Ginnastica: esercizi e consigli per allenare gli occhi

Ginnastica: esercizi e consigli per allenare gli occhi
8 August 2016
Un buon allenamento per rilassare gli occhi affaticati, stimolare la
funzionalità visiva e prendersi cura del contorno occhi.
Che cos’è la ginnastica oculare?
Capita a tutti: dopo giornate intere passate davanti al computer, al volante lungo strade assolate
inframmezzate da tunnel bui o a leggere in ambienti male illuminati, si arriva a sera con gli occhi
stanchi. E questa sensazione di malessere sembra diffondersi in tutto il corpo. Cambiare i
comportamenti connessi alle nostre occupazioni è difficile, ma un rimedio per sciogliere le
tensioni e ritrovare elasticità c’è. E non costa nulla, se non un po’ di attenzione e di continuità.
È la ginnastica oculare, o “visual training”: un insieme di esercizi mirati che, agendo
sui muscoli oculari, è in grado di tonificare e rinforzare i nostri occhi.
I 6 muscoli coinvolti nella ginnastica oculare
I muscoli extraoculari, o estrinseci, sono sei per ogni occhio:
1. retto mediale,
2. retto laterale,
3. retto superiore,
4. retto inferiore,
5. piccolo obliquo,
6. grande obliquo.
Questi muscoli sono in azione anche durante il sonno. Nella vita quotidiana, però, si tende a
privilegiare un unico asse visivo e si usano poco le posizioni estreme di sguardo. Girando,
alzando o abbassando la testa aiutiamo l’occhio a scorgere l’oggetto d’interesse, ma
risparmiamo i muscoli oculari, che per restare efficienti devono essere usati e sottoposti a un
movimento continuo.
Tempi e obiettivi del visual training
Gli esercizi suggeriti dalla ginnastica oculare mantengono in allenamento i muscoli interessati,
ottenendo alcuni importanti risultati come, per esempio:
· stimolare la convergenza degli occhi, aiutando a focalizzare;
· rilassare la vista, abituando gli occhi a prendersi delle pause;
· tonificare i tessuti muscolari dopo un intervento chirurgico, per esempio di strabismo;
· prevenire inestetismi come zampe di gallina e palpebre pesanti.
L’importante è ritagliarsi del tempo per praticarli quotidianamente, almeno 25–30 minuti al
giorno, anche ripartiti in più tranche.
Attenzione però: esercitare i muscoli oculari non elimina i disturbi più comuni che richiedono
lenti correttive, come miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia, né sono in grado di
curare il glaucoma o la degenerazione maculare.
I tre esercizi principali per la ginnastica degli occhi
Esercizio per focalizzare: sedersi rilassati, ma dritti. Guardare il più possibile a sinistra,
contando fino a 5 e senza muovere la testa. Sbattere le palpebre e riportare lo sguardo davanti
a sé. Guardare a destra con le stesse modalità. Ripetere l’esercizio tre volte, sbattendo le
palpebre tra una serie e l’altra. In seguito ripetere il tutto, prima guardando verso l’alto, poi
verso il basso.
Esercizio per rilassare gli occhi: pulire le mani con accuratezza e scaldare i palmi sfregandoli
tra loro. Appoggiare le mani sugli occhi chiusi cercando di toccare con leggerezza le ossa
intorno agli occhi, senza sfiorare le palpebre. Contare almeno fino a 70.
Esercizio per mantenere gli occhi giovani: roteare lo sguardo lentamente fin dove si riesce,
tenendo la testa ferma. Sbattere le ciglia contando fino a 20. Tenere gli occhi chiusi, contando
di nuovo fino a 20. Ripetere l’esercizio tre volte, poi tenere gli occhi spalancati il più possibile,
per altri 20 secondi almeno. Questo esercizio serve anche per chi passa tante ore davanti al
computer. Sbattere le palpebre aiuta anche a lubrificare e idratare gli occhi, attraverso le
lacrime si eliminano tossine e si distribuisce in modo uniforme il film lacrimale sugli occhi. Di
conseguenza, sbattere le palpebre può contribuire a combattere la secchezza oculare.
Lo yoga: occhi, corpo e cervello si influenzano
Come insegna lo yoga, occhi, corpo e cervello sono un’entità e s’influenzano
reciprocamente; gli esercizi come quelli indicati dal visual training e tanti altri insegnano a
rilassare il tono dei muscoli oculari, a muovere gli occhi in modo fluido e coordinato e a
focalizzare. Aiutano quindi ad avere una visione “facile” e che non comporti sforzi inutili,
attraverso la quale il nostro cervello raccoglie le informazioni preziose.
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