Collezione Liceo Scientifico Alessandro Serpieri Rimini
2.2
Galvanometro- Amperometro a zero centrale
Descrizione
E’ uno strumento a bobina mobile di grandi
dimensioni e di grande visibilità.
Didatticamente molto efficace perché
l'equipaggio mobile ed il magnete fisso sono
ben visibili. Può funzionare da galvanometro,
da voltmetro o da amperometro. Presenta
quatto morsetti contrassegnati dalle diciture :
10 Volt - Galv - 10 Amp - V.G.A. Vi è un
rocchetto in legno con avvolto un filo
resistivo inserito in serie, per l'utilizzo dello
strumento come voltmetro. Uno schunt
permette l'utilizzo come amperometro.
Costruito da Physikalische werkstatten,
aktiengesellschaft Gottingen nei primi
decenni del XX secolo.
Cenni storici
Basato sugli effetti di un magnete su di un
circuito percorso da corrente (Hans Christian
Oerstead - Rudkobing 1777 - Copenhagen
1851)
x = 33 cm y = 19 cm z = 35 cm m = 4200 g
Funzionamento
Una bobina, immersa nel campo magnetico prodotto dalla calamita fissa, può ruotare attorno ad un
suo asse ed è richiamata da una molla a spirale: l'angolo di rotazione è proporzionale alla corrente
che la attraversa. Usando i morsetti centrali Galv ( ed escludendo il ponticello), lo strumento
funziona come galvanometro, presenta cioè la massima sensibilità: il f.s. = 1,8 mA con una
sensibilità di 1,8 mA/div. Usando i morsetti 10 Volt e Galv lo strumento funziona come voltmetro
perché utilizza la resistenza in serie: il f.s. = 9 V e la sensibilità 0,9 V/div (il f.s. avrebbe dovuto
essere 10V ma probabilmente filo contenuto nel rocchetto sarà stato accorciato e perciò la sua
resistenza diminuita). Collegando gli ultimi due morsetti ed inserendo il ponticello centrale, lo
strumento funziona come amperometro con f.s. = 10 A e sensibilità 1A/div.
Uso
Essenzialmente didattico per dimostrazioni da cattedra.
Bibliografia
Armanini - Bandini - Buti Teoria e tecnica delle misure elettriche, Delfino Milano
Carlo M. Fabbri 2004
Collezione Liceo Scientifico Alessandro Serpieri Rimini
Tiberio Misure elettriche vol I, Mursia Milano
Carlo M. Fabbri 2004