IV_XVII_Prefazione:Layout 1 30-11-2010 12:46 Pagina iv PREFAZIONE Un corso di anatomia e fisiologia può rappresentare la premessa per una gratificante carriera in ambito medico. Come insegnanti del corso, siamo consapevoli tanto delle soddisfazioni che si ottengono quanto delle sfide che si devono affrontare quando si cerca di fornire a una popolazione di studenti sempre più eterogenea delle solide fondamenta per poter comprendere la complessità del corpo umano. La dodicesima edizione di Principi di Anatomia e Fisiologia continua a offrire una presentazione bilanciata dei contenuti in relazione al tema da noi scelto come unificatore, l’omeostasi, con discussioni rilevanti circa l’alterazione dell’equilibrio omeostatico. Inoltre, grazie alle osservazioni e ai commenti ricevuti dagli studenti nel corso degli anni, ci siamo convinti del fatto che i lettori imparano più prontamente l’anatomia e la fisiologia se tengono a mente la relazione tra struttura e funzione. Siamo una piccola squadra di autori (un anatomico e un fisiologo) ma le nostre specializzazioni così differenti forniscono il vantaggio pratico di bilanciare con maggior precisione gli aspetti anatomici e quelli fisiologici. Le richieste dei nostri studenti ci ricordano sempre l’importanza e l’efficacia di requisiti quali la semplicità, l’immediatezza e la chiarezza. Per andare incontro a queste specifiche necessità, ciascun capitolo è stato scritto e poi rivisto al fine di comprendere sempre: • trattazioni di anatomia e fisiologia chiare, convincenti e aggiornate; • una grafica curata da esperti con immagini di dimensioni generose; • una parte didattica testata direttamente sugli studenti; • un ampio supporto allo studio. A questi aspetti, fondamentali per la buona riuscita delle lezioni di anatomia e fisiologia, abbiamo affiancato nuovi elementi per migliorare i processi di insegnamento e di apprendimento. NOVITÀ DELLA XII EDIZIONE 䊉 AGGIORNAMENTI NEL TESTO Tutti i capitoli di questa edizione di Principi di Anatomia e Fisiologia sono stati perfezionati attraverso numerose integrazioni nei testi e nella grafica, grazie anche ai suggerimenti ricevuti da parte di revisori, insegnanti e studenti. Alcune rilevanti modifiche riguardano, nel Capitolo 3, il paragrafo sul trasporto attraverso la membrana plasmatica, che ora inizia con una trattazione dei processi di trasporto passivo (diffusione semplice, diffusione facilitata e osmo- iv si) seguita da una discussione sui processi di trasporto attivo (trasporto attivo primario, trasporto attivo secondario e trasporto mediante vescicole, che comprende l’endocitosi, l’esocitosi e la transcitosi). Il Capitolo 12 è stato completamente riscritto al fine di fornire una conoscenza più chiara della struttura e delle funzioni del tessuto nervoso e sono state aggiunte nove nuove illustrazioni e una nuova tabella. Il Capitolo 16 è stato riscritto per chiarire in che modo l’encefalo e il midollo spinale processino le informazioni sensitive e quelle motorie e contiene cinque nuove figure. Nel Capitolo 22 sono stati rivisti in maniera consistente i paragrafi relativi a immunità acquisita, immunità cellulo-mediata, immunità mediata da anticorpi, con cospicui aggiornamenti anche delle illustrazioni. Il Capitolo 26 offre una nuova trattazione del riassorbimento e della secrezione tubulari e della produzione di urina diluita e concentrata, chiarendo così i concetti di moltiplicazione e scambio in controcorrente, anche grazie a illustrazioni semplificate. Tutte le applicazioni cliniche sono state riesaminate in base alla loro diffusione e sono state presentate in riquadri intitolati Correlazioni cliniche affinché siano subito riconoscibili nel corpo del capitolo. Alla fine di ogni capitolo le sezioni dedicate agli Squilibri omeostatici sono state arricchite con nuove illustrazioni, mentre quelle di Terminologia medica sono state aggiornate. 䊉 PRESENTAZIONE GRAFICA Nella sua semplicità, la nuova veste grafica della dodicesima edizione di Principi di Anatomia e Fisiologia fa sì che le illustrazioni rappresentino il punto focale di ogni pagina, strutturata sempre in modo da affiancare testo e relative figure e tabelle, riducendo così il più possibile la necessità di voltare pagina durante la lettura di un argomento. La straordinaria ricchezza di illustrazioni – belle immagini, fotografie al microscopio scelte con cura, eccezionali ingrandimenti a scopo didattico – è sempre stata un tratto distintivo di questo testo. Proseguendo questa tradizione, sono state aggiunte delle fantastiche illustrazioni tridimensionali in quasi tutti i capitoli. Le illustrazioni dello scheletro e delle articolazioni nei Capitoli 7, 8 e 9 sono nuove, così come tutte quelle dei muscoli nel Capitolo 11 e grazie alla loro semplicità e chiarezza supportano la memoria visiva dello studente nell’apprendimento di un numero tanto elevato di strutture anatomiche. Altrettanto importanti sono le numerose nuove immagini che completano la trattazione dei processi fisiologici, ad esempio IV_XVII_Prefazione:Layout 1 30-11-2010 12:46 Pagina v PREFAZIONE quelle che illustrano i potenziali di membrana nel Capitolo 12 o le vie sensitive e motorie nel Capitolo 16. Molte delle figure che rappresentano in contemporanea sia l’anatomia che la fisiologia sono state ripensate in maniera ragionata: in particolare vi è stato un uso diffuso del colore, in modo da fornire un impatto visivo maggiore e rendere più chiari i dettagli dei processi in esame. Tutte le figure che mostrano sezioni trasversali del midollo spinale sono state ricolorate per distinguere meglio la sostan- v za bianca e la sostanza grigia (ad esempio nelle figure 13.3-13.18). Altri esempi sono rappresentati dalle figure 1.6-1.9 relative ai piani e alle cavità del corpo umano; dalla figura 4.6 relativa al tessuto connettivo; dalla figura 10.2 relativa al tessuto muscolare scheletrico; dalle figure 14.17-14.26 relative ai nervi cranici; dalle figure 21.11, 21.15, 21.16 e 21.18 relative ai processi immunitari; dalle figure 26.18-26.19 relative alla moltiplicazione e allo scambio in controcorrente. Arcata zigomatica Sutura coronale OSSO FRONTALE OSSO PARIETALE OSSO SFENOIDE OSSO ZIGOMATICO Squama del temporale OSSO ETMOIDE OSSO LACRIMALE Sutura squamosa Fossa lacrimale Aponeurosi epicraniale OSSO TEMPORALE OSSO NASALE Processo zigomatico Sutura lambdoidea Processo temporale Porzione mastoidea Fossa mandibolare OSSO OCCIPITALE OSSO MASCELLARE Tubercolo articolare Protuberanza occipitale esterna Meato acustico esterno Processo mastoideo MANDIBOLA Processo stiloideo Osso frontale OCCIPITOFRONTALE (VENTRE FONTRALE) CORRUGATORE DEL SOPRACCIGLIO TEMPORALE Elevatore della palpebra superiore ORBICOLARE DELL’OCCHIO Ghiandola lacrimale ELEVATORE PROPRIO DEL LABBRO SUPERIORE Osso zigomatico Nasale Cartilagine nasale PICCOLO ZIGOMATICO Condilo dell’occipitale Veduta laterale destra Mascella GRANDE ZIGOMATICO BUCCINATORE RISORIO MASSETERE PLATISMA ORBICOLARE DELLA BOCCA DEPRESSORE DEL LABBRO INFERIORE Mandibola DEPRESSORE DELL’ANGOLO DELLA BOCCA MENTALE Omoioideo Sternoioideo ELEVATORE DELLA SCAPOLA 3 4 Clavicola 5 TRAPEZIO Cartilagine tiroidea (pomo d’Adamo) Sternocleidomastoideo 6 ELEVATORE DELLA SCAPOLA 7 1a costa SUCCLAVIO Acromion della scapola 1 Processo coracoideo della scapola Scapola (a) Veduta anteriore superficiale (b) Veduta anteriore in profondità 2 PICCOLO PETTORALE Sterno 3 Omero DENTATO ANTERIORE 4 5 DENTATO ANTERIORE Cellula APC Coste 6 Intercostali esterni 6 Retto dell’addome (sezionato) 7 Intercostali interni Co-stimolazione Cellula T helper inattiva 8 8 9 Riconoscimento antigenico 7 9 10 10 (a) Veduta anteriore profonda MHC-II Proteina CD4 Antigene TCR (b) Veduta anteriore a maggior profondità Cellula T helper attivata Cellula T helper inattiva Selezione clonale (proliferazione e differenziazione) Formazione del clone di cellule T helper Capsula glomerulare (di Bowman) Arteriola afferente Glomerulo Tubulo convoluto distale Canale dipendente ligando-chiuso Ca2+ Acetilcolina Na+ Canale dipendente ligando-aperto Cellule T helper attive (secernono IL-2 e altre citochine) Cellule T helper di memoria (cellule longeve) 100 300 Arteriola efferente Tubulo convoluto prossimale 90 300 300 350 350 150 350 550 550 350 550 750 750 550 750 Dotto collettore Uno stimolo chimico fa aprire il canale K+ Fluido interstiziale nella corteccia renale (b) Canale ligando-dipendente 900 80 70 Fluido interstiziale nella midollare renale 65 Dotto papillare Ansa di Henle 65 Urina diluita IV_XVII_Prefazione:Layout 1 30-11-2010 vi PREFAZIONE 䊉 FOTOGRAFIE SU CADAVERE 12:46 Pagina vi frutto del lavoro del suo collega (e in precedenza allievo) Shawn Miller, altre sono state eseguite dagli studenti sotto la guida dello stesso Mark. La corrispondenza di queste fotografie con i disegni “line art” avvicina il più possibile gli studenti all’esperienza in un vero laboratorio di dissezione. In questa edizione è stato aumentato il numero di fotografie su cadavere e molte di quelle già presenti sono state sostituite da nuove immagini: si tratta di fotografie fatte da Mark Nielsen nel suo laboratorio presso la University of Utah. Molte delle meticolose dissezioni raffigurate sono il Peduncolo cerebrale Femore Cartilagine articolare LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE LEGAMENTO CROCIATO POSTERIORE LEGAMENTO COLLATERALE FIBULARE LEGAMENTO COLLATERALE TIBIALE MENISCO LATERALE MENISCO MEDIALE Collicolo superiore Collicolo inferiore Corpo mammillare Cervelletto: Ponte ARBOR VITAE (SOSTANZA BIANCA) Quarto ventricolo CORTECCIA CEREBELLARE (SOSTANZA GRIGIA) Midollo allungato LAMINE Legamento posteriore della testa della fibula LEGAMENTO POPLITEO OBLIQUO (RESECATO) Fibula Tibia MEDIALE Midollo spianle LATERALE (d) Veduta mediale di cervelletto e tronco encefalico in una sezione sagittale mediana (g) Veduta posteriore 䊉 FOTOGRAFIE AL MICROSCOPIO Epatocita Mark Nielsen è anche l’autore della maggior parte delle nuove fotografie al microscopio di questa edizione. Alcune presentazioni si sviluppano in sequenze a ingrandimento progressivo, permettendo agli studenti di visualizzare in maniera chiara gli specifici dettagli anatomici. Vena centrolobulare Sinusoide MO 100x (c) Fotomicrografie MO Triade portale: Ramo dell’arteria epatica Condotto biliare Ramo della vena porta MO ATLANTE FOTOGRAFICO DEL CORPO UMANO di Gerard J. Tortora 䊉 Accompagna e completa l’opera un ricco atlante fotografico dall’elevata qualità delle immagini (fotografie su cadavere e al microscopio) che può essere utilizzato nelle aule di lezione e nei laboratori oppure per lo studio e il ripasso. 150x 50x IV_XVII_Prefazione:Layout 1 30-11-2010 12:46 Pagina vii PREFAZIONE RINGRAZIAMENTI Desideriamo ringraziare in modo particolare i numerosi colleghi per i loro preziosi contributi a questa edizione. Un grazie a Marg Olfert e Linda Hardy del Saskatchewan Institute of Applied Science and Technology, che hanno esaminato i Test di autovalutazione e le sezioni di Riflessione critica su casi clinici alla fine di ogni capitolo. La nostra gratitudine va inoltre a Tom Lancraft del St. Petersburg College per tutti i suoi contributi al corso QuickStart di WileyPLUS ideato per questo libro di testo. Un ringraziamento speciale a Kathleen Schmidt Prezbindowski, autrice della Guida all’Apprendimento da numerose edizioni. Un gruppo di insegnanti di grande talento ha contribuito all’elevata qualità del materiale aggiuntivo di questa edizione. Desideriamo dare un riconoscimento a ciascuno di essi, ringraziandoli singolarmente per il lavoro svolto. Un ringraziamento speciale a: Connie Allen, Edison College; Gary Allen, Dalhousie University; Lois Borek, Georgia State University; Laura Branagan, Foothill College; Valerie Harper; Donald Ferruzzi, Suffolk Community College; Candace Francis, Palomar College; Chaya Gopalan, St. Louis Community College; Jacqueline Jordan, Clayton State University Community College; Brenda Leady, University of Toledo; Daniel Mark Pavuk, Bowling Green State University; Lynn Preston, Tarrant County College; Saeed Rahmanian, Roane State Community College; Claudia Stanescu, University of Arizona; Eric Sun, Macon State University; Lynn Wandrey, Mott Community College; Terry Wiseth, Northland College. Desideriamo ringraziare James Witte e Prasanthi Pallpu della Auburn University e dell’Institute for Learning Styles Research per aver collaborato con noi nello sviluppo delle domande e degli strumenti che consentiranno agli studenti di definire, comprendere e mettere in pratica le proprie preferenze negli stili di apprendimento. Non sarebbe stato possibile realizzare questo libro di testo senza il talento e le abilità di tanti straordinari illustratori medici. Nel corso degli anni Kevin Sommerville ci ha fornito innumerevoli illustrazioni e diversi dei nuovi disegni di questa edizione sono il frutto del talento delle sue mani. Apprezziamo enormemente la lunga collabora- vii zione con Kevin. Vogliamo anche dare il benvenuto nel nostro “team” a due nuovi illustratori: John Gibb è responsabile di tutto il nuovo materiale illustrativo relativo allo scheletro e di molte delle splendide nuove illustrazioni dei muscoli, mentre Richard Coombs ha fornito il suo contributo ai Capitoli 1, 22 e 24. Ringraziamo anche gli artisti degli Imagineering Media Services per tutto ciò che fanno al fine di migliorare la presentazione grafica di questo testo. A Mark Nielsen e Shawn Miller della University of Utah va tutta la nostra gratitudine per le eccellenti dissezioni da cui sono state prese le fotografie su cadavere e le numerose nuove fotografie istologiche al microscopio che ci hanno fornito. Siamo estremamente grati anche a tutti i nostri colleghi che hanno revisionato il manoscritto o preso parte a discussioni di gruppo offrendo numerosi suggerimenti per migliorare il testo: Doris Benfer, Delaware County Community College; Franklyn F. Bolander, Jr., University of South Carolina Columbia; Carolin Bunde, Idaho State University; Brian Carver, Freed-Harman University; Bruce A. Fisher, Roane State Community College; Purti Gadkari, Wharton County Junior College; Ron Hackney, Volunteer State Community College; Clare Hays, Metropolitan State College of Denver; Catherine Hurlbut, Florida Community College Jacksonville; Leonard Jago, Northampton Community College; Wilfredo Lopez-Ojeda, University of Central Florida; Jackie Reynolds, Richland College; Benita Sabie, Jefferson Community & Technical College; Leo B. Stouder, Broward Community College; Andrew M. Scala, Dutchess Community College; R. Bruce Sundrud, Harrisburg Area Community College; Cynthia Surmacz, Bloomsburg University; Harry Womack, Salisbury University e Mark Womble, Youngstown State University. Infine, un sentito grazie alla casa editrice Wiley. Per noi è un piacere collaborare con un gruppo di professionisti dell’editoria così entusiasti, scrupolosi e dotati di talento. I nostri ringraziamenti vanno a tutto il gruppo: Bonnie Roesch, Karen Trost, , Lorraina Raccuia, Lauren Morris, Lisa Wojcik, Hilary Newman, Anna Melhorn, Madelyn Lesure, Karin Kincheloe, Linda Muriello e Clay Stone. Gerard J. Tortora Bryan Derrickson IV_XVII_Prefazione:Layout 1 viii 30-11-2010 12:46 Pagina viii PREFAZIONE NOTA PER LO STUDENTE 䊉 OBIETTIVI • Evidenziare le tappe del meccanismo di scorrimento dei filamenti nella contrazione muscolare. • Descrivere come insorgono i potenziali d’azione nella giunzione neuromuscolare. Questo libro di testo presenta un’ampia gamma di funzionalità speciali che renderanno lo studio dell’anatomia un’esperienza molto gratificante e che sono state sviluppate basandosi sui commenti ricevuti dagli studenti che hanno utilizzato le precedenti edizioni. Ogni paragrafo di ciascun capitolo è introdotto dagli 䊉 VERIFICA Obiettivi, che aiuteranno a mettere a fuoco i concetti da 7. Quale ruolo svolgono le proteine contrattilli, tenere presenti durante la lettura. A fine paragrafo si potrà regolatorie e strutturali nella contrazione muscovalutare il proprio apprendimento rispondendo alle lare? domande di Verifica: se lo studente troverà delle difficol8. Qual è il ruolo degli ioni calcio e dell’ATP nella tà nel rispondere ai quesiti, potrà rileggere la sezione pricontrazione muscolare? ma di continuare. 9. In che modo la lunghezza del sarcomero influisce In questo corso di anatomia e fisiologia lo studio delle sulla massima tensione che il muscolo può svilupillustrazioni (comprendenti sia schemi che fotografie) ha pare? la stessa importanza della lettura del testo. Per ottenere il 10. In cosa differisce la placca motrice dalle altre meglio dall’apparato iconografico, si consiglia di utilizzaparti di sarcolemma? re gli strumenti supplementari alle figure, che consentono di meglio comprendere i concetti presentati. La didaFigura 24.11 Superficie esterna e configurazione interna dello stomaco. scalia spiega in modo chiaro « Lo stomaco presenta quattro porzioni: cardias, fondo, corpo e parte pilorica. e sintetico di cosa tratta la figura che si sta osservando, mentre subito sotto, preceduEsofago to da una freccia, viene presentato un concetto chiave FONDO FUNZIONI DELLO STOMACO Sfintere che descrive l’idea di base esofageo 1. Forma il chimo, mescolando T. sierosa inferiore saliva, cibo e succo gastrico. rappresentata nell’immagiT. muscolare: CARDIAS 2. Serve per raccogliere il cibo, Strato CORPO ne. A volte è presente un diaprima del suo rilascio longitudinale nell’intestino tenue. Piccola gramma di orientamento Strato curvatura 3. Secerne succo gastrico, circolare PILORO che contiene HCl (uccide che aiuta a comprendere la i batteri e denatura Strato prospettiva dalla quale si sta le proteine), pepsina (comincia obliquo la digestione delle proteine), osservando lo specifico prefattore intrinseco (favorisce Grande l’assorbimento della vitamina parato anatomico raffiguracurvatura B ) e lipasi gastrica (contribuisce alla digestione to. Infine, ai piedi di ogni dei trigliceridi). figura viene presentata una 4. Secerne gastrina nel sangue. Sfintere domanda di verifica sul Pieghe pilorico Duodeno CANALE materiale esaminato. Spesso ANTRO PILORICO PILORICO lo studente potrà rispondere (a) Veduta anteriore delle porzioni dello stomaco semplicemente osservando la figura, mentre altre volte Esofago la domanda rimanderà a FONDO un’attenta rilettura del testo di commento alla figura. In CARDIAS altri casi ancora lo studente Pieghe sarà spinto a ragionare sulPiccola l’argomento in esame o a curvatura fare previsioni su una conseDuodeno guenza prima che questa PILORO CORPO venga descritta nel testo. Le CANALE PILORICO Sfintere pilorico risposte corrette sono riportate alla fine di ogni capitolo. ANTRO PILORICO Grande curvatura Alcune figure comprendono poi dei riquadri sulle funzioni, brevi sintesi relative alle funzioni delle strutture ana(b) Veduta anteriore della superficie interna tomiche mostrate. Lo studio della fisiologia richiede la comprensione di ? Dopo un pasto abbondante lo stomaco presenta ancora pieghe? una sequenza di processi correlati evidenziati nel cor12 IV_XVII_Prefazione:Layout 1 30-11-2010 12:46 Pagina ix PREFAZIONE so del testo attraverso speciali liste numerate che trovano corrispondenza in segmenti numerati nelle figure di accompagnamento. Questo tipo di approccio è utilizzato in modo esteso in tutto il volume per rendere chiaro il flusso di eventi coinvolti nei processi più complessi. Figura 12.23 Trasmissione del segnale in una sinapsi chimica. Attraverso l’esocitosi delle vescicole sinaptiche, un neurone presinaptico rilascia le molecole di neurotrasmettitore. Il neurotrasmettitore diffonde attraverso lo spazio sinaptico e successivamente si lega ai recettori presenti sulla membrana plasmatica del neurone presinaptico, dando origine a un potenziale postsinaptico. una sinapsi chimica, il neurone presinaptico converte un segnale elettrico (impulso nervoso) in un segnale chimico « In(rilascio del neurotrasmettitore). A sua volta il neurone postsinaptico converte nuovamente il segnale chimico in un segnale elettrico (potenziale postsinaptico). Neurone presinaptico Imparare l’anatomia con tutta la terminologia relativa ai diversi sistemi e apparati può rivelarsi scoraggiante. Per molti argomenti, tra cui ossa, articolazioni, muscoli scheletrici, anatomia di superficie, vasi sanguigni e nervi, sono state create delle apposite TAVOLE di presentazione organizzate in segmenti. Ciascuna tavola è costituita dalla formulazione dell’obiettivo, una visione d’insieme, una tabella riassuntiva degli aspetti anatomici più rilevanti, un gruppo di illustrazioni o fotografie e una domanda di verifica. A volte è presente anche un riquadro dedicato alle Correlazioni cliniche. 1 Impulso nervoso 2 2 Canali Ca2+ voltaggio-dipendenti Citoplasma Vescicole sinaptiche Spazio sinaptico Ca2+ 3 Neurone postsinaptico 6 Potenziale postsinaptico • Descrivere origine, inserzione, azione e innervazione dei muscoli estrinseci dell’occhio. I muscoli che muovono il bulbo oculare sono chiamati muscoli estrinseci dell’occhio perché originano al di fuori del bulbo, sulle superfici dell’orbita, e si inseriscono sulla superficie più esterna della sclera (porzione della tonaca fibrosa dell’occhio) (figura 11.5). I muscoli estrinseci costituiscono un esempio dei più rapidi contrattori e dei muscoli scheletrici più finemente controllati dell’intero corpo umano. Tre paia di muscoli estrinseci dell’occhio controllano i movimenti del bulbo oculare: (1) retto superiore e inferiore, (2) retto mediale e laterale, (3) obliquo superiore e inferiore. I quattro muscoli retti (superiore, inferiore, mediale, laterale) originano tutti da un anello tendineo comune, posto in corrispondenza del fondo dell’orbita, e prendono inserzione sulla sclera dell’occhio. Come si può estrapolare dai loro nomi, i retti superiore e inferiore muovono il bulbo superiormente e inferiormente mentre i retti laterale e mediale muovono il bulbo oculare lateralmente e medialmente. Impulso nervoso Perché la sinapsi elettrica può lavorare in due direzioni, mentre la sinapsi chimica può trasmettere il segnale in una sola direzione? K+ - in entrambi i casi, l’interno della cellula diventa più negativo. 7 Quando G un potenziale postsinaptico depolarizzante raggiunge il valore soglia, innesca un potenziale d’azione nell’assone del neurone postsinaptico. Nella maggior parte delle sinapsi chimiche, l’informazione può essere trasmessa in una sola direzione – da un neurone presinaptico a un neurone postsinaptico o a un effetdel voltaggio della membrana è il potenziale postsitore, come fibre muscolari o cellule ghiandolari. Ad esemnaptico. A seconda dello ione che riesce a permeare pio, la trasmissione sinaptica in una giunzione neuromuL’azione dei muscoli obliqui invece non può essere R R E L A Z I O Npostsinaptico I CLINICHE invece uno convergente,somatico condizione in il canale, •ilCOpotenziale può scolare (GNM)mina procede da strabismo un motoneurone a cui dedotta dai loro nomi. Il muscolo obliquoattraverso superiore oril’occhio ascheletrica riposo è deviato e non possono Strabismo essere una depolarizzazione o una iperpolarizzazione. una fibra muscolare (maverso nonl’interno nella direzione gina dal fondo dell’orbita, in prossimità dell’anello tendiquindi essere eseguiti movimenti verso l’esterno. esempio, dei canali Na=+ permette neo comune, quindi si dirige in avanti perAd terminare con l’apertura opposta). terminazioni sinaptiche dei neuroni preLo strabismo (strabós losco) è unal’incondizione in cui gli Solo Ile possibili trattamenti terapeutici per correggere lo strabiun tendine cilindrico. Tale tendine entra in gresso un anellodifibroioni Na+, assi chevisivi causa depolarizzazione. rilasciaredallo i neurotrasmettitori la la non una sono diretti verso lo stesso puntosinaptici dello spa- possono smo dipendono specifico tipo di difettoeesolo includono cartilagineo a forma di puleggia, chiamato Al troclea (trocha- l’apertura K+ causa contrario, dei canali Cl–unomancato zio determinando quindi allineamento dei due membrana delchirurgia, neurone postsinaptico i (insieme recettoridi proceduche la terapia del sistemaha visivo lía = carrucola) per poi decorrere in corrispondenza della –o può risultare come conseocchi. Può essere ereditario re finalizzate alla rieducazione dei centri di controllo iperpolarizzazione. L’apertura dei canali Cl permette possono riconoscere e legare il neurotrasmettitore. Comeenceporzione anteromediale della volta dell’orbita. Il tendine guenza di danni alla nascita, di debolezza inserzioni falici) e l’educazione muscoli agli ioni Cl– di entrare all’interno della cellula, men- dellerisultato, il potenziale d’azione siortottica muove(rieducazione in una soladeidireinfine, piega e prende inserzione sulla superficie posteromuscolari, di problemi a livello dei centri di controllo ceredell’occhio che vengono rinforzati). • K+ permette la fuoriuscita di laterale del bulbo oculare. Ne consegue tre che l’apertura il muscolo dei canali zione. brali o di anomalie locali. Può essere costante o intermitten- ORIGINE obliquo superiore muova il bulbo oculare verso il basso e lateralmente. Il muscolo obliquo inferiore origina dalla porzione dell’osso mascellare che partecipa alla formazione della regione anteromediale del pavimento orbitale. Passa quindi posterolateralmente per poi inserirsi sulla superficie posterolaterale del bulbo oculare. In virtù di questo decorso, il muscolo obliquo inferiore muove il bulbo oculare verso l’alto e lateralmente. Il muscolo elevatore della palpebra superiore, a differenza dei muscoli retti e obliqui, non muove il bulbo oculare bensì solleva la palpebra superiore determinando l’apertura dell’occhio. È dunque da considerarsi un antagonista del muscolo orbicolare dell’occhio che invece chiude l’occhio. INSERZIONE AZIONE INNERVAZIONE Retto superiore Anello tendineo comune (inserito sull’orbita e disposto a circondare il canale ottico e la parte mediale della fessura orbitaria superiore). Regione superiore e centrale del bulbo oculare (appena posteriormente alla giunzione corneosclerale). Muove i bulbi oculari verso l’alto (elevazione), medialmente (adduzione) e li ruota medialmente. Retto inferiore Come sopra. Regione inferiore e centrale del bulbo oculare (appena posteriormente alla giunzione corneosclerale). Muove i bulbi oculari verso il Nervo oculomotore basso (abbassamento), (III paio dei nervi medialmente (adduzione) e li cranici). ruota medialmente. Regione laterale del bulbo oculare (appena posteriormente alla giunzione corneosclerale). Muove i bulbi oculari lateralmente (abduzione). Nervo abducente (VI paio dei nervi cranici). Nervo oculomotore (III paio dei nervi cranici). Come sopra. Nervo oculomotore (III paio dei nervi cranici). te. Nello strabismo ciascun occhio invia un’immagine a una diversa area cerebrale e, dal momento che il cervello tende a escludere le informazioni provenienti da uno dei due occhi perché creano confusione, l’occhio non utilizzato si indebolisce perdendo l’acuità visiva (il cosiddetto “occhio pigro”) fino a generare un’ambliopia. Lo strabismo divergente si verifica quando, in seguito a una lesione del nervo oculomotore (III paio di nervi cranici), l’occhio a riposo è indotto a deviare verso l’esterno e risulta quindi impossibile muovere il bulbo oculare verso il basso e medialmente. Una lesione del nervo abducente (VI paio dei nervi cranici) deter- Figura 11.5 Muscoli della testa che muovono il bulbo oculare (muscoli estrinseci dell’occhio) e la palpebra superiore. Troclea muscoli estrinseci del « Ibulbo oculare sono tra RETTO SUPERIORE i più veloci contrattori e i più finemente controllati muscoli scheletrici dell’intero corpo. Correlazioni tra muscoli e movimenti Disporre i muscoli di questa tavola in base alle azioni svolte dai bulbi oculari. (1) elevazione, (2) abbassamento, (3) abduzione, (4) adduzione, (5) rotazione mediale e (6) rotazione laterale. Lo stesso muscolo può essere citato più di una volta. 䊉 VERIFICA Quali muscoli si contraggono e si rilassano, rispettivamente, in ciascun occhio quando un individuo guarda alla sua sinistra senza muovere la testa?䊉 OBLIQUO SUPERIORE Osso frontale ELEVATORE DELLA PALPEBRA Bulbo oculare RETTO MEDIALE Cornea Nervo ottico (II) Anello tendineo RETTO LATERALE Osso spenoide RETTO INFERIORE Mascella Retto mediale Come sopra. Regione mediale del bulbo oculare (appena posteriormente alla giunzione corneosclerale). Muove i bulbi oculari medialmente (adduzione). Obliquo superiore Porzione di corpo dello sfenoide intorno al canale ottico, superiormente e medialmente all’anello tendineo dell’orbita. Superficie laterosuperiore del bulbo oculare, tra i muscoli retto superiore e retto laterale. L’inserzione avviene per mezzo di un tendine che passa attraverso una troclea (anello fibroso sull’osso frontale). Muove i bulbi oculari verso il Nervo trocleare (IV basso (abbassamento), paio dei nervi lateralmente (abduzione) e li cranici). ruota medialmente. Obliquo inferiore Porzione di osso mascellare che partecipa alla formazione del pavimento della cavità orbitaria. Superficie lateroinferiore del bulbo oculare, tra i muscoli retto inferiore e retto laterale. Muove i bulbi oculari verso l’alto (elevazione), lateralmente (abduzione) e li ruota lateralmente. Nervo oculomotore (III paio dei nervi cranici). Elevatore della palpebra superiore Volta della cavità orbitaria (in corrispondenza della piccola ala dello sfenoide, superiormente e inferiormente al canale ottico). Profondità della cute della palpebra superiore; lamina profonda del tarso superiore (fascio di connettivo denso che rinforza la palpebra superiore). Innalza la palpebra superiore e quindi apre l’occhio opponendosi alla forza di gravità. Nervo oculomotore (III paio dei nervi cranici). TAVOLA 11.2 7 Muscoli che muovono il bulbo oculare (muscoli 6 Come gli ioni passano attraverso i canali, il voltaggio G della membrana si modifica. Questo cambiamento estrinseci dell’occhio) e la palpebra superiore OBIETTIVO 350 Canale ligando-dipendente aperto 5 Canale ligando-dipendente chiuso recettori sui canali ligando-attivati causa l’apertura dei canali e permette a particolari ioni di fluire attraverso la membrana. Retto laterale + 4 5 Il legame delle molecole di neurotrasmettitore ai loro G MUSCOLO Na Neurotrasmettitore Recettore del neurotrasmettitore gano a recettori ionotropi; alcuni si legano a recettori metabotropi (descritti tra poco). 䊉 2+ Ca 2+ Ca Bulbo terminale sinaptico ? TAV O L A 1 1 . 2 ix OBLIQUO INFERIORE OBLIQUO INFERIORE RETTO SUPERIORE (a) Veduta laterale del bulbo oculare destro Troclea RETTO LATERALE RETTO MEDIALE OBLIQUO RETTO SUPERIORE INFERIORE (b) Movimenti del bulbo oculare destro in risposta alla contrazione dei muscoli estrinseci ? In che modo il muscolo obliquo inferiore muove il bulbo oculare superiormente e lateralmente? TAVOLA 11.2 351 IV_XVII_Prefazione:Layout 1 x 30-11-2010 12:46 Pagina x PREFAZIONE Alla fine di ciascun capitolo vi sono alcune risorse utili per lo studio. Le sezioni dedicate agli Squilibri omeostatici presentano una trattazione sintetica delle malattie e dei disordini più importanti rappresentativi delle deviazioni dalla normale omeostasi, fornendo risposte a numerosi quesiti di tipo medico. La sezione Terminologia medica comprende una selezione di termini attinenti a condizioni normali e patologiche. Il Riepilogo dei concetti è un estratto succinto di argomenti importanti che sono stati affrontati nel corso del capitolo. I Test di autovalutazione permettono di valutare la comprensione del contenuto del capitolo, mentre la Riflessione critica su casi clinici consente di applicare i concetti contenuti nel capitolo a situazioni specifiche. Le risposte ai Test di autovalutazione e alcuni suggerimenti di risposta alla Riflessione critica su casi clinici (per alcuni dei quali non vi è una singola risposta corretta) sono riportate in appendice alla fine del volume. R I E PI LO G O D E I CO N C E T T I Organizzazione dell’encefalo, atrutture protettive Cervelletto (p. 507) e vascolarizzazione (p. 496) 1. Il cervelletto occupa la regione posteroinferiore della cavità 1. Le parti principali dell’encefalo sono il tronco cerebrale, il cranica ed è formato da due emisferi laterali e una regione cervelletto, il diencefalo e il cervello. mediale stretta chiamata verme. 2. L’encefalo è protetto dalle ossa del cranio e dalle meningi 2. Esso si collega al tronco encefalico mediante tre paia di encefaliche. peduncoli cerebellari. 3. Le meningi encefaliche sono in continuità con quelle spinali. 3. Il cervelletto rende più uniformi i movimenti e coordina le Procedendo dall’esterno verso l’interno esse sono: dura contrazione dei muscoli scheletrici. È inoltre coinvolto nel manmadre, aracnoide, pia madre. tenimento della postura e dell’equilibrio. 4. Il sangue arriva all’encefalo prevalentemente attraverso le Diencefalo (p. 510) arterie carotidi interne e le arterie vertebrali. p ventricolo ed è formato da tala1. Il diencefalo circonda il terzo 5. Un qualunque tipo di interruzione dell’apporto di ossigeno o mo, ipotalamo ed epitalamo. glucosio all’encefalo può causare un indebolimento o un dan2. Il talamo è posto superiormente al mesencefalo e contiene no permanente o la morte delle cellule cerebrali. nuclei che funzionano da stazioni di ritrasmissione (relais) per 6. La barriera ematoencefalica fa TOVA in modo TE S T (BEE) D I AU LUche TAleZ Idiverse ONE la maggior parte degli impulsi sensitivi diretti alla corteccia sostanze si muovano tra sangue e tessuto nervoso a velocità cerebrale. Il talamo contribuisce anche alle funzioni motorie, differenti e previene il le trasferimento di alcune sostanze dal Completa seguenti frasi (b)ruolo nel mantenimento dello stato di coscienza trasmettendo le informazioni dal cervelletto e dai nuclei della sangue all’encefalo. (c) ruolo nell’espressione delle emozioni e nella memoria 1. Gli emisferi cerebrali sono collegati al loro interno mediante base all’area motoria primaria della corteccia cerebrale. Gioca (d)regolazione della temperatura corporea una spessa banda di sostanza bianca chiamata _____. inoltre un ruolo nel mantenimento dello stato di coscienza. Liquido cerebrospinale (p. 499) (e) ritrasmissione degli impulsi di tipo sensitivo alla cortec2. Elenca i cinque lobi di un emisfero cerebrale: _____, _____, cia cerebrale _____, _____, _____. 7. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? 3. La _____ suddivide il cervello in una metà destra e una metà (a) L’apporto di sangue all’encefalo è dato in prevalenza dalsinistra. le arterie carotidi interne e dalle arterie vertebrali. (b)Per Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false R I F LE S S I O N E C R I T I C A S U C A S I C L I N I C I la produzione di ATP, i neuroni encefalici utilizzano quasi esclusivamente la respirazione aerobica. 4. Il tronco encefalico è formato da midollo allungato, ponte e (c) Un’interruzione delcompagnia flusso sanguigno all’encefalo anche 3. Una farmaceutica intende sviluppare un farmaco 1. Una donna anziana ha avuto una ICV (ictus) e adesso presendiencefalo. perQuali soli 20 secondi danneggiare funzioni cerebrali. per ilpuò controllo di unaleparticolare malattia dell’encefalo. Qual ta difficoltà nel muovere il braccio 5. Uno studente ben preparato si appresta a sostenere un destro esame.e nel parlare. (d)L’apporto di glucosio all’encefalo deve essere continuo.per lo sviluppo di un è uno dei principali ostacoli fisiologici aree dell’encefalo sono state colpite dall’ischemia? Mentre risponde con una certa sicurezza alle domande, il suo (e) Bassi livelli di farmaco glucosiodel nelgenere sangueeche è diretto all’encequali strategie può attuare la compagnia cervello sta producendo betadi recente un’infezione virale e adesso non rie2. Nicky onde ha avuto URE per oltrepassare tale ostacolo e per permettere ? R I S P O S TE A LLE D O M A N D E D E LLE F I Gfarmaceutica sce a muovere i muscoli sul lato destro della faccia. Inoltre quindi al farmaco di raggiungere l’encefalo, sede in cui è non riesce a percepire i sapori, avverte un senso di secchezza richiesto? 14.14 La componente del sistema limbico che funziona insieme al 14.1 La parte più èvoluminosa è il cervello. a livello della cavità orale e non in grado didell’encefalo chiudere l’occervello nei processi relativi alla memoria è l’ippocampo. 14.2 Procedendo superficiale alla più interna, le tre chio destro. Quale nervo cranico èdalla stato più colpito dall’infezione 14.15 L’area funzionale della corteccia cerebrale che permette il meningi encefaliche sono la dura madre, l’aracnoide e la virale? riconoscimento di un oggetto al solo tatto è l’area somatopia madre. sensoriale associativa; quella che traduce i pensieri in paro14.3 La regione dell’encefalo che si trova anteriormente al le è l’area del linguaggio di Broca; quella che serve come quarto ventricolo è il tronco cerebrale, quella che si trova banca di memoria per le attività motorie sequenziali e comin posizione posteriore è il cervelletto. plesse già acquisite è l’area premotoria; quella che permet14.4 Il liquido cerebrospinale viene riassorbito a livello dei vilte di riconoscere un particolare suono come un discorso, li aracnoidei che si proiettano nei seni venosi della dura una melodia o un rumore è l’area acustica associativa. madre. 14.16 Le onde cerebrali che in un EEG rappresentano un indice 14.5 Le piramidi si trovano nel midollo allungato; i peduncoli di stress emotivo sono le onde theta. cerebrali si trovano nel mesencefalo. 14.6 Decussazione 14.17 Le fibre del tratto olfattivo terminano a livello dell’area significa incrociamento, intersezione a forma di “X”. La olfattiva primaria, nel lobo temporale della corteccia cereconseguenza funzionale della decussazione delle piramidi brale. è che ciascun lato del cervello controlla i muscoli posti sul