Large Animals Review, Anno 10, n. 4, Agosto 2004 27 SORVEGLIANZA ED ERADICAZIONE DELLE TSE DEGLI OVINI E CAPRINI NELLA REGIONE VENETO NICOLA POZZATO1, GIOVANNI MICHELE AUFIERO2, ROBERTO MAGAROTTO2, MARZIA MANCIN1, ANTONIO MIATTO3, MICHELE BRICHESE4, FRANCO MUTINELLI2 1 Centro Regionale di Epidemiologia Veterinaria - Regione Veneto - c/o IZS delle Venezie - Viale dell’Università, 10 - Legnaro (PD) 2 Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie 3 Azienda ULSS n. 7 del Veneto - Pieve di Soligo 4 Direzione Regionale per la Prevenzione - Regione Veneto Con l’attivazione del piano regionale per l’attuazione dei controlli sulle TSE, deliberato dalla Giunta Regionale il 6 aprile 2002, è stato messo in atto un sistema di raccolta dati, da effettuare presso le aziende ovi-caprine per stabilire la eventuale presenza di encefalopatie spongiformi trasmissibili, e di segnalazione e raccolta di ovini e caprini morti o abbattuti per deperimento cronico, in ottemperanza con quanto disposto dal Regolamento CE 999/2001. L’applicazione di tale piano ha permesso di raccogliere, al 31 dicembre 2002, 256 carcasse, sottoposte ad esame anatomo-patologico ed ai test rapidi per TSE con esito negativo. In occasione del primo focolaio di scrapie, verificatosi a livello regionale in un allevamento di pecore e rilevato in un capo macellato fuori regione, è stato messo a punto un piano sperimentale di abbattimento selettivo, basato sulla resistenza genetica alla malattia, che ha consentito di limitare a 648 su 1702 (38%) il numero di capi abbattuti e distrutti, con vantaggi sanitari ed economici per l’azienda e la comunità. Summary In april 2002 the Veneto Region committee approved the implementation of the surveillance system defined by Regulation 999/2001/CE. This programme is based on collecting data on caprine and ovine flocks to assess the presence of TSEs and in a sampling plan of dead animals or progressive wasting cases. At the end of 2002, 256 carcasses were subjected to necropsy and rapid test. All the TSE tests carried out on brain stems resulted negative. The first outbreak of scrapie at regional level, diagnosed in a sheep slaughtered in another Italian region, gave the opportunity of applying a selective culling based on genetic resistance to the disease. This resulted in the killing and destruction of 648 out of 1702 (38%) animals of the flock, with relevant advantages in terms of economics and health for the farm and the community. INTRODUZIONE In base al disposto del Regolamento CE 999 del 2001 è stato avviato, in ambito nazionale, un piano di sorveglianza attiva con esecuzione, da parte di tutti gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, del test rapido a campione per le encefalopatie spongiformi trasmissibili (TSE) anche su ovini e caprini di età superiore ai 18 mesi, regolarmente macellati o appartenenti ad una delle categorie di rischio (morti in allevamento, sospetti clinici). Il patrimonio ovi-caprino della Regione Veneto, sulla base dei dati del risanamento per la brucellosi del 2002 ammonta a 43.261 capi distribuiti in 1.897 allevamenti. Con l’attivazione del piano regionale per l’attuazione dei controlli sulle TSE, deliberato dalla Giunta Regionale il 6 aprile 2002, è stato messo in atto un sistema di segnalazione e raccolta di ovini e caprini morti o abbattuti per deperimento cronico presso i laboratori diagnostici territoriali dell’IZS delle Venezie, senza costi per gli allevatori. Questo ha permesso di sottoporre a test rapido 265 capi nel 2002 e 257 capi nel 2003, che altrimenti sarebbe stato difficile ottenere. Inoltre sono state predisposte delle schede sulle patologie a carattere nervoso nella specie ovina e caprina, da compilare in occasione delle visite da parte dei veterinari ufficiali presso gli allevamenti, al fine di identificare quelli a rischio. Di seguito vengono descritti i risultati di tale analisi ed il piano di gestione del primo focolaio di scrapie nel Veneto. ALTRE SPECIE Riassunto 28 Sorveglianza ed eradicazione delle TSE degli ovini e caprini nella Regione Veneto RISULTATI Nel corso del 2002 sono pervenute al CREV 61 schede, relative ad altrettanti allevamenti appartenenti ad una delle seguenti categorie: – allevamenti con più di cento capi presenti; – allevamenti destinati alla produzione di latte; – allevamenti a rischio sulla base del questionario proposto. La somma dei capi presenti in tali allevamenti ammonta a 20.902 capi, il 48% dei capi presenti in ambito regionale. La distribuzione degli allevamenti per numero di capi presenti è rappresentata in Tabella 1. Il numero medio per allevamento è pari a 337 capi. La Tabella 2 mostra gli allevamenti ovi-caprini distribuiti per specie ed indirizzo produttivo. La maggior parte degli allevamenti caprini è ad attitudine lattifera, con animali principalmente di razza Saanen e Camosciata. Gli ovini da carne sono soprattutto di razza Bergamasca e Biellese, generalmente non in purezza, mentre tra quelli da latte sono presenti animali di razza Massese e Sarda. Gli allevamenti misti sono principalmente composti da ovini da carne, con un numero ridotto di capre, il cui latte viene utilizzato per lo svezzamento degli agnelli. L’analisi dei questionari ha evidenziato il rischio di presenza di scrapie in quattro allevamenti, nei quali, però, non è stata riscontrata la presenza della malattia. Al contrario, nel settembre 2002 è stato diagnosticato il primo caso di scrapie nella regione Veneto in un ovino riscontrato positivo in un macello abruzzese, proveniente da un gregge della provincia di Padova ed appartenente ad un allevamento considerato non a rischio. Si trattava di un gregge di pecore di razza Massese di circa 1.700 capi, che rappresentava uno degli allevamenti di ovini da latte numericamente più consistente della regione. Questa considerazione, unita all’importanza che la Tabella 1 Distribuzione degli allevamenti ovi-caprini per consistenza Consistenza N. aziende 1-100 19 101-300 19 301-600 11 >600 12 Tabella 2 Distribuzione degli allevamenti ovi-caprini per specie ed indirizzo produttivo Specie Indirizzo produttivo N. aziende Caprini Ovini Misti Carne Latte Misto Carne Latte Misto Carne Latte Misto 4 9 1 18 12 5 11 1 1 razza Massese riveste in Italia, ha indotto il Servizio Veterinario della regione Veneto, in collaborazione con il Centro Regionale di Epidemiologia Veterinaria e l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, a proporre al Ministero della Salute un piano di gestione del focolaio ispirato alla normativa europea di prossima applicazione (Regolamento CE 260/2003) e alternativo a quanto indicato dal Decreto Ministeriale 8 aprile 1999 “Norme per la profilassi della scrapie negli allevamenti ovini e caprini”, che prevede l’abbattimento e la distruzione di tutti i capi presenti in azienda. Gli studi sulla sequenza del gene codificante la proteina prionica (PrP) in pecore affette da scrapie hanno infatti evidenziato che alcuni polimorfismi mostravano una differente distribuzione fra la popolazione sana e gli animali colpiti dalla malattia1. In particolare si è visto che il codone in posizione 136 della sequenza del gene poteva codificare per gli aminoacidi alanina (A) o valina (V), il codone 154 per arginina (R) o istidina (H) ed il codone 171 per arginina (R), istidina (H) o glutammina (Q). Delle 10 possibili combinazioni solo 5 alleli (A136R154R171, ARQ, AHQ, ARH e VRQ) sono stati osservati nelle popolazioni ovine europee ed italiane finora analizzate2. Tali alleli generano una gamma di genotipi che risultano associati ad una diversa sensibilità alla scrapie. L’omozigosi ARR/ARR è associata al livello di rischio di malattia più basso, mentre l’omozigosi VRQ/VRQ e ARQ/ARQ, al livello di rischio più alto. Fra questi due estremi si collocano altri genotipi con livelli di rischio intermedio. Il piano proposto è stato, quindi, articolato in due fasi. Nella prima fase si è proceduto al prelievo di sangue da tutti i capi presenti in azienda. Dal sangue è stato estratto il DNA per l’analisi dei polimorfismi dei tre codoni (136, 154 e 171) del gene della PrP. Contestualmente sono stati disposti l’esclusione del latte prodotto dal consumo e la sua distruzione, il divieto di movimentazione dei capi sia in entrata sia in uscita ed il monitoraggio di tutti i capi morti in azienda mediante test rapido e diagnosi istologica differenziale. I risultati dell’analisi genetica hanno consentito di classificare i capi in base al rischio di contrarre la scrapie; su tale base è stato poi stilato l’elenco degli ovini da abbattere e di quelli da mantenere in azienda, come illustrato in Tabella 3. La seconda fase ha previsto l’abbattimento di tutti gli arieti non portatori del genotipo omozigote per il carattere di resistenza (ARR/ARR) e dei capi risultati a maggior rischio, cioè delle pecore che non presentavano almeno un allele ARR o portatrici dell’allele VRQ. A seguito dell’abbattimento è stata disposta la revoca delle restrizioni relative all’utilizzo del latte ed alla movimentazione degli animali in uscita dall’allevamento. Successivamente alla conferma del primo caso di scrapie, nell’allevamento in questione sono stati diagnosticati altri due casi di malattia in soggetti venuti a morte durante la prima fase di attuazione del piano di gestione del focolaio. I risultati delle analisi genetiche condotte sugli ovini del focolaio relativamente ai polimorfismi ai codoni 136, 154 e 171 del gene della PrP sono riportati in Tabella 3. Si sottolinea il fatto che il genotipo più diffuso in questo gregge è ARR/ARQ, presente in oltre il 40% dei capi, seguito da ARQ/ARQ con il 25%. Quest’ultimo è uno dei genotipi che conferisce un alto rischio di malattia. Large Animals Review, Anno 10, n. 4, Agosto 2004 Tabella 3 Risultati delle analisi genetiche condotte sugli ovini del focolaio relativamente ai polimorfismi ai codoni 136, 154 e 171 del gene della PrP. In grigio sono evidenziati i genotipi considerati maggiormente sensibili ed il numero di animali abbattuti Numero di animali e percentuali Genotipo Totale Frequenze osservate (%) ARR/ARR 307 13 320 18,80% ARR/AHQ 54 2 56 3,29% AHQ/AHQ 4 4 0,24% ARR/ARQ 678 724 42,54% ARR/ARH 2 2 0,12% ARQ/AHQ 57 1 58 3,41% ARR/VRQ 32 5 37 2,17% ARQ/ARQ 412 21 433 25,44% ARQ/ARH 2 2 0,12% AHQ/VRQ 4 4 0,24% VRQ/VRQ 2 2 0,12% 3,53% 46 ARQ/VRQ 56 4 60 Totale capi 1610 92 1702 Sensibili 569 79 648 38,07% Resistenti 1041 13 1054 61,93% l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie ha rilevato 16 capi positivi, di cui 13 con genotipo ARQ/ARQ, 2 con genotipo ARQ/AHQ ed 1 con genotipo ARQ/VRQ. Questi si aggiungono ai 2 casi precedentemente diagnosticati in soggetti asintomatici il cui genotipo è risultato ARQ/ARQ e ARQ/AHQ. CONCLUSIONI L’applicazione, a partire dall’aprile 2002 del piano di sorveglianza regionale sulla scrapie, ha permesso di raccogliere 256 carcasse da sottoporre a test per scrapie, in ottemperanza con quanto disposto dalle modifiche al Regolamento CE 999/2001 a questo riguardo (Reg CE 1494/2002). Nella regione Veneto, d’altro canto, non sono stati effettuati test previsti al macello per la mancanza di strutture dedicate alla macellazione di ovi-caprini. Quanto esposto riguardo la discriminazione allelica suggerisce la possibile applicazione, in analogia ai piani di selezione genetica e certificazione delle greggi da tempo avviati in alcuni Paesi dell’UE, di una strategia di controllo a medio/lungo termine della scrapie basata su un approccio di tipo genetico in alternativa allo stamping out delle greggi infette. Questo tipo di approccio risulta in ambito comunitario condiviso al fine di ridurre il rischio di BSE cosiddetta “di ritorno” nella pecora3. Il principale vantaggio di questa linea di controllo consiste nel garantire la continuità dell’attività produttiva dell’azienda, in una situazione epidemiologica caratterizzata da un rischio solo teorico di presenza della BSE negli ovini e nei caprini. È ovvio che nell’applicazione di questa strategia devono essere valutati attentamente i costi per gli indennizzi e per l’esecuzione degli esami di laboratorio in funzione anche del patrimonio ovino delle singole realtà territoriali. La selezione per i caratteri produttivi degli arieti resistenti alla scrapie, permetterebbe, infine, la sinergia tra l’attività sanitaria e zootecnica nell’ambito delle aziende ovine della regione del Veneto. Parole chiave TSE, scrapie, sorveglianza, epidemiologia. Key words Tabella 4 Frequenze degli alleli del gene della PrP osservati nel gregge Frequenze alleliche TSE, BSE, surveillance, epidemiology. Bibliografia Alleli Totale ARR 42,86% 42,93% 42,86% ARH 0,12% 0,00% 0,12% ARQ 50,22% 50,54% 50,24% AHQ 3,82% 1,63% 3,70% VRQ 2,98% 4,89% 3,08% 1. 2. 3. Goldmann W, Hunter N, Smith G, Foster J, Hope J. “PrP genotype and agent effects in scrapie: change in allelic interaction with different isolates of agent in sheep, a natural host of scrapie”. J Gen Virol. May; 75(Pt 5):989-95 (1994). Vaccari G, Petraroli R, Agrimi U, Eleni C, Perfetti MG, Di Bari MA, Morelli L, Ligios C, Busani L, Nonno R, Di Guardo G. “PrP genotype in Sarda breed sheep and its relevance to scrapie. Brief report.” Arch Virol. Oct; 146(10):2029-37 (2001). Houston F, Goldmann W, Chong A, Jeffrey M, Gonzalez L, Foster J, Parnham D, Hunter N. “Prion diseases: BSE in sheep bred for resistance to infection” Nature 423:498 (2003). ALTRE SPECIE Nella Tabella 4 sono evidenziate le frequenze degli alleli osservati nel gregge. Gli alleli più rappresentati sono ARQ e ARR. L’allele VRQ si attesta invece su un valore attorno al 3%, suggerendo che la razza Massese appartiene probabilmente a quelle razze per le quali è l’allele ARQ a giocare un ruolo fondamentale nei confronti del rischio di sviluppare la malattia. Sulla base dei risultati delle analisi genetiche si è proceduto quindi all’abbattimento dei primi 500 capi tra quelli risultati ad alto rischio, dai quali sono stati prelevati il midollo allungato ed alcuni distretti del sistema linforeticolare (terza palpebra, con annesso tessuto linfatico, tonsilla, linfonodi retrofaringei e milza). Il test rapido (Prionics Check-Western) eseguito sull’obex presso l’U.O. TSE del- 29