Presentazione multimediale a cura della IVC classico del liceo statale Concetto Marchesi di Mascalucia (CT) a.s. 2013/2014 1. L’incredibile figura di Federico II di Prussia 1.1- Chi era Federico II il Grande? Federico II di Prussia, noto come Federico il Grande, nacque il 24 Gennaio 1712 a Berlino e morì il 17 Agosto 1786 a Potsdam all’età di 74 anni. Visse nel pieno assolutismo e nel vivo dell’illuminismo. Si considerava un filosofo, aveva una corrispondenza con Bach e Voltaire e componeva egli stesso sinfonie. In un arco di tempo di dieci anni, condusse 16 battaglie vincendone 13. Già in vita gli venne attribuito l’appellativo di “Grande”. Era soprattutto un re militare, caratteristica non scontata all’epoca. Martina Arona Ritratto di Federico II di Prussia, realizzato da Anton Graff 1. L’incredibile figura di Federico II di Prussia 1.2- Cos’è la “grandezza”? Non tutti i personaggi della storia godono dell’appellativo “Grande”. Alcuni esempi sono : Alessandro Magno, Pietro il Grande o Caterina la Grande. Luigi XIV si faceva chiamare così tra i suoi cortigiani, ma la denominazione non ebbe seguito. Fu Voltaire a far circolare degli opuscoli con l’appellativo “Grande” attribuito a Federico II di Prussia. In genere, la grandezza di questi personaggi non dipende dalle loro qualità morali (spesso erano spietati anche con i figli), ma dalla politica e dalle scelte decisive compiute. Ritratto di Voltaire, realizzato da Nicolas De Largillière (1656-1746), Olio su tela, 60x50, Institute et Musèe de Voltaire. Martina Arona 1. L’incredibile figura di Federico II di Prussia 1.3 Caratteristiche di Federico: cinismo e disprezzo Federico era sleale, ingrato e cinico. Da questo deriva il detto “lavorare per il re di Prussia”, usato quando non viene riconosciuto da altri il proprio lavoro. Non dava alcuna importanza alla parola data o ai trattati. Disprezzava gli uomini che paragonava a cervi utili solo a popolare il parco di un nobile. La sorella Guglielmina definì un inferno i soggiorni alla reggia di Federico, poiché egli la prendeva in giro a causa dell’uomo che aveva sposato e la umiliava. Sembra che amasse solo i suoi levrieri. Ritratto di Guglielmina di Prussia, realizzato da Antoine Pesne. Martina Arona 1. L’incredibile figura di Federico II di Prussia 1.4 L’ estensione della Prussia Quando Federico II salì al trono, il suo regno contava ben poco. Questo inizialmente piccolo territorio sarà quello che nel corso dell’Ottocento unificherà la Germania che nel ‘700 era divisa in numerosi stati, che formavano il cosiddetto “ventre molle dell’Europa”. La secolare espansione prussiana verso i territori dell’est fu presa a modello da Hitler. Anche per tale ragione nel secondo dopoguerra un velo di silenzio è caduto sull’antico sovrano, considerato un modello dai nazisti. Martina Arona Cartina che rappresenta l’espansione della Prussia nell’epoca di Federico 2. Un nuovo protagonista nell’Europa continentale: La Prussia 2.1 Gli Hoenzollern centralizzano il potere e dotano la Prussia di un poderoso esercito Nel corso del Seicento, mentre si indeboliva la potenza spagnola e si rafforzavano Inghilterra e Francia, tra i pretendenti alla supremazia europea si aggiunse la Prussia. In questo caso furono la forza militare, l’unificazione dell’amministrazione e una politica accogliente e tollerante a creare quasi dal nulla uno Stato destinato a divenire uno dei protagonisti della storia europea. Si tratta di un paese che fu abolito per decreto il 25 febbraio 1947 dalle quattro potenze vincitrici della seconda guerra mondiale. La Prussia di un tempo è attualmente divisa tra Germania, Polonia, Lituania e Russia. Matilde Carbonaro Königsberg nel 1652 2. Un nuovo protagonista nell’Europa continentale: La Prussia 2.2 Brandeburgo,terra di frontiera. Il Brandeburgo era una terra di frontiera, colonizzata progressivamente dagli antenati di Federico il Grande, ossia i principi elettori, capi di città o di territori tedeschi che detenevano il potere di eleggere l’imperatore del Sacro Romano impero. Alberto di Hoenzollern, dell’Ordine dei Cavalieri teutonici, fu il primo ad ottenere l’investitura a signore della marca di Brandeburgo, la cui capitale era Berlino. Egli si convertì al luteranesimo e secolarizzò i beni dell’Ordine, appropriandosene con il titolo di Duca di Prussia. Nel 1618 il Ducato di Prussia fu annesso al Brandeburgo, formando un territorio discontinuo e composito geograficamente e socialmente. Matilde Carbonaro Alberto di Hohenzollern, Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri teutonici. 2. Un nuovo protagonista nell’Europa continentale: La Prussia 2.3 L’ordine dei Cavalieri teutonici Importante nel processo della formazione del territorio prussiano fu l’Ordine dei cavalieri teutonici, che incrementò ulteriormente la spinta verso est. Originariamente, il compito dei cavalieri era difendere la terra Santa. In seguito alla perdita dei luoghi sacri iniziarono ad operare soprattutto nei territori del Baltico. Per difendere il territorio, nella seconda metà del XII secolo vennero costruiti diversi castelli, come quello di Königsberg. La sconfitta definitiva dell’Ordine fu formalizzata nel secondo trattato di Thorn (Toruń) del 1466, che garantiva all’Ordine il controllo della Prussia Orientale solo come vassallo della Polonia. Matilde Carbonaro La crociata prussiana dei Cavalieri Teutonici dipinto conservato nel museo storico di Toruń 2.Un nuovo protagonista nell’Europa continentale: La Prussia 2.4 Dopo la morte di Alberto di Hohenzollern, la Prussia diventa uno Stato. Dopo la morte di Alberto di Hohenzollern, il Brandeburgo, insieme a numerosi altri territori differenti tra loro, fu ereditato da Federico di Hohenzollern, primo re di Prussia. Da questo momento cominceranno a nascere una coscienza ed un’identità nazionale prussiane. Matilde Carbonaro Federico I Hohenzollern. 3. La famiglia di Federico il Grande 3.1 Il padre di Federico: Federico Guglielmo I Federico Guglielmo I è passato alla storia con il nome di "re sergente", in quanto fanatico dell'esercito, proprio come sarà il figlio. A differenza di quest’ultimo, però, non combatterà mai in prima persona. Federico Guglielmo, maniaco della disciplina, costituì il reggimento dei “Granatieri giganti”che divenne famoso in tutta Europa. Cercava, infatti, di reclutare uomini altissimi, arruolandoli nel suo reggimento. Una delle prime cose che Federico fece quando salì al trono fu licenziare il reggimento dei granatieri giganti del padre. Marta Carbone Johann Christof Merk, Granatiere gigante di Potsdam, olio su tela, 1718/1719 3. La famiglia di Federico il Grande 3.2 Il carattere di Federico Guglielmo Federico Guglielmo amava la vita semplice, odiava i salotti e le conversazioni, il teatro e la musica lo annoiavano, non aveva una buona opinione degli intellettuali e dei filosofi, soprattutto francesi. Adorava vivere in campagna, frequentava riunioni serali, riconosciute dal re come un’istituzione chiamata “il collegio del tabacco”. Era un uomo facilmente irritabile, bastonava i sudditi, i ministri, i figli e minacciava di morte anche i membri della propria famiglia. Marta Carbone Il teatro del Neues Palais è uno dei migliori spazi teatrali del XVIII secolo che ci siano rimasti. Federico il Grande assisteva alle rappresentazioni dalla terza fila del parterre. 3. La famiglia di Federico il Grande 3.3 La madre di Federico: Sofia Dorotea di Hannover La madre di Federico si chiamava Sofia Dorotea, figlia del re d'Inghilterra. Proveniva da una grande dinastia ed era stata educata in una corte raffinata. Per Federico la madre ebbe un’enorme influenza. Ella offrì al ragazzo un modello educativo opposto a quello del padre. Infatti, Sofia Dorotea amava la vita di corte, gli agi, parlava francese, si circondava di intellettuali e letterati, proteggeva le arti e le scienze. Appena Federico salì al trono escluse però completamente la madre dagli affari di Stato. Ma quando ella morì Federico ne soffrì moltissimo. Georg Wenzeslaus von Knobelsdorff, Ritratto di Sofia Dorotea di Hannover, olio su tela, 1753 circa Marta Carbone 3. La famiglia di Federico il Grande 3.4 La sorella di Federico: Guglielmina Guglielmina, la sorella maggiore, ebbe un'importanza centrale nella vita di Federico. Soprattutto nella sua infanzia e nella sua adolescenza si creò una complicità fortissima tra i due. Questa complicità svanì quando Guglielmina sposò il margravio di Bayreuth. I due fratelli non riuscirono più a stabilire il rapporto di un tempo, ma continuarono a scriversi per tutta la vita. Marta Carbone Antoine Pesne - Federico il Grande (1712-1786) e la sorella prediletta, Guglielmina (1709-1758). 4. L’educazione di Federico 4.1 Modello educativo paterno Federico Guglielmo, padre del futuro re Federico il Grande, in età giovanile studiò il francese e il latino. Sostenne che il primo vero amministratore dello Stato fosse il Re. Rafforzò l’esercito, emanò nuove leggi, costruì nuovi edifici pubblici e fece bonificare le paludi. Si occupò dell’economia e dei bilanci. Il suo più grande desiderio fu quello di impartire al figlio un’ educazione degna di un principe tedesco. Denise Carrini RITRATTO DI FEDERICO GUGLIELMO I D’HOHENZOLLREN, OLIO SU TELA (1713) 4. L’educazione di Federico 4.2 Un figlio ribelle FEDERICO II DI PRUSSIA SUONA IL FLAUTO Federico, crescendo, fu indifferente agli insegnamenti impartiti dal padre; si dedicava di nascosto alla lettura di libri in francese, ascoltava musica e possedeva una biblioteca segreta. Parlava male il tedesco e solo con i sudditi. Federico da giovane odiava l’arte militare, anche se con il tempo cominciò ad apprezzarla. Denise Carrini 4. L’educazione di Federico 4.3 Odio tra padre e figlio Tra Federico e il padre intercorreva un odio reciproco e il padre pensò perfino di diseredarlo. Egli riteneva che fosse effeminato, magro e cagionevole di salute e lo considerava un’offesa personale perché troppo diverso da lui. Federico faceva tutto ciò che amava di nascosto, compreso vedere la madre. Sofia Dorotea di Hannover e Federico Guglielmo. Denise Carrini 4. L’educazione di Federico 4.4 Federico: un sole nascente Federico per tutta la vita ebbe paura del padre. Quest’ultimo non poteva fare a meno di odiare il futuro erede al trono, infatti era geloso e invidioso del figlio che, già prima della sua morte, era riconosciuto come ‘’un sole nascente’’. FEDERICO II DI PRUSSIA E I SEGNI DEL POTERE Denise Carrini 5. La fuga giovanile di Federico 5.1 La Fuga Un episodio drammatico segnò la vita di Federico. A diciotto anni decise di scappare di casa . Un viaggio di Stato organizzato dal padre gli offrì l’occasione per fuggire. Aveva due amici particolarmente cari, il tenente Von Katte ed un giovane paggio Von Keith, con i quali pianificò la fuga. Rheinsberg - La residenza del principe ereditario Vincenzo Di Grazia 5. La fuga giovanile di Federico 5.2 L’arresto Federico decise di fuggire di notte: un paggio doveva sellare due cavalli e Federico uscire ad aspettarlo fuori dal castello. Tuttavia, due ufficiali, vedendolo, si insospettirono. Il mattino seguente il paggio rivelò tutto al re. Successivamente il re scoprì che erano coinvolti dei complici e, temendo che stessero congiurando contro di lui, decise di condannare Federico ed i due amici per diserzione, reato che implicava la pena di morte. Von Katte, Georg Lisiewski (1729) Vincenzo Di Grazia 5. La fuga giovanile di Federico 5.3 Gli interrogatori Federico Guglielmo diede ordine di non parlare di questo episodio in casa e minacciò di tagliare la lingua a chiunque ne avesse fatto parola. Von Keith fuggì. Von Katte fu invece arrestato e sottoposto a tortura per estorcergli informazioni. I due amici, Federico e Von Katte furono interrogati separatamente, ma entrambi negavano di aver congiurato. La reale intenzione di Federico Guglielmo non era mettere a morte il figlio, ma farlo rinunciare al trono. Tuttavia, Federico riuscì a non farsi diseredare. Vincenzo Di Grazia Von Keith, Antoine Pesne (1755), olio su tela, Bode Museum, Berlino, Germania. 5. La fuga giovanile di Federico 5.4 L’esecuzione di Von Katte Alla fine delle indagini il tribunale giudicò Federico e Von Katte. Il verdetto doveva essere espresso tramite l’opportuna scelta di un passo biblico: per Katte vi fu la reclusione a vita, mentre Federico fu obbligato a risiedere per nove mesi nella fortezza di Kustrin. Il re pretese che la sentenza riguardo a Von Katte fosse cambiata (segno del suo assolutismo). Katte fu infatti condannato a morte per decapitazione, nonostante Federico fosse stato pronto a rinunciare al trono per l’amico. Vincenzo Di Grazia Spada utilizzata per l’esecuzione di Hans Hermann von Katte in Kuestrin 6. Il cambiamento di Federico 6.1 Un Federico ipocrita Dopo aver assistito alla decapitazione dell’amico, Federico mutò il suo carattere: cominciarono ad emergere soprattutto il senso del dovere e l’avarizia. Adottò un comportamento ipocrita anche nei confronti del padre: si sottomise alla sua autorità e si dimostrò pronto a tutto pur di riguadagnarne la stima. Il padre lo fece liberare e gli consentì di riportare la spada, ma non gli concesse facilmente il perdono: Federico doveva dimostrare di essere davvero cambiato e doveva imparare ad amministrare correttamente il Paese. Elena Di Paola Esecuzione di Von Katte 6. Il cambiamento di Federico 6.2 Le preoccupazioni del padre e il progetto religioso Federico Guglielmo aveva affidato il figlio ad alcuni custodi, che avevano il compito di riferirgli tutte le sue azioni. In particolare desiderava informazioni riguardo ai sentimenti religiosi del figlio, che mostrava interesse verso la dottrina della predestinazione. Quando Federico Guglielmo si recò a Küstrin per verificare se in Federico fosse davvero avvenuto un cambiamento, il figlio rispose alle sue domande esattamente come egli avrebbe voluto, ma nonostante questo il padre era consapevole del fatto che Federico non avrebbe Carta geografica della Germania, Küstrin mai vissuto come un principe tedesco. Elena Di Paola 6. Il cambiamento di Federico 6.3 L’unico successo del progetto educativo Il progetto educativo del padre fu quasi del tutto fallimentare, eccetto che in campo militare. Dopo aver permesso a Federico di indossare nuovamente l’uniforme, il re lo mise a comando di un reggimento e fu spedito in un’altra cittadina con il ruolo di colonnello. Federico iniziò ad amare questo tipo di vita e continuò a dedicarsi ad essa anche quando divenne re. A ventidue anni condusse la sua prima campagna militare e cominciò a pensare alla gloria militare come se fosse l’unico destino di un re. Federico principe ereditario, colonnello. Elena Di Paola 6. Il cambiamento di Federico 6.4 Il matrimonio Il matrimonio di Federico fu imposto dal padre: egli scelse una principessina tedesca, la principessa di Brunswick, anche se la madre avrebbe voluto che sposasse una principessa inglese. Federico si sposò nel 1733 all’età di ventidue anni, ma questo evento non portò importanti cambiamenti nella sua vita. Egli comprò un palazzo a Reinsberg e iniziò a ristrutturarlo secondo il suo gusto, iniziando così a vivere come un principe. Le potenze straniere iniziarono ad interessarsi a lui e ad offrirgli prestiti ad insaputa del padre. Elena Di Paola Elisabetta Cristina di Brunswick, Antoine Pesne, 1739, olio su tela 7. Verso la militarizzazione della società prussiana 7.1 Federico diventa re Quando Federico Guglielmo morì (1740), salì al trono, all'età di ventotto anni, il figlio, che era già noto come Principe illuminato. Si pensava che il nuovo re, Federico II, avrebbe dato inizio ad una nuova era di piaceri e divertimenti, ma, riconoscendo l'importanza dei suoi doveri e della sua autorità, fu egli stesso a cambiare vita. In breve tempo Federico introdusse nove reggimenti per rafforzare l'esercito e abolì l'ordine dei granatieri giganti. Elisa Finocchiaro Ritratto di Federico II, Antoine Pesne 7. Verso la militarizzazione della società prussiana 7.2 Le spese militari L'esercito fu al centro degli interessi di Federico. Addirittura Mirabeau affermò che "La Prussia non è uno Stato che possiede un esercito, ma è l'esercito a possedere la Prussia". Le spese militari infatti prendevano larga parte al bilancio dello Stato. La popolazione aumentava e la Prussia diveniva progressivamente uno Stato Militarista. Elisa Finocchiaro Ritratto di Honoré Gabriel Riqueti conte di Mirabeau, François Lonsing. 7. Verso la militarizzazione della società prussiana 7.3 Militarizzazione della società In Prussia iniziò un processo di militarizzazione della società. Federico fece arruolare anche mercenari. Causa di ciò fu la povertà demografica della Prussia. Dunque l'esercito era perlopiù composto da stranieri (soprattutto però di area tedesca). L'intera popolazione finì con l'identificarsi con dell'esercito. Federico II e i suoi soldati. Elisa Finocchiaro 7. Verso la militarizzazione della società prussiana 7.4 La struttura dell'esercito riproduce quella sociale Ogni reggimento era composto da uomini provenienti da cantoni diversi. Così come la popolazione era composta da nobili e contadini, allo stesso modo vennero ripartiti i ruoli all'interno dell'esercito. Federico pretese sempre che solamente i nobili diventassero ufficiali, eccezion fatta per l'artiglieria (in cui venivano ammessi anche i borghesi), mentre i soldati erano soprattutto contadini. Solo durante le guerre degli ultimi anni Federico accettò anche ufficiali borghesi ma, alla fine degli scontri, venivano congedati e mandati in pensione. Elisa Finocchiaro Prussiani del 35° reggimento di fanteria. 8. Guerra di Successione Austriaca e invasione della Slesia 8.1 La crisi politica Pochi mesi dopo l'ascesa al trono di Federico si presentò una grave crisi politica. Il 20 ottobre 1740 morì l’imperatore d’Austria Carlo VI d’Asburgo, lasciando come erede al trono la figlia Maria Teresa. Carlo VI aveva emanato la Prammatica Sanzione, un decreto che aboliva la Legge Salica, secondo la quale le donne non potevano succedere al trono, ottenendo il consenso dei principi elettori. Tuttavia, non appena Carlo VI morì, Alberto I di Baviera decise di candidarsi, in competizione con Maria Teresa. Andreana Franceschini Carlo VI D'Asburgo (Vienna, 1685–1740) 8. Guerra di Successione Austriaca e invasione della Slesia 8.2 Il progetto di conquista della Slesia Federico dava per scontato che il suo dovere di re fosse quello di conquistare nuove provincie e di ingrandire il regno. Appena ricevuta la notizia della morte dell’imperatore, decise subito di agire. Federico voleva mettere in pratica dei progetti su cui aveva meditato già da tempo, ossia invadere una grossa provincia dell’impero, la Slesia. Ma, sicuro di sé com’era, sottovalutò l’avversario che si trovava davanti. Andreana Franceschini Maria Teresa d'Asburgo (Vienna, 1717–1780) 8. Guerra di Successione Austriaca e invasione della Slesia 8.3 La Slesia La Slesia, attualmente in Polonia, al tempo di Federico era abitata in prevalenza da tedeschi ed era una provincia ricca, con un’industria tessile fiorente. Federico la conquistò col pretesto che la popolazione della Slesia per metà era protestante e non era giusto che fosse costretta ad ubbidire agli Asburgo che erano cattolici. Tuttavia, l’altra metà della Slesia era cattolica. Federico agì con una tale spregiudicatezza che le corti europee ne rimasero scosse, inaugurando una Realpolitik spietata, una politica cinica in cui contano solo La Prammatica Sanzione del 1713. gli interessi bruti. Andreana Franceschini 8. Guerra di Successione Austriaca e invasione della Slesia 8.4 Giustificazione della presa della Slesia Federico non si preoccupò di trovare nessuna giustificazione legale per l’invasione della Slesia. Fece sapere a Vienna che non occupava la regione per ostilità verso l’Impero ma per garantire la pace fra Prussia ed Austria. In cambio della Slesia, Maria Teresa avrebbe potuto contare sulla sua sincera amicizia, perché tutto quello che lui aveva a cuore era il bene della casata d’Austria. Andreana Franceschini Cartina della Slesia 9. Le prime battaglie di Federico 9.1 La prima battaglia vittoriosa Nel Dicembre 1740 Federico entrò in Slesia: fu l’inizio della guerra di successione Austriaca. Alla fine dell'inverno del 1741 Maria Teresa mandò un esercito in Slesia per tentare di riconquistare la provincia: fu la battaglia di Mollwitz. Federico attaccò per primo, ma fu una battaglia così caotica che decise di retrocedere. Quando all’alba tornò in campo, scoprì che pur senza di lui il suo esercito aveva vinto. Carla Gagliano Battaglia di Mollwitz (10 Aprile 1741) 9. Le prime battaglie di Federico 9.2 L’invasione della Boemia e la seconda vittoria Dopo la vittoria di Mollwiz Federico propose agli Austriaci un armistizio segreto. All’impero austriaco che stava soppesando la decisione, vennero in soccorso i francesi, che cominciarono ad avanzare in Boemia. Federico decise allora di riprendere a combattere. Gli Austriaci organizzarono a fatica un esercito ed ebbe così inizio la battaglia di Chotusitz. Federico riuscì a vincere sbaragliando un esercito molto più grande del suo. Carla Gagliano Un’ immagine della battaglia di Chotusitz combattuta il 17 Maggio del 1742 in Boemia tra l’Austria e la Prussia. 9. Le prime battaglie di Federico 9.3 La pace ed il successivo ritorno in guerra. Dopo la sconfitta di Chotusitz, Maria Teresa accettò di cedere la Slesia a Federico per concludere la pace e Federico, nonostante avesse promesso alla Francia e alla Baviera, sue alleate, di continuare la guerra fino alla sconfitta dell'Impero Austriaco, decise di accettare. Ma senza la Prussia i Francesi non avrebbero avuto le energie di continuare a combattere. Entrò in guerra l'Inghilterra, alleandosi con l’Austria, e nel 1743 gli Inglesi sbaragliarono i Francesi. Federico decise allora di rientrare in guerra, alleandosi di nuovo con la Francia e con la Baviera. Carla Gagliano La cartina della Baviera, alleata di Federico II di Prussia. 9. Le prime battaglie di Federico 9.4 Una terza vittoria e la nascita del mito. Nel 1744 Federico entrò in Boemia con il suo esercito, ma trovò una situazione poco favorevole in quanto la Boemia era una provincia cattolica fedele agli Asburgo dove i Prussiani erano considerati nemici. Federico decise allora di retrocedere. Nel frattempo la Sassonia si alleò con l'Austria promettendo aiuti per riconquistare la Slesia. Gli Austriaci e i Sassoni organizzarono un esercito grande il doppio di quello di Federico, ma Federico riuscì clamorosamente a sbaragliare i nemici nella battaglia di Hoenfriedberg. In occasione di questa battaglia Federico scrisse anche una marcia militare dedicata alla sua cavalleria: la marcia di Hoenfriedberg. Invase la Sassonia, occupò Dresda e si decise di firmare la pace. Carla Gagliano Dipinto della battaglia di Hoenfriedberg di Carl Rochling. 10. Federico II: re di Prussia durante la pace 10.1 Federico e L’AntiMachiavelli Federico rimase talmente scandalizzato dal “Principe” di Machiavelli, che iniziò a scrivere un’ opera per confutarlo: l’ «Antimachiavelli». Egli pensava che i re fossero ormai al sicuro dalle congiure del ‘500 e per questo scrisse che i principi dovevano dedicarsi al bene dello Stato. Quando Federico divenne re, Voltaire fece pubblicare l’opera, che venne apprezzata in tutta Europa. L’Antimachiavelli probabilmente non esprimeva il vero sentire di Federico, tranne per l’affermazione che “il re è il primo servo dello Stato”. L’Antimachiavelli, Federico II Giada Giuffrida 10. Essere re di Prussia durante la pace 10.2 Federico, re filosofo e sovrano assoluto Federico era un re filosofo e illuminista. Egli non era particolarmente ottimista e il suo illuminismo non gli impedì mai di essere un sovrano assoluto. Dipinto di Charles Gabriel Lemonnier, rappresentante la lettura di una tragedia tragedia di Voltaire. Giada Giuffrida 10. Essere re di Prussia durante la pace 10.3 Il carattere solitario di Federico Il sistema di governo assolutistico di Federico comportava che il re governasse da solo. Non aveva confidenti, consiglieri e nemmeno collaboratori, soltanto servitori. Dedicava gran parte del suo tempo in viaggi d’ispezione, prendeva nota di tutto ciò che gli sembrava dovesse essere corretto e puniva chi trasgrediva gli ordini impartiti. Esercito Prussiano Giada Giuffrida 10. Essere re di Prussia durante la pace 10.4 La politica finanziaria di Federico Tallero prussiano Giada Giuffrida Federico era molto attento ai bilanci. Durante la guerra dei sette anni impose una tassa di 30.000 talleri e ordinò all’amministrazione locale di riscuoterli. La sua più importante riforma fu l’introduzione dell’appalto delle tasse ai privati francesi. Un gruppo di esperti lavorò per combattere l’evasione fiscale e il contrabbando, ma gli appaltatori si rivelarono corrotti . Dopo le proteste popolari Federico fu costretto a licenziarli assumendo personale prussiano. 11. Il progetto politico di Federico il Grande 11.1 LA POLITICA ECONOMICA DI FEDERICO IL GRANDE Federico il Grande sposò una politica economica di stampo mercantilista. Le idee mercantiliste già al tempo di Federico cominciavano a sembrare antiquate. Alcuni economisti del ‘700 additarono proprio la Prussia come esempio di politica economica errata. Nonostante ciò sotto il suo regno la produzione agricola crebbe, probabilmente anche grazie all’incremento demografico, e qualche industria sovvenzionata dallo Stato cominciò a svilupparsi. Un esempio dell’inefficienza economica di Federico fu la Slesia che subì un forte declino economico dopo Industria manifatturiera nel Settecento. la conquista prussiana. Debora Maravigna 11. Il progetto politico di Federico il Grande 11.2 LA PRUSSIA E L’INDUSTRIA DELLA PORCELLANA Federico, oltre al monopolio di Stato sul sale e sui tabacchi, introdusse anche quello sul caffè. Il monopolio sui prodotti era uno strumento per scoraggiare le importazioni di merci estere. Il re incoraggiò la fabbricazione di porcellana in Prussia, rubando i segreti dalle migliori fabbriche del settore sassone. Tuttavia le porcellane prodotte a Berlino non furono apprezzate sul mercato. Porcellana prussiana Debora Maravigna 11. Il progetto politico di Federico il Grande 11.3 L’AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA Uno degli aspetti della vita sociale nei quali si sono verificati cambiamenti rilevanti, nel corso del XVIII secolo, è quello dell’amministrazione della giustizia. Le riforme attuate in Europa da alcuni sovrani, tra cui lo stesso Federico II, influenzati dal pensiero illuminista, sono state il primo passo verso l’eliminazione di due pratiche fino ad allora consuete ed accettate: la tortura e la pena di morte. Federico diede inizio ad un’opera di accentramento e mitigazione della giustizia. Il disprezzo di Federico per i suoi giudici, considerati tutti corrotti, è proverbiale. Federico II. Debora Maravigna 11. Il progetto politico di Federico il Grande 11.4 LA TOLLERANZA RELIGIOSA Già alla fine del ‘600, i re di Prussia avevano intuito che accogliere gli ugonotti cacciati dalla Francia per la revoca dell’editto di Nantes avrebbe contribuito alla crescita del Paese. Molto significativa fu la scelta di Federico di attuare una politica accogliente anche verso i gesuiti, quasi ovunque perseguitati nel ‘700. Essi erano degli ottimi insegnanti e Federico ne aveva un disperato bisogno. Egli fece addirittura costruire a Berlino una cattedrale cattolica, quella di Sant’Edvige. Attraverso questa politica Federico manifestò la propria tolleranza religiosa. Debora Maravigna Cattedrale di Sant’Edvige a Berlino 12. Federico il Grande: arte e cultura 12.1 La produzione letteraria di Federico Federico era definito dai suoi contemporanei re-filosofo. Egli lasciò un'enorme produzione letteraria in lingua francese e scrisse soprattutto poesie didascaliche. La sua opera più famosa è però l'Antimachiavelli. Si dedicò inoltre alla stesura di trattati, opere storiche e filosofiche. Scrisse anche le sue memorie. Martina Marceca Opera del filosofo di Sans-Souci,su Federico II di Prussia 12. Federico il Grande: arte e cultura 12.2 Disillusione e limiti Dagli scritti di Federico emergeva uno spirito vivace, ma il suo stile era superficiale. Egli non fu un vero e proprio pensatore e nelle sue opere si possono riscontrare limiti non indifferenti. Federico non scrisse di come il mondo stesse cambiando al suo tempo, perché non credeva nel progresso dell'uomo e non si interessò all’evoluzione della scienza. Aveva una grande cultura, ma non viaggiò molto. Martina Marceca Berlino nel 1785. 12. Federico il Grande: arte e cultura 12.3 Attività edilizia A Berlino è presente un monumento di Federico a cavallo, circondato dagli edifici che egli fece costruire, tra cui il teatro e la cattedrale cattolica. Federico aveva una vera “mania” per i palazzi. Si potrebbe pensare che questa fosse un'ostentazione inutile. Essi costituivano però un elemento propagandistico necessario per il re. Il Palazzo di Sans Souci venne costruito dopo aver vinto la prima guerra e al suo interno Federico vi invitava musicisti, scrittori e intellettuali. Monumento equestre di Federico II, Berlino Martina Marceca 12. Federico il Grande: arte e cultura 12.4 Gusto artistico Federico, uomo molto raffinato, collezionava quadri francesi e col tempo mise insieme una straordinaria collezione d'arte. In quest'epoca il Rococò stava giungendo al termine e si stava diffondendo il neoclassicismo, stile condiviso da tutti gli intellettuali. Il suo neoclassicismo lo portò a disprezzare Shakespeare, che considerava rozzo e barbaro. Non aveva una buona conoscenza della lingua tedesca , tant‘è vero che non leggeva testi tedeschi. Martina Marceca Palazzo di Sans Souci 13. LA FILOSOFIA E LA MUSICA 13.1 Federico e Voltaire Il rapporto tra Federico e Voltaire fu molto intenso sia per le diverse permanenze del filosofo presso la corte di Berlino, sia a livello epistolare. Quando divenne re, Federico invitò per una prima volta Voltaire alla sua reggia e i due trascorsero tre giorni molto intensi all’insegna del piacere letterario. Voltaire si recò per la seconda volta a corte per volere del governo francese, il quale, poiché la guerra di successione austriaca era sul punto di scoppiare, voleva servirsi dello scrittore per conoscere i progetti di Federico. Pieranna Marsiglione Voltaire e Federico a Chateau de Sans-Souci, vicino Potsdam, Adolph von Mezel 13. LA FILOSOFIA E LA MUSICA 13.2 Voltaire alla corte di Federico Dopo la guerra, Federico riscoprì il gusto della poesia e invitò Voltaire a vivere a corte. Nonostante fosse gentile nei confronti del filosofo, Federico si comportava sempre da padrone e Voltaire era considerato quasi un giullare. Il rapporto tra i due andò avanti fino a che Voltaire non decise di lasciare la corte senza avvisare nessuno, e portando via con sé alcuni scritti di Federico. Venne però catturato e costretto a restituirli. Nonostante dopo questo episodio i due non si rivedessero più, continuarono però a scriversi. Pieranna Marsiglione Voltaire ritratto da Maurice Quentin de La Tour 13. LA FILOSOFIA E LA MUSICA 13.3 La passione per la musica Federico fu anche un esperto compositore musicale. Durante il periodo del suo regno promosse l’opera e fece anche costruire il teatro dell’opera a Berlino. La musica rappresentava l’unico mezzo attraverso il quale il re si sentiva libero di esprimersi e anche l’unico aspetto in cui egli partecipava alla cultura tedesca. Pieranna Marsiglione Concerto per flauto di Federico il Grande a Sans-Souci, Adolph Von Menzel 13. LA FILOSOFIA E LA MUSICA 13.4 L’incontro con Bach L’incontro con Bach fu per Federico un momento memorabile. Nonostante la sua musica fosse ben diversa da quella del grande compositore, Federico sentì il bisogno di confrontarsi con quest’ultimo. I due si incontrarono una sola volta ma in quell’occasione discussero a lungo di strumenti musicali, di polifonia e dell’arte della fuga. Proprio su un tema proposto dallo stesso Federico, Bach compose una delle sue opere più importante: “L’offerta musicale”. Pieranna Marsiglione Ritratto di J.S.Bach, Haussmann 14. L’inizio della Guerra dei Sette anni 14.1 Come inizia la Guerra dei sette anni La Guerra più dura che Federico affrontò fu la Guerra dei Sette anni, che cominciò nel 1756 e che coinvolse tutto il mondo. Il re d’Inghilterra era un principe tedesco degli Hannover. La Francia minacciava di invadere l’Hannover. Maria Teresa d’Austria offrì alla Francia di aiutarla, e in cambio questa l’avrebbe aiutata a riconquistare la Slesia. Fu una proposta coraggiosa: Maria Teresa ebbe l’audacia intellettuale di allearsi con la Francia, antica nemica, per stroncare la Prussia di Federico. Miriam Messina Maria Teresa d’Austria e Wenzel Anton von Kaunitz-Rietberg, uno dei maggiori architetti dell’Alleanza tra Austria e Francia. 14. L’inizio della Guerra dei Sette anni 14.2 Federico II attaccò per primo Maria Teresa creò una coalizione con Francia e Russia. Vi fu una difficoltà nello scatenare la guerra, visto che la Francia era legata alla Prussia da un trattato di alleanza, che scadeva nel marzo 1756. Quando Federico vide che i Francesi non erano interessati a rinnovare il contratto, si insospettì. Nel maggio del 1756 Austria, Francia e Russia si allearono. Essendo circondato Federico decise di attaccare per primo. La Prussia è circondata: la Russia a Est, l’Austria a Sud-Est, e la Francia a Sud-Ovest. Miriam Messina 14. L’inizio della Guerra dei Sette anni 14.3 La conquista della Sassonia Nell’estate del 1756 Federico decise di invadere la Sassonia, pur avendo contro di sé anche i suoi stessi ministri, che glielo sconsigliavano vivamente. Occupò Dresda senza dichiarazione di guerra e senza preavviso, costringendo l’esercito sassone ad arrendersi. Federico, inoltre, confiscò praticamente tutti i beni del regno di Sassonia e costrinse i soldati sassoni ad arruolarsi nel suo esercito. Non si era mai visto in Europa un comportamento simile. Miriam Messina Mappa della città di Dresda, in Sassonia 14. L’inizio della Guerra dei Sette anni 14.4 La prima sconfitta di Federico II Quest’azione diede un vantaggio a Federico e nel 1757 egli invase la Boemia. Maria Teresa gli mandò contro un esercito guidato da Carlo di Lorena, che però Federico sbaragliò senza problemi. Maria Teresa mise in campo allora un altro esercito, guidato stavolta dal maresciallo Dawn. Federico lo attaccò, convinto di poter vincere. Ma fu Dawn a sconfiggerlo nella battaglia di Kolin, la prima che il re prussiano perse dall’inizio della sua carriera. Federico II dopo la battaglia di Kolin di Julius Schrader Miriam Messina 15. Guerra dei Sette anni (prima fase) 15.1 La sensazione che la guerra finirà molto presto Estate del 1757, la grande guerra europea era scoppiata da un anno e nessuno sapeva che ne sarebbe durata altri sei e che sarebbe passata alla storia come Guerra dei Sette anni. La Prussia era sola sul continente, la sua unica alleata, l’Inghilterra, combatteva prevalentemente sui mari. Contro Federico le più grandi potenze del mondo: Francia, Impero Austriaco e Russia. In questo periodo a Federico arrivò una brutta notizia: la morte della madre. Federico rientrò a Berlino e lasciò l’esercito al fratello Augusto, che fallì. Miriana Mirabella Primi anni della Guerra dei Sette anni 15. Guerra dei Sette anni (prima fase) 15.2 Federico e la battaglia di Rossbach (5 Novembre 1757) Tre grandi eserciti avanzarono verso la Prussia. Federico decise di andare a Sud contro i Francesi. I Francesi avevano il doppio dell’esercito e avanzavano con sicurezza. Federico al mattino mise in movimento l’esercito prussiano, scatenò l’attacco e in due ore l’esercito nemico fu annientato. I prussiani persero 500 uomini, il nemico 10.000. I generali stranieri cominciarono ad avere terrore di Federico. Battaglia di Rossbach, 5 Novembre 1757 Miriana Mirabella 15. Guerra dei Sette Anni (prima fase) 15.3 La battaglia di Leuthen Federico si era liberato solo di uno dei tre eserciti nemici. Radunò le sue forze e si mise in marcia verso la Slesia. In inverno non si era soliti combattere, ma gli Austriaci erano già entrati in Slesia e bisognava buttarli fuori. Nel dicembre del 1757 Federico entrò in Slesia e sbaragliò gli Austriaci, che avevano un esercito grande il doppio del suo. Questa fu la battaglia di Leuthen. Federico ancora una volta stupì il mondo. Si cominciò a pensare che fosse invincibile in battaglia. Miriana Mirabella Battaglia di Leuthen 15. Guerra dei Sette Anni (prima fase) 15.4 Federico l’eroe protestante Alla sera della battaglia di Leuthen l’esercito prussiano si inginocchiò nella neve piena di sangue ed i soldati tutti insieme cantarono una corale luterana in ringraziamento a Dio. In un mese Federico sbaragliò Francia e Austria, con il suo alleato inglese. L’opinione pubblica inglese viveva questa guerra come una guerra di protestanti contro papisti. Da quel momento Federico diventa l’eroe protestante. Miriana Mirabella Conclusione della battaglia di Leuthen 16. LA GUERRA DEI SETTE ANNI (seconda fase) 16.1 BATTAGLIA DI ZORNDORF Nel giro di un mese Federico II sconfisse i Francesi e gli Austriaci. Ma nel 1758 l’esercito russo si impadronì della Prussia orientale e si mise in marcia verso Berlino. Federico non temeva i Russi, poiché pensava che fossero un popolo di non civilizzati ed era convinto di poterli liquidare totalmente. La battaglia di Zorndorf, però, non andò come Federico aveva previsto: per la prima volta il re filosofo perse contro i russi. Noemi Moncada Federico II e la battaglia di Zorndorf, Carl Röchling 16. LA GUERRA DEI SETTE ANNI (seconda fase) 16.2 Scontro con l´esercito austriaco Gli Austriaci nel 1758 misero in piedi un esercito affidato al maresciallo Dawn e avanzarono verso la Sassonia. Federico II andò loro incontro e si fermò nella zona in cui erano accampati i nemici. L' esercito prussiano venne attaccato durante la notte dalle truppe di Dawn e Federico fu costretto a ritirarsi. Dopo la sconfitta e dopo la notizia della morte della sorella Guglielmina, il re prussiano attraversò una profonda crisi dalla quale uscì invecchiato e stanco. Noemi Moncada La Guerra dei Sette anni. 16. GUERRA DEI SETTE ANNI (seconda fase) 16.3 BATTAGLIA DI KUNERSDORFF Nelle ultime battaglie della guerra, Federico perse molti dei suoi generali migliori e più fidati. Arrivò un nuovo attacco dell´esercito russo, che si era unito con l´esercito austriaco e Federico si ritrovò a dover fronteggiare un esercito molto più grande del suo. La battaglia avvenne sull' Oder, dove il re filosofo attaccò per primo ma venne sconfitto. Noemi Moncada La battaglia di Kunersdorff 16. GUERRA DEI SETTE ANNI (seconda fase) 16.4 Dopo la sconfitta di Kunersdorff Nel 1759 Federico, che aveva già 47 anni, era intenzionato a riprendersi i territori che gli erano stati sottratti. L´esercito però non aveva più le forze per poter sostenere un altro attacco ed era formato principalmente da mercenari o reclute giovanissime. Ancora una volta però Federico si salvò grazie alla sua stessa leggenda. I nemici infatti non credevano che fosse ridotto cosi male e il generale russo decise di ritirarsi e tornare indietro per mettere in salvo quel che restava del suo esercito prima dell’inverno. Noemi Moncada Esercito prussiano durante la battaglia. 17. LE FASI FINALI DELLA GUERRA DEI SETTE ANNI 17.1 Il Miracolo della Casa di Brandeburgo Federico II aveva definito "il miracolo della casa di Brandeburgo" la decisione del generale russo di non marciare verso Berlino dopo la disfatta prussiana a Kunersdorf. I Russi avevano preferito ritirarsi per poi presentarsi nuovamente sull’Oder, poiché la zarina Elisabetta era estremamente determinata a troncare sul nascere la potenza prussiana, mentre a Vienna Maria Teresa d’Asburgo era intenzionata a riprendere la Slesia che le era stata sottratta vent’anni prima. Carlotta Patanè Ritratto di Elisabetta Petrovna, Louis Tocque, 1758 17. LE FASI FINALI DELLA GUERRA DEI SETTE ANNI 17.2 Il bombardamento di Dresda All’inizio della campagna del 1760, Federico con un debole esercito si aspettava l’attacco da tutti i suoi nemici e decise, come sempre, di attaccare per primo. Egli assediò quindi la capitale della Sassonia, Dresda, che era in mano agli Austriaci, e fu il primo nella storia ad ordinare un bombardamento distruttivo su una città e su una popolazione civile. Dresda però Le rovine del vecchio Kreuzkirche, Dresda non cedette e Federico fu costretto a (Bernardo Bellotto) 1765 tornare indietro. Mentre i Russi si trovavano sull’Oder in attesa degli alleati da Vienna, Federico decise di attaccare gli Austriaci. Carlotta Patanè 17. LE FASI FINALI DELLA GUERRA DEI SETTE ANNI 17.3 La battaglia di Liegnitz Nell’estate 1760 il Maresciallo Dawn rimase trincerato in Slesia con l’esercito austriaco e Maria Teresa lo esortò a muovere battaglia. Federico aveva a disposizione un esercito inferiore e sembrava che non ci fosse alcuna speranza di vittoria. Dawn decise di attaccare ma Federico intuì i suoi piani, spostò il suo esercito e contrattaccò all’improvviso. Nella battaglia di Liegnitz Federico sconfisse clamorosamente un esercito quattro volte più grande del suo. Carlotta Patanè Piano della battaglia di Liegnitz 1790 17. LE FASI FINALI DELLA GUERRA DEI SETTE ANNI 17.4 La battaglia di Torgau Dopo la vittoria di Liegnitz una piccola forza russa aveva occupato Berlino. Federico si mise in marcia, ma alla sola notizia del suo arrivo i Russi si diedero alla fuga. Dawn ritornò in Sassonia e così anche Federico. Si scontrarono ancora nella battaglia di Torgau, che durò otto ore, alla fine delle quali, proprio quando sembrava che per Federico e il suo esercito non ci fosse più scampo, egli ordinò un ultimo attacco e riuscì a mettere in fuga gli Austriaci. Le perdite furono enormi per entrambe le parti, ma Federico ne uscì ancora una volta vincitore. Piano della battaglia di Torgau 1790 Carlotta Patanè 18: Gli ultimi anni della Guerra 18.1 La battaglia di Quebec e la conquista del Canada Fine del 1760, quinto anno di guerra. La finanza pubblica faceva fatica a sostenere le spese del conflitto. Oltre ad Austria e Russia, l’altro grande nemico di Federico era la Francia, che stava combattendo la sua guerra anche contro l’Inghilterra. Nel 1759 gli inglesi vinsero la battaglia di Quebec. L’impero coloniale francese ne era uscito distrutto e da qui iniziarono le difficoltà della Francia che avranno conseguenze catastrofiche. Gli eserciti Austriaci e Russi come di consueto avanzarono, l’Austria verso la Slesia, i Russi verso il Baltico. L’esercito di Federico ormai era allo stremo delle forze. Giulia Puglisi Presa del Quebec 18: Gli ultimi anni della Guerra 18.2 Lo zar Pietro III e l’alleanza con Federico Il Grande Nel 1762 morì la zarina Elisabetta. Il suo erede, Pietro III, era un grande ammiratore di Federico. Dopo solo una settimina di regno decise di ristabilire i rapporti con Federico, rinunciò a tutte le conquiste, restituì la Prussia orientale e si alleò con lui per aiutarlo a sconfiggere i suoi nemici. Federico infine riuscì ad ottenere il sostegno diretto delle truppe russe raddoppiando il suo esercito. Lo zar Pietro III Giulia Puglisi 18: Gli ultimi anni della Guerra 18.3 Caterina la Grande Poco dopo l’ascesa al trono di Pietro III salì al potere la moglie Caterina, che sciolse l’alleanza con Federico. Egli nel frattempo si preparò ad attaccare di nuovo il generale Dawn in Slesia e lo sconfisse nell’ultima battaglia della sua carriera, scacciando gli Austriaci definitivamente dalla Slesia. La battaglia di Friedberg fu l’ultima battaglia della guerra dei Sette anni. Caterina la Grande Giulia Puglisi 18: Gli ultimi anni della Guerra 18.4 I Trattati di pace e costruzione del Neues Palais All’inizio del ‘63 si firmano due trattati, quello di Parigi, con il quale la Francia cedette il suo impero coloniale all’ Inghilterra, e quello di Hubertusburg. Maria Teresa non riuscì a riprendersi la Slesia e dovette rinunciare al titolo di Duchessa di Slesia. Dopo aver firmato il trattato, Federico tornò a Berlino e reincontrò sua moglie dopo molti anni. Egli da quel momento iniziò i lavori per la ricostruzione del suo regno, poiché i danni della guerra furono ingenti. Nonostante ciò fu l’unico sovrano a non entrare in bancarotta, permettendosi anche la costruzione del Neues Palais. Neues Palais Giulia Puglisi 19. Gli ultimi anni di Federico 19.1 Il tipico mattino del monarca prussiano Federico si svegliava prima dell’alba, si dedicava ad una prima lettura delle lettere, dettando ad uno scrivano le risposte, faceva colazione e si vestiva. In seguito, andava ad ispezionare le truppe, a volte comandandole personalmente per testarne l’efficacia. In tarda mattinata riceveva i sudditi e ascoltava le richieste di coloro che riteneva degni di risposta, fino all’ora del pranzo. Diego Renda Federico in tarda età, Wilhelm Camphausen 19. Gli ultimi anni di Federico 19.2 I tipici pomeriggio e sera del monarca prussiano Dopo il pranzo, abbondante, speziato e arricchito da piacevoli discussioni, Federico passeggiava a cavallo ed in seguito ricominciava ad occuparsi della corrispondenza, fino alle 18, ora in cui dava inizio a dei concerti in cui suonava il flauto davanti all'intera corte, costretta ad assistere. I concerti duravano fino alle 11, dopo quell’orario Federico andava a dormire, per ricominciare in seguito la giornata, risvegliandosi alle 4 Federico durante la guerra di successione Bavarese (o guerra delle patate), Bernhard Rode del mattino. Diego Renda 19. Gli ultimi anni di Federico II 19.3 L’ultima “guerra” di Federico e la spartizione della Polonia Federico combatte la sua ultima guerra contro l’imperatore Giuseppe II, occupando la Boemia. Fu una guerra insignificante, e venne definita “guerra delle patate”, poiché i soldati di Federico per sopravvivere furono costretti a rubare patate ai contadini. Nel 1772 Federico diede inizio ad una spartizione della Polonia, che fu divisa tra Austria, Russia e Concerto per flauto di Federico il Grande a Prussia. Egli prese per sé il territorio del Sans-Souci, Adolph Von Menzel Corridoio Polacco, che collegava il Brandeburgo con la Prussia Orientale, unificando in tal modo il suo regno. Diego Renda 19. Gli ultimi anni di Federico II 19.4 La trasformazione della Polonia Federico riteneva la Polonia un territorio povero di risorse e arretrato e decise quindi di iniziarne una radicale trasformazione: finanziò opere edili e fece trasferire lì una parte degli abitanti prussiani, con l’intenzione Corridoio polacco, o di Danzica, territorio di rendere il territorio ottenuto da Federico II nel 1772 polacco una prospera provincia tedesca, basata su sistemi politici moderni. I Polacchi, abituati ad un sistema di stampo medioevale, protestarono contro le innovazioni apportate da Federico, ma non poterono nulla contro di lui. Diego Renda 20. Dopo la morte di Federico 20.1 I pregiudizi su Federico Prima di morire Federico tenne una rivista delle sue truppe in Slesia a cui parteciparono in molti, tra cui il marchese Lafayette, che scrisse: «Nonostante tutto quello che avevo sentito dire di lui sono rimasto stupito dal suo aspetto e dal suo vestito e mi hanno sorpreso molto di più il fuoco e la dolcezza dei suoi occhi». Il generale Gilbert invece, che si era fatto un'opinione negativa su Federico, quando venne invitato a corte notò che il re era circondato da cani ed era un uomo molto solo. Nonostante i suoi difetti Federico era per tutto il mondo una leggenda. Chiara Sciolino Marchese di Lafayette, Gilbert Motier 20. Dopo la morte di Federico 20.2 La morte di Federico Nell'agosto del 1785 Federico fece la sua ultima spedizione in Slesia e da quel momento la sua salute cominciò a declinare. Federico morì alle due del 17 agosto. Egli aveva espresso nel suo testamento di essere seppellito nel giardino di Sans Souci accanto al cavallo e ai cani ma il suo successore, Federico Guglielmo II, non rispettò le sue decisioni e lo fece seppellire nella cripta della chiesa della Guarnigione. Chiara Sciolino Il famoso giuramento sulla tomba di Federico II - zar Alessandro, Federico Guglielmo III e Luisa di Mecklenburg-Strelitz. 20. Dopo la morte di Federico 20.3 L'eredità di Federico Nel novembre del 1805 lo zar Alessandro di Russia strinse un'alleanza con il re di Prussia, Guglielmo III. I due sovrani si giurarono alleanza sulla tomba di Federico ma, dopo pochi mesi, sia l'esercito dello zar sia quello del re furono sbaragliati. Napoleone dopo aver conquistato Berlino si recò insieme ai generali nella cripta della chiesa e ordinò loro di togliersi i cappelli, perché, diceva, che se Federico fosse stato ancora vivo, non sarebbero stati lì. Nel corso dell'800 e del ‘900 lo sviluppo della Germania si basò molto sull'eredità di Federico. Chiara Sciolino La divisione della Germania 20. Dopo la morte di Federico 20.4 Il ritorno di Federico Dopo la seconda guerra mondiale la Germania fu divisa in due parti e durante i bombardamenti le spoglie di Federico furono portate nella parte occidentale. Nel 1989, dopo la caduta del muro, si avviò per la Germania il processo di riunificazione e nel 1991 le spoglie di Federico vennero riportate a Berlino. A Berlino venne organizzata un'esposizione sulla Prussia intitolata “Prussia, tentativo di un bilancio” e, poiché la chiesa della Guarnigione era stata distrutta, Federico venne sepolto nel giardino di Sans Soucis secondo le sue volontà. Chiara Sciolino La tomba di Federico II presso il palazzo di Sans Souci a Potsdam. Fonte principale di riferimento: Alessandro Barbero, Federico il Grande http://www.alleottodellasera.rai.it/dl/portali/site/page/Page-ca561bf4-dd734cde-8923-be0b3918bdde.html Coordinamento, progetto grafico e ottimizzazione A cura di Simona Giannoccaro, Daniela Managò, Serena Romeo, Sebastiano Privitera. Supervisione Alessandro Salerno