Il referendum di Gianluigi Mattietti Le musiche più belle dal 2000 a oggi Autore/composizione voti Haas, In Vain (2000) 24 Steen-Andersen, Piano Concerto (2014) 13 Prins, Generation Kill (2012) 13 Saariaho, L’amour de loin (2000) 13 Haas Limited Approximations (2010) 12 Steen-Andersen, Black Box Music (2012) 11 Benjamin, Written on Skin (2012) 11 Poppe, Speicher (2008-13) 10 Saunders, Void (2014) 9 Filidei, Giordano Bruno (2015) 9 Romitelli, An index of metal (2003) 9 Saunders, Skin (2016) 8 B. Lang, Differenz/ Wiederholung Serie (1998-2014) 8 Furrer, FAMA (2005) 8 Kreidler, Fremdarbeit (2009) 8 Lachenmann, Schreiben (2003) 8 Lachenmann, Concertini (2005) 8 Lachenmann, Grido, 3. Streichquartett (2001) 8 Sciarrino, Quaderno di strada (2003) 7 B. Lang, Theater der Wiederholungen, opera (2002) 7 Murail, Winterfragments (2000) 7 Harvey, Speakings (2008) 6 Abrahamsen, Let me tell you (2013) 6 Ablinger, Voices and piano (2012) 6 Abrahamsen, Schnee (2008) 5 Dufourt, Burning bright (2014) 5 Walsche, XXX Live Nude Girls!!! (2003) 5 Goebbels, Stifters Dinge (2007) 5 Romitelli, prof. Bad Trip lesson III (2000) 5 Steen-Andersen, RunTime-Error (2009) 5 Czernowin, Maim, per soli, orchestra e live electronics (2007) 5 Dutilleux, Correspondances, for soprano and orchestra (2003) 5 continua N I cento personaggi più influenti della musica contemporanea votano il migliore compositore in attività. E le più belle opere del nuovo secolo. Vince l’austriaco Georg Friedrich Haas. Tra gli italiani Sciarrino, Filidei, Gervasoni. Ed emerge un universo creativo ricchissimo e in piena salute. Chi dice che la classica è morta? on è un medagliere. Non sono le olimpiadi della musica contemporanea. Si tratta di un referendum, condotto tra più di cento addetti ai lavori di tutta Europa, critici musicali, musicologi, organizzatori, direttori artistici, direttori d’orchestra (ma non compositori, né editori, per evitare conflitti di interesse), ciascuno dei quali è stato invitato a indicare una breve lista dei lavori migliori composti dal 2000 a oggi (sulla falsariga del recente sondaggio fatto dalla Bbc, che ha interpellato critici di tutto il mondo per suggerire quali siano i 100 film più belli del nuovo millennio). Il campo è stato ristretto all’Europa, perché resta ancora – forse per poco, perché il panorama è in costante movimento - il polo attrattivo di queste attività musicali, il luogo dove si concentra la maggior parte di rassegne dedicate alla nuova musica, di accademie, corsi, centri di ricerca, case editrici, case discografiche, e dove si trasferiscono a vivere e lavorare compositori e musicisti da ogni continente. Questo brainstorming internazionale offre innanzitutto un interessante spaccato dei nuovi orientamenti musicali, mostra come stiano cambiando i punti di riferimento e le categorie (estetiche, stilistiche, tecniche) della nuova musica, svela una realtà fluida, ricca, stimolante, anche più che in passato, lontana dal disfattismo di chi volge lo sguardo al passato, convinto che ormai “tutto sia stato detto”. Forse è presto per individuare un pezzo capostipite della musica del XXI secolo, come un nuovo Sacre, ma è intanto evidente l’affermarsi di alcuni compositori, considerati fino a qualche anno fa “emergenti”, come SteenAndersen, Rebecca Saunders, Enno Poppe, Francesco Filidei, Mark Andre, che si vanno ad affiancare a nomi illustri come quelli di Lachenmann, Sciarrino, Kajia Saariaho, Furrer, Aperghis, Birtwistle. Emergono anche dei lavori “cult”, che catalizzano gran parte dell’interesse verso un determinato compositore, come nel caso dell’opera Written on skin di Benjamin, caso prevedibile visto il suo successo, o in quello di Generation Kill di Stefan Prins, che irrompe sulla scena internazionale come un cataclisma. E sembrano anche essere cadute le barriere ideologiche nel giudizio sulla nuova musica, considerando le scelte molto “inclusive” proposte dalla grande maggioranza degli esperti interpellati, dove era facile trovare affiancati i nomi di Lachenmann e John Adams, di Stefan Prins e Arvo Pärt. Conosci Haas? Colpisce, ma non stupisce, la straordinaria convergenza di opinioni su Georg Friedrich Haas (nella foto), che è stato votato da quasi la metà dei partecipanti al sondaggio. Haas è probabilmente il compositore che, meglio di altri, è riuscito a fare sintesi tra l’eredità segue Partiture MILLENNIAL dell’avanguardia (il suo linguaggio riprende le micropolifonie di Ligeti, si nutre dello studio dei lavori di Nono, Scelsi, Ivan Wyschnegradsky, Alois Hába) e una dimensione sonora personalissima, visionaria, proiettata nel futuro, che usa le armonie spettrali come una materia straniante, drammatica, piena di inquietudini. Quella di Haas è una musica capace di indagare misteri profondi come quello della morte (in molte opere come Morgen und Abend, e nella trilogia Bluthaus/Thomas/Koma), ma anche di rinnovarsi ad ogni nuovo pezzo, di sorprendere sempre l’ascoltatore. In Vain del 2000 (forse è questo il Sacre del XXI secolo?), pezzo monumentale, un’ora di musica, concepito come un’illusione della percezione acustica (ispirata agli spazi assurdi di Escher), ha segnato uno spartiacque nella storia della musica, proprio perché ha svelato un nuovo tipo di esperienza d’ascolto. I suoi accordi spettrali, le continue metamorfosi, le fluttuazioni di tempo, le accelerazioni e i rallentamenti, associati anche a momenti di buio improvviso, conferiscono a questa musica qualcosa di enigmatico e insieme sensuale. Capace di irretire l’ascolto, di creare davvero un mondo sonoro inaudito Filidei, Fiori di Fiori (2012) 5 Aperghis, Avis de Tempête, opera (2004) 5 Saunders, chroma IX (2003-08) 4 Saunders, Stasis (2011) 4 Ablinger, Speaking Piano serie (2009) 4 Ablinger, Landschaftsoper (2009) 4 Aperghis, Situations (2013) 4 Sciarrino, La porta della legge (2006-08) 4 Filidei, Macchina per scoppiare Pagliacci (2005) 4 Gervasoni, Gramigna per cimbalom e ensemble (2009) 4 Andre, durch (2006) 4 Kreidler, Audioguide (2014) 4 Rihm, Jagden und Formen (2001) 4 Adès, The tempest, opera (2004) 4 Stockhausen, Sonntag aus Licht (2000) 4 Reich, Three Tales (2002) 4 Francesconi, Quartett (2011) 4 Boulez, Derive 2 (2006) 4 Zubel, Not I (2010) 4 Van der Aa, One (2002) opera 4 23 Il referendum è anche Limited approximations (2010) pezzo per sei pianoforti (con accordatura microtonale) e orchestra, giocato su densi cluster di suono, che sembrano muoversi e stratificarsi come superfici traslucide, dando anche l’illusione di ascoltare il suono di un gigantesco pianoforte. Estetica multisensoriale Una chiave per comprendere le nuove tendenze musicali è proprio quella della percezione, intesa non solo come percezione acustica, ma come esperienza sensoriale complessiva, che cambia le regole del gioco, introduce elementi visivi e performativi, permette la realiz- 100 grandi elettori Félix Alcaraz Vellisca (SPA) Madrid, d (Orquesta y Coro Nacionales de España); Sasha Andrusik (UKR) Kiev, d (Ukho Ensemble); Marco Angius (ITA) Roma, o (Ensemble Prometeo, OPV); Alessandro Arbo (ITA) Strasburgo, m (Université de Strasbourg); Avigail Arnheim (ISR) Tel Aviv, m, d (Felicja Blumental Music Center); Alexandre Babel (SVI) Ginevra, d (Eklekto Percussion); Cecilia Balestra (ITA) Milano, d (Milano Musica); Tonino Battista (ITA) Frosinone, o (PMCE: Parco della Musica Contemporanea Ensemble); Tomasz Biernacki (POL); Hild Borchgrevink (NOR) Bergen, g (Dagsavisen, Scenekunst), m (Grieg Academy); Hervé Boutry (FRA) Parigi, d (Ensemble InterContemporain); Pierre-Albert Castanet (FRA) Rouen, m (Université de Rouen); Tito Ceccherini (ITA) Milano, o; Kostas Chardas (GRE) Salonicco, m (Aristotle University Thessaloniki); Bernard Clarke (IRL) Dublino, g (RTÉ lyric fm in Ireland); Nicolas Darbon (FRA) Marsiglia, m (Aix-Marseille Université); Grazina Daunoravi- L’italiano Francesco Filidei (1973) è il nono compositore in classifica (secondo italiano dopo Sciarrino). Nelle pagine precedenti, Georg Friedrich Haas zazione di lavori molto ampi, che da soli occupano un intero concerto. Esemplari alcune composizioni del danese Simon Steen-Andersen, che mira a sottolineare la dimensione fisica, teatrale, coreografica dell’esecuzione strumentale, ad integrare elementi “concreti”, ricorrendo spesso a strumenti amplificati, campionatori, video, manufatti di ogni tipo, confrontandosi spesso, in maniera anche ironica, con il repertorio della musica classica. Run Time Error (2009) è un lavoro sperimentale, frenetico ed esilarante, un doppio video (dove appare lo stesso compositore che si aggira per le stanze di un edificio, armato di lampadina e di microfono, facendo suonare tutti gli oggetti che incontra) costruito come fosse un’invenzione a due voci, con temi, imitazioni, riprese, elementi contrappuntistici. Sapiente mix di follia, humour e virtuosismo è anche Black Box Music (2012), per percussionista, scatola amplificata, 15 musicisti e video: un piccolo teatrino (in una scatola nera) dove gli attori sono le mani del ciene (LIT) Vilnius, m (Lietuvos Muzikos ir Teatro Akademija); Mark Delaere (BEL) Lovanio, m (Università di Leuven); Taras Demko (UKR) Lviv, m, g (Radio anchor), d (Collegium Musicum); Rebecca Diependaele (BEL) Bruxelles, g (Matrix); Stefan Drees (GER) Essen, m (Universität der Künste Berlin); Kevin John Edusei (GER) Monaco, o (Münchner Symphoniker); Tuuli Elo (FIN) Helsinki, d (Music Finland); José Ramón Encinar (SPA) Madrid, o; Daniel Ender (AUT) Vienna, m; Titus Engel (GER) Berlino, o; Andreas Engström (SVE) Berlino, m, g, d (Kontraklang Berlin); Tomislav Facini (CRO) Zagabria, o (Ensemble Antiphonus, Orchestra sinfonica di Dubrovnik); Zoltán Farkas (UNG) Budapest, m, g; Christine Fischer (GER) Stoccarda, d (Musik der Jahrhunderte, Festival ECLAT); Marino Formenti (ITA) Vienna, o (ensemble ENM); Antoine Francoise (SVI) Neuchâtel, d (Nouvel Ensemble Contemporain NEC); Luigi Gaggero (ITA) o (Ukho Ensemble); Marina Gaykovich (RUS) Mosca, m, g (Nezavisimaya Gazeta); Juri Giannini (ITA) Vienna, g, m (Università di Vienna); Anne Gillot (SVI) Ginevra, m, g (Radio Suisse Romande); Antoine Gindt (FRA) Parigi, d (T&M Paris); Paula Gomes Ribeiro (POR) Li- sbona, m (Universidade Nova de Lisboa); Sandro Gorli (ITA) Milano, o, d (Divertimento Ensemble); Björn Gottstein (GER) Stoccarda, m, g, d (Donaueshinger Musiktage); Paul Griffiths (UK) Londra, m, g; Joanna Grotkowska (POL) Varsavia, m, g (Polish Radio 2); Gudny Gudmunsdottir (ISL) Berlino, d (Cycle: Music and Art Festival); Christoph Haffter (SVI) Lausanne, g (Dissonance), m (Università di Basilea); Levon Hakopian (RUS) Mosca, m (State Institute for Art Studies Moscow); Sven Hartberger (AUT) Vienna, d (Klangforum Wien); Liisamaija Hautsalo (FIN) Helsinki, m (Sibelius Academy, University of the Arts Helsinki); Antti Häyrynen (FIN) Helsinki, g (Rondo); Henk Heuvelmans (NED) Utrecht, d (Gaudeamus Muziekweek); Andreas Holzer (AUT) Vienna, m (Università di Vienna); Arni Heimir Ingolfsson (ISL) Reykjavík, m (Iceland Symphony Orchestra, Iceland Academy of the Arts); Hanna Isolammi (FIN) Helsinki, m, g (Finnish Music Quarterly); Stefan Jena (AUT) Vienna, m (Università di Vienna); Lydia Jeschke (GER) Freiburg, m, g (SWR), d (Festival Eclat), d (Festival Rümlingen); Virge Joamets (EST) Tallinn, g (Muusika); Kimmo Korhonen (FIN) Helsinki, m, g; Kerri Kotta percussionista, ingigantite su uno schermo, con la triplice funzione di generare suoni, dirigere l’ensemble disseminato in sala, attrarre l’attenzione come una vera performance teatrale. Nel Concerto per pianoforte (2014) il compositore si confronta con la tradizione del concerto, facendo duettare il solista con un suo doppio, proiettato su uno schermo, che però suona su un pianoforte distrutto (un video en ralenti mostra un pianoforte a coda che si schianta precipitando dall’alto), con un suono distorto e percussivo che assomiglia a quello di un pianoforte preparato, in un gioco sottile, ambiguo, virtuosistico (che comprende suoni registrati, montati a una velocità estrema, e alcune citazioni beethoveniane), tra ordine e caos, tra reale e virtuale, tra suono e rumore, tra analogico e digitale. Donne in testa Rispetto all’immanenza oggettuale e al gusto ludico della musica di Steen-Andersen, quella di Rebecca Saunders indaga la natura profonda del suono, per creare degli organismi sonori palpitanti. È quasi un tessuto (musicale) organico, che sembra respirare, sussurrare, stridere, passare dallo stato solido a quello aeriforme, dall’eruzione al silenzio, cambiare colore e volume. La compositrice inglese, residente a Berlino, si dimostra una grande alchimista, che riesce a creare superfici timbriche iridescenti, sfruttando spesso lo spazio come componente dell’ascolto, ad esempio in Chroma (2003) o in Stasis (2011), dove i musicisti sono dislocati nello spazio come parte di una grande installazione; che genera l’illusione dello spazio con vere e proprie “zoomate” sonore, in Void (2014), tutto giocato sul rapporto tra sfondo e primo piano, tra la superfice policroma dell’orchestra e i gesti plastici dei due percussionisti solisti; che trasforma in suoni le sensazioni epidermiche nel recentissimo Skin (2016), pezzo per soprano e ensemble, dove la pelle è vista anche una metafora della transitorietà (per il fenomeno della cellule che si rigenerano in continuazione): capolavoro assoluto di finezza di scrittura e di originalità d’invenzione, un mondo sonoro pieno di magia e di colori, da rimanere col fiato sospeso. E prova tangibile che non tutto è stato già fatto. Opera & automatismi Accanto a capolavori consolidati come An index of metal di Romitelli, Winter Fragments di Murail, Schreiben e Concertini di Lachenmann, Quaderno di Strada di Sciarrino, si afferma un altro monumento musicale di questa prima porzione del secolo: Speicher di Enno Poppe, 80 minuti di (EST) Tallinn, g, m (Estonian Academy of Music and Theatre); Matej Kratochvil (CEK) Praga, g (HIS Voice magazine, Czech Music Information Centre); Yulia Kreinin (ISR) Gerusalemme, m (The Hebrew University of Jerusalem); Sanne Krogh Groth (DAN) Copenhagen, m, g (Seismograf); Krzysztof Kwiatkowski (POL) Varsavia, m, g; Francesco Lanzillotta (ITA) Roma, o; Mats Liljeroos (FIN) Helsinki, m, g (Hufvudstadsbladet); Krzysztof Marciniak (POL) Varsavia, m, g (Glissando); Alessandro Mastropietro (ITA) L’Aquila, m (Università di Catania), g (Il Giornale della Musica); Remigijus Merkelys (LIT) Vilnius, d (Gaida Festival); Arnaud Merlin (FRA) Parigi, g (France Musique); Ulrich Mertin (TUR), Istanbul/Berlino, d (Hezarfen Ensemble); Mario Messinis (ITA) m, g (Classic Voice, Il Gazzettino); Thomas Michelsen (DAN) Copenhagen, m g (Politiken); Gian Paolo Minardi (ITA) Parma, n, g (Gazzetta di Parma, Classic Voice); Torsten Möller (GER) Dortmund, m (Folkwang Universität der Künste), g (DeutschlandFunk, SWR, Neue Zeitschrift für Musik, MusikTexte); Szabolcs Molnár (UNG) Budapest, g, m (Eszterházy University Eger, Academy Liszt Ferenc); Lyba Morozova (UKR) Kiev, m, g (The Depths of Arts); m = musicologo, ricercatore o = direttore d’orchestra e d’ensemble Raoul Mörchen (GER) Colonia, m, g (Kölnische Rundschau, Radio WDR e DLF, Rondo Magazine, Neue Musikzeitung); Rainer Nonnenmann (GER) Colonia, m, g (MusikTexte); Gisela Nauck (GER) Mühlenbeck, m, g (Positionen); Olesya Naydiuk (UKR) Kiev/Varsavia, g (The Ukrainian music newspaper); Jelena Novak (SER) Lisbona/Rotterdam, m (Universidade Nova de Lisboa); Antonio Pacheco (POR) Porto d (Casa da Música); Kristel Pappel (EST) Tallinn, m (Accademia di Musica di Tallin, Università di Tartu); Vittorio Parisi (ITA) Milano, o (Dedalo Ensemble); Maxime Pascal (FRA) Parigi, o (Le Balcon); Monika Pasiecznik (POL) Varsavia, m, g; Max Fage-Pedersen (DAN) Copenhagen, g (DR, Danish Broadcasting Corporation); Andrea Pestalozza (ITA) Milano, o; Luca Pfaff (FRA) Strasburgo, o; Rainer Pöllman (GER) Berlino, g, d (Festival Ultraschall Berlin); Leonie Juliane Reineke (GER) Essen, m, g (Deutschlandradio Kultur, Deutschlandfunk, SWR 2, WDR 3, hr2 kultur); Enzo Restagno (ITA) Torino, m; Pierre Rigaudière (FRA) Parigi, m, g (Diapason); Hans Rotman (GER) Berlino, o, d (Impuls Festival Magdeburg); Maruta Rubeze (LET) Riga, g (Latvia Radio); Dominik Schweiger (AUT) Vienna, musica, perfetto esempio del suo idioma dalla forte grinta ritmica, gestuale, microtonale, timbricamente aspro e dai tratti caustici, caratterizzato da una scrittura febbrile e virtuosistica, da studiatissime architetture armoniche e formali, da un discorso musicale concentrato, nitido, quasi “parlante”. Anche il genere del teatro d’opera comincia a presentare alcuni punti di riferimento - non solo l’opera di Benjamin - come L’amour de loin della Saariaho, Giordano Bruno di Filidei, La porta della legge di Sciarrino, Quartett di Francesconi, Avis de Tempête di Aperghis, ma anche opere anomale come Fama (2005) di Beat Furrer, “Hörtheater” che richiede una grande costruzione dall’acustica variabile, una scatola che ospita gli interpreti, un gigantesco strumento che modula i suoni dell’orchestra con l’apertura e la chiusura di pannelli, o Das Theater der Wiederholungen (2003) di Bernhard Lang, spettacolo folle e allucinatorio basato sull’idea della ripetizione mutuata da Deleuze, ma anche dalla pratica del remix. Elementi questi che dominano anche in altri lavori del compositore austriaco, come in Differenz/Wiederholung (1998-2014), una serie di composizioni costruite con dei loop meccanici, degli automatismi di ripetizione e trasformazione integrati nel discorso musicale, che ha aperto il campo della musica contemporanea all’inclusione di stili e tecniche diverse; e poi in Monadologie (2007-2016), altro ciclo nel quale Lang ha fatto un ulteriore passo in avanti, con processi musicali al tempo stesso più liberi e più automatici. La ricerca di automatismi emerge anche in molti lavori di Peter Ablinger, che ha adottato una prospettiva molto sperimentale, avvicinandosi per esempio alla Land Art m (Università di Vienna); Bruno Serrou (FRA) Parigi, g (La Croix, Scherzo, Classique d’aujourd’hui); Pwyll ap Siôn (UK) Caernarfon (Galles), m (Bangor University) g (Gramophone); Renata Spisarova (CEK) Ostrava/New York, d (Ostrava center for New Music); Jonathan Stockhammer (USA) Berlino, o; Yoichi Sugiyama (ITA) Milano, o; Aarne Toivonen (FIN) Helsinki, g (Kompositio); Jan Topolski (POL) Wrocław, g (Glissando: new music magazine); Michèle Tosi (FRA) Parigi, m (CSMD Parigi); Daniela Tripputi (ITA) Bologna, m, g (Rete Toscana Classica, Radio Città Fujiko); Tatjana Tsaregradskaja (RUS), Mosca, m (Gnesin Russian Academy, Moscow Conservatory); Merike Vaitmaa (EST) Tallinn, m (Estonian Music Information Center); Susanna Välimäki (FIN) Turku, m (Università di Turku); Maarten van Boven (NED) Amsterdam, d (Muziekgebouw aan ’t IJ); Pierre-André Valade (FRA) Clamart, o; Frits van der Waa (NED) Amsterdam, g (De Volkskrant); Harry Vogt (GER) Colonia, d (Wittener Tage für neue Kammermusik); Dan Weinstein (ISR) Tel Aviv, o (Naggar Art Institute Jerusalem); Bas Wiegers (NED) Amsterdam, o; Rocco Zaccheo (SVI) Ginevra, g (La tribune de Genève) d = direttore artistico, direttore generale, organizzatore di festival o di ensemble g = critico musicale, giornalista musicale, radio editor o radio producer, direttore di rivista 25 Il referendum Top composers Georg Friedrich Haas 49 In Vain (2000) 24 Die schöne Wunde (2003) opera 1 Natures mortes (2003) 1 Hyperion (2006) 1 Open spaces (2007) 2 Atthis (2009) 2 Limited Approximations (2010) 12 Bluthaus, opera (2011) 1 Concerto Grosso n.1, per 4 alphorns (2013) 1 2 Dark Dreams per orchestra (2013) 1 Morgen und Abend, opera (2015) 2 3 Stücke für Mollena (2015-16) 1 Simon Steen-Andersen Run-Time-Error (2009) Double Up (2010) Black Box Music (2012) Inszenierte Nacht (2013) Piano Concerto (2014) Amid (2004) 35 5 2 11 2 13 2 Rebecca Saunders Stirrings still (2004) chroma IX (2003-08) Murmurs (2009) Stasis (2011) Void (2014) Skin (2016) 30 2 4 3 4 9 8 Helmut Lachenmann Schreiben (2003) Concertini (2005) Das Mädchen mit Schwefelhölzern (2005) Grido, 3. Streichquartett (2001) Got lost (2008) 26 8 8 2 8 1 Salvatore Sciarrino Quaderno di strada (2003) Lohengrin 2 (2004) Da gelo a gelo (2006) 12 Madrigali per 8 voci (2008) 2 Macbeth (2002) Cantiere del poema (2011) La porta della legge (2006–2008) Il giornale della necropoli (2000) 24 7 2 2 3 2 1 4 1 Enno Poppe Interzone (2002-04) Trauben (2004) Keilschrift (2006) Arbeit (2007) IQ (2012) Speicher (2008-13) Filz (2015) Buch per quartetto d’archi (2016) 21 2 2 1 1 2 10 2 1 Kaija Saariaho Orion (2002) L’amour de loin (2000) D’om le vrai sens (2010) Émilie (2010) Laterna Magica, for orchestra (2008) La Passion de Simone (2006) 21 3 13 1 1 2 1 Bernahrd Lang 19 Theater der Wiederholungen, opera (2002) 7 Differenz/Wiederholung Serie (1998-2014) 8 Reigen, opera (2012) 1 Monadologie serie (2007-2016) 2 Die Sterne des Hungers (2007) 1 Francesco Filidei 19 Macchina per scoppiare Pagliacci (2005) 4 Giordano Bruno (2015) 9 Fiori di Fiori (2012) 5 N.N. (2008) 1 Beat Furrer Begehren (2001) Quartetto n.3 (2004) FAMA (2005) Concerto per pianoforte (2007) Apon (2009) Wüstenbuch (2010) Enigma I-VI for mixed choir (2006-2013) 18 2 1 8 1 1 2 3 Stefano Gervasoni 18 Epicadenza (2004) 2 Godspell (2002) 2 Com que voz (2008) 1 Gramigna per cimbalom e ensemble (2009) 4 Dir-In Dir (2011) 2 Limbo, opera (2014) 1 Fado errático (2007-2015) 1 Le Pré (2008-2015) 2 Clamour, terzo quartetto per archi (2015) 2 Least bee (1993-2003) 1 Wolfgang Rihm Deus Passus (2000) Jagden und Formen (2001) Astralis über die Linie III (2001) Sieben Passions-Texte (2001-2006) En plein Air (2004/5) Concerto “Séraphin” (2005) Dionysos (2010) IN-SCHRIFT 2 (2013) Nähe Fern 1-4 (2011-14) Verwandlung 6 (2014) 14 1 4 1 1 1 1 2 1 1 1 Peter Ablinger Voices and piano (2012) Speaking Piano serie (2009) Landschaftsoper (2009) 14 6 4 4 Michel van der Aa One (2002) opera Spaces of Blank (2007) After Life (2005-06) Sunken Garden (2013) Blank Out, Chamber opera (2016) Violin Concerto (2014) 14 4 1 2 3 3 1 Stefan Prins Generation Kill (2012) 13 13 Tristan Murail Terre d’ombre (2004) Portulan (2006) Winterfragments (2000) Contes cruels (2007) Le désenchantement du Monde (2012) 12 2 1 7 1 1 Hans Abrahamsen Quattro Pezzi per orchestra (2003) Schnee (2008) Let me tell you (2013) 12 1 5 6 Thomas Adès 12 The tempest, opera (2004) 4 2 Tevot (2007) 3 2 Violin Concerto “Concentric Paths” (2005)2 Polaris (2010) 1 In Seven Days (2008) 2 Harrison Birtwistle Theseus Game (2003) Responses (2014) Quartetto: the tree of strings (2008) Angel Fighter (2010) The silk house sequences (2015) The Shadow of Night (2001) Fantasy upon all the notes (2011) Minotaur, opera (2008) 11 1 1 3 1 1 1 1 2 Unsuk Chin Violin Concerto (2001) Rocaná (2008) Alice in wonderland (2012) Gougalon for ensemble (2012) Cello Concerto (2009/2013) Le Silence des Sirènes (2014) 11 3 2 2 1 1 2 Georges Aperghis Machinations (2000) Avis de Tempête, opera (2004) Zeugen (2007) Tourbillons (2010) Situations (2013) Wölfli-Kantata (2005) 17 3 5 1 1 4 3 Fausto Romitelli An index of metal (2003) prof. Bad Trip lesson III (2000) Amok Koma (2001) Trash tv Trance (2002) 16 9 5 1 1 George Benjamin Written on Skin (2012) 11 11 Mark Andre hij (2010) ... auf ... (2007) über (2015) ... als ... I (2001) durch (2006) Asche, for ensemble (2005) Wunderzeichen, opera (2014) zu Staub for ensemble (2004/2005) 15 1 3 1 1 4 1 3 1 John Adams On the Transmigration of Souls (2002) My Father Knew Charles Ives (2003) The Dharma at Big Sur (2003) Doctor Atomic (2005) El Niño (2000) The Gospel According to the Other Mary (2012) Scheherazade.2 (2015) 10 1 1 1 3 1 Johannes Kreidler Fremdarbeit (2009) Audioguide (2014) Weg der Verzweiflung (2011) product placements (2008) 14 8 4 1 1 Hugues Dufourt 10 Apollon et les continents, d’après Tiepolo (2005-16) 1 Les Hivers (2001) 1 Ur-Geräusch per orchestra (2016) 1 Burning bright (2014) 5 L’Afrique d’après Tiepolo (2005) 1 Le Passage du Styx, d’après Patinir (2015) 1 1 2 Klaus Lang Die Perser, opera (2002) Hungrige Sterne (2012) Schwarzes Licht (2013) Marias Mantel (2005) The Thin Tree (2014) 9 1 1 1 3 3 Jennifer Walshe Everything Matters (2016) XXX Live Nude Girls!!! (2003) Dada (2012) The Total Mountain (2014) 8 1 5 1 1 Heiner Goebbels Stifters Dinge (2007) When the mountain changed its clothing (2012) Aus einem Tagebuch (2002-2003) Landschaft mit entfernten Ver. (2002) 8 5 Jonathan Harvey Speakings (2008) Quartetto per archi n.4 (2003) 8 6 2 Philippe Manoury Terra ignota (2007) In Situ for ensemble and orchestra (2013) Le temps, mode d’emploi (2014) Tensio pour quatuor et électronique (2010) Chaya Czernowin Winter Songs (2003) Maim (2007) 6 1 5 Michael Gordon Timber (2009) Gotham (2004) 4 3 1 Arvo Pärt Salve Regina (2001) Lamentate for piano and orchestra (2002) La Sindone (2006) Sinfonia n.4 (2008) Adam’s Lament (2009) 6 1 1 1 1 2 Ivan Fedele En Archè (2008) Morolòja kè Erotika (2010-11) De li duo soli e infiniti universi (2001) 4 1 2 1 Sofia Gubaidulina Johannes-Passion (2000) Johannes-Ostern (2001) Glorious Percussion (2008) In tempus praesens (2007) Violin concerto n.2 (2007) 6 1 2 1 1 1 Philippe Hurel Tour à tour (1 à 3) Les pigeons d’argile (2014) Traits (2008-2014) 3 1 1 1 Erkki-Sven Tüür Sinfonia n.4 “Magma” (2002) Sinfonia n.5 (2004) Wallenberg, opera (2001) 6 3 2 1 Philippe Leroux Voi(Rex) (2002) Quid sit musicus? (2014) Ailes, pour voix et ensemble (2012) 3 1 1 1 8 2 1 3 2 Toshio Hosokawa Voyage V (2001) Cloud and Light (2008) Drawing (2008) Chant, for cello and orchestra (2009) Blossoming II (2011) 5 1 1 1 1 1 Karlheinz Stockhausen Cosmic Pulses (2007) Sonntag aus Licht (2000) Hoch-Zeiten (2003) Freude (2005) 8 2 4 1 1 Justė Janulytė Textile (2008) Sandglasses (2010) Observation of Clouds (2012) Radiance (2015) 5 1 2 1 1 Magnus Lindberg Concerto for Orchestra (2003) Violin concerto no. 1 (2006) Graffiti (2008) Al Largo for orchestra (2010) Violin concerto n.2 (2015) Clarinet concerto (2002) 8 2 1 1 2 1 1 Yannis Kyriakides Words and Song without Words (2013) The Buffer Zone (2004) a conSPIracy cantata (2001) Dreams of the Blind (2007) 5 2 1 1 1 Steve Reich You are (Variations) (2004) WTC 9/11 (2010) Three Tales (2002) Double sextet (2008) 8 2 1 4 1 Pierre Boulez Derive 2 (2006) Anthèmes 2 (2008) 5 4 1 Henri Dutilleux Correspondances (2003) 5 5 Pascal Dusapin Reverso (2006) Faustus, The Last Night (2006) Quatuor VI, “Hinterland” (2009) Morning in Long Island (2010) Disputatio (2015) Penthesilea (2015) 7 2 1 1 1 1 1 Luciano Berio Piano Sonata (2001) Stanze (2003) 5 2 3 Pierluigi Billone 1+1=1 (2006) Mani.De Leonardis (2004) Sgorgo Y. N. oO (2013) 4 2 1 1 Luca Francesconi Quartett (2011) Duende – The Dark Notes (2014) Cobalt and Scarlet (2000) Unexpected end of formula (2008) 7 4 1 1 1 Emmanuel Nunes Musivus (2002) Lichtung III (2007) Das Märchen (2008) 4 1 1 2 György Kurtág Hommage à Jacob Obrecht (2004-05) 6 Momenti musicali (2005) Colindă Baladă (2008) Brefs messages (2010) ...sospiri, gemiti… (2011) Four Ahmatova Poems Op 41. (2008) 7 1 3 1 1 1 1 Michael Beil Karaoke Rebranng! (2006) Black Jack (2012) Exit to Enter (2013) 4 2 1 1 Agata Zubel Not I (2010) 4 4 Olga Neuwirth Encantadas (2015) incidendo/fluido (2000) Lost Highway (2002-03) Maudite soit la guerre, per il film di Alfred Machin (1914) 6 3 1 1 Peter Eötvös Angels in America (2004) Levitation (2007) Goldene Drache (2014) Paradise reloaded (Lilith), opera (2012-13) 4 1 1 1 1 Franck Bedrossian Epigram I & Epigram II (2010-14) It (2004) Swing (2009) Itself (2012) 6 1 3 1 1 Brian Ferneyhough Opus Contra Naturam (2000) Chronos Aion (2008) Quartetto n.6 (2010) Shadowtime, opera (2004) 4 1 1 1 1 1 1 1 1 Wim Henderickx 3 On Haiku (2015) 1 Sinfonia n.1 “At the Edge of the World” (2011)1 Tejas (2009) 1 Serge Verstockt Drie (2007) 3 3 Filip Rathé Qui pleure là (2010) Si proche de moi-même (2010) Avec diamants extremes (2010) 3 1 1 1 Richard Barrett Nacht und Träume (2008) Interference (2000) CONSTRUCTION (2011) 3 1 1 1 Richard Ayres No. 44 (diary pieces) (2009) No. 42 (In the Alps), opera (2007) No. 36 (NONcerto for horn) (2002) 3 1 1 1 Marco Stroppa Hommage à Gy. K. (2003) Perché non riusciamo a vederla (2008) Let me sing into your ear (2010) 3 1 1 1 Wolfgang Mitterer Little Smile (2011) Coloured Noise (2005) Massacre (2003) 3 1 1 1 John Luther Adams Become Ocean (2013) 3 3 Matthias Pintscher Towards Osiris (2005) Study II for Treatise on the Veil (2006) Mar’eh (2011) 3 1 1 1 Gérard Pesson Future ius a faded song, Concerto pour piano et orchestre (2012) Aggravation et final (2002) Pastorale, opera (2006) 3 Giorgio Battistelli Richard lll (2004) Il Medico dei pazzi (2014) Sconcerto (2009-10) 3 1 1 1 David Lang The Little Match Girl Passion (2008) 3 3 Dmitri Kourliandski Emergency Survival Guide 2 (2010) White concerto (2007) Maps of non-existent cities 1 (2015) 3 1 1 1 Louis Andriessen La Commedia (2009) Racconto dall’inferno (2004) 3 2 1 1 1 1 27 Il referendum in Landschaftoper (2009), e scrivendo un nuovo capitolo nella storia del rapporto fra testo e musica con il suo celebre Voices and piano (2012), raccolta di Lieder molto particolari, basati su registrazioni di discorsi, interviste o conferenze, di voci di 80 personaggi famosi (da Brecht a Mao Tse-tung), accompagnati da una parte pianistica ricavata da un’analisi spettrale e temporale di quelle stesse voci. Il concetto è pop In una prospettiva tutta concettuale si muovono invece compositori come Johannes Kreidler e Stefan Prins, con una musica provocatoria, tecnologica, eccessiva, che cerca di inglobare, in maniera molto diretta, anche caustica, elementi della realtà politica e sociale che ci circonda. Kreidler usa spesso citazioni, frammenti di musiche pop, confrontandosi in maniera sempre corrosiva con problemi della identità, della proprietà, del diritto d’autore nell’era digitale, rompendo sempre gli schemi, cercando sempre gli estremi: da Product Placements (2008), che comprime in 33 secondi 70.200 citazioni musicali (una specie di provocazione nei confronti della GEMA, la SIAE tedesca); ad Audioguide (2014), pezzo di sette ore, concepito come una ciclopica ricapitolazione di musiche del passato; a Fremdarbeit (2009), che prevede un ensemble, un campionatore, un moderatore e due ospiti dalla Cina e dall’India, per portare il discorso politico dei talk show dentro un pezzo di musica contemporanea. Dalla volontà di integrare nella performance musicale istanze sociali e politiche nasce anche Generation Kill (2012) di Prins, enfant terrible della musica contemporanea, e portabandiera di una nuova generazione di compositori fiamminghi, come Serge Verstockt, Filip Rathé, Wim Henderickx, molto votati nel sondaggio. Lavoro audio-video interattivo, emblematico dell’approccio alla musica dei “nativi digitali”, Generation Kill chiama in causa quattro musicisti, collocati dietro schermi semitrasparenti, e quattro performer, come giocatori alle prese con un videogame, che pilotano con i loro gamepad le esecuzioni di quattro interpreti virtuali proiettati sugli stessi schermi. Si crea così una continua osmosi tra musica reale e virtuale, una polifonia complessa dagli esiti deliranti, minacciosi, che culmina nella proiezione di immagini di un bombardamento visto dai mirini digitali degli aerei da guerra. Esempio terribile e angosciante di una tecnop logia digitale fuori controllo. Ma il rumore NO I l Divertimento Ensemble compie quarant’anni, festeggiati il 18 di questo mese (al Teatro Litta di Milano) con le “Variazioni sulle Variazioni Diabelli” firmate dai tantissimi compositori che hanno voluto rendergli omaggio. Oggi è una realtà solida, con attività ramificate anche sul piano della formazione, e con una propria Accademia, Idea (International Divertimento Ensemble Academy), appena nata. Ma dietro c’è una storia lunga, fatta di passione, entusiasmo, sacrifici. Ce la racconta Sandro Gorli, fondatore e direttore dell’Ensemble. “Il nostro ensemble è nato dalla scissione da un ensemble che preesisteva, I Fiati italiani. Lo avevo diretto per qualche tempo, e avevo scritto anche una composizione per quel gruppo, la mia Serenata seconda (quel concerto fu poi registrato su un disco della Rusty Record). Ma nel 1977 abbiamo cambiato direzione, e deciso di costruire un organico standard con cinque archi, cinque fiati più percussione e pianoforte, per dedicarci esclusivamente alla musica contemporanea. Con I Fiati italiani, avevamo in repertorio molti pezzi classici, e tra i pezzi che facevamo più spesso c’erano i due divertimenti di Mozart. Da qui il nome del nuovo ensemble. Abbiamo fatto il nostro primo concerto ai Días de Musica Contemporánea di Madrid, e da allora siamo andati avanti per una decina di anni con una linea artistica molto definita, anche perché in quegli anni era molto attivo come compositore”. A partire dalla fine degli anni Novanta si sono moltiplicate le iniziative dell’ensemble: nel 1998 viene creato il corso di direzione d’orchestra, nel 2004 è nata la stagione concertistica Rondò, poi gli Incontri Internazionali Franco Donatoni, i concorsi di composizione, molte attività di carattere didattico e divulgativo, i Concerti di Bobbio, viene introdotta la figura del compositore in residence… “Con il corso di direzione d’orchestra abbiamo iniziato a mettere la nostra esperienza al servizio dei giovani. Poi abbiamo creato Rondò, che negli anni è diventato il crocevia di tutti i nostri progetti, su tre direttive: il corso di direzione, che abbiamo trasferito in Monferrato, il corso per strumentisti, che abbiamo chiamato Call for young performers, e un workshop di composizione, che organizziamo d’estate a Bobbio. Dal 2012 abbiamo introdotto la figura del composer-in-residence, ogni anno un compositore diverso di cui presentiamo cinque o sei lavori. L’esigenza è venuta dal desiderio di fare qualcosa per i giovani, dalla constatazione che in Italia queste cose non le fa nessuno. E le abbiamo create dal basso. Ora siamo una realtà stabile, siamo riusciti a creare una vera Accademia – l’acronimo IDEA ci è piaciuto moltissimo - come hanno l’Ensemble InterContemporain e l’Ensemble Modern, e siamo nel network Ulysses, che riunisce le maggiori accademie europee”. Nel 2017 il Divertimento ricomincia a macinare attività, un cartellone concertistico, con 11 prime esecuzioni assolute tra le quali nuovi lavori di Alessandro Solbiati, Roberto Andreoni, Stefano Bulfon, Daniela Terranova, dedicate al tema delle migrazioni. Ci sarà il veronese Zeno Baldi (1988, allievo di Klaus Lang e di Gabriele Manca) come compositore in residence,