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Questa domenica bussa al cuore della nostra devozione. La Solennità che il 1° luglio ci riunisce attorno
alla mensa eucaristica è quella del Preziosissimo Sangue, “la base, il sostegno, l’essenza” di tutte le
devozioni, come il nostro San Gaspare la definì nei suoi scritti. Oggi nella riflessione liturgica ci sono
tutti gli ingredienti necessari per alimentare in noi l’amore e la gratitudine al Sangue Prezioso di Gesù
che redime, santifica e unisce in un solo corpo. E se nella prima lettura tratta dal libro dell’Esodo, si
parla del sangue dell’alleanza, del sangue del sacrificio che Mosè asperse sul popolo, è in San Paolo nella
lettera agli Efesini che ritroviamo descritti perfettamente i benefici che mediante il Sangue di Cristo
l’umanità ha conosciuto. Una descrizione che ci rassicura e rasserena: lontani che si fanno vicini, muri di
inimicizia abbattuti, stranieri che diventano concittadini e familiari di Dio, leggi e prescrizioni annullate
nell’unico sacrificio d’amore e perenne di Cristo Gesù. Eccola la croce ai piedi della quale oggi siamo
invitati a sostare: questa solennità ci ricorda l’esigenza del nostro saper contemplare silenziosamente
sotto la croce dove Gesù versò il suo Sangue, il mistero della salvezza, il mistero per cui un Dio fatto
uomo decise di non preservare neanche una goccia del suo sangue per riportare all’uomo la dignità divina
che lo creò. Sarebbe bastata una goccia di quel Sangue, eppure Egli non volle risparmiarsi e ne versò un
fiume: ai piedi della croce dove sembra che sappiamo solo piangere per il dolore umano che il Signore
provò, oggi siamo chiamati a vivere in profondità la vita vera che solo da tutto quel sangue rinasce. Ogni
goccia che bagnò il legno della croce, ogni goccia che cadde sulla terra, fu goccia feconda per la vita di
ciascuno di noi. Il sangue è vita e ogni volta che al banchetto eucaristico il vino è trasformato in Sangue
di Cristo, siamo difronte alla vita. La vita vera, la vita del Paradiso: diceva San Tommaso che il Sangue
di Cristo è la chiave del Paradiso. Come possiamo rifiutarla? Come possiamo sciupare un così grande
fecondo sacrificio? Ci vuole coraggio per stare ai piedi della croce, ma è lì che il cuore si allarga e oggi è
chiamato a riempirsi di gratitudine, si sente amato di un amore nuovo e imparagonabile a qualunque
amore umano. Si ravviva oggi la memoria del battesimo nel quale il peccato è perdonato, e la vita che
rinasce è una vita di speranza. Speranza nella misericordia, nell’amore che cancella gli errori: in fondo
succede che non ci sentiamo vivi finché non ci sentiamo perdonati, non sentiamo la pace finché l’ombra
dell’errore aleggia sui nostri rapporti, sulle nostre amicizie. Ecco il Sangue Preziosissimo di Gesù è il
segno di un’amicizia intima, profonda, eterna che riporta pace ai giorni nostri, vivifica l’esistenza e
cancella tutti ciò che ci fa sentire morti. Ma sostare dinanzi al Sangue versato per noi è anche sostegno
a fuggire le occasioni di peccato: se sappiamo guardare al sacrificio immenso di Gesù troveremo anche
la forza per tenerlo lontano questo peccato che ci assale, questa tentazione continua che la vita
quotidiana ci riserva. Gesù che desidera ardentemente mangiare la Pasqua con noi, è Dio che desidera
ardentemente la salvezza dei suoi figli. Quanto ardentemente lo desideriamo noi? Se amiamo il nostro
Signore, non c’è giustificazione alcuna che possa impedirci di bagnarci, di dissetarci, di purificarci col
Sangue Preziosissimo versato per noi. Il frutto è la pace interiore, la pace con i fratelli e quella eterna
che ci riporta lì nel luogo dal quale proveniamo, il cuore di Dio. Buona festa a tutti!
Nel sangue di Cristo fraternamente vi abbraccio.
Don Luigi DE FAZIO CPPS e la Comunità dei Missionari.
Solennità del Preziosissimo Sangue, 1 Luglio 2012
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