Teatro Era / Anteprima fuori programma (sold out) lunedì 21 marzo, ore 21 Teatri Uniti Toni Servillo TONI SERVILLO LEGGE NAPOLI testi di Salvatore Di Giacomo, Eduardo De Filippo, Ferdinando Russo, Raffaele Viviani, Mimmo Borrelli, Enzo Moscato, Maurizio De Giovanni, Giuseppe Montesano, Totò, Michele Sovente Toni Servillo si immerge nella sostanza verbale di poeti e scrittori che di Napoli hanno conosciuto bene la carne e il cuore. Toni Servillo legge Napoli è il ritratto di una città dai mille volti e dalle mille contraddizioni, divisa fra l’estrema vitalità e lo smarrimento più profondo, una città di cui la lingua è il più antico segno, forgiato dal tempo e dalle contaminazioni, una lingua viva, materna ed esperienziale, che fa diventare le battute espressione, gesto, corpo. Il direttore artistico di Teatri Uniti Toni Servillo affronta la sostanza verbale di poeti e scrittori, testimoni della città di Napoli nel passato e nel presente, offrendo attraverso i loro emblematici scritti il quadro sintetico di una realtà impietosa ai limiti del paradosso, tra pulsioni e pratiche, carne e sangue. Toni Servillo legge Napoli è il bisogno perentorio di non rinunciare a una identità sedimentata da quattro secoli di letteratura. “Napoli è una lingua viva nel tempo, materna ed esperienziale, che fa diventare le battute espressione, gesto, corpo”, sottolinea Toni Servillo, “il filo rosso che attraversa e unisce la serata è poi il rapporto speciale, caratteristico di tantissima letteratura napoletana, con la morte e con l’aldilà, il commercio intenso e frequente con le anime dei defunti, i santi del paradiso e Dio stesso”. Accanto ai grandi classici del Novecento come Salvatore di Giacomo e Eduardo de Filippo, due liriche di Ferdinando Russo, e Raffaele Viviani. Servillo dà poi voce all’invettiva di Mimmo Borrelli, alla lingua contemporanea di Enzo Moscato, a ‘O vecchio sott’o ponte di Maurizio De Giovanni, e a Sogno napoletano di Giuseppe Montesano. Novanta intensi minuti che l’attore conclude con ‘A livella di Totò, Primitivamente di Raffaele Viviani, ‘Nfunno di Eduardo de Filippo e Cose sta lengua sperduta di Michele Sovente. Teatro Niccolini / Gli spettacoli mercoledì 30 marzo – domenica 3 aprile (feriale ore 21, festivo ore 16.45) Teatri Uniti in collaborazione con Onorevole Teatro Casertano/Institut Ramon Llull I GIOCATORI di Pau Mirò traduzione e regia Enrico Ianniello con Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Marcello Romolo, Luciano Saltarelli collaborazione artistica Simone Petrella costumi Francesca Apostolico suono Daghi Rondanini direzione tecnica Lello Becchimanzi Enrico Ianniello mette in scena I giocatori, il nuovo lavoro di Pau Mirò, trentanovenne autore di Barcellona, premio Butaca 2012 come miglior testo in lingua catalana e premio Ubu 2013 come miglior novità straniera. Il formidabile cast vede Tony Laudadio, Marcello Romolo, Luciano Saltarelli in scena con lo stesso Enrico Ianniello. I quattro uomini condividono tragicomiche frustrazioni e fallimenti giocando a carte, in attesa di un ultimo estremo guizzo vitale. Siamo a Napoli, ma anche ovunque, in un vecchio appartamento in cui la regola è accettare gli insuccessi, propri e altrui, tanto ciò che conta è fare un’altra partita. Un concertato di poesia e ironia, con dialoghi perfetti, in una lingua teatrale che manda in estasi. I giocatori è un testo dall’atmosfera pinteriana, in delicato equilibrio tra il riso e la tragedia. In un vecchio appartamento, intorno a un tavolo, quattro uomini, un barbiere, un becchino, un attore e un professore di matematica, giocano a carte. L’appartamento è il rifugio dove il fallimento è la regola, non l’eccezione. I soldi sono spariti da tempo, come qualsiasi possibilità di successo personale. Ma proprio sul punto di toccare il fondo, i quattro decidono di rischiare il tutto per tutto: ‘rouge et noir’. ‘Come per Chiòve”, spiega Enrico Ianniello, “ho ambientato la vicenda a Napoli, anche se questa volta si tratta di una collocazione esclusivamente linguistica, senza riferimenti geografici precisi. Questa assenza di un luogo definito mi pare una cifra fondamentale dei quattro personaggi raccontati da Pau Mirò: quattro uomini senza un’età dichiarata, senza nome, senza lavoro e senza un vero amore che li faccia bruciare di passione. Quattro uomini che si incontrano, in tempo di crisi, per mettere in gioco l’unico capitale che hanno a disposizione: la loro solitudine, la loro ironia, la loro incapacità di capire”. BIGLIETTI Platea e I° ordine di palchi: intero € 15, ridotto € 13. Palchi II° e III° ordine: intero € 12, ridotto € 10 . (Biglietti ridotti: over 60, under 26, soci UniCoop Firenze, abbonati Teatro della Toscana (Pergola/Teatro Era), possessori di PergolaCard, possessori di tessera SDIAF) BIGLIETTERIA Teatro della Pergola, via della Pergola 30, 055.0763333 [email protected]. Orario: dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 18.30. Online su www.teatrodellatoscana.it e tramite la App del Teatro della Pergola. Circuito regionale Boxoffice. Teatro della Pergola / Gli spettacoli in Saloncino lunedì 4 aprile, ore 19 martedì 5 aprile, ore 21 Teatri Uniti in collaborazione con Ex Asilo Filangieri/la Balena | Laboratorio Memini | ‘A Puteca TITANIC – THE END ideazione e regia Antonio Neiwiller in una visione di Salvatore Cantalupo con Salvatore Cantalupo, Carmine Ferrara, Massimo Finelli, Amelia Longobardi, Ambra Marcozzi, Claudia Sacco, Sonia Totaro, Chiara Vitiello luci Cesare Accetta direzione tecnica Lello Becchimanzi Salvatore Cantalupo ripropone sulle scene Titanic – The End, spettacolo che recitò con Antonio Neiwiller. Si racconta di naufraghi in attesa, in fuga, o forse entrambe, e di ciò che queste anime vagabonde, reiette, profughe possono incarnare. Un marinaio, un gruppo di emigranti, una nave che è anche una balera, con un gioco di luci e girotondi che incanta per forza e semplicità. Titanic – The End è un’opera universale che affronta l’eterno viaggio dentro noi stessi e verso l’altro, l’esterno, lo sconosciuto. Antonio Neiwiller è stato un artista geniale, un poeta costruttore di visioni fuori dai canoni tradizionali. Le sue idee, le sue denunce, i suoi racconti sulla ‘fine di mondi’ colpiscono ancora per l’eccezionale attualità. Trent’anni fa Neiwiller ci spiegava i motivi veri per cui a Beirut cadevano bombe su donne e bambini, ci raccontava come le ideologie nel tempo sarebbero cadute ad una ad una e come l’unica speranza sarebbe stata raggiungere il fondo, perché solo a quel punto ci saremmo rimboccati le maniche e avremmo ricominciato a costruire. “Titanic – The End debuttò nell’aprile del 1984 a Napoli al Teatro Nuovo per la regia di Antonio Neiwiller, dopo un intenso laboratorio teatrale durato nove mesi. È stata un’esperienza che ha completamente rivoluzionato la mia vita e il mio modo di guardare all’arte. Neiwiller è stato un artista geniale, un poeta costruttore di visioni fuori dai canoni tradizionali. Ha realizzato una straordinaria e innovativa riflessione sul teatro e sull’arte in generale. Le sue idee, le sue denunce, i suoi racconti sulla fine di mondi mi colpiscono ancora per l’eccezionale attualità. Trent’anni fa ci spiegava i motivi veri per cui a Beirut cadevano bombe su donne e bambini, ci raccontava come le ideologie nel tempo sarebbero cadute ad una ad una e come l’unica speranza sarebbe stata raggiungere il fondo perché solo a quel punto ci saremmo rimboccati le maniche e avremmo ricominciato a costruire. Sento il desiderio di risalire su quella nave, emblematica rappresentazione di una società in via di disgregazione, di rivivere quelle emozioni, quei suoni, quegli odori. La mia vuole essere una visione nella visione, un dono intimo e personale e al tempo stesso un lasciar tracce, così come mi ha insegnato lui”. Salvatore Cantalupo mercoledì 6 – sabato 9 aprile, ore 21 Teatri Uniti – Napoli Teatro Festival Italia in collaborazione con Università della Calabria DOLORE SOTTO CHIAVE / PERICOLOSAMENTE due atti unici di Eduardo De Filippo con un prologo in lingua napoletana di Raffaele Galliero da I pensionati della memoria di Luigi Pirandello con Tony Laudadio, Luciano Saltarelli, Giampiero Schiano scene e costumi Lino Fiorito luci Cesare Accetta suono Daghi Rondanini assistente alla regia Giovanni Merano assistente ai costumi Francesca Apostolico direzione tecnica Lello Becchimanzi regia Francesco Saponaro Francesco Saponaro torna a confrontarsi con Eduardo De Filippo presentandone due atti unici Dolore sotto chiave (1958) e Pericolosamente (1938) arricchiti da un’introduzione inedita: la riscrittura in versi e in lingua napoletana di Raffaele Galliero della novella I pensionati della memoria di Luigi Pirandello. Il filo rosso che li lega è l’ipocrisia, l’ipocrisia della vita coniugale, dell’amore fraterno, in definitiva di tutti i rapporti interpersonali. Un dittico realizzato nel nome di Eduardo De Filippo, a oltre trent’anni dalla sua scomparsa, che riunisce i due atti unici Dolore sotto chiave e Pericolosamente. Con questa messinscena, Francesco Saponaro, regista di lunga consuetudine con la drammaturgia napoletana, da Scarpetta a Moscato, fino al successo internazionale di Chiòve di Pau Mirò e dell’edizione castigliana di Io, l’erede, affronta un Eduardo meno frequentato, dove incombe, silenzioso, il tema della morte (sia essa reale, presunta o, semplicemente invocata) tra sfumature grottesche colorate di umorismo nero. Dolore sotto chiave nasce come radiodramma nel 1958, con Eduardo e la sorella Titina nel ruolo dei protagonisti. Nella commedia i buoni sentimenti come la carità cristiana, la compassione diventano armi improprie per dissimulare, negli affetti, quella segreta predisposizione dell'essere umano al controllo e al dominio sull'altro. Il tema della morte incombe silenzioso e il dolore del lutto viene nascosto e soffocato da un gioco sottile di ricatti e malintesi, tipici dei contesti familiari, con risvolti comici, a tratti paradossali carichi di morbosa e grottesca esasperazione. In Dolore sotto chiave viene evocato un oggettosimbolo, usato come sottile minaccia di suicidio dal povero Rocco Capasso: la rivoltella, che in Pericolosamente (1938) si materializza e si trasforma in un vero e proprio strumento di tortura coniugale e rimedio alle bizzarrie improvvise di una moglie bisbetica. L’atto unico, dall’apparente fulmineità di uno sketch, gioca tutto sul classico litigio coniugale. Ogni volta che Dorotea dà sfogo alle sue intemperanze Arturo, per ripristinare l'ordine familiare, impugna la rivoltella caricata a salve e le spara, scatenando la comica reazione di terrore da parte dell’ignaro amico Michele appena rientrato a Napoli da un lungo viaggio di lavoro. mercoledì 13 aprile, ore 19 Teatri Uniti Andrea Renzi FUOCHI A MARE PER VLADIMIR MAJAKOVSKIJ di Andrea Renzi luci Pasquale Mari suono Daghi Rondanini direzione tecnica Lello Becchimanzi Andrea Renzi restituisce al pubblico pensieri e allucinazioni che si inseguono in una sorta di “flusso di coscienza”, in un rimescolarsi di sensazioni ed emozioni, tratte dai versi del grande Vladimir Majakovskij. Dalla tribuna di un piccolo tavolino, sullo sfondo un cielo stellato, la requisitoria poetica, incentrata in particolar modo sui testi del poemetto La Nuvola in Calzoni, ingaggia un corpo a corpo con i temi universali dell’amore, della religione, della vecchia poesia e della rivoluzione, realizzando un insuperabile e innovativo manifesto della concezione poetica di Majakovskij. Armato dei suoi versi e di una Smith and Wesson a canna corta, in una immaginaria conferenza cosmica e pirotecnica, il grande poeta russo Vladimir Majakovskij si presenta in tutta la sua smisurata, tenera e trascinante vitalità. In un montaggio scandito dallo sparo suicida, le gemme verbali, le burle immaginifiche, i concitati paradossi, gli amori disperati e carnali e le profetiche visioni di questo gigante del secolo scorso giungono fino a noi. Che forse, nani quali siamo, faremmo bene a metterci sulle sue spalle. Il ritmo dello spettacolo resta sempre teso e sostenuto fino allo stremo dell’interprete, Andrea Renzi (lo svela, lo segue con intelligenza, lo accompagna da attore più che incarnarlo), e del pubblico stesso che da quell’energia, oltre che dalla continua meraviglia delle parole, è rapito, tenuto in pugno, battuto. “Fuochi a mare per Vladimir Majakovskij è un tributo a un poeta e alla poesia come ‘Luogo della Vita’, come fosse un tributo all’Etna, alle Alpi, al delta del Nilo, come fosse un tributo a una cannoniera, a una cimice, a un cucciolo di cane. Qualcuno ha scritto che l’arte deve essere contro la bomba atomica, cioè contro la disintegrazione della coscienza. Condivido questa posizione e la vita e la poesia di Vladimir Majakovskij, sono contro la bomba atomica”. Andrea Renzi mercoledì 13 ore 21 giovedì 14 aprile, 19 Teatri Uniti Licia Maglietta MANCA SOLO LA DOMENICA da Pazza è la luna di Silvana Grasso scene e regia Licia Maglietta con Vladimir Denissenkov costumi Katia Esposito luci Cesare Accetta suono Daghi Rondanini direzione tecnica Lello Becchimanzi In una Sicilia senza tempo, Licia Maglietta porta in scena una figura insieme mitica e reale, che incarna l’esuberanza della vita, ma con sguardo sorridente e commosso: donna Borina, da Pazza è la luna di Silvana Grasso. Nel romanzo Pazza è la luna di Silvana Grasso, come sulla scena, si rivela la curiosa vicenda di donna Borina, all’anagrafe Liboria Serrafalco, sposata Liuzzo, immaginaria e devotissima vedova di sei defunti sconosciuti, scelti come indimenticati mariti “adottivi”. Le inconsapevoli spoglie di questi uomini diventano “oggetto” di un rito quotidiano che la donna dedica ad essi con puntuali visite e in cui adorna di rose baccarà le loro lastre tombali. È il modo con cui Borina rifiuta la frustrazione di un amore mancato, di un rapporto infelice, alla ricerca di sentimenti e passioni forti. “Esistono amori che non danno la felicità ma… se ne possono vivere altri! Borina trasforma tutto fino all’estremo. La sua vulnerabilità non è stata rispettata e lei si riappropria di tutto e di tutti. Andare lontano dalla propria casa. Fantasticare una vita di sentimenti amorosi e luttuosi. Desiderare passioni, amori e soprattutto uno status, riconosciuto da tutti, da poter portare dipinto sulla faccia come una voglia di fragola. E se la realtà le impedisce di continuare a vivere tutto questo Borina non se ne preoccupa: pianifica. Come una straordinaria attrice dal lunedì al sabato accanto alla sua vita piatta e prevedibile, come quella di tutto il paese, ne affianca un’altra fatta di tournée in altri luoghi nel suo ruolo di Vedova! L’unico cruccio resta la domenica. Sì, manca solo la domenica…” Licia Maglietta giovedì 14 aprile, ore 21 Teatri Uniti Federico Odling e Andrea Renzi CAPRONI! Invenzione a due voci testi Giorgio Caproni musica Federico Odling suono Daghi Rondanini costumi Ortensia De Francesco direzione tecnica Lello Becchimanzi regia Andrea Renzi Tratto dal poema-melodramma Il Conte di Kevenhaller, che lo stesso Caproni definì “un’operetta a brani … finita e infinita”, con Caproni! Andrea Renzi e Federico Odling mettono in scena una fusione di parole e melodia per attraversare l’opera di Giorgio Caproni in forma di concerto. Uno spettacolo che rende omaggio a uno dei protagonisti del Novecento letterario italiano dotato di “limpida cantabilità, ma al confine del nulla”, come scriveva di lui Calvino. Recitare Caproni, cantare Caproni, suonare Caproni. È esattamente ciò che si propongono Andrea Renzi e Federico Odling. In scena l’opera del poeta toscano diviene teatrale “invenzione a due voci”, una fusione tra poesia e musica, all’interno dei confini scenici. Giorgio Caproni, infatti, nasce come musicista e allievo compositore violinista al Conservatorio di Genova. In Caproni! quindi partitura musicale e teatrale convivono e conversano, le parole scivolano veloci dai fogli e sembrano aleggiare, sostenute dalle note musicali. Così Caproni tracima dalla carta e si insinua nel teatro, che squarcia il pallido velo omogeneo inciso dall’inchiostro per approdare a ciò che dietro si nasconde. “Il viaggio intrapreso all’interno dell’opera di Caproni è un’escursione ad alta quota, l’aria è buona, fina e talvolta è bene sedersi a contemplare il paesaggio. Ben oltre l’occasione del centenario della nascita e il doveroso omaggio ad una delle voci più alte della letteratura italiana contemporanea, ogni giorno di lavoro dedicato alla sua poesia è un’esperienza di crescita. Fin dalla nostra prima collaborazione teatrale, per Santa Maria D’America nel 2004, con Federico Odling abbiamo ipotizzato una messinscena del poemetto Il Conte di Kevenhüller del 1986, un denso testo della maturità dove un cacciatore insegue un’allegorica Bestia Feroce e ingaggia un corpo a corpo con il male assoluto. Caproni gioca nella composizione a disporre l’azione del protagonista tra le pieghe di un libretto musicale e abbiamo raccolto questa sua scelta come un’istigazione al teatro. Ma Il Conte è solo una vetta di una più vasta catena montuosa ed è stato naturale prolungare l’esplorazione ai Versi livornesi dedicati alla madre, al famoso Congedo, ai sorprendenti e anarchici “versicoli”, alle nitide prose”. Andrea Renzi BIGLIETTI Interi € 12 Ridotti € 10 (over 60, under 26, soci UniCoop Firenze, abbonati Teatro della Toscana (Pergola/Teatro Era), possessori di PergolaCard, possessori di tessera SDIAF) BIGLIETTERIA Teatro della Pergola, via della Pergola 30, 055.0763333 [email protected]. Orario: dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 18.30. Online su www.teatrodellatoscana.it e tramite la App del Teatro della Pergola. Circuito regionale Boxoffice Teatro della Pergola / Le proiezioni di film in Sala Spadoni (ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili) 6 aree tematiche: Ricordando Neiwiller, Toni Servillo a Teatro, Servillo / Sorrentino fra cinema e teatro, Francesco Saponaro videomaker, Mario Martone dal teatro al cinema, Gli interpreti e un po’ di storia. lunedì 4 aprile ore 18 Ricordando Neiwiller Antonio Neiwiller: Il monologo de L’altro sguardo (30’) 1996 regia Rossella Ragazzi Antonio Neiwiller al cinema (12’) 1992/1994 scene da Morte di un matematico napoletano e Caro diario Antonio Neiwiller con Leo (10’) 1989 scene da Ha da passà a nuttata martedì 5 aprile ore 16 Toni Servillo a Teatro Le false confidenze (72’) 2015 di Marivaux nella traduzione di Cesare Garboli con Anna Bonaiuto, Andrea Renzi, Toni Servillo regia teatrale Toni Servillo riprese e montaggio Tommaso Pitta ore 17.30 Toni Servillo a Teatro Toni Servillo legge Napoli (98’) 2015 testi di Salvatore Di Giacomo, Eduardo De Filippo, Ferdinando Russo, Raffaele Viviani, Mimmo Borrelli, Maurizio De Giovanni, Enzo Moscato, Giuseppe Montesano, Totò, Alfonso Mangione, Michele Sovente regia teatrale Toni Servillo riprese e montaggio Massimilano Pacifico, Diego Liguori ore 19.30 Ricordando Neiwiller Antonio Neiwiller: Il monologo de L’altro sguardo regia Rossella Ragazzi (30’) 1996 Antonio Neiwiller al cinema (12’) 1992/1994 scene da Morte di un matematico napoletano e Caro diario Antonio Neiwiller con Leo (10’) 1989 scene da Ha da passà a nuttata mercoledì 6 aprile ore 16 Toni Servillo a Teatro C.A.F.S.O.B. (20’) 2007 con Toni Servillo e la compagnia di Trilogia della Villeggiatura regia Massimiliano Pacifico Le smanie per la villeggiatura (51’) 2015 di Carlo Goldoni con Toni Servillo e la compagnia di Trilogia della Villeggiatura regia teatrale Toni Servillo riprese e montaggio Diego Liguori ore 17.30 Servillo / Sorrentino fra cinema e teatro L’uomo in più (101’) 2001 con Toni Servillo, Andrea Renzi regia Paolo Sorrentino ore 19.30 Francesco Saponaro videomaker Eduardo, la vita che continua regia Francesco Saponaro (55’) 2014 giovedì 7 aprile ore 16 Toni Servillo a Teatro Le avventure della villeggiatura (80’) 2015 di Carlo Goldoni con Toni Servillo e la compagnia di Trilogia della Villeggiatura regia teatrale Toni Servillo riprese e montaggio Diego Liguori ore 17.30 Servillo / Sorrentino fra cinema e teatro Sabato, domenica e lunedì (143’) 2004 di Eduardo De Filippo con Anna Bonaiuto, Toni Servillo regia teatrale Toni Servillo regia televisiva Paolo Sorrentino ore 20 Francesco Saponaro videomaker Eduardo e i burattini (45’) 2015 regia Francesco Saponaro venerdì 8 aprile ore 16 Toni Servillo a Teatro Il ritorno dalla villeggiatura di Carlo Goldoni (74’) 2015 con Toni Servillo e la compagnia di Trilogia della Villeggiatura regia teatrale Toni Servillo riprese e montaggio Diego Liguori ore 17.30 Servillo / Sorrentino fra cinema e teatro Cinque minuti prima dello spettacolo (5’) 2014 con Toni Servillo e la compagnia de Le voci di dentro regia Paolo Sorrentino Le voci di dentro (111’) 2014 con Peppe Servillo, Toni Servillo regia teatrale Toni Servillo regia televisiva Paolo Sorrentino ore 19.30 Francesco Saponaro videomaker Chiòve (70’) 2007 di Pau Mirò con Chiara Baffi, Enrico Ianniello, Giovanni Ludeno regia Francesco Saponaro sabato 9 aprile ore 16 Mario Martone dal teatro al cinema Rasoi (53’) 1993 con Enzo Moscato, Iaia Forte, Licia Maglietta, Toni Servillo regia Mario Martone ore 17 Mario Martone dal teatro al cinema Finale di partita (80’) 1996 di Samuel Beckett con Carlo Cecchi, Valerio Binasco regia teatrale Carlo Cecchi regia televisiva Mario Martone ore 18.30 Mario Martone dal teatro al cinema Teatro di guerra (108’) 1998 con Andrea Renzi, Anna Bonaiuto, Marco Baliani, Toni Servillo regia Mario Martone ore 20.30 Francesco Saponaro videomaker Come un eroe del ‘900 (30’) 2001 con Cesare Garboli, Toni Servillo e la compagnia di Tartufo regia Francesco Saponaro mercoledì 13 aprile ore 16 Interpreti e un po’ di storia Delirio amoroso (73’) 2005 da Alda Merini con Licia Maglietta regia Licia Maglietta, Silvio Soldini ore 17.30 Interpreti e un po’ di storia L’uomo di carta con Andrea Renzi (72’) 1996 regia Stefano Incerti giovedì 14 aprile ore 16 Interpreti e un po’ di storia Scene napoletane (72’) 2014 di Angelo Curti regia Margherita Lamagna ore 17.30 Interpreti e un po’ di storia Magic People Show (63’) 2007 da Giuseppe Montesano con Andrea Renzi, Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Luciano Saltarelli riprese e montaggio Maurizio Fiume, Gennaro Visciano Teatro della Pergola / La mostra lunedì 4 – giovedì 14 aprile DIETRO GLI OCCHI Il teatro di ricerca a Napoli nella fotografia di Cesare Accetta a cura di Maria Savarese In mostra immagini tratte dall’archivio fotografico di Cesare Accetta, artista della fotografia, che documentano vent’anni di teatro di ricerca napoletano e non. L’esposizione è visitabile gratuitamente dai possessori di biglietto, durante gli orari di spettacolo. Dal 1976 – anno della storica rassegna Incontro Situazione 76 al Teatro San Ferdinando di Napoli, un vero e proprio censimento dei principali gruppi teatrali “di sperimentazione” – fino al 1996 Dietro gli occhi – Il teatro di ricerca a Napoli nella fotografia di Cesare Accetta ricostruisce per immagini una felice stagione artistica: dal Teatro Alfred Jarry di Mario e Maria Luisa Santella a Spazio Libero di Vittorio Lucariello; dal Play Studio di Arturo Morfino, dal TIN di Michele del Grosso, da Libera Ensemble di Gennaro Vitiello condotto successivamente da Renato Carpentieri e Lello Serao. E ancora: il Teatro/Galleria Toledo di Laura Angiulli; il Teatro Nuovo; il Teatro Studio di Caserta di Toni Servillo; Falso Movimento di Mario Martone; Enzo Moscato; Annibale Ruccello; Teatri Uniti; la Compagnia ‘86 di Marianna Troise; il teatro di Remondi e Caporossi; Magazzini Criminali di Federico Tiezzi e Sandro Lombardi; La Gaia Scienza di Giorgio Barberio Corsetti; Leo De Berardinis. La sezione monografica, affettuosamente dedicata al teatro di Antonio Newiller – espressione poetica del Teatro dei Mutamenti – completa il percorso espositivo.