Ansia normale vs. patologica Altri aspetti da considerare: 9 Stadio evolutivo (stadio dello sviluppo cognitivo, non età anagrafica) 9 Fattori socio-demografici etnico, status socio-economico) (genere, gruppo Paura Emozione primordiale, reattiva, di fronte a un pericolo esterno, definito, chiaramente riconosciuto dal soggetto. Nella paura, quindi, e solo talvolta nell’ansia, si identifica un oggetto stimolo chiaramente definito. Ulteriore differenza è la proiezione nel futuro: l’ansia è un’attesa penosa per un evento proiettato nel futuro, non attuale o effettivamente percepito. Paure normali I genitori possono sottovalutare le paure dei figli, soprattutto se adolescenti. Le ragazze hanno più paure dei ragazzi e di maggiore intensità. Le paure in genere si attenuano con l’età. Il rimuginio in genere si accentua con l’età. Alcune paure sono strettamente collegate a uno specifico stadio evolutivo. Poche differenze da un punto di vista culturale. Ansia di Stato vs Ansia di Tratto Ansia di stato: attivazione di uno stato d’allarme al momento dello stimolo, indipendentemente dalla presenza di una base personologica ansiosa; Ansia di tratto: caratteristica permanente di personalità: Ogni volta che si presentano stimoli significativi, il soggetto adotta un modello stimolo-risposta improntato all’ansia. Ansia libera: Ansia non legata ad alcun contenuto; Ansia anticipatoria: di breve durata, scatenata quando si prospetta, anche solo mentalmente, l’eventualità di affrontare una situazione temuta; Ansia generalizzata: sentimento durevole di tensione, sganciato da particolari stimoli; nelle personalità ansiose assume le caratteristiche dell’ansia di tratto; Ansia situazionale: risposta ansiosa che si manifesta solo in relazione a particolari circostanze. I disturbi d’ansia nel DSM-5 Disturbi d’Ansia Disturbo Ossessivo-Compulsivo disturbi correlati Disturbi correlati a eventi traumatici e stressanti e Disturbi d’ansia Il Disturbo di Panico è caratterizzato da ricorrenti Attacchi di Panico inaspettati, riguardo ai quali vi è una preoccupazione persistente. Fobie Agorafobia Fobia Specifica: ansia provocata dall’esposizione a un oggetto o a una situazione temuti, che spesso determina condotte di evitamento. Disturbo d’Ansia Sociale (Fobia Sociale): ansia provocata dall’esposizione a certi tipi di situazioni o di prestazioni sociali, che spesso determina condotte di evitamento. Il Disturbo d’Ansia Generalizzato è caratterizzato da almeno 6 mesi di ansia e preoccupazione persistenti ed eccessive. Disturbi d’ansia Il Disturbo d’Ansia di Separazione (nel DSM IV-TR tra i disturbi di età evolutiva) è caratterizzato da paura o ansia rispetto alla separazione da figure di attaccamento per almeno 4 settimane nei bambini e adolescenti e per almeno 6 mesi negli adulti. Mutismo Selettivo (nel DSM IV-TR tra i disturbi di età evolutiva): costante incapacità di parlare in situazioni sociali specifiche, nonostante si sia in grado di parlare in altre situazioni. Disturbo d’Ansia indotto da sostanze o da farmaci/dovuto a un’altra condizione medica. Disturbo d’Ansia con altra specificazione/senza specificazione. Disturbo Ossessivo-Compulsivo e Disturbi Correlati Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo è caratterizzato da ossessioni (che causano ansia o disagio marcati) e/o compulsioni (che servono a neutralizzare l’ansia). Il Disturbo da Dismorfismo Corporeo (nel DSM IVTR tra i disturbi somatoformi): preoccupazione per difetti o imperfezioni fisiche che non sono osservabili o appaiono agli altri in modo lieve Il Disturbo da Accumulo (Novità DSM 5): difficoltà a separarsi dai propri beni, a prescindere dal loro valore reale Tricotillomania; Disturbo da Escoriazione Disturbo Ossessivo-Compulsivo e Disturbi Correlati indotto da sostanze o da farmaci/dovuto a un’altra condizione medica Disturbo Ossessivo-Compulsivo e Disturbi Correlati con altra specificazione/senza specificazione Disturbi Correlati a Eventi Traumatici e Stressanti Il Disturbo Post-traumatico da Stress è caratterizzato dal rivivere un evento estremamente traumatico accompagnato da sintomi di aumento dell’arousal e da evitamento di stimoli associati al trauma. Il Disturbo da Stress Acuto è caratterizzato da sintomi simili a quelli del Disturbo Post-traumatico da Stress che si verificano immediatamente a seguito di un evento estremamente traumatico. Disturbi dell’Adattamento: sintomi emotivi o comportamentali in risposta a uno o più eventi stressanti (ansia; umore; condotta). Disturbi Correlati a Eventi Traumatici e Stressanti Il Disturbo Reattivo dell’Attaccamento: comportamento inibito, emotivamente ritirato verso caregiver adulti, in presenza di un pattern di cure insufficienti. Il Disturbo da Impegno Sociale Disinibito: pattern di approccio attivo e interazione con adulti sconosciuti, in presenza di un pattern di cure insufficienti. Disturbo Correlato a Eventi Traumatici e Stressanti indotto da sostanze o da farmaci/dovuto a un’altra condizione medica. Disturbo Correlato a Eventi Traumatici e Stressanti con altra specificazione/senza specificazione. Prevalenza dei principali DA Disturbo DAP Agorafobia SAP Fobia sociale Fobia specifica DAG DOC PTSD Qualsiasi DA Prev. lifetime 4.7% 1.3% 12.1% 12.5% 5.7% 1.8% 6.8% 31.2% Prev. 12 mesi 2.7% 0.8% 6.8% 8.7% 2.7% 1.1% 3.6% 18.7% NCSR, Kessler et al., 2005 Disturbi d’ansia 9 9 9 9 9 9 Il 31.2% degli Americani adulti ha sofferto di un disturbo d’ansia in qualche momento della sua vita; Sono i disturbi più frequenti in tutte le fasce di età; L’esordio si colloca in media intorno agli 11 anni; La prevalenza non risente di differenze significative rispetto al gruppo etnico di appartenenza; Altissimi costi economici e sociali; Frequente comorbilità. Attacchi di panico e Disturbo di Panico “Panic disorder feels like being in a cage with a tiger, except that there is no tiger” A. Frances Specificatore DSM 5 per l’Attacco di Panico Una comparsa improvvisa di paura o disagio intensi che raggiunge il picco in pochi minuti, periodo durante il quale si verificano quattro (o più) dei seguenti sintomi: Nota: la comparsa improvvisa può verificarsi a partire da uno stato di quiete oppure da uno stato ansioso. 1) palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia 2) sudorazione 3) tremori fini o a grandi scosse 4) dispnea o sensazione di soffocamento 5) sensazione di asfissia 6) dolore o fastidio al petto 7) nausea o disturbi addominali 8) sensazioni di vertigine, di instabilità, di testa leggera o di svenimento 9) brividi o vampate di calore. 10) parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio) 11) derealizzazione o depersonalizzazione 12) paura di perdere il controllo o di impazzire 11) paura di morire Nota Un Attacco di Panico non è un disturbo codificabile e la sua presenza non costituisce un criterio sufficiente per la diagnosi di Disturbo di Panico!!! Infatti, esso costituisce una costellazione sintomatologica che può manifestarsi come parte del quadro clinico di una varietà di disturbi d’ansia, di altri disturbi mentali (es. disturbi depressivi, uso di sostanze) e di alcune condizioni mediche generali (es. cardiache, respiratorie). Caratteristiche dell’attacco di panico Modalità di comparsa Improvvisa, rapido raggiungimento (10 min o meno) del picco di massima intensità Sintomi fisici Tachicardia, palpitazioni, dolori al petto, senso di oppressione toracica; Dispnea, sensazione di soffocamento; Sudorazione, brividi, vampate di calore; Nausea, dolori addominali, diarrea; Bisogno impellente di urinare; Vertigini, sbandamento, instabilità, senso di svenimento o stordimento Tremori, parestesie, cefalee. Sintomi psicosensoriali Ipersensibilità ai suoni e alla luce; Depersonalizzazione, derealizzazione; Déjà vu, déjà vecu. Sintomi cognitivi Paura di svenire, di morire, di fare qualcosa di incontrollato, di impazzire, di attirare l’attenzione su di sé. Durata Da qualche minuto a mezz’ora Fase post-critica Sintomi: manifestazioni “simil-influenzali” (spossatezza, dolori muscolari, sensazione di “testa confusa” o “vuota”, sbandamenti, vertigini). Fino a qualche ora di durata. Dopo un attacco il paziente si sente generalmente esausto. Diagnosi differenziale: condizioni da escludere Nessuna rilevanza clinica Altro disturbo d’ansia Indotti da sostanze/condizione medica generale Altro disturbo mentale Diagnosi differenziale: condizioni da escludere Panico dovute all’esposizione a situazioni realmente pericolose (guerre, incidenti d’auto, stupri). Attacchi di panico occasionali: circa il 10% della popolazione sperimenta AP occasionali e isolati. Fobia specifica/sociale: AP scatenati da uno stimolo specifico. DOC: es. panico da contaminazione se esposti allo sporco. PTSD: sintomi di panico indotti da stimoli collegati alla situazione traumatica. Disturbo d’ansia indotto da sostanze: l’uso di cocaina o un consumo eccessivo di caffè possono indurre sintomi di panico. Disturbi d’ansia dovuti a una condizione medica generale (ad es. ipertiroidismo). Disturbi psicotici: sintomi di panico in risposta a deliri e allucinazioni. Tipologie di attacchi di panico Gli attacchi di panico possono essere classificati in funzione: - del corredo sintomatologico: Maggiore; Minore (o pauci-sintomatico). - della presenza o meno di una situazione scatenante: Inaspettati o spontanei; Legati a un evento; Predisposti da una situazione. Tipologie di attacchi di panico (II) 1) 2) 3) Esistono tre tipi diversi di attacco di panico a seconda della presenza o meno di una situazione scatenante: Inaspettati o spontanei: l’insorgenza della sintomatologia non è associata a una causa scatenante (caratteristico delle fasi iniziali di DAP); Legati a un evento: la sintomatologia si verifica come immediata conseguenza o come anticipazione di un evento scatenante a cui il soggetto, e solo lui, è sensibile in termini psicopatologici; Predisposti da una situazione: si verificano spesso in situazioni scatenanti ma non sono invariabilmente associati a queste. Attacchi di panico e DA Spontanei e inattesi Situazionali Ansia anticipatoria Sintomi vegetativi Evitamento fobico DAP +++ +/- +++ +++ + Agorafobia +/- ++ +++ ++ +++ Fobia sociale - ++ ++ ++ +++ Fobia specifica +/- +++ ++ ++ +++ PTSD +/- + +/- +++ + GAD +/- +/- +/- + +/- Criteri diagnostici Disturbo di Panico A. Ricorrenti attacchi di panico inaspettati: B. Almeno uno degli attacchi è stato seguito da 1 mese (o più) di uno (o entrambi) dei seguenti sintomi: 1) 2) Preoccupazione persistente per l’insorgere di altri attacchi o per le loro conseguenze (per es., perdere il controllo, avere un attacco cardiaco, “impazzire”); Significativa alterazione disadattiva del comportamento correlata agli attacchi (per es. comportamenti pianificati al fine di evitare di avere ADP). C. Esclusione effetti fisiologici di una sostanza o di una condizione medica generale. D. Gli ADP non sono meglio spiegati da un altro disturbo mentale. Decorso del disturbo Intensa crisi, che rimane impressa nella memoria del paziente in maniera indelebile, seguita da ulteriori episodi critici, sempre più frequenti; Intensa sintomatologia somatica e paura di morire portano a una polarizzazione ipocondriaca e alla continua ricerca di rassicurazione (20% dei casi); Timore che le crisi possano ripetersi (ansia anticipatoria); Il perdurare delle crisi porta, nel 70% dei casi, a condotte di evitamento, inizialmente circoscritte ai luoghi in cui si sono verificati i primi attacchi di panico e poi estese a tutte le tipiche situazioni agorafobiche; Eventuale insorgenza di abusi alcolici e/o di ansiolitici; Eventuale depressione secondaria. Il ciclo del panico Rappresentazione grafica dell’attacco di panico spontaneo e dell’ansia anticipatoria Livello di intensità dell’ansia Attacco spontaneo Ansia anticipatoria Rappresentazione grafica dell’attacco di panico situazionale e dell’ansia anticipatoria Livello di intensità dell’ansia Attacco situazionale Ansia anticipatoria Attacco di panico inatteso nel contesto X Associazione tra esperienza dell’attacco e contesto X Ansia anticipatoria ed evitamento Attacco situazionale quando il contesto X viene affrontato Attacco di panico inatteso nel contesto Y Associazione tra esperienza dell’attacco e contesto Y Ansia anticipatoria ed evitamento Attacco situazionale quando il contesto Y viene affrontato Attacco di panico inatteso nel contesto Z Associazione tra esperienza dell’attacco e contesto Z Ansia anticipatoria ed evitamento Attacco situazionale quando il contesto Z viene affrontato Ricerca di rassicurazione L’insicurezza generata dal ripetersi degli episodi porta molti pazienti a ricercare aiuto in familiari, amici e conoscenti e al trovare sollievo dall’ansia in presenza di una “figura protettiva” (compagno fobico). Talvolta, per una sorta di pensiero magico, i pazienti possono sentirsi protetti da determinati oggetti, come un ansiolitico, una bottiglia d’acqua, occhiali da sole, un bastone, da cui non si separano mai. Misure più frequentemente adottate dai pazienti DAP Compagno accompagnatore Ansiolitici Bottiglia d’acqua, caramelle Occhiali da sole Cappello, bastone Telefono cellulare Verificare la presenza di un presidio sanitario (ospedale, farmacia) Sedersi vicino all’uscita Dormire con la luce accesa. Epidemiologia Prevalenza Attacchi di panico: 3-10%; DAP: 1,5-5%; Agorafobia: 0,6-6% Rapporto M/F DAP: 1:2,5; Agorafobia: 1:4 Familiarità Concordanza gemelli monozigoti 45%; congiunti I grado 20% Età di esordio 15-35 anni (Tarda adolescenza + 30-40 anni) Sintomi di stato Attacco di panico, ansia anticipatoria; agorafobia; ipocondria; sensibilità allo stress, ai farmaci e alle sostanze (gli attacchi possono essere precipitati da eventi anche moderatamente stressanti, da farmaci o sostanze stimolanti); ricerca di rassicurazione; sensibilità alla separazione Decorso Cronico: 45%; ricorrente: 24%; remittente: 31% Complicazioni Demoralizzazione, ansia sociale secondaria, abuso BDZ o alcol Comorbilità Dist. Umore, altri disturbi d’ansia, DOC, DPE, DPD Caso Clinico “Resistere” Mindy Markowitz è un’affascinate, elegante ragazza di 25 anni, direttrice artistica di una rivista commerciale, la quale si presenta ad una clinica per l’ansia dopo aver letto il programma della clinica sul giornale. Sta cercando un trattamento per gli “attacchi di panico” che si sono manifestati con frequenza crescente nell’anno passato, spesso 2 o 3 volte al giorno. Questi attacchi iniziano con un’improvvisa intensa ondata di “paura orribile” che sembra uscire dal niente, talvolta durante il giorno, qualche volta al risveglio. Inizia a tremare, ha nausea, suda profusamente, ha la sensazione di soffocare, ed ha paura di perdere il controllo, di fare qualcosa di folle come correre urlando per strada. Mindy ricorda che la prima volta che ha avuto degli attacchi frequentava la high school. Usciva con un ragazzo che i suoi genitori disapprovavano, e doveva agire di “nascosto” per evitare scontri con loro. Allo stesso tempo, si trovava sotto pressione in quanto era la disegnatrice principale dell’annuario della scuola superiore e stava facendo domanda ad un’università dell’Ivy League. Ricorda che il primo attacco di panico si manifestò subito dopo che l’annuario era andato in stampa e dopo essere stata accettata ad Harvard, Yale e Brown. Gli attacchi duravano solo pochi minuti, e lei “resisteva fino alla fine”. Era abbastanza preoccupata da parlarne con sua madre, ma poiché a parte questo era perfettamente in salute, non aveva cercato di sottoporsi a trattamento. Mindy ha avuto degli attacchi di panico intermittenti negli 8 anni successivi al primo attacco, talvolta passavano molti mesi senza che ne avesse, ma qualche volta, come adesso, ne aveva parecchi ogni giorno. Ci sono state estreme variazioni nell’intensità degli attacchi, essendo alcuni così gravi e debilitanti da farle prendere un giorno di riposo dal lavoro. Mindy ha sempre reso molto bene a scuola, sul lavoro e nella sua vita sociale, a parte i suoi attacchi di panico ed un breve periodo di depressione all’età di 19 anni quando interruppe una relazione sentimentale con un ragazzo. È una persona vivace, socievole, rispettata dai suoi amici e dai colleghi, sia per la sua intelligenza e creatività che per la sua capacità di fare da mediatrice nelle dispute. Mindy non ha mai limitato le sue attività, perfino nel periodo in cui aveva frequenti attacchi di panico, sebbene a volte rimanesse a casa dal lavoro per un giorno perché era sfinita dai molteplici attacchi. Non ha mai associato gli attacchi con situazioni particolari. Riferisce, per esempio, di poter avere un attacco a casa nel suo letto, come nella metropolitana, e quindi non vi è motivo di evitare la metropolitana. Se ha un attacco nella metropolitana, in un supermercato, o a casa sua, dice, “io resisto”. Fobie Fobia… Paura marcata, irragionevole e persistente di oggetti, luoghi, situazioni o attività della cui innocuità il soggetto è del tutto consapevole. Comporta un’intensificazione dell’ansia all’avvicinamento dell’oggetto temuto (anche se solo immaginato) fino a veri e propri attacchi di panico. Il soggetto tende di conseguenza a evitare le situazioni temute come sollievo dall’ansia (condotte di evitamento). Fobia: intensa paura irragionevole ed inappropriata nei confronti di uno specifico stimolo esterno. Caratteristiche principali sono: 9La sproporzione della paura nei confronti della situazione da affrontare; 9La natura invasiva di queste paure; 9L’ineliminabilità con argomentazioni razionali; 9(La consapevolezza dell’esagerazione); 9La constatazione dell’intensa reazione ansiosa indotta dall’esposizione allo stimolo fobico; 9Tendenza all’instaurarsi di comportamenti di evitamento. Classificazione delle Fobie nel DSM 5 Agorafobia Fobia Sociale: relative a situazioni sociali o relazionali Specifica: caratteristiche nei confronti di oggetti o situazioni Agorafobia Riguarda situazioni in cui è presente timore di un grave malessere, di perdita di controllo sul contesto (impossibilità ad allontanarsi o ricevere soccorsi) Criteri diagnostici per Agorafobia Paura o ansia marcate relative al trovarsi in due o piu’ delle seguenti situazioni: A. 1. 2. 3. 4. 5. Utilizzo dei trasporti pubblici Trovarsi in spazi aperti Trovarsi in spazi chiusi Stare in fila oppure tra la folla Essere fuori casa da soli B. L’individuo teme o evita queste situazioni a causa di pensieri legati al fatto che potrebbe essere difficile fuggire oppure che potrebbe non essere disponibile soccorso nell’eventualita’ che si sviluppino sintomi simili al panico o altri sintomi invalidanti o imbarazzanti. C. La situaz. agorafobica provoca quasi sempre paura o ansia D. Evitamento, accompagnatori o paura e ansia intense E. Sproporzione rispetto al reale pericolo e al contesto socioculturale F. Persistenza: 6 mesi o piu’ G. Disagio/compromissione H. Condizione medica I. La paura,l’ansia o l’evitamento non sono meglio spiegati dai sintomi di un altro disturbo mentale: Fobia Sociale: evitamento limitato alle situazioni sociali; Fobia Specifica: evitamento limitato ad una singola situazione, come gli ascensori; Disturbo Ossessivo-Compulsivo: evitamento dello sporco per gli individui con ossessioni di contaminazione; Difetti o imperfezioni percepiti nell’aspetto fisico (Dismorfismo corporeo Disturbo Post-traumatico da Stress: evitamento di stimoli associati con un grave evento stressante; Disturbo d’Ansia di Separazione: evitamento della separazione dalla casa o dai familiari. Caso Clinico “Rimanere sano” Il Signor Michaels, un programmatore di computer di 28 anni, cerca trattamento a causa delle sue paure che gli impediscono di far visita al suocero, malato terminale, in ospedale. Spiega di temere qualunque situazione anche se remotamente associata con la possibilità di un ferita al corpo o di una malattia. Per esempio, non può sopportare un prelievo di sangue, o di vedere o perfino di sentir parlare di persone ammalate. Queste paure sono il motivo per cui evita di consultare un medico anche quando è ammalato, ed evita di far visita ad amici o a membri della famiglia ammalati e perfino di ascoltare la descrizione di procedure mediche, di traumi fisici, o di malattie. È diventato vegetariano 5 anni fa per evitare di pensare agli animali che venivano uccisi. Il paziente fa risalire l’esordio di queste paure ad un particolare incidente avvenuto quando aveva 9 anni e la sua insegnante di dottrina aveva raccontato dettagliatamente un intervento chirurgico al quale era stata sottoposta. Mentre ascoltava, iniziò a diventare ansioso e ad avere capogiri, sudava profusamente, e alla fine svenne. Ricorda grandi difficoltà nell’essere sottoposto a vaccinazioni e ad altre pratiche mediche di routine nei seguenti anni scolastici, come episodi di svenimento o di semisvenimento nell’adolescenza e nell’età adulta, ogni volta che assisteva ai più lievi traumi, sentiva parlare di ferite o malattie, o vedeva una persona ammalata o sfigurata. Quando di recente vedeva qualcuno in un negozio su una sedia a rotelle, cominciava a preoccuparsi che la persona soffrisse e si addolorava talmente da svenire e cadere sul pavimento. Era molto imbarazzato quando riprendeva coscienza, per la cerchia di persone che lo circondava. Il Signor Michaels negava ogni altro problema emotivo. Gli piaceva il suo lavoro, sembrava procedere bene con sua moglie, ed aveva molti amici. Criteri diagnostici per Fobia Specifica A. Paura o ansia marcate verso un oggetto o situazione specifici (per es., volare, altezze, animali, ricevere un’iniezione, vedere il sangue). B. La situaz. o l’oggetto provocano quasi sempre paura o ansia C. Evitamento o paura e ansia intense D. Sproporzione rispetto al reale pericolo e al contesto socioculturale E. Persistenza: 6 mesi o più F. Disagio/compromissione G. Il disturbo non è meglio spiegato da: Fobia Sociale: evitamento limitato alle situazioni sociali; Agorafobia; Disturbo Ossessivo-Compulsivo Disturbo Post-traumatico da Stress: evitamento di stimoli associati con un grave evento stressante; Disturbo d’Ansia di Separazione: evitamento della separazione dalla casa o dai familiari. Specificare il tipo: Tipo Animali. Tipo Ambiente Naturale (per es., altezze, temporali, acqua). Tipo Sangue-Iniezioni-Ferite. Tipo Situazionale (per es., aeroplani, ascensori, luoghi chiusi). Altro tipo (per es., paura di soffocare, vomitare o contrarre una malattia) Fobia degli animali È la più diffusa in popolazione generale; E’ la prima per frequenza nelle donne e la seconda per gli uomini; Nella maggior parte dei casi non determina un livello di compromissione tale da condurre a una vera fobia; E’ considerata fisiologica nell’infanzia e solo raramente persiste nella pubertà; Più frequenti: insetti, serpenti, cani, gatti, topi. In genere è circoscritta a una singola specie animale. Fobia degli agenti atmosferici Timori di alcuni fenomeni naturali (lampi, tuoni, vento, oscurità); Essendo difficilmente prevedibile il contatto con lo stimolo fobico, i livelli di ansia risultano costantemente elevati, comportando un continuo stato di allerta; Si associa ad ansia da separazione e disturbo di panico. Epidemiologia Prevalenza 5-11,3% Rapporto F/M 2:1 variabile per i diversi sottotipi Familiarità Maggior rischio di sviluppare il disturbo nei parenti di soggetti affetti (rischio 4 volte maggiore) Età di esordio Infanzia-adolescenza (ma variabile per i diversi sottotipi; quelle situazionali hanno generalmente un esordio più tardivo) Sintomi di stato Paura persistente, irrazionale ed eccessiva di particolari oggetti, situazioni o animali. Condotte di evitamento, sintomi neurovegetativi durante l’esposizione allo stimolo. Prognosi Nella maggior parte dei casi il disturbo è scarsamente invalidante e il soggetto conserva un buon adattamento. Decorso Tendenzialmente cronico. Alcune forme moderate possono risolversi in maniera graduale attraverso l’esposizione ripetuta. Comorbilità Maggiore rischio per altri disturbi d’ansia e somatoformi e depressione. Il 15% ha più di una fobia. DAP, DAG, FS Da non dimenticare Rilevanza clinica: molti di noi hanno paure esagerate di qualcosa. La maggior parte delle persone riescono a gestirle senza troppe difficoltà. Per un abitante di Milano, avere una fobie dei serpenti è poca cosa; lo stesso non si può dire per un contadino indiano. Prevalenza: le fobie specifiche si vedono raramente nella pratica clinica perché, nella maggior parte dei casi, le persone preferiscono modificare la propria vita per assecondare la paura.