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TRENTINO MARTEDÌ 3 FEBBRAIO 2015
10
Costume & SOCIETÀ
■
guetta-show a milano
ottobre con i take that
MACCIO VOLA AL 2˚ POSTO
❙❙ Dopo l’uscita del suo attesio
sesto album, «Listen», il dj-musicista David Guetta arriverà in Italia
per una unica data a Milano: l’unico show si terrà sabato 6 giugno
all’Assago Summer Arena.
❙❙ Sull’onda del successo dell’ultimo disco «III» i Take That (senza
Robbie Williams) faranno tappa il
13 ottobre al MediolanumForum di
Assago (Milano) per l’unico concerto italiano del loro nuovo tour.
❙❙ Cinema: «Notte al museo 3» è al
top del box office italiano del week
end con 2.189.859 euro ma risalta
soprattutto l’esordio-boom, al 2˚
posto, di Maccio Capatonda con il suo
«Italiano medio», a 1.972.073 euro.
e-mail: [email protected]
LA RASSEGNA » LE NOTE SCALANO LE MONTAGNE
Con il ritorno di Dolomiti Ski Jazz
il livello musicale sale in alto
A Trento si sforna la storia
del progressive: ecco la PFM
Dal 7 al 14 marzo i concerti sono anche in “quota” nel comprensorio della Val di Fiemme
Fra i nomi in cartellone Jack Walrath, Chris Cheek e Mauro Ottolini che riunisce i Licaones
Annunciato il concerto della storica rock band italiana, al S. Chiara il 29 marzo
Il tour riprende il progetto musicale che rilegge i primi cinque album del gruppo
di Giuseppe Segala
D
olomiti Ski Jazz compie
diciotto anni, ma la
maggiore età è stata raggiunta da tempo dalla manifestazione che porta la musica
tra le cime innevate, nei teatri e
nei locali del comprensorio Val
di Fiemme. Merito della programmazione di alta qualità,
unita all’ospitalità e alle meraviglie naturali, che ne fanno
una manifestazione unica. La
presenza nelle passate edizioni
di musicisti come Eddie Gomez, Greg Osby, Kenny Garrett, John Abercrombie, Chris
Potter (tanto per nominarne
una piccola parte), ha fatto sì
che l’originale rassegna tenuta
a battesimo da Enrico Tommasini e ancora da lui guidata con
passione inesauribile sia da
sempre punto di riferimento
per musicisti e appassionati. In
occasione dei concerti, gli
amanti della musica e degli
sport invernali hanno ormai
acquisito l’abitudine saggia di
darsi convegno nella valle dolomitica, anche affrontando viaggi da Paesi di tutta l’Europa.
Vengono senz’altro ripagati
non solo dalla musica di qualità, ma dall’atmosfera generale
che si instaura nei vari luoghi:
teatri, rifugi d’alta quota, birrerie, baite. Dove spesso si può
bere un grappino o un bombardino insieme ai musicisti, complimentarsi con loro in tempo
reale godendo insieme dello
spettacolo offerto dalle Dolomiti. Impareggiabili.
Per la sua diciottesima edizione, dunque, in programma
dal 7 al 14 marzo, Dolomiti Ski
Jazz offre un bello slalom gigante tra nomi di tutto rispetto
della scena contemporanea.
Un paio di esempi: Jack Walrath (al Teatro di Ziano l’11 marzo) è il trombettista dell’ultimo, celebrato quintetto di
Charles Mingus; il sassofonista
Chris Cheek (il 14 a Predazzo) è
stato membro della celebre
Electric Bebop Band del batterista Paul Motian e più di recente del quintetto di Carla
Bley e Steve Swallow.
Ma vediamo in dettaglio le
date del cartellone da sottolineare e da non perdere, con qualche indicazione collaterale e
con la raccomandazione di studiare tutto il programma nel sito del festival. La serata che
apre la rassegna il 7 marzo è
senza dubbio da non perdere:
al Palazzo dei Congressi di Cavalese sarà protagonista il sax
tenore di Wayne Escoffery,
quarantenne nero di origine
londinese trasferito a New
York dove ha collaborato con
tanti grandi, a partire da Herbie Hancock e Ron Carter, fino
alla Mingus Big Band. Nel suo
quartetto a Cavalese spiccano
nomi di alta qualità, come il
pianista David Kikoski e il batterista Ralph Peterson. Il concerto citato con Jack Walrath a
Ziano vedrà il trombettista abbinato al sax baritono di Gary
Smulyan, in un omaggio al mitico quartetto senza pianoforte
di Chet Baker e Gerry Mulligan.
Di gran classe la ritmica, con il
grande Billy Drummond alla
batteria. Altra data da sottolineare è quella di venerdì 13 marzo: alla Sala Polifunzionale di
Castello di Fiemme è in scena
XYQuartet, uno dei più forti
gruppi in circolazione oggi in
Italia, con Nicola Fazzini al sax
alto, Alessandro Fedrigo al basso acustico, Saverio Tasca al vibrafono, Luca Colussi alla batteria. La serata del 14 a Predazzo vede abbinati in quartetto il
sax di Chris Cheek e il pianoforte di Marcello Tonolo. Di grande interesse gli appuntamenti
del mezzogiorno ai bordi delle
piste da sci, con il chitarrista
Randy Johnston che alla guida
dell’Italian Organ Quartet apre
la rassegna domenica 8 marzo
al Rifugio Fuciade, presso il
Passo San Pellegrino. Da non
perdere, il 10 marzo al Ciamp
de le Strie di Bellamonte (con
replica l’11 al Rifugio Zischgalm di Pampeago), la riunione dopo alcuni anni di uno storico gruppo italiano: Licaones,
con Mauro Ottolini al trombone, Francesco Bearzatti al sax
tenore e Kicca Andriollo alla
voce.
A destra,
Jack Walrath,
atteso
al Teatro di
Ziano l’11
marzo;
a sinistra
Mauro Ottolini:
si ritrova con
i Licaones
il 10
a Bellamonte
e l’11
a Pampeago,
a bordo piste
©RIPRODUZIONE RISERVATA
di Katja Casagranda
◗ TRENTO
L’orto «si sfoglia» e diventa educativo
Un’interessante libro per famiglia (e soprattutto bambini) che è nato in famiglia
di Delia Lorenzi
V
iviamo in un tempo in
cui sempre più urgente
si fa il ritorno dell’uomo
al rapporto con la natura e la
terra. Noi siamo della stessa sostanza della natura, anche se
per troppo tempo - e ancora
continuiamo a farlo - ci siamo
considerati esseri superiori ma,
di superiore, spesso, abbiamo
solo l’arroganza. Mamma Morena (Carli) ha pensato di educare, assieme al marito Massimo, i figli Lorenzo e Francesco
facendo provare sul campo (è
proprio il caso di dirlo) questo
rapporto. Insieme non solo
hanno sperimentato e realizzato un rigoglioso orto ma sempre insieme hanno progettato e
creato un libro intitolato “L’orto dei bambini”, Edizioni Forme Libere, collana scientifica.
Un’esperienza che diventa anche educazione, unione e crescita di valori che si fanno grandi nell’anima, nel corpo e nelle
piccole mani di contadini in er-
ba.
Morena Paola Carli, spirito
ed entusiasmo da vendere
“protetti” da una lunga chioma
scura, propone un viaggio per
famiglie e scuole nel “Regno degli ortaggi”. Il libro, uscito da
poco, fa parte di un progetto
che prevede tre volumetti: il primo svela “i segreti per portare a
termine 4 missioni possibili” e
cioè: 1) coltivare gli ortaggi e realizzare un piccolo orto in 30
giorni; 2) osservare il mondo
che ci circonda e imparare a rispettarlo; 3) raccogliere e cucinare i propri ortaggi; 4) divertirsi, «la missione più importante». Tre i personaggi guida: Rita,
piccola ape operaia che tutto
osserva e vede dall’alto; Melania, la saggia melanzana che insegna a diventare esperti contadini e Bruno il bruco patron del
comportamento ecologico.
Rita, l’allegra ape operaia, lascia anche una lettera finale, un
messaggio contenuto in una bustina in fondo al libro, in cui raccomanda ai bambini di coltiva-
re, in particolare, i propri sogni.
I disegni e le storie sono inventate dai figli Francesco e Lorenzo.
Il libro è coloratissimo, nella
copertina (nella foto a destra),
nei disegni, nelle pagine di diverso colore a seconda degli argomenti del progetto.
La famigliola, che vive a Sopramonte poco fuori Trento, si
è divertita a creare poesie che
“evocano immagini del mondo
naturale” e sintetizzano le emozioni
dell’allegra
“combriccola”, a trovare proverbi frutto della saggezza popolare. «Impariamo a stupirci
della natura, respiriamo i profumi, osserviamo i colori, ascoltiamo i suoni, “sporchiamoci” le
mani di terra e gustiamo i frutti
che l’orto ci regala!», è l’auspicio di questa famiglia. Nel volume un pratico “ortobolario”,
che insegna a conoscere gli elementi fondamentali per la vita
degli esseri viventi, a fare l’orto
nel modo giusto, seguendo le
fasi lunari per la semina dei di-
versi tipi di ortaggi, scegliendo
accuratamente la loro posizione per garantire un raccolto più
fecondo, e mettere in pratica le
regole della 4 R: rispettare, riutilizzare, riciclare e ridurre. Senza dimenticare la lista degli attrezzi e dei materiali per l’orto:
dall’annaffiatoio alla zappa, dalle cesoie al forcone, dalla vanga
alla carriola, dai guanti allo spago o rafia per legare le piante ai
loro tutori.
Imparare facendo, con l’auspicio che in ogni scuola si possa fare un orto, per condividere
emozioni e informazioni, sviluppando competenze scientifiche ma coinvolgendo anche le
altre materie. Imparando, anche, a proteggersi dagli “alieni”,
dorifora, cavolaia, afidi, ragno
rosso e, anche, dall’oziorinco e
altri ancora. E quale migliore
protezione se non una pozione
vegetale come il macerato d’ortica o il decotto di equiseto? E,
mi raccomando, non dimenticate: luna calante si seminano
gli ortaggi da tubero, da radice,
da bulbo, da fusto e quelli da foglia. Luna crescente è adatta alla semina di ortaggi da frutto,
da seme, da baccello e da fiore.
Come riconoscere le fasi lunari? Guardate in cielo appena la
luna si alza: calante avrà una
forma a C, la luna crescente ha
la forma D. O chiedete alla nonna e vi dirà: «gobba a ponente,
luna crescente; gobba a levante, luna calante» e così avrete
anche fissato i punti cardinali.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
La storia vivente del rock - progressive italiano (e con affermazioni in Inghilterra) fa tappa a Trento: è stato annunciato infatti l’arrivo di “All the
Best live”, tour invernale
dell’unico gruppo italiano inserito nella Top 100 della classifica stilata dalla celebre rivista americana Billboard, il simbolo, appunto, del rock progressive italiano che negli anni
Settanta oltrepassò i confini e
spopolò persino nella patria
del rock, l’Inghilterra e di lì salpò per l’America e fino in Giappone. Arriva il 29 marzo all’Auditorium Santa Chiara a Trento (ore 21) la PFM, acronimo di
Premiata Forneria Marconi.
“All the Best live” nasce come concerto antologico con
cui si ripercorre la lunga carriera della PFM, dai grandi successi
(occorre
citarne?
“Impressioni di settembre”, alnum come “Chocolate Kings”...), all’incontro con Fabrizio De Andrè del quale sono
stati il gruppo - live simbolo e
non solo, da “Stati di immaginazione” all’abbraccio con la
musica classica, per un concerto pensato e carico di adrenalina ed energia .
Se il disco “PFM In Classic”
ha saputo entusiasmare critica e pubblico, per la creatività
degli arrangiamenti e la scrittura dei brani inediti così vicini con i temi dei grandi compositori di musica classica,
“All the best Live” si arricchisce dell’ultima uscita discografica della band “PFM-Il suono
del tempo” un nuovo entusiasmante capitolo alla sua discografia: i concerti filologici. Denominatore comune del progetto è la rilettura dei primi
cinque dischi in un percorso
musicale di ricerca e di risco-
Il «nucleo storico» della PFM (senza Mauro Pagani), con Mussida e Di Cioccio: la band sarà a Trento il 29 marzo
perta delle radici della band
con un’esecuzione accurata,
fedele e ricca di energia espressiva come PFM sa garantire
nei suoi concerti. Registrato al
Dome City Hall e Shibuya Duo
Music Excange, nel cuore di
Tokyo, nell’album oltre ai titoli
più famosi della PFM, che fanno parte della storia del progressive, si possono riscoprire
le esecuzioni di brani mai suonati dal vivo o la doppia esecuzione dello stesso brano nelle
differenti versioni dell’epoca.
Una raccolta completa dei cinque dischi storici: “Storia di un
minuto”, “Per un amico”,
“Photos of ghost”, “L’isola di
niente” e “The world became
I libri vanno oltre la carta e sono arte
Stasera a Riva soffia il vento spagnolo
La mostra. Fino a sabato da Hortus Altieri esposta l’«interpretazione» di Failoni, Ponzellini e Vecchiet
In Sala Mille flamenco di alto livello protagonista con «El paso del tiempo»
di Emanuela Rossini
L’
Libro in gabbia e, a destra, “sotto vetro”: due delle opere in mostra
arte spesso è un colpo al
cuore. Qualcosa che
non ti aspetti e che entra
nel tuo quotidiano all’improvviso. Questo nel migliore dei casi.
E così è, a nostro parere, “Libri
d'artista”, la mostra allestita fino al 7 febbraio in quello scrigno
gnodibellezzacheèlo
dibellezzacheèlo spazio di
HortusArtieri,inpiazza Duomo
a Trento. In mostra ci sono creazioni di libri ad opera di tre artisti, sperimentatori e visionari
delcalibro diAldaFailoni, Paola
Ponzellini e Franco Vecchiet,
che pongono al centro la do-
manda che cosa sia davvero un
libro. Per molti, ed è consuetudine oggi, un libro coincide con la
storia che vi è raccontata, o con
un autore, insomma il libro è
quel “format” nel quale l’essere
umano racchiude i propri pensieri. E se invece il contenitore-libro avesse una propria
“anima” e senso di per sè? E se
invece fosse proprio il l’idea libro a trasformarsi e farsi essa
stessa un'opera d'arte? Trascinando con se la vita che ci sfugge, ciò che rimane custodito nei
sogni, nelle nostre solitudini
quotidiane? É questo il gioco di
scarto che la mostra intrattiene
con il visitatore, svelando impensabili e straordinari libri-mondi: libri con cassetti
contenenti un quadro di semi,
libri-scrigno con nidi di uccello
o pieni di rose, libri con minute
poetiche nati nell’interstizio di
due libri-casa. E ancora, libri di
ritagli e di pitture, libri su fogli di
piombo, pagine di foglie d’argento e altro ancora, tra stupore,bellezzae grandeinvenzione
poetica. Il tutto per scoprire che
i libri nascono e si fanno con la
vita stessa, grondano di mistero
e sono incisi profondamente
dentrodinoi. Danon perdere.
©RIPRODUZIONERISERVATA
◗ RIVA DEL GARDA
Un viaggio nelle suggestioni del
flamenco, quello che si compie
questa sera in Sala Mille di Palazzo dei Congressi di Riva del Garda, ore 21, per l’appuntamento
con “El paso del tiempo” spettacolo della Compagnia di danza
Naturalis Labor. L’appuntamento che si inserisce nel circuito
provinciale della danza proposto dal Centro servizi culturali S.
Chiara in collaborazione con il
Comune di Riva del Garda, offre
un condensato della filosofia del
flamenco grazie alla ricchezza
sulla scena apportata dall’inter-
pretazione di ogni danzatrice,
che presenta il flamenco nelle
tante sfaccettature offerte da interiorità e personalità. Il flamenco infatti non è solo uno stile di
danza ma una “filosofia di vita”,
un modo di essere e sentire oltre
che una ricerca estetica. Ecco
che si potrà ammirare il ventaglio di colori che hanno prodotto l’insieme di stili, da quello più
sensuale di Siviglia, a quello più
conturbante e ritmico di Jerez
de la Frontera, fino alla fusione
dei due nel più moderno stile
madrileno. Le coreografie e le
proposte teatrali, ispirate alla
musica flamenca e realizzate da
Carmen Meloni, hanno per interpreti, oltre alla stessa Meloni,
Claudio Javarone, Michela Mancini, Raffaella Martella ed Ester
Bucci e arricchiscono con influenze arabo-indiane uno spettacolo che sa fondere melodie di
grande suggestione e movenze
di accattivante sensualità. Il tutto accompagnato dalle creazioni musicali di Daniele Bonaviri
che coinvolgono gli spettatori
nel fascino delle atmosfere flamenche. La musica, eseguita dal
vivo, vedrà esibirsi alla chitarra
Mattia Rauco, al violino Monica
Tenev e Gabriele Gagliarini alle
percussioni.
(k.c.)
the world” con “Via Lumiere”
mai eseguita dal vivo e “Is my
face on straight” eseguita solo
nel 1974 nel tour Usa, oltre al
coro iniziale del brano d’apertura “L’isola di niente” che dà
il titolo al disco, eseguito per la
prima volta dal vivo da un ensemble vocale giapponese.
Nella formazione c’è tutta
l’anima PFM con Franz Di
Cioccio alla batteria e voce e
Franco Mussida voce e chitarre, a cui si aggiungono Patrick
Djvas al basso, Lucio “Violino”
Fabbri a violino, seconde tastiere e seconda chitarra, Alessandro Scaglione per tastiere,
piano hammond, minimoog e
Roberto Gualdi alla seconda
©RIPRODUZIONE RISERVATA
STASERA A ROVERETO
Per la stagione filarmonica
Perrotta al piano con Bach
◗ ROVERETO
Un momento dello spettacolo
batteria quando Franz canta.
Una storia che arriva da lontano, era l’estate del 1969 quando i Quelli (Franz Di Cioccio,
Franco Mussida, Flavio Premoli e Giorgio Piazza) incontrano Mauro Pagani (dei Dalton) e lasciano la Ricordi per la
Numero Uno. Cambia anche il
genere musicale, che dal beat
degli esordi si avvicina a quello che al tempo si chiama progressive. Cambia anche il nome, che diventa Premiata Forneria Marconi (dal nome di
una panetteria di Chiari, Brescia) il resto è storia, una delle
più belle pagine della musica
italiana.
Prosegue la stagione filarmonica di Rovereto con il concerto al
pianoforte di Maria Perrotta, in
Sala della Filarmonica oggi alle
ore 20.45: in programma le
“Variazioni Goldberg BWV 988”
aria con 30 variazioni, Clavier
Übung part IV di Johann Sebastian Bach. Le Variazioni Goldberg sono considerate una delle opere più imponenti e affascinanti del repertorio bachiano
così come dell’intera letteratura per tastiera dal Seicento ai
giorni nostri. Sia per la lunghezza che prevede quasi novanta
minuti di esecuzione che per la
complessità in quanto summa
degli stili e delle forme musicali
del tempo. Furono pubblicate
da Bach nel 1742 come esercizio per strumento a tastiera, e la
leggenda racconta furono commissionate dal conte Hermann
Carl von Keyserlink che, soffrendo di insonnia, chiese un
componimento con il quale farsi intrattenere nelle lunghe ore
di veglia dal suo protetto, il
quindicenne clavicembalista
Johann Gottlieb Goldberg. Ne
scaturì una ricca ricompensa:
una coppa d’oro colma di cento
“Luigi” d’oro.
(k.c.)