Schistosomiasi urogenitale in pazienti provenienti da aree endemiche

Schistosomiasi urogenitale in pazienti provenienti da aree
endemiche: ruolo della sierologia
INTRODUZIONE
La Schistosomiasi genito-urinaria è una patologia infettiva causata dal parassita
Schistosoma, endemico in Africa e Medio Oriente.
Nelle aree endemiche l’infezione è generalmente acquisita in giovane età. Sebbene le
nostre aree geografiche siano considerate “non endemiche”, è opportuno, in
considerazione degli attuali flussi migratori, che anche i medici di queste zone
conoscano tale entità nosografica
SCOPO DEL LAVORO
Definire l’approccio diagnostico
antiparassitaria
migliore per impostare adeguata terapia
MATERIALI E METODI
Due uomini ventenni, rispettivamente di origine egiziana e senegalese, vissuti fino
alla maggiore età nelle loro terre di origine si sono presentati nel 2012 presso le
nostre unità operative per macroematuria terminale associata a disuria. Nel primo
paziente la ricerca diretta di parassiti sul sedimento urinario ha mostrato la presenza
di uova vitali di Schistosoma haematobium; l’esame microscopico delle feci è
risultato negativo. La sierologia per la ricerca di anticorpi mediante
emoagglutinazione indiretta (IHA) ha dato esito borderline (titolo IHA 1:16). Il
paziente è stato trattato con Praziquantel 40 mg/Kg in duplice dose. Il controllo a 30
e 90 giorni ha mostrato: esame parassitologico di feci e urine positivo per uova di
Schistosoma Haematobium non vitali, titolo anticorpale IHA positivo 1:128
Il secondo paziente, per l’evidenza ecografico di lesioni vegetanti endovescicali è
stato sottoposto ad esame cistoscopico e TURBT delle lesioni con evidenza istologica
di “flogosi cronica granulomatosa con associato infiltrato eosinofilo ed evidenza
diffusa di parassiti e uova vitali di Schistosoma Haematobium”. La sierologia per la
ricerca di anticorpi mediante emoagglutinazione indiretta (IHA) ha dato esito
borderline (titolo IHA 1:16). Il paziente è stato trattato con Praziquantel 40 mg/Kg in
duplice dose. Al controllo a 30 e 90 giorni ha mostrato: esame parassitologico di feci
e urine positivo per uova di Schistosoma Haematobium non vitali, titolo anticorpale
IHA francamente positivo 1:512
DISCUSSIONE
Nei due casi sovraesposti la diagnosi di schistosomiasi è stata posta sulla base della
microscopia diretta di parassiti e uova vitali nelle urine e nel materiale bioptico. Dopo
trattamento la risoluzione dell’infezione veniva dimostrata all’esame microscopico
diretto con la presenza di uova non vitali. I test sierologici (ELISA / IHA / Western
Blot) hanno dimostrato bassa sensibilità e alta specificità senza tuttavia discriminare
tra infezione attiva, pregressa e correlazione con l’eventuale esposizione
CONCLUSIONI
In accordo con i dati della letteratura si evince che la dimostrazione diretta delle uova
del parassita nelle urine e nelle feci è utile per porre diagnosi di schistosomiasi e per
definire l’identificazione della specie, la sensibilità dell’esame microscopico è bassa
nelle infezioni a bassa carica. I test sierologici non sono utili nel follow up post
trattamento, nell’identificazione di infezione attiva e nel definire la datazione
presunta dell’esposizione; un titolo anticorpale positivo può orientare nella
programmazione di eventuali esami microscopici diretti o esami sierologici di II
livello