IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta “ Sanità e benessere nell'allevamento dell'asina ” 23 Aprile 2013 Profilassi sanitaria in allevamento Silvia Gennero IZS Torino IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta REGOLAMENTO DI POLIZIA VETERINARIA D.P.R. 8.2.1954, n. 320 Normativa vigente a livello nazionale IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta Brucella spp. Brucella melitensis scoperta da Bruce nel 1887 Successivamente è stato riconosciuto un complesso di stipiti identificati come Brucella abortus, Brucella suis, Brucella neotomae, Brucella ovis, Brucella canis, e più recentemente sono stati individuati tipi di Brucella infettanti i mammiferi marini. IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta Importanza “Brucellosis remains a major zoonosis worldwide” Presente in tutto il mondo, specialmente nei paesi mediterranei; è inoltre diffusa in India, nei paesi medio-orientali, nell’Asia centrale e nell’America latina Problema di sanità pubblica per le infezioni umane e causa di gravi danni economici per le infezioni negli animali d’allevamento IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta Brucella spp. Sintomatologia Le infezione da Brucella spp. hanno decorso lento e sintomi clinici spesso inapparenti. È caratterizzata da aborti epizootici nell'ultimo trimestre della gravidanza e provoca disturbi della fertilità. Si tratta inoltre di una zoonosi. IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta Brucella spp. B. suis non è associata a nessuna sintomatologia nell’equide …tuttavia Brucella abortus è stata segnalata come causa di sintomatologia clinica nell’equino: aborto osteomielite vertebrale fistole al garrese fenomeni artritici bursiti carpali Radostits et al., 1994 McCaughey et al., 1967 Robertson et al., 1973 Cohen et al., 1992 Ocholi et al., 2004 IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta L’infezione nell’animale Periodo di incubazione variabile e prolungato durante il quale si ha la colonizzazione del sistema linforeticolare senza significative risposte anticorpali. In seguito alla maturazione sessuale nei maschi o alla gravidanza nelle femmine le brucelle colonizzano gli organi genitali: orchite, epididimite, aborto in occasione della prima gravidanza. Le successive gravidanze sono portate a termine , ma si verifica importante eliminazione della brucella al momento del parto e con il latte IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta Brucellosi: un zoonosi L’incidenza e la prevalenza della malattia varia ampiamente da paese a paese. La brucellosi bovina causata soprattutto da B. abortus è ancora la forma più frequente a livello mondiale. Nell’uomo la brucellosi ovi-caprina causata da B. melitensis è di gran lunga la malattia clinicamente più importante; ha una limitata distribuzione geografica: regine mediterranea Asia occidentale, parte dell’Africa e America Latina. IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta Brucellosi nell'uomo (morbo di Bang, febbre di Malta, febris undulans) Sintomi I sintomi sono di diversa natura, si osservano temperatura elevata cronica o febbre, sudorazione notturna, mal di testa, inappetenza, disturbi gastro-intestinali, nausea e vomito. Se la brucellosi non viene diagnosticata o se viene trattata in modo inappropriato, può assumere una forma cronica. Ne conseguono spesso alterazioni psichiche (stato depressivo). IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta Contagio Il contagio dell'essere umano avviene mediante contatto diretto con secrezioni di animali infetti o con materiale d'origine animale (placenta, feti, materiale per laboratorio), ma anche mediante il consumo di latte contaminato non pastorizzato o di latticini prodotti con esso. L'agente patogeno giunge nel corpo attraverso il tratto gastro-intestinale, le mucose della congiuntiva oculare, le vie respiratorie o piccole ferite cutanee. La brucellosi è una delle infezioni batteriche più frequentemente contratte in laboratorio. principali modalità di trasmissione: •una legata all’attività professionale (allevatori, veterinari, addetti ai macelli) •non professionale associata al consumo di latte non pastorizzato o prodotti caseari (formaggi non stagionati da latte di pecora-capra) •per aerosol (rischio professionale per i laboratoristi) IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta Brucella spp. TEST UTILIZZATI PER SIERODIAGNOSI Test di screening TEST del ROSA BENGALA (TRB) Test di conferma FISSAZIONE del COMPLEMENTO (FdC) IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta Trypanosoma equiperdum Morbo Coitale Maligno Eziologia Malattia soggetta a denuncia obbligatoria Regolamento Polizia veterinaria DPR n. 320/1954 Il Morbo coitale maligno (Dourine in lingua inglese) è una malattia parassitaria degli equidi a trasmissione sessuale causata da protozoi flagellati della specie Trypanosoma equiperdum. Recentemente, a seguito di indagini di carattere molecolare e filogenetiche è stato ipotizzato che lo stesso T. equiperdum e Trypanosoma evansi, agente eziologico della Surra, siano in realtà delle sottospecie delTrypanosoma brucei, quest'ultimo trasmesso da mosche tse tse e diffuso nel continente africano. IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta Eziologia Secondo alcune teorie, la malattia non sarebbe causata dall'azione diretta del T. equiperdum sui tessuti, ma deriverebbe dalle conseguenze dell'attivazione nell'ospite di processi autoimmunitari indotti dal parassita stesso. IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta Trypanosoma equiperdum Tassonomia T.brucei T.evansi T.Equiperdum IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta Epidemiologia Il Morbo coitale maligno è l'unica tripanosomosi non trasmessa da insetti vettori. La trasmissione dell'infezione da soggetto infetto a soggetto sano avviene principalmente mediante il coito, anche se esistono segnalazioni in letteratura di trasmissione delT.equiperdum al puledro durante il parto e mediante il latte materno. I puledri infetti potranno a loro volta trasmettere l'infezione una volta raggiunta la maturità sessuale. Nell'animale appena infettato il parassita si ritrova libero sulla superficie della mucosa o tra le cellule epiteliali, successivamente esso diffonde nei tessuti e può raggiungere, probabilmente per via linfatica, il torrente circolatorio dove da luogo ad una parassitemia di scarsa entità e di breve durata. IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta Il Morbo coitale maligno può colpire cavalli, muli e asini. Generalmente sono proprio gli asini ad essere più resistenti dei cavalli alla malattia e, frequentemente, possono rimanere portatori asintomatici. IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta Sintomatologia e lesioni anatomo-patologiche La lunghezza del periodo d'incubazione è estremamente variabile ed è compresa tra una settimana ed alcuni mesi. Analogamente, anche la gravità della manifestazioni cliniche della patologia può variare in modo considerevole. La malattia ha frequentemente esito letale, sono tuttavia possibili guarigioni spontanee in seguito alle quali spesso gli animali diventano portatori latenti dell'infezione. La diagnosi clinica è di norma supportata dagli esiti sierologici. Nelle forme acute la letalità può raggiungere il 50%. IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta I principali sintomi clinici sono: febbre; edema locale a livello dei genitali e delle mammelle; eruzioni edematose cutanee; incoordinazione locomotoria sino a forme di paraplegia e paralisi facciale unilaterale; lesioni oculari; anemia; progressiva perdita di peso fino alla cachessia. IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta Forme croniche o più lievi di malattia possono perdurare per mesi e addirittura anni. Forme subcliniche sono più frequenti in muli ed asini. Le lesioni principali comprendono: -placche cutanee edematose e orticarioidi della grandezza di 5-8 cm; -edema ed infiltrazione gelatinosa dei tessuti della vulva, mucosa vaginale, utero e ghiandole mammarie nella femmina mentre nel maschio dello scroto, testicoli e prepuzio; -mucosa vaginale a volte con placche rilevate; -aree depigmentate della cute e delle mucose in prossimità dei genitali, perineo e mammelle; -linfonodi addominali in genere ipertrofici e in qualche caso emorragici; -midollo spinale degli animali affetti da paraplegia spesso di minor consistenza e scolorito, in particolare nelle regioni lombari e sacrali. IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta Profilassi MCM Attualmente non sono disponibili vaccini e l'unica misura efficace di prevenzione è il controllo di tutti gli stalloni adibiti alla monta. IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta Con la Nota DGSAF n. 2124 del 7 febbraio 2012 il Ministero della Salute ha dichiarato concluse le attività di sorveglianza previste nel 2011 per il morbo coitale maligno (MCM) sul territorio nazionale. Per l'anno 2012 sono state pianificate nuove attività di sorveglianza basate principalmente sull'evidenza che nel 2011 l'infezione non è stata rilevata in stalloni destinati alla monta, mentre è stata individuata in cavalli oggetto di compravendita, con l'interessamento di animali sia da sella che da carne. Le nuove attività interessano 8 Regioni (Lazio, Campania, Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia) nelle quali è previsto: •il controllo sierologico di tutti gli equidi oggetto di compravendita entro 30 giorni dallo spostamento degli animali; •il controllo sierologico di tutti gli equidi che presentano alla visita ante mortem al macello una sintomatologia riferibile al MCM (edema locale a livello dei genitali e delle mammelle, eruzioni edematose cutanee, incoordinazione locomotoria, anemia, evidente perdita di peso); •il controllo sierologico di tutti gli equidi che durante i controlli effettuati da parte dei servizi veterinari presso gli allevamenti o al macello presentano irregolarità nella loro identificazione e nei documenti di accompagnamento. IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta Morva Malattia infettiva degli equidi a decorso cronico, che si caratterizza per la comparsa di noduli e di ulcere a livello di mucose del tratto respiratorio, pelle e organi interni. Gli asini e i muli sono più sensibili alla malattia rispetto ai cavalli. IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta Agente patogeno Burkholderia (B.) mallei Si tratta di un bacillo aerobio, gram-negativo, non mobile, difficile da colorare. Cresce bene su terreni nutritivi artificiali; poco resistente nell'ambiente circostante. IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta Sintomatologia Clinica Nella maggior parte dei casi la malattia si manifesta in forma acuta e generalizzata, con febbre alta e formazione di placche simili a quelle causate dalla difterite, noduli e ulcerazioni sulle mucose delle vie respiratorie superiori. La morte subentra dopo due o tre settimane. IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta Epidemiologia La trasmissione avviene tramite contatto diretto, mediante aerosol o, indirettamente, con mangime, acqua o oggetti contaminati. I cavalli infetti in forma cronica o quelli che si trovano nel periodo di incubazione costituiscono un serbatoio di infezione. Essi contaminano l’ambiente in cui si trovano e possono così introdurre la malattia negli effettivi indenni. IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta La morva nell'uomo L'agente patogeno viene trasmesso tramite rapporti con equidi malati o con animali da laboratorio infetti, attraverso le mucose o piccole ferite cutanee, mediante contatto diretto con secrezioni nasali infette, secrezioni ulcerose, pus o muco. I principali simtomi sono caratterizzati da infiammazione dolorosa della zona colpita, con ulcerazione ematomica e purulenta, formazione di noduli e con gonfiore locale dei nodi linfatici. Entro pochi giorni, può portare a febbre alta (≥ 40° C). Se il Malleus non è trattato, la malattia porta alla morte. IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta Rhodococcus equi eziologia Un tempo identificato come Corynebacterium equi IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta epidemiologia R. equi è un normale ospite della flora microbica intestinale di equini, bovini e suini. Normalmente il microrganismo non replica nell’intestino dei cavalli adulti, ma replica, raggiungendo alte concentrazioni, nell’intestino dei puledri, fino a quando questi non sviluppano una flora microbica anaerobia. Tramite le feci infine, R. equi è in grado di contaminare l’ambiente IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta In quasi tutti gli allevamenti è possibile isolare R.equi, ma solo in alcuni la malattia è endemica. In altri è sporadica o assente In dipendenza da vari fattori: attività manageriali (pulizia, separazione animali) ambiente (T, umidità, vento, terreno, stagione) stato immunitario del soggetto virulenza del ceppo (Vap A+ necessario, ma non sufficiente) Rhodococcus equi coltivato su agar lattosio viola per 24 ore a 37 ° C. IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta “ Sanità e benessere nell'allevamento dell'asina ” 23 Aprile 2013 Grazie per lattenzione!