Modena, 15 aprile 2010
IL REPARTO DI NEURORIANIMAZIONE
Sono otto i posti letto di cui dispone l’Unità Operativa di Neurorianimazione del Nuovo Ospedale
Civile S. Agostino Estense. Ciascuno è attrezzato con una dotazione del tutto particolare che
consente di monitorare costantemente una pluralità di parametri del paziente. Ogni letto dispone di
ventilatori meccanici per la ventilazione dei pazienti intubati o con la tracheotomia e di monitor per
il monitoraggio dei parametri di base – tra i quali pressione arteriosa, frequenza cardiaca,
saturazione di ossigeno, frequenza respiratoria, temperatura - e di parametri avanzati per il
monitoraggio di pressioni polmonari e gittata cardiaca, vale a dire il volume di sangue espulso da
un ventricolo cardiaco durante un minuto. Grazie all'uso di cateteri intraventricolari posizionati in
sala operatoria, viene inoltre utilizzato il monitoraggio della pressione intracranica.
In neurorianimazione opera una equipe formata da 33 persone. A guidare l’Unità Operativa è
Raffaele Stacca, affiancato da 8 medici, un coordinatore, una capo sala e 22 infermieri.
I POTENZIALI DONATORI
Sono in genere pazienti che hanno subito severi danni cerebrali (traumi, emorragie, ictus) talmente
gravi che non si è riusciti a salvarli nonostante tutti gli sforzi medici e chirurgici. La donazione è
possibile salvo che in vita la persona abbia espressamente negato questa scelta. Una volta iniziato
l'accertamento di morte, nel colloquio con i parenti viene chiesta la loro testimonianza; in caso di
mancata conoscenza di volontà la procedura della donazione prosegue, salvo l'opposizione scritta
dei parenti aventi diritto (marito moglie o convivente, figli, genitori). Da evidenziare che l’età del
donatore è sempre meno un fattore determinante. Ad esempio per la donazione di fegato non ci
sono limiti particolari.
LA PROCEDURA
Gli organi vengono prelevati da un paziente di cui sia stata accertata la morte cerebrale. In Italia,
una commissione di tre specialisti (un esperto in neurofisiologia, un rianimatore e un medico
legale) monitora le condizioni cliniche per un periodo di tempo definito dalla legge e può stabilire lo
stato di morte soltanto se, oltre alla constatazione clinica del decesso, si presentano
contemporaneamente tutte queste condizioni: stato di incoscienza, assenza di riflessi del tronco
cerebrale (struttura deputata a mantenere le funzioni fondamentali della vita), assenza di respiro
spontaneo, assenza di qualunque attività elettrica cerebrale, verificata tramite
elettroencefalogramma, assenza dell'irrorazione di sangue al cervello (nei casi in cui non sia
possibile verificare i riflessi del tronco cerebrale o effettuare l'elettroencefalogramma).
Il tempo di accertamento dell'assenza di condizioni vitali nell'encefalo è stato con successive
modifiche alla legge portato alle 6 ore attuali. Una volta accertata la morte cerebrale, può essere
effettuato il prelievo degli organi mentre la ventilazione e l'irrorazione sanguigna degli organi viene
artificialmente mantenuta dalle macchine. Gli organi vengono raffreddati e posti nelle condizioni
ottimali per il trasporto e successivo impianto nel ricevente. La durata dell'organo in tali condizioni
è comunque limitata a tempi brevi.
Prima del trapianto devono essere accertate la biocompatibilità dell'organo tra donatore e
ricevente, non solo in termini di gruppo sanguigno e fattore RH, ma anche per altre caratteristiche
indispensabili per la buona riuscita del trapianto.
Per informazioni:
Massimiliano Laviola 334 6394958
Antonio Pignatiello 334 6394959