Roncadellino dicembre 2004

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Anno 4, numero 2 (Dicembre 2004) – Redazione: Mariella, Nicola, Carla, Cristina
mail: e- [email protected]
E’ successa proprio una cosa misteriosa, questa volta.
Nel baule giallo abbiamo trovato un foglio tagliato.
Riportava soltanto l’inizio di un racconto,
una bella storia di una bambina sempre triste e di un giullare
sempre allegro.
Ma abbiamo pensato:
“E se chi ha imbucato nel baule giallo il foglio tagliato
voleva invitare i bambini della scuola Rodari ad andare avanti?”.
E allora questo primo pezzo di storia ve lo ricopiamo:
c’è qualcuno che vuol provare a inventare il seguito?
(intanto potete anche colorare il disegno del giullare qui in parte...)
C’era una volta una bambina che si chiamava OCCHITRISTI.
Si chiamava così perché non era mai felice.
C’era invece un giullare che si chiamava CUORCONTENTO.
Quando la notizia di Occhitristi sempre triste arrivò al suo paese, Cuorcontento si mise in viaggio verso
il paese di Occhitristi.
LA STRADA ERA LUNGA
E C’ERANO MOLTI OSTACOLI DA SUPERARE...
(forza, allora, chi prova a continuare?)
QUESTI SONO GLI AUGURI
DI BUON NATALE
DELLE CLASSI 2D E 2E
Tre tappi di sughero un po’ annoiati / da un bravo coltello furon tagliati.
Poi, per sembrare mascherati, / nella vernice si sono tuffati.
La carta rossa si è attorcigliata / ed un berretto è diventata.
Un pennarello birichino / ha disegnato un furbo faccino.
La notte gentile ha donato una stella / che, come colletto, è davvero bella!
Gli stuzzicadenti han le punte perfette / per infilare braccia e gambette.
Ecco gli auguri sul bigliettino / scritti in corsivo da un bel bambino,
Una paillette per ogni bottone ... / il mio folletto è un successone!
come sapete, a Brescia c’è
una mostra, importante,
dedicata al pittore Monet (ma
non solo). Qualche classe è
già andata a visitarla, molte ci
andranno nei prossimi mesi.
Sentiamo i preparativi e le
impressioni dei vostri
compagni
Caro Roncadellino,
ho una splendida notizia da darti: mercoledì 24
novembre andremo al museo di S. Giulia, a vedere la
mostra di MONET
MA, SAI CHI E’ MONET?
Monet è un pittore molto famoso, è nato nel 1840. Nel
1869 venne chiamato impressionista, perché pitturava
tutto a MaCcHiOLInE.
E SOPRATTUTTO DIPINGEVA
LA LUCE CHE SI RIFLETTEVA
NELL’ACQUA DELLO STAGNO.
Per imitarlo, siamo andati al Parco delle Montagnette,
abbiamo scelto un posto ombroso e abbiamo dipinto la
nostra impressione. I nostri disegni verranno messi nel
nostro mitico e bellissimo giornalino!!!
Tornando alla storia di Monet, morì nel 1926.
Oh, mi ero dimenticata che abbiamo visto il DVD che
parlava della storia di Monet e abbiamo risolto anche
le storie matematiche di Monetmat (purtroppo stiamo
per finirle...)
Mi piace moltissimo disegnare e imitare il famoso
pittore Monet, chiamato impressionista perché
coglieva i colori del mondo che lo circondavano.
(Anna D. e Chiara F., 3D)
Venerdì 29 ottobre, noi, cioè le classi 5C e 5D,
siamo andati a vedere la mostra di Monet in centro
a Brescia. Come tutti i giorni siamo andati a scuola
alle 8,15. Le maestre ci hanno dato i cartellini, siamo
scesi, il bus ci ha aperto le porte e siamo saliti.
Siamo arrivati a Brescia a un quarto alle nove:
abbiamo camminato un bel po’ per arrivare al
monastero di S. Giulia!!!
Appena arrivati abbiamo conosciuto Vania, la nostra
guida, che mentre ci presentava i vari quadri, ci ha
spiegato che erano stati tutti dipinti lungo la Senna
tranne quello dei papaveri. Monet era un
impressionista e usava colori naturali sfruttando
vari metodi di pittura.
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NELL’ACQUA.
ABBIAMO VISTO ANCHE I DIPINTI DI ALTRI
PITTORI (ROSSI, FERRARI, TIZIANO), PERÒ HO
PREFERITO I QUADRI DI MONET PER I SUOI
COLORI ACCESI E VIVACI.
(Claudia e Michela, 5C)
Qualche settimana fa, al “Giornale di Brescia” è arrivata una lettera che non ci ha lasciato
indifferenti. Un signore, fingendosi un bambino, scriveva al Direttore. Se non l’avete già letta,
avremmo piacere che anche voi ci rifletteste:
Sono uno scolaro povero delle elementari d’un paesino vicino a Brescia. La maestra voleva portarci a vedere la
mostra di Monet. Quando ho detto al mio papà che costava 12,5 euro (8 di ingresso, 2 di laboratorio, 2,5 di
pullman), come tutti i papà poveri, mi ha rincorso per picchiarmi, urlando contro la maestra che invece è brava e
buona. Quando gli è passata, mi ha messo sulle sue ginocchia e abbiamo letto insieme (il mio papà è povero ma non
ignorante), un ritaglio di giornale dove c’era scritto che al Moma di N. Y., il museo più caro del mondo, gli adulti
entrano con 20 dollari (pari a euro 15,59) e i ragazzi gratis fino a 16 anni. Lei non potrebbe chiedere al signor
Goldin di fare uno sforzo per me e i miei compagni che abbiamo meno di 12 anni? [...]
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Stavo salendo le scale, era il 25 ottobre; davanti a me ho visto la maestra Concetta che teneva per
mano una bambina con uno zaino verde chiaro:
ERA LA NUOVA BAMBINA CHE VENIVA DALLA CINA!!!
Qing Qing è alta, esile, ha gli occhiali, una coda di capelli neri, gli occhi marroni e la pelle olivastra. Con
lei è venuto anche il mediatore: si chiamava Lu.
Ci ha parlato a lungo della Cina.
La Cina è molto estesa: la lingua è il Cinese, la scrittura è formata da 50.000 ideogrammi, la moneta è lo
young. La popolazione è di 1.300.000.000 abitanti! La bandiera ha lo sfondo rosso con una grande stella
nell’angolo in alto a sinistra cerchiata da quattro piccole stelle gialle. Ha anche aggiunto che i cinesi
emigrano per cercare lavoro. Vengono professate soprattutto due religioni, un modo come un altro per
vivere meglio: il TAOISMO e il BUDDISMO.
Abbiamo regalato dei disegni a Qing Qing, io ho disegnato il Palazzo Imperiale; abbiamo comunicato con
lei usando i gesti. Secondo me abbiamo accolto bene Qing Qing: infatti, il giorno dopo, ha chiesto di
giocare a nascondino con noi.
(Emilio e Dina)
Venerdì 8 ottobre siamo andati alla casa di riposo di Roncadelle a fare una
tombolata con i nonni. Noi eravamo emozionati perché non sapevamo
come avrebbero reagito alla nostra presenza. Ma fortunatamente ci siamo
preoccupati senza motivo perché i nonni erano molto felici di vederci.
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Poi suor Adriana ci ha detto di prendere le cartelle e di metterci vicino ai
nonni per poter giocare. Noi avevamo portato dei regali come premio per i
nonni che vincevano; la maestra Gloria estraeva i numeri e un adulto della
casa di riposo li ripeteva al microfono. Aiutavamo i nonni ripetendo i
numeri estratti e a volte facevamo vedere loro dov’erano sulla tabella. A
fine tombolata alcuni bambini hanno regalato, ai nonni, i premi avanzati.
0987654321
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A noi ha fatto piacere essere andati a portare un po’ di gioia e di allegria ai
nonni e a passare una mattinata con loro pensando che potessero
essere veramente i nostri nonni.
(Laura e Jessica)
RICETTA DELLA CLASSE
PERFETTA
INGREDIENTI
20 banchi puliti, 20 bambini
attenti, 5 brave insegnanti,
un’aula bella, 21 sedie, 1 cattedra
ordinata, 1 grande lavagna, 4
finestre luminose, 15 cartelloni
interessanti.
PROCEDIMENTO
Mescolare gli ingredienti.
Aggiungere 4 caloriferi e 8 luci.
Far cuocere in forno a 30°. Lasciar
riposare molto a lungo gli
ingredienti.
SERVIRE LA CLASSE PERFETTA
DENTRO UNA BELLISSIMA SCUOLA.
(Marcello F. e Alice C., 3A)
I bambini della 2A e della 2B lo scorso anno ci avevano “inondato” di
racconti. Ricordate? Alcuni dei loro racconti, quelli che parlavano del
SOLE, li abbiamo pubblicati sull’ultimo numero, insieme con le
fotografie della festa della scuola.
Adesso il baule giallo era di nuovo pieno di tante cose scritte da loro
(che quest’anno sono in terza, e stanno scoprendo che ci sono molte
maniere di scrivere!): ci vorrebbe un numero speciale del Roncadellino
per farci stare tutto (e forse non basterebbe neanche...).
Così, visto che i loro racconti li abbiamo già letti, abbiamo scelto per voi
un TESTO REGOLATIVO (se non sapete che cosa è, chiedetelo alle
vostre maestre) e una poesia, piccola piccola, che a noi è piaciuta
tanto...
Il coniglietto
Io a casa ho tanti conigli.
Sono molto birichini, golosoni, allora gli do
il loro mangime.
La mamma e il papà continuano a farmi i
conigli.
(Francesca S., 3A)
Noi, nella classe perfetta,
metteremmo anche un vaso
pieno di fiori colorati e
profumati e, perché no, un
grande barattolo pieno di
caramelle e di cioccolatini...
Caro Roncadellino,
il giorno 17 settembre siamo andati alla manifestazione SPORTOUT col pulmino di linea, così abbiamo imparato a
stare con le persone estranee. Quando siamo entrati nella BRIXIA EXPO, il primo sport che abbiamo fatto è stato i
giochi gonfiabili, poi il ponte tibetano, la caccia al tesoro, il parapendio, gli scheit-boy [sic] e gli speleologi.
Il mio sport preferito è stato il ponte tibetano perché prima abbiamo scalato una parete di
4 metri con le imbracature, poi abbiamo camminato sul ponte tibetano, infine, con un gancio
attaccato alla corda,
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Poi, quando la corda ha smesso di scorrere sul filo, due persone sono venute a togliermi l’imbracatura e a scendere dal
filo. Quando siamo usciti, dovevamo attraversare la strada, per fortuna c’erano i vigili urbani e la polizia. Abbiamo ripreso
il pulmino, il viaggio è stato più corto, siamo scesi dal pulmino e siamo andati a scuola, dopo siamo andati a casa.
(Omar, 3D)
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