CORSO PON Esperto nella progettazione, caratterizzazione e lavorazione di termoplastici modulo: CHIMICA DEI POLIMERI Vincenzo Venditto Tecniche di Analisi Microscopica le moderne tecniche di analisi microscopica sono molto più che tecniche per ingrandire immagini microscopia ottica in luce polarizzata informazione sull anisotropia dei materiali polimerici microscopia elettronica informazioni di tipo ottico (immagini) informazioni sulla composizione chimica (p.e. emissione di raggi X) informazioni strutturali dovute a fenomeni di diffrazione interpretazione ed analisi quantitativa richiedono grande esperienza per ottenere dati imparziali (è molto facile vedere ciò che si crede ci sia…) 1 Microscopica Ottica tecnica più comune (semplice) per lo studio della morfologia dei materiali fornisce immagini ingrandite oltre i limiti di risoluzione dell occhio umano risoluzione capacità distinguere oggetti potere risolvente dell occhio umano 1/10 mm (100 µm) a 20 cm dalla pupilla distingue due oggetti distanti fra loro 100 µm microscopi ottici arrivano a risoluzioni dell ordine di 200 Å (0.02 µm) (vedono oggetti 5000 volte più vicini) limitazione intrinseca fenomeni di diffrazione per oggetti della dimensione della λ incidente (luce visibile) 2 funzionamento del microscopio ottico obiettivo forma un immagine reale ingrandita ed invertita oltre il fuoco dell oculare oculare forma un immagine virtuale dritta e molto ingrandita immagine reale: dalla parte opposta dell oggetto immagine virtuale: dalla stessa parte dell oggetto 3 funzionamento del microscopio ottico (principi fisici) lente convergente luce rifratta sia in ingresso sia in uscita dalla lente la velocità di propagazione della luce nell aria e nel vetro è diversa 4 la rifrazione angolo incidenza aria (1) uguale frequenza vetro (2) angolo rifrazione velocità di propagazione della luce nell aria maggiore della velocità di propagazione della luce nel vetro sinθ1 / sinθ2 = v1 / v2 sinθaria / sinθvetro = nvetro/ naria = nvetro > 1 sinθaria > sinθvetro ≈ θaria> θvetro λ differente (v = λν) rifrazione di onde piane in un ondoscopio alla linea di separazione l acqua è più bassa e la velocità delle onde diminuisce n = c / v (indice di rifrazione) naria ≈ nvuoto = 1 nvetro = 1.46-1.96 raggio deviato verso la normale alla superficie 5 leggi dell ottica geometrica funzionamento della lente obiettivo un raggio parallelo all asse ottico della lente viene deviato verso il fuoco un raggio che passa per il fuoco viene deviato parallelamente all asse ottico un raggio che passa per il centro della lente non viene deviato un raggio luminoso che colpisce la lente 1- viene deviato dalla superficie esterna della lente 2- si propaga nel vetro (a velocità minore) 3- viene deviato dalla superficie interna della lente 4- fuoriesce all aria nello spazio delle immagini nota: il raggio che passa per il centro della lente subisce due deviazioni uguali ed opposte 6 funzionamento della lente oculare spazio delle immagini lente convergente spazio degli oggetti le dimensioni dell oggetto dipendono dalla sua posizione rispetto al fuoco della lente aumentano avvicinando l oggetto al fuoco ma se l oggetto è fra il fuoco e la lente l immagine reale non si forma i raggi non si focalizzano nello spazio delle immagini si forma un immagine virtuale dritta e molto ingrandita nello spazio degli oggetti lente di ingrandimento lente con distanza focale molto grande 7 microscopio ottico la lente obiettivo forma un immagine reale invertita e ingrandita la lente oculare forma un immagine virtuale dritta e molto ingrandita l immagine risultante è invertita (nei binocoli / cannocchiali si inserisce un ulteriore lente per raddrizzare l immagine) 8 il problema del contrasto in assenza di contrasto l immagine può non essere interpretabile 9 qualità dell immagine: contrasto (distinzione degli oggetti rispetto al fondo) massimizzare il contrasto differenziare le componenti dell oggetto mediante diversi livelli di intensità di luce trasmessa fattori che influenzano il contrasto dell immagine assorbimento differente fra zona e zona assorbimento variabile con la lunghezza d onda zone di differente colore indici di rifrazione differenti fra zona e zona fenomeni di emissione di energia (fluorescenza) differenti fra zona e zona 10 osservazioni in campo chiaro / scuro campo chiaro (diaframma aperto) campo scuro (diaframma chiuso) luce diretta luce indiretta le zone del campione che più interagiscono con la luce risultano più brillanti (su fondo scuro) le zone del campione che meno interagiscono con la luce risultano più brillanti (su fondo chiaro) condensatore con diaframma ad iride fenomeni di assorbimento e rifrazione riducono l intensità dei raggi diretti fenomeni di rifrazione e scattering convogliano i raggi verso l obiettivo 11 campo chiaro (diaframma aperto) luce obliqua (formazione di ombre ) polistirene isotattico cristallizzato lentamente da fuso (grandi aggregati di lamelle) campo scuro (diaframma chiuso) luce indiretta polistirene isotattico cristallizzato velocemente da fuso (piccoli aggregati di lamelle) 12 osservazioni in contrasto di fase (microscopia in…) sfrutta la sfasatura nei raggi emergenti dal campione dovuta alla rifrazione esempio: le fasi cristalline/amorfe hanno indici di rifrazione differenti velocità di propagazione della luce differenti i raggi emergenti hanno fasi differenti opportuni accessori (compensatori *) trasformano la differenza di fase in differenza di intensità luminosa (massimizzano il contrasto) la differenza di fase non è osservabile ad occhio nudo polistirene isotattico cristallizzato lentamente da fuso (grandi aggregati di lamelle) confrontare con micrografia in campo chiaro *compensatore cristallo birifrangente particolare 13 confronto microscopia ottica – microscopia elettronica 14 osservazioni in luce polarizzata (microscopia in…) il metodo più diffuso per lo studio della morfologia dei materiali polimerici le macromolecole polimeriche sono intrinsecamente anisotrope (lunghe sequenze lineari di monomeri) i materiali polimerici presentano proprietà ottiche anisotrope (birifrangenza) Birifrangenza differenza fra gli indici di rifrazione di due direzioni ortogonali la birifrangenza è zero in materiali isotropi è diversa da zero in materiali anisotropi sperimentalmente è più semplice misurare la differenza che non i singoli indici di rifrazione 15 materiali isotropi isotropia delle proprietà cristalli isotropi (p.e. cloruro di sodio) ogni atomo di cloro/sodio è circondato da ioni opposti negli stessi arrangiamenti spaziali identica risposta indipendentemente dalla direzione di misura amorfi (p.e. vetro) non c è nessun ordine nell arrangiamento spaziale degli atomi di silicio e ossigeno uguale valore delle proprietà fisiche se misurate lungo 3 assi ortogonali 16 rifrazione in materiali isotropi luce che interagisce con un materiale isotropo è funzione rifratta ad un angolo fisso di n attraversa il materiale a velocità fissa non viene polarizzata l interazione luce-materia è indipendente dalla direzione della luce incidente origini molecolari del fenomeno della rifrazione la velocità della luce in un materiale dipende dall interazione fra il campo elettrico della luce incidente e i vettori elettrici del materiale (momenti di dipolo) dipende dai campi elettrici locali del materiale dipolo elettrico macromolecole presentano anisotropia nella polarizzabilità ma se conducibilità, polarizzabilità locale del materiale n = µ √ε comportamento differente a seconda se la radiazione incide perpendicolarmente o parallelamente rispetto all asse di catena le macromolecole non sono orientate le singole anisotropie si annullano e il materiale è otticamente isotropo (birifrangenza zero) 17 materiali anisotropi cristalli anisotropi distribuzione spaziale non uniforme delle proprietà esempio calcite (spato d Islanda) carbonato di calcio nei materiali polimerici possono presentare anisotropia: fasi cristalline / amorfe orientate fusi o soluzioni in presenza di stress i materiali anisotropi presentano proprietà elettriche che dipendono dalla direzione in cui sono state testate anisotropia nelle posizioni degli atomi nel reticolo(*) catene polimeriche orientate indici di rifrazione diversi differente velocità di propagazione della luce birifrangenza diversa da zero (*) disposizione asimmetrica degli atomi rispetto agli assi cristallini 18 birifrangenza nei cristalli anisotropi il raggio luminoso incidente è splittato in due raggi che si muovono nel cristallo a velocità diversa e sono polarizzati in maniera opposta raggio ordinario viaggia a velocità uguale in tutte le direzioni raggio straordinario viaggia a velocità diversa a seconda della direzione di propagazione 19 sdoppiamento di immagine prodotto da un cristallo di calcite birifrangente 20 birifrangenza nei cristalli anisotropi (luce polarizzata) orientazione dei vettori elettrici dei raggi emergenti polarizzatore parallelo al vettore elettrico del raggio ordinario polarizzatore parallelo al vettore elettrico del raggio straordinario raggio ordinario e straordinario hanno opposta polarizzazione 21 analisi della birifrangenza con polarizzatori incrociati (crossed-polarized illumination) PeA polarizzatori incrociati Γ = ritardo di fase = B ·t B = birifrangenza = ne - no t = spessore campione solo le componenti dei raggi rifratti parallele all analizzatore emergeranno (risultando sfasate ) 22 se la luce incide normalmente su di un cristallo con asse ottico perpendicolare alla superficie (asse ottico parallelo alla direzione della luce incidente) il raggio ordinario e quello straordinario si propagano nella stessa direzione e con la stessa velocità (non c è separazione dei raggi: la birifrangenza è zero) 23 analisi al microscopio a polarizzatori incrociati A = analizzatore cristallo birifrangente A = analizzatore P = polarizzatore asse ottico del cristallo parallelo al polarizzatore comportamento isotropo (non c è rifrazione) il cristallo è invisibile P = polarizzatore R = proiezione sull analizzatore della somma delle componenti dei raggi rifratti parallele all analizzatore asse ottico del cristallo a 45° rispetto al polarizzatore comportamento anisotropo (c è rifrazione) il cristallo ha visibilità massima 24 conclusioni le componenti dei raggi rifratti che emergono dall analizzatore vibrano sullo stesso piano (piano dell analizzatore) ma sono sfasate perché i raggi rifratti si propagano con diversa velocità si verificano fenomeni di interferenza (costruttiva/distruttiva) il campione risulta colorato 25 analisi quantitativa della birifrangenza il colore osservato è correlato alla Birifrangenza (noto lo spessore del campione) dal colore visualizzato nell oculare si individua il ritardo di fase (differenza di lunghezza d onda) e la birifrangenza (Δn) 26 analisi quantitativa della birifrangenza (misurazione con compensatore) compensatore dispositivo che compensa la differenza di fase dei raggi rifratti (è un cristallo birifrangente particolare ) determina un ritardo di fase opposto a quello del campione ma misurabile (p.e. azzerando la luce trasmessa) compensatori più diffusi: babinet compensator tilting compensator 27 natura della birifrangenza nei polimeri birifrangenza da orientazione l entità dell interazione fra luce incidente ed elettroni di legame nelle macromolecole dipende dall angolo fra il vettore elettrico e i singoli assi di legame (interazione massima se paralleli) in campioni polimerici orientati maggiore è il numero di legami paralleli fra loro maggiore è l interazione (quando il vettore elettrico è parallelo alla direzione di orientazione) maggiore è la birifrangenza birifrangenza da deformazione (deformazioni temporanee) in presenza di deformazioni dei legami / angoli di legame (deformazioni del materiale) varia la polarizzabilità dei legami variano gli indici di rifrazione aumenta la birifrangenza birifrangenza dovuta alla organizzazione delle fasi in presenza di due o più fasi con indici di rifrazione diversi (p.e. lamelle o bacchette immerse nella fase amorfa, copolimeri a blocchi) morfologie intrinsecamente birifrangenti 28 misure di birifrangenza in polimeri birifrangenza indotta da stress (una punta è inserita in una resina epossidica) micrografia in luce polarizzata evidente anche la linea di frattura associata al processo di rottura 29 misure di birifrangenza in polimeri analisi della morfologia sferulitica micrografia in luce linearmente polarizzata torsione elicoidale delle lamelle in crescita micrografia in luce circolarmente polarizzata 30 sferuliti 31 misure di birifrangenza in polimeri fibre di PET variazione delle proprietà meccaniche con l orientazione della fase cristallina variazione di fc ≈ 5% variazione delle proprietà meccaniche con l orientazione totale del materiale variazione di Δn ≈ 21% 32 misure di birifrangenza in polimeri film stirati (uniassiali) di PET aumentando la velocità di stiro velocità di stiro differenti 600% / min variazione di Δn ≈ 41% variazione di fcristallina ≈ 2% 100% / min variazione di famorfa ≈ 53% proprietà meccaniche dipendono dalla orientazione molecolare totale (amorfo + cristallino) 33 fine microscopia ottica (e birifrangenza) 34