numero 6 / 2007 – giugno 2007 indice

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NUMERO 6 / 2007 – GIUGNO 2007
INDICE
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Questa Newsletter è uno strumento informativo per gli
operatori dei Dipartimenti delle Dipendenze realizzato
dallo Staff Dronet in collaborazione con vari centri di
ricerca e di informazione nazionali ed internazionali.
Per la produzione delle informazioni si utilizzano motori
di ricerca e siti specializzati come ad esempio NIDA,
Medline, UNODC, EMCDDA, United Nations Office on
Drugs and Crime, Osservatorio Fumo, Alcool e Droga,
ISS.
Con questa iniziativa si vuole agevolare la circolazione di
informazioni scientifiche all’interno della Dronet
Community riguardanti l’area delle Dipendenze in
maniera rapida e stimolante lasciando agli operatori in un
secondo momento la possibilità di collegarsi alle fonti
originarie per eventuali e successivi approfondimenti.
L’opportunità di disporre di strumenti di questo tipo deve
essere colta a pieno dagli operatori con l’invito
contemporaneo e segnalarci eventuali miglioramenti e
indicazioni per rendere più utile questa iniziativa.
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Il Direttore
Dott. Giovanni Serpelloni
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Droghe e patologie psichiatriche: i disturbi mentali
quali fattori di rischio e conseguenza dell'uso di
sostanze; l'utilità di una “diagnosi precoce” del minore dal Dipendenze Verona Congress
Convegno Nazionale Tabagismo: italiani fumano di
più, secondo ISS
Dipendenze Verona Congress: si abbassa età
consumo droghe, aumentano patologie psichiatriche
correlate, si allunga il ritardo di accesso ai servizi di
trattamento
31 maggio: giornata mondiale senza tabacco; ISS
presenta a Roma rapporto nazionale 2006 su fumo; a
Verona si apre il congresso nazionale sulle
Dipendenze
Le tecniche di neuroimmagine nello studio delle
dipendenze: rassegna NIDA su Perspectives
Giovani e alcol: nuove guide di prevenzione per
famiglie, educatori e comunità pubblicate dal
Dipartimento Salute USA
Cannabis: se assunta in gravidanza può danneggiare
cervello feto
Dipendenza e disturbi mentali: a San Diego NIDA dà
lezioni a psichiatri americani
Endocannabinoidi: nuova ricerca alla Buffalo's
E' scomparso il professor Carlo Vetere
Nuove dipendenze: in USA 10% giovani abusa di
medicinali per la cura della tosse; prevenzione
interattiva CHPA con “FiveMoms.com”
Droga e minori: da Londra nuovo framework per
assessment e diagnosi precoce
"Review of the effectiveness of treatment for alcohol
problems": rassegna NTA su efficacia trattamenti
alcolismo
Drugs & driving: 2,4% guidatori canadesi ammette
guida sotto effetto cannabis; 87% cittadini: “problema
estremamente serio”
ISS: morire meno in Italia si può, grazie a prevenzione;
presentato oggi a Roma "Atlante mortalità evitabile"
Alcol: in Svizzera con 3.500 morti all'anno è fra i 5
principali fattori di rischio per la salute
"Dipendenze: nuovi scenari e nuovi approcci"
congresso nazionale a Verona il 31 maggio - 1 giugno
UNODC: da conferenza ECAD Istanbul appello per
introduzione drug test settore trasporti pubblici e lavori
pericolosi
Vercelli; Serpelloni: cannabis altera funzioni cognitive
e mette a rischio vita propria e altrui
Tobacco “Visions”: monografia su dipendenza nicotina
firmata dai canadesi di BC Partners
Il sistema serotoninergico possibile target di farmaci
anti-cocaina: la ricerca NIDA.
L'alcol riduce le dimensioni del cervello; dal meeting
annuale dell'American Academy of Neurology
Gli oppiodi bloccano il potenziamento a lungo termine
(PLT) delle sinapsi inibitorie; studio della Brown
University su Nature
Inalanti: disturbi psichiatrici nel 70% degli assuntori
A USO INTERNO
DRONET NEWSLETTER – Mensile del Network Nazionale sulle Dipendenze – Giugno 2007
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Droghe e patologie psichiatriche: i disturbi mentali quali fattori di rischio e conseguenza
dell'uso di sostanze; l'utilità di una “diagnosi precoce” del minore - Dal Dipendenze Verona
Congress
31-05-2007 VERONA - A distanza di pochi giorni dall'assemblea annuale degli psichiatri americani (APA)
tenutasi a San Diego in cui Nora Volkov, direttore del National Institute on Drug Abuse (NIDA) ha esortato
la comunità scientifica ad approfondire gli studi e le conoscenze in merito alla coesistenza sempre più
frequente in un unico soggetto di patologie da uso e dipendenza da sostanze e disturbi mentali, oggi a
Verona nel corso del congresso nazionale "Dipendenze: nuovi scenari e nuovi approcci", organizzato dal
Dipartimento delle Dipendenze dell'Azienda ULSS 20 di Verona nell'ambito del Progetto Regionale
Formazione Rete Informatica della Regione del Veneto, con il patrocinio del Ministero della Salute, del Ministero della
Solidarietà Sociale e delle Nazioni Unite (Office of Drugs and Crime), alla luce dei più recenti studi e ricerche in
materia è stato illustrato quanto i disturbi mentali possano costituire uno dei principali fattori di rischio per l'uso e la
dipendenza da sostanze, ma anche le modalità in cui possono svilupparsi patologie psichiatriche in un soggetto quale
conseguenza della ripetuta assunzione di droga. Fino al 60% dei giovani prova una o più droghe; di questi, la maggior
parte ne fa uso temporaneo ma più del 20% ne diventa dipendente: perché? Perché è maggiormente “vulnerabile”, in
ragione di fattori di rischio di natura bio-psico-sociale, fra i quali prevalgono alterazioni genetiche che portano a
disfunzioni nel cervello della cosiddetta “cascata della gratificazione” e dei recettori della dopamina, predisponendo
l'individuo alla ripetizione dell'uso della sostanza e a patologie di natura psichiatrica a esordio precoce quali disturbo
dell'attenzione con iperattività (ADHD), disturbi dell'umore (depressione, ansia), disordini della condotta, disturbi
dell'apprendimento, comportamento aggressivo, attaccamento disorganizzato, schizofrenia. Nel pomeriggio, in una
relazione dal titolo "Vulnerabilità all'addiction: le prevenzioni" è stato spiegato come buona parte dei comportamenti
anomali del minore che vengono sovente fraintesi da famiglia e scuola dando luogo a conflitti relazionali
tradizionalmente considerati caratteristica del cosiddetto "disagio giovanile" sono probabilmente dovuti al disturbo da
deficit dell'attenzione/iperattività, patologia che, se individuata nel minore problematico attraverso una diagnosi
precoce con apposito screening (entro il 10° anno di età), può consentire un intervento adeguato e in tempo utile con
trattamento a base farmacologica e supporto psicologico che, oltre a curare la patologia specifica, riduce
significativamente il rischio dell'uso e dipendenza da sostanze, in quanto è noto che l'ADHD costituisce uno dei
principali fattori di rischio che predispongono il giovane a un comportamento cosiddetto novelty seeking, sempre in
cerca di esperienze forti e al limite della legalità quali l'uso di droghe e alcol. Secondo il modello della vulnerabilità, un
soggetto ha maggiori probabilità di sviluppare un disturbo se è portatore di fattori di rischio non controbilanciati da
fattori protettivi. I ragazzi che durante l’infanzia hanno sofferto di disturbi dell’attenzione e iperattività, disturbi della
condotta, disturbo post traumatico hanno maggio probabilità di usare sostanze lecite/illecite nella preadolescenza. Di
solito questi soggetti hanno genitori problematici che possono per esempio avere problemi di alcol o droghe. Dalle
ultime indagini per esempio risulta che le donne che hanno fumato tabacco durante la gravidanza hanno maggior
probabilità di avere figli con deficit attentivo rispetto alle donne che non hanno fumato. Le attività di prevenzione
debbono dunque necessariamente essere rivolte ad ambienti quali l’ostetricia, la ginecologica, la pediatria. Si tratta di
una rivoluzione nelle modalità di approccio alla prevenzione. Allo stesso tempo vi sono sostanze che con l'assunzione
possono sviluppare nel soggetto disturbi di natura psichiatrica. Fra queste in particolare la cannabis, di cui studi
sperimentali e ricerche hanno dimostrato la pericolosità per l'organismo, principalmente per l'effetto dannoso che
questa ha sulle abilità cognitive e sul comportamento umano. La neurobiologia ha dimostrato che la ripetuta
assunzione di cannabis compromette seriamente numerose funzioni cerebrali, fra cui le funzioni pre-attentive,
l'attenzione automatica, l'attenzione sostenuta, il sistema esecutivo, il controllo del movimento oculare, le funzioni
inibitorie, la memoria di lavoro, la memoria verbale, l'apprendimento; ed è noto anche che l’uso regolare di cannabis è
predittivo e aumenta il rischio di schizofrenia e altri disturbi di natura psicotica di cui è stata dimostrata
sperimentalmente una relazione biologica causale. E' di poche settimane fa la presentazione al meeting di Londra
sulla salute mentale di uno studio condotto dai ricercatori del King's College che dimostra gli effetti psicotici
temporanei dell'assunzione di cannabis, fra cui prevalgono allucinazioni e ideazione paranoide. Staff Dronet
CATEGORIA: Nazionali TIPO: Congresso/convegno FONTE: ORD Veneto
DRONET NEWSLETTER – Mensile del Network Nazionale sulle Dipendenze – Giugno 2007
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Convegno Nazionale Tabagismo: italiani fumano di più, secondo ISS
31-05-2007 L’abitudine al fumo è sempre molto diffusa tra gli italiani. Aumenta inoltre il numero
delle sigarette fumate: una in più al giorno a testa. Per questo l’ISS insiste sulla prevenzione e
investe, nel contempo, sul progetto MILD per la ricerca di metodi di diagnosi precoce del tumore al
polmone. Rimane alto il numero dei fumatori in Italia e sono ancora tanti i giovani col vizio della
sigaretta: rispettivamente il 23,5% della popolazione di 15 anni e più e il 20% dei ragazzi tra i 15 e i
24 anni. Aumenta oltretutto, tra gli adulti, il numero delle sigarette fumate quotidianamente: una in più a testa rispetto
allo scorso anno. Lo rivela un’indagine della Doxa, commissionata dall’Istituto Superiore di Sanità, presentata oggi
nel corso del IX Convegno Nazionale su Tabagismo e Servizio Sanitario Nazionale in corso all’ISS. “Gli italiani
continuano a fumare e, anzi, fumano di più, passando da una media di 13 sigarette al giorno consumate nel 2006 ad
una di 14 nel 2007. Il “problema fumo” dunque è ancora presente nel nostro Paese ed è un’ “emergenza” che
riguarda 12 milioni di italiani, di cui un milione e 200mila giovani tra i 15 e i 24 anni e ben 130mila giovanissimi tra i 15
e i 17 anni di età – afferma Enrico Garaci, Presidente dell’ISS – La migliore strategia è attualmente la prevenzione,
ma sul fronte della ricerca abbiamo deciso intanto di investire, in collaborazione con Alleanza contro il Cancro, un
milione di euro circa nel progetto MILD (Multicenter Italian Lung Cancer Detection) condotto dall’Istituto Tumori di
Milano che ha attualmente pubblicato i suoi primi risultati su Journal of the American Medical Association (JAMA). Ed
è stato proprio valutando questi risultati che abbiamo deciso di estendere questo studio in tutto il Paese con
l’obiettivo di arruolare in tre anni 10mila soggetti a rischio per verificare l’efficacia degli screening di massa ai fini di
una riduzione della mortalità per carcinoma polmonare”. I dati dell’Osservatorio fotografano la realtà del “problema
fumo” sotto diverse prospettive: “In assoluto il fumo di tabacco è la principale causa di malattie e di morti evitabili –
dichiara Piergiorgio Zuccaro, direttore dell’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell’ISS – e la dipendenza che provoca
è il vero motivo per cui in Italia il 27,9% degli uomini e il 19,3% delle donne sono fumatori. Il fumatore con una sola
sigaretta inserisce nel proprio organismo più di 4000 sostanze, molte di queste tossiche e cancerogene (ammine
aromatiche, benzene, piombo, cadmio, N-nitrosammine, idrocarburi policiclici aromatici). Per questo motivo possiamo
affermare che il fumo è la droga che provoca più morti ed è sempre tagliata male”. Staff Dronet CATEGORIA:
Nazionali TIPO: Congresso/convegno FONTE: ISS
Dipendenze Verona Congress: si abbassa età consumo droghe, aumentano patologie
psichiatriche correlate, si allunga il ritardo di accesso ai servizi di trattamento
31-05-2007 VERONA - Si abbassa l'età dei consumatori di droga a 13 – 15 anni; i consumi si
orientano alle sostanze stimolanti (cannabinoidi, cocaina, ecstasy), ma allo stesso tempo aumenta
l'uso di alcol, usato spesso in poliassunzione con altre droghe; aumentano i consumi nel genere
femminile, aumentano le patologie psichiatriche correlate all'uso prolungato di sostanze. Sul
versante del trattamento, si osserva un crescente ritardo nell'accesso ai servizi preposti (Sert) a 6
– 9 anni. Sono i dati tendenziali dei nuovi scenari del fenomeno della diffusione di droga e alcol fra i giovani
presentati oggi a Verona al congresso nazionale "Dipendenze: nuovi scenari e nuovi approcci", organizzato dal
Dipartimento delle Dipendenze dell'Azienda ULSS 20 di Verona nell'ambito del Progetto Regionale Formazione Rete
Informatica della Regione del Veneto, con il patrocinio del Ministero della Salute, del Ministero della Solidarietà
Sociale e delle Nazioni Unite (Office of Drugs and Crime). “Il mercato della droga assomiglia sempre più al mercato
dei prodotti commerciali tradizionali – ha illustrato in apertura il dott. Giovanni Serpelloni, direttore dell'Osservatorio
Regionale sulle Dipendenze del Veneto e direttore del Dipartimento Dipendenze ULSS 20 di Verona – Al pari di
qualsiasi prodotto commerciale l'acquisto di sostanze è legato alla soddisfazione di bisogni indotti dall'interazione tra
singolo e contesto: la droga diventa prodotto, l'offerta viene diversificata dagli spacciatori per rispondere ai diversi
bisogni dei consumatori, la dipendenza dalla sostanza non è che un meccanismo di fidelizzazione del cliente. C'è di
più: quasi sempre l'iniziazione avviene tramite un conoscente fiduciario che offre gratis il primo assaggio”. “Per
queste ragioni – ha proseguito il dott. Serpelloni – ogni intervento di prevenzione deve essere pensato e realizzato
nella logica commerciale del marketing e alla comunicazione strategica, discipline che in altri campi si sono mostrate
efficaci nel condizionare l'acquisizione di comportamenti positivi e, nel nostro caso, utili alla salute e al benessere
delle persone, in modo da proporre ai giovani stili di vita sani e modelli di gratificazione alternativi a droghe e alcol; in
altre parole, bisogna costruire e comunicare efficacemente ai clienti una nuova offerta preventiva in grado di
competere con quella degli spacciatori e di quanti, in qualche modo, costituiscono ancora lobbies pro-droga a cui è
necessario contrapporre lobbies testimoni e promotori di stili di vita sani, cioè contro ogni tipo di droga”. “A Verona,
ad esempio, - ha concluso il dott. Serpelloni – stiamo per dare vita a un Consorzio Etico cittadino finalizzato
testimoniare e promuovere stili di vita sani alternativi a droghe e alcol, a cui stanno già aderendo personaggi di
spicco del mondo dell'industria e dello spettacolo, che con la loro fattiva partecipazione hanno deciso di farsi
portavoce di questo messaggio nei rispettivi ambiti del loro operare”. Staff Dronet
CATEGORIA: Nazionali TIPO: Congresso/convegno FONTE: ORD Veneto
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31 maggio: giornata mondiale senza tabacco; ISS presenta a Roma rapporto nazionale
2006 su fumo; a Verona si apre il congresso nazionale sulle Dipendenze
30-05-2007 Domani è la giornata mondiale senza tabacco. A Roma si terrà presso l'Istituto
Superiore di Sanità (ISS) il IX Convegno nazionale su "Tabagismo e Servizio sanitario nazionale".
L'incontro è organizzato dal Ministero della Salute, dall'ISS, dall'Istituto di ricerche farmacologiche
"Mario Negri" e dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori. Durante il convegno l'Osservatorio Fumo Alcol e Droga
(OSFAD) dell'ISS presenterà il rapporto nazionale 2006 sul fumo in Italia. Sempre domani a Verona si apre il
congresso nazionale su "Dipendenze: nuovi scenari e nuovi approcci", organizzato dal Dipartimento delle
Dipendenze dell'Azienda ULSS 20 di Verona nell'ambito del Progetto Regionale Formazione Rete Informatica della
Regione del Veneto, con il patrocinio del Ministero della Salute, del Ministero della Solidarietà Sociale e delle Nazioni
Unite (Office of Drugs and Crime). Maggiori informazioni e materiali del congresso al link Dronet Dipendenze. Staff
Dronet CATEGORIA: Nazionali TIPO: Notizia/informazione FONTE: ISS
Le tecniche di neuroimmagine nello studio delle dipendenze: rassegna NIDA su
Perspectives
29-05-2007 Risonanza magnetica strutturale (MRI), risonanza magnetica funzionale (fMRI),
risonanza magnetica spettroscopica (MRS), tomografia a emissione di positroni (PET), tomografia
computerizzata a emissione di singolo fotone (SPECT). Sono le tecniche di neuroimmagine che
oggi vanno per la maggiore nel campo delle neuroscienze grazie alla loro indiscutibile utilità nello
studio in vivo di strutture e funzioni cerebrali. Con la MRI si può "mappare" il cervello per
morfologia e composizione dei tessuti; con la fMRI si possono visualizzare i cambiamenti di ossigenazione e di flusso
sanguigno associati all'attività cerebrale; con la MRS si possono misurare metabolismo e processi fisiologici; con la
PET si possono quantificare i processi biochimici e farmacologici, incluso il metabolismo del glucosio, distribuzione e
cinetica delle sostanze, l'interazione recettori - ligandi; con la SPECT si possono rilevare le funzioni fisiologiche, i
processi biochimici e farmacologici, misurare l'interazioni recettori - ligandi. L'ultimo numero di Perspectives,
periodico del NIDA, dedica un ampio articolo (“Imaging the addicted human brain”) alle tecniche di neuroimmagine
applicate allo studio delle dipendenze. Sono state proprio queste metodologie non invasive di indagine a fornire negli
ultimi 25 anni le prove scientifiche principali del fatto che la dipendenza è una malattia cronica, consentendo ai
ricercatori di osservare sia l'effetto delle droghe nel momento stesso in cui agiscono sul SNC sia le conseguenze
persistenti di un loro uso ripetuto, che porta il soggetto alla dipendenza. Gli studi di neuroimmagine hanno esteso la
conoscenza sugli effetti neurobiologici delle sostanze spiegando inoltre le cause e i meccanismi della vulnerabilità di
alcuni soggetti nei confronti delle droghe. “Un giorno – dice Nora Volkov, direttore NIDA e coautore dell'articolo –
potremo usare questi strumenti di indagine anche in ambito clinico per diagnosticare lo stato di dipendenza dei
pazienti, indirizzarli alle strutture di cura più appropriate, monitorare periodicamente la risposta dell'organismo alle
diverse terapie”. Staff Dronet - CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche FONTE: NIDA
Giovani e alcol: nuove guide di prevenzione per famiglie, educatori e comunità pubblicate
dal Dipartimento Salute USA
28-05-2007 A distanza di pochi mesi dal Call to Action per rchiamare l'attenzione sulla
preoccupante diffusione dell'alcol fra i giovani americani, il Surgeon General americano Kenneth
Moritsugu (Dipartimento Salute USA) ha pubblicato un manuale per la prevenzione e la riduzione
dell'alcolismo giovanile in ter versioni: una per le famiglie, una per gli educatori, una per le
comunità. Dopo una breve rassegna dei dati sulla prevalenza del fenomeno (10,8 milioni di giovani
fra i 12 e i 20 anni in USA hanno problemi con l'alcol, che consumano più di tabacco e altre
droghe) e i pericoli dell'assunzione di alcol per la salute propria e altrui, nei manuali vengono date
indicazioni per l'attuazione di una prevenzione continuativa, integrata, in cui tutti gli attori devono impegnarsi,
ciascuno nel proprio ambito di "competenza" rispetto al minore. Staff Dronet
CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche FONTE: US Dept. of Health
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Cannabis: se assunta in gravidanza può danneggiare cervello feto
25-05-2007 Un gruppo di ricerca scozzese - parte di un team internazionale impegnato nello studio
dello sviluppo del cervello umano coordinato da Tibor Harkany del Karolinska Institute di Stoccolma ha scoperto che se una donna assume cannabis durante la gravidanza rischia di danneggiare il
cervello in via di costruzione del feto. I ricercatori dell'Istituto di Scienze Mediche della Aberdeen
University hanno infatti scoperto, come riporta una nota stampa della stessa unievrsità, che gli
endocannabinoidi (molecole presenti naturalmente nel cervello umano) hanno un ruolo nel controllo
dello sviluppo del sistema nervoso dell'embrione; per questo ritengono che se una donna in
gravidanza fuma marijuana rischia di compromettere seriamente questo processo estremamente complesso e
delicato, in quanto il THC può interferire con i segnali che vengono usati per “cablare i circuiti” nella modalità corretta
nel cervello del feto. Nello sviluppo ulteriore del cervello potrebbero verificarsi problemi funzionali e danno cerebrale.
Lo studio è pubblicato sull'ultimo numero di Science. Staff Dronet
CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche FONTE: University of Aberdeen
Dipendenza e disturbi mentali: a San Diego NIDA dà lezioni a psichiatri americani
25-05-2007 Lo stato dell'arte su dipendenza e disturbi mentali. E' quello che si è visto illustrato in un
programma di ricerca di tre giorni all'interno del 160° meeting annuale degli psichiatri americani dell'APA,
conclusosi oggi nella città di San Diego. Il titolo? “The science of addiction: translating new insights into
better psychiatric practice”. Ovviamente promosso dal National Insitute on Drug Abuse (NIDA), il cui
direttore, Nora Volkov, esortando (da psichiatra che si occupa di dipendenze) la comunità degli psichiatri
ad approfondire le loro conoscenze in merito alla relazione frequente in un unico soggetto di patologie
da uso e dipendenza da sostanze e disturbi mentali, ha sentenziato: “la ricerca ci ha dimostrato che la
dipendenza è una malattia che può essere curata con successo, ma questo non può accadere se i problemi non
vengono diagnosticati”. Il contributo del Nida al meeting APA ha fatto principalmente riferimento alla recente
pubblicazione dell'Istituto “The Science of Addiction”, in cui vengono messe in luce le ragioni scientifiche che
spingono le persone ad assumere droghe, il perché alcuni soggetti diventano dipendenti altri no, i meccanismi di
azione delle droghe nel cervello, come la dipendenza può essere curata. Fra gli argomenti relazionati alla tre giorni:
interazioni tra fattori genetici e ambientali nello sviluppo umano, variabili genetiche nella risposta allo stress,
comportamenti compulsivi e dipendenza, assunzione di cannabis e psicosi negli adolescenti, obesità e dipendenza,
categorie e dimensioni nel contesto clinico e di ricerca della classificazione diagnostica per il DSM-V (la cui
pubblicazione è prevista per il 2010), ricerca attraverso neuroimaging, promesse farmacologiche per il trattamento
della dipendenza da cocaina, trattamento della dipendenza nel sistema carcerario, assessment strutturale e
funzionale dell'adolescente, esposizione prenatale alla nicotina, innovazioni nel trattamento del disturbo da uso di
sostanze nell'adolescente. Si attendono con estremo interesse gli atti di questa tre giorni, che vi proporremo a stretto
giro non appena disponibili. Staff Dronet
CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche FONTE: NIDA
Endocannabinoidi: nuova ricerca alla Buffalo's
23-05-2007 Una nuova ricerca sugli endocannabinoidi (“the brain's own marijuana”) e la loro
funzione nella regolazione dello stress, dei comportamenti stress-relati e dell'ansia è stata attivata
alla University at Buffalo's Research Institute on Addictions (RIA), con grant quinquennale di 1,7
milioni di USD da parte del National Institute of Mental Health (NIMH). Secondo Samir Haj
Dahmane, neuroscienziato direttore della ricerca, “è noto che una delle motivazioni principali
dell'assunzione di marijuana è quella di alleviare lo stress, ma dato che la marijuana può creare
dipendenza non può venire usata nel trattamento dei disturbi dell'umore tipo stress e ansia; una
strategia alternativa può essere quella di puntare sugli endocannabinoidi”. Il successo di una strategia di questo tipo
– spiegano i ricercatori della Buffalo – richiede una maggiore comprensione di come gli endocannabinoidi moderano i
comportamenti stress-relati e come lo stress e i cd. “ormoni dello stress” attivano il sistema degli endocannabinoidi. I
risultati della nuova ricerca, basata sull'integrazione dell'approccio elettrofisiologico, farmacologico e neurochimico,
potranno consentire lo sviluppo di una migliore farmacoterapia dei disturbi dell'umore. Staff Dronet
CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche FONTE: Uni. Buffalo RIA
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E' scomparso il professor Carlo Vetere
22-05-2007 Si è spento ieri a Roma un caro amico: il professor Carlo Vetere, direttore responsabile del Bollettino per
le Farmacodipendenze e l'Alcoolismo. Nel ricordarLo con affetto e sincera commozione, ci uniamo al dolore della
famiglia e di quanti lo hanno conosciuto. Noi tutti ricordiamo con stima e riconoscenza il suo instancabile lavoro di
aggiornamento e ricerca che da sempre condivideva con generosità ed entusiasmo con tutti gli operatori delle
dipendenze. Un grande grazie per tutto quello che ci ha insegnato e donato in questi anni, con modestia e spirito di
servizio, ricordandolo sempre per la sua intelligente simpatia oltre che professionalità. Giovanni Serpelloni
CATEGORIA: Nazionali TIPO: Notizia/informazione FONTE:
Nuove dipendenze: in USA 10% giovani abusa di medicinali per la cura della tosse;
prevenzione interattiva CHPA con “FiveMoms.com”
17-05-2007 Nuovo allarme lanciato dalla Consumer Healthcare Products Association (CHPA),
l'associazione americana dei produttori di farmaci da banco. Riguarda il crescente abuso da parte dei
giovani americani di medicinali per la cura della tosse. Secondo Partnership for Drug-Free America, il
fenomeno riguarderebbe un giovane su 10, con assunzioni dalle 25 alle 50 volte superiori rispetto alle
dosi terapeutiche. Il problema è che sono farmaci da banco, sciroppi, tavolette, capsule in gel che non
necessitano di prescrizione medica. L'abuso di questi medicinali, che hanno come principio attivo il
destrometorfano (DXM), può causare seri problemi cognitivi, quali psicosi, ideazione paranoide, trance e stati
dissociativi. CHPA ha lanciato in questi giorni “FiveMoms.com”, campagna di prevenzione innovativa che fa perno su
un blog curato da 5 madri le cui famiglie sono state toccate dal problema, che contiene utili raccomandazioni e
informazioni su come individuare segni e sintomi comportamentali dell'abuso di questi farmaci da parte dei figli. “Il
problema, sottolinea Shannon Miller, professore di psichiatria della University of Cincinnati – come riporta Join
Together, newsletter della Boston University -, è che ad oggi non è stata ancora messa a punto una terapia
farmacologica né forme di intervento specifiche per il trattamento di questa patologia”. Staff Dronet
CATEGORIA: Internazionali TIPO: Notizia/informazione FONTE: Boston University
Droga e minori: da Londra nuovo framework per assessment e diagnosi precoce
16-05-2007 Un nuovo framework per l'assessment di minori è stato reso pubblico dalla National
Treatment Agency for Substance Misuse (NTA) di Londra. "Assessing Young People for Substance
Misuse" è uno strumento finalizzato all'identificazione precoce dei bisogni di salute dei minori sia in
termini di uso di sostanze e vulnerabilità, sia in termini più generali di salute fisica e mentale,
obiettivi educativi, relazioni familiari e sociali. L'assessment viene proposto come un processo
circolare che prevede la valutazione ampia e approfondita del soggetto nel suo contesto di vita, la
programmazione e l'attuazione di interventi precoci in risposta ai bisogni di salute rilevati, la misurazione continuativa
dei risultati e una eventuale revisione dell'intero processo. Ruolo chiave nell'assessment viene assegnato ai genitori,
che possono aiutare l'operatore a mettere insieme informazioni contestuali importanti, quali la storia comportamentale
del minore, le manifestazioni ascrivibili a problemi di natura psichiatrica, l'anamnesi medica, il percorso scolastico, gli
interessi personali del giovane, la storia delle relazioni familiari e gli eventi significativi, il precedente uso di sostanze
da parte di parenti e familiari, le caratteristiche visibili delle relazioni del minore con i propri coetanei, ecc. Sono
previsti inoltre esami medici obiettivi e di laboratorio per individuare problemi di salute e mentali che potrebbero
concorrere con l'uso di sostanze a minare la salute del soggetto. Staff Dronet
CATEGORIA: Internazionali TIPO: Notizia/informazione FONTE: NTA
DRONET NEWSLETTER – Mensile del Network Nazionale sulle Dipendenze – Giugno 2007
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"Review of the effectiveness of treatment for alcohol problems": rassegna NTA su efficacia
trattamenti alcolismo
16-05-2007 La National Treatment Agency for Substance Misuse (NTA) di Londra ha pubblicato
"Review of the effectiveness of treatment for alcohol problems", consistente rassegna della recente
letteratura internazionale sulla valutazione dell'efficacia dei trattamenti dei problemi legati
all'assunzione e alla dipendenza da alcol, fra cui terapia cognitivo comportamentale (CBT), rinforzo
motivazionale (MET), rinforzo comunitario, terapia familiare, gruppi di mutuo aiuto (AA),
prevenzione ricadute e assistenza post-trattamento. Inoltre vengono analizzati in termini di efficacia
anche i più diffusi strumenti di screening del consumo problematico di alcolici, così come gli aspetti economici di costi
e benefici dei trattamenti. Una sezione è dedicata in particolare a supporti farmacologici, disintossicazione, farmaci
anti-craving, integratori nutrizionali. Vengono infine approfonditi anche gli aspetti psicologici e le patologie
psichiatriche concomitanti (comorbilità). Staff Dronet
CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche FONTE: NTA
Drugs & driving: 2,4% guidatori canadesi ammette guida sotto effetto cannabis; 87%
cittadini: “problema estremamente serio”
15-05-2007 L'87% dei canadesi ritiene “estremamente serio” il problema dei giovani alla guida sotto
effetto di alcol e droghe. E il 2,4% dei guidatori canadesi (circa mezzo milione di persone) ammette
di aver guidato nell'ultimo anno almeno una volta sotto effetto di marijuana o hashish. Sono solo
alcuni dati dall'ultimo Road Safety Monitor, indagine che annualmente realizza la canadese Traffic
Injury Research Foundation (TIRF), come riporta il numero di maggio di Safety Canada. Alto il tasso
di poliassunzione cannabis e alcol, prevalente nel 69% di chi ammette la guida sotto effetto di
droghe, che “aumenta considerevolmente il rischio di incidenti". Staff Dronet
CATEGORIA: Internazionali TIPO: Notizia/informazione FONTE: Safety Canada
ISS: morire meno in Italia si può, grazie a prevenzione; presentato oggi a Roma "Atlante
mortalità evitabile"
15-05-2007 Diminuiscono in Italia i decessi per mortalità evitabile, sia tra gli uomini che tra le
donne: si passa dagli 83.600 decessi tra gli uomini di età inferiore ai 75 anni nel 1996 a 71.200 nel
2002, con un decremento del 15%; tra le donne si ha un'analoga riduzione (del 16%) che ha portato
dalle 42.700 donne decedute per cause evitabili nel 1996 a un valore di 36.000 nel 2002. In sette
anni, dunque, sia per le donne che per gli uomini il numero di morti evitabili è sceso in media di uno
ogni sei. E' quanto emerge da "ERA - Atlante 2007 Mortalità Evitabile per genere ed USL", il volume presentato all'ISS
nel corso di un convegno, frutto di una collaborazione tra ISS, Università Tor Vergata, ISTAT, Ministero Salute e Nebo
Ricerche. Nonostante negli ultimi anni la situazione della mortalità evitabile stia costantemente migliorando - dicono
all'ISS - ancora nel 2002 (ultimo dato ufficialmente disponibile) oltre 71.000 uomini e 36.000 donne sono morte per
cause evitabili, cioè una persona deceduta ogni 5 in quell'anno aveva meno di 75 anni e la sua causa di morte era fra
quelle che la letteratura scientifica riconosce come comprimibile con politiche pubbliche adeguate (morti per tumore al
polmone attraverso lotta al tabagismo, per tumore al collo dell'utero con diffusione di screening per diagnosi precoce,
quelle per infarto attraverso uno spettro di azioni vasto che va dagli interventi sugli stili di vita al miglioramento della
diagnostica e della cura, alla tempestività dei soccorsi ecc.). Uomini e donne si differenziano nettamente nella
caratterizzazione delle cause di morte contrastabili: gli uomini muoiono soprattutto per tumori maligni dell'apparato
respiratorio (circa 16.200 decessi nel 2002) e per malattie ischemiche del cuore (15.600 decessi), seguiti dai decessi
per tumore dell'apparato digerente e per incidente (circa 10.000 decessi per ciascuna delle due cause).
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Diverso il quadro del genere femminile, dove spiccano i "big killer", ovvero i tumori maligni del seno e dell'apparato
riproduttivo (con circa 8.000 decessi); altre cause rilevanti i tumori maligni dell'apparato digerente, le malattie
ischemiche e cerebrovascolari, responsabili ciascuna di circa 5.000 decessi. Emerge dunque che per entrambi i
generi, e soprattutto per gli uomini, sono appropriate le iniziative di prevenzione primaria, mentre per le donne è
opportuno estendere le iniziative di screening, quali quelle riguardanti le mammografie e i Pap-test, che, insieme allo
screening per il tumore del colon-retto per entrambi i generi, sono contenute nel Piano Nazionale di Prevenzione
Attiva approvato con l'accordo Stato-Regioni. La speranza di vita alla nascita è per gli uomini attualmente di circa 77
anni. In assenza di mortalità evitabile, salirebbe a 81.6 anni, con un guadagno di circa 5 anni. Nel caso delle donne, la
speranza di vita, in assenza di mortalità evitabile, salirebbe dagli attuali 83 anni a 85.5, con un aumento di circa due
anni e mezzo. Staff Dronet
CATEGORIA: Nazionali TIPO: Scientifiche FONTE: ISS
Alcol: in Svizzera con 3.500 morti all'anno è fra i 5 principali fattori di rischio per la salute
11-05-2007 Il consumo di alcol rappresenta oggi uno dei cinque principali rischi per la salute in
Svizzera. È quanto emerge da uno studio effettuato dall'Istituto di ricerche sulla salute pubblica e le
dipendenze, secondo quanto riporta SwissInfo. Nel 2002, 1033 donne e 2432 uomini sono deceduti
in Svizzera in seguito al consumo di bevande alcoliche. L'alcol risulta essere all'origine del 5,25%
dei casi di mortalità degli uomini e dell'1,4% di quello delle donne. In base allo studio, l'alcol
costituisce uno dei principali fattori che influiscono negativamente sulla speranza di vita della
popolazione elvetica. Il suo consumo è infatti responsabile della perdita del 10,5% degli anni anni di vita degli uomini e
del 4,9% per quanto riguarda le donne. Tenendo conto di questi dati, l'alcol figura tra i cinque principali rischi per la
salute in Svizzera. Secondo il Centro internazionale di ricerche sul cancro di Lione, in Francia, l'alcol rientra nella lista
delle "sostanze cancerogene". In particolare rappresenta un importante fattore di rischio per quanto concerne il cancro
al seno, la cavità orale, la faringe, l'esofago, il fegato e l'intestino retto. Come dimostrato da alcuni studi, il consumo
quotidiano di un solo bicchiere di birra, vino o altre bevande a più alto tenore alcolico è sufficiente per aggravare i
rischi di cancro al seno. Gli specialisti ritengono che, complessivamente, almeno una sessantina di malattie siano
legate all'assunzione di alcol. Tra le affezioni più gravi figurano la cirrosi epatica e le malattie cardiovascolari, tra cui
l'infarto. Jürgen Rehm, dell'Istituto di ricerca sulla salute pubblica e sulle dipendenze di Zurigo, illustra lo studio in
un'intervista in lingua italiana rilasciata a SwissInfo (file audio .rm). Staff Dronet
CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche FONTE: SwissInfo
CONGRESSO NAZIONALE "Dipendenze: nuovi scenari e nuovi approcci" a Verona il 31
maggio - 1 giugno
11-05-2007 Un congresso per fare il punto sullo stato dell'arte degli aspetti tecnici e scientifici
nell'ambito delle dipendenze, sugli scenari che si vanno prefigurando e sui nuovi approcci "evidence
based" alla materia. E' quello che si svolgerà a Verona il 31 maggio e 1 giugno. Organizzato dal Piano di Formazione
Tossicodipendenze (PFT) Regione del Veneto con patrocinio di Ministero Salute e Ministero Solidarietà Sociale e
delle Nazioni Unite (Office on Drugs and Crime) vedrà la partecipazione di autorevoli relatori del mondo della ricerca,
dei servizi, del privato sociale e del volontariato. Sono previsti crediti ECM. Programma preliminare e modalità di
iscrizione (entro il 25 maggio) su Masterplano sul link CONGRESSO DIPENDENZE Staff Dronet
CATEGORIA: Nazionali TIPO: Corso FONTE: Osservatorio Regionale Dipendenze Veneto
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UNODC: da conferenza ECAD Istanbul appello per introduzione drug test settore trasporti
pubblici e lavori pericolosi
10-05-2007 "Se funziona con l'alcol, funzionerà anche con le droghe" Così si è espresso oggi a
Istanbul Antonio Maria Costa, direttore esecutivo United Nations Office on Drugs and Crime
(UNODC), alla conferenza dei sindaci delle European Cities Against Drugs (ECAD), lanciando un
appello per l'introduzione di drug test nel settore dei trasporti pubblici e nei lavori pericolosi. ECAD rappresenta oggi
250 grandi città europee per un totale di 27 paesi. Staff Dronet CATEG.: Internaz. TIPO: Notizia/info FONTE: UNODC
Vercelli; Serpelloni: cannabis altera funzioni cognitive e mette a rischio vita propria e altrui
10-05-2007 In merito alla tragedia di Vercelli in cui hanno perso la vita due bambini a causa di errore
umano del conducente del pullman su cui viaggiavano, Giovanni Serpelloni, direttore
dell’Osservatorio Regionale sulle Dipendenze del Veneto e del Dipartimento delle Dipendenze di
Verona ha dichiarato: “La tragedia di Vercelli che ha spento la vita di due bambini e procurato gravi
lesioni a molti altri e il successivo rilevamento clinico di tracce di metaboliti della cannabis (THC) nel
sangue del conducente dell'autobus che li accompagnava è una drammatica conferma nei fatti della pericolosità
dell'assunzione di cannabis, particolarmente se usata insieme ad alcol o altre droghe (poliassunzione), non solo per la
vita di chi la usa ma anche – e questo caso ne è la triste dimostrazione – per quella di tutte le altre persone.” “Da anni –
ha proseguito Serpelloni – la comunità scientifica sottolinea la pericolosità della cannabis per l'organismo, in particolare
per l'effetto dannoso che questa ha sulle abilità cognitive e sul comportamento umano: studi neurobiologici hanno
dimostrato che la ripetuta assunzione compromette seriamente numerose funzioni cerebrali, fra cui le quelle preattentive, l'attenzione automatica, l'attenzione sostenuta, il sistema esecutivo, il controllo del movimento oculare, le
funzioni inibitorie, la memoria di lavoro, la memoria verbale, l'apprendimento. E' noto anche che l’uso regolare di
cannabis è predittivo e aumenta il rischio di schizofrenia e altri disturbi di natura psicotica di cui è stata dimostrata
sperimentalmente una relazione biologica causale. Ancora pochi giorni fa i ricercatori del King's College hanno
presentato al meeting di Londra sulla salute mentale un nuovo importante studio sugli effetti psicotici temporanei
dell'assunzione di cannabis, fra cui prevalgono allucinazioni e ideazione paranoide”. “Anche il mondo produttivo ha da
tempo preso in seria considerazione l'uso di droghe sul posto di lavoro: è addirittura dal 1990 che l'americana Union
Pacific Railroad, facendo riferimento a linee guida federali, ha introdotto per prima lo strumento del drugs test con
somministrazione random ai propri conducenti allo scopo di tutelare la vita di personale e passeggeri. E' necessario un
approfondimento scientifico e un maggiore impegno della ricerca sugli effetti a breve e a lungo termine dell'uso di
cannabis, per poter definire piani di trattamento e misure di prevenzione efficaci, che possano tutelare la salute di tutti i
cittadini, non soltanto di chi ne fa uso incurante della propria pericolosità sociale.” Staff Dronet - CATEGORIA: Nazionali
TIPO: Notizia/informazione FONTE: Osservatorio Regionale Dipendenze Veneto
Tobacco “Visions”: monografia su dipendenza nicotina firmata dai canadesi di BC Partners
09-05-2007 E' il tabacco l'argomento del numero monografico di primavera di Visions, periodico
canadese del BC Partners for Mental Health and Addictions Information. Ed è l'ultimo per
l'editorialista Christina Martens. Articoli su: relazione fra disturbi mentali, dipendenze e tabacco (la
prevalenza di fumatori fra tossicodipendenti e persone affette da disturbi mentali è fra il 60% e il 90%;
nella maggior parte dei casi le persone in trattamento per dipendenze usa la nicotina per rimpiazzare
altre sostanze e superarne crisi astinenziali), neurobiologia della dipendenza da nicotina (la nicotina influisce sul rilascio
nel cervello dei neurotrasmettitori dopamina, serotonina, noradrenalina, implicati anche nei disturbi psichiatrici e parte
dei sistemi di gratificazione coinvolti nella dipendenza da sostanze); miti da sfatare ed evidenze sicentifiche (fra i miti: il
tabacco aiuta a “calmare i nervi”, i fumatori non diventano consumatori di “droghe pesanti”, alcune sigarette fanno meno
male di altre, il fumo passivo non è un problema rilevante, non c'è speranza per chi non ne vuole uscire, aumentare la
tassazione sulle sigarette è inefficace, ecc.); il Cactus Project, indagine conoscitiva delle modalità d'uso di tabacco fra
persone con disturbi mentali ricoverate in strutture riabilitative (il 69% ha dichiarato di fumare per alleviare i sintomi dei
disturbi da cui è affetto); ruolo della scuola nella prevenzione e impatto di programmi educativi destinati ai giovani; il
fumo negli ambienti di lavoro; fumo e relazioni di coppia; trattamenti efficaci (trattamento del tabagismo nel setting
messo a punto per le dipendenze da sostanze); campagne di prevenzione innovative (es. 30 seconds to save a life
campaign), casistiche di successo e testimonianze. Il ministero canadese della salute stima che in Canada il 12% di
tutte le morti premature e disabilità è legato all'uso di tabacco. Staff Dronet CATEGORIA: Internazionali TIPO:
Scientifiche FONTE: BC Partners for Mental Health
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Il sistema serotoninergico possibile target di farmaci anti-cocaina: la ricerca NIDA.
08-05-2007 I ricercatori del NIDA hanno indebolito sperimentalmente le risposte comportamentali di
ratti esposti a stimoli ambientali della cocaina attraverso una “manipolazione” del neurotrasmettitore
serotonina (5-HT). Lo riporta NIDA Notes. Questi risultati – sostengono i ricercatori – suggeriscono
che farmaci che agiranno specificamente sul sistema serotoninergico potranno aiutare le persone in
via di recupero da cocaina a sostenerne l'astinenza. E' noto che, sebbene la cocaina agisca
prioritariamente sul neurotrasmettitore dopamina, allo stesso tempo innalza i livelli di altri messaggeri
chimici, fra cui la serotonina. Precedenti studi sperimentali su animali hanno infatti mostrato che i
recettori della serotonina 5-HT-2C e 5-HT-2A (due proteine di membrana che mediano gli effetti della serotonina
sull'attività cellulare) regolano la forza della risposta comportamentale alla cocaina. Ad esempio, l'attivazione del
recettore 5-HT-2C riduce la tipica risposta comportamentale dell'animale alla cocaina, fra cui iperattività, autosomministrazione, ricerca della sostanza successiva all'astinenza. Entrambi i recettori della serotonina 5-HT-2C e 5-HT2A influenzano la risposta agli stimoli della cocaina, ma in direzione opposta: i ricercatori del NIDA stanno sviluppando
un farmaco a doppia azione che simultaneamente riesca a stimolare i recettori 5-HT-2C e bloccare i recettori 5-HT-2A
convinti della sua efficacia nella riduzione del craving da cocaina indotto da stimoli e nella prevenzione delle ricadute.
Staff Dronet
CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche FONTE: NIDA
L'alcol riduce le dimensioni del cervello; dal meeting annuale dell'American Academy of
Neurology
04-05-2007 Le persone che consumano 14 o più alcolici alla settimana avrebbero rispetto ai non
bevitori cervelli inferiori dell'1,6% in termini di ratio fra volume del cervello e dimensione del cranio.
Questo, in sintesi, il risultato dello studio coordinato da Carol Ann Paul del Wellesley College
condotto su 1.800 soggetti (bevitori, ex e non bevitori) attraverso scansioni a risonanza magnetica
(MRI). Lo studio è stato presentato questa settimana al meeting annuale dell'American Academy of
Neurology (www.aan.com). I ricercatori avrebbero anche dimostrato l'esistenza di una correlazione
negativa fra consumo di alcol e volume del cervello. Staff Dronet
CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche FONTE: American Academy of Neurology
Gli oppiodi bloccano il potenziamento a lungo termine (PLT) delle sinapsi inibitorie; studio
della Brown University su Nature
04-05-2007 E' noto che nel cervello le sinapsi eccitatorie sono rafforzate o indebolite in risposta a
pattern di attivazione sinaptica e che questi cambiamenti di rafforzamento sinaptico sono alla base
tanto dei processi di apprendimento quanto di patologie persistenti quali la dipendenza da sostanze. Di
contro, vi sono pochi esempi di plasticità a livello delle sinapsi inibitorie a rilascio di GABA (acido
gamma-aminobutirrico, neurotrasmettitore inibitorio). Il dipartimento di farmacologia molecolare della
Brown University di Providence ha condotto in merito uno studio sperimentale riportato su Nature di
aprile. I ricercatori della Brown hanno descritto il potenziamento a lungo termine della trasmissione
sinaptica mediata dai recettori GABA-A (PLT-GABA) posti sui neuroni dopaminergici dell'area tegmentale ventrale
(VTA) del ratto, regione fondamentale nello sviluppo di dipendenza da sostanze. Questa forma di PLT è eterosinaptica;
richiede, a livello delle sinapsi inibitorie a rilascio di GABA, l'attivazione dei recettori postsinaptici dell'NMDA (N-metil Daspartato) e l'incremento di rilascio di GABA nei terminali nervosi inibitori vicini. La ricerca ha mostrato che l'esposizione
a morfina, sia in vitro che in vivo, previene il PLT-GABA, con una differenza: il trattamento a breve con morfina in vitro
blocca il PLT-GABA attraverso inibizione presinaptica del rilascio di glutammato, mentre l'esposizione a morfina in vivo
provoca una interruzione persistente del processo. I ricercatori ritengono che questi neuroadattamenti sono alla base
delle prime fasi della dipendenza e possono essere utili nello sviluppo di terapie farmacologiche mirate ai recettori
GABA-A. Staff Dronet
CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche FONTE: Nature
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Inalanti: disturbi psichiatrici nel 70% degli assuntori
03-05-2007 Fra gli assuntori di inalanti è stata riscontrata una elevata prevalenza di disturbi psichiatrici
che soddisfano i criteri del DSM-IV. Il 70% degli assuntori avrebbe infatti sofferto almeno una volta nella
vita di disturbi dell'umore, di ansia o di personalità, il 38% nell'ultimo anno. Lo rivela una ricerca della
Duke University pubblicata sul numero di maggio di Drug and Alcohol Dependence elaborata sui dati
dell'americano National Epidemiologic Survery on Alcohol and Related Conditions (NESARC 2001 2003). La prevalenza dei disturbi dell'umore fra gli assuntori di inalanti sarebbe del 48%, quella dei
disturbi di personalità del 45%, quella dei disturbi d'ansia del 36%. Una comparazione per generi mostra le donne
soffrire maggiormente rispetto ai maschi di distimia (24% contro 16%), disturbi d'ansia (53% contro 30%), disturbi da
attacchi di panico senza agorafobia (25% contro 11%), fobie specifiche (28% contro 14%), ma motrano una prevalenza
minore di disturbo antisociale di personalità (22% contro 36%). Inoltre le donne soddisferebbero più dei maschi (15%
contro 8% occorsi nell'ultimo anno) i criteri diagnostici per tre o più disturbi (disordini psichiatrici multipli). Staff Dronet
CATEGORIA: Internazionali TIPO: Scientifiche FONTE: Drug and Alcohol Dependence
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NEWSLETTER MENSILE DEL
NETWORK NAZIONALE SULLE DIPENDENZE
NUMERO 6/2007 – GIUGNO 2007
Direttore Scientifico:
Dott. Giovanni Serpelloni
Staff Dronet:
Dott.ssa Francesca Girelli
Dott. Marco Mozzoni
Dipartimento delle Dipendenze – Azienda ULSS 20
Verona – Regione del Veneto
Via Germania, 20 - 37136 Verona
Tel.
045 8076211
Fax. 045 8622239
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