ISTITUTO NAZIONALE DI ASTROFISICA
NATIONAL INSTITUTE FOR ASTROPHYSICS
Il Passaggio di Venere: www.passaggiodivenere.it
Fact sheet 5: Storia delle osservazioni del passaggio
Nei secoli passati gli astronomi utilizzavano il passaggio di Venere sul Sole per ottenere
informazioni sulle dimensioni del Sole, sulla distanza di Venere e quella tra la Terra e il
Sole. Il primo astronomo a riconoscere l'importanza dell'osservazione del passaggio di
Mercurio e di Venere fu Edmund Halley (1656-1742). Nel 1639 Jeremiah Horrocks (1618-41)
e William Crabtree (1610-44) furono i primi astronomi a far uso del telescopio con tutti gli
opportuni accorgimenti (mai guardare direttamente il Sole con il telescopio!) per osservare il
passaggio di Venere. Nel secolo successivo la collaborazione internazionale nel campo della
ricerca fu favorita da molte spedizioni scientifiche in occasione dei passaggi planetari,
organizzate senza tener conto di differenze di natura politica o persino di guerre in corso.
Nel 1761 e nel 1769 gli astronomi si recarono nelle zone più remote della terra per osservare
il passaggio di Venere. Sapevano che una simile opportunità non si sarebbe ripresentata più
fino al 1874 e al 1882. Per osservare il passaggio del 1769 il Capitano Cook navigò
dall'Inghilterra fino a Tahiti. Nel corso del viaggio ebbe anche l'opportunità di scoprire le Isole
Hawaii e qualche altra isola sconosciuta. I risultati della spedizione furono però deludenti,
soprattutto per la difficoltà nel misurare il tempo con precisione. Allora si poteva ottenere la
misurazione più accurata del tempo con gli orologi a pendolo, che dovevano essere rimontati
al termine di difficilissimi viaggi. La vera rivoluzione si ebbe nel settembre del 1959 quando
gli astronomi trasmisero per la prima volta segnali radar verso la superficie di Venere con il
radiotelescopio di Jodrell Bank e ne registrarono gli echi di ritorno. Un'altra occasione si
presentò nell'aprile del 1961. Si utilizzarono contemporaneamente vari strumenti su tutto il
globo: il radiotelescopio di Jodrell Bank (UK), strumenti nell’ ex Unione Sovietica, del MIT di
Boston e del JPL di Pasadena in California (USA). Misurando il ritardo di tempo dell'eco
radar gli astronomi stimarono la distanza di Venere dalla Terra e determinarono con
maggiore precisione la distanza media Terra-Sole, per la quale fu stabilito di adottare il
valore medio di 149.600.000 km. Nel corso degli ultimi anni segnali radio emessi dai veicoli
spaziali mentre passavano dietro Venere hanno consentito di ottenere misure ancora più
accurate delle posizioni e delle masse planetarie. Proprio a causa di questi risultati ottenuti
durante l'esplorazione dallo spazio l'osservazione di futuri passaggi di Venere davanti al
disco solare sarà meno significativa che in passato.
Per ulteriori approfondimenti:
http://www.pd.astro.it/othersites/venere/ESO/SchedeInformative.htm#f
Viale del Parco Mellini, 84 I-00136 Roma, Italia
www.inaf.it / [email protected]