L’ URGENZA MEDICA TRA PRONTO SOCCORSO E REPARTO Domande e risposte L’URGENZA MEDICA IN REPARTO Paola Marvasi URGENZA STABILIZZATA IN PS URGENZA CHE SI MANIFESTA IN REPARTO: Sepsi severa shock Insufficienza renale Insufficienza respiratoria acuta Ictus cerebri Crisi convulsive Infarto miocardico acuto URGENZA STABILIZZATA IN PS ACCOMPAGNATO DALL’ INFERMIERE CHE HA SEGUITO L’URGENZA IN PS INFORMAZIONI: Stato di coscienza Terapia somministrata Diuresi (eventuale cateterismo vescicale) Alvo Parametri vitali Esami eseguiti URGENZA IN REPARTO DI MEDICINA SEPSI SEVERA SHOCK LO SHOCK SETTICO SI SVILUPPA QUANDO UN MICROORGANISMO INFETTIVO O LE SOSTANZE DA ESSO PRODOTTE PROVOCANO NELL’OSPITE UNA RISPOSTA CHE COMPROMETTE LA FUNZIONE CARDIOVASCOLARE, LA PERFUSIONE SISTEMICA, L’APPORTO E IL CONSUMO DI OSSIGENO A LIVELLO CELLULARE. SINTOMI: Stadio precoce: Stadio tardivo: Tachicardia P.A. differenziale aumentata Polso rimbalzante Tachipnea Riduzione del livello di coscienza Petecchie cutanee Cute arrossata e calda Ipotensione Febbre o ipotermia agitazione Cute fredda e marezzata Polsi deboli Tachicardia Ipotensione Ottundimento o coma Tachipnea Ipossiemia riduzione della gittata cardiaca grave ipotensione Anuria Grave acidosi mista SEGNALAZIONE NUOVI SINTOMI INSORTI AL MEDICO CONTROLLO DI EVENTUALI SEGNI DI INFEZIONI COME FERITE, FLEBITI, ACCESSI VENOSI, LESIONI DA PRESSIONE URINE (ODORE, LIMPIDEZZA, COLORE) ESEGUIRE QUANDO RICHIESTI EMOCOLTURE E URINOCOLTURE SECONDO PROTOCOLLO AZIENDALE. MONITORAGGIO: PARAMETRI VITALI E DIURESI PER TUTTO IL PERSONALE SANITARIO: SPESSO SIAMO NOI VEICOLO DI INFEZIONI INSUFFICIENZA RENALE ACUTA L’INSUFFICIENZA RENALE ACUTA E’ UNA CONDIZIONE DI RAPIDO DETERIORAMENTO DELLA FUNZIONALITA’ RENALE HE DETERMINA LA RIDUZIONE O LA CESSAZIONE DEL FLUSSO URINARIO CON CONSEGUENTE ACCUMULO DI RESIDUI METABOLICI , DI LIQUIDI E DI ELETTROLITI NELL’ORGANISMO. CAUSE: Grave trauma Assunzione sostanze come: mezzo di contrasto diuretici (furosemide) metalli pesanti (es. oro, piombo,mercurio) Ibuprofene solventi organici o chimici FANS, carbonato di litio, ASA, cisplatino, spirolattone FASE D’ESORDIO: LIEVE RIDUZIONE DELLA DIURESI LIEVE LETARGIA SEGUE: ULTIMA FASE: OLIGURIA/ANURIA CON DIURESI GIORNALIERA D A 400 ML A MENO CONFUSIONE, ALTERAZIONE LIVELLO DI COSCIENZA, NAUSEA, VOMITO, DIARREA, DOLORE MUSCOLARE, EDEMA POLMONARE ACUTO, TOSSE PRODUTTIVA. POLIURIA (2-5 LITRI IN 24 ORE) LETARGIA, IPOTENSIONE RILEVAZIONE PARAMETRI VITALI SE NON PRESENTE POSIZIONARE CATETERE VESCICALE ED EVENTUALE DIURESI ORARIA SE PRESENTE CONFUSIONE METTERE IL PAZIENTE IN POSIZIONE DI SICUREZZA. INSUFFICIENZA RESPIRATORIA ACUTA E’ UNA CONDIZIONE CLINICA CARATTERIZZATA DALL’INCAPACITA’ DEL SISTEMA RESPIRATORIO DI DI FORNIRE UNA QUANTITA’ DI OSSIGENO SUFFICIENTE PER SOSTENERE LE FUNZIONI VITALI O ELIMINARE L’ANIDRIDE CARBONICA DAL CIRCOLO EMATICO. CAUSE: Riduzione dello stimolo alla respirazione dovuta a Patologie cerebrali (traumi, tumori, ictus) Indotte da farmaci (barbiturici, narcotici, sedativi) Disfunzioni del parenchima polmonare ( sindrome da distress respiratorio nell’adulto, inalazione di sostanze chimiche, gas o fumi tossici, malattie intertiziali, polmonite, bronchite, asma BPCO riacutizzata, enfisema polmonare, EPA, fumo). Distensione addominale derivante da occlusione intestinale e ascite possono essere cause di insufficienza respiratoria. SINTOMI PRECOCI: ANSIA, IRREQUIETEZZA, STANCHEZZA, CUTE FREDDA E SECCA, CEFALEA, TOSSE STIZZOSA O PRODUTTIVA, SIBILI E RESPIRO CORTO, AUMENTO DELLA PRESSIONE ARTERIOSA, TACHICARDIA. FASE INTERMEDIA: CONFUSIONE E LETERGIA, TACHIPNEA, IPOTENSIONE. FASE TARDIVA: CIANOSI DIFFUSA ALTERAZIONE STATO DI COSCIENZA/COMA MONITORAGGIO DEI PARAMETRI VITALI. CONTROLLO CHE IL PAZIENTE MANTENGA OSSIGENO TERAPIA PRESCRITTA. ICTUS CEREBRALE INFARTO DEL TESSUTO CEREBRALE CHE DETERMINA UN’ALTERAZIONE DELLE FUNZIONI COGNITIVE, SENSORIALI, MOTORIE E EMOTIVE, CAUSATO DALLA OCCLUSIONE PARZIALE O TOTALE DI UN VASO CEREBRALE PRINCIPALE O DA UN’EMORRAGIA CEREBRALE. ISCHEMICO: CAUSATO DA TROMBOSI O EMBOLIA EMORRAGICO: SANGUINAMENTO DA QUALSIASI PUNTO DELLA CIRCOLAZIONE CEREBRALE I SINTOMI SONO SIMILI IN ENTRAMBI I CASI: VOMITO CRISI EPILETTICHE FEBBRE (NEL CASO DI EMORRAGIA COME SEGNALE DI AUMENTO DELLA PRESSIONE INTRACRANICA) CEFALEA CONFUSIONE DISORIENTAMENTO LETARGIA APATIA O AGGRESSIVITA’ FINO ALLA PERDITA DI COSCIENZA DEFICIT DELLA MEMORIA EMIPLEGIA PERDITA DEL RIFLESSO FARINGEO DISFAGIA PARZIALE O TOTALE DISARTRIA/AFASIA INCONTINENZA ASSISTENZA INFERMIERISTICA: MONITORAGGIO DEI PARAMETRI VITALI VALUTAZIONE DELLO STATO DI COSCIENZA PRESENZA DI MINZIONE SPONTANEA POSIZIONE DI SICUREZZA EVENTUALE POSIZIONAMENTO MATERASSINO ANTIDECUBITO IN CASO DI DISFAGIA COMPLETA PREPARARE L’ASPIRATORE AL FIANCO DEL LETTO. CONTROLLO DELL’ALVO. CRISI CONVULSIVE SONO PROVOCATE DALLA SCARICA SPONTANEA, VIOLENTA E SINCRONA DI MIGLIAIA DI NEURONI CEREBRALI. PRIMARIE: DERIVANO DA UN ALTERATO FUNZIONAMENTO DEI NEURONI CORTICALI POSSONO ESSERE DOVUTE A FATTORI GENETICI. SECONDARIE: SONO PROVOCATE DA UN INSULTO AL TESSUTO CEREBRALE POSSONO ESSERE CAUSATE DA TRAUMI, DALL’ASSUNZIONE DI SOSTANZE TOSSICHE O DALL’ ASTINENZA, NEOPLASIE, DISTURBI CARDIOVASCOLARI, ALTERAZIONI METABOLICHE ASSISTENZA INFERMIERISTICA: NON LASCIARE I PAZIENTE DA SOLO GARANTIRE LA RISERVATEZZA ASSICURARSI CHE LA PERSONA NON SI FACCIA DEL MALE DURANTE LA FASE POSTICTALE POSIZIONARE UNA CANNULA E SE NECESSARIO ASPIRARE SECREZIONI INFARTO MIOCARDICO ACUTO E’ CARATTERIZZATO DA UNA NECROSI TESSUTALE IRREVERSIBILE ED E’ CAUSATO DAL FATTO CHE PER UN PERIODO DI TEMPO PROLUNGATO GIUNGE AL CUORE UN INSUFFICIENTE APPORTO DI OSSIGENO ATTRAVERSO LE CORONARIE CHE PROVOCA UN DANNO TISSUTALE PERMANENTE E LA MORTE CELLULARE. SINTOMI: LA SEDE DEL DOLORE PUO’ COMPRENDERE: • L’AREA PRECORDIALE • EPIGASTRICA • STERNALE • LA MANDIBOLA • IL BRACCIO SINISTRO O LA SCHIENA • PALPITAZIONI • NAUSEA VOMITO • AFFATICAMENTO • ESTREMITA’ FREDDE • DISPNEA • TURGORE GIUGULARE • BRADICARDIA O TACHICARDIA • IPOTENSIONE O IPERTENSIONE • IRREQUIETEZZA, ANSIA O SENSAZIONE DI MORTE IMMINENTE INTERVENTI INFERMIERISTICI SOMMINISTRARE LA TERAPIA PRESCRITTA ASSICURARSI DELLA PERVIETA’ DELL’ACCESSO VENOSO MONITORARE ECG, FREQUENZA CARDIACA, SATURAZIONE, TEMPERATURA CORPOREA SEGNALARE L’ INSORGERE DI NUOVI SINTOMI COME TOSSE, TACHIPNEA EDEMA, VARIAZIONE E AGGRAVAMENTO DEL DOLORE ASSICURARE UNA POSIZIONE COMODA PER EVITARE AFFATICAMENTI. CONCLUSIONI: PER TUTTE LE EMERGENZE VALUTATE E’ IMPORTANTE: IL CONTROLLO FREQUENTE DEL PAZIENTE SEGNALARE OGNI VARIAZIONE ASSICURARSI DEL FUNZIONAMENTO DELL’ACCESSO VENOSO IN CASO DI ALTERAZIONE DELLO STATO DI COSCIENZA METTERE IN SICUREZZA IL PAZIENTE GARANTIRNE IL COMFORT BIBLIOGRAFIA DIZIONARIO TEMATICO DI INFERMIERISTICA CLINICA IN AREA CRITICA ED. ITALIANA A CURA DI ROSELLA BARAIOLO McGRAW – HILL 1998