Elettronica I – Inverter con transistore MOS Valentino Liberali Dipartimento di Tecnologie dell’Informazione Università di Milano, 26013 Crema e-mail: [email protected] http://www.dti.unimi.it/˜liberali Elettronica I – Inverter con transistore MOS – p. 1 Inverter con transistore MOS (1/7) +VDD RD vOUT + vIN M1 M1 : Vth = 1 V, k′ = 100 µA/V2 , W = 20 µm, L = 1 µm; VDD = 5 V; RD = 5 kΩ. Trovare il punto di lavoro per vIN = 0 V, 1.5 V e 5 V. Elettronica I – Inverter con transistore MOS – p. 2 1 Inverter con transistore MOS (2/7) • vIN = 0 V M1 è spento: VGS = 0 < Vth = 1 V. Quindi ID = 0 e nel circuito non passa corrente; la tensione al drain di M1 è VD = VDD = 5 V. La tensione di uscita è vOUT = VD = 5 V. VGD = −5 V < Vth = 1 V; questo conferma che il MOS è spento. Elettronica I – Inverter con transistore MOS – p. 3 Inverter con transistore MOS (3/7) • vIN = 1.5 V M1 è sicuramente acceso: VGS = 1.5 V > Vth = 1 V. Quindi M1 può essere in triodo oppure in regione attiva. Ipotesi: M1 in regione attiva. ID = K (VGS − Vth )2 è indipendente da VDS con 1 W K = k′ = 1 mA/V2 2 L Risulta ID = 0.25 mA e VD = VDD − RD ID = 3.75 V. La tensione di uscita è vOUT = VD = 3.75 V. Verifica dell’ipotesi: VGD = −2.25 V < Vth = 1 V; questo conferma che il MOS è in regione attiva. Elettronica I – Inverter con transistore MOS – p. 4 2 Inverter con transistore MOS (4/7) • vIN = 5 V M1 è sicuramente acceso: VGS = 5 V > Vth = 1 V. Quindi M1 può essere in triodo oppure in regione attiva. Ipotesi: M1 in regione attiva. ID = K (VGS − Vth )2 è indipendente da VDS con 1 W K = k′ = 1 mA/V2 2 L Risulta ID = 16 mA e VD = VDD − RD ID = −75 V. La tensione di uscita dovrebbe avere il valore vOUT = VD = −75 V, che è ovviamente impossibile. Elettronica I – Inverter con transistore MOS – p. 5 Inverter con transistore MOS (5/7) • vIN = 5 V. Cambiamo l’ipotesi: M1 in regione di triodo. 2 ID = K 2(VGS − Vth ) · VDS − VDS In questo caso, la corrente dipende anche dalla tensione di drain VDS = VD (VS = 0). L’altra equazione è data dalla legge di Ohm per RD : ID = VDD − VD RD Poiché M1 e RD hanno la stessa corrente ID , si ricava l’equazione nella sola incognita VD : VDD − VD K 2(VGS − Vth ) · VD − VD2 = RD Elettronica I – Inverter con transistore MOS – p. 6 3 Inverter con transistore MOS (6/7) VD2 − VD ! VDD 1 + =0 2(VGS − Vth ) + KRD KRD è un’equazione di secondo grado nell’incognita VD : ha due soluzioni, di cui sicuramente una è da scartare. Risolvendo, si ottiene VD = 8.08 V e VD = 0.12 V. Prima soluzione: VD = 8.08 V Avremmo VGD = −3.08 V < Vth = 1 V; questo contraddice l’ipotesi che M1 sia in triodo −→ soluzione da scartare Seconda soluzione: VD = 0.12 V Avremmo VGD = 4.88 V > Vth = 1 V; questo conferma l’ipotesi che M1 sia in triodo −→ soluzione valida Elettronica I – Inverter con transistore MOS – p. 7 Inverter con transistore MOS (7/7) Se i valori di tensione 0 e 5 V corrispondono rispettivamente ai bit “0” e “1”, possiamo riepilogare il funzionamento del circuito con la tabella (X = bit di ingresso; Y = bit di uscita) X vIN M1 vOUT Y 0 0V spento (“off”) 5V 1 1 5V in triodo 0.12 V 0 Leggendo la prima e l’ultima colonna, si ricava che il circuito realizza la funzione di una porta logica NOT (inverter): X Y Elettronica I – Inverter con transistore MOS – p. 8 4 Caratteristica statica ingresso-uscita La caratteristica statica ingresso-uscita è il grafico che riporta in ascissa la variabile elettrica di ingresso e in ordinata la variabile elettrica di uscita, calcolata facendo un’analisi in continua senza tenere conto delle eventuali costanti di tempo. 6.0V 4.0V 2.0V 0V 0V V(V1:+) 1.0V V(R1:1) 2.0V 3.0V 4.0V 5.0V V_V1 Elettronica I – Inverter con transistore MOS – p. 9 Livelli logici dell’inverter (1/4) I punti in cui la caratteristica statica ingresso-uscita ha pendenza −1 determinano i livelli logici di ingresso e di uscita. vout za en nd -1 = VOH pe VDD za en nd -1 = pe VOL VIL VDD/2 VIH VDD vin Elettronica I – Inverter con transistore MOS – p. 10 5 Livelli logici dell’inverter (2/4) vout za en nd -1 pe = VDD VOH za en nd -1 pe = VOL VDD/2 VIH VIL VDD vin Se il segnale di ingresso è minore di VIL , viene interpretato come uno 0 logico; se è maggiore di VIH , viene interpretato come un 1 logico. Elettronica I – Inverter con transistore MOS – p. 11 Livelli logici dell’inverter (3/4) vout za en nd -1 = VOH pe VDD za en nd -1 = pe VOL VIL VDD/2 VIH VDD vin Se il segnale di ingresso è compreso tra VIL e VIH , il valore logico dell’ingresso non è ben determinato (potrebbe essere interpretato come 0 o come 1, in modo dipendente dai parametri dei componenti, dalla temperatura, dalle fluttuazioni della tensione di alimentazione, . . . ). Elettronica I – Inverter con transistore MOS – p. 12 6 Livelli logici dell’inverter (4/4) vout za en nd -1 = VOH pe VDD za en nd -1 = pe VOL VIL VDD/2 VIH VDD vin Le tensioni VOL e VOH sono i valori estremi che l’uscita può assumere quando l’ingresso ha un valore logico ben determinato (0 o 1). Per poter collegare le porte logiche in cascata, deve essere VOL < VIL e VOH > VIH affinché le uscite di una porta logica vengano sicuramente interpretate nel modo corretto dalla porta successiva. Elettronica I – Inverter con transistore MOS – p. 13 Margini di rumore vout za en nd -1 = VOH pe VDD za en nd -1 = pe VOL VIL VDD/2 VIH VDD vin I margini di rumore (NM: Noise Margin) sono: N MH = VOH − VIH N ML = VIL − VOL In pratica, qualunque disturbo di ampiezza inferiore al margine di rumore non può far cambiare il significato del bit. Elettronica I – Inverter con transistore MOS – p. 14 7