Sonno & Gravidanza Le modificazioni e i disturbi del sonno in gravidanza: fattori determinanti e rimedi da attuare a cura della Commissione Sonno e Donna dell’AIMS, Associazione Italiana di Medicina del Sonno Health is innovation. laborest.com Prefazione Direttore UOC Ginecologia ed Ostetricia AOU Policlinico G. Martino,Messina Onofrio Triolo I disturbi del sonno sono in grado di determinare una vera e propria alterazione dello stato di salute dell’individuo. Oltre alle conseguenze sulla mente e sulla psiche, come disturbi neuroendocrini e depressione, essi possono determinare anche l’insorgenza e la stabilizzazione di importanti patologie organiche, come diabete, ipertensione e quadri infiammatori. Nel corso della gravidanza, le alterazioni qualitative e quantitative del sonno diventano più frequenti e possono sfociare in condizioni in grado di pregiudicare lo stato di salute della gravida e il benessere del feto, con importanti ricadute sul decorso e l’outcome della gravidanza e del puerperio. Nelle gravide che ne soffrono, infatti, è stata evidenziata una maggiore incidenza di importanti patologie ostetriche, come ritardo di accrescimento intrauterino del feto, con basso peso alla nascita e parto pretermine, più spesso operativo. Queste implicazioni, oltre ad avere un’importanza così rilevante per la gravida e per il feto, estendono le loro conseguenze in modo altrettanto in adeguata ed appropriata considerazione importante anche sulla donna nel post-partum nella pratica clinica di routine. Probabilmente, e nel periodo puerperale e spesso anche sul questo stato di cose può essere ascrivibile alla neonato, potendo giungere ad ipotecarne e scarsa attenzione prestata finora da parte de- comprometterne in modo sostanziale e defini- gli ostetrici nel ricercare ed indagare l’eziopa- tivo il loro benessere fisico e psichico. togenesi di queste alterazioni, considerando Ciò nonostante, a tutt’oggi, i disturbi e le alte- di fatto più semplice suggerire alla gravida un razioni del sonno durante la gravidanza vengo- approccio sic et simpliciter sintomatico me- no spesso trascurati e, comunque, non presi diante la prescrizione di misure, di farmaci e di Prefazione sostanze atte a favorire l’induzione del sonno, fondono in modo completo, consentendo una come ad esempio, la prescrizione di benzodia- lettura organica ed esaustiva, con spunti ac- zepine, antidepressivi, antistaminici, ecc.Tali cessibili anche alle “dirette destinatarie”, vale a farmaci, sebbene privi di effetti malformativi sul dire le stesse donne gravide. feto, di fatto hanno evidenziato un incremento L’analisi delle alterazioni e dei disturbi del son- del tasso di parti pretermine e di feti con basso no che si presentano e che, talvolta già pree- peso e piccoli per l’età gestazionale. sistenti, si accentuano nel corso della gravi- A questo proposito, se “a questo punto è la danza, supportata dall’approfondimento dei notte”, non si può non riconoscere che gli ele- fattori e dei meccanismi che li determinano e menti conoscitivi delineati e messi insieme da- li amplificano, e che ritroviamo in questa trat- gli Autori di questo lavoro rappresentano una tazione, offre un elemento di riferimento e di sinossi sull’argomento di profonda e pregevole conoscenza a tutti quegli Operatori (Medici di importanza. L’approccio multilaterale e atten- base, Ostetrici, Neonatologi, Ostetriche, Infer- to, con trattazioni scrupolose ed integrate con mieri, ecc.) che nei vari momenti della gravi- profonda ed autorevole competenza, ha esita- danza ed a vario titolo sono coinvolti nell’as- to un contributo non soltanto di elevato spes- sistenza della donna. Entro certi limiti, anche sore scientifico, ma anche e soprattutto di im- per la stessa gravida e per il suo contesto fa- mediata e concreta utilità nella pratica clinica, miliare, il lavoro in questione può fornire delle e non solo ostetrica. I singoli contributi si acco- riflessioni utili anche per altri aspetti e proble- stano con naturale dinamicità, si integrano e si matiche clinici, che, sempre durante il periodo della gravidanza, possono presentarsi. E se, come affermava la scrittrice Erica Jong, “nessuno stato è così simile alla pazzia da un lato, e al divino dall’altro, quanto l’essere incinta”, la lettura, pure istruttiva e piacevole di questo scritto, potrà rappresentare un notevole contributo, se non ad innalzare agli onori degli altari tutte le gravide, sicuramente a fornire un valido appoggio per impedire che esse possano scivolare ed essere trascinate nel gorgo di quelle drammatiche e talvolta tragiche condizioni che ricadono sulla donna, sul neonato, la famiglia e la società tutta. Il sonno e le sue funzioni Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Pisa Enrica Bonanni Il sonno è un’importante e indispensabile necessità biologica. La qualità della vita è strettamente legata alla quantità e qualità del sonno notturno. Un buon sonno, adeguatamente ristoratore, garantisce un buon livello di vigilanza e di performance diurna. L’integrità del sonno promuove i processi di sintesi proteica e, indirettamente, alcune importanti funzioni quali i processi di apprendimento e memoria, mentre la deprivazione anche soltanto parziale della durata del sonno provoca un’alterazione delle funzioni che regolano il metabolismo glucidico, l’attività tiroidea, e il sistema nervoso vegetativo. Un sonno di durata insufficiente e/o di cattiva qualità determina un abbassamento dei livelli di vigilanza diurna, accompagnato da irrequietezza ed irritabilità. Il passaggio dalla veglia al sonno è un processo graduale con gradi di profondità crescente. Il sonno è costituito da una fase di addormentamento (fase 1 di sonno non REM, NREM), a cui seguono gli stadi 2 e 3 NREM, e dal sonno REM. Lo stadio 3 costituisce il sonno profondo a onde lente. Lo stadio REM ha due caratteristiche fondamentali: i movimenti oculari rapidi (in inglese, Rapid Eye Movements - REM) e la perdita del tono muscolare. Questo meccanismo ci protegge perchè durante il sonno REM i sogni sono più vividi e grazie alla atonia muscolare non partecipiamo attivamente ai sogni. Il sonno e le sue funzioni Figura 1 Successione degli stadi di sonno nell’arco di una singola notte di un adulto giovane (tracciato superiore) e di un anziano (tracciato inferiore). Quest’ultimo illustra la riduzione del sonno a onde lente, la comparsa di frequenti risvegli spontanei e la precocità del risveglio mattutino che sono caratteristiche del sonno dei soggetti in età avanzata. Gli stadi di sonno si organizzano in cicli di 90- FUNZIONI DEL SONNO 110 minuti che cominciano con lo stadio N1, Il sonno NREM serve a immagazzinare terminano con lo stadio REM e si ripetono dalle energie e rigenerare l’organismo attivandone 4 alle 6 volte per notte. diverse funzioni, quali ad esempio l’elimina- La Figura 1 illustra il succedersi degli stadi zione di tossine attraverso reni e fegato e la di sonno in una singola notte. Si entra sempre nel sonno attraverso una fase NREM ed il primo REM compare dopo 70-90 minuti dall’addormentamento. Nell’adulto giovane il sonno ad onde lente domina nella prima parte della notte, ne troviamo un po’ meno nella seconda ed è quasi del tutto scomparso nella terza parte, mentre il sonno REM si verifica in maggior misura nella seconda parte della notte (Fig.1). I periodi di veglia tra inizio del sonno e risveglio finale coprono il 5% della notte; N1 corrisponde a circa il 5% del sonno totale; N2 al 50%, N3 al 25% e lo stadio REM al 20% (Fig. 2). Il sonno e le sue funzioni produzione di anticorpi e di globuli rossi. andare in bicicletta o suonare il piano. Ma ha anche un ruolo importante per la me- Gli scienziati ipotizzano anche che il sonno moria; in particolare, durante il sonno ad REM sia essenziale per l’apprendimento onde lente vengono selezionate le sinapsi di informazioni complesse e con elevato del cervello dove vengono immagazzinate le carico emotivo. informazioni della giornata in modo da mantenere le più utili ed eliminare le altre per far SONNO E RITMI CIRCADIANI posto a nuove memorie il giorno successivo. Il ciclo sonno/veglia è sincronizzato con altri Il sonno REM viene definito anche “sonno ritmi, detti circadiani (circa dies, attorno al paradosso” in quanto, in un organismo pro- giorno) che riguardano l’attività comporta- fondamente addormentato, l’attività della mentale, la ricerca del cibo, le modificazioni corteccia cerebrale è molto vicina a quella della postura e l’esposizione all’ambiente. della veglia. Nell’uomo, i sistemi circadiani hanno una rit- Il consumo di ossigeno nel cervello cresce, micità endogena, che persiste cioè indipen- aumentano il ritmo respiratorio e la pressio- dentemente dai fattori esterni, ma risentono ne cardiaca, il battito cardiaco è meno re- anche dell’influenza di stimoli esterni, detti golare. Il sonno REM sembra avere un ruolo Zeitgeber (dal tedesco: “che dà il tempo”), critico per il consolidamento della memoria di cui uno dei più importanti è la luce (Fig. 3). procedurale del fare, ad esempio, come I nostri orologi circadiani sono localizzati sia Il sonno e le sue funzioni nel Sistema Nervoso Centrale, (in particolare il nucleo soprachiasmatico, una struttura bilaterale costituita da circa 50.000 neuroni, localizzato nell’ipotalamo anteriore, sopra al chiasma ottico), che in molti tessuti periferici, come il fegato e il cuore. Il buon funzionamento ed allineamento dei sistemi circadiani è fondamentale per godere di una buona salute. Il sonno influenza la concentrazione di molti ormoni come per esempio l’ormone della crescita (GH), i cui livelli aumentano durante il sonno, (picchi dell’ormone si manifestano molte volte durante il sonno, ogni 2 ore circa, associati con la comparsa ciclica del sonno profondo), la grelina e la leptina che promuovono rispettivamente la fame e la sazietà (Fig. 4). I livelli di leptina aumentano con l’inizio del sonno e tale modificazione si manifesta indipendentemente dal momento in cui compare il sonno. Anche i livelli di prolattina aumentano non appena inizia il sonno e rimangono elevati indipendentemente dal momento in cui compare il sonno. Il cortisolo presenta una marcata riduzione nella prima parte delle notte, in rapporto al momento in cui si è soliti coricarsi, ed un picco la mattina, quando solitamente ci si alza. Il sonno di per sé, invece, ha poca influenza sui livelli circolanti di melatonina, suggerendo che la secrezione della melatonina non è la conseguenza della transizione veglia-sonno (Fig. 5). La somministrazione di melatonina esogena ha significativi effetti sul sonno, facilitando l’addormentamento, aumentando il tempo totale di sonno ed il mantenimento del sonno stesso. Figura 4 Le diverse secrezioni ormonali in rapporto alle diverse ore e fasi del sonno. Le modificazioni del sonno in gravidanza Centro di riferimento regionale di Medicina del Sonno, UOSD di Neurofisiopatologia e Disordini del Movimento, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, AOU G. Martino, Messina Rosalia Silvestri Oltre il 79% delle donne riferisce un distur- alla compressione vescicale da parte dell’utero. bo del sonno durante la gravidanza di entità Ancora tra i fattori fisiologici: l’incremento della maggiore rispetto ad ogni altro periodo di vita. frequenza respiratoria e cardiaca e dello scam- Il sonno in gravidanza risente di modificazioni bio d’ossigeno alveolo-arterioso, la diminuita specifiche di fattori anatomici, fisiologici, frazione di eiezione e capacità vitale e l’aumento ormonali e psicologici. Tra quelli anatomi- del carico cardiaco. Tra i fattori ormonali, l’in- ci hanno particolare importanza l’aumento cremento degli estrogeni e del progesterone del peso e del volume uterino, la risalita del gioca un ruolo fondamentale. diaframma e le difficoltà ad assumere una po- In particolare gli estrogeni regolano la tem- sizione comoda durante la notte. Tra i fattori peratura corporea, diminuiscono la latenza fisiologici: una digestione lenta con aumen- al sonno e il numero di cicli REM, nonché il to del tempo di svuotamento gastrico, la ten- tempo totale di sonno, proteggono dai risve- denza al reflusso con pirosi gastrica, la stipsi gli notturni e svolgono un’azione di suppor- e l’aumento della frequenza minzionale legato to per la melatonina, l’ormone del buio, con Le modificazioni del sonno in gravidanza potenziale antidepressivo. Ancora, attraver- È ancora in T2 che si consolida, ove presen- so un aumento dei recettori, svolgono azio- te, il disturbo da sindrome delle gambe sen- ne permissiva sugli effetti del progesterone. za riposo (RLS; vedi sezione apposita) che Quest’ultimo, oltre ai noti effetti proventilatori tenderà ad incrementare al pari del disturbo di cui si dirà più avanti nell’apposita sezione, respiratorio in sonno, nell’ultimo trimestre di svolge un’azione sedativa ed ansiolitica legata gravidanza (T3). Nel terzo trimestre, le per- all’induzione dei recettori GABA associati al centuali d’insonnia sono tuttavia sorprenden- sonno NREM. temente basse se si escludono, appunto, le Da un punto di vista psicologico, l’ansia e lo insonnie organiche da RLS e quelle da apnee stress legati alla gravidanza di per sé ed alle notturne. modifiche di stile di vita, giocano un ruolo fon- Trattasi sempre di insonnia intermedia o da damentale, specie nelle primipare e in tutte le risveglio precoce. donne predisposte da un punto di vista gene- È in questo trimestre che i risvegli specifici tico ed ambientale all’ansia e/o alla depres- toccano il picco più alto dell’84% contro il sione. Nel primo trimestre (T1) di gravidanza è 63% in T1. Diminuisce, tuttavia, la sonnolenza raro rilevare una riduzione del sonno mentre è diurna se non nei soggetti con grave sindro- frequente l’inizio di un’eccessiva sonnolenza me della apnee morfeiche, diabete gravidico, diurna con affaticamento ed astenia legate, e notevole eccesso ponderale. Nel post-par- oltre che a fattori ormonali, all’insorgenza di tum la brusca caduta ormonale e l’aumento risvegli specifici durante la notte, dovuti alle della prolattina condizionano una discontinu- mutate condizioni fisiologiche della gravida. ità del sonno con aumento della veglia infra- Ancora, nel 30% circa delle gestanti, può in- notturna mentre, nonostante il miglioramento sorgere russamento senza, fino al secondo o l’azzeramento delle apnee notturne e della trimestre (T2), ulteriori modifiche della dinami- RLS, aumenta la sonnolenza diurna da depri- ca respiratoria in sonno. vazione di sonno legata alle nuove esigenze È in T2 che la sonnolenza diurna tocca il pic- della routine madre-neonato. co massimo e parimenti l’insonnia intermedia Tale periodo può risultare particolarmente a con aumento dei risvegli specifici fino ad una rischio per quelle donne predisposte al distur- prevalenza dell’80%. bo dell’umore da fattori genetici o da condi- Nelle donne predisposte ad eccessivo au- zioni morbose pre-gravidiche. mento ponderale e/o con alterazioni delle Per tale motivo (vedi sezione apposita), risulta prime vie aeree o cranio-facciali, si manifesta importante implementare le necessarie misure inoltre un disturbo respiratorio in sonno con- di prevenzione sociale ed ambientale attraver- clamato, con aggravio della discontinuità del so strutture di supporto all’ambiente familiare sonno ed insorgenza di un possibile rischio e tramite screening precoce, al fine di evitare materno-fetale (vedi sezione apposita). una successiva morbidità del puerperio. Insonnia in gravidanza Centro dei Disturbi del Sonno U.O.C Neurologia Universitaria “Francomichele Puca” A.O.U. Consorziale Policlinico di Bari Mariantonietta Savarese L’insonnia è l’esperienza negativa di un sonno o incidenti sul lavoro o alla guida etc. insufficiente o di scarsa qualità, descritta da L’insonnia non è quindi necessariamente as- uno o più di questi sintomi: difficoltà ad ini- sociata ad una riduzione del tempo totale di ziare il sonno, difficoltà a mantenere il sonno, sonno. Non esiste infatti un numero di ore che risveglio precoce mattutino e sonno poco ri- definisca un sonno normale: la maggior parte storatore. Ai sintomi notturni si associano uno degli individui adulti dorme 7-8 ore, ma esisto- o più disturbi diurni, conseguenza del sonno no anche adulti per i quali è sufficiente dormire notturno disturbato, come affaticabilità, com- 4 ore per sentirsi riposati al risveglio mattutino promissione dell’attenzione, concentrazione o (brevi dormitori) e altri che hanno bisogno di memoria, disturbi dell’umore, irritabilità, scar- dormire 10 ore per ottenere una buona perfor- se performances lavorative, scolastiche e so- mance il giorno successivo (lunghi dormitori). ciali, sonnolenza diurna, propensione ad errori Inoltre, forse più della quantità, ha importanza Insonnia in gravidanza la qualità del sonno: infatti il sonno notturno una depressione postpartum. è ristoratore quando è costituito per un quar- Un discorso a parte va fatto per quelle donne to da sonno profondo, per un altro quarto da che durante la gravidanza hanno preso l’abi- sonno REM e per metà da sonno leggero; se tudine di andare a letto la sera e di alzarsi al però, ad esempio, prevale il sonno leggero sul mattino sempre più tardi. Le cause di questo sonno profondo e/o sul sonno REM, il sonno comportamento sono varie: a volte, specie non è più altrettanto riposante. negli ultimi mesi di gravidanza, le donne pre- In gravidanza, specialmente nel primo trime- feriscono rinviare il momento di coricarsi per i stre, è comune una riduzione della quantità e fastidi che provano quando si stendono e pre- qualità di sonno che può verificarsi in più della diligono una più comoda posizione in poltro- metà delle donne nelle prime otto settimane. na. Altre volte l’allontanamento dal lavoro può Nel terzo trimestre si verificano in media tre favorire questo comportamento. L’estremo ri- risvegli a notte e la durata media del sonno sultato può essere l’insorgenza di un disturbo è di circa sette ore, sebbene alcune gravide da fase posticipata del ritmo sonno-veglia che riportino anche solo 3-4 ore di sonno. L’inson- non va confuso con l’insonnia: infatti quando nia peggiora con l’avvicinarsi del travaglio, in alle donne con questo disturbo viene consen- parte a causa della secrezione di ossitocina tito di scegliere lo schema sonno-veglia de- che è un ormone facilitante la veglia. Le primi- siderato, il loro sonno è normale in qualità e pare e le donne con età superiore ai 30 anni durata, ma mantengono un ritardo stabile di tendono a dormire meno rispetto alle pluripare almeno due ore nella fase di sonno rispetto e a quelle più giovani. Dopo il parto, l’insonnia al comune schema sonno-veglia delle 24 ore può protrarsi per tre mesi, specie nelle donne posseduto prima della gravidanza. che hanno avuto un parto cesareo; le donne La risoluzione del problema “insonnia” non è che allattano al seno mostrano invece un au- difficile se si seguono alcuni semplici passaggi. mento medio del sonno notturno di circa 45 Il primo passaggio è parlarne con il proprio minuti rispetto a quelle che allattano artificial- medico curante o ginecologo di fiducia, ripor- mente. Ovviamente, il sonno materno risente tando anche eventuali sintomi che possano far anche del comportamento del neonato nei pensare ad un disturbo dell’umore. Il secon- suoi primi mesi di vita. do passaggio consiste nel corretto inquadra- L’abitudine al fumo predice una più alta fre- mento diagnostico dell’insonnia, escludendo quenza di insonnia nell’ultima fase della gra- che questa rappresenti la conseguenza di un vidanza. I disturbi del sonno sono fortemente altro disturbo del sonno sottostante, come la associati ad una depressione, sia preesistente Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno alla gravidanza sia insorta durante la stessa (vedi sezione apposita) o la Sindrome delle gestazione. A sua volta, l’insonnia in gravidan- Gambe Senza Riposo (vedi sezione apposita). za può aumentare di circa 7-8 volte il rischio di Se l’insonnia è insorta da poco tempo, siamo Insonnia in gravidanza di fronte ad un’Insonnia a Breve Termine: il di- (Tabella 1). È inoltre opportuno prendere l’a- sturbo del sonno dura meno di tre mesi. Se bitudine di annotare, ogni sera su appositi invece l’insonnia perdura da più di tre mesi, e diari l’orario in cui ci si corica, quello in cui ci il disturbo del sonno e i sintomi diurni associati si addormenta, quello degli eventuali risvegli si verificano almeno tre volte a settimana, si notturni, quello del risveglio definitivo ed infi- tratta di Insonnia Cronica o Persistente. L’In- ne quello in cui ci si alza, per correggere poi sonnia Cronica è generalmente primaria, ma comportamenti sbagliati. va esclusa l’eventualità che dipenda da qual- La terapia farmacologica dell’insonnia va ne- che altro problema, come ad esempio un’ina- cessariamente supportata e, se possibile, deguata igiene del sonno (Tabella 1). sostituita da un approccio comportamentale/ La prima strategia terapeutica consiste cognitivo (vedi sezione apposita). nell’applicare le regole di Igiene del Sonno Tabella 1. Norme di Igiene del Sonno Coricarsi ad orari regolari la sera ed alzarsi alla stessa ora ogni giorno, indipendentemente dall’andamento del sonno notturno, mantenendo uno schema sonno-veglia il più possibile costante Andare a letto solo quando si è stanchi e si ha sonno, evitando di concedersi “scorpacciate” di sonno quando non si hanno impegni Stabilire dei rituali rilassanti nella fase che precede il sonno Alimentarsi con una dieta sana, evitando le “abbuffate” serali Svolgere moderato esercizio fisico giornaliero, ma non effettuare attività fisica intensa nelle 4 ore precedenti il sonno Evitare caffè o bevande contenenti caffeina, tè e cioccolata nelle 6 ore prima di coricarsi Evitare gli alcoolici specie la sera Evitare il fumo specie la sera Evitare di recuperare il sonno perso con sonnellini diurni; se si necessita di un sonnellino pomeridiano, farlo alla stessa ora ogni giorno Non assumere cronicamente pillole per dormire; se lo si fa saltuariamente, affidarsi comunque alla prescrizione di un medico Usare il letto solo per dormire e la vita sessuale, evitando di svolgere a letto altre attività come guardare la TV, studiare, utilizzare computer/tablet/smartphone/play station, o leggere a lungo Rendere la stanza da letto confortevole e rilassante, silenziosa con eventuali dispositivi di insonorizzazione, buia chiudendo completamente le serrande e spegnendo i dispositivi elettronici per evitare le lucine di “stand by” e dotarla di un’adeguata temperatura Non svolgere un’attività mentali troppo impegnative nelle ore serali che precedono il sonno Ipersonnia in gravidanza Centro dei Disturbi del Sonno U.O.C. Neurologia Universitaria “Francomichele Puca” A.O.U. Consorziale Policlinico di Bari Mariantonietta Savarese La sonnolenza diurna può essere normale Il sonno notturno di queste donne è spesso durante la gravidanza, specie nel primo tri- frammentato e questo può contribuire alla mestre. Se però diviene eccessiva, bisogna sonnolenza lamentata durante il giorno. cercare di comprendere se sia una manifestazione di uno specifico disturbo del sonno. Narcolessia Il disturbo di sonno più frequentemente as- La narcolessia è una malattia rara. sociato a sonnolenza diurna è la Sindrome È caratterizzata da eccessiva sonnolenza diur- delle Apnee Ostruttive durante il sonno, di- na con molteplici attacchi di sonno, improv- sturbo che normalmente colpisce i maschi o visi e improcrastinabili, anche in circostanze le donne dopo la menopausa ma che, in età che richiederebbero la massima vigilanza, ad fertile, può manifestarsi più facilmente durante esempio mentre si sta parlando, lavorando o la gravidanza. La sonnolenza diurna può es- mangiando. Si possono associare: attacchi sere dovuta anche ad un’insufficiente durata cataplettici, che consistono nell’improvvisa del sonno notturno (per esigenze domestico/ perdita di tono muscolare in risposta ad uno lavorative o per cattive abitudini), una grave stimolo emotivo (una risata, uno spavento, insonnia o, se associata a difficoltà nel risve- una sorpresa etc.) con conseguente cadu- glio mattutino ed eccessivo ritardo nell’addor- ta degli oggetti dalle mani o caduta al suolo mentamento notturno, deve far pensare all’e- se sono interessati anche i muscoli degli arti ventualità già descritta di un disturbo da fase inferiori, allucinazioni e/o paralisi al risveglio/ posticipata di sonno. Esiste anche la possibi- addormentamento che, pur non pericolose, lità che l’ipersonnia sia un disturbo associato possono spaventare molto chi le sperimenta, a problemi psichici, eventualità che spiega il poichè impediscono di muoversi per secondi 5-7% dei casi noti. Le donne sono più colpite o minuti. La malattia è causata da una perdita degli uomini in età tra i 20 e i 50 anni quindi di cellule nervose che producono normalmen- per buona parte dell’età fertile. Le donne gra- te una sostanza chimica nota come orexina e vide con questo tipo di ipersonnia possono occupano una piccola porzione di una regio- trascorrere giornate intere a letto, più volte ne del cervello denominata ipotalamo. a settimana, ma non sempre dormendo; si La sonnolenza non comporta danni diretti per tratta piuttosto di quella che gli psichiatri chia- la madre narcolettica o il feto, ma potrebbe mano clinofilia, ossia desiderio del letto come provocare un danno indiretto, causando, ad rifugio dalla realtà circostante. esempio, un incidente automobilistico. Ipersonnia in gravidanza La cataplessia potrebbe determinare cadute 4. ricorrere ad un supporto psicologico per in- a loro volta responsabili di lesioni alla madre terventi comportamentali di contenimento dello o al feto; l’eventualità di un attacco indotto stress. Spesso, infatti, la madre con narcoles- dal travaglio spinge alcuni esperti del sonno a sia sviluppa una eccessiva preoccupazione cir- consigliare un parto cesareo in elezione. Poi- ca la sua futura capacità di assistere il proprio ché le pazienti narcolettiche possono avere un bambino, poiché teme di non poterlo accudire elevato peso corporeo prima della gravidanza, sufficientemente durante il giorno a causa dei possono più facilmente andare incontro ad una suoi attacchi di sonno, o di poterlo far cadere se intolleranza al glucosio durante la gestazione. colpita da un attacco cataplettico mentre lo reg- L’adozione di alcune misure comportamentali ge in braccio, o ancora si preoccupa esagera- è la prima strategia terapeutica da applicare, tamente di poter trasmettere la malattia al figlio. eventualmente associata ad una terapia farmacologica: 1. ridurre/abolire la guida, il nuoto, i lavori in altezza per ridurre il rischio di traumi da incidenti per sonnolenza o da attacchi cataplettici 2. concedersi sonnellini diurni programmati (questa strategia presuppone una flessibilità nell’ambiente lavorativo e sociale che circonda la paziente e che dovrebbe prevedere degli idonei spazi per il riposo) 3. migliorare l’ambiente in cui si dorme per migliorare il sonno notturno Roncopatia e sindrome delle apnee ostruttive nel sonno Dipartimento Biomedico di Medicina Interna e Specialistica (DiBiMIS) Università degli Sudi di Palermo Maria Rosaria Bonsignore I disturbi respiratori nel sonno possono verifi- eventi respiratori patologici che verosimilmen- carsi in gravidanza, specialmente nel terzo tri- te contribuiscono all’aumento della pressione mestre. In tale periodo, si osserva abbastan- arteriosa in gravidanza. Inoltre, i disturbi re- za di frequente russamento durante il sonno, spiratori nel sonno sono spesso associati al secondario ad un collasso parziale delle vie diabete gravidico. Per quanto riguarda le al- aeree superiori, soprattutto dovuto alla ri- terazioni fetali, i disturbi respiratori nel sonno duzione dei volumi polmonari associata alla materno sono associati a rischio di parto pre- gravidanza. Questo è un fenomeno del tutto termine, riduzione della crescita fetale, e au- normale e privo di conseguenze patologiche mento del ricorso alla terapia intensiva neona- significative, che si risolve completamente tale. Oltre al russamento, si possono verificare dopo il parto. ipopnee, riduzioni della ventilazione durante il Invece, in donne con pre-eclampsia, si pos- sonno associate a riduzione del contenuto sono osservare non solo russamento (fino di ossigeno del sangue arterioso. Le apnee all’85% delle donne), ma anche veri e propri ostruttive sono secondarie al collasso totale Roncopatia e sindrome delle apnee ostruttive nel sonno grasso (“centrale” negli uomini, “periferica” nelle donne), dell’assetto ormonale (il progesterone stimola la respirazione), e della maggiore attività dei muscoli che normalmente mantengono la pervietà delle vie aeree superiori durante il sonno. La diagnosi dei disturbi respiratori nel sonno in gravidanza richiede un esame strumentale allo scopo di registrare la respirazione durante il sonno (poligrafia cardiorespiratoria o polisonnografia). Non esistono al momento linee-guida internazionali sull’argomento. Il sospetto diagnostico si basa sulla storia di russamento intenso e delle vie aeree superiori, si associano a ridu- sulla presenza di eccessiva sonnolenza diurna zione del contenuto di ossigeno del sangue riferita dalla paziente. arterioso generalmente più marcata rispetto Le donne con pre-eclampsia e/o diabete alle ipopnee, e sono interrotte da un risveglio, gravidico dovrebbero essere specificamente spesso non cosciente, della paziente. Poiché interrogate dal medico sul russamento e la la riduzione dell’ossigenazione del sangue sonnolenza, e studiate mediante esame stru- causa una attivazione del sistema simpati- mentale. La terapia della sindrome delle apnee co, la pressione sanguigna aumenta ad ogni ostruttive nel sonno si basa sull’utilizzo di un ipopnea/apnea, e le apnee possono contribu- ventilatore che eroga una pressione positiva ire all’ipertensione in gravidanza. continua (CPAP) attraverso una maschera na- Il problema dei disturbi respiratori nel sonno sale o oronasale. Tale terapia è stata utilizzata in gravidanza è relativamente poco studiato, per curare i disturbi respiratori nel sonno in gra- ma è probabilmente diventato più significativo vidanza, con miglioramento della sonnolenza, negli ultimi anni a causa dell’aumento dell’o- risoluzione del russamento e degli eventi re- besità nella popolazione generale, e anche spiratori patologici, e riduzione della pressione nelle donne in età fertile. arteriosa materna. Tuttavia, gli studi sull’argo- L’obesità ha un ruolo fondamentale nel fa- mento sono tuttora insufficienti. vorire il collasso delle vie aeree superiori, an- In sintesi, i disturbi respiratori nel sonno in gra- che se il problema è più rilevante nel sesso vidanza sono frequenti e possono contribuire maschile rispetto a quello femminile. Infatti, significativamente ad alterazioni sia a carico le donne mostrano in generale resistenza a della madre che del bambino. sviluppare apnee ed ipopnee, probabilmen- La terapia con CPAP è efficace, ed i disturbi te a causa di una differente distribuzione del generalmente scompaiono dopo il parto. La sindrome delle gambe senza riposo IRCCS, Istituto delle Neuroscienze di Bologna e Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie Università degli Sudi di Bologna Federica Provini La Sindrome delle gambe senza riposo (RLS, momenti di inattività e di riposo, come sdraiarsi dall’inglese Restless Legs Syndrome) è un di- o sedersi. sturbo della sensibilità e del movimento descrit- 3. La necessità irresistibile di muovere le gam- to per la prima volta nel 1685 dal medico ingle- be e la sensazione spiacevole scompaiono se Thomas Willis. È il disturbo del movimento parzialmente o completamente quando la pa- di più frequente riscontro in gravidanza, ma ziente si muove, cammina, si “stira”, ed il bene- spesso non è riconosciuto. ficio persiste per l’intera durata del movimento. La RLS è caratterizzata da un fastidio che si lo- 4. La necessità irrefrenabile di muoversi, asso- calizza soprattutto agli arti inferiori e che insor- ciata alla sensazione spiacevole agli arti, com- ge tipicamente durante il relax, in particolare la pare in situazioni di riposo o inattività e peggiora sera e quando ci si corica per iniziare a dormire. di sera o di notte. La paziente avverte una specie di “smania” alla 5. I sintomi non sono dovuti primariamente ad gambe e la necessità irresistibile di muoverle: il un’altra condizione medica o comportamentale movimento determina la scomparsa od una significativa riduzione dei sintomi. Attualmente non sono disponibili test ematici per la diagnosi di RLS che si basa sulla presenza di questi 5 criteri clinici: 1. Necessità irresistibile di muovere le gambe, solitamente associata o causata da una sensazione spiacevole alle gambe. 2. La necessità di muovere le gambe e la sensazione spiacevole iniziano o peggiorano nei Sindrome delle gambe senza riposo (come, per esempio, disturbi vascolari, artri- gravidanza, con un picco nel terzo trimestre, te, crampi o posture viziate). ma scompaiono pochi giorni dopo il parto. Il Il decorso clinico può essere: legame tra i sintomi della RLS e la gravidanza - cronico persistente, quando i sintomi, in as- non è stato ancora chiarito: non costituisco- senza di trattamento, si sono manifestati in no una spiegazione sufficiente né le modifi- media almeno due volte a settimana nell’ul- cazioni ormonali (poiché non tutte le donne timo anno; la presentano) né la deplezione dei depositi - intermittente, quando i sintomi, non trattati, di ferro. si sono manifestati, in media, meno di due volte per settimana nell’ultimo anno con al- La RLS in gravidanza è stata associata ad meno 5 eventi nel corso della vita. una aumentata prevalenza di pre-eclampsia I sintomi configurano una vera e propria ma- nelle donne affette e alla presenza di diabete lattia se hanno un rilevante impatto sul sonno, gravidico. Queste sono condizioni di rischio sulla qualità della vita (riduzione dell’efficienza per il benessere materno-fetale e si tradu- e dell’energia nello svolgimento delle attivi- cono, come per la sindrome delle apnee tà diurne) e sullo stato di salute in generale. ostruttive morfeiche (OSAS), in un aumento Spesso si associano ansia e depressione. dell’ipertensione gravidica, del rischio di parto cesareo e di conseguenze per il feto quali La RLS, nella sua forma clinicamente signi- prematurità e peso ridotto per l’età gestazio- ficativa, interessa il 2-3% degli adulti e può nale da ridotta crescita intrauterina. essere primaria o secondaria. La possibilità di RLS in successive gravi- La forma primaria è familiare nel 60-70% dei danze aumenta per le gestanti multipare e casi e, anche se sono stati identificati diversi sembra rappresentare un significativo fattore geni che possono contribuire al manifestarsi di rischio per lo sviluppo futuro di una forma della RLS, ad oggi non è ancora nota la mo- idiopatica cronica. dalità con cui la malattia si trasmette. In gravidanza si cerca di evitare un trattamen- Le forme secondarie sono spesso associate to farmacologico per la RLS. ad un’anemia da carenza di ferro ed insuffi- È importante sostenere la donna e ascoltare cienza renale. senza sottovalutare i sintomi che riferisce. Le donne ne sono più affette rispetto agli uo- È altresì opportuno suggerire correzioni dello mini (circa il doppio) e parte di questa diffe- stile di vita, come per esempio favorire attività renza è legata alla maggiore incidenza della mentali in situazioni di relax fisico, eliminare, RLS durante la gravidanza. La prevalenza se possibile, l’assunzione di farmaci favoren- della RLS in gravidanza raggiunge infatti il ti il disturbo (anti-emetici) e, ove necessario, 25-30%, cioè ne è affetta una gravida su 3. I correggere la carenza di ferro, valutando i li- sintomi possono aggravarsi all’avanzare della velli di ferritina circolante. Le parasonnie in gravidanza Centro di riferimento regionale di Medicina del Sonno, UOSD di Neurofisiopatologia e Disordini del Movimento, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, AOU G. Martino, Messina Rosalia Silvestri Le parasonnie rappresentano fenomeni inde- terrori notturni, risvegli confusionali) e quelle siderati transitori associati al sonno nei suoi legate invece al sonno REM [disturbo com- diversi stadi (REM e NREM) o alla transizio- portamentale in sonno REM (RBD), sogni ter- ne sonno-veglia e vengono oggi per lo più rifici, paralisi e allucinazioni ipnagogiche]. In considerate come dei fenomeni di dissocia- generale la prevalenza di parasonnie in corso zione dei diversi stati di coscienza in corso di gravidanza diminuisce rispetto al periodo di risveglio od arousal parziale. Possono pregravidico, specie per le donne primipare. manifestarsi con transitoria attivazione mo- In particolare, un decremento in frequenza toria, comportamentale o autonomica con viene segnalato per il sonniloquio ed il son- risveglio parziale ed in genere successiva nambulismo. Esistono report aneddotici sul- amnesia dell’episodio. Tra le più comuni, i la rara recrudescenza di sonnambulismo in cosiddetti disordini dell’arousal o parasonnie gravidanza in soggetti con anamnesi pedia- del sonno profondo NREM (sonnambulismo, trica positiva per il disturbo. Le parasonnie in gravidanza disturbo del sonno ed incubi notturni. Questi sintomi sarebbero particolarmente importanti nelle donne più giovani ed in condizioni sociali disagiate. Disturbi specifici del comportamento associati all’attività onirica verrebbero a configurare invece la cosiddetta BIB (Baby In Bed) o sindrome del neonato nel letto. È questo un disturbo caratterizzato da sogni o allucinazioni vivide, in cui la gestante o la donna che ha appena partorito si dispera ed urla riportando un sogno in cui ha la vivida sensazione di avere accanto Gli episodi sembrano più frequentemente a sé il proprio neonato, nel letto, in situazione legati a particolari stress di natura emotiva di pericolo. Gli episodi presenterebbero carat- mentre il sonno profondo non sembra parti- teristiche intermedie tra un sonnambulismo di colarmente alterato durante la gestazione. Al tipo abortivo e la messa in scena dei propri contrario, alcune parasonnie del sonno REM sogni tipica del RBD. Il contenuto del sogno quali sogni terrifici, le allucinazioni ipnagogiche altamente specifico, il proprio bambino, e la e la paralisi al risveglio, sembrano aumentare presenza concomitante di sintomi, quali attivi- specie nell’ultimo periodo di gravidanza. Con- tà motoria con comportamento finalizzato alla dizioni suscettibili di modificare la frequenza messa in salvo del neonato da immaginate degli eventi parasonnici potrebbero ritrovarsi situazioni di pericolo, renderebbero questo di- nell’aumento della frammentazione del sonno sturbo altamente specifico. e del numero dei risvegli, specie nell’ultimo tri- Il fenomeno sembrerebbe accentuarsi nel mestre di gravidanza. post-partum, ma il ricordo di un sogno asso- I sogni in gravidanza possono subire alterazio- ciato a tali eventi notturni sembrerebbe non ni specie nell’ultimo trimestre, probabilmente differenziare le gestanti dalle puerpere. influenzati dai disturbi posizionali e dalla catti- Esso probabilmente riflette la pervasiva in- va qualità del sonno. fluenza emotiva e le preoccupazioni mater- Sogni negativi ed incubi sembrano correlare ne accentuate dalla deprivazione di sonno, con lo stato emotivo della gestante e vengono dall’alterazione della routine giornaliera e influenzati dall’umore. È possibile una riattiva- dall’alterazione dei livelli ormonali. zione in gravidanza di un precedente disturbo Sembra comunque regredire spontaneamen- da stress post-traumatico. te nel tempo, necessitando solo di opportuna Markers di tale circostanza sarebbero: di- rassicurazione e di terapie comportamentali stacco, perdita d’interesse, rabbia, irritabilità, volte alla riduzione dello stress. Disturbi dell'umore, sonno e gravidanza Ambulatorio per i disturbi del sonno in psicopatologia. Ambulatorio per i disturbi psichici in gravidanza e nel post partum U.O. Psichiatria II Universitaria. Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana-AUOP Laura Palagini La gravidanza, il parto ed il puerperio sono per contribuire allo sviluppo della depressione in gra- la donna periodi di grandi cambiamenti emoti- vidanza. Dati recenti dimostrano che l’insonnia o vi, psicologici e sociali. Non è infrequente che un sonno di scarsa qualità possono costituire un in questi periodi della vita possano insorgere fattore di rischio per la depressione: la perdita ansie, timori e paure considerate del tutto com- di sonno e una cattiva qualità del sonno duran- prensibili. Tuttavia, alcune manifestazioni, tra cui te la gravidanza sembrano comportarsi come i disturbi del sonno, che per la maggior parte fattori stressanti che incrementano il carico di sono considerati una naturale conseguenza stress della madre. Tuttavia, l’insonnia o un son- della gravidanza o del puerperio, possono rap- no poco riposante vengono anche considerati presentare i sintomi di un disturbo depressivo uno dei sintomi cardine del disturbo dell’umore o costituire un fattore di rischio per lo sviluppo che si sviluppa in questo periodo e nel post-par- di disturbi emotivi in gravidanza. Individuare pre- tum. Un periodo prolungato, di due o più set- cocemente tali fattori di rischio può prevenire timane, in qualunque stadio della gravidanza l’insorgenza di un disturbo dell’umore che, se e nel post-partum, in cui si sperimentano stati non trattato, può riflettersi sull’andamento della di disagio, caratterizzati da difficoltà a dormire, gravidanza stessa aumentando, per esempio, il rischio di parto pre-termine o incidendo negativamente sul peso del nascituro. Tra i disturbi emotivi e psicologici più frequenti, la depressione prenatale può interessare il 1025% delle donne. Secondo dati recenti della letteratura, sembra che la depressione che si sviluppa durante la gravidanza ricorra con una frequenza maggiore rispetto alla depressione post-partum. Del resto, la gestazione prima e il parto poi sono eventi di vita che implicano un forte carico di stress sia psichico, per le dinamiche interiori di elaborazione del proprio ruolo di madre, sia biologico, che possono rendere la donna vulnerabile allo sviluppo di disturbi dell’umore. Anche i disturbi del sonno possono Disturbi dell'umore, sonno e gravidanza senso di fatica a far le cose o a concentrarsi, stato di malessere più profondo, di cui soffre irritabilità o ansia, sensazione di sentirsi a terra o circa il 10-15% delle madri. Nella depressione, i vuoti, senso di inappropriatezza o colpevolezza, sentimenti di tristezza, di svalutazione, di insof- inappetenza o alterazioni del pattern alimentare, ferenza verso il bambino e l’instabilità dell’umo- dovrebbero essere un campanello di allarme per re assumono un’intensità tale da interferire con la donna in attesa e per chi le sta intorno. la capacità della madre di accudire se stessa Il disagio emotivo più frequente nel post-partum ed il proprio bambino e di svolgere le comuni è il maternity blues o la malinconia del post-par- attività quotidiane. tum, che interessa circa 7-8 donne su 10. Una Anche in questo caso, i dati della letteratura in- volta si chiamava il “pianto del latte” poiché si dicano l’insonnia e la perdita di sonno durante era notata la sincronia tra le crisi di pianto della la gravidanza, in modo particolare nell’ultimo mamma e il momento dell’allattamento. trimestre, come uno dei fattori di rischio per lo Oggi ha il nome di una musica lenta, dolce e sviluppo della depressione post-partum. Tra i triste, appunto “baby-blues”, termine coniato disturbi psicologici che si possono riscontrare da Donald Winnicott, pediatra e psicoanlista in- dopo la nascita del bambino, la situazione però glese, per definire quel leggero stato di depres- più preoccupante ma fortunatamente più rara, sione, quell’incomprensibile malinconia, che (1-2 casi ogni 1000 parti), è rappresentata dalla colpisce circa l’80% delle donne verso il quinto psicosi post-partum. giorno dopo il parto, insinuando fra i sentimenti È un quadro caratterizzato da ossessioni, ma- gioiosi altri, meno nitidi, più confusi e indecifra- nie, allucinazioni, perdita del senso della realtà e bili. Il maternity blues è fisiologico, sotteso dal- della propria identità che richiede un intervento le brusche variazioni ormonali che avvengono psichiatrico immediato. Anche in questo caso qualche giorno dopo il parto, tende ad autolimi- la deprivazione di sonno subtotale, l’insonnia tarsi per poi scomparire definitivamente nel giro e disturbi del sonno sembrano precedere l’in- di pochi giorni o qualche settimana. sorgenza del disturbo e ne sono considerati un Sembrano favorire l’insorgenza del baby blues campanello d’allarme. la presenza di un disturbo depressivo durante Valutare i fattori di rischio e cogliere i primi sin- la gravidanza, il verificarsi di eventi di vita stres- tomi di un eventuale disturbo depressivo o an- santi, in ambito sociale e familiare, e la presenza sioso consente di operare precocemente: il cor- di disturbi del sonno durante la gravidanza, nel retto inquadramento del disturbo attraverso la periodo peripartum e nei giorni subito succes- valutazione clinica offerta presso i centri specia- sivi al parto. Anche in questo caso, la “perdita di lizzati e un gruppo multidisciplinare di psicologi sonno” può agire incrementano i livelli di stress e psichiatri permette di intervenire tempestiva- a cui è già sottoposta la madre in questo perio- mente con un percorso di supporto psicologico do. Il maternity blues non deve essere confuso e psicoterapico e, in casi selezionati, anche di con la depressione che rappresenta invece uno tipo farmacologico. Uso dei farmaci per i disturbi del sonno in gravidanza Centro dei Disturbi del Sonno U.O.C. Neurologia Universitaria “Francomichele Puca” A.O.U. Consorziale Policlinico di Bari Mariantonietta Savarese L’utilizzo di farmaci per i disturbi del sonno, in da un’assunzione protratta ed al rischio di un gravidanza, deve essere sempre discussa con peggioramento (effetto rimbalzo) dell’inson- il proprio medico/ginecologo di fiducia che nia alla loro sospensione. Ne va quindi consi- saprà indirizzare la paziente, se necessario, al gliato un uso intermittente. Centro di Medicina del Sonno più vicino. Le benzodiazepine, gli ipnotici agonisti dei re- Una revisione di tutti gli studi condotti sulla te- cettori benzodiazepinici ed alcuni antidepres- rapia dell’insonnia (“on label” e “off label”) con sivi possono aumentare la frequenza di un ipnotici e sedativi nelle donne gravide (benzo- parto pretermine o cesareo, di un basso peso diazepine, ipnotici agonisti dei recettori benzo- del neonato, e/o di una conformazione dei ne- diazepinici, antidepressivi, antistaminici) ha in onati più piccola rispetto all’età gestazionale. parte ridimensionato i timori sugli eventi avversi Per quanto riguarda gli antistaminici, comune- nella madre e/o nel feto. Gli studi esaminati non mente prescritti in gravidanza per la nausea ed hanno infatti dimostrato una correlazione con un il vomito, è noto che tale classe di farmaci non aumentato rischio di malformazioni congenite. presenta un rischio significativo di evoluzione Analogamente esistono studi sull’uso di an- avversa della gravidanza. tidepressivi (sebbene non specificamente Negli ultimi tempi, anche due antiepilettici, il mirato all’insonnia) che hanno dimostrato pregabalin e il gabapentin, sono stati comu- l’assenza di un aumentato rischio di malfor- nemente usati per il trattamento dell’insonnia, mazioni fetali maggiori. Gli ipnoinducenti si nell’adulto. Entrambi sono caratterizzati da un associano al rischio di dipendenza indotto basso rischio di indurre malformazioni fetali. Consigli per un buon sonno in gravidanza Centro di Medicina del Sonno, Ospedale San Raffaele, Milano Vincenza Castronovo La terapia cognitivo-comportamentale dell’in- ma la nicotina è una sostanza stimolante sonnia è oggi un trattamento di prima scelta che, agendo sul sistema nervoso centrale, poichè si è dimostrato un trattamento efficace favorisce la veglia. La nicotina può causare per migliorare la qualità e la quantità del sonno difficoltà all’addormentamento, al risveglio e e quindi per sentirsi meglio. anche incubi. Consiste in una serie di tecniche cognitive e comportamentali che possono aiutare a diven- Alcool tare un “miglior dormitore”. Ecco alcune tecni- Diminuisce l’attività del sistema nervoso cen- che fondamentali per migliorare il sonno. trale quindi, inizialmente favorisce l’addormentamento ma, nella seconda parte della IGIENE DEL SONNO: notte, può alterare l’architettura del sonno e REGOLE CHE CONTRIBUISCONO AD UNA causare inquietudine e frequenti risvegli. “BUONA NOTTE DI SONNO” L’alimentazione, lo stress, l’attività fisica e tan- Alimentazione ti altri comportamenti possono trasformarsi in Il senso di fame disturba il sonno. Uno spun- cattive abitudini e contribuire all’ insonnia. tino leggero, soprattutto con carboidrati e ali- I comportamenti durante il giorno e, in partico- menti che contengono triptofano (aminoacido lare, nelle ore che precedono l’ora di coricarsi, naturale contenuto nel latte, nel formaggio, possono influenzare la qualità/quantità del son- nelle banane, nel pesce e tacchino), può favo- no notturno. La modifica dei comportamenti rire il sonno. Evitare cibi pesanti e di coricarsi errati permette un miglioramento dell’insonnia. troppo sazi. Il sonno è un processo attivo e, se l’organismo è eccessivamente impegnato FATTORI RIGUARDANTI LO STILE DI VITA nella digestione, la continuità del sonno può Caffeina non essere mantenuta. Sostanza stimolante che non andrebbe assunta almeno nelle 6 ore precedenti il sonno. Esercizio Fisico Attenzione alle bevande “energetiche” che L’esercizio fisico, 2-3 volte alla settimana, per contengono alte quantità di caffeina. almeno 30-45 minuti, promuove una buona qualità del sonno. Per chi non può fare eserci- Nicotina zio fisico, va benissimo una passeggiata all’a- Molte persone ritengono rilassante fumare, ria aperta. E’ sconsigliabile praticare attività Consigli per un buon sonno in gravidanza fisica intensa nelle 3 ore precedenti l’orario in Orari regolari di sveglia cui si va a letto, poiché ciò provoca l’aumento Un orario di risveglio regolare permette un ora- della temperatura corporea che può causare rio regolare di addormentamento e sincronizza difficoltà nell’iniziare il sonno. l’orologio biologico. E’ bene mantenere regolare l’ora della sveglia mattutina con massimo 1-2 Bagno caldo ore di differenza fra giorni feriali (lavorativi) e fine Il bagno caldo, anche se rilassante e quindi settimana/vacanza. utile per un buon sonno, è sconsigliato nelle ore serali (almeno 3 ore prima dell’orario in Attività serali cui si va a letto) poiché crea un innalzamento Evitare nelle ore prima di andare a letto attività della temperatura corporea e quindi difficoltà impegnative sia da un punto di vista mentale nell’addormentamento. che emotivo. Evitare l’utilizzo del PC almeno 1.5 ore prima dell’orario in cui si va a letto Non preoccuparsi a letto poiché la luminosità dello schermo del PC ini- Normalmente il primo momento in cui pos- bisce la produzione di melatonina che favori- siamo “preoccuparci” è quando andiamo sce il sonno. a letto. Impariamo a farlo lontano dalla camera da letto, programmando, durante la Sonnellini diurni giornata, momenti per pensare, scrivendo Evitare i pisolini nel pomeriggio. su un foglio i pensieri e le preoccupazioni Se siete molto stanchi, dedicate massimo della giornata appena trascorsa e i pro- 30-45 minuti al sonno pomeridiano nel primo grammi per il giorno successivo, in modo pomeriggio (tra le 13.30 e le 15.30). Se volete che, quando giungerà l’ora di andare a let- dormire, fatelo in camera da letto, al buio e pun- to, le cose che verranno in mente saranno tate la sveglia dopo max 45 minuti. Se invece già state considerate. l’obiettivo è riposarsi, stendetevi sul divano/pol- Ciò permetterà di “rimuovere” l’attività men- trona comoda, non in camera da letto, ma in un tale dall’ambiente della stanza da letto, o altro ambiente, con le luci accese, svolgendo almeno, di ridurre l’influenza dell’attività co- qualche attività rilassante per 30-60 minuti. gnitiva sul sonno. FATTORI RIGUARDANTI LA CAMERA DA LETTO Non sforzarsi di dormire Rumore Sforzarsi di dormire non fa altro che peggio- I rumori forti e imprevisti svegliano la maggior rare l’insonnia. È consigliabile riaccendere la parte delle persone. In caso di rumori più con- luce e occuparsi di qualcosa di non stimolan- tinuativi è possibile che una persona non si te, tornando a letto solo quando si ha vera- svegli, ma il sonno risulta comunque più leg- mente sonno. gero e disturbato. Consigli per un buon sonno in gravidanza Temperatura della stanza ALTRE TECNICHE Sia il caldo che il freddo, se eccessivi, ren- Gli insonni il più delle volte si sforzano di dormire dono il sonno disturbato. Il caldo causa l’au- e questo non fa che peggiorare la situazione: mento dei movimenti del corpo e quindi più i tentativi di controllare il processo del sonno risvegli e un sonno più leggero; il freddo ren- sono controproducenti, inutili e inefficaci in de difficile l’addormentamento e può provo- quanto lo sforzo è un’attività di veglia, incom- care sogni di contenuto spiacevole. patibile con il sonno. Lo scopo di queste tec- La temperatura ideale, per la maggior parte niche è di aiutare il soggetto a raggiungere uno delle persone, è fra i 18 e i 20°C. stato di rilassamento che promuove il sonno ed in un secondo momento a migliorare qualità e Qualità dell’aria quantità di sonno. L’aria fresca favorisce il sonno, mentre una stanza mal areata può disturbarlo. TERAPIA COMPORTAMENTALE Rilassamento Illuminazione Il rilassamento è un’attività che si può impara- Troppa luce, soprattutto se intensa e bian- re; è proprio come qualsiasi altra abilità e quindi ca, può impedire il sonno o causare risvegli necessita di molta pratica (è bene esercitarsi notturni. Utilizzare luci soffuse, nei 30 minuti almeno 2 volte ogni giorno, specialmente all’i- prima di andare a letto e se ci si alza durante nizio). Ovviamente, è opportuno utilizzare il ri- la notte promuove il buon sonno. lassamento quando si va a letto, per rilassarsi e poter così dormire. La respirazione aiuta a Confort del letto rilassarsi; più è profonda e lenta (per portarla La comodità del letto può influenzare signifi- così ad uno stato di rilassamento) meglio ci si cativamente la quantità e la qualità del sonno. sentirà, e si avrà la sensazione di un maggior Per questo è consigliata un’attenta scelta di controllo su di sé. cuscini e materasso. Esercizio: Inizi a fare alcuni respiri lenti e regoCosa c’è in camera? lari. Respiri profondamente, riempia i polmoni; Nella stanza in cui si dorme non dovrebbero inspiri, trattenga il respiro per qualche secon- esserci TV, PC e altre cose per attività diver- do e si lasci andare, espiri… di nuovo, un altro se dal sonno, per evitare che si crei un lega- respiro profondo, riempiendo completamente i me errato fra attività che non promuovono polmoni, trattenga il respiro… e si rilassi, espi- il sonno e l’ambiente in cui si deve invece ri. Continui secondo il suo ritmo, osservando stabilire una condizione di rilassamento che che ogni volta che inspira i muscoli del torace favorisca l’inizio ed il mantenimento del son- si contraggono, mentre quando espira prova no notturno. una sensazione di rilassamento. Può pensare Consigli per un buon sonno in gravidanza alla parola “relax”, ogni volta che espira. Ciò Regola: quando non si riesce ad addormen- le ricorderà che l’espirazione aiuta a rilassarsi. tarsi o riaddormentarsi è meglio alzarsi, anda- Utilizzare questa parola l’aiuterà anche a dire a re in un’altra stanza e cercare di fare qualcosa se stessa di rilassarsi, ogni volta che ne avrà di tranquillizzante e rilassante finché ritorna la bisogno. Scoprirà che il suo corpo inizia, piano sensazione di sonnolenza. Si ritorna a letto solo piano, a rispondere. Respiri lentamente, rego- quando si ha veramente sonno. È importante larmente e profondamente; pensi alla parola prepararsi la sera prima di andare a letto alme- “relax” ogni volta che espira; si goda sempli- no due attività rilassanti da fare nel periodo in cemente lo stare calma e distesa e questi mo- cui ci si alza. menti per rilassarsi, concentrandosi allo stesso tempo sugli esercizi. Restrizione del sonno Molto efficace nel migliorare prima la qualità del Controllo dello stimolo sonno e poi nell’aumentarne la quantità, se ne- Tecnica molto efficace che crea miglioramenti cessario. Questa tecnica consiste nel ridurre il rapidi nella capacità di addormentarsi e riad- tempo trascorso nel letto, riducendo il tempo di dormentarsi e diminuisce la durata dei risvegli veglia a letto, per rendere più compatto il sonno notturni. Nelle persone che soffrono di insonnia, e quindi migliorarne la qualità. i normali elementi associati al sonno nel buon dormitore (il letto e la stanza da letto) sono Regola: rimanete a letto 30 minuti in più rispetto spesso associati ad attività di veglia estranee al tempo medio di sonno notturno (esempio: se e incompatibili col sonno. Le strategie di auto- dormite in media 6 ore, rimanete a letto 6 ore gestione dell’insonnia appaiono al paziente sia e 30 minuti in tutto). Non rimanete mai a letto ragionevoli (stare nel letto perlomeno consente meno di 6 ore anche se ne dormite solo 4. di “riposarsi”) che efficaci (impegnarsi in attività alternative nella camera da letto a volte sem- TERAPIA COGNITIVA bra determinare la fine dell’insonnia). Tuttavia La terapia cognitiva è un metodo psicotera- queste pratiche sono incompatibili col sonno in peutico concepito per modificare le convinzio- quanto sono “attività di veglia” che spesso atti- ni di una persona, le sue aspettative, le sue vano il sistema nervoso centrale invece di “spe- valutazioni e le sue attribuzioni. gnerlo” per dormire. Inoltre leggere, guardare la Nell’insonnia, la terapia cognitiva tenta di TV, lavorare al PC e tutte le attività diverse dal cambiare le aspettative riguardanti il sonno, i “sonno” in camera da letto non consentono un fattori che sono percepiti come cause e con- corretto controllo dello stimolo e diminuisco- seguenze del disturbo e le opinioni sulle prati- no le possibilità che gli stimoli legati al sonno che atte a promuovere il sonno. producano, come risposta, la tanto desiderata L’insonnia ha maggiori probabilità di persiste- sonnolenza e il sonno continuo. re nel tempo se una persona interpreta questo Consigli per un buon sonno in gravidanza disturbo come un segno di pericolo o di per- completamente riposato, ciò non è necessa- dita del controllo ed inizia a monitorare la riamente patologico e non sempre significa che carenza di sonno e a preoccuparsi delle sue il sonno della notte precedente sia disturbato. conseguenze negative. Questi tipi di reazione cognitiva possono as- • giudizi erronei riguardo alle cause dell’insonnia sumere il carattere disfunzionale e alimentare (per esempio “credo che l’insonnia sia essen- il circolo vizioso di insonnia, alterazioni emoti- zialmente la conseguenza di uno squilibrio bio- ve e ulteriori turbe del sonno. Una tale reazio- chimico”). Molti pazienti attribuiscono il loro pro- ne a catena provoca uno stato di ipervigilanza blema a cause specifiche o fattori precipitanti, (fisiologica ed emotiva) che è all’opposto dello come l’ansia, le allergie, l’età, la depressione e stato di rilassamento necessario per dormire. quindi si convincono che questa condizione sia L’obiettivo principale della ristrutturazione da risolvere prima che l’insonnia possa essere cognitiva non è quello di minimizzare o ne- trattata. Anche se questi fattori sono spesso gare la presenza del disturbo o il suo impatto coinvolti nei disturbi del sonno, attribuire l’in- sulla vita del paziente, ma è quello di gui- sonnia esclusivamente ad essi rappresenta una dare il soggetto nel considerare l’insonnia e sconfitta, perché il paziente non ha un’influenza le sue conseguenze da una prospettiva più rilevante su di essi. realistica e razionale, rinforzando anche la La terapia cognitiva mostra che l’insonnia croni- sensazione del paziente di poter dominare e ca è sempre dovuta anche a fattori psicologici e gestire le difficoltà legate al sonno e le sue comportamentali, sui quali il paziente può eser- conseguenze diurne. citare un certo controllo. Comprendendo che l’insonnia non è determi- I punti focali che questo intervento intende nata solo da fattori esterni, il paziente può im- modificare sono: parare a vincerla o ad adattarsi ad essa. • avere aspettative realistiche: secondo alcuni sono necessarie 8 ore di sonno per sentirsi ri- • non imputare tutti i problemi diurni alla man- storati e operare adeguatamente durante il gior- canza di sonno: molti insonni attribuiscono no, oppure si pensa di doversi sempre svegliare all’insonnia la scarsa efficienza diurna. al mattino pieni di energia e riposati; se ciò non Riferiscono stanchezza, irritabilità e problemi accade insorgono ansie e preoccupazioni. di concentrazione. La mancanza di sonno può È necessario far presente che esistono dif- accentuare questi disturbi ma attribuire tutti i ferenze individuali nella necessità di riposo problemi diurni all’insonnia è errato; è necessa- notturno e che un sonno di breve durata non rio che il soggetto riconosca che l’insonnia ha è per forza anomalo, inoltre l’energia diurna un impatto negativo sulle prestazioni quotidiane fluttua da un giorno all’altro anche nei “buoni e sulla qualità della vita ma non è l’unica “colpe- dormitori”. Anche se il paziente non si sente vole” di tali conseguenze diurne. Note Note Note Si ringrazia Laborest Italia per il supporto grafico