Lezione 13 - e-Learning

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Fobie
Fobia…
Paura marcata, irragionevole e persistente di
oggetti, luoghi, situazioni o attività della cui
innocuità il soggetto è del tutto consapevole.
Comporta
un’intensificazione
dell’ansia
all’avvicinamento dell’oggetto temuto (anche se
solo immaginato) fino a veri e propri attacchi di
panico.
Il soggetto tende di conseguenza a evitare le
situazioni temute come sollievo dall’ansia
(condotte di evitamento).
Fobia: intensa paura irragionevole ed inappropriata
nei confronti di uno specifico stimolo esterno.
Caratteristiche principali sono:
9La sproporzione della paura nei confronti della
situazione da affrontare;
9La natura invasiva di queste paure;
9L’ineliminabilità con argomentazioni razionali;
9(La consapevolezza dell’esagerazione);
9La constatazione dell’intensa reazione ansiosa
indotta dall’esposizione allo stimolo fobico;
9Tendenza all’instaurarsi di comportamenti di
evitamento.
Classificazione delle Fobie nel DSM 5
Agorafobia
Fobia
Sociale: relative a situazioni sociali o relazionali
Specifica:
caratteristiche
nei confronti di oggetti o situazioni
Agorafobia
Riguarda situazioni in cui è presente timore
di un grave malessere, di perdita di controllo
sul contesto (impossibilità ad allontanarsi o
ricevere soccorsi)
Criteri diagnostici per Agorafobia
Paura o ansia marcate relative al trovarsi in due o piu’
delle seguenti situazioni:
A.
1.
2.
3.
4.
5.
Utilizzo dei trasporti pubblici
Trovarsi in spazi aperti
Trovarsi in spazi chiusi
Stare in fila oppure tra la folla
Essere fuori casa da soli
B. L’individuo teme o evita queste situazioni a causa di
pensieri legati al fatto che potrebbe essere difficile
fuggire oppure che potrebbe non essere disponibile
soccorso nell’eventualita’ che si sviluppino sintomi
simili al panico o altri sintomi invalidanti o
imbarazzanti.
C. La situaz. agorafobica provoca quasi sempre paura o ansia
D. Evitamento, accompagnatori o paura e ansia intense
E. Sproporzione rispetto al reale pericolo e al contesto
socioculturale
F. Persistenza: 6 mesi o piu’
G. Disagio/compromissione
H. Condizione medica
I. La paura,l’ansia o l’evitamento non sono meglio spiegati dai
sintomi di un altro disturbo mentale:
Fobia Sociale: evitamento limitato alle situazioni sociali;
Fobia Specifica: evitamento limitato ad una singola situazione, come gli
ascensori;
Disturbo Ossessivo-Compulsivo: evitamento dello sporco per gli individui con
ossessioni di contaminazione;
Difetti o imperfezioni percepiti nell’aspetto fisico (Dismorfismo corporeo
Disturbo Post-traumatico da Stress: evitamento di stimoli associati con un
grave evento stressante;
Disturbo d’Ansia di Separazione: evitamento della separazione dalla casa o
dai familiari.
Caso Clinico
“Rimanere sano”
Il Signor Michaels, un programmatore di computer di 28 anni, cerca
trattamento a causa delle sue paure che gli impediscono di far visita
al suocero, malato terminale, in ospedale. Spiega di temere
qualunque situazione anche se remotamente associata con la
possibilità di un ferita al corpo o di una malattia. Per esempio, non
può sopportare un prelievo di sangue, o di vedere o perfino di sentir
parlare di persone ammalate. Queste paure sono il motivo per cui
evita di consultare un medico anche quando è ammalato, ed evita di
far visita ad amici o a membri della famiglia ammalati e perfino di
ascoltare la descrizione di procedure mediche, di traumi fisici, o di
malattie. È diventato vegetariano 5 anni fa per evitare di pensare agli
animali che venivano uccisi.
Il paziente fa risalire l’esordio di queste paure ad un particolare
incidente avvenuto quando aveva 9 anni e la sua insegnante di
dottrina aveva raccontato dettagliatamente un intervento chirurgico
al quale era stata sottoposta. Mentre ascoltava, iniziò a diventare
ansioso e ad avere capogiri, sudava profusamente, e alla fine
svenne. Ricorda grandi difficoltà nell’essere sottoposto a
vaccinazioni e ad altre pratiche mediche di routine nei seguenti anni
scolastici, come episodi di svenimento o di semisvenimento
nell’adolescenza e nell’età adulta, ogni volta che assisteva ai più
lievi traumi, sentiva parlare di ferite o malattie, o vedeva una
persona ammalata o sfigurata. Quando di recente vedeva qualcuno
in un negozio su una sedia a rotelle, cominciava a preoccuparsi che
la persona soffrisse e si addolorava talmente da svenire e cadere sul
pavimento. Era molto imbarazzato quando riprendeva coscienza,
per la cerchia di persone che lo circondava.
Il Signor Michaels negava ogni altro problema emotivo. Gli piaceva il
suo lavoro, sembrava procedere bene con sua moglie, ed aveva
molti amici.
Criteri diagnostici per Fobia Specifica
A.
Paura o ansia marcate verso un oggetto o situazione
specifici (per es., volare, altezze, animali, ricevere
un’iniezione, vedere il sangue).
B. La situaz. o l’oggetto provocano quasi sempre paura o ansia
C. Evitamento o paura e ansia intense
D. Sproporzione rispetto al reale pericolo e al contesto
socioculturale
E. Persistenza: 6 mesi o più
F. Disagio/compromissione
G. Il disturbo non è meglio spiegato da:
Fobia Sociale: evitamento limitato alle situazioni sociali;
Agorafobia;
Disturbo Ossessivo-Compulsivo
Disturbo Post-traumatico da Stress: evitamento di stimoli associati con un
grave evento stressante;
Disturbo d’Ansia di Separazione: evitamento della separazione dalla casa o
dai familiari.
Specificare il tipo:
ƒ Tipo Animali.
ƒ Tipo Ambiente Naturale (per es., altezze,
temporali, acqua).
ƒ Tipo Sangue-Iniezioni-Ferite.
ƒ Tipo Situazionale (per es., aeroplani, ascensori,
luoghi chiusi).
ƒ Altro tipo (per es., paura di soffocare, vomitare o
contrarre una malattia)
Fobia degli animali
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
È la più diffusa in popolazione generale;
E’ la prima per frequenza nelle donne e la seconda per
gli uomini;
Nella maggior parte dei casi non determina un livello di
compromissione tale da condurre a una vera fobia;
E’ considerata fisiologica nell’infanzia e solo raramente
persiste nella pubertà;
Più frequenti: insetti, serpenti, cani, gatti, topi.
In genere è circoscritta a una singola specie animale.
Fobia degli agenti atmosferici
ƒ
ƒ
ƒ
Timori di alcuni fenomeni naturali (lampi, tuoni, vento,
oscurità);
Essendo difficilmente prevedibile il contatto con lo
stimolo fobico, i livelli di ansia risultano costantemente
elevati, comportando un continuo stato di allerta;
Si associa ad ansia da separazione e disturbo di panico.
Epidemiologia
Prevalenza
5-11,3%
Rapporto F/M
2:1 variabile per i diversi sottotipi
Familiarità
Maggior rischio di sviluppare il disturbo nei parenti di
soggetti affetti (rischio 4 volte maggiore)
Età di esordio
Infanzia-adolescenza (ma variabile per i diversi sottotipi;
quelle situazionali hanno generalmente un esordio più
tardivo)
Sintomi di
stato
Paura persistente, irrazionale ed eccessiva di particolari
oggetti, situazioni o animali. Condotte di evitamento,
sintomi neurovegetativi durante l’esposizione allo stimolo.
Prognosi
Nella maggior parte dei casi il disturbo è scarsamente
invalidante e il soggetto conserva un buon adattamento.
Decorso
Tendenzialmente cronico. Alcune forme moderate possono
risolversi in maniera graduale attraverso l’esposizione
ripetuta.
Comorbilità
Maggiore rischio per altri disturbi d’ansia e somatoformi e
depressione. Il 15% ha più di una fobia.
DAP, DAG, FS
Da non dimenticare
„
„
Rilevanza clinica: molti di noi hanno paure
esagerate di qualcosa. La maggior parte delle
persone riescono a gestirle senza troppe
difficoltà. Per un abitante di Milano, avere una
fobie dei serpenti è poca cosa; lo stesso non si
può dire per un contadino indiano.
Prevalenza: le fobie specifiche si osservano
raramente nella pratica clinica perché, nella
maggior parte dei casi, le persone preferiscono
modificare la propria vita per assecondare la
paura.
Disturbo d’ansia sociale
Caso Clinico
“Sul palcoscenico”
Harry è un trentatreenne che vive a Seattle con la moglie. Dopo
avere terminato il college ha lavorato come agente di vendite per
una compagnia di assicurazioni. Si è rivolto ad uno psichiatra
privato, raccomandatogli da un amico, lamentando “ansia al lavoro”.
Harry si descrive come estroverso e brillante durante l’adolescenza
e la prima età adulta, senza problemi rilevanti fino al terzo anno del
college. In seguito iniziò ad essere estremamente teso e nervoso
quando studiava per gli esami e per le prove scritte. Gli batteva il
cuore, le mani gli sudavano e tremavano. Di conseguenza spesso
non scriveva ciò che gli veniva richiesto e, quando lo faceva, lo
consegnava dopo la data dovuta. Non riusciva a capire perché fosse
così nervoso nell’affrontare prove scritte o esami poiché in passato
aveva sempre svolto bene questi compiti. I suoi voti ne risentirono in
maniera negativa.
Subito dopo il diploma, Harry venne assunto come agente di vendita
per un’agenzia di assicurazioni. Il suo addestramento iniziale
(frequentare lezioni, compiti di lettura) procedette tranquillamente.
Tuttavia, quando iniziò a prendere in carico dei clienti, ricomparve
l’ansia. Diveniva estremamente nervoso quando prevedeva di fare
telefonate dai clienti. Quando il telefono dell’ufficio squillava,
cominciava a tremare e talvolta non riusciva neanche a rispondere.
Alla fine per evitare di agitarsi non programmava appuntamenti e
non contattava i clienti che avrebbe dovuto incontrare.
Quando gli venne chiesto che cosa in queste situazioni lo rendesse
nervoso, disse di essere preoccupato di ciò che il cliente poteva
pensare di lui: “Il cliente potrebbe accorgersi che sono nervoso e
potrebbe farmi domande di cui non conosco le risposte e mi sentirei
stupido”. Quindi scriveva e modificava ripetutamente testi di vendita
per le conversazioni telefoniche poiché diceva: “sono talmente
preoccupato di dire la cosa giusta. Penso di essere molto
preoccupato dall’essere giudicato”.
Sebbene non sia mai stato disoccupato, Harry ritiene di avere reso
solo per il 20% della sua capacità lavorativa, cosa tollerata dal suo
principale solo perché un agente di vendita viene pagato solo su
commissione. Negli ultimi anni Harry ha dovuto prendere in prestito
grosse somme di denaro per far tornare i conti.
Sebbene abbiano subito il peso delle ristrettezze finanziarie, Harry e
sua moglie ricevono regolarmente ospiti a casa loro e amano
socializzare con gli amici in occasione di pic-nic, feste e cerimonie.
Harry si lamenta: “Accade proprio quando ci si aspetta da me che
faccia qualcosa. Allora è come se fossi su un palcoscenico, da solo,
mentre tutti mi guardano”.
Criteri diagnostici per Disturbo d’Ansia
Sociale (Fobia Sociale)
A. Paura o ansia relative a una o più situazioni sociali nelle
quali l’individuo è esposto al possibile esame degli altri. Gli
esempi comprendono interazioni sociali (per es. avere una
conversazione, incontrare persone sconosciute), essere
osservati (per es., mentre si mangia o si beve) ed
eseguire una prestazione di fronte agli altri (per es. fare
un discorso).
B. L’individuo teme che agirà in modo tale o manifesterà
sintomi di ansia che saranno valutati negativamente (cioè
saranno umilianti o imbarazzanti; porteranno al rifiuto o
saranno offensivi per gli altri).
C. Le situaz. sociali provocano quasi sempre paura o ansia
D. Evitamento o paura e ansia intense
E. Sproporzione rispetto al reale pericolo e al contesto
socioculturale
F. Persistenza: 6 mesi o più
G. Disagio/compromissione
H. Condizioni mediche/uso sostanze
I. Il disturbo non è meglio spiegato da:
Disturbo di Panico;
Dismorfismo corporeo;
Spettro autistico.
I. Se presente condizione medica (es. obesità, Parkinson,
deturpazione da ferita) paura, ansia, evitamento non sono
correlati a questa o sono eccessivi.
Specificare se: Legata solo alla performance (parlare, esibirsi in pubblico)
Venivano identificati nel DSM IV due sottotipi
clinici:
- Fobia sociale specifica: ansia sociale limitata a
situazioni specifiche;
- Fobia sociale generalizzata: ansia sociale indotta
da numerose situazioni che comportino la
possibilità di fare brutta figura e quindi di essere
giudicati negativamente dagli altri.
Situazioni prestazionali
Parlare o esibirsi in pubblico;
Usare il telefono in pubblico;
Mangiare o bere in presenza di
altri;
Scrivere in pubblico;
Essere osservati nello svolgimento
di un’attività;
Utilizzare bagni pubblici;
Entrare in una stanza dove tutti
sono seduti.
Situazioni di interazione
sociale
Essere presentati;
Incontrare persone autorevoli;
Andare a una festa;
Ricevere ospiti;
Parlare con sconosciuti;
Avvicinare persone dell’altro
sesso;
Dare un ricevimento.
Situazioni e performance scatenanti
Telefonare
Lavorare quando si è osservati
Esprimere disaccordo con persone appena conosciute
Sostenere esami orali
Parlare, cantare o ballare di fronte ad altri
Camminare o guidare di fronte ad altri
Chiedere informazioni
Entrare in una stanza dove sono già riunite altre persone
Tentare di conoscere qualcuno (altro sesso)
Parlare a persone autorevoli
Dare un ricevimento/andare a una festa
Uscire da un negozio senza comprare niente
Restituire merce a un negozio
Guardare negli occhi persone poco conosciute
Essere al centro dell’attenzione
Beidel e Turner, 2007
Sintomi caratteristici in pz fobico-sociali
Sintomi fisiologici
Rossore del volto;
Sudorazione;
Tremore;
Blocco mentale;
Tachicardia;
Palpitazioni;
Morsa allo stomaco;
Confusione e stordimento;
Nausea, mal di stomaco,
diarrea;
Bisogno impellente di urinare.
Sintomi cognitivi
(Sensibilità interpersonale)
Autosvalutazione
Senso di inferiorità;
Perfezionismo;
Attesa di essere criticati dagli
altri;
Ipersensibilità al giudizio e alla
critica;
Attesa di non avere successo;
Attesa di comportarsi
inappropriatamente in
situazioni sociali;
Paura di essere considerato
ridicolo, stupido o goffo;
Scarsa assertività;
Disagio nel trovarsi al centro
dell’attenzione.
Sintomi comportamentali
Evitamento di situazioni sociali
critiche;
Scarsa partecipazione durante
situazioni sociali;
Affidarsi solo ad amici e
familiari;
Tono di voce sottomesso;
Parlare in modo formale e
ossequioso;
Assumere una posizione del
corpo curva e col capo chino;
Evitamento del contatto
oculare;
Torcere le mani/tenere in mano
un oggetto;
Scusarsi anche quando non è
necessario;
Recitare una parte o dire bugie
per sentirsi a proprio agio.
Diagnosi differenziale Fobie: condizioni da escludere
„
„
„
„
„
Timidezza normale vs Fobia sociale vs Disturbo Evitante
di Personalità
Fobia specifica vs sociale vs agorafobia: oggetto o
situazione evitati
Fobie vs PTSD: evitamento di stimoli connessi all’evento
traumatico
Fobie vs DOC: evitamento di situazioni che attivano le
compulsioni
Altre condizioni di evitamento/ritiro:
„
„
„
„
„
„
Autismo, SPD, SKTPD: mancanza di interesse per le altre persone
DDM: ritiro dalle situazioni sociali per mancanza di interesse, piacere e di
energia
Ansia di separazione: le paure che motivano evitamento sono legate a
separazione da caregiver
Disturbi psicotici: evitamento sociale connesso ai contenuti deliranti
Dipendenza da sostanze: evitamento sociale causato dall’intossicazione
e dalla mancanza di motivazione
Condizioni mediche: la persona evita l’imbarazzo conseguente a
mostrare degli aspetti della sua malattia (calvizie in un paziente oncologico,
tremore in un paziente con il Parkinson, ecc.)
Timidezza
Timidezza
patologica
Fobia sociale Fobia sociale
generalizz.
Disturbo
evitante di
personalità
Timidezza e fobia sociale: diagnosi
differenziale
Timidezza
Sintomi somatici di Sì, di entità lieve
ansia
Fobia sociale
Sì, di entità da moderata a
grave
Motivi scatenanti
ansia
Ansia sociale non è l’unico I sintomi ansiosi sono
focus del timore
innescati sempre dal
contatto sociale
Funzionamento
Scadimento raro e di lieve
entità
Scadimento frequente e
grave
Richiesta aiuto
Raro
Raro per il problema
centrale, frequente per
sintomi somatici o
comorbilità
Decorso
Tende a ridursi dopo
l’adolescenza.
Esordio dopo l’adolescenza
con decorso
progressivamente
ingravescente.
FS e disturbo evitante di
personalità: diagnosi differenziale
Leon è un impiegato statale di 45 anni e viene esaminato presso una clinica specializzata
per il trattamento della depressione. Afferma di essersi sentito costantemente depresso
fin dalle scuole elementari, senza un periodo di umore “normale” per più di pochi giorni
alla volta. La sua depressione è stata accompagnata da letargia, poco o scarso interesse
o piacere per qualsiasi cosa, difficoltà a concentrarsi e sentimenti di inadeguatezza,
pessimismo e risentimento. Gli unici periodi di umore normale si verificano quando è a
casa da solo, ad ascoltare musica o a guardare la TV.
Ad una ulteriore indagine, Leon rivela che non si ricorda di essersi mai sentito a suo agio
dal punto di vista sociale. Anche prima dell’asilo, se gli veniva chiesto di parlare di fronte
ad un gruppo di amici dei suoi genitori aveva dei “vuoti di memoria”. Veniva sopraffatto
dall’ansia nelle attività sociali infantili, come partecipare a feste di compleanno, che
evitava, oppure, se vi andava, rimaneva completamente in silenzio. Poteva rispondere ad
una domanda in classe solo se aveva scritto la risposta in anticipo; ma anche in questo
caso, frequentemente, borbottava qualcosa e non riusciva a tirare fuori la risposta. Se
incontrava bambini nuovi teneva gli occhi abbassati, timoroso del loro giudizio,
aspettandosi di sentirsi umiliato ed imbarazzato. Era convinto che tutti coloro che lo
circondavano lo ritenessero “muto” oppure un “tonto”.
Crescendo Leon ebbe un paio di compagni di gioco tra i vicini, ma non ebbe mai un
“migliore amico”. I suoi voti scolastici erano buoni, ma soffriva quando doveva affrontare
una esposizione orale in classe. Da adolescente era terrificato dalle ragazze e finora non
ha mai avuto un appuntamento con una ragazza, né lo ha mai chiesto a nessuna. Questo
lo disturba, anche se è depresso talmente spesso che sente di avere poche energie o
interesse per frequentazioni galanti.
Leon ha frequentato il college ed ha ottenuto un buon rendimento
per un periodo, poi si è ritirato quando le sue votazioni si sono
abbassate drammaticamente. Continuò ad essere molto consapevole
di se stesso e “terrificato” quando doveva conoscere degli estranei.
Ebbe difficoltà a trovare un lavoro perché era incapace di rispondere
alle domande durante i colloqui; ci riuscì solo in pochi casi, quando si
trattava di lavori per i quali era richiesto soltanto un test scritto. A 24
anni superò un esame del Servizio Civile e gli fu offerto un lavoro in
ufficio postale nel turno serale. Questo lavoro gli piaceva poiché
implicava scarsi contatti con gli altri. Rifiutò diverse promozioni che
gli vennero offerte perché temeva di subire delle pressioni sociali.
Sebbene ormai sia supervisore di parecchi impiegati, trova ancora
difficile dare istruzioni, anche a persone che conosce da anni. Non ha
amici ed evita tutte le occasioni per socializzare con i colleghi.
Durante gli ultimi anni ha tentato diverse terapie che lo aiutassero ad
uscire dalla “timidezza” e dalla depressione.
Leon non ha mai manifestato ansia improvvisa o attacchi di panico in
situazioni sociali o in altri momenti. Piuttosto, la sua ansia aumenta
gradualmente fino a raggiungere un livello costante in attesa di
situazioni sociali. Non ha mai manifestato sintomi psicotici.
Fobia sociale e DEP: diagnosi differenziale
Avoidant PD is essentially a problem of
relating to persons, social phobia is largely
a problem of performing in situations. The
avoidant has a feeling of low self-esteem;
social phobia implies no such critical
judgment.
(Millon, 1991)
Fobia sociale e DEP: diagnosi differenziale
Fobia sociale
Disturbo evitante di
personalità
Sintomi somatici
di ansia
Sì, fino
panico
all’attacco
di Sì, attacco di panico non
incluso
nei
criteri
diagnostici
Pervasività
Può essere circoscritta a Sempre presente
specifiche situazioni
Onset
Anche
l’adolescenza
dopo Adolescenza, prima età
adulta. Stabile nel tempo.
“With the exception of some increased disability in APD compared with SP, the
two disorders have the same symptoms, respond to the same treatments, are
genetically identical, and appear to be the same disorder”.
Reich, 2009
Relazione tra fobia sociale e
disturbo di panico
Due condizioni distinte:
„ DP ed evitamento sociale secondario:
l’ansia sociale e i comportamenti di
evitamento
sociale
sono
dirette
conseguenze degli attacchi di panico
spontanei e del timore che questi ultimi
possano mettere in imbarazzo il paziente.
„ Fobia sociale e DP.
Epidemiologia
Prevalenza
3-13%
Rapporto F/M
1,5-2:1 in popolazione generale
1:1 in campioni clinici
Familiarità
Maggior rischio di sviluppare il disturbo nei parenti di
soggetti affetti (rischio da due a sei volte maggiore) (Stein
e Stein, 2008)
Età di esordio
11-25 anni (picco tra i 13 e i 16). FSG esordisce tipicamente
nell’infanzia, e in età evolutiva la prevalenza è simile a
quella degli adulti.
Sintomi di
stato
Sintomi cognitivi (sensitività interpersonale, sentimenti di
bassa autostima), ansia anticipatoria, timore e/o
evitamento delle situazioni di interazione sociale, sintomi
neurovegetativi durante l’esposizione alle situazioni temute
Decorso
Tendenzialmente cronico
Comorbilità
Nel 70% dei casi: fobie specifiche, dist. umore, DAP, DUS
Complicanze
„
„
Disturbi depressivi: molte persone con fobia
sociale
sviluppano
secondariamente
una
demoralizzazione o depressione;
Uso di sostanze: FS e abuso di sostanze sono
intimamente legati. L’alcool ha un importante
effetto disinibente. Ma l’uso di sostanze per
auto-medicarsi può sfuggire al controllo e
evolvere in una vera e propria dipendenza. Lo
stesso dicasi per i farmaci ansiolitici.
Da non sottovalutare
„
„
„
Fattori culturali: Ciò che in Giappone sarebbe normale
modestia, potrebbe apparire evitamento sociale nella
nostra cultura. La normale estroversione nella nostra
cultura potrebbe apparire arroganza e maleducazione in
Giappone.
Genere: In alcune culture la timidezza è incoraggiata
nelle donne.
Forme sottosoglia: Molte persone sono terrorizzate da
una specifica situazione sociale. In genere la
compromissione del funzionamento non raggiunge la
soglia clinica e la persona è in grado di gestirla.
Disturbo d’Ansia Generalizzato
(DAG)
Il DAG si manifesta con ansia e preoccupazione
eccessive (di cui viene sottolineata la pervasività),
relativamente a vari contesti, accompagnate da un
corteo sintomatologico di tipo somatico e
vegetativo.
Le
persone
con
DAG
sperimentano
quotidianamente un’ansia “libera fluttuante”,
aspecifica.
Le caratteristiche cliniche del DAG possono essere
schematizzate in 4 aspetti nucleari:
-
Ansia;
Tensione motoria;
Iperattività autonomica;
Vigilanza cognitiva.
„
„
Ansia
è eccessiva e condiziona molti aspetti di vita;
si manifesta come apprensione cronica,
preoccupazione in tutte le situazioni della vita:
„
„
„
„
„
per la salute
l’incolumità fisica dei propri familiari
per i problemi finanziari
per il proprio rendimento scolastico e lavorativo
Sentimento di un pericolo vago e indeterminato:
stato di allarme cronico.
Tensione motoria
Si manifesta con:
„ tremori
„ contrazioni o irrigidimenti degli arti superiori e
inferiori e in sede cervicale e dorsale
„ cefalee
„ difficoltà a rilassarsi
„
„
„
„
„
„
„
Iperattività autonomica
respiro corto
affanno
palpitazioni
sudorazione,
secchezza delle fauci
sensazione di “groppo in gola”, di “testa vuota”
disturbi gastro-intestinali (difficoltà a digerire,
nausea, diarrea alternata a stipsi).
„
„
„
„
„
„
„
„
„
„
Vigilanza cognitiva
ridotta concentrazione
facile distraibilità
disturbi mnesici e della vigilanza
irrequietezza
irritabilità
nervosismo
stato di allerta
sensazione di essere “sul filo del rasoio”
improvvisi sussulti
insonnia iniziale e centrale
Disturbo d’ansia generalizzato
A. Ansia e preoccupazione eccessive (attesa apprensiva), che
si manifestano per la maggior parte dei giorni per almeno 6
mesi, relative a una quantità di eventi o di attività (come
prestazioni lavorative o scolastiche).
B. L’individuo ha difficoltà nel controllare la preoccupazione.
C. L’ansia e la preoccupazione sono associate a tre (o più) dei
sei sintomi seguenti (con almeno alcuni sintomi presenti
per la maggior parte dei giorni negli ultimi 6 mesi). Nota
Nei bambini è richiesto solo un item.
1) irrequietezza, o sentirsi tesi o con i nervi a fior di pelle
2) facile affaticamento
3) difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria
4) irritabilità
5) tensione muscolare
6) alterazioni del sonno (difficoltà ad addormentarsi o a
mantenere il sonno o sonno inquieto e insoddisfacente).
D. Disagio/Compromissione.
E. Sostanze/Condizioni mediche
F. Il disturbo non è meglio spiegato da un altro disturbo
mentale:
Valutazione negativa nel Disturbo d’Ansia Sociale;
Timore di avere ADP nel Disturbo di Panico
Disturbo Ossessivo-Compulsivo
Disturbo Post-traumatico da Stress;
Disturbo d’Ansia di Separazione;
Dismorfismo
Paura di prendere peso in Anoressia
Lamentele fisiche nel disturbo da sintomi somatici
Avere una grave malattia nel disturbo d’ansia da malattia
Convinzioni deliranti nella schizofrenia/disturbo delirante
Epidemiologia
Prevalenza
3-8%
Rapporto F/M
2:1
Familiarità
Ereditabilità di grado moderato
Età di esordio
Giovanile
Sintomi di stato
Ansia
Tensione motoria
Iperattività neurovegetativa
Alterazioni della vigilanza e dell’attenzione
Esordio
Insidioso e sfumato (a differenza del DAP); la maggior parte dei
pazienti riferisce di essere ansiosa da sempre. Altri, con esordio in
età adulta, riferiscono la comparsa in relazione a eventi stressanti.
Decorso
Protratto nel tempo quasi come uno stile di carattere, seppure
possano esserci oscillazioni e fasi di riacutizzazione (a seconda della
presenza di life stressor)
Complicazioni
Raramente si presenta isolatamente.
Abuso/dipendenza da sostanze (alcol, BDZ, stimolanti, ipnotici,
ansiolitici)
Complicanze di tipo somatico (ulcera, ipertensione)
Diagnosi differenziale Disturbo d’Ansia Generalizzato
„
„
„
„
„
„
Preoccupazioni realistiche/ansia non patologica
Disturbo dell’Adattamento: preoccupazioni eccessive
invalidanti ma transitorie
Depressione Maggiore: tema depressivo
Disturbi psicotici: caratteri deliranti/perdita esame di realtà
Condizioni mediche, sostanze o astinenza da sostanze
Altre condizioni specifiche:
„
„
„
„
„
„
„
„
„
„
e
Disturbo di panico: ansia concentrata su futuri attacchi+evitamento
Ansia di separazione: le paure legate a separazione da caregiver
Ansia sociale/Fobie specifiche
DOC: ansia concentrata su pensiero ossessivo (es. essere contaminati)
Anoressia nervosa: ansia concentrata su aumento di peso
Dismorfismo corporeo: ansia concentrata su difetti fisici
Disturbo da sintomi somatici: preoccupazioni concentrate su sintomi fisici
DSPT e disturbo da stress acuto: preoccupazioni incentrate su elementi che
ricordano l’evento traumatico
ADHD
Disturbo evitante di personalità
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