fallimento del mercato - Scuola di Giurisprudenza

Esternalità
Nozione
• Si ha un’esternalità quando le decisioni di produzione e/o di
consumo di un singolo bene o servizio hanno degli effetti sul
benessere individuale di cui i prezzi di mercato non tengono
conto.
• Quando gli effetti consistono in un maggior costo o in un
danno si ha un’esternalità negativa: viene prodotta una
quantità eccessiva del bene.
• Quando gli effetti consistono in un maggior beneficio si ha
un’esternalità positiva: viene prodotta una quantità troppo
ridotta del bene.
Esternalità negativa
• Sul mercato si determina un equilibrio (Pm;Qm) che tiene conto
dei soli costi di produzione del bene o del servizio (costi privati).
• La produzione o il consumo del bene o del servizio comporta però
dei costi esterni di cui il mercato non tiene conto.
• La somma dei costi privati e dei costi esterni è pari ai costi sociali,
cioè ai veri costi che la collettività sopporta per la produzione o il
consumo del bene o del servizio.
• Se i costi esterni venissero contabilizzati dal mercato e quindi se la
curva di offerta si basasse sui costi sociali anziché sui soli costi
privati, si determinerebbe un equilibrio (Ps;Qs) con una quantità
inferiore e un prezzo superiore rispetto a quelli di mercato.
Esternalità negativa: l’esempio
dell’inquinamento
• Immaginiamo che la produzione di un bene dia luogo, oltre ai
consueti costi di produzione (per l’utilizzo di lavoro e
capitale) anche a costi dovuti all’inquinamento dell’aria e
dell’acqua.
• Sono costi per gli individui che subiscono l’inquinamento e
un peggioramento delle condizioni di salute e per la
collettività che deve fornire loro le cure.
• Questi costi sono normalmente esterni al mercato: in
assenza di uno specifico intervento pubblico, il mercato non
ne tiene conto, e si limita a considerare i costi privati (cioè i
costi di produzione).
Esternalità negativa: rappresentazione grafica
Il mercato considera i soli
costi marginali PRIVATI e
viene scambiata la
quantità Qm al prezzo Pm
CMGP
M
Pm
M=equilibrio di mercato
D
Qm
Esternalità negativa: rappresentazione grafica
CMGS=CMGP+CMGE
Ma in realtà i costi SOCIALI di
produzione del bene sono
superiori a causa
dell’esistenza dell’esternalità
(es: i costi dell’inquinamento)
CMGP
M
Pm
M=equilibrio di mercato
D
Qm
Esternalità negativa: rappresentazione grafica
CMGS=CMGP+CMGE
Se i costi esterni venissero
contabilizzati e quindi inclusi
nell’offerta, il prezzo sarebbe
Ps e la quantità scambiata
sarebbe Qs.
S
CMGP
Ps
S=equilibrio con costi sociali
M
Pm
D
Qs
Qm
M=equilibrio di mercato (soli
costi privati)
Esternalità negativa: fallimento del mercato
• Il fallimento del mercato consiste nel fatto che, passando dalla quantità
socialmente efficiente a quella di mercato:
i) i consumatori e i produttori ottengono sul mercato un surplus
superiore…
ii) …ma questo incremento di surplus è inferiore ai costi esterni
Il mercato determina quindi una perdita netta di benessere sociale: si tratta
di un fallimento del mercato se accettiamo l’idea (non strettamente
paretiana) che i surplus possano essere confrontati. Infatti il surplus perso
dalla collettività (includendo i costi esterni) è maggiore del surplus ottenuto
da consumatori e produttori che agiscono sul mercato.
Quindi la quantità (e il prezzo) determinati tenendo conto dei costi esterni
è quella socialmente efficiente (l’equilibrio S è quello socialmente
efficiente)
Esternalità negativa: rappresentazione grafica del fallimento
del mercato
Surplus sociale con S
•
Pmax
CMGS
S
CMGP
Ps
M
Pm
D
Qs
Qm
Esternalità negativa: rappresentazione grafica del fallimento
del mercato
CMGS
Incremento di surplus con M: vantaggio
per i consumatori
S
CMGP
Ps
M
Pm
D
Qs
Qm
Esternalità negativa: rappresentazione grafica del fallimento
del mercato
CMGS
S
CMGP
Ps
M
Pm
D
Qs
Qm
Incremento surplus con
M: vantaggio per i
produttori privati
Esternalità negativa: rappresentazione grafica del fallimento
del mercato
CMGS
S
CMGP
Ps
M
Pm
D
Qs
Qm
Incremento SURPLUS
PRIVATI (CONSUMATORI
e PRODUTTORI PRIVATI)
con M
Esternalità negativa: rappresentazione grafica del fallimento
del mercato
CMGS
CMGS(Qm)
COSTO ESTERNO con M=
INCREMENTO COSTO
SOCIALE
CMGS(Qm)
S
CMGP
Ps
M
Pm
D
Qs
Qm
Esternalità negativa: rappresentazione grafica del
fallimento del mercato
CMGS
CMGS(Qm)
CMGS(Qm)
S
COSTO ESTERNO
meno
INCREMENTO SURPLUS PRIVATI=
PERDITA NETTA DI BENESSERE
SOCIALE CON M (RISPETTO A S)
CMGP
Ps
M
Pm
D
Qs
Qm
Il fallimento del mercato nel caso
dell’inquinamento
• Se passiamo dalla quantità socialmente efficiente a quella di mercato,
in presenza di inquinamento di cui il mercato non tiene conto:
l’incremento di surplus che ottengono i consumatori e i produttori di
mercato
è inferiore
alla perdita di surplus subita da chi subisce l’inquinamento.
• La perdita netta di benessere sociale è uguale a
COSTO MARGINALE DELL’INQUINAMENTO CON M x (Qm-Qs)/2
[CMGS(Qm)-Pm] x (Qm-Qs)/2
Rimedi privati al fallimento del mercato:
il Teorema di Coase
• Secondo il Teorema di Coase, per ovviare all’inefficienza del
mercato non è necessario l’intervento dello Stato perché se:
i) le parti hanno le necessarie informazioni rispetto ai benefici e
ai costi generati dalla produzione e dallo scambio;
ii) i diritti di proprietà sono definiti in capo ad una delle parti
interessate;
iii) le parti sono legittimate a contrattare tra di loro tali diritti e i
costi di queste transazioni sono contenuti,
allora le parti troveranno tra loro un accordo che rimedierà
all’esternalità.
L’applicazione del Teorema di Coase all’esempio
dell’inquinamento
• Il mercato si trova inizialmente in un equilibrio determinato dai
soli costi e benefici privati: le imprese hanno un «diritto di
inquinamento».
• Tuttavia, la popolazione che consuma il bene subisce anche gli
effetti dell’inquinamento e si rende conto che preferirebbe che
se venisse ridotta la quantità prodotta.
• Se questo vantaggio per la popolazione è superiore alla perdita
di surplus che le imprese subiscono producendo meno, allora la
popolazione può comprare «il diritto di inquinamento» dalle
imprese. In questo modo, la popolazione avrà diritto di chiedere
all’impresa di ridurre la produzione.
I limiti del Teorema di Coase: il ruolo dello Stato
• 1) Spesso non sono disponibili ai privati cittadini le informazioni
necessarie per quantificare esattamente costi e benefici.
• 2) Anche quando queste informazioni sono disponibili, gli accordi
tra inquinatori e inquinati sono molto difficili da raggiungere
(ovvero hanno dei costi di transazione molto elevati).
Dalla sostanziale inapplicabilità del Teorema di Coase deriva il ruolo
dello Stato che interviene per rimediare al fallimento del mercato o
sostituendosi alla popolazione per trattare con l’impresa
inquinante oppure utilizzando i rimedi pubblici alle esternalità
negative.
Rimedi pubblici al fallimento del mercato dovuto
alle esternalità negative
Sono principalmente di due tipi:
• 1) regolamentazione della quantità: lo Stato impone all’impresa privata di
produrre esattamente la quantità socialmente efficiente.
• 2) applicazione di un’imposta correttiva attraverso un’imposta pigouviana (da A.C
Pigou): lo Stato impone all’impresa di pagare un’imposta aggiuntiva esattamente
pari all’ammontare dei costi esterni in corrispondenza della quantità socialmente
efficiente.
In alcune ipotesi (in particolare in presenza di costi esterni costanti), la soluzione
dell’imposta correttiva è preferibile perché lo Stato può applicarla anche se non
conosce esattamente i costi di produzione del bene.
Imposta correttiva: rappresentazione grafica
CMGS
IMPOSTA CORRETTIVA
S
Ps
CMGP
M
S=equilibrio con costi sociali
CMGP(Qs)
M=equilibrio di mercato (soli costi privati)
D
Qs
Qm
Esternalità positiva
• Sul mercato si determina un equilibrio (Pm;Qm) che tiene conto
dei soli benefici per i consumatori del bene o del servizio
(beneficio privati).
• La produzione o il consumo del bene o del servizio comporta però
dei benefici esterni di cui il mercato non tiene conto.
• La somma dei benefici privati e dei benefici esterni è pari ai
benefici sociali, cioè ai veri benefici che la collettività ottiene dalla
produzione o dal consumo del bene o del servizio.
• Se i benefici esterni venissero contabilizzati dal mercato e quindi
se la curva di domanda si basasse sui benefici sociali anziché sui
soli costi privati, si determinerebbe un equilibrio (Ps;Qs) con una
quantità superiore e un prezzo superiore rispetto a quelli di
mercato.
Esternalità positiva: l’esempio dell’istruzione
• La fornitura del servizio di istruzione comporta dei benefici
per chi lo ottiene: miglioramento delle conoscenze, aumento
delle possibilità di guadagno.
• Tuttavia vi sono dei benefici ottenuti dall’insieme della
collettività: l’aumento del livello di istruzione aumenta il
«capitale umano» e migliora la produttività non solo di chi lo
ottiene direttamente, ma anche di coloro che entrano in
relazione con questi maggiori livelli di istruzione (colleghi di
lavoro, amici, ecc.).
• Questi benefici sono normalmente esterni al mercato: in
assenza di uno specifico intervento pubblico, il mercato non
ne tiene conto, e si limita a considerare i benefici privati.
Esternalità positiva: rappresentazione grafica
Il mercato considera i soli
benefici marginali PRIVATI
e viene scambiata la
quantità Qm al prezzo Pm
CMG
M
Pm
M=equilibrio di mercato
Qm
D=BMP
Esternalità positiva: rappresentazione grafica
Ma in realtà i benefici
SOCIALI sono superiori
a causa dell’esistenza
dell’esternalità (es: i
benefici dell’istruzione)
BMS=BMP+BME
CMG
Pm
M
Qm
M=equilibrio di mercato
D=BMP
Esternalità positiva: rappresentazione grafica
BMS=BMP+BME
Se i benefici esterni venissero
inclusi nella curva di domanda,
il prezzo sarebbe Ps e la
quantità prodotta sarebbe Qs
CMG
S
Ps
S=equilibrio con i benefici sociali
Pm
M=equilibrio di mercato (solo
benefici privati)
M
Qm
Qs
D=BMP
Esternalità positiva: fallimento del mercato
Il fallimento del mercato consiste nel fatto che il surplus
sociale con S è superiore al surplus sociale ottenuto con
M.
Il mercato determina quindi una perdita netta di
benessere sociale: si tratta di un fallimento del mercato
se accettiamo l’idea (non strettamente paretiana) che i
surplus possano essere confrontati.
Quindi la quantità (e il prezzo) determinati tenendo
conto dei benefici esterni è quella socialmente
efficiente (l’equilibrio S è quello socialmente efficiente)
Esternalità positiva: rappresentazione grafica del fallimento
del mercato
SURPLUS SOCIALE CON S
BMS
CMG
S
Ps
Pm
M
Qm
Qs
D=BMP
Esternalità positiva: rappresentazione grafica del
fallimento del mercato
SURPLUS SOCIALE CON M
BMS
CMG
S
Ps
Pm
M
Qm
Qs
D=BMP
Esternalità positiva: rappresentazione grafica del fallimento
del mercato
Bms(Qm)
BMS(Qm)
CMG
S
Ps
Pm
M
Qm
Qs
D=BMP
SURPLUS SOCIALE CON S
meno
SURPLUS SOCIALE CON M=
PERDITA NETTA DI BENESSERE
SOCIALE CON M (RISPETTO AD S)
Il fallimento del mercato nel caso
dell’istruzione privata
• Se lasciamo che il servizio di istruzione sia gestito dal mercato che non tiene
conto dei benefici esterni, il surplus sociale è inferiore a quello che si potrebbe
ottenere erogando una quantità superiore del servizio.
• La perdita netta di benessere sociale è uguale a
BENEFICIO MARGINALE SOCIALE CON M x (Qm-Qs)/2
[BMS(Qm)-Pm] x (Qm-Qs)/2.
• Il rimedio a questo fallimento consiste in un sussidio pubblico alla domanda
del servizio di istruzione:
i consumatori sanno che una parte del «prezzo» sarà pagato dallo Stato e
quindi aumentano la loro domanda;
i produttori (scuole, Università, ecc) scelgono di erogare una quantità
maggiore del servizio (ad un prezzo maggiore).
Sussidio: rappresentazione grafica
Bms(Qm)
SUSSIDIO
BMS(Qm)
CMG
S
Ps
Pm
M
Qm
Qs
D=BMP