Lezione 24 (per 9 CFU)

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Blanchard,
Macroeconomia
Una prospettiva europea,
Il Mulino di
2011
Prof.ssa
Maria Laura
Parisi, PhD; –[email protected];
DEM Università
Brescia
Capitolo I. Un Viaggio intorno al mondo
Corso di
Economia Politica
a.a. 2012/2013
LEZIONE 24
Laurea Magistrale in Giurisprudenza, UNIBS
Blanchard Amighini Giavazzi, Macroeconomia – Una prospettiva europea, Il Mulino 2011
Capitolo XXI. Elevato debito pubblico
Capitolo XXI.
Elevato debito pubblico II
Blanchard Amighini Giavazzi, Macroeconomia – Una prospettiva europea, Il Mulino 2011
Capitolo XXI. Elevato debito pubblico
2.2. Il rapporto debito/Pil nel lungo periodo
Caso più esotico
Assumiamo che:
- il disavanzo primario sia positivo (G-T)/Y>0;
- il tasso di crescita del Pil sia maggiore del tasso di interesse reale.
r<g
La retta che rappresenta il rapporto debito/Pil ha inclinazione
minore di 1 e intercetta positiva.
Bt
Bt −1 Gt − Tt
= (1 + r − g )
+
1424
3 Y
Yt coefficien
Y
t
1
−
te angolare
12t 3
3
int ercetta
Blanchard Amighini Giavazzi, Macroeconomia – Una prospettiva europea, Il Mulino 2011
Capitolo XXI. Elevato debito pubblico
2.2. Il rapporto debito/Pil nel lungo periodo
Che cosa succede al rapporto debito/Pil nel lungo periodo?
- Il rapporto debito/Pil converge nel tempo al suo valore di stato
stazionario (valore stabile, che non cambia nel tempo);
- in equilibrio il governo è debitore.
Qualunque sia il valore del debito ereditato dal passato e pur in
presenza di disavanzi primari, il rapporto debito/Pil converge
sempre al suo stato stazionario.
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Blanchard Amighini Giavazzi, Macroeconomia – Una prospettiva europea, Il Mulino 2011
Capitolo XXI. Elevato debito pubblico
2.2. Il rapporto debito/Pil nel lungo periodo
Fig. 21.5. L’andamento del rapporto
debito/Pil nel lungo periodo:
un’analisi grafica.
Se g>r, il rapporto debito/Pil converge
al valore di equilibrio di disavanzi
primari.
Alta crescita economica
Disavanzi primari
Governo debitore in
equilibrio
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Blanchard Amighini Giavazzi, Macroeconomia – Una prospettiva europea, Il Mulino 2011
Capitolo XXI. Elevato debito pubblico
2.2. Il rapporto debito/Pil nel lungo periodo
Fig. 21.5. L’andamento del rapporto
debito/Pil nel lungo periodo:
un’analisi grafica.
Se il governo genera avanzi di bilancio
adeguati, anche se g<r e il debito iniziale
è positivo, il rapporto debito/Pil si riduce
nel tempo.
Bassa crescita economica
Avanzi primari
Governo debitore in
equilibrio
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Blanchard Amighini Giavazzi, Macroeconomia – Una prospettiva europea, Il Mulino 2011
Capitolo XXI. Elevato debito pubblico
2.2. Il rapporto debito/Pil nel lungo periodo
Fig. 21.5. L’andamento del rapporto
debito/Pil nel lungo periodo:
un’analisi grafica.
Se g>r e il governo genera avanzi di
bilancio, il rapporto debito/Pil converge
sempre al valore di equilibrio.
Alta crescita economica
Avanzi primari
Governo creditore in
equilibrio
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Blanchard Amighini Giavazzi, Macroeconomia – Una prospettiva europea, Il Mulino 2011
Capitolo XXI. Elevato debito pubblico
Dinamica del debito pubblico
EQUILIBRIO?
(B/Y stabile)
Disavanzi primari
(G-T)/Y<0
Avanzi primari
(G-T)/Y>0
Bassa crescita del
PIL
r>g
Divergenza
B/Y cresce
Governo creditore
Divergenza
Alta crescita del PIL
r<g
Convergenza
Convergenza
B/Y diminuisce
Governo creditore
Governo debitore
Governo debitore
Blanchard Amighini Giavazzi, Macroeconomia – Una prospettiva europea, Il Mulino 2011
Capitolo XXI. Elevato debito pubblico
2.3. L’andamento del rapporto debito/Pil
in alcuni paesi europei
Gli anni Sessanta sono stati un decennio di forte crescita in tutti i
paesi avanzati: r – g era negativo e la maggior parte di questi
paesi è riuscita a ridurre il rapporto debito/Pil senza dover
generare ampi avanzi primari.
Gli anni Settanta sono stati un periodo di crescita più bassa, ma
anche di tassi di interesse reali molto bassi (talvolta negativi).
Il risultato è stato un forte aumento del rapporto debito/Pil.
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Capitolo XXI. Elevato debito pubblico
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Blanchard Amighini Giavazzi, Macroeconomia – Una prospettiva europea, Il Mulino 2011
Capitolo XXI. Elevato debito pubblico
2.4. I pericoli di un debito pubblico molto elevato
Maggiore è il livello del debito pubblico, maggiore è l’avanzo
primario necessario per “sostenere” quel debito, cioè per evitare
che esso continui a crescere.
Tuttavia ampi avanzi primari richiedono imposte elevate, le quali
introducono distorsioni nell’economia: un circolo vizioso che può
rendere difficile la condotta della politica monetaria.
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Blanchard Amighini Giavazzi, Macroeconomia – Una prospettiva europea, Il Mulino 2011
Capitolo XXI. Elevato debito pubblico
2.4. I pericoli di un debito pubblico molto elevato
Per evitare un aumento del rapporto debito/Pil, il governo taglia la spesa
e aumenta le imposte: provvedimenti impopolari, che generano ancor più
incertezza politica e quindi fanno crescere i tassi di interesse.
Soluzione: finanziamento monetario del disavanzo (la Banca Centrale
stampa più moneta).
Alternativamente, in che modo e a quale ritmo dovrebbe avvenire il
rientro?
Attraverso molti anni, forse anche molti decenni, di avanzi primari.
La prospettiva di molti decenni di austerità fiscale non è certo
incoraggiante. Quando il livello del debito è molto elevato, il ripudio del
debito è la soluzione più attraente. 12
Blanchard Amighini Giavazzi, Macroeconomia – Una prospettiva europea, Il Mulino 2011
Capitolo XXI. Elevato debito pubblico
3. Il rientro da un debito pubblico elevato
Un rapporto debito/Pil particolarmente elevato:
1. deprime il capitale;
2. richiede imposte elevate e quindi elevate distorsioni;
3. aumenta il rischio di crisi finanziarie.
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Blanchard Amighini Giavazzi, Macroeconomia – Una prospettiva europea, Il Mulino 2011
Capitolo XXI. Elevato debito pubblico
3.1. Come ridurre un elevato debito pubblico?
1.
Generando avanzi primari sufficientemente ampi (via più
virtuosa ma più dolorosa);
2.
ricorrendo al finanziamento monetario della banca centrale;
3.
ripudiando il debito pubblico, interamente o anche solo
parzialmente (extrema ratio).
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Blanchard Amighini Giavazzi, Macroeconomia – Una prospettiva europea, Il Mulino 2011
Capitolo XXI. Elevato debito pubblico
3.2. Verso una teoria “politica” del debito pubblico
I tre modi di finanziamento del debito pubblico possono essere
visti come tre diverse forme di tassazione, che si distinguono
perché gravano su gruppi economici distinti.
Il debito pubblico e le manovre di politica economica volte a ridurlo
sono spesso il risultato di una lotta politica tra diversi gruppi di
interesse e tra i loro rappresentanti politici.
E’ possibile stabilire un legame tra grado di stabilità politica,
conflitto redistributivo ed evoluzione dei disavanzi e del debito.
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Blanchard Amighini Giavazzi, Macroeconomia – Una prospettiva europea, Il Mulino 2011
Capitolo XXI. Elevato debito pubblico
3.3. Quattro episodi di riduzione di un elevato debito
pubblico
Quattro casi:
1. Germania nel primo dopoguerra;
2. Francia nel primo dopoguerra;
3. Gran Bretagna nel primo dopoguerra;
4. Stati Uniti nel secondo dopoguerra.
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Blanchard Amighini Giavazzi, Macroeconomia – Una prospettiva europea, Il Mulino 2011
Capitolo XXI. Elevato debito pubblico
Crisi dei debiti sovrani 2010• La crisi finanziaria globale ha causato un aumento
vertiginoso del debito pubblico nelle economie
avanzate.
• Nelle economie avanzate in media il rapporto
debito/Pil è oggi vicino a livelli del 100 per cento, i più
alti dal dopoguerra, e sembra oltretutto destinato ad
aumentare ancora.
• L’aggiustamento fiscale richiesto è senza precedenti:
serviranno molti anni per ridurre il debito e riportarlo
a livelli accettabili.
• La preoccupazione crescente ha innescato vari dibattiti
su come risolvere il problema.
Blanchard Amighini Giavazzi, Macroeconomia – Una prospettiva europea, Il Mulino 2011
Capitolo XXI. Elevato debito pubblico
Debito pubblico in percentuale del PIL nel mondo (2011)
Blanchard Amighini Giavazzi, Macroeconomia – Una prospettiva europea, Il Mulino 2011
Capitolo XXI. Elevato debito pubblico
Previsioni del debito pubblico italiano (tratto da lavoce.info
03.02.2012)
Spesa per interessi come percentuale del Pil per diversi livelli della curva dei tassi a termine (YTM) utilizzata per ricavare il
tasso di interesse a diverse scadenze per le obbligazioni emesse dopo il novembre 2011. La linea verde utilizza la curva a
termine, antecedente la crisi, di aprile 2010 (scenario più favorevole). La linea blu usa la curva a termine di aprile 2010
aumentata in maniera uniforme di 100 punti base (scenario medio). La linea rossa utilizza la curva a termine di dicembre
2011 (scenario meno favorevole). I tassi di crescita del Pil nominale derivano da stime del Fmi fino al 2016 e sono poi
costanti e pari al 3,5 per cento per anno dopo questa data.
Blanchard Amighini Giavazzi, Macroeconomia – Una prospettiva europea, Il Mulino 2011
Capitolo XXI. Elevato debito pubblico
Rientro del debito/PIL a diversi tassi di crescita economica
Spesa per interessi come percentuale del Pil nello scenario meno favorevole (i.e., curva dei tassi a termine di dicembre
2011) per diverse ipotesi sul tasso di crescita del Pil nominale dopo il 2016. I tassi di crescita fino al 2016 provengono da
stime del Fmi. La linea rossa descrive il caso in cui il tasso di crescita del Pil è pari a 2,4 per cento per anno; la linea verde il
caso in cui il tasso di crescita è apri al 3,5 per cento per anno; la linea blu il caso in cui la crescita del Pil è pari al 5,2 per
cento per anno.
Blanchard Amighini Giavazzi, Macroeconomia – Una prospettiva europea, Il Mulino 2011
Capitolo XXI. Elevato debito pubblico
Avanzi primari possibili
Bilancio fiscale, avanzo primario e debito lordo (come percentuale del Pil) per l’Italia. I valori del bilancio
fiscale e dell’avanzo primario sono riportati sull’asse di sinistra. I valori per il debito lordo sono riportati
sull’asse di destra. Per l’Italia il campione è 1988-2010. L’evoluzione del rapporto debito-PIL, in Italia,
appare sostenibile anche agli attuali elevati tassi di interesse. Il riordino dei conti dello Stato è più che
possibile, anche se richiede sacrifici impegnativi, nei prossimi anni, in termine di avanzi primari. Gli alti
costi di finanziamento del debito oggi affrontati dal nostro paese riflettono l’incertezza riguardo ai suoi
futuri tassi di crescita e ai potenziali effetti negativi sulla crescita di quelle misure di rigore e austerità
necessarie a rilanciarla.
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