Teatro Era / Anteprima fuori programma (sold out)

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Teatro Era / Anteprima fuori programma (sold out)
lunedì 21 marzo, ore 21
Teatri Uniti
Toni Servillo
TONI SERVILLO LEGGE NAPOLI
testi di Salvatore Di Giacomo, Eduardo De Filippo, Ferdinando Russo, Raffaele Viviani,
Mimmo Borrelli, Enzo Moscato, Maurizio De Giovanni, Giuseppe Montesano, Totò,
Michele Sovente
Toni Servillo si immerge nella sostanza verbale di poeti e scrittori che di Napoli
hanno conosciuto bene la carne e il cuore. Toni Servillo legge Napoli è il ritratto di
una città dai mille volti e dalle mille contraddizioni, divisa fra l’estrema vitalità e lo
smarrimento più profondo, una città di cui la lingua è il più antico segno, forgiato
dal tempo e dalle contaminazioni, una lingua viva, materna ed esperienziale, che fa
diventare le battute espressione, gesto, corpo.
Il direttore artistico di Teatri Uniti Toni Servillo affronta la sostanza verbale di poeti e
scrittori, testimoni della città di Napoli nel passato e nel presente, offrendo attraverso i loro
emblematici scritti il quadro sintetico di una realtà impietosa ai limiti del paradosso, tra
pulsioni e pratiche, carne e sangue. Toni Servillo legge Napoli è il bisogno perentorio di
non rinunciare a una identità sedimentata da quattro secoli di letteratura.
“Napoli è una lingua viva nel tempo, materna ed esperienziale, che fa diventare le battute
espressione, gesto, corpo”, sottolinea Toni Servillo, “il filo rosso che attraversa e unisce la
serata è poi il rapporto speciale, caratteristico di tantissima letteratura napoletana, con la
morte e con l’aldilà, il commercio intenso e frequente con le anime dei defunti, i santi del
paradiso e Dio stesso”.
Accanto ai grandi classici del Novecento come Salvatore di Giacomo e Eduardo de
Filippo, due liriche di Ferdinando Russo, e Raffaele Viviani. Servillo dà poi voce
all’invettiva di Mimmo Borrelli, alla lingua contemporanea di Enzo Moscato, a ‘O vecchio
sott’o ponte di Maurizio De Giovanni, e a Sogno napoletano di Giuseppe Montesano.
Novanta intensi minuti che l’attore conclude con ‘A livella di Totò, Primitivamente di
Raffaele Viviani, ‘Nfunno di Eduardo de Filippo e Cose sta lengua sperduta di Michele
Sovente.
Teatro Niccolini / Gli spettacoli
mercoledì 30 marzo – domenica 3 aprile
(feriale ore 21, festivo ore 16.45)
Teatri Uniti
in collaborazione con Onorevole Teatro Casertano/Institut Ramon Llull
I GIOCATORI
di Pau Mirò
traduzione e regia Enrico Ianniello
con Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Marcello Romolo, Luciano Saltarelli
collaborazione artistica Simone Petrella
costumi Francesca Apostolico
suono Daghi Rondanini
direzione tecnica Lello Becchimanzi
Enrico Ianniello mette in scena I giocatori, il nuovo lavoro di Pau Mirò,
trentanovenne autore di Barcellona, premio Butaca 2012 come miglior testo in
lingua catalana e premio Ubu 2013 come miglior novità straniera. Il formidabile cast
vede Tony Laudadio, Marcello Romolo, Luciano Saltarelli in scena con lo stesso
Enrico Ianniello.
I quattro uomini condividono tragicomiche frustrazioni e fallimenti giocando a carte,
in attesa di un ultimo estremo guizzo vitale. Siamo a Napoli, ma anche ovunque, in
un vecchio appartamento in cui la regola è accettare gli insuccessi, propri e altrui,
tanto ciò che conta è fare un’altra partita. Un concertato di poesia e ironia, con
dialoghi perfetti, in una lingua teatrale che manda in estasi.
I giocatori è un testo dall’atmosfera pinteriana, in delicato equilibrio tra il riso e la tragedia.
In un vecchio appartamento, intorno a un tavolo, quattro uomini, un barbiere, un becchino,
un attore e un professore di matematica, giocano a carte. L’appartamento è il rifugio dove
il fallimento è la regola, non l’eccezione. I soldi sono spariti da tempo, come qualsiasi
possibilità di successo personale. Ma proprio sul punto di toccare il fondo, i quattro
decidono di rischiare il tutto per tutto: ‘rouge et noir’.
‘Come per Chiòve”, spiega Enrico Ianniello, “ho ambientato la vicenda a Napoli, anche se
questa volta si tratta di una collocazione esclusivamente linguistica, senza riferimenti
geografici precisi. Questa assenza di un luogo definito mi pare una cifra fondamentale dei
quattro personaggi raccontati da Pau Mirò: quattro uomini senza un’età dichiarata, senza
nome, senza lavoro e senza un vero amore che li faccia bruciare di passione. Quattro
uomini che si incontrano, in tempo di crisi, per mettere in gioco l’unico capitale che hanno
a disposizione: la loro solitudine, la loro ironia, la loro incapacità di capire”.
BIGLIETTI
Platea e I° ordine di palchi: intero € 15, ridotto € 13.
Palchi II° e III° ordine: intero € 12, ridotto € 10 .
(Biglietti ridotti: over 60, under 26, soci UniCoop Firenze, abbonati Teatro della Toscana (Pergola/Teatro
Era), possessori di PergolaCard, possessori di tessera SDIAF)
BIGLIETTERIA
Teatro della Pergola, via della Pergola 30, 055.0763333 [email protected].
Orario: dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 18.30.
Online su www.teatrodellatoscana.it e tramite la App del Teatro della Pergola.
Circuito regionale Boxoffice.
Teatro della Pergola / Gli spettacoli in Saloncino
lunedì 4 aprile, ore 19
martedì 5 aprile, ore 21
Teatri Uniti
in collaborazione con Ex Asilo Filangieri/la Balena | Laboratorio Memini | ‘A Puteca
TITANIC – THE END
ideazione e regia Antonio Neiwiller
in una visione di Salvatore Cantalupo
con Salvatore Cantalupo, Carmine Ferrara, Massimo Finelli, Amelia Longobardi, Ambra
Marcozzi, Claudia Sacco, Sonia Totaro, Chiara Vitiello
luci Cesare Accetta
direzione tecnica Lello Becchimanzi
Salvatore Cantalupo ripropone sulle scene Titanic – The End, spettacolo che recitò
con Antonio Neiwiller. Si racconta di naufraghi in attesa, in fuga, o forse entrambe, e
di ciò che queste anime vagabonde, reiette, profughe possono incarnare. Un
marinaio, un gruppo di emigranti, una nave che è anche una balera, con un gioco di
luci e girotondi che incanta per forza e semplicità. Titanic – The End è un’opera
universale che affronta l’eterno viaggio dentro noi stessi e verso l’altro, l’esterno, lo
sconosciuto.
Antonio Neiwiller è stato un artista geniale, un poeta costruttore di visioni fuori dai canoni
tradizionali. Le sue idee, le sue denunce, i suoi racconti sulla ‘fine di mondi’ colpiscono
ancora per l’eccezionale attualità. Trent’anni fa Neiwiller ci spiegava i motivi veri per cui a
Beirut cadevano bombe su donne e bambini, ci raccontava come le ideologie nel tempo
sarebbero cadute ad una ad una e come l’unica speranza sarebbe stata raggiungere il
fondo, perché solo a quel punto ci saremmo rimboccati le maniche e avremmo
ricominciato a costruire.
“Titanic – The End debuttò nell’aprile del 1984 a Napoli al Teatro Nuovo per la regia di
Antonio Neiwiller, dopo un intenso laboratorio teatrale durato nove mesi. È stata
un’esperienza che ha completamente rivoluzionato la mia vita e il mio modo di guardare
all’arte. Neiwiller è stato un artista geniale, un poeta costruttore di visioni fuori dai canoni
tradizionali. Ha realizzato una straordinaria e innovativa riflessione sul teatro e sull’arte in
generale. Le sue idee, le sue denunce, i suoi racconti sulla fine di mondi mi colpiscono
ancora per l’eccezionale attualità. Trent’anni fa ci spiegava i motivi veri per cui a Beirut
cadevano bombe su donne e bambini, ci raccontava come le ideologie nel tempo
sarebbero cadute ad una ad una e come l’unica speranza sarebbe stata raggiungere il
fondo perché solo a quel punto ci saremmo rimboccati le maniche e avremmo ricominciato
a costruire. Sento il desiderio di risalire su quella nave, emblematica rappresentazione di
una società in via di disgregazione, di rivivere quelle emozioni, quei suoni, quegli odori. La
mia vuole essere una visione nella visione, un dono intimo e personale e al tempo stesso
un lasciar tracce, così come mi ha insegnato lui”.
Salvatore Cantalupo
mercoledì 6 – sabato 9 aprile, ore 21
Teatri Uniti – Napoli Teatro Festival Italia
in collaborazione con Università della Calabria
DOLORE SOTTO CHIAVE / PERICOLOSAMENTE
due atti unici di Eduardo De Filippo
con un prologo in lingua napoletana di Raffaele Galliero da I pensionati della memoria di
Luigi Pirandello
con Tony Laudadio, Luciano Saltarelli, Giampiero Schiano
scene e costumi Lino Fiorito
luci Cesare Accetta
suono Daghi Rondanini
assistente alla regia Giovanni Merano
assistente ai costumi Francesca Apostolico
direzione tecnica Lello Becchimanzi
regia Francesco Saponaro
Francesco Saponaro torna a confrontarsi con Eduardo De Filippo presentandone
due atti unici Dolore sotto chiave (1958) e Pericolosamente (1938) arricchiti da
un’introduzione inedita: la riscrittura in versi e in lingua napoletana di Raffaele
Galliero della novella I pensionati della memoria di Luigi Pirandello.
Il filo rosso che li lega è l’ipocrisia, l’ipocrisia della vita coniugale, dell’amore
fraterno, in definitiva di tutti i rapporti interpersonali.
Un dittico realizzato nel nome di Eduardo De Filippo, a oltre trent’anni dalla sua
scomparsa, che riunisce i due atti unici Dolore sotto chiave e Pericolosamente. Con
questa messinscena, Francesco Saponaro, regista di lunga consuetudine con la
drammaturgia napoletana, da Scarpetta a Moscato, fino al successo internazionale di
Chiòve di Pau Mirò e dell’edizione castigliana di Io, l’erede, affronta un Eduardo meno
frequentato, dove incombe, silenzioso, il tema della morte (sia essa reale, presunta o,
semplicemente invocata) tra sfumature grottesche colorate di umorismo nero.
Dolore sotto chiave nasce come radiodramma nel 1958, con Eduardo e la sorella Titina
nel ruolo dei protagonisti. Nella commedia i buoni sentimenti come la carità cristiana, la
compassione diventano armi improprie per dissimulare, negli affetti, quella segreta
predisposizione dell'essere umano al controllo e al dominio sull'altro. Il tema della morte
incombe silenzioso e il dolore del lutto viene nascosto e soffocato da un gioco sottile di
ricatti e malintesi, tipici dei contesti familiari, con risvolti comici, a tratti paradossali carichi
di morbosa e grottesca esasperazione. In Dolore sotto chiave viene evocato un oggettosimbolo, usato come sottile minaccia di suicidio dal povero Rocco Capasso: la rivoltella,
che in Pericolosamente (1938) si materializza e si trasforma in un vero e proprio strumento
di tortura coniugale e rimedio alle bizzarrie improvvise di una moglie bisbetica. L’atto
unico, dall’apparente fulmineità di uno sketch, gioca tutto sul classico litigio coniugale.
Ogni volta che Dorotea dà sfogo alle sue intemperanze Arturo, per ripristinare l'ordine
familiare, impugna la rivoltella caricata a salve e le spara, scatenando la comica reazione
di terrore da parte dell’ignaro amico Michele appena rientrato a Napoli da un lungo viaggio
di lavoro.
mercoledì 13 aprile, ore 19
Teatri Uniti
Andrea Renzi
FUOCHI A MARE PER VLADIMIR MAJAKOVSKIJ
di Andrea Renzi
luci Pasquale Mari
suono Daghi Rondanini
direzione tecnica Lello Becchimanzi
Andrea Renzi restituisce al pubblico pensieri e allucinazioni che si inseguono in una
sorta di “flusso di coscienza”, in un rimescolarsi di sensazioni ed emozioni, tratte
dai versi del grande Vladimir Majakovskij. Dalla tribuna di un piccolo tavolino, sullo
sfondo un cielo stellato, la requisitoria poetica, incentrata in particolar modo sui
testi del poemetto La Nuvola in Calzoni, ingaggia un corpo a corpo con i temi
universali dell’amore, della religione, della vecchia poesia e della rivoluzione,
realizzando un insuperabile e innovativo manifesto della concezione poetica di
Majakovskij.
Armato dei suoi versi e di una Smith and Wesson a canna corta, in una immaginaria
conferenza cosmica e pirotecnica, il grande poeta russo Vladimir Majakovskij si presenta
in tutta la sua smisurata, tenera e trascinante vitalità. In un montaggio scandito dallo sparo
suicida, le gemme verbali, le burle immaginifiche, i concitati paradossi, gli amori disperati e
carnali e le profetiche visioni di questo gigante del secolo scorso giungono fino a noi. Che
forse, nani quali siamo, faremmo bene a metterci sulle sue spalle. Il ritmo dello spettacolo
resta sempre teso e sostenuto fino allo stremo dell’interprete, Andrea Renzi (lo svela, lo
segue con intelligenza, lo accompagna da attore più che incarnarlo), e del pubblico stesso
che da quell’energia, oltre che dalla continua meraviglia delle parole, è rapito, tenuto in
pugno, battuto.
“Fuochi a mare per Vladimir Majakovskij è un tributo a un poeta e alla poesia come ‘Luogo
della Vita’, come fosse un tributo all’Etna, alle Alpi, al delta del Nilo, come fosse un tributo
a una cannoniera, a una cimice, a un cucciolo di cane. Qualcuno ha scritto che l’arte deve
essere contro la bomba atomica, cioè contro la disintegrazione della coscienza. Condivido
questa posizione e la vita e la poesia di Vladimir Majakovskij, sono contro la bomba
atomica”.
Andrea Renzi
mercoledì 13 ore 21
giovedì 14 aprile, 19
Teatri Uniti
Licia Maglietta
MANCA SOLO LA DOMENICA
da Pazza è la luna di Silvana Grasso
scene e regia Licia Maglietta
con Vladimir Denissenkov
costumi Katia Esposito
luci Cesare Accetta
suono Daghi Rondanini
direzione tecnica Lello Becchimanzi
In una Sicilia senza tempo, Licia Maglietta porta in scena una figura insieme mitica e
reale, che incarna l’esuberanza della vita, ma con sguardo sorridente e commosso:
donna Borina, da Pazza è la luna di Silvana Grasso.
Nel romanzo Pazza è la luna di Silvana Grasso, come sulla scena, si rivela la curiosa
vicenda di donna Borina, all’anagrafe Liboria Serrafalco, sposata Liuzzo, immaginaria e
devotissima vedova di sei defunti sconosciuti, scelti come indimenticati mariti “adottivi”. Le
inconsapevoli spoglie di questi uomini diventano “oggetto” di un rito quotidiano che la
donna dedica ad essi con puntuali visite e in cui adorna di rose baccarà le loro lastre
tombali. È il modo con cui Borina rifiuta la frustrazione di un amore mancato, di un
rapporto infelice, alla ricerca di sentimenti e passioni forti.
“Esistono amori che non danno la felicità ma… se ne possono vivere altri! Borina
trasforma tutto fino all’estremo. La sua vulnerabilità non è stata rispettata e lei si
riappropria di tutto e di tutti. Andare lontano dalla propria casa. Fantasticare una vita di
sentimenti amorosi e luttuosi. Desiderare passioni, amori e soprattutto uno status,
riconosciuto da tutti, da poter portare dipinto sulla faccia come una voglia di fragola. E se
la realtà le impedisce di continuare a vivere tutto questo Borina non se ne preoccupa:
pianifica. Come una straordinaria attrice dal lunedì al sabato accanto alla sua vita piatta e
prevedibile, come quella di tutto il paese, ne affianca un’altra fatta di tournée in altri luoghi
nel suo ruolo di Vedova! L’unico cruccio resta la domenica. Sì, manca solo la domenica…”
Licia Maglietta
giovedì 14 aprile, ore 21
Teatri Uniti
Federico Odling e Andrea Renzi
CAPRONI!
Invenzione a due voci
testi Giorgio Caproni
musica Federico Odling
suono Daghi Rondanini
costumi Ortensia De Francesco
direzione tecnica Lello Becchimanzi
regia Andrea Renzi
Tratto dal poema-melodramma Il Conte di Kevenhaller, che lo stesso Caproni definì
“un’operetta a brani … finita e infinita”, con Caproni! Andrea Renzi e Federico
Odling mettono in scena una fusione di parole e melodia per attraversare l’opera di
Giorgio Caproni in forma di concerto. Uno spettacolo che rende omaggio a uno dei
protagonisti del Novecento letterario italiano dotato di “limpida cantabilità, ma al
confine del nulla”, come scriveva di lui Calvino.
Recitare Caproni, cantare Caproni, suonare Caproni. È esattamente ciò che si
propongono Andrea Renzi e Federico Odling. In scena l’opera del poeta toscano diviene
teatrale “invenzione a due voci”, una fusione tra poesia e musica, all’interno dei confini
scenici. Giorgio Caproni, infatti, nasce come musicista e allievo compositore violinista al
Conservatorio di Genova. In Caproni! quindi partitura musicale e teatrale convivono e
conversano, le parole scivolano veloci dai fogli e sembrano aleggiare, sostenute dalle note
musicali. Così Caproni tracima dalla carta e si insinua nel teatro, che squarcia il pallido
velo omogeneo inciso dall’inchiostro per approdare a ciò che dietro si nasconde.
“Il viaggio intrapreso all’interno dell’opera di Caproni è un’escursione ad alta quota, l’aria è
buona, fina e talvolta è bene sedersi a contemplare il paesaggio. Ben oltre l’occasione del
centenario della nascita e il doveroso omaggio ad una delle voci più alte della letteratura
italiana contemporanea, ogni giorno di lavoro dedicato alla sua poesia è un’esperienza di
crescita. Fin dalla nostra prima collaborazione teatrale, per Santa Maria D’America nel
2004, con Federico Odling abbiamo ipotizzato una messinscena del poemetto Il Conte di
Kevenhüller del 1986, un denso testo della maturità dove un cacciatore insegue
un’allegorica Bestia Feroce e ingaggia un corpo a corpo con il male assoluto. Caproni
gioca nella composizione a disporre l’azione del protagonista tra le pieghe di un libretto
musicale e abbiamo raccolto questa sua scelta come un’istigazione al teatro. Ma Il Conte
è solo una vetta di una più vasta catena montuosa ed è stato naturale prolungare
l’esplorazione ai Versi livornesi dedicati alla madre, al famoso Congedo, ai sorprendenti e
anarchici “versicoli”, alle nitide prose”.
Andrea Renzi
BIGLIETTI
Interi € 12
Ridotti € 10 (over 60, under 26, soci UniCoop Firenze, abbonati Teatro della Toscana (Pergola/Teatro Era),
possessori di PergolaCard, possessori di tessera SDIAF)
BIGLIETTERIA
Teatro della Pergola, via della Pergola 30, 055.0763333 [email protected].
Orario: dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 18.30.
Online su www.teatrodellatoscana.it e tramite la App del Teatro della Pergola.
Circuito regionale Boxoffice
Teatro della Pergola / Le proiezioni di film in Sala Spadoni (ingresso
libero fino a esaurimento dei posti disponibili)
6 aree tematiche: Ricordando Neiwiller, Toni Servillo a Teatro, Servillo / Sorrentino
fra cinema e teatro, Francesco Saponaro videomaker, Mario Martone dal teatro al
cinema, Gli interpreti e un po’ di storia.
lunedì 4 aprile
ore 18 Ricordando Neiwiller
Antonio Neiwiller: Il monologo de L’altro sguardo
(30’) 1996
regia Rossella Ragazzi
Antonio Neiwiller al cinema
(12’) 1992/1994
scene da Morte di un matematico napoletano e Caro diario
Antonio Neiwiller con Leo
(10’) 1989
scene da Ha da passà a nuttata
martedì 5 aprile
ore 16 Toni Servillo a Teatro
Le false confidenze
(72’) 2015
di Marivaux
nella traduzione di Cesare Garboli
con Anna Bonaiuto, Andrea Renzi, Toni Servillo
regia teatrale Toni Servillo
riprese e montaggio Tommaso Pitta
ore 17.30 Toni Servillo a Teatro
Toni Servillo legge Napoli
(98’) 2015
testi di Salvatore Di Giacomo, Eduardo De Filippo, Ferdinando Russo, Raffaele Viviani,
Mimmo Borrelli, Maurizio De Giovanni, Enzo Moscato, Giuseppe Montesano, Totò,
Alfonso Mangione, Michele Sovente
regia teatrale Toni Servillo
riprese e montaggio Massimilano Pacifico, Diego Liguori
ore 19.30 Ricordando Neiwiller
Antonio Neiwiller: Il monologo de L’altro sguardo
regia Rossella Ragazzi
(30’) 1996
Antonio Neiwiller al cinema
(12’) 1992/1994
scene da Morte di un matematico napoletano e Caro diario
Antonio Neiwiller con Leo
(10’) 1989
scene da Ha da passà a nuttata
mercoledì 6 aprile
ore 16 Toni Servillo a Teatro
C.A.F.S.O.B.
(20’) 2007
con Toni Servillo e la compagnia di Trilogia della Villeggiatura
regia Massimiliano Pacifico
Le smanie per la villeggiatura
(51’) 2015
di Carlo Goldoni
con Toni Servillo e la compagnia di Trilogia della Villeggiatura
regia teatrale Toni Servillo
riprese e montaggio Diego Liguori
ore 17.30 Servillo / Sorrentino fra cinema e teatro
L’uomo in più
(101’) 2001
con Toni Servillo, Andrea Renzi
regia Paolo Sorrentino
ore 19.30 Francesco Saponaro videomaker
Eduardo, la vita che continua
regia Francesco Saponaro
(55’) 2014
giovedì 7 aprile
ore 16 Toni Servillo a Teatro
Le avventure della villeggiatura
(80’) 2015
di Carlo Goldoni
con Toni Servillo e la compagnia di Trilogia della Villeggiatura
regia teatrale Toni Servillo
riprese e montaggio Diego Liguori
ore 17.30 Servillo / Sorrentino fra cinema e teatro
Sabato, domenica e lunedì
(143’) 2004
di Eduardo De Filippo
con Anna Bonaiuto, Toni Servillo
regia teatrale Toni Servillo
regia televisiva Paolo Sorrentino
ore 20 Francesco Saponaro videomaker
Eduardo e i burattini
(45’) 2015
regia Francesco Saponaro
venerdì 8 aprile
ore 16 Toni Servillo a Teatro
Il ritorno dalla villeggiatura
di Carlo Goldoni
(74’) 2015
con Toni Servillo e la compagnia di Trilogia della Villeggiatura
regia teatrale Toni Servillo
riprese e montaggio Diego Liguori
ore 17.30 Servillo / Sorrentino fra cinema e teatro
Cinque minuti prima dello spettacolo
(5’) 2014
con Toni Servillo e la compagnia de Le voci di dentro
regia Paolo Sorrentino
Le voci di dentro
(111’) 2014
con Peppe Servillo, Toni Servillo
regia teatrale Toni Servillo
regia televisiva Paolo Sorrentino
ore 19.30 Francesco Saponaro videomaker
Chiòve
(70’) 2007
di Pau Mirò
con Chiara Baffi, Enrico Ianniello, Giovanni Ludeno
regia Francesco Saponaro
sabato 9 aprile
ore 16 Mario Martone dal teatro al cinema
Rasoi
(53’) 1993
con Enzo Moscato, Iaia Forte, Licia Maglietta, Toni Servillo
regia Mario Martone
ore 17 Mario Martone dal teatro al cinema
Finale di partita
(80’) 1996
di Samuel Beckett
con Carlo Cecchi, Valerio Binasco
regia teatrale Carlo Cecchi
regia televisiva Mario Martone
ore 18.30 Mario Martone dal teatro al cinema
Teatro di guerra
(108’) 1998
con Andrea Renzi, Anna Bonaiuto, Marco Baliani, Toni Servillo
regia Mario Martone
ore 20.30 Francesco Saponaro videomaker
Come un eroe del ‘900
(30’) 2001
con Cesare Garboli, Toni Servillo e la compagnia di Tartufo
regia Francesco Saponaro
mercoledì 13 aprile
ore 16 Interpreti e un po’ di storia
Delirio amoroso
(73’) 2005
da Alda Merini
con Licia Maglietta
regia Licia Maglietta, Silvio Soldini
ore 17.30 Interpreti e un po’ di storia
L’uomo di carta
con Andrea Renzi
(72’) 1996
regia Stefano Incerti
giovedì 14 aprile
ore 16 Interpreti e un po’ di storia
Scene napoletane
(72’) 2014
di Angelo Curti
regia Margherita Lamagna
ore 17.30 Interpreti e un po’ di storia
Magic People Show
(63’) 2007
da Giuseppe Montesano
con Andrea Renzi, Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Luciano Saltarelli
riprese e montaggio Maurizio Fiume, Gennaro Visciano
Teatro della Pergola / La mostra
lunedì 4 – giovedì 14 aprile
DIETRO GLI OCCHI
Il teatro di ricerca a Napoli nella fotografia di Cesare Accetta
a cura di Maria Savarese
In mostra immagini tratte dall’archivio fotografico di Cesare Accetta, artista della
fotografia, che documentano vent’anni di teatro di ricerca napoletano e non.
L’esposizione è visitabile gratuitamente dai possessori di biglietto, durante gli orari
di spettacolo.
Dal 1976 – anno della storica rassegna Incontro Situazione 76 al Teatro San Ferdinando
di Napoli, un vero e proprio censimento dei principali gruppi teatrali “di sperimentazione” –
fino al 1996 Dietro gli occhi – Il teatro di ricerca a Napoli nella fotografia di Cesare Accetta
ricostruisce per immagini una felice stagione artistica: dal Teatro Alfred Jarry di Mario e
Maria Luisa Santella a Spazio Libero di Vittorio Lucariello; dal Play Studio di Arturo
Morfino, dal TIN di Michele del Grosso, da Libera Ensemble di Gennaro Vitiello condotto
successivamente da Renato Carpentieri e Lello Serao. E ancora: il Teatro/Galleria Toledo
di Laura Angiulli; il Teatro Nuovo; il Teatro Studio di Caserta di Toni Servillo; Falso
Movimento di Mario Martone; Enzo Moscato; Annibale Ruccello; Teatri Uniti; la
Compagnia ‘86 di Marianna Troise; il teatro di Remondi e Caporossi; Magazzini Criminali
di Federico Tiezzi e Sandro Lombardi; La Gaia Scienza di Giorgio Barberio Corsetti; Leo
De Berardinis.
La sezione monografica, affettuosamente dedicata al teatro di Antonio Newiller –
espressione poetica del Teatro dei Mutamenti – completa il percorso espositivo.
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