8b_EAIEE_MAGNETOIDRODINAMICA (ultima modifica 2912/2016) Conversione diretta MHD M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 1 Conversione diretta MHD La Magnetoidrodinamica (Magneto hydrodynamics MHD) è la disciplina che studia la dinamica dei fluidi elettricamente conduttivi. Esempi di tali fluidi sono plasmi, i metalli liquidi e l’acqua salata. La parola Magneto Hydrodynamics MHD è derivato da: • Magneto come campo magnetico • Hydro come liquidi e • Dynamics come movimento. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 2 Conversione diretta MHD Il campo di studio della MHD è stato introdotto nel 1813 dal noto fisico e chimico britannico Michael Faraday, e quindi sviluppato dal prof. Hannes Alfvén, ingegnere elettrico svedese e professore universitario della Fisica del Plasma al Royal Institute of Technology in Stockholm, che per la ricerca e gli studi fatti sulla MHD ha Ricevuto il Premio Nobel per la Fisica nel 1970. Michael Faraday M. Usai Hannes Alfvén 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 3 Conversione diretta MHD Mediante la conversione diretta MHD è possibile realizzare un generatore in grado di convertire l’energia termica posseduta da un combustibile direttamente in energia elettrica senza utilizzare un generatore elettrico convenzionale. Un sistema di conversione MHD è principalmente costituito da un motore termico in cui • il calore ottenuto alla temperatura superiore è parzialmente convertito in lavoro utile e • l'energia termica residua in uscita dal sistema MHD viene fornita agli impianti termici convenzionali. Come tutti i motori termici, l'efficienza termica di un convertitore MHD aumenta • fornendo calore alla massima temperatura ottenibile in pratica e • cedendo l'energia residua alla temperature minima possibile. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 4 Conversione diretta MHD • I generatori magnetoidrodinamici sono dispositivi che generano energia elettrica mediante l'interazione di un fluido conduttore in movimento (di solito un fluido ionizzato o plasma, oppure un metallo liquido) e un campo magnetico. • I generatori elettrici magnetoidrodinamici (MHD) forniscono energia elettrica con un impatto ridotto sull'ambiente e ottimi rendimenti • Dagli anni ‘60 molti paesi hanno intrapreso programmi di ricerca nel campo della generazione MHD, con particolare attenzione verso l'uso del carbone, essendo uno dei combustibili più diffusi, come fonte di energia primaria. • Generatori MHD sono anche interessanti per la produzione di impulsi elevati di corrente elettrica poiché hanno tempi di avviamento limitati e sono in grado di fornire la potenza massima istantaneamente. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 5 Conversione diretta MHD Schema del sistema di conversione MHD M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 6 Conversione diretta MHD In figura è riportato lo schema del canale del flusso del fluido conduttore. Il fluido viene iniettato ad alta temperatura in un condotto a sezione via via crescente per favorire l’espansione e l’aumento di velocità. Il flusso di un fluido conduttore è forzato tra le piastre del condotto con un'energia cinetica e una pressione differenziale sufficienti per superare la regione interessata da un campo magnetico B. y x z u Schema di un generatore MHD a conduzione M. Usai Durante questo processo il fluido viene ionizzato e diventa conduttore. La ionizzazione è ottenuta; • sia aumentando la temperatura con sistemi termici, • sia con la semina di sostanze come il cesio o di vapori di potassio, che ionizzano a una temperatura relativamente bassa. 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 7 Conversione diretta MHD Il combustibile utilizzato potrebbe essere dell'olio combustibile fornito attraverso un serbatoio o carbone gassificato attraverso un impianto di gassificazione del carbone, o gas naturale. Il combustibile (carbone, olio o gas naturale) viene bruciato nel combustore o camera di combustione. I gas caldi provenienti dalla camera di combustione vengono quindi inseminati con una piccola quantità di metallo alcalino ionizzato (cesio o di potassio) per aumentare la conduttività elettrica del materiale gas. y B x z ∆V u Schema di un generatore MHD a conduzione M. Usai Il seme, generalmente carbonato di potassio viene iniettato nella camera di combustione. Il potassio viene ionizzato dai gas caldi di combustione ad una temperatura di circa 2300°C a 2700 °C. 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 8 Conversione diretta MHD Il trasferimento di energia può essere effettuato sulla base di due processi fisici: il processo di conduzione e il processo di induzione . 1)Il processo di conduzione può utilizzare anche un campo magnetico a frequenza bassa e costante. Le cariche elettriche q di segno contrario in movimento con velocità u, per la Forza di Lorentz, F q( u B) perpendicolare alle direzioni di campo magnetico B e alla velocità del fluido conduttore u, saranno convogliate su due elettrodi posizionati opportunamente nelle pareti laterali del canale MHD. Il campo può essere prodotto con magneti permanenti. B y x z ∆V u Schema di un generatore MHD a conduzione M. Usai Le forze di Lorenz saranno di segno contrario sulle cariche di segno contrario. Ciò comporta un -addensamento di cariche positive ( ioni) su un elettrodo e un -addensamento di cariche negative ( elettroni) sull’elettrodo opposto, creando una differenza di potenziale tra i due elettrodi ∆V e un campo elettrico Ey 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 9 Generatore e Motore MHD elementare a conduzione Se si collegano gli elettrodi a un carico attraverso un circuito elettrico, il carico sarà attraversato dalla corrente i che si richiude trasversalmente nel plasma (nella direzione y con densità Jy ). Questa corrente, a sua volta soggetta al campo di induzione B, determinerà la Forza elettro-magnetica di reazione Fm = J x B, diretta secondo l’asse x in direzione opposta, che rallenta il flusso del plasma. Si può affermare che l'energia cinetica posseduta dal plasma in movimento con velocità u attraverso il campo magnetico B, viene convertita in energia elettrica: Energia cinetica Energia elettrica : Generatore (Dinamo) al plasma Il processo può essere invertito facendo circolare una corrente di densità Jy attraverso il plasma, in presenza di un campo magnetico B trasversale. La conseguente Forza elettro-magnetica Fm = Jy x B accelera il plasma imprimendogli una velocità u. In questo modo l’energia elettrica del plasma attraversato da una densità di corrente Jy viene convertita in energia cinetica. Energia Elettrica Energia cinetica: Motore al Plasma M. Usai 8c_EAIEE_MAGNETOIDRODINAMICA_Generatore MHD 10 Conversione diretta MHD Il processo di conversione della energia rallenta e raffredda il plasma. Durante il loro funzionamento i generatori MHD a gas tipicamente riducono la temperatura della sostanza conduttiva da: temperature del plasma di [2500 ÷ 3000 K)]→ a poco più di [1500 ÷ 2000 K]. Quelli a metallo liquido lavorano a temperature più basse: temperature inferiori a 2000 K in ingresso. (0 k =-273,15°C) La quantità di Energia che può essere estratta è proporzionale: • all’ area della sezione trasversale del tubo A • all’intensità del campo magnetico B • alla conduttività del fluido σ • alla velocità del flusso conduttivo u. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 11 Configurazione di un generatore MHD elementare. Generatore di Faraday continuo Gli elementi essenziali di un generatore MHD semplificato realizzato con un magnete permanente (B= cost), sono riportati in figura. Condotto all’interno del quale è convogliato il gas ionizzato che possiede energia termica e cinetica Circuito elettrico che collega il carico (Load) Anodo (ricevitore di elettroni ) ∆V y z i x Catodo (emettitore di elettroni ) Magnete permanete che genera il campo magnetico B M. Usai 8c_EAIEE_MAGNETOIDRODINAMICA_Generatore MHD 12 Conversione diretta MHD Quindi il principio alla base della produzione di energia MHD è semplice: un gas caldo elettricamente conduttore, prodotto ad alta pressione dalla combustione di un combustibile fossile e accelerato da un ugello a velocità u, viene iniettato in un canale e sottoposto a un intenso campo magnetico B trasversale. Conformemente Legge di Lorentz, F q( u B) si genera un campo elettrico E F/q (u B) che agisce nella direzione perpendicolare al flusso di gas e al campo magnetico. Le pareti del canale parallele al campo magnetico e quindi normali al campo elettrico, vengono utilizzate come elettrodi che, se collegati a un circuito esterno, consentono di fornire corrente ad un carico. Le altre pareti sono isolanti. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 13 Conversione diretta MHD Il sistema MHD costituisce un motore endotermico*, comprendente una espansione del gas da alta pressione (nella fase iniziale di compressione ) ↓ a bassa pressione (nella fase finale di decompressione) in un modo simile a quello impiegato in un turbogeneratore gas convenzionale. *Nei motori endotermici (m.e.t.) l’energia termica è prodotta mediante combustione di sostanze liquide o gassose. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 14 Struttura di base di un generatore MHD Pareti del canale elettricamente isolanti B Pareti del canale elettricamente conduttrici Il campo magnetico può essere generato anche con due bobine , disposte come in figura . Con esse è inoltre possibile ottenere un generatore di tensione alternata, facendo circolare una corrente alternata nelle bobine. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 15 Conversione diretta MHD I sistemi MHD sono classificati in due tipi. 1) Sistema a ciclo aperto 2) Sistema a ciclo chiuso a) con apporto del sistema di gas inerte b) a metallo liquido M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 16 Conversione diretta MHD 1) Sistema a ciclo aperto descritto a grandi linee nella slide a pag.6 Per ottenere la corrente alternata Fumi Impianto di recupero del seme Semina con Carbonato di potassio Depuratore M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 17 Conversione diretta MHD 1) Sistema a ciclo aperto Semina con Carbonato di potassio In questo schema a ciclo aperto si effettua il recupero del calore dei gas esausti e lo utilizza per: • il preriscaldamento del combustibile e • per la trasformazione dell’acqua in gas in ciclo chiuso di un impianto tradizionale a turbina a gas . M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 18 Conversione diretta MHD 1) Sistema a ciclo aperto Per raggiungere le temperature elevate richieste, viene utilizzata aria compressa per bruciare il carbone nella camera di combustione, a una temperatura che deve essere di almeno 1100 °C. La temperatura di preriscaldamento può essere sensibilmente ridotta se l'aria viene arricchita con ossigeno. Infine se, per la combustione del combustibile, si utilizzata solo ossigeno compresso il preriscaldamento non è necessario o notevolmente ridotto. In questo caso il costo aggiuntivo di ossigeno può essere bilanciato dal risparmio sul preriscaldamento. Il fluido caldo pressurizzato che lavora nel combustore scorre attraverso un u ugello convergente-divergente. In questo modo il gas esce dall'ugello e entra nell'unità generatore MHD ad una velocità elevata u. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 19 Conversione diretta MHD 1) Sistema a ciclo aperto Il generatore MHD è principalmente costituito da un canale divergente, situato a valle dell’ugello convergente-divergente costituito da una lega metallica resistente al calore, con raffreddamento esterno ad acqua. Il gas caldo si espande attraverso il campo magnetico B generato da potenti magneti o bobine. Il movimento degli elettroni nel plasma costituisce una corrente elettrica. Su due elettrodi posizionati opportunamente nelle pareti laterali del canale MHD sotto l’effetto delle forze elettromagnetiche si concentrano le cariche elettriche. I due elettrodi possono richiudersi su un carico generando il passaggio di una corrente in direzione y. Con questo effetto, il campo magnetico agisce sulla corrente MHD generato e produce una tensione nella direzione del flusso Ex del fluido di lavoro. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 20 Conversione diretta MHD 2) Sistema a ciclo chiuso M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 21 Conversione diretta MHD 2.a) Sistema a ciclo chiuso con apporto del sistema di gas inerte 1) Ciclo di riscaldamento esterno 3) Ciclo acqua e vapore 2) Ciclo MHD del gas vettore del’Argon o Elio M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 22 Conversione diretta MHD 2.a) Sistema a ciclo chiuso con apporto del sistema di gas inerte In un sistema a ciclo chiuso il gas trasportato lavora come in un ciclo termodinamico Brayton-Joule. In un sistema a ciclo chiuso (ciclo 2 dello schema) il gas ( Argon o Elio) viene compresso e successivamente scaldato attraverso uno scambiatore di calore, a pressione sostanzialmente costante. Quindi il gas compresso si espande nel generatore MHD, e la sua pressione e temperatura decadono. Dopo aver lasciato il generatore, di calore viene estratto dal gas da un dispositivo di raffreddamento, questa è la fase di smaltimento del calore del ciclo. Infine, il gas viene ricompresso e rimesso nel circuito per essere nuovamente riscaldato attraverso lo scambiatore di calore con il ciclo di riscaldamento esterno (ciclo 1 dello schema). Poiché il gas utilizzato non viene disperso nell’atmosfera, esso può essere scelto più costoso, come l’Argon o l’ Elio, con caratteristiche fisiche più avanzate che consentono di ottenere una miglior ionizzazione e una migliore conduzione elettrica. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 23 Conversione diretta MHD 2.a ) Sistema a ciclo chiuso con apporto del sistema di gas inerte Il sistema completo presenta complessivamente 3 cicli distinti, ma interdipendenti. 1) Il ciclo di riscaldamento esterno. Il carbone viene gassificato e il gas viene bruciato nel combustore per fornire calore. I prodotti della combustione dopo aver attraversato l'aria preriscaldata e il purificatore vengono scaricati nell'atmosfera. Poiché il sistema di combustione è separato dal fluido di lavoro, lo sono così anche le cenere e fumi. In questo impianto il problema di estrarre il materiale seme dalle ceneri volanti non si pone. I gas combustibili sono utilizzati per preriscaldare l'aria di combustione in entrata e poi trattati come ceneri volanti mediante la rimozione del biossido di zolfo***, se necessario prima dello scarico in atmosfera, attraverso un camino. ***Le emissioni di biossido di zolfo derivano dai processi di combustione che utilizzano combustibili di tipo fossile (gasolio, olio combustibile, carbone), in cui lo zolfo è presente come impurità. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 24 Conversione diretta MHD 2.a) Sistema a ciclo chiuso con apporto del sistema di gas inerte 2) Ciclo MHD del gas vettore del’Argon o Elio Nello scambiatore di calore primario, questo calore viene trasferito da un gas vettore del ciclo MHD : argon o elio. Il ciclo 2) è il ciclo MHD. Il gas argon caldo viene seminato con il cesio e il fluido di lavoro risultante viene fatto passare attraverso il generatore MHD ad alta velocità. La corrente continua su generatore MHD viene convertita in corrente alternata dall'inverter e viene quindi immessa nella rete. 3) Ciclo acqua e vapore Infine utilizzando un altro scambiatore con il terzo ciclo vapore-acqua, si possono azionare le turbine a vapore, accoppiate al rotore di un alternatore, o a un compressore. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 25 Conversione diretta MHD 2.b) Sistema a ciclo chiuso a metallo liquido Metallo vapore Miscelatore gas-liquido flusso bifase : • metallo liquido e • gas inerte come vettore Separazione del metallo liquido dal gas di trasporto ugello Metallo liquido M. Usai Verso un impianto a vapore tradizionale 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 26 Conversione diretta MHD 2.b) Sistema a ciclo chiuso a metallo liquido L’evoluzione della tecnologia per i generatori MHD ha portato all’impiego di un metallo liquido come fluido motore. Sebbene il metallo liquido costituisca una soluzione interessante per la sua elevata conducibilità elettrica anche a basse temperature, esso però, in quanto incomprimibile, non può essere utilizzato direttamente come fluido di lavoro termodinamici. I sistemi MHD a metallo liquido hanno caratteristiche interessanti dal punto di vista del funzionamento della macchina elettrica, ma sono limitati in temperatura dalle proprietà dei metalli a circa 1250 K (circa 975 ° C, o 1.800 ° F); essi competono con vari sistemi di conversione dell'energia esistenti in grado di operare nello stesso intervallo di temperatura. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 27 Conversione diretta MHD 2.b) Sistema a ciclo chiuso a metallo liquido Un sistema MHD a metallo liquido si ottiene quando si utilizza in sostituzione di un gas, un metallo liquido e un gas inerte come ottimo vettore: flusso bifase. Il gas di trasporto è pressurizzato e riscaldato nel passaggio attraverso uno scambiatore di calore all'interno della camera di combustione. Il gas caldo viene quindi incorporato nel metallo liquido sodio generalmente caldo per formare il fluido di lavoro: flusso bifase . Quest'ultimo quindi è costituito da bolle di gas uniformemente disperse in un volume approssimativamente uguale di sodio liquido. Il fluido di lavoro viene introdotto nel generatore MHD attraverso un ugello nei modi usuali. Il gas di trasporto consente al fluido conduttore elettrico di raggiungere l'alta velocità richiesta. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 28 Conversione diretta MHD 2.b) Sistema a ciclo chiuso a metallo liquido Dopo il passaggio attraverso il generatore MHD, il metallo liquido viene separato dal gas di trasporto. Il metallo liquido in uscita ancora caldo viene dunque convogliato verso uno scambiatore di calore per produrre il vapore necessario per azionare una turbina a gas tradizionale. Il gas di trasporto viene raffreddato, compresso e riportato nella camera di combustione per riscaldarsi e miscelarsi con il metallo liquido recuperato. La temperatura del fluido di lavoro è di solito intorno 800 °C come il punto di ebollizione di sodio. A bassa temperatura di funzionamento, gli altri sistemi di conversione MHD possono essere vantaggioso dal punto di vista materiale, ma il rendimento termico massimo è più basso. Un possibile compromesso potrebbe essere quella di utilizzare litio liquido, con un punto di ebollizione vicino 1300 °C. Sebbene il litio conduttore elettrico è molto più costoso di sodio, le perdite in un sistema chiuso sono minori. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 29 Generatori MHD a metallo liquido: LMMHD In molti generatori MHD si usano metalli liquidi come fluidi conduttori (come mercurio, sodio, potassio); in tal caso si parla di Magnetoidrodinamica dei metalli liquidi, LMMHD. In queste sostanze, la mobilità degli elettroni è considerevolmente ridotta, dato che si tratta di liquidi: pertanto, il parametro di Hall assume valori tali per cui si può dire che nei liquidi il campo elettrico di Hall e tutte le sue conseguenze possano essere trascurate. I metalli liquidi sono caratterizzati da una conducibilità molto più elevata di quella dei gas o dei plasmi, anche a temperature relativamente contenute e per questo aspetto sono preferibili. M. Usai 8c_EAIEE_MAGNETOIDRODINAMICA_Generatore MHD 30 Conducibilità elettrica dei fluidi e di alcuni metalli solidi A parte i plasma ad altissima temperatura, i fluidi che conducono meglio l’elettricità sono i metalli liquidi, per i quali la conducibilità è prossima a quella del mercurio. Si noti come la conducibilità del mercurio: 106 risulti comunque 60 volte inferiore a quella del rame allo stato solido: 6 107. M. Usai 8c_EAIEE_MAGNETOIDRODINAMICA_Generatore MHD 31 Generatori MHD a metallo liquido: LMMHD I generatori MHD sono, sostanzialmente, dei canali in cui il metallo liquido scorre all’interno di un campo magnetico, dando vita ad una distribuzione di corrente in una direzione perpendicolare sia al campo che alla velocità. Finora abbiamo esaminato diverse geometrie del canale e diverse configurazioni degli elettrodi; esistono anche altri tipi di generatori, ciascuno con la sua struttura di campo magnetico. Nei generatori a conduzione, le correnti elettriche indotte sono raccolte direttamente tramite elettrodi a diretto contatto con il metallo liquido. Questo potrebbe dare luogo a problemi di corrosione sugli elettrodi qualora si usino sostanze aggressive. Nei generatori ad induzione, la corrente elettrica è creata, come in un trasformatore, dall’accoppiamento magnetico tra un circuito primario (gli avvolgimenti dell’induttore) e un circuito secondario (il metallo liquido = circuito indotto). M. Usai 8c_EAIEE_MAGNETOIDRODINAMICA_Generatore MHD 32 Generatori MHD a metallo liquido: conduzione Nella descrizione del generatore di Faraday continuo avevamo ricavato il valore teorico del rendimento elettrico, che andava a coincidere con il fattore di carico. Il valore effettivo del rendimento, però, sarà più basso, a causa • delle perdite per effetto Joule all’interno del fluido, • delle perdite per attrito e • delle perdite dovute alle particolari distribuzioni di velocità in corrispondenza delle estremità del traferro magnetico. Tra le suddette perdite, quelle preponderanti sono legate all’effetto Joule; esse possono essere ridotte aumentando il valore dell’induzione magnetica, a parità di carico. M. Usai 8c_EAIEE_MAGNETOIDRODINAMICA_Generatore MHD 33 Generatori per metalli liquidi a conduzione In figura si osservano alcune curve del rendimento η in funzione del fattore di carico indicato con la lettera F, per diversi valori del numero di Hartmann (che rappresenta una misura di quanto siano intense le forze elettromagnetiche nel fluido): • tutte le curve passano per lo zero a vuoto (la potenza elettrica è nulla perché non c’è corrente) • passano per lo zero in cto-cto (la potenza elettrica è nulla perché non c’è tensione), • l’inviluppo dei massimi unisce tutti punti in cui il fattore di carico è tale per cui la resistenza esterna uguaglia la resistenza interna. M. Usai 8c_EAIEE_MAGNETOIDRODINAMICA_Generatore MHD 34 Generatori per metalli liquidi a conduzione (mercurio, sodio, potassio) Le perdite alle estremità potrebbero essere combattute isolando elettricamente le pareti del condotto all’ingresso e all’uscita dal magnete. Se il campo magnetico trasversale è costante nel tempo B=cost, → la tensione di uscita del generatore V sarà continua e di valore molto basso, a causa dell’elevata conducibilità interna del metallo liquido; si potrebbe pensare di usare un’induzione variabile nel tempo per ottenere direttamente corrente alternata, ma questa eventualità non è stata approfondita dal punto di vista sperimentale. I generatori a conduzione possono funzionare in condizioni di autoeccitazione: • all’avviamento si sfrutta il campo magnetico residuo Br nel nucleo ferromagnetico, e • quando la velocità supera un valore critico uc , la corrente prodotta comincia ad aumentare sensibilmente, garantendo un adeguato bilancio energetico tra le forze elettromagnetiche e le varie perdite. M. Usai 8c_EAIEE_MAGNETOIDRODINAMICA_Generatore MHD 35 Generatori MHD a metallo liquido: conduzione L’autoeccitazione è molto importante per i sistemi elettrici di bordo, ad esempio in campo spaziale. Andamento temporale della velocità del fluido all’avviamento u e della corrente elettrica prodotta I. u I u [ms] I [kA] t =t* M. Usai t [s] 8c_EAIEE_MAGNETOIDRODINAMICA_Generatore MHD 36 Generatori MHD a metallo liquido: conduzione I generatori a conduzione sono facilmente adattabili per lavorare con miscele bifase. Le miscele di gas (aria o azoto) e metalli liquidi fondenti (PB-Sn o Na-K) permettono di realizzare la conversione diretta MHD grazie alla conducibilità del liquido, insieme alla compressione MHD. Ciò si ottiene creando una sospensione di bolle di gas in una matrice di metallo liquido che assicura la continuità elettrica del flusso fluido. Se il rapporto tra le portate in peso di metallo e gas è elevato, ↓ il gas disperso nel liquido viene espanso e compresso, dai sistemi MHD con una trasformazione praticamente isoterma per effetto del trasferimento del calore, contenuto nel liquido, allo stesso gas durante la variazione di pressione. Ciò consente di generare energia in forma diretta, attraverso un ciclo termodinamico ad alto rendimento ( Ericsson) anche con temperature della sorgente calda abbastanza limitate. M. Usai 8c_EAIEE_MAGNETOIDRODINAMICA_Generatore MHD 37 Generatori MHD a metallo liquido: conduzione La sezione trasversale del canale deve essere progettata in modo da controllare l’evoluzione del grado di vuoto e quindi la sezione non sarà costante e sarà variabile. Il sistema è simile ad una pompa elettromagnetica, dove però il condotto di trasporto del fluido risulta convergente o divergente in quanto la velocità media del fluido bifase rimane costante e varia solamente la sua pressione, cioè il suo volume per effetto della compressione o espansione della frazione di gas contenuta nella miscela. La continuità elettrica tra gli elettrodi è assicurata dalla matrice del fluido bifase nella quale è disperso il gas. Per massimizzare il rendimento del convertitore conviene che i condotti di espansione o compressione siano realizzati in materiale ceramico per evitare le perdite di corrente attraverso il contenitore del flusso fluido. M. Usai 8c_EAIEE_MAGNETOIDRODINAMICA_Generatore MHD 38 Generatori MHD a metallo liquido: induzione Questo tipo di macchina lavora con un campo magnetico mobile, la cui direzione è perpendicolare all’asse del flusso, e che scorre nella stessa direzione del metallo liquido. •Gli avvolgimenti primari sono connessi ad una rete polifase e •l’energia elettrica passa dal metallo liquido (avvolgimento secondario) alle bobine di eccitazione senza contatto diretto, per induzione elettromagnetica. •A parte la geometria lineare, il principio di funzionamento di questa macchina è abbastanza simile a quello di un generatore asincrono. •La sezione del canale può essere rettangolare o anulare. M. Usai 8c_EAIEE_MAGNETOIDRODINAMICA_Generatore MHD 39 Generatori per metalli liquidi a induzione a geometria rettangolare Nella geometria rettangolare o lineare , nei casi in cui la temperatura e la corrosività del metallo liquido sono limitate, si aggiungono due barre laterali metalliche ad elevata conducibilità, per assicurare che le correnti elettriche indotte circolino in direzione normale al flusso, migliorando l’efficienza di conversione della potenza meccanica in elettrica. us u M. Usai 8c_EAIEE_MAGNETOIDRODINAMICA_Generatore MHD 40 Generatori a metallo liquido a induzione: geometria anulare La figura mostra la geometria anulare, dove le bobine sono circolari e avvolte attorno al tubo esterno. Il metallo liquido scorre nella cavità anulare tra la parte magnetica esterna, contenente le cave, e il nucleo circolare interno, che serve a diminuire la riluttanza magnetica del circuito. In questo caso • le correnti indotte scorrono in direzione azimutale, • le linee di forza del campo magnetico sono radiali, • quindi le forze elettromagnetiche agiscono assialmente. Questa geometria è quella usata per le pompe del sodio nei reattori nucleari a fertilizzazione veloce. Essa gode di una completa simmetria assiale, che permette di evitare le barre conduttrici laterali menzionate con la geometria rettangolare. M. Usai 8c_EAIEE_MAGNETOIDRODINAMICA_Generatore MHD Induced current Fluid flow 41 Generatori MHD a metallo liquido: induzione Gli effetti delle estremità possono avere una notevole influenza, se non si presta la dovuta attenzione alla progettazione degli avvolgimenti primari. Studi recenti hanno dimostrato che, quando una distribuzione della corrente non uniforme nella lastra primaria si combina con una spaziatura non uniforme delle cave, si possono raggiungere valori elevati dell’efficienza. La configurazione anulare non è sempre praticabile tecnicamente; infatti, quando la temperatura del metallo liquido è troppo elevata, il nucleo interno perde le sue proprietà magnetiche, e il campo risulta notevolmente distorto. Nonostante il rendimento di conversione sia inferiore (dell’ordine del 50% per macchine di grossa taglia), questo tipo di generatori ha il vantaggio importante di produrre una tensione di uscita alternata. Come nel caso a conduzione, è possibile il funzionamento in autoeccitazione. M. Usai 8c_EAIEE_MAGNETOIDRODINAMICA_Generatore MHD 42 Conversione diretta MHD Pregi e difetti Dalla teoria della termodinamica è ben noto che la massima efficienza di un ciclo dipende solo dal rapporto fra la temperatura massima e quella minima (rendimento teorico di Carnot). Gli attuali dispositivi di conversione energetica (turbogeneratori) sfruttano diversi tipi di sorgenti di calore: chimica, nucleare, solare, geotermica, ecc… ciascuno dei quali ha una sua temperatura di riferimento. Le sorgenti di calore possono raggiungere anche temperature molto elevate, ma quelle alle quali si può operare la conversione energetica sono limitate dalle temperature massime sopportabili dalle strutture con le quali si è realizzato il sistema. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 43 Esempio: Mentre esistono sorgenti termiche anche fino a 3000 K, gli attuali turbogeneratori possono operare economicamente a temperature più basse, intorno ai 1800-1900 K , a causa dei notevoli stress sia meccanici che termici cui sono sottoposte le palettature delle turbine. Diminuire questo divario migliorerebbe sicuramente l’efficienza termodinamica, contribuendo ad un migliore sfruttamento delle risorse naturali e ad una diminuzione dell’inquinamento atmosferico. I generatori MHD, a differenza delle turbine, non prevedono l’uso di parti meccaniche in movimento, quindi sono in grado di operare con temperature molto più elevate con la possibilità di raggiungere efficienze termodinamiche tra il 50% e il 60%. [MHI] Mitsubishi Heavy Industries, Ltd [unpv] Università di Pavia - Corso di Conversione dell'Energia M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 44 Conversione diretta MHD Vantaggi • L'efficienza della conversione di un sistema MHD può essere circa del 50% più alta rispetto agli impianti a vapore più efficienti. • Con i miglioramenti nelle esperienza e nella tecnologia si prevede di raggiungere in futuro efficienze ancora più elevate, intorno al 60-65%. • Una grande quantità di energia viene generata senza parti meccaniche in movimento, in modo più affidabile. • Il ciclo chiuso del sistema produce energia, senza inquinare. • La dimensione dell'impianto sono considerevolmente più piccole rispetto a quelle delle centrali a combustibili fossili convenzionali. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 45 Conversione diretta MHD Vantaggi • Sebbene il costo di un impianto MHD non può essere stabilito con grande precisione, è stato stimato che i costi operativi generali in un impianto sarebbero circa il 20% inferiori a quelli di un impianto convenzionale a vapore di uguale potenza. • La conversione diretta del calore in elettrica ha permesso di eliminare la turbina (rispetto ad un impianto a turbina a gas) o entrambi caldaia e turbina (rispetto ad una centrale elettrica a vapore) con una notevole riduzione delle perdite di energia. • Questi sistemi consentono una migliore utilizzazione del carburante. • Il consumo di carburante ridotto offrirebbe vantaggi economici. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 46 Conversione diretta MHD Vantaggi Il sistema ha la capacità di rendere rapido l’avvio e il raggiungimento del pieno carico Quindi grazie ai tempi di avviamento ridotti, e la possibilità di raggiungere velocemente il pieno carico, i sistemi MHD sono adatti per realizzare generazioni di potenza di picco e servizio di emergenza. È stato stimato che le attrezzature MHD per tali funzioni è più semplice. Sviluppi futuri Si stima che entro il 2020, ci sarà un grane incremento della produzione di energia con generatori MHD. La ricerca e lo sviluppo è ampiamente in corso per la MHD da diversi paesi del mondo come gli USA, la Russia , il Giappone, l’ India, la Cina, la Jugoslavia, l’Australia, l’Italia e la Polonia. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 47 Effetto Hall Un fenomeno complicante che caratterizza un generatore MHD al plasma è il verificarsi dell’ effetto di Hall, legato al comportamento degli elettroni quando si alimenta un carico con una densità di corrente Jy. Infatti, gli elettroni nel plasma hanno una mobilità molto superiore a quella degli ioni. Quando la corrente di carico di densità Jy fluisce attraverso il plasma in direzione y, il flusso di elettroni è sottoposto a una forza diretta perpendicolarmente al piano individuato da J e B (effetto-Hall). E Ey c. di Faraday Ex c. di Hall ux Bz Jy y z x Un campo elettrico Ex, detto campo Hall, si stabilisce parallelamente alla direzione dell'asse del canale (x) nel senso negativo, rallentando il flusso degli elettroni nel condotto. Come risultato il campo complessivo E avrà una direzione deviata rispetto alla direzione y e la corrente elettrica devia di un certo angolo α rispetto alla direzione dell’asse y (Angolo di Hall). Ex → campo elettrico di Hall Ey → campo elettrico di Faraday http://labs.physics.berkeley.edu/mediawiki/index.php/Hall_Effect_in_a_Plasma M. Usai 8c_EAIEE_MAGNETOIDRODINAMICA_Generatore MHD 48 Più precisamente, sino a quando non è collegato un carico sugli elettrodi: La variazione di pressione p imprime una velocità u al fluido conduttore nel condotto MHD. Il campo magnetico B perpendicolare al movimento delle cariche u , imprime una forza, perpendicolare e con verso legato al segno delle cariche: F q( u B) Tale forza separando le cariche genera quindi un perpendicolare E y F/q campo elettrico anodo Fluido conduttore con cariche libere p u . B Ey z . y x + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + ++ + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + p u F q( u B) E y catodo Legge di Faraday M. Usa 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 49 Se sucessivamente si collega un carico tra i due elettrodi che assorbe una corrente i, si stabilizzerà nel fluido conduttore un campo di corrente di densità Jy con un movimento di cariche con velocità vy in direzione y, che con il campo di induzione B generano un campo elettrico Ex nella direzione dell’asse del condotto MHD. i anodo . p u Fluido conduttore con cariche libere B Ex Ey z . y x + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + ++ + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + i p u F q( u B) E y J y E x B Legge di Faraday M. Usa i catodo E y campo elettricodi Faraday dove E x campo elettricodi Hall B Effetto Hall 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 50 Nel caso del generatore lineare di Faraday, l’interazione tra la corrente elettrica Jy che attraversa il fluido e gli elettrodi in direzione (y), perpendicolarmente al campo magnetico B (direzione z), determina l’insorgere di un campo elettrico assiale (direzione x) e, di conseguenza, di una d.d.p. tra ingresso e uscita del condotto, e, quindi, anche la richiusura di una corrente tra gli elettrodi attraverso il plasma, in direzione longitudinale (corrente di Hall). L’intensità di questo effetto è legata alle caratteristiche del materiale conduttore. Generalmente l’effetto Hall è tale da rendere totalmente inefficace il generatore a elettrodi continui, per cui per minimizzarlo si ricorre alla segmentazione degli elettrodi, interrompendo così il percorso di richiusura della corrente. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 51 Il verificarsi di un effetto di Hall pronunciato è una complicanza tipica dei generatori MHD al plasma. Gli elettroni nel plasma hanno una mobilità molto superiore a quella degli ioni. Quando la corrente di carico fluisce tra gli elettrodi, che attraversano il canale in direzione trasversale, gli elettroni vengono sottoposti a una forza perpendicolare, diretta parallelamente all’asse del canale, per cui la corrente di carico devia di un certo angolo rispetto alla direzione perpendicolare alla velocità del fluido conduttore. Questo effetto non è trascurabile nei generatori MHD e quindi si può interviene in 2 modi: • segmentando gli elettrodi per impedire la richiusura della corrente di Hall, oppure • configurando la connessione al carico esterno in maniera tale da prelevare la corrente di Hall stessa. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 52 Il generatore di Faraday Componenti base di un generatore MHD di potenza ENCICLOPÆDIA BRITANNICA - http://www.britannica.com/EBchecked/topic/357424/magnetohydrodynamic-power-generator Per un generatore di Faraday con elettrodi continui, la potenza sarà sensibilmente ridotta rispetto a quella idealmente prelevabile perché la corrente di Hall è libera di circolare nel fluido e di richiudersi anche attraverso gli elettrodi. Per evitare questo si tagliano i percorsi delle correnti di Hall attraverso la segmentazione degli elettrodi. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 53 Possibili connessioni degli elettrodi per generatori MHD a geometria lineare b) Generatore di Faraday a elettrodi segmentati Per minimizzare gli effetti indesiderati legati all’effetto Hall, il generatore di Faraday continuo viene modificato suddividendo gli elettrodi in più segmenti, per tagliare il percorso di richiusura delle correnti di Hall che tendono a richiudersi nel gas, in direzione x, attraverso gli elettrodi. Questa configurazione richiede la connessione di carichi distinti a ciascuna coppia di segmenti opposti. In teoria nel caso limite di una segmentazione infinita non ci può essere componente di corrente che si richiude in direzione x (Jx=0), quindi si annulla l’influenza dell’effetto Hall, e si ottiene massima potenza in uscita. M. Usai 8c_EAIEE_MAGNETOIDRODINAMICA_Generatore MHD 54 b) Generatore di Faraday a elettrodi segmentati In un generatore reale le correnti di Hall non sono completamente soppresse con la segmentazione degli elettrodi, e il miglioramento in termini di potenza ed efficienza nelle prestazioni di un generatore di tipo Faraday a elettrodi segmentati, non è così significativo come ci si potrebbe aspettare dai risultati di uno studio analitico semplificato M. Usai 8c_EAIEE_MAGNETOIDRODINAMICA_Generatore MHD 55 b) Generatore di Faraday a elettrodi segmentati In figura sono riportate: • una curva sperimentale della potenza per un generatore alimentato mediante prodotti di combustione, ottenuta da Way, DeCorso, Hunstad, Kemeny e Stewart nel 1961; • la curva teorica. Il discostamento tra le due curve è dovuto alle correnti disperse nelle pareti del generatore. M. Usai 8c_EAIEE_MAGNETOIDRODINAMICA_Generatore MHD 56 c) Generatore di Hall Il fatto che l’effetto Hall produca una componente assiale del campo elettrico Ex ↓ suggerisce di utilizzarla direttamente per alimentare un carico connesso tra due elettrodi posti alle estremità del canale MHD. Secondo quanto affermato in precedenza, l’ampiezza del campo elettrico assiale Ex sarà massima quando si annulla la componente Ey=0 , ossia quando gli elettrodi opposti sono cortocircuitati. In questo modo si realizza il generatore di Hall. • per valori del parametro di Hall elevati, fornisce una densità di potenza confrontabile con quella di un generatore di Faraday a segmenti; • tende ad avere un rendimento elettrico più elevato in condizioni di lavoro prossime al corto circuito, esattamente l’opposto del generatore di Faraday a segmenti; • introduce notevole semplificazione nella connessione del carico. M. Usai 8c_EAIEE_MAGNETOIDRODINAMICA_Generatore MHD 57 c) Generatore a pareti conduttrici diagonali Nella realtà si massimizza l’efficacia della conversione prelevando direttamente la somma delle correnti di Faraday e Hall, attraverso la connessione in serie e in diagonale delle coppie di elettrodi, in maniera tale da seguire le linee di corrente risultanti dall’interazione dei 2 fenomeni. Nella realtà il campo totale E devia rispetto alla direzione dell’asse x di un angolo α e per migliorare l’efficienza del generatore si utilizzano pareti conduttrici diagonali. Come illustrato in figura d), i conduttori diagonali, che formano parte del condotto, in contatto con il plasma, sono disposti in modo da giacere sulle superfici equipotenziali del campo E. Quindi, la deviazione delle pareti conduttrici laterali sarà legata ai valori delle componenti di E: Ey z tan x Ex •dove α è l’angolo compreso tra il piano sul quale giacciono i conduttori diagonali e il piano y-z. I generatori di Hall e di Faraday possono essere visti come un caso particolare di questo generatore, ottenibili per α = 0 e α=π/2 . M. Usai y α 8c_EAIEE_MAGNETOIDRODINAMICA_Generatore MHD 58 Riassumendo in un Generatore di Faraday segmentato (Segmented Faraday Generator) , per minimizzare le correnti di Hall, il numero degli elettrodi deve essere il più elevato possibile (figura A) ; l’isolamento tra elettrodi adiacenti deve reggere la tensione di Hall; la configurazione prevede carichi indipendenti per ogni coppia di elettrodi, cui corrisponderanno tensioni e correnti diverse. ENCICLOPÆDIA BRITANNICA - http://www.britannica.com/EBchecked/topic/357424/magnetohydrodynamic-power-generator/258876/Other-MHD-systems Nella configurazione alternativa (figura B), nota come Generatore di Hall, gli elettrodi sono cortocircuitati a coppie e un unico carico elettrico è alimentato tra le estremità del canale. In questo modo si utilizza la sola componente assiale del campo Ex e la corrente di Hall Jx è quella che alimenta il carico. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 59 Ey E Ex B B ENCICLOPÆDIA BRITANNICA - http://www.britannica.com/EBchecked/topic/357424/magnetohydrodynamic-power-generator/258876/Other-MHDsystems Inoltre poiché, a causa dell’interazione tra i campi elettrici di Faraday Ey e di Hall Ey, le linee equipotenziali del campo elettrico totale E si sviluppano diagonalmente, gli elettrodi possono essere opportunamente traslati e disposti per adattarsi all’andamento delle linee equipotenziali e ottimizzare la tensione utile e quindi la corrente sul carico. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 60 Conversione diretta MHD Il processo di conduzione Il generatore MHD rappresenta un interessante mezzo per la conversione della energia termica posseduta da un gas in energia cinetica e quindi in energia elettrica. Le proprietà termodinamiche del gas usato assicurano, attraverso l’espansione in un ugello, la conversione del calore trasportato in energia cinetica. Se il fluido vettore è un metallo liquido, il processo di conversione per conduzione può essere realizzato attraverso un ciclo bifase, in cui un gas conducente, espandendosi in un ugello, accelera e trascina con se anche il metallo liquido, che acquisisce energia cinetica. All’uscita dell’ugello il metallo e il gas vengono nuovamente separati. In entrambi i casi l’energia meccanica posseduta dal fluido motore, che raggiunge la velocità u, viene quindi convertita in energia elettrica nel tratto MHD attraverso l’interazione delle cariche in movimento del fluido conduttivo (plasma o metallo liquido) con il campo magnetico esterno B. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 61 Conversione diretta MHD 2) Il processo di induzione fa uso di campi magnetici mobili prodotti da induttori analoghi a quelli usati nelle macchine lineari (pompe elettromagnetiche, motori lineari). La corrente elettrica nel fluido è indotta, come in un trasformatore, dall’accoppiamento magnetico tra un circuito primario (gli avvolgimenti dell’induttore) e un circuito secondario (il metallo liquido = circuito indotto). us il canale è inserito tra due nuclei magnetici che presentano delle fessure sulla loro faccia interna, dove hanno sede gli avvolgimenti primari. u Schema di un Generatore e Motore MHD ad induzione lineare (Joussellin, Alemany, Werkoff, Marty – MHD induction generator at weak magnetic Reynolds number) Il campo magnetico alternato, necessario per l’accoppiamento induttivo, può essere ottenuto: 1) sia alimentando in alternata un avvolgimento induttore monofase mobile che si sposta con velocità us ,parallela ed equiversa a quella del fluido u, 2)che alimentando con una terna trifase simmetrica un avvolgimento trifase. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 62 Conversione diretta MHD Configurazione lineare Il campo trifase è generato dalle bobine costituito dalle bobine si muove al variare del tempo spingendo il fluido nella pompa nella direzione in cui si sta muovendo il campo. Esso è analogo a un motore lineare, eccetto che i due avvolgimenti di campo induttore sono disposti uno mobile sopra il condotto e uno sotto il condotto di flusso. B us u M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 63 Generatore e Motore MHD elementare a induzione Il sistema può funzionare come generatore o come motore e il principio di funzionamento può essere schematicamente descritto come segue: • Se u< us , ossia se la velocità di flusso u ( velocità sincrona) è minore di quella del campo us , le forze elettromagnetiche sono motrici: pompa elettromagnetica. L’energia elettrica è convertita in energia meccanica. • Se u> us , ossia se la velocità di flusso u è maggiore della velocità sincrona us, le forze elettromagnetiche sono resistive: generatore. L’energia meccanica è convertita in elettricità. L’energia elettrica viene prodotta come corrente alternata con frequenza e tensione variabile. A differenza del processo di conduzione, per i quali possono essere utilizzati i magneti permanenti, in questo caso il campo deve essere prodotto da un induttore alimentato da una corrente elettrica variabile. Questa sorgente di energia può essere esterna o interna al sistema. Inoltre se parte della energia elettrica generata viene usata per alimentare l’induttore che genera il campo di induzione, si può realizzare la cosi detta autoeccitazione, M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 64 Conversione diretta MHD Configurazione di un sistema MHD ad induzione anulare La progettazione e funzionamento di una pompa ad induzione EM anulare, la cui configurazione è stata riportata in figura, richiede una analisi MHD. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 65 Conversione diretta MHD Il processo di induzione con autoeccitazione L’autoeccitazione presenta importanti vantaggi: • non necessita di particolari elettrodi per convogliare la corrente elettrica al carico; • l'elettricità è prodotta direttamente in corrente alternata AC con frequenza e tensione variabile; •il sistema può funzionare senza sorgente elettrica esterna e quindi ben si adatta alla utilizzazione in luoghi remoti dove non è possibile allacciarsi a una rete elettrica (produzione di energia elettrica nello spazio per esempio). Il progetto classico in questo caso comprende condensatori collegati in parallelo con ogni fase delle spire dell'induttore. Per ciascuna fase si tiene conto delle perdite per Effetto Joule negli avvolgimenti tramite la resistenza r. I condensatori sono collegati alle resistenze del carico R. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 66 Conversione diretta MHD Il processo di induzione con autoeccitazione Il sistema quindi utilizza potenza reattiva dai condensatori per alimentare l'induttore che fornirà potenza attiva ottenuta dall'interazione tra il campo e il flusso di fluido ionizzato. La frequenza corrispondente sarà molto vicina a quello del circuito oscillante formato dalla auto-induttore, il condensatore e la resistenza di carico di ciascuna fase ( se si trascura r). Naturalmente, questo processo viene mantenuto una volta che si instaura un equilibrio tra l'energia elettrica utilizzata e quella prodotta. Questo equilibrio, per un dato generatore, corrisponde ad una velocità di flusso critica u che sarà sempre maggiore della velocità sincrona us nel funzionamento come generatore. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 67 Conversione diretta MHD Il processo di induzione Per un generatore MHD ad induzione, affinché sia soddisfatta la condizione di autoeccitazione, è richiesto un basso numero di Reynolds espresso dalla seguente relazione : μ σ f u u s Rm 1 k dove: • • • • • (u-us) è la differenza tra la velocità di flusso u e la velocità sincrona del campo elettromagnetico us k= 2π/λ è il numero d'onda λ è la lunghezza d'onda di una bobina di induzione, μ è la permeabilità magnetica del fluido e σf è la sua conducibilità elettrica del fluido. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 68 Confronto tra sistema MHD e sistema Turbogeneratore http://www.britannica.com/EBchecked/topic/357424/magnetohydrodynamic-power-generator/258876/Other-MHD-systems Nel turbogeneratore, il gas interagisce con le superfici delle pale della turbina per azionare la turbina ed il generatore elettrico allegato. Nel sistema MHD, l'energia cinetica del gas viene convertita direttamente in energia elettrica con l’espansione consentita del gas. B Il campo magnetico di induzione B può essere generato con magneti permanenti M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 69 Rendimenti dei Sistemi tradizionali e Sistemi a ciclo combinato MHD. Sistemi tradizionali Turbo gas Vapore Gas + Vapore 35 % (40÷45) % 60 % Sistemi a ciclo combinato MHD MHD + Vapore 60% MHD + Gas + Vapore (65÷70)% I rendimenti dei sistemi MHD sono sensibilmente migliori, ma i costi di costruzione elevati dei sistemi MHD, legati alla necessità di : • ottenere campi magnetici molto intensi e • elevati livelli di ionizzazione, hanno limitato al momento la loro diffusione . Attualmente si sta cercando di migliorare la tecnologia e progettazione degli impianti MHD , per raggiungere la condizione di grid parity. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 70 La potenza di un generatore MHD per ogni metro cubo del volume del suo canale è proporzionale al prodotto tra: • la conducibilità del gas σ, • il quadrato della velocità del gas u2 , e • il quadrato della induzione del campo magnetico B cui è sottoposto il gas. P/m3 ≈ σ u2 B2 Affinché un generatore MHD sia competitivo, con buone prestazioni e dimensioni fisiche ragionevoli, ↓ 1. il plasma deve lavorare con valori di temperatura T al di sopra di circa 1800 K (circa 1500 ° C o 2800 ° F). ↑ Questa condizione è richiesta per garantisce che la sua conducibilità elettrica del plasma sia adeguata: σ =10 ÷ 50 [S/m] . M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 71 1. Il gas viene accelerato da un ugello ad una velocità u =1000÷ 2000 m/s (circa 3.300 a 6.600 pd/s → 1pd=1 piede = 0,3048 m = 30,48 cm) 2. Per produrre un sistema MHD competitivo, il campo magnetico B deve avere alta intensità. Tipicamente viene impiegato un magnete superconduttore **per fornire un campo magnetico B nel campo da 5 ÷6 T. 3. Il fluido conduttore è inoltre raffreddato e rallentato da questo processo. I generatori MHD tipicamente riducono la temperatura della sostanza conduttiva dalla temperature plasma superiore a 1500 °C a poco più di 1500 °C. ** Un magnete superconduttore di AMS (Superconducting Magnet, SCM) è un apparato a bobine superconduttrici capaci di operare a una temperatura di funzionamento vicina allo zero assoluto, mantenuta in funzionamento nello spazio aperto da un sistema criogenico ad elio superfluido. Ciò consente il suo funzionamento con correnti elevate e quindi consente di ottenere campi magnetici intesi . M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 72 Esempio: Teoricamente, un sistema MHD con le seguenti caratteristiche: • una conducibilità σ del gas di 25 [S /m], • un campo magnetico B medio di 3 [T] , e • una velocità media del gas u di 1000 [m/s] metri ↓ è in grado di produrre energia elettrica con una densità di potenza: P/m3 ≈ σ u2 B2 = 250 milioni di W/m3 ( Watt per metro cubo di volume del canale). M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 73 Conducibilità elettrica dei gas La conducibilità elettrica σ dei gas e dei plasmi utilizzati nei generatori dipende fortemente dalla temperatura. Affinché σ assuma valori sufficientemente elevati, che consentano di ottenere negli impianti MHD densità volumetrica di potenza elettrica P/m3 alte ( P/m3 ≈ σ u2 B2 ), occorre lavorare con temperature elevatissime. Dal punto di vista termodinamico ottenere elevate temperature di funzionamento introduce: • notevoli vantaggi in termini di efficienza, ma anche • complicazioni nella realizzazione degli impianti MHD, derivanti dalla gestione di temperature dell’ordine di alcune migliaia di Kelvin. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 74 Conducibilità elettrica dei gas Il grafico in figura riporta l’andamento della conducibilità in funzione della temperatura per alcuni gas di interesse pratico usati nei generatori MHD a 1 atm: prodotti della combustione di C2H5OH + 3O2 con una frazione in massa N2/O2 di 0.5, drogati con una frazione in massa 0.01 di K (potassio); Argon drogato con frazione molare 0.004 di K (Potassio); Argon drogato con frazione molare 0.004 di Cs ( Cesio) M. Usai N Azoto C Diretta carbonio Cs Cesio K Potassio75 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione MHD Influenza dell’effetto Hall Per gli stessi plasmi considerati nella slide precedente, nella figura seguente sono riportati i valori del parametro di Hall β, che rappresenta una misura del comportamento collisionale del plasma. Infatti a elevati valori di β corrispondono elevate frequenze di collisione. Tale parametro assume nei generatori MHD a gas un ruolo significativo. prodotti della combustione di C2H5OH + 3O2 con una frazione in massa N2/O2 di 0.5, drogati con una frazione in massa 0.01 di K (potassio); Argon drogato con frazione molare 0.004 di K (Potassio); Argon drogato con frazione molare 0.004 di Cs (Cesio) M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 76 La scelta del tipo di generatore MHD è legata anche al tipo di combustibile da utilizzare e dall'applicazione. L'abbondanza di riserve di carbone in gran parte del mondo, ha favorito lo sviluppo di sistemi MHD a carbone per la produzione di energia elettrica (come negli impianti MHD in Russia) Il carbone, usando gli appositi accorgimenti, può essere bruciato ad una temperatura sufficientemente elevata da determinare ionizzazione termica. Tuttavia, poiché il gas si espande lungo il condotto, la sua conducibilità elettrica mentre attraversa il canale diminuisce insieme alla sua temperatura. Si verifica che la ionizzazione termica, e quindi di conseguenza la conducibilità del gas, crollano quando la temperatura scende al di sotto di 2500 K (circa 2.200 ° C o 4.000 ° F). [EB]Enciclopedia Britannica M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 77 L’uso del carbone come combustibile da diversi vantaggi: le scorie di carbone contenute nei fumi in condizioni magnetoidrodinamiche fondono creando uno strato che ricopre internamente le pareti del condotto. La conducibilità elettrica di questo strato è sufficiente a fornire conduzione tra il gas e la struttura dell'elettrodo ma non è abbastanza elevata da provocare correnti elettriche e quindi perdite di potenza significative. La riduzione delle perdite termiche alle pareti a causa dello strato di scorie più che altro compensa le perdite elettriche dovute alla formazione di questo strato; l’uso di un materiale additivo (Potassio) in combinazione con carbone per abbassare la sua temperatura di ionizzazione, offre benefici ambientali. In particolare, nella combustione di carboni ad alto tenore di zolfo, la ricombinazione chimica che si verifica nel condotto di un generatore MHD, favorisce la formazione di solfato di potassio, riducendo così le emissioni di anidride solforosa in atmosfera; la necessità di recuperare il materiale additivo (seeding recovery) assicura inoltre che un elevato livello di rimozione del particolato (polveri sottili) venga integrato nell’impianto. Infine, con un'attenta progettazione della caldaia e del controllo di combustione, possono essere raggiunti bassi livelli di emissioni di ossido di azoto M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 78 Per essere economicamente competitiva, una centrale elettrica a carbone dovrebbe combinare un generatore MHD con un impianto a vapore tradizionale (per recuperare anche l’energia termica del fluido in uscita dal condotto), in quello che viene definito un ↓ Ciclo combinato binario Fase I° Il gas caldo (1200-1300°C) viene fatto passare attraverso il generatore MHD (topping phase); Fase II° Il gas che fuoriesce dal I° stadio ha ancora circa 800-1000°C di temperatura, quindi è in grado di alimentare, attraverso uno scambiatore, il generatore di vapore di un impianto convenzionale a vapore (bottoming phase ); Fase III° Il gas esausto, dopo opportuno filtraggio, viene immesso in atmosfera. Un impianto MHD che impieghi tale configurazione è conosciuto come un open-cycle, or once-through, system. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 79 Esempio di Impianto MHD Nel 1994, presso l'Istituto di Fisica delle Alte Temperature dell'Accademia Russa delle Scienze a Mosca , l’impianto a carbone U-25, Che ha alimentato effetivamente, la rete di Mosca. In tabella sono riportate le principali caratteristiche. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 80 Altri sistemi MHD Oltre a quelli che utilizzano carbone o gas naturale come combustibile, sono stati proposti altri sistemi MHD a gas per la generazione di energia. I reattori nucleari convenzionali possono impiegare idrogeno, o un gas nobile come argon o elio, come fluido di lavoro, ma operano a temperature troppo basse per produrre la ionizzazione termica richiesta nei generatori MHD. Pertanto, è necessaria una qualche forma di ionizzazione non equilibrata con l’aggiunta di materiale additivo a minor potenziale di ionizzazione. In teoria, concentratori solari possono fornire energia termica ad una temperatura sufficientemente elevata per garantire la ionizzazione. Quindi, i sistemi MHD a specchi concentratori solari hanno un notevole potenziale di sviluppo, a condizione che i collettori stessi possano essere sviluppati in modo da operare in modo affidabile per lunghi periodi e a temperature elevate. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 81 Altri sistemi MHD La necessità di fornire grandi impulsi di energia elettrica in sedi isolate ha stimolato lo sviluppo di generatori MHD a impulsi. Per questa applicazione, il sistema MHD consiste essenzialmente di un motore a razzo, il condotto, il magnete e le connessioni ad un carico elettrico. Tali generatori sono stati impiegati come fonti di potenza impulsiva (fino a 100 megawatt per alcuni secondi) per apparati elettromagnetici utilizzati nella ricerca geofisica. È stato considerato anche l'uso di generatori MHD per fornire energia per il veicolo spaziale sia per le operazioni impulsive ( slancio, rottura scatto) che continue. Sono state studiate e utilizzate sia le fonti di calore chimiche che nucleari. Le fonte di calore nucleare è stata la scelta preferita per applicazioni quali la fornitura di energia di propulsione elettrica per sonde nello spazio. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 82 Altri sistemi MHD Propulsione MHD di imbarcazioni Imbarcazione giapponese testato nel porto di Kobe: schema impianto MHD Propulsione elettrica MHD per sonde nello spazio. M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 83 Altri sistemi MHD Propulsione elettrica MHD per sonde nello spazio. Course By Antoine Alemany Directeur de recherche émérite au CNRS May 9 2012 Cagliari M. Usai 8b_EAIEE_Magnetoidrodinamica_Conversione Diretta MHD 84