Con Giulia & Angela
ricapitoliamo
I disturbi visivi
Disturbi visivi
Anatomia e fisiologia dell’occhio
L'occhio è l'organo più importante dell'uomo. L'impulso luminoso proveniente dal
corpo emanante luce attraversa i mezzi diottrici trasparenti e raggiunge la retina; poi,
le cellule della retina sensibili alla luce convertono l'energia luminosa in segnali nervosi
che arrivano ai centri cerebrali ove vengono recepiti ed analizzati.
•
CORNEA lente fissa posta davanti all’iride
•
CONGIUNTIVA: mucosa trasparente, che
riveste la parte visibile del globo oculare
e la superficie interna delle palpebre
Anatomia e fisiologia dell’occhio
CRISTALLINO: è la lente che permette la
messa a fuoco da pochi cm all’infinito
Anatomia e fisiologia dell’occhio
PUPILLA: è il foro circolare al centro
dell’IRIDE.
Si restringe e si dilata per regolare la
quantità di luce che entra nell’occhio
Anatomia e fisiologia dell’occhio
• L’occhio normale mette a fuoco sulla
retina
Anatomia e fisiologia dell’occhio
• La RETINA è la membrana
foto-sensibile che riveste
l’interno dell’occhio.
Trasmette tramite il nervo
ottico i segnali al cervello,
dove le immagini prendono
forma
Anatomia e fisiologia dell’occhio
• Il CRISTALLINO è una lente
biconvessa, che può variare
la sua curvatura, grazie alla
contrazione di un muscolo
involontario, il Muscolo
Ciliare.
Anatomia e fisiologia dell’occhio
Le caratteristiche fondamentali della vista sono: acuità visiva,
accomodamento e adattamento.
Acuità visiva: L’acuità visiva è la capacità di distinguere nettamente
(immagine nitida) oggetti piccolissimi ravvicinati tra loro.
Nonostante molti fattori possano influenzare l’acuità visiva, i più
importanti sono:
Età - l’acuità visiva diminuisce, specialmente per la vista da vicino, in
funzione dell’età; intensità luminosa - all’aumentare dell’intensità
luminosa aumenta anche l’acuità visiva. Contrasto - l’acuità visiva
aumenta con l’aumentare del contrasto (meglio un testo scritto in
nero su fondo bianco che su un fondo viola).
Anatomia e fisiologia dell’occhio
Gran parte della sintomatologia di tipo soggettivo segnalata dagli utilizzatori
del videoterminale ha una patogenesi muscolare. L’occhio mette a fuoco le
immagini degli oggetti vicini mediante l’accomodazione, in particolare variando
la convessità del cristallino e la sua potenza ottica. Dopo i quarant’anni di età
tale capacità diminuisce progressivamente e compare la presbiopia, difficoltà
nella visione a breve distanza sia nella lettura che nella scrittura. L’utilizzo di
lenti appropriate, prescritte dallo specialista, può correggere questo difetto
visivo correlato all’età. Lenti positive monofocali, bifocali o multifocali
permettono una visione nitida degli oggetti vicini. L’operatore al videoterminale
però, deve essere provvisto di occhiali dotati di una regolazione focale che
tenga conto della maggiore distanza dello schermo rispetto a quella usata nella
normale lettura. Nel caso di lavoro prolungato al videoterminale si suggerisce
di preferire le lenti monofocali; infatti, in tal caso, l’utilizzo delle lenti bifocali
induce ad assumere una posizione rigida e può provocare disturbi muscoloscheletrici alla colonna cervicale.
Anatomia e fisiologia dell’occhio
• La visione di oggetti lontani (oltre i 6
metri) fa riposare i muscoli oculari
• La visione di oggetti vicini fa lavorare
i muscoli oculari (Convergenza e
Accomodazione)
Anatomia e fisiologia dell’occhio
• I movimenti oculari sono
determinati dalla contrazione
e dal rilasciamento di sei MUSCOLI
OCULOMOTORI ESTRINSECI
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Anatomia e fisiologia dell’occhio
• La STEREOPSI è la capacità
del sistema visivo di
conferire ad immagini
bidimensionali una valenza
tridimensionale
• Si basa principalmente sul
confronto delle immagini
retiniche dei due occhi.
Le principali patologie dell’occhio
Difetti di refrazione
- miopia
- ipermetropia
- astigmatismo
Alterazioni della motilità oculare
- strabismo
- forie
Altre patologie oculari
- glaucoma
- occhio secco
MIOPIA
Il miope vede sfuocato da lontano e nitido da vicino
• Si corregge con occhiali
o lenti a contatto (LAC)
• Si usano lenti sferiche
negative, divergenti
IPERMETROPIA
L’ipermetrope vede sfuocato da vicino e spesso
anche da lontano, specialmente dopo i 40 anni
• L’immagine di un oggetto si forma dietro la
retina
Se l’ipermetropia è lieve, il cristallino modifica
la
sua forma, aumentando la curvatura e
rendendo possibile la messa a fuoco
dell’immagine, ma ciò causa affaticamento per
l’occhio
IPERMETROPIA
• Si corregge con occhiali o lenti a contatto (LAC)
• Si usano lenti sferiche positive, convergenti
ASTIGMATISMO
Nell’astigmatico la cornea non è perfettamente sferica, ma assume
una curvatura simile a quella di un cucchiaio da cucina (la metà di un
ovoide)
• L’ immagine appare
parzialmente sfuocata.
• I tentativi dell’occhio di
mettere a fuoco causano
affaticamento muscolare
ASTIGMATISMO
L’astigmatismo è un difetto dovuto principalmente ad un’anormalità della cornea
o più raramente del cristallino, che può presentarsi sia nel soggetto miope che
ipermetrope. Nell’astigmatico le superfici ottiche sono prive di normale sfericità
e pertanto sulla retina compaiono soltanto immagini sfuocate. Per compensare i
difetti di refrazione l’occhio possiede un sistema muscolare intrinseco, un
sistema di “accomodazione” in grado di portare l’immagine perfettamente a
fuoco sulla retina. Oltre specifici valori diottrici ed in alcune fasce di età
l’ampiezza accomodativa non basta e sono indispensabili lenti correttive.
Soprattutto nelle condizioni di ipermetropia e di astigmatismo lo sforzo richiesto
al sistema di accomodazione per mettere a fuoco sulla retina le immagini è
talmente intenso da procurare frequentemente segni di stanchezza visiva. Gli
operatori video con questi difetti sono dunque più esposti degli altri alla
sintomatologia da affaticamento, innanzitutto in assenza di correzione ottica o in
caso di correzione ottica inadeguata.
ASTIGMATISMO
• Si corregge con occhiali (o LAC) dotati di lenti
particolari, di forma cilindrica, orientate secondo
un preciso asse.
PRESBIOPIA
Non è una malattia, ma una condizione fisiologica, che può aggiungersi agli altri
difetti di refrazione.
Con l’età il cristallino diventa sempre meno elastico e non riesce più a modificare la
sua forma
Compare mediamente tra i 45 e i 50 anni, più precocemente nell’ipermetrope, più
tardi nel miope
• L’immagine di un oggetto
ravvicinato cade dietro la retina,
non a fuoco.
• La difficoltà per la lettura è
maggiore quando
l’illuminazione è scarsa
PRESBIOPIA
Si corregge con lenti sferiche positive,
convergenti
Esistono diversi tipi di lenti per la
presbiopia:
- monofocali
- bi o trifocali
- progressive
Vi sono anche lenti per distanza
intermedia (per musica)
STRABISMO
Lo strabismo è un difetto del coordinamento dei movimenti dei due
occhi
• Nello strabismo manifesto
l’occhio malato si presenta
chiaramente deviato rispetto
all’asse ottico di quello sano
FORIE
• Nello strabismo latente (Foria) il coordinamento dei movimenti dei due
occhi è mantenuto.
• Gli occhi sono normalmente in asse, ma questo
è possibile solo con un maggiore sforzo
dei muscoli oculari.
• Ciò provoca spesso i sintomi dell’affaticamento visivo
FORIE
• È possibile evidenziare uno strabismo latente con apposite
manovre diagnostiche. È anche possibile misurare il grado
della foria
• Nei casi in cui le forie sono più importanti, è possibile
rafforzare i muscoli oculomotori con specifici esercizi di
potenziamento muscolare (ortottici)
GLAUCOMA
• È caratterizzato
dall’aumento della
pressione intraoculare.
• Compare generalmente
dopo i 50 anni.
• È asintomatico e può
portare alla cecità per
compressione del nervo
ottico.
FORIE
• Esiste una predisposizione su base familiare.
• È possibile diagnosticare la malattia in fase precoce e
asintomatica, con un semplice esame oculistico.
• Può essere facilmente curato con un collirio da assumere
quotidianamente.
• La tonometria è un esame semplice e del tutto innocuo. Deve
essere eseguita da uno specialista oculista.
GLAUCOMA
• È consigliato il controllo periodico
del tono oculare:
• A qualsiasi età, se vi è familiarità
• Per tutti, dopo
i 45 – 50 anni
OCCHIO SECCO
• Insufficiente produzione di
lacrime
• Sintomi:
• Arrossamento
• Prurito
• Palpebre incollate al
risveglio
• Lacrimazione “paradosso”
OCCHIO SECCO
• Aggravato da:
- aria secca (umidità < 40%)
- temperature elevate
- fumo di tabacco
- uso frequente di LAC
• Si cura con applicazione di lacrime artificiali, in collirio
monodose,
senza conservanti
Tutte le patologie descritte finora
NON sono causate
NÉ aggravate
dall’uso del VDT
Quali sono i disturbi da VDT ?
• L’uso prolungato del VDT può provocare la
comparsa della “Sindrome da fatica visiva” o
Astenopia
• È caratterizzata dalla comparsa temporanea di
sintomi oculo-visivi
Sintomi oculo-visivi:
•
•
•
•
Bruciore oculare
Arrossamento
Secchezza
Sensazione di corpo
estraneo
• Ammiccamento frequente
• Lacrimazione
•
•
•
•
•
Fotofobia
Visione annebbiata
Visione sdoppiata
Stanchezza alla lettura
Cefalea frontale
Astenopia
• I disturbi oculo-visivi possono insorgere in situazioni di
sovraccarico dell’apparato visivo.
• Sono reversibili con il riposo.
Le cause di astenopia
1) Condizioni sfavorevoli di illuminazione
2) Impegno visivo statico, ravvicinato e protratto
3) Difetti visivi non o mal corretti
4) Altre condizioni ambientali sfavorevoli
1) Condizioni sfavorevoli di illuminazione
•
Eccessiva o insufficiente illuminazione generale
•
Eccessivo o insufficiente contrasto tra testo sullo schermo, su un
documento e simboli della tastiera
•
Presenza di riflessi da superfici lucide
•
Abbagliamento diretto da finestre o luci artificiali
•
Scarsa definizione dello schermo
2) Impegno visivo statico, ravvicinato e protratto
•
Osservare un oggetto (p.e. schermo VDT) per lungo tempo, da
vicino e senza distogliere lo sguardo affatica i muscoli per
l’accomodazione e la convergenza
•
L’affaticamento visivo è direttamente proporzionale al tempo di
fissazione e inversamente proporzionale alla distanza
•
I muscoli oculari sono in posizione di riposo se osservano oggetti
distanti più di 6 metri
3) Difetti visivi non o mal corretti
• I difetti di refrazione (astigmatismo, ipermetropia, miopia) e la
presbiopia non sono causati dall’uso del VDT, ma possono
contribuire alla comparsa dell’affaticamento visivo
• È importante la correzione adeguata di tali difetti, anche se lievi,
per evitare ulteriore sforzo visivo durante il lavoro
4) Altre condizioni ambientali sfavorevoli
• Inquinamento dell’aria interna da:
• fumo di tabacco
• condizionamento poco efficiente
• Sovraffollamento
• polvere (p.e. moquette)
• fotocopiatrici
• ecc.
Altre condizioni ambientali sfavorevoli
• Eccessiva secchezza dell’aria (umidità relativa inferiore a 40%)
soprattutto nel periodo invernale
• La temperatura ottimale dell’aria negli uffici in inverno è pari a 20°C