La Pittura Impressionista

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La Pittura Impressionista
L'impressionismo è un movimento
pittorico nato in Francia nella
seconda metà dell’Ottocento
Prof. Diana De Maio
IC Bozzaotra – Massa Lubrense
La Pittura Impressionista
Gli impressionisti devono il loro nome ad un critico
d’arte loro contemporaneo: L.Leroy. Egli, in un
articolo pubblicato il 25 aprile 1874, utilizzò per la
prima volta il termine Impressionisti, in senso
dispregiativo, per i pittori che avevano esposto i
loro quadri rifiutati dalla Giuria del Salon, nello
studio del fotografo Nadar a Parigi.
Si trattava di Camille Pissarro, Alfred Sisley,
Auguste Renoir, Paul Cézanne, Edgar Degas, ed una
trentina di altri artisti.
Il termine faceva riferimento ad un dipinto di
Claude Monet intitolato Impressione: levar del
sole.
Il termine Impressionismo nasce nel 1874, ma i
pittori che hanno fatto parte di questo movimento
dipingevano già da diversi anni basandosi sui loro
principi.
Il dipinto ritrae il porto di Le Havre di mattina.
Sullo sfondo, alcune navi all’ancora; le loro
silhouettes sono sfumate nella nebbia, In primo
piano alcune barche di pescatori si stagliano in
controluce. L’acqua riflette il blu del cielo e
l’arancio dell’alba. I colori dominanti blu-azzurro
e giallo-arancio, sono complementari.
La Pittura Impressionista
La percezione della realtà è sentita dai pittori
impressionisti nella sua totalità e non più
percepita e scomposta in frammenti.
Il nostro occhio vede oggettivamente ogni
dettaglio sul quale si sofferma ma l’artista può,
trascurando il superfluo e cogliendo solo l'
"impressione" generale, operare una sintesi e
comprendere la realtà nella sua sostanza.
Per gli impressionisti tutto ciò che noi possiamo
percepire con la vista è luce e colore. Da questo lo
studio accurato che questi pittori dedicano da una
parte alla luce nelle sue infinite varianti dall'altra al
colore .
L'impressionismo è in ultima analisi un vero trionfo
del colore e le ombre, non più nere, sono
anch'esse definite da colori, per lo più
"complementari". Quest'uso dei complementari
diventato cosciente e sistematico negli
impressionisti determina la straordinaria
luminosità dei loro quadri. Quello che
maggiormente sorprende nella critica
contemporanea è la scarsa attenzione portata nei
collegamenti degli impressionisti con la macchia
fiorentina vera anticipatrice del movimento.
La Pittura Impressionista - Monet
Claude Monet nacque a Parigi il 14 novembre
del 1840. Negli anni successivi la sua famiglia si
trasferì a Le Havre.
Già da adolescente coltivava il disegno, ed era
un abile caricaturista, lavorava soprattutto con
la matita e il carboncino. Claude studiò disegno
con un vecchio allievo di David, Jacques
François Ochard, e conobbe il pittore Eugène
Boudin, il suo vero, primo maestro.
Nel 1859 Claude partì per la capitale a studiare
con poca spesa all'Académie Suisse - fondata al
Quai des Orfèvres da Charles Suisse, un vecchio
modello di David - perché agli allievi non si
mettevano a disposizione insegnanti, ma solo
modelli. Qui ebbe modo di
conoscere Delacroix, Courbet e Pissarro.
Durante gli anni vissuti a Parigi Monet ebbe una
vita disordinata, e spesso caratterizzata da
problemi economici. Ebbe un figlio, si sposò,
lavorò con diversi artisti fra cui Renoir e Sisley.
Monet, Veduta di Rouelles, 1856
Monet, Donne in giardino, 1866
La Pittura Impressionista - Monet
Nel 1870 Monet si trasferisce a Trouville,
in Normandia, dopo pochi mesi va a Lundra, dove
conosce la pittura di Turner e Constable.
Il 1875 è l’anno della celebre mostra nello studio di
Nadar, che renderà celebre il gruppo degli
impressionisti, ma non gli darà né ricchezza né
tranquillità economica.
Il 5 settembre 1879 la moglie Camille, ritratta con
il figlio nel dipinto “signora con il Parasole” a soli
32 anni, muore di cancro.
Negli anni successivi Monet viaggia in Francia e in
Italia, continua ad esporre i suoi quadri alle mostre
degli impressionisti, anche se talvolta entra in
attrito con loro.
Il metodo di lavoro di Monet, nel riprodurre lo
Monet, Signora con parasole, 1875
stesso soggetto in diverse ore della giornata, è
stato descritto da Maupassant, che lo vide
dipingere a Étretat "cinque o sei tele raffiguranti lo
stesso motivo in diverse ore del giorno e con
diversi effetti di luce. Egli le riprendeva e le
riponeva a turno, secondo i mutamenti del cielo.
L'artista, davanti al suo tema, restava in attesa del
sole e delle ombre, fissando con poche pennellate
il raggio che appariva o la nube che passava.
Monet,
Due dei dipinti della
Gare st. Lazare
La Pittura Impressionista - Monet
Inizia a dipingere, dal 1889 al 1891, la serie
dei Covoni, scanditi nel mutare delle stagioni e
delle ore.
Sempre più indifferente al soggetto, Monet non si
preoccupa che le forme siano anche elementari
purché gli diano occasione di manifestare il suo
interesse per l'irradiazione della luce; non a
caso Kandinskij, avendone visto un esemplare
a Mosca, ricorderà nel 1913 che, solo abituato alla
pittura naturalistica, "per la prima volta mi trovavo
di fronte a un dipinto rappresentante un pagliaio,
come diceva il catalogo, ma che io non
riconoscevo come tale. Questa incomprensione mi
turbava, m'indispettiva; trovavo che il pittore non
aveva il diritto di dipingere in modo così impreciso;
sentivo sordamente che in quell'opera mancava
l'oggetto (il soggetto), ma con stupore e sgomento
constatavo che non solo mi sorprendeva ma
s'imprimeva indelebilmente nella mia memoria e
si riformava davanti agli occhi nei minimi
particolari [...] La pittura mi apparve dotata di una
favolosa potenza e inconsciamente
l'oggetto trattato nell'opera perdette, per me,
parte della sua importanza come elemento
indispensabile".
Monet, Covoni a fine estate, 1890-91
Monet, covoni, effetto di neve al tramonto
La Pittura Impressionista - Monet
Esposti presso Durand-Ruel nel maggio 1891, la
serie dei suoi Covoni ha successo e le tele
vengono anche vendute da Monet
direttamente ai collezionisti; la stessa cosa
avverrà per la serie dei suoi Pioppi, che
vengono presentati il 29 febbraio 1892 ancora
presso la Casa Durand-Ruel.
Ormai ricco, acquista la casa di Giverny e la
ristruttura creando il famoso stagno dove
coltiverà le ninfee.
Monet può sposare Alice il 16 luglio 1892; inizia
a dipingere la serie delle Cattedrali di Rouen.
Il 19 maggio 1911 muore la moglie Alice; il 1º
febbraio 1914 perde anche il figlio Jean - e la
figliastra Blanche si stabilisce con Monet; nella
casa di Giverny dispone un nuovo, più grande
studio, adatto a contenere i grandi pannelli con
la rappresentazione delle ninfee del suo
giardino.
Monet Lo stagno delle ninfee, armonia verde 1899
La Pittura Impressionista - Monet
Il ponte giapponese, nelle versioni del 1924 al
Musée Marmottan, o La casa dell'artista, dello
stesso anno, sono opere ormai astratte, che
vengono giustificate non solo da uno specifico
programma artistico ma dalla stessa malattia
agli occhi che gli impediva di riconoscere
l'effettiva tonalità dei colori: scriveva lo stesso
Monet: "i colori non avevano più la stessa
intensità per me; non dipingevo più gli effetti di
luce con la stessa precisione. Le tonalità del
rosso cominciavano a sembrare fangose, i rosa
diventavano sempre più pallidi e non riuscivo
più a captare i toni intermedi o quelli più
profondi.”
Monet Il ponte delle ninfee 1922
La Pittura Impressionista - Monet
Nel giugno del 1926 gli viene diagnosticato
un carcinoma del polmone e il 6
dicembre muore: ai funerali partecipa tutta la
popolazione di Giverny.
Molte opere di Monet sono custodite nei musei
di tutto il mondo; fra i musei di Parigi con
particolari collezioni delle sue opere ricordiamo
il Musée Marmottan Monet, il Musée d’Orsay,
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