7 MMC - ISTITUTO DI ISTRUZIONE "G. GOVONE"

MOVIMENTAZIONE
MANUALE
DEI CARICHI
Decreto Legislativo n. 81/2008 e
s.m.i.
TITOLO VI: “MOVIMENTAZIONE
MANUALE DEI CARICHI”
AMBITO DI APPLICAZIONE:
!  Movimentazione manuale dei carichi
!  Patologie da sovraccarico biomeccanico
Occupational disease
Malattie specifiche, dovute ad una precisa causa patogena
professionale e non possibili in assenza di tale causa
Work-related disease
Malattie (o disturbi) possibili, e comunemente presenti, anche
in assenza di specifiche esposizioni lavorative, ma favorite da
particolari situazioni lavorative, in specie ergonomiche
Movimentazione manuale dei carichi e
patologie da sovraccarico biomeccanico sono
WORK-RELATED DISEASE
Movimentazione Manuale dei Carichi
D.Lgs. 81/2008
Movimentazione Manuale dei Carichi:
le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad
opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare
un carico, che, per le loro caratteristiche o in
conseguenza
delle
condizioni
ergonomiche
sfavorevoli, comportano rischi di patologie da
sovraccarico biomeccanico, in particolare dorsolombari (art. 167, comma 2, lett. a)
La movimentazione
carichi comporta:
manuale
dei
LESIONI DORSO LOMBARI
Per lesioni dorso-lombari si intendono tutte le
eventuali lesioni a carico delle vertebre lombari e
sacrali.
Sono comprese tutte le lesioni a livello di ossa,
tendini, nervi.
Tali danni-lesioni sono comunemente riconosciute
come
MAL DI SCHIENA.
Esempio di distribuzione disturbi
muscolo scheletrici
Fonte: VI Encuesta Nacional de Condiciones de Trabajo, 2006
Lombalgia – ITALIA 2011
Prevalenza per fasce di età
La colonna vertebrale
La colonna vertebrale, ovvero il
Rachide, è costituita da vertebre
(ossa), dischi intervertebrali,
muscoli e legamenti.
LORDOSI
CERVICALE
CIFOSI DORSALE
LORDOSI
LOMBARE
CIFOSI
SACRALE
La colonna vertebrale nella sua
posizione naturale è curva.
Queste curve caratteristiche
aiutano a mantenere una postura
eretta ad assorbire le
sollecitazioni lungo tutta la
lunghezza della colonna
vertebrale.
Effetto della compressione dei dischi vertebrali!
Postura, in piedi.
La vertebre e dischi intervertebrali
Muscoli e legamenti
Muscoli e legamenti
tengono insieme la
struttura ossea e
rappresentano la
parte attiva del
movimento.
Disturbi dorso lombari
Ernia
Fuoriuscita del disco
intervertebrale dalla sua sede.
Scoliosi
Malattia caratterizzata da una deviazione laterale
e permanente di un segmento della colonna
vertebrale.
Cifosi
Curvatura naturale della
parte alta della schiena
che, in condizioni
particolari (per esempio
una postura scorretta),
può accentuarsi.
Lordosi
Accentuazione della
normale curvatura
fisiologica del rachide
lombare.
Artrosi
È una malattia
degenerativa delle
articolazioni che
determina la
ricostruzione irregolare
delle ossa della vertebra.
Discopatia
Degenerazione del disco
intervertebrale con
disidratazione del
materiale del nucleo
polposo, fissurazione
dell’anello fibroso con
possibilità di erniazione
del materiale nucleare
attraverso l’anello
fibroso
Interessamento dei nervi
L’ernia del disco e
l’artrosi possono
comprimere un nervo
determinando irritazione
e dolora.
LOMBALGIA.
Il nervo sciatico è fra
quelli più colpiti.
Sorveglianza sanitaria
Il controllo dello stato di salute dei lavoratori
mirato al rischio professionale, con l’obiettivo
della tutela della salute dei lavoratori stessi.
(art.41 del D.Lgs. 81/2008).
A cura del Medico Competente
Quali carichi/sforzi
colonna vertebrale
può
subire
la
Il carico sulla colonna vertebrale
varia con la postura
Quanto carico può sopportare la
spina dorsale?
Accelerazione (in g: peso
della persona) sopportabile in
posizione seduta.
Seggiolini eiettabili sono
attualmente tarati per circa
15 g, in funzione del peso del
pilota (limite oltre i 20 g):
spinta di circa 4000-5000 lbs,
ovvero 1800-2250 Kg.
Per esposizioni tra 0,01 e
0,04 secondi lesioni moderate
oltre i 15 g e gravi oltre 40 g.
NASA-AGARD: Eiband
Caso pratico sicurezza sul lavoro
Arresto della caduta di lavoratore da imbracatura di sicurezza.
Dati sperimentali hanno mostrano una decelerazione verticale
dovuta a caduta smorzata fino a 5 g, senza sostanziali
differenze per cadute da 1, 2 o 3 metri (INAIL).
Per saperne di più
Limiti di
sopportazione
accelerazioni frontali!
In generale le
capacità di
sopportazione sono
decisamente più
elevate.
NASA-AGARD: Eiband
Per saperne di più
NASA-AGARD: Eiband
Prove su volontari per la zona senza lesioni, su cadaveri e
animali (scimpanze e maiali) per le zone con lesioni.
Scarsa biofedeltà dei risultati (cautelativamente si sovrastima
degli effetti).
Considerano diverse sedi di potenziali
lesioni osteoarticolari.
Non considera accelerazioni e/o
deformazioni in regioni contenenti organi
vitali, effetti di forza e “torsioni” sui
segmenti ossei.
In generale OBSOLETI!
Esempio
Come lavora la schiena
Come lavora la schiena
Come lavora la schiena
Come una leva.
Bambino dal peso di
Carico sulla schiena
68 Kg
9,5 Kg
212 Kg
CARICHI MODESTI
SOLLEVATI IN MODO
IMPROPRIO POSSONO
COMPORTARE SFORZO
ELEVATO DELLA SCHIENA
Come può avvenire il trauma
Trauma
Tolleranza
Carichi
Affaticamento
Trauma
ELEMENTI DI RIFERIMENTO
Allegato XXXIII
D.Lgs. 81/2008
!  Caratteristiche del carico
!  Sforzo fisico richiesto
!  Caratteristiche dell’ambiente di lavoro
!  Esigenze connesse all’attività
!  Fattori individuali di rischio
CARATTERISTICHE DEL CARICO
!  il carico è troppo pesante
!  è ingombrante o difficile da afferrare
!  è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di
spostarsi
!  è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto
o maneggiato a una certa distanza dal tronco o con una
torsione o inclinazione del tronco
!  può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza,
comportare lesioni per il lavoratore, in particolare in caso di
urto
SFORZO FISICO RICHIESTO
!  è eccessivo
!  può essere effettuato soltanto con un movimento di
torsione del tronco
!  può comportare un movimento brusco del carico
! 
è compiuto col corpo in posizione instabile
Sisifo
CARATTERISTICHE
DELL’AMBIENTE DI LAVORO
!  lo spazio libero, in particolare verticale, è insufficiente per
lo svolgimento dell'attività richiesta
!  il pavimento è ineguale, quindi presenta rischi di inciampo
o è scivoloso
!  il posto o l'ambiente di lavoro non consentono al lavoratore
la movimentazione manuale di carichi a un'altezza di
sicurezza o in buona posizione
!  il pavimento o il piano di lavoro presenta dislivelli che
implicano la manipolazione del carico a livelli diversi
!  il pavimento o il punto di appoggio sono instabili
!  la temperatura, l'umidità o la ventilazione sono inadeguate
ESIGENZE CONNESSE ALL’ATTIVITÀ
!  sforzi fisici che sollecitano in particolare la colonna
vertebrale, troppo frequenti o troppo prolungati
!  pause e periodi di recupero fisiologico insufficienti
!  distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o
di trasporto
!  un ritmo imposto da un processo che non può essere
modulato dal lavoratore
FATTORI INDIVIDUALI DI RISCHIO
!  inidoneità fisica a svolgere il compito in questione tenuto
altresì conto delle differenze di genere e di età
!  indumenti, calzature o altri effetti personali inadeguati
portati dal lavoratore
!  insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della
formazione o dell’addestramento
RIFERIMENTI A NORME TECNICHE
Le norme tecniche della serie ISO 11228 (parti 1-2-3) relative
alle attività di movimentazione manuale (sollevamento,
trasporto, traino, spinta, movimentazione di carichi leggeri ad
alta frequenza) sono da considerarsi tra quelle previste
all’articolo 168, comma 3.
Le stesse norme tecniche esistono nella versione italiana della
serie UNI 1005 (parti 1-2-3-4-5)
Patologie da Sovraccarico
Biomeccanico
Novità introdotta con il D.Lgs. 81/2008
Si intende il rischio da sovraccarico
biomeccanico dell’intero sistema muscoloscheletrico:
!  Sovraccarico biomeccanico (compresi: tratto
cervicale, arti superiori, arti inferiori)
!  Patologie dell’apparato cardiovascolare
Ambiti di rischio:
"  Posture incongrue (sforzi statici)
"  Movimenti ripetitivi (WMSDs)
"  Altri fattori di rischio (ad es. vibrazioni, …)
Movimenti e sforzi ripetitivi
degli arti superiori
“Disturbi
e patologie muscolo-scheletriche
dell’arto superiore correlati con il lavoro” meglio
noti come:
"  Disturbi da Movimenti Ripetitivi
"  Patologie da sovraccarico biomeccanico
" 
UE WMSDs (Upper Extremity Work-related
Muscoloskeletal Disorders)
Come ad esempio:
FATTORI DI RISCHIO
Fattori di rischio occupazionali:
"  Movimenti ad elevata ripetitività, frequenza e velocità
"  Uso di forza nell’effettuazione del compito lavorativo
"  Posizione incongrue
"  Compressione di strutture anatomiche
"  Tempi di recupero insufficienti
"  Esposizione a Vibrazioni
"  Strumenti di lavoro non ergonomici
"  Uso di guanti inadeguati
"  Esposizione al freddo
"  Parcellizzazione del lavoro
"  Lavoro con incentivi
"  Inesperienza lavorativa
"  Lavori a ritmi vincolati
FATTORI DI RISCHIO
Fattori di rischio psico-sociali:
"  Complessità del lavoro
"  Interesse per il lavoro
"  Carico complessivo di lavoro
"  Pressioni e vincoli sul lavoro
"  Attenzione richiesta
"  Rapporti con i colleghi ed i superiori
"  Aspettative e prospettive
Fattori di rischio individuali (non occupazionali):
"  Sesso
"  Età
"  Struttura antropometrica
"  Condizione psicologica
"  Traumi e fratture pregresse
"  Patologie croniche osteorarticolari
"  Patologie metaboliche (es. diabete)
"  Stato ormonale
"  Gravidanza
"  Attività domestiche
"  Attività hobbistiche
Inoltre
"  Durata del compito
"  Presenza di fattori complementari
Mobilità della spalla
Flessione ed estensione
Abduzione adduzione
Rotazione
Esempi
LA SORVEGLIANZA SANITARIA
Visita medica con ricerca delle
condizioni di ipersuscettibilità
attraverso la rilevazione mirata di
segni e sintomi
LE CORRETTE NORME
COMPORTAMENTALI
SONO FONDAMENTALI PER
RENDERE MINIMO IL CARICO
CHE GRAVA SULLA SPINA
DORSALE
NORME COMPORTAMENTALI
Aspetti generali
Postura corretta alla guida
Postura corretta alla guida
Valori degli angoli delle articolazioni in corrispondenza del fianco, del
ginocchio, della spalla e del gomito per l’ottimizzazione del comfort e
della fatica.
Postura corretta alla guida
Postura corretta: in ufficio
Muscoli ischio-crurali
Si tratta di muscoli posteriori alla coscia che possono comprimere il
nervo sciatico in caso di posture errate.
Ad esempio errate posture nel sonno, sedere su superfici troppo rigide
e non anatomiche, tenere il portafogli in tasca in posizione seduta.
Ma anche eccessiva rigidità della muscolatura.
La compressione del nervo sciatico ne può provocare l’infiammazione
con conseguenti dolori.
Postura corretta: esempi
SI
La borsa della spesa:
I vasi di fiori:
Esercizi consigliati
Per mantenere la schiena in buona salute occorre
anche rilassare, stirare, rinforzare determinati gruppi
muscolari.
Si ricorda che qualsiasi esercizio fisico, se eseguito
in modo scorretto,
potrebbe risultare dannoso.
In presenza di determinate patologie, problemi
specifici, dolori persistenti, molti esercizi tra
cui anche quelli che seguono sono da evitare
ed è opportuno consultare preventivamente
una persona qualificata.
Fonte: INAIL
Rilassamento del collo
Stiramento del collo
Rinforzo del collo
Rilassamento ed attivazione spalle/
braccia
Stiramento spalle/braccia
Rinforzo spalle/braccia
Rilassamento schiena
Stiramento schiena
Rinforzo addome
Stiramento pettorali
In generale
#  Evitare
la vita sedentaria;
# Camminare, fare le scale e, se possibile, praticare
uno sport;
# Evitare gli sport che affaticano la colonna
vertebrale (lotta, equitazione, sollevamento pesi,
motocross, Judo, etc…).
Ricordare inoltre che il sovrappeso e i tacchi alti
favoriscono i dolori alla schiena.