DIPARTIMENTO DELLA SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA, DELLA SICUREZZA ALIMENTARE E DEGLI ORGANI COLLEGIALI PER LA TUTELA DELLA SALUTE
DIREZIONE GENERALE DELLA SANITÀ ANIMALE E DEI FARMACI VETERINARI
Ufficio III - CENTRO NAZIONALE DI LOTTA ED EMERGENZA CONTRO LE MALATTIE DEGLI ANIMALI
UNITÀ CENTRALE DI CRISI
Ministero della Salute
28 febbraio 2014
West Nile Disease
Cos’è la West Nile Disease?
L
a West Nile Disease (WND) è una malattia ad eziologia virale,
trasmessa da zanzare, responsabile di forme di meningoencefalite negli uccelli, sia selvatici che domestici, negli equidi e
nell’uomo. Il virus della West Nile (WNV), appartenente alla famiglia
Flaviviridae, genere Flavivirus, è stato isolato per la prima volta nel
1937 in Uganda (distretto di West Nile) dal sangue di una donna con
sintomatologia febbrile.
In Italia la malattia è stata diagnosticata per la prima volta
in Toscana (Padule di Fucecchio) nella tarda estate del 1998. Il
focolaio interessò 8 allevamenti ed 1 ippodromo, dove alcuni cavalli
presentarono sintomatologia clinica di tipo neurologico.
A distanza di 10 anni dalla prima notifica, nell’agosto 2008 la WND è
ricomparsa in Italia nell’area del delta del Po. Il focolaio ha interessato 8
province in 3 differenti Regioni (Emilia Romagna, Veneto e Lombardia),
coinvolgendo equidi, uccelli stanziali e selvatici. Casi neurologici di
malattia sono stati osservati negli equidi e, a differenza di quanto
avvenuto in Toscana nel 1998, anche nell’uomo. Nel 2009 l’infezione è
tornata a manifestarsi coinvolgendo in parte le stesse aree geografiche
del 2008 ed estendendosi a nuovi territori dell’Italia centrale,
interessando complessivamente aree comprese in 6 Regioni (Emilia
Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Toscana e Lazio).
I risultati delle analisi filogenetiche effettuate sui ceppi isolati in Italia
nel 1998, 2008 e 2009 hanno consentito di stabilirne l’appartenenza
al Lineage I, evidenziando, grazie alla comparazione dei genomi,
un’elevata similitudine con alcuni ceppi isolati in Paesi del Bacino del
Mediterraneo. Nel 2010 la WND in Italia ha interessato anche territori
in precedenza non coinvolti dalla circolazione virale, quali la Sicilia,
il Molise e la Puglia. Casi clinici di malattia sono stati nuovamente
osservati negli equidi in Sicilia e in Veneto e nell’uomo in Veneto.
Nel 2011 la WND è ricomparsa in Italia per il quarto anno
consecutivo. Le Regioni interessate sono state: Sardegna, Calabria,
Basilicata, Sicilia, Friuli Venezia Giulia e Veneto. I focolai verificatisi
in Sardegna, Basilicata e Calabria rappresentano la prima evidenza
di circolazione virale in queste Regioni. Sintomi clinici di meningoencefalite sono stati osservati negli equidi (Sardegna, Sicilia, Friuli
Venezia Giulia, Veneto) e nell’uomo (Sardegna, Veneto, Toscana, Friuli
Venezia Giulia).
Nel 2012 la WND è stata notificata in Regioni già interessate dalla
circolazione virale negli anni precedenti: Sardegna, Friuli Venezia
Giulia, Veneto, Basilicata e Lazio. Sintomatologia nervosa riferibile
a WND è stata segnalata negli equidi e nell’uomo in Veneto e Friuli
Venezia Giulia e solo nell’uomo in Sardegna.
Nel 2013 l’Italia è stata interessata da una nuova epidemia di
WND. Le Regioni coinvolte da circolazione virale sono state: Emilia
Romagna, Veneto, Lombardia, Calabria, Sardegna, Puglia e Sicilia.
Sintomatologia clinica riconducibile a tale malattia è stata evidenziata
nei cavalli delle regioni Emilia Romagna, Lombardia e Sicilia e,
nell’uomo, nelle regioni Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Puglia.
Le analisi filogenetiche, condotte sui ceppi virali presenti sul
territorio nazionale, hanno dimostrato la contemporanea circolazione
negli anni 2011, 2012 e 2013 del WNV-lineage I e WNV-lineage II.
La situazione epidemiologica della WND è sintetizzata e
costantemente aggiornata in Bollettini Epidemiologici pubblicati a
cura del Centro di Referenza Nazionale per lo Studio e l’accertamento
delle Malattie Esotiche degli animali (CESME) sul sito:
http://sorveglianza.izs.it/emergenze/west_nile/emergenze.htm
Ciclo di trasmissione
del virus della West Nile
Ciclo della malattia
L
a WND è caratterizzata da un ciclo di
trasmissione zanzara-uccello-zanzara:
le zanzare (vettori) trasmettono il virus agli
uccelli domestici e selvatici (ospiti), che a loro volta
possono fungere da serbatoi/amplificatori virali.
Questo ciclo è considerato come ciclo endemico di
trasmissione.
L’uomo e il cavallo, entrando incidentalmente nel
ciclo di trasmissione del virus e manifestando la
sintomatologia clinica, svelano la presenza della
malattia.
L’uomo e il cavallo però, non sono in grado di
infettare il vettore e, pertanto, sono considerati
cieco.
ospiti a fondo cieco
Sintomatologia
e definizione di caso
I
n Italia l’infezione negli uccelli è accompagnata
raramente da sintomi clinici evidenti. Infatti ad
oggi non sono stati registrati fenomeni di mortalità
significativa legati all’infezione da WNV. Qualora
compaiano sintomi clinici, essi sono tipici della
forma neurologica. Sebbene gli equidi siano sensibili
all’infezione da WNV, la maggior parte dei casi decorre
in modo asintomatico con sintomatologia similinfluenzale. Negli equidi il periodo di incubazione è di
3-15 giorni. Circa il 10% degli equidi infetti manifesta
sintomatologia nervosa. I segni clinici possono
risolversi con guarigione in 5-15 giorni oppure
progredire rapidamente con morte dei soggetti. In
alcuni casi si preferisce sottoporli ad eutanasia. La
definizione di caso sospetto e confermato di WND
negli equidi e la relativa sintomatologia nervosa è
stabilita dall’Ordinanza del 4 agosto 2011 i cui termini
sono stati prorogati dall’Ordinanza del 6 agosto 2013:
deve essere considerato sospetto di WND
“un equide che, nel periodo di attività dei vettori,
presenta atassia locomotoria o morte improvvisa,
oppure un equide che, nel periodo di attività dei
vettori, presenta almeno uno dei seguenti sintomi:
• movimenti in circolo
• incapacità a mantenere la stazione
quadrupedale
• paralisi/paresi agli arti
• fascicolazioni muscolari
• deficit propriocettivi.
Tali sintomi possono essere accompagnati da:
• debolezza degli arti posteriori
• cecità
• ptosi del labbro inferiore, o paresi dei muscoli
labiali o facciali
• digrignamento dei denti.
Deve essere considerato come sospetto di encefalomielite di tipo West Nile anche un risultato sierologico
positivo in assenza di sintomatologia clinica.
La conferma del sospetto diagnostico avviene quando
i campioni prelevati dall’equide sospetto risultano
positivi ad un esame di laboratorio di conferma
effettuato dal CESME.”
Il Piano nazionale di sorveglianza
D
opo il focolaio del 1998 il Ministero della Salute
ha deciso di istituire un Piano di sorveglianza
nazionale volto ad individuare precocemente
la possibile circolazione del WNV in aree a rischio.
La Normativa di riferimento negli ultimi anni è
consultabile al sito web:
http://sorveglianza.izs.it/emergenze/west_nile/peroperatori_legislazione.html
Il Piano di sorveglianza 2013
Provvedimento del Ministero della Salute del 13 luglio 2012 Gazzetta Ufficiale n. 211 del 10 settembre 2012 e nota via mail
del 26 aprile 2013
L
e aree geografiche interessate dal Piano di
sorveglianza 2013 sono le seguenti:
• Area con circolazione virale (ACV):
il territorio che è stato interessato dalla circolazione
del WNV nel corso dei due anni precedenti
• Aree di sorveglianza esterna all’ACV (AE):
il territorio dei Comuni compresi in un raggio di
20 km intorno ai casi verificatisi nelle zone più
esterne dell’ACV. È stato incluso nell’AE anche il
territorio dei comuni precedentemente compresi
nell’ACV e non interessati da circolazione virale
nel corso dei due anni precedenti. Nella regione
Sardegna l’AE comprende tutto il territorio non
incluso nell’ACV
• Aree a rischio (AR): aree umide che per le
caratteristiche ecologico-ambientali sono
considerate a rischio di introduzione della malattia:
• Abruzzo: Foce del fiume Vomano
• Campania: Serre Persano
• Emilia Romagna: Comacchio
• Marche: Sentina
• Piemonte: Garzaia di Marengo
• Sicilia: Oasi del Sineto
• Toscana: Padule di Fucecchio
• Umbria: Lago Trasimeno
Titolo
Progressione della
circolazione virale in Italia
dal 1998 al 2013
1998
dal 1998 al 2008
dal 1998 al 2013
Piano di sorveglianza
2013
- Aree con Circolazione Virale (ACV)
- Area di Sorveglianza Esterna (AE)
- Aree a Rischio (AR)
Sorveglianza della WND
Titolo
I
l Piano di sorveglianza per la West Nile ha i seguenti
obiettivi:
• individuare il più precocemente possibile la circolazione
del virus sia nelle aree già interessate dall’infezione nel
corso degli anni precedenti, sia nelle restanti parti del
territorio nazionale,
• verificare la circolazione virale nelle popolazioni di equidi
presenti sul territorio per individuare precocemente il
passaggio del virus dagli uccelli ai mammiferi,
• identificare il periodo a rischio per la trasmissione
vettoriale.
1. Sorveglianza ornitologica
L
a sorveglianza ornitologica può essere effettuata
su uccelli stanziali oppure in caso di mancato
raggiungimento del 50% delle attività previste,
è possibile, in alternativa, attuare la sorveglianza
su allevamenti avicoli rurali o all’aperto o tramite il
posizionamento di gruppi di polli sentinella.
Tali attività sono obbligatorie nelle AE e nelle AR.
La sorveglianza su uccelli stanziali è facoltativa nelle ACV
dove può essere effettuata qualora si intenda verificare la
possibile assenza di circolazione virale nell’area. Laddove
sia dimostrata tale assenza per due anni consecutivi, l’area
potrà essere rimossa da quelle comprese nelle ACV e
sottoposta a sorveglianza secondo quanto previsto per le AE.
2. Sorveglianza negli equidi
L
a sorveglianza negli equidi è effettuata tramite l’esame
periodico di equidi sentinella e la verifica di casi sospetti
di WND.
Nelle ACV e nelle AE la sorveglianza sierologica sugli equidi
sentinella non è prevista per la presenza di numerosi capi
già sierologicamente positivi.
Nelle AE le Regioni, di concerto con il Ministero della
Salute e il CESME, possono attivare un piano di controlli a
campione su sieri di equidi prelevati per altri motivi (Anemia
Infettiva equina, Morbo coitale maligno) volti ad evidenziare
fenomeni di infezione precoce.
Nelle AR è effettuata la sorveglianza sierologica su equidi
sentinella. Le attività di campionamento iniziano ad aprile e
terminano a settembre; nel corso di tale periodo gli equidi
sono sottoposti 3 volte a prelievo ematico.
La sorveglianza clinica sugli equidi si attua su tutto il
territorio nazionale. Tutti i casi di sintomatologia nervosa
compatibile a quella determinata da infezione da WNV
devono essere immediatamente notificati al Servizio
Veterinario dell’Azienda USL competente e sottoposti
ad indagini approfondite per escludere o confermare la
WND indipendentemente dall’area geografica in cui si
manifestano.
3. Sorveglianza entomologica
L
a sorveglianza entomologica ha i seguenti obiettivi:
• identificare le specie di zanzare responsabili della
trasmissione virale nel ciclo enzootico,
• identificare le specie di zanzare responsabili della trasmissione virale ai cavalli e all’uomo,
• valutare la possibilità di sopravvivenza del virus nelle
zanzare durante il periodo invernale,
• rilevare precocemente la circolazione del virus,
• definire il periodo a rischio per la trasmissione vettoriale,
mediante lo studio della dinamica dell’abbondanza dei
vettori.
La sorveglianza è effettuata tramite il posizionamento
di trappole per la cattura delle zanzare in un numero
predefinito di allevamenti di equidi o in altre strutture
zootecniche localizzate nelle aree soggette a sorveglianza.
4. Sorveglianza dell’avifauna
selvatica di specie migratorie
D
urante il periodo delle migrazioni, uccelli migratori
viremici possono essere responsabili dell’introduzione
del virus nelle aree di sosta o in quelle di nidificazione.
Le aree dove si vengono a concentrare maggiormente questi
animali sono le zone umide situate lungo le rotte migratorie.
Per poter mettere in evidenza l’arrivo di uccelli viremici e
l’eventuale instaurarsi del ciclo silvestre, è indispensabile
predisporre un sistema di controllo in grado di individuare
precocemente l’introduzione del virus. Il programma
di monitoraggio sull’avifauna selvatica prevede tre
campionamenti annuali da effettuare:
• il primo durante il passo primaverile (marzo-aprile),
• il secondo alla fine di agosto,
• il terzo fra la metà e la fine di settembre.
5. Sorveglianza sulla mortalità
negli uccelli selvatici
L
a sorveglianza passiva sull’avifauna selvatica si effettua
su tutto il territorio nazionale e dovrà essere intensificata
durante il periodo di attività degli insetti vettori.
Vaccinazione degli equidi
I
n attuazione all’art 6 dell’O.M. del 4 agosto 2011
è possibile continuare a vaccinare gli equidi
facoltativamente e a carico del proprietario.
In Italia sono autorizzati al commercio:
• un vaccino inattivato
• un vaccino ricombinante.
Nelle aree in cui è stata dimostrata circolazione virale,
l’uso della vaccinazione permette di proteggere dalla
malattia i soggetti a rischio. Laddove si sia sviluppata
un’immunità naturale a seguito dell’infezione,
poiché tale condizione può permanere per periodi
variabili, è consigliabile comunque che tale immunità
sia ristabilita e stimolata annualmente tramite la
vaccinazione. L’impiego del vaccino deve essere
effettuato da un veterinario o sotto la sua diretta
responsabilità. La registrazione dell’avvenuta
vaccinazione nel documento di identità (passaporto)
dell’equide, può essere effettuata dal:
• veterinario prescrittore
che ai sensi dell’art. 65 del Regolamento di
Polizia Veterinaria, è tenuto a darne immediata
comunicazione al servizio veterinario competente
per territorio trasmettendo entro tre giorni i
dati relativi ai trattamenti da lui stesso eseguiti,
utilizzando il modello n. 12 dello stesso Regolamento
• servizio veterinario competente
L’avvenuta vaccinazione deve essere comunicata
entro tre giorni dal veterinario prescrittore al servizio
veterinario dell’azienda sanitaria locale competente
per territorio specificando le seguenti indicazioni:
• ubicazione dell’azienda
• detentore degli animali
• numero identificativo degli animali da sottoporre a
trattamento
• data della prescrizione.
Come si previene la WND?
P
er ridurre il rischio di infezione devono essere
adottate le seguenti misure:
• ridurre la possibilità di essere punti dalle
zanzare
• ridurre la popolazione di zanzare adulte nelle case
e nei luoghi ricreativi e lavorativi.
Lotta alle zanzare
M
olte delle zanzare che possono essere vettori
del WNV pungono nelle ore notturne tra il
tramonto e l’alba. Alcune di queste specie
di zanzare, tuttavia, sono in grado di pungere anche
durante il giorno. Tutte le misure di prevenzione
basate sull’utilizzo di insetticidi e repellenti devono
essere valutate sulla base dell’effettivo rischio di
infezione, dell’abbondanza delle zanzare e del
conseguente livello di esposizione a possibili punture.
Se ci si trova all’esterno nelle ore di massima attività
delle zanzare, può essere preferibile indossare
indumenti con le maniche lunghe, pantaloni lunghi e
calzini ed applicare dei repellenti sulla cute esposta.
Poiché le zanzare possono pungere anche attraverso
vestiti sottili, può essere utile spruzzare anche gli
abiti con repellenti. Le zanzare depongono le loro
uova nell’acqua stagnante. Bisogna perciò limitare
il numero di luoghi intorno alla casa dove le zanzare
possono riprodursi:
• almeno una volta o due alla settimana, svuotare
l’acqua dai sottovasi, ciotole di animali da
compagnia, coperture per piscine, secchi, botti e
lattine
• controllare periodicamente le grondaie, le
condutture e i tombini, per assicurarsi che non si
siano otturati causando ristagni umidi
• rimuovere pneumatici fuori uso e altri oggetti che
potrebbero raccogliere l’acqua
• assicurasi di verificare la presenza di contenitori
o rifiuti in luoghi che possono essere difficili da
vedere, come sotto i cespugli.
Alcune specie di zanzare entrano abitualmente nelle
case. L’applicazione di zanzariere alle finestre è utile a
ridurre il loro ingresso nelle case.
Piano di sorveglianza
aree urbane
N
el 2011, è stato attivato un piano nazionale
di sorveglianza per la WND in aree urbane,
normalmente non ricadenti all’interno dei
territori interessati dal Piano di sorveglianza
nazionale. Sono state selezionate 7 aree urbane:
Roma, Torino, Napoli, Foggia, Cagliari e Palermo,
dove è stato effettuato un primo monitoraggio
sierologico su campioni prelevati da bovini, o in
alternativa, da cavalli non vaccinati per WND o cani
residenti in tali aree. Infatti, pur non ammalandosi,
animali come bovini e cani possono essere punti
da zanzare infette, sviluppare anticorpi e, quindi,
fungere da “sentinelle” per il rilievo dell’infezione
sul territorio.
Sono stati sottoposti ad analisi campioni prelevati da:
• bovini nelle aree urbane di Napoli e Foggia
• cani nell’area urbana di Cagliari
• cavalli nell’area urbana di Roma
• più di una specie nelle aree di Torino e Palermo.
Per quanto riguarda gli equidi, in nessuno dei
soggetti esaminati nell’ambito del piano è stata
rilevata evidenza di circolazione virale recente.
Positività pregresse nei cavalli sono state riscontrate
a Palermo e a Torino. Quest’ultimo rilievo è risultato
di notevole importanza considerando che mai prima
erano stati segnalati casi di malattia o di infezione a
Torino o nelle aree circostanti.
La positività sierologica riscontrata in 2 dei 430
cani esaminati nell’area urbana di Cagliari, area
interessata dalla circolazione virale nel 2011, ha
confermato l’utilità che può avere il monitoraggio
sierologico su questa specie là dove non siano
presenti equidi in numero sufficiente.
Ministero della Salute
DIPARTIMENTO DELLA SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA,
DELLA SICUREZZA ALIMENTARE E DEGLI ORGANI COLLEGIALI PER LA TUTELA DELLA SALUTE
DIREZIONE GENERALE DELLA SANITÀ ANIMALE E DEI FARMACI VETERINARI
Ufficio III - CENTRO NAZIONALE DI LOTTA ED EMERGENZA CONTRO LE MALATTIE DEGLI ANIMALI
UNITÀ CENTRALE DI CRISI
Finito di stampare nel mese di ottobre 2013
Progetto grafico: Sandro Santarelli, IZSAM
Ministero della Salute
DIPARTIMENTO DELLA SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA,
DELLA SICUREZZA ALIMENTARE E DEGLI ORGANI COLLEGIALI PER LA TUTELA DELLA SALUTE
DIREZIONE GENERALE DELLA SANITÀ ANIMALE E DEI FARMACI VETERINARI
Ufficio III - CENTRO NAZIONALE DI LOTTA ED EMERGENZA CONTRO LE MALATTIE DEGLI ANIMALI
UNITÀ CENTRALE DI CRISI