204 9) PARTE TERZA - DISCIPLINE MEDICHE C. L’overdose da oppiacei insorge dopo che si è instaurata una tolleranza e dipendenza fisica da queste sostanze. I sintomi tipici (patognomonici appunto) che si riscontrano sono: euforia, rossore, prurito cutaneo (soprattutto con la morfina), miosi, astenia, riduzione della frequenza del respiro (bradipnea), ipotensione arteriosa, bradicardia, diminuzione della temperatura corporea, restringimento della pupilla (miosi). 10) C. Il quadro clinico nell’intossicazione da cocaina prevede: tachicardia, tachipnea, ipertensione, midriasi, sudorazione eccessiva, ipertermia. I sintomi variano in base all’organo colpito; inoltre, possono manifestarsi paranoia, comportamenti maniacali, agitazione psicomotoria. In caso di intossicazione acuta, i sintomi sono: dolore toracico, dispnea, cefalea, convulsioni. Le complicanze possono essere: ischemia e infarto del miocardio, aritmie, ictus ed edema polmonare. 11) C. Il bromuro di pancuronio è una sostanza miorilassante che viene utilizzata in anestesia generale per facilitare l’intubazione endotracheale, grazie all’effetto miorilassante indotto. 12) A. L’intossicazione indotta da farmaci digitalici provoca soprattutto aritmie da blocchi AV (atrioventricolari), quali: tachicardia atriale con blocco, tachicardia ventricolare fascicolare, tachicardia ventricolare bidirezionale, bigeminismo ventricolare, ritmo idiogiunzionale accelerato. Possono manifestarsi anche altri sintomi, indicativi di sovradosaggio, quali: variazione nella percezione dei colori, disturbi gastrointestinali, allucinazioni, astenia, agitazione e insonnia. 13) C. In caso di sovradosaggio o tossicità da eparina si possono verificare emorragie e l’unico intervento efficace è la somministrazione del solfato di protamina. La dose necessaria viene calcolata considerando che 1 mg di solfato di protamina, somministrato per via e.v., neutralizza 100 U.I. di eparina circolante. 14) D. Tutti i farmaci, se assunti in dosi superiori alla norma, determinano un avvelenamento con conseguenze talvolta mortali. L’intossicazione avviene per cause accidentali o per cause volontarie (tentativo di suicidio). I casi di assunzione accidentale risultano meno gravi dell’assunzione volontaria che mette a rischio la vita a causa dell’eccessiva quantità dei farmaci assunti. I sintomi, molteplici e dose-dipendenti, sono: disturbi a carico del sistema nervoso (confusione, delirio, coma), dell’apparato respiratorio (difficoltà respiratoria) e dell’apparato cardiaco (alterazioni del ritmo). Inoltre, nelle intossicazioni i parametri farmacocinetici si modificano in modo considerevole rispetto a quanto avviene nei dosaggi terapeutici. 15) A. I barbiturici vengono utilizzati in anestesia generale per indurre il sonno nel paziente. L’intossicazione comincia con un bisogno assoluto di dormire che in seguito si trasforma in coma profondo. I riflessi cutanei si attenuano progressivamente fino a scomparire nei casi gravi, la temperatura si riduce, il respiro diventa irregolare, poco profondo e “russante”. Entro 12-24 ore può manifestarsi depressione del respiro e subentrare la broncopolmonite, che può provocare la morte del soggetto. Tra i barbiturici il farmaco che in sovradosaggio risulta più dannoso rispetto agli altri è il fenobarbital. 16) A. Il delirium tremens è una sindrome psicotica che si sviluppa in casi di alcolismo cronico oppure di astinenza causata dall’improvvisa interruzione della somministrazione di benzodiazepine e barbiturici. I sintomi generalmente sono: allucinazioni, confusione mentale, aumento della frequenza cardiaca, tremore e sudorazione. La terapia consiste nel ricovero in ospedale, sedazione, controllo dello stato cardiorespiratorio e dell’equilibrio idrosalino.