bidimensionale e la scultura sul piano tridimensionale; l’attività di costruzione; l’osservazione e la riproduzione grafica. L’intelligenza spaziale è fondamentale anche per l’acquisizione della letto-scrittura.21 Il pensiero spaziale è molto importante per il progresso scientifico, in quanto questa intelligenza la ritroviamo in diversi ambiti: dalle scienze, alle arti, alla matematica. Essa si manifesta negli architetti, nei cartografi, nei giocatori di scacchi… Intelligenza corporea-cinestetica Secondo Gardner è la capacità di usare il proprio corpo in modo diverso e abile, per fini espressivi e concreti. Rappresenta la capacità di lavorare abilmente con oggetti, sia quelli che implicano movimenti motori fini delle mani che quelli che richiedono movimenti grossolani del corpo. Il nucleo di questa intelligenza è il controllo dei propri movimenti corporei e la capacità di manipolare abilmente oggetti.22 I bambini che sono impacciati nei movimenti o i bambini che si muovono in continuazione, evidenziano uno scarso sviluppo di questa intelligenza ed un inadeguato controllo del loro corpo. Le GARDNER Howard, Formae Mentis. Saggio sulla pluralità dell’intelligenza. CORALLO Rosalba, 9 volte intelligenti. 22 GARDNER Howard, Formae Mentis. Saggio sulla pluralità dell’intelligenza. 20 21 26 abilità connesse con questa intelligenza per i bambini sono: l’equilibrio statico e dinamico, la motricità globale e fino-motoria, la coordinazione oculo-manuale, le abilità manipolative e grafiche, l’espressività. Molto importante è favorire lo sviluppo di un’adeguata rappresentazione della figura umana, attraverso il disegno, consentendo in questo modo di interiorizzare lo schema corporeo umano.23 Questo tipo di intelligenza si manifesta nei ballerini, negli atleti, negli attori, e in particolare in coloro che fanno “mimo”, negli artigiani, negli inventori e nei musicisti. Intelligenza intrapersonale È la capacità che la persona ha di entrare nella propria vita affettiva; la consapevolezza dei propri affetti e delle proprie emozioni; la capacità di discriminare i propri sentimenti e di classificarli, di attingere ad essi per comprendere e guidare i propri comportamenti. Nella sua forma più primitiva, rappresenta la capacità di distinguere tra il senso del piacere e il senso di dolore. Nella forma più avanzata di sviluppo, consente di scoprire e di esprimere, attraverso i simboli, insiemi complessi di sentimenti.24 La persona che è dotata di questa intelligenza conosce i suoi punti di forza e le sue debolezze; i suoi desideri e le sue paure e sa agire, sulla base di queste conoscenze, in modo adeguato. È piuttosto intuitivo ritenere che questo tipo di intelligenza aumenti nel corso della vita. È un’intelligenza molto importante, in quanto esistono molte persone che hanno diverse intelligenze sviluppate ma non riescono a concludere qualcosa di positivo e gratificante nella loro vita semplicemente perché non sono consapevoli di quali abilità possiedono e di come potrebbero progredire.25 Nel bambino, i tratti che indicano un buon livello di intelligenza intrapersonale sono: la capacità di assolvere alle principali necessità connesse all’igiene, all’alimentazione, alla cura di sé; l’abilità di perseguire i propri progetti e portarli a termine; la capacità di prendere decisioni e scelte coerenti con i propri desideri; la presa di coscienza delle proprie emozioni e la possibilità di 23 CORALLO Rosalba, 9 volte intelligenti. GARDNER Howard, Formae Mentis. Saggio sulla pluralità dell’intelligenza. 25 GOLEMAN Daniel - Michael RAY - Paul KAUFMAN, Lo spirito creativo. 24 27 identificarle e di esprimerle anche attraverso linguaggi alternativi a quello verbale come il linguaggio figurativo, cinestesico …26 Attività che possono stimolare questa intelligenza, sono tutte quelle che incoraggiano il bambino all’introspezione personale. Esempi rappresentativi di questa intelligenza sono: i romanzieri, i saggi. Intelligenza interpersonale La caratteristica che contraddistingue questo tipo di intelligenza è l’abilità di comprendere gli stati d’animo, i temperamenti, le motivazioni e le intenzioni degli altri. Nella sua forma più elementare, è la capacità del bambino di distinguere gli umori delle persone attorno a sé. Nella sua forma più avanzata, permette ad un adulto di leggere intenzioni e desideri degli altri e di agire, partendo da questa consapevolezza. È una dote tipica dei capi politici e religiosi ma anche dei genitori, degli insegnanti e di tutte quelle professioni che aiutano il prossimo. Come per l’intelligenza intrapersonale, anche l’intelligenza interpersonale risente della cultura in cui si vive; tra una cultura e l’altra, le varietà delle intelligenze personali si rivelano molto più distinte e meno comparabili.27 I bambini dimostrano di possedere questa intelligenza quando mostrano disponibilità verso gli altri, sono empatici, giocano con entusiasmo insieme ai compagni, tendono a voler coinvolgere gli altri. In altre parole, un bambino con una buona intelligenza interpersonale ha una buona capacità relazionale e un atteggiamento di fiducia e apertura verso gli altri.28 In particolare i bambini mostrano questa intelligenza nel gioco, nel fare musica, nel raccontare storie. Nella vita adulta, questa intelligenza è fondamentale per professioni come i venditori, i politici, gli insegnanti, i terapeuti.29 26 CORALLO Rosalba, 9 volte intelligenti. GARDNER Howard, Formae Mentis. Saggio sulla pluralità dell’intelligenza. 28 CORALLO Rosalba, 9 volte intelligenti. 29 GOLEMAN Daniel - Michael RAY - Paul KAUFMAN, Lo spirito creativo. 27 28 Al riguardo delle intelligenze personali (intrapersonale e interpersonale), Gardner sostiene che esse sono intimamente interconnesse in ogni cultura, perché la conoscenza della propria persona dipende anche dalla conoscenza degli altri e non potrebbe avvenire se la persona non fosse in grado di svolgere discriminazioni interne. Nessuna delle due forme di intelligenze quindi, si può sviluppare senza l’altra. Mentre la decisione di utilizzare le altre intelligenze, come quella musicale o corporea, è individuale, il non utilizzo delle intelligenze personali è considerato anomalo in tutte le società del mondo. Chi infatti, non sviluppa le intelligenze personali, non cerca di migliorare il suo benessere e il suo rapporto con gli altri.30 Intelligenza naturalistica L’intelligenza naturalistica, nella sua prima teorizzazione era inclusa nell’intelligenza logicomatematica. La persona che ha sviluppata questa intelligenza è capace di riconoscere facilmente animali e piante e di fare altre distinzioni importanti nel mondo naturale. Persone come Charles Darwin, sono la personificazione di questa intelligenza. Nelle attuali società consumistiche, i giovani dimostrano di possederla quando “fanno distinzioni acute fra modelli di automobile, scarpe da ginnastica o acconciature.”31 Nei bambini questa intelligenza si manifesta nell’interesse per i fenomeni naturali (interesse verso la vita delle piante, degli animali); nella sensibilità ai cambiamenti della natura (per esempio, il cambio delle stagioni); nella curiosità espressa nelle domande che hanno riferimento a processi di causa ed effetto; nell’attitudine alla previsione e alla sperimentazioni delle ipotesi; nella capacità di riconoscimento e classificazione degli oggetti naturali. Per poter stimolare questa intelligenza è fondamentale però, l’esperienza diretta a contatto con la natura.32 GARDNER Howard, Formae Mentis. Saggio sulla pluralità dell’intelligenza. GARDNER Howard, Educazione e sviluppo della mente, Trento, Ed. Erickson, 2005, 27. 32 CORALLO Rosalba, 9 volte intelligenti. 30 31 29 Intelligenza esistenziale Gardner la definisce come “un’intelligenza che denota la capacità umana di riflettere su questioni umane di ampia portata”.33 È la capacità del soggetto di ricercare risposte riguardo al senso della vita, della morte, dei valori e della giustizia. In genere queste domande sono prerogativa della filosofia e delle religioni. Negli ultimi anni, Gardner ha approfondito l’aspetto spirituale e per sua stessa ammissione non sa se è appropriato aggiungere alla lista delle intelligenze quella esistenziale ma è invece certo che la spiritualità, questa capacità dell’uomo, merita di essere approfondita e studiata dagli psicologi. Affinché i bambini possano sviluppare un atteggiamento di ricerca spirituale, esistenziale ed etica è necessario che gli adulti sollecitino le domande su questioni per le quali non esistono certezze e confrontarle con quelle degli altri e delle altre culture. 33 GARDNER Howard, Educazione e sviluppo della mente, 27. 30