WORKSHOP del 30 maggio: la società civile e il lavoro di rete w ei

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WORKSHOP DEL 30/05/2005.
“La società civile il lavoro di rete e di scambio”
(Ciascun ente/associazione partecipante al workshop sarà precedentemente invitata a riflettere
sulle modalità di lavoro in rete sperimentale, e ad illustrarle nel corso del workshop. Allo scopo
sarà precedentemente inviata una scheda per la focalizzazione).
Conduttrice: Lalla Golfarelli (esperta di gender policy e di facilitazione e progettazione
partecipata).
Il Workshop della giornata del 30 maggio si è basato sulle risposte date dalle delegazioni
partecipanti al convegno (divise in gruppi di lavoro non per la lingua, ma per le affinità lavorative
di lavoro e di scopo).
Primo gruppo: comprende le reti politiche con aspirazioni transnazionali (Woman, Forum
Indipendente Albanese, AFPA) che hanno come obiettivo, descrivere nello schema la loro nascita
(diritti, empowerment, organizzazione).
Secondo gruppo: il gruppo dei Ministeri (Ministero Albanese, Ministero di Serbia –
Montenegro), occupandosi dei piani, ha analizzato le relazioni che intercorrono tra i vari partner.
Si dovranno visionare i modelli di costruzione dei piani secondo un criterio di rete, cercando di
spiegare come coinvolgono e chi fa parte della rete.
Terzo gruppo: gruppo misto (attività localizzata) Passi Leggeri, Comune di Tuzla, Tuzlanca
Amica, Titjer Vision. Comprende le attività a livello locale, esperienze locali di rete e di servizio
che hanno dei legami nazionali o transnazionali.
Quarto gruppo: Progetti locali di servizio sociale.
Si dovranno porre determinate domande: bisogna incrociare il locale con la rete grande? Se
fossero liberi economicamente servirebbe ancora la rete grande? Cosa c’è di virtuoso tra la rete
locale e la rete transnazionale oltre al finanziamento? Modalità di lavoro e metodologia di
relazione con la società civile e con le istituzioni. Come si sono prodotte modifiche nella società
civile.
Segnalare le modalità virtuose per il lavoro locale e rete grande di diversa gestione: ONG,
Comuni e doppia segnalazione per lo stesso progetto (Novi Sad ha due progetti identici). In
questo caso:

Relazione con istituzioni

Relazione con società civile
Ogni gruppo deve eleggere un portavoce. Per far emergere le complessità e i vantaggi dell’analisi
rispetto al lavoro di rete utilizziamo il modello SWOT, ogni gruppo deve segnalare: debolezze/
opportunità/ vantaggi/rischi e minacce.
Che cosa è l’analisi SWOT? Viene condotta sui punti di forza (strenghts), debolezza (weaknesses)
propri del contesto di analisi e sulle opportunità (opportunities) e minacce (threats) che derivano dal
contesto esterno cui sono esposte le specifiche realtà settoriali o territoriali analizzate
Griglia SWOT rispetto al lavoro di Rete:
Debolezze
Vantaggi
Opportunità
Rischi
RETI
↓
WELFARE
↓
SOCIETA’ CIVILE
↓
GENERE
O
⁄
Definire il cuore della rete: Θ ― O
\
O
О
Ο
\ ⁄
O— Θ — Ο
Ο
⁄
\
Ο
Ο— Ο
⁄
\
Ο
Ο
\
⁄
- Ο — Ο
Definire i metodi attraverso i quali la rete opera all’interno di ogni gruppo:
A. Dai politici alla società civile (es.Woman) attraverso la definizione dei diritti,
l’empowerment e la nascita.
B. Esiste la presenza di piani alternativi? Come coinvolgono? Chi?.
C. Dal LOCALE alla RETE GRANDE
D. Dalla SOCIETA’ CIVILE alle ISTITUZIONI
Esempio di rete di reti: Rete sulla violenza alle donne




→
→
→
→
Rete del progetto
Rete sociale e media
Educazione (training dal gruppo referente)
Attori sociali, polizia, giustizia, media, popolazione
2
GRUPPI DI LAVORO
PRIMO GRUPPO
Componenti:

Women

FIDA (Forum Indipendente delle donne, Albania)

AFPA (Albania)
Descrizione di una Rete Informale nel quadro di un progetto per l’empowerment delle
donne presentato dal FIDA.
Progetto finanziato dall’associazione inglese Woman Kind che coordina una rete creata da tre tipi
di soggetti: partiti politici, ONG, Stato. Nello specifico questa associazione è in rapporto con il
Fida e il CAPS ma il lavoro di rete è iniziato coinvolgendo altri soggetti :Consiglio dei giovani,
AGS, FIDA, CAPS, Comitato Pari Opportunità, Ministero Affari Sociali(Stato), ONG, Forum
delle donne nei partiti politici.
2003: nasce l’idea e il progetto.
Il punto di partenza è stato un forum di donne appartenenti ai partiti politici (Partito Socialista,
Partito Democratico, Partito Democratico Nuovo, Partito Repubblicano), mentre lo Stato risulta
rappresentato dal comitato per le pari opportunità.
Molto importante risulta essere quindi l’appoggio sociale per portare le donne in politica
(coordinamento e sostegno). Le associazioni devono, con tematiche ben precise, incentivare a
cambiare la legislazione attuale (importanza delle conferenze stampe).
2004: nasce la rete e la seconda fase del progetto.
E’ una rete aperta (ad altri partner) dove l’obiettivo principale risulta l’evoluzione della rete per
capire meglio la sua formazione (dare empowerment alle donne per ruoli di potere a prescindere
dall’ideologia, visto che l’obiettivo principale è portare la donna dentro la sfera politica).
Rete: Componenti principali (cuore della rete): Woman Kind, FIDA, CAPS.
Componenti secondari: volontari (accomunati da ideologia comune).
METODOLOGIA (SCOPO)
1) Empowerment delle donne per la leadership.
2) Sviluppo delle capacità delle donne (ruolo di leadership)
3) Coordinazione del sostegno per le donne in politica da parte della società civile.
Si Opera attraverso la presenza di una tavola rotonda che si riunisce mensilmente (es. per la
riforma della legge) alla quale partecipano FIDA +CAPS + coinvolgimento dell’organizzazione
specializzata in quella tematica. Si utilizzano poster con le foto di tutte le donne candidate(di
qualsiasi partito), conferenze e comunicati stampa.
Attraverso la rete ci assicuriamo la partecipazione delle donne ai training.
3
S.W.O.T.
Debolezze
1)
2)
Partecipazione
libera (mancanza di
obbligatorietà).
Mancanza di fondi/
finanziamenti per
sostenere la rete
Vantaggi
1)
2)
3)
4)
Opportunità
1)
2)
3)
Domande:



Estensione
della
rete.
Nuove idee per
progetti comuni
Credibilità
nei
confronti
dei
donatori.
Scambio di esperienze.
Sostegno.
Maggiore qualità.
Rete aperta a tutti i
soggetti che vogliono
farne parte.
Rischi (Minacce)
1)
2)
3)
Mancanza di risorse.
Perdita di individualità
delle associazioni (si
perdono nella rete).
Dipendenza (tra i vari
partner).
Perché ancora non è formale (non istituita)?
Una rete formalizzata potrebbe avere un sostegno significativo per le risorse?
Per renderla più potente, oltre alla formalizzazione, cosa serve?
N.B. : E’ una rete informale composta da delegazioni di 4 partiti politici.
SECONDO GRUPPO
Componenti: Ministeri Albania e Serbia
Le prime domande che sono state analizzate, hanno riguardato la definizione della rete e di chi ne
facesse parte (internamente). Principalmente è stato analizzato un rapporto orizzontale nella
relazione tra i vari Ministeri (Finanza, Istruzione, Salute, Giustizia, Interni).
Come è organizzata la rete?
C’è la presenza di una rete verticale che vede al vertice i Ministeri, in secondo piano le istituzioni
statali, e infine gli utenti.
Chi fa parte della rete? (Definire la rete nella sua composizione per poi entrare nello specifico)
Servizi pubblici: lo Stato delega i Comuni (ora c’è decentramento).
Servizi Privati: le ONG comunicano i progetti agli enti locali.
Servizi Sociali: svolgono un aiuto economico alle persone invalide del lavoro.
(Si è riscontrata la presenza di un progetto comune tra pubblico e privato in Albania).
Si cerca di unire questi tre soggetti per le politiche sociali (Ministeri, Amministrazione Locale,
ONG) con un fondo che finanzia parzialmente il progetto (anche se le ONG sono partner delle
amministrazioni locali).
Potere Locale: i Ministeri come collaborano? Come si svolge il lavoro di rete?
Ci vuole un protocollo d’intesa tra i vari Ministeri che delegano l’attuazione ai servizi sociali,
creando un monitoraggio (ispezione sull’utilizzo dei fondi e sugli standard che offrono sia i
servizi privati che quelli pubblici).
4
Se l’attività svolta è inadeguata?
Il Ministero che rileva una mancanza negli standard di attuazione del progetto toglie le licenze agli
enti locali.
Come vengono coinvolti? (rapporto Ministeri/ONG)
Le ONG devono preparare un progetto (piccoli: anche a enti locali; grandi: a enti nazionali
Ministeri) reperendo la maggior parte delle risorse, solamente così possono sperare di ottenere
una percentuale del budget dal Ministero (dopo che ha rilasciato una Carta di Realizzazione).
Qualità dei rapporti della rete?
Essendo quasi tutto centralizzato i maggiori problemi vengono riscontrati a livello finanziario
(reperimento delle risorse).
Si è evidenziata la necessità di creare dei questionari, degli accordi d’intesa, una banca dati e i
reclami.
S.W.O.T.
Debolezze
1)
2)
3)
4)
5)
Sistema troppo grande (processi
lenti).
Difficoltà a monitorare il territorio.
Difficoltà ad applicare le leggi.
Mancanza di risorse (esperti, soldi,
personale).
Mancanza di coinvolgimento dei
cittadini e di associazioni che si
ergono a portavoce dei bisogni. In
Albania
(MIAFT/Basta)
è
un’associazione che combatte contro i
soprusi, le leggi sbagliate, mentre, in
Serbia
non
esiste
ancora
un’associazione di questo tipo (si sta
attualmente modificando la legge).
Vantaggi
1)
2)
3)
4)
5)
6)
Opportunità
1)
2)
3)
4)
Conoscenza della legislazione per i
cittadini.
Collaborazione tra pubblico e privato.
Decentramento.
Deistituzionalizzazione.
Creare politiche pubbliche più
efficaci.
Il Ministero è al corrente delle
problematiche che ci sono nel
territorio (grazie alla rete).
Strutture
internazionali
che
partecipano allo sviluppo nei
territori (scambio di esperienze).
Trasparenza.
Partecipazione delle strutture
locali.
Conoscenza dei bisogni del
territorio.
Rischi (Minacce)
1)
2)
3)
4)
5)
Trasparenza.
Costa molto (non è economico).
Circolazione delle informazioni, e
se non arrivano? E se non sono
capite bene? E se cambiano?
La rete si può dimenticare dei
cittadini che dovrebbero essere i
beneficiari.
Inizia
a
funzionare
indipendentemente.
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Definizione del sistema:
Il sistema è:
1) Enorme.
2) Centralizzato.
3) Costoso.
4) Difficoltà di relazione con i cittadini.
N.B. Si è riscontrata una bassa relazione tra pubblico e privato, per questo bisognerebbe
diminuire la centralizzazione che allontana i cittadini dalla rete.
TERZO GRUPPO: (gruppo misto) GRUPPO C: locale-globale
Componenti:
 Passi Leggeri -Scutari (Albania)
 Comune di Tuzla (Bosnia)
 Tuzlanska Amica (Bosnia)
 Tejer Vision (Elbasan, Albania)
Tuzla (Bosnia)
Esiste una forte rete tra ONG: cuore della rete è l’associazione Rete tra le varie ONG.
Le funzioni amministrative sono svolte dall’Ufficio direttivo che coordina la Rete cooperativaconvergente, analizza i fabbisogni dei soggetti appartenenti alla rete e organizza training per tutti.
Dell’Ufficio Direttivo fanno parte il Comune di Tuzla e il Cantone. La Rete è organizzata
attraverso un centro (Ufficio) e associazioni di ONG divise in gruppi tematici e commissioni che
acquisiscono informazioni, identificano il problema e creano le proposte. Le ONG operano in
un ambito di lobbing facendo una forte pressione politica verso l’interno della rete che gli
permette di avere una certa considerazione da parte del Comune e del Cantone di ottenere anche
dei fondi per la partecipazione a bandi e progetti.
S.W.O.T.
Debolezze
-
Vantaggi
Non tutte le ONG partecipano in modo univoco
-
Forte Rete tra ONG-Molte ong
partecipano
Autonomia
Potere
Migliore qualità dei servizi
Presenza di una lobby efficace che
garantisce un maggior rispetto delle
istituzioni nei confronti delle ONG
Semplificazione della relazione fra
Istituzioni e Ong
La rete non esiste solo in funzione di
un unico progetto ma esiste per se
stessa, è organizzata, ha un sistema
teorico, regolativi e pratiche di
riferimento
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Opportunità
-
-
Rischi (Minacce)
Condivisione contrattazione per
finanziamenti
Finanziamenti alle ONG da parte dei
Cantoni. Sebbene siano di modesta
entità (la realizzazione di un progetto
necessita di un budget contenuto tra i
5000-7000 euro), tali finanziamenti
permettono la partecipazione delle
singole associazioni ai bandi.
Trasmissibilità metodologia
Attenzione ai progetti: la realizzazione
o meno di un progetto è soggetta (in
parte) all’influenza del donatore
Albania
Composizione:
- USAID (gruppo di lavoro)
- Terres des hommes (gruppo di lavoro)
- Aiuto per i bambini
- Comune di Elbasan
- Ministero
- Tjeter Vision
- Passi Leggeri
Tavoli di lavoro da considerare:
 tavolo centrale o nazionale di lavoro (USAID, Ministero, Comune di Elbasan, Tirana) che
decide i ruoli, conduce i gruppi di lavoro e coordina i rapporti internazionali.
 tavolo locale di lavoro (Tjeter Vision, dirigente ufficio servizi sociali del Comune e Provincia,
Terres des Hommes, Aiuto per i bambini) che discute i casi e l’accesso.
Esiste un coordinamento forte up-bottom dai Donors che implementano i tavoli di
programmazione con istituzioni, ONG e associazioni che poi arrivano alle sedi operative locali.
Coordinatore neutrale feed back non completo.
Sono necessari i Donors per sostenere reti di coordinamento, e la rete esiste solo in quanto legata
ad un progetto.
Esempio di un processo: acquisizione di informazioni, identificazione del problema,
costruzione delle proposte, lobbying, pressione politica, ufficio di informazione donatori e bandi.
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S.W.O.T.
Debolezze
-
-
Vantaggi
Relazione che va dall’alto in basso
Feedback non completo
Mancanza di autonomia da parte delle
ONG
La Rete funziona solo se c’è un
progetto
La Rete potrebbe essere diretta dai
donatori
-
-
Opportunità
-
Creazione della Rete
Inizia a funzionare la Rete
Coordinazione transnazionale
Rischi (Minacce)
Organizzazione a livello locale: tavolo con attori pubblici e privati delle
comunità locali
-
Non esiste lobby delle ONG sulle
istituzioni:
rischio
di
paralisi
dell’attività delle associazioni
Assenza di Rete forte rende inefficace
la risposta nei confronti delle richieste
di aiuto
Modello misto senza donatori (affine a quello italiano) e che per quanto concerne i finanziamenti
va dal Ministero in giù: i Comuni ricevono i finanziamenti e poi spetta alle associazioni. Tuttavia,
i finanziamenti vengono distribuiti con accordo di programma: questa è una differenza tra
comuni e associazioni (è più forte il Comune per i finanziamenti).
Scutari
Prima della guerra di Serbia e Albania , non esistevano ONG. Dopo il conflitto nascono ONG in
Serbia ma solo le associazioni nate in modo più serio sono sopravvissute. Le ONG più forti e
capaci non dovrebbero essere spaventate dalla concorrenza: quello che bisogna sapere è che il
settore delle ONG è settore di correzione del governo e non viceversa.
Autonomia e forza pubblica delle ONG che, nel caso in cui non ci dovesse essere più bisogno di
aiuto dei donatori, influenza le politiche sociali dei Comuni, etc..
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S.W.O.T.
Debolezze
-
Rete costruita secondo i progetti
Scarse capacità di lobbying
Necessità di mettere in Rete le ONG
(presenza di iniziative straniere con
Comune e Provincia)
Necessità della presenza di una Rete
forte
Presenza di un numero elevato di
associazioni però è molto difficile che
facciano fronte comune per diverse
ragioni. In più c’è un forte
individualismo nelle scelte (forte
concorrenza)
-
Opportunità
-
-
-
Organizzazione a livello locale (tavolo con attori pubblici e privati
locali)
Rete pubblica più forte
Il Comune dovrebbe occuparsi del
finanziamento dei progetti
Gran parte delle ONG manifesta
difficoltà nel programmare: ciò, si potrebbe risolvere con un’azione
concorrenziale da parte del
Comune
Le ONG dovrebbero indirizzare e
correggere il governo (autonomia e
funzione
pubblica
delle
organizzazioni non governative)
Se si lavora in Rete, forza di
lobby è maggiore e quindi si ha più
potere sulle autorità
Vantaggi
-
Esiste una Rete locale
La Rete facilita l’inserimento della
società (che partecipa attivamente
alla decisione del gruppo referente)
Tavole rotonde di accordi
Rischi (Minacce)
Le Reti sono legate solo ai progetti
(non esiste una Rete al di là dei
progetti che si svolgono, c’è presenza
di accordi temporanei) e ciò
rappresenta un reale rischio ai fini
della collaborazione che si esaurisce
con la fine del progetto
Il Comune si accorda in base ai singoli
progetti: necessità di ricerca di
personale adeguato al Comune
Necessità anche di autonomia reciproca tra istituzioni ed ONG: l’autonomia reciproca, infatti,
corregge anche il comportamento del governo.Quando si è smantellato il welfare sociale del
periodo socialista, si è buttato via anche del buono; però si è capito che costruire un buon stato
sociale significa costruirlo non solo dall’alto verso il basso ma anche dal basso verso l’alto: quindi
si è compresa la necessità di dare autonomia alla società civile perché in tal modo si rende il tutto
più efficace e funzionale e quindi più economico.
La necessità di organizzazione della società civile emerge chiaramente dalla possibilità che le
istituzioni si possano “dimenticare” dei cittadini e delle cose semplici e ciò è più facile che
avvenga quanto più basso è l’indice di organizzazione della società civile ( teoria delle catastrofi:
se i cittadini sanno, si difendono).
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