VB - Liceo "Piccolomini"

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Istituto di Istruzione Superiore E.S. Piccolomini
Esame di Stato a.s. 2012 /2013
LICEO DELLA FORMAZIONE
DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DELLA CLASSE VB
Composizione del Consiglio di Classe:
Disciplina
IRC
Italiano
Latino
Storia
Inglese
Filosofia
Scienze della Formazione
Matematica
Fisica
Multimedia
Scienze sperimentali
Disegno e Storia dell’Arte
Educazione motoria
Docente
Maffei Silvia
Fabio Nicoletta
Bartalozzi Lucia
Fabio Nicoletta*
Cantiello Linda
Valentini Luciano*
Valentini Luciano
Fabbrini Assunta
FabbriniAssunta
Ancona Rosa Laura
(suppl.: De Dominicis Antonio)
Cavallini Barbara
Gentilini Marcello*
Ferrari Riccardo
* commissario interno
Documento deliberato in data
7 Maggio 2013
Indice del documento
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
PRESENTAZIONE DEL LICEO DELLA FORMAZIONE
PRESENTAZIONE DELLA CLASSE
PREPARAZIONE CONSEGUITA
ATTIVITA’ INTEGRATIVE AL PERCORSO CURRICULARE
SITUAZIONI DI INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO
MODELLO VALUTATIVO
GRIGLIE DI VALUTAZIONE
RELAZIONI FINALI SINGOLE DISCIPLINE
1
1. Presentazione del LICEO DELLA FORMAZIONE
Il Liceo della Formazione “S.Caterina da Siena”, autorizzato dal Ministero della Pubblica Istruzione nel
1999, sostituisce i precedenti indirizzi Magistrale e Pedagogico Sociale; aggregata al Liceo Ginnasio dall’a.s.
1997/98, attualmente è sezione associata dell’Istituto di Istruzione Superiore “E.S.Piccolomini”, insieme alle
sezioni Liceo Classico, Liceo Linguistico “R. Lambruschini” di Montalcino, Istituto d’Arte “Duccio di
Buoninsegna “ di Siena.
Nel curricolo scolastico liceale le discipline fondanti delle scienze sociali ( psicologia, pedagogia, sociologia,
antropologia culturale) sono affiancate dalle materie di ambito umanistico, storico – filosofico, artistico, e
completate dalle discipline scientifiche (matematica, fisica, informatica, scienze naturali ); l’educazione
giuridico – economica nel primo biennio e lo studio dei nuovi linguaggi nella materia di Multimedia
arricchiscono la base culturale contribuendo alla formazione di figure professionali che potranno operare in
agenzie formative, nel supporto alla persona, nei servizi sociali, animazione ed organizzazione culturale.
Il quadro orario prevede settimanalmente unità di lezione di 60 minuti in 5 giorni e di 50 minuti in un giorno,
in totale 31unità settimanali per i cinque anni ; nelle classi del triennio risultano così suddivise:
MATERIE
IRC
Ed.fisica
Italiano
CLASSE III
1
2
4
Latino
Storia
Inglese
Filosofia
2
2
3
2 + 1 ora in
compresenza con scienze
della formazione
3 + 1 ora in compresenza 4 + 1 ora in compresenza
con filosofia
con multimedia
Scienze della formazione
CLASSE IV
1
2
3 + 1ora in compresenza
con disegno e storia
dell’arte
2
2
3
2
Matematica
Fisica
3
2
3
2
Scienze
Disegno e storia dell’arte
2
1
2
1 + 1ora in compresenza
con italiano
Multimedia
1 + 1 ora in compresenza
con musica
Musica
1 + 1ora in compresenza
con multimedia
1
1 + 1ora in compresenza
con scienze della
formazione
1
Strumento musicale
(facoltativo)
CLASSE V
1
2
4
2
2
3
2
4 + 1 ora di compresenza
con disegno e storia
dell’arte
3
2 + 1 ora in compresenza
con multimedia
2
1 + 1ora in compresenza
con scienze della
formazione
1 + 1 ora in compresenza
con fisica
----
1
Fanno parte del curricolo del Liceo della Formazione:
1. l’insegnamento di Multimedia, che in generale tende a rafforzare le competenze comunicative degli
studenti con l’uso integrato dei linguaggi verbali, visivi e sonori. Esso riguarda in particolare il cinema
nella classe III e l’utilizzo di linguaggi iconici, multimediali, verbali e non verbali nella comunicazione
didattico-formativa nella classe IV; infine, nella classe V assicura in particolare l’approfondimento di
moduli di fisica sperimentale relativamente a uno dei quali ogni alunno, avendo aperto un sito, ha curato
una presentazione in forma multimediale interattiva (ipertesto);
2
2. le attività didattiche in compresenza, per un’ora settimanale ciascuna (vedi la tabella sopra riportata), che
educano all’utilizzo di strumenti logici e linguistici diversi nella soluzione di problemi comuni a più
materie.
Oltre a quelle già descritte sopra, sono state svolte le seguenti attività:
- in III, nella compresenza tra Filosofia e Scienze della Formazione ( lettura diretta di
un classico della Filosofia);
- in IV, nella compresenza tra Italiano e Disegno e storia dell’arte, una ricerca sull’arte
applicata alla letteratura con l’analisi degli ideali della bellezza e dell’abbigliamento
femminili nei sec. 1400-1500 ed oltre nell’Arte e nella Letteratura;
- in IV, nella compresenza tra Multimedia e Scienze della Formazione, la lettura e l’analisi di vari spot
pubblicitari televisivi con produzione di uno spot di pubblicità progresso (Progetto: “Dentro uno spot”);
- in V, nelle ore di compresenza tra Scienze della Formazione e Disegno e storia dell’arte e tra
Multimedia e Fisica, si è ritenuto opportuno facilitare l’apprendimento delle due discipline attraverso
collegamenti ed approfondimenti riguardanti le discipline stesse anche in funzione della preparazione
all’esame;
- sempre in V, nell’ora di compresenza tra Multimedia e Fisica, attraverso un lavoro di gruppi, è stato
elaborato e realizzato un sito web
Per gli anni scolastici 2008/09, 2009/2010, 2010/2011, 2011/2012 la tradizionale suddivisione in 2
quadrimestri è stata sostituita da un trimestre e un pentamestre, con scrutini trimestrali a Dicembre e finali a
Giugno. L’anno scolastico 2012/2013, a differenza degli anni precedenti, ha avuto un primo ed un secondo
quadrimestre, con scrutini a inizio Febbraio e a Giugno.
2.
Presentazione della Classe
a) percorso educativo-didattico nel quinquennio
La classe è attualmente formata da 24 alunni, di cui 20 appartenenti al gruppo
fin dalla prima classe,una inseritasi in seconda per ripetenza, due inseritisi in terza per ripetenza, uno in
quarta, proveniente da altro istituto, e una in quinta, proveniente da altro Istituto; nella classe prima c’è stato
il ritiro di un alunno, in seconda la non ammissione di tre alunni alla classe successiva, in terza la non
ammissione di un alunno alla classe successiva, in quarta la non ammissione di due alunni alla classe
successiva.
Parte dei docenti del Consiglio di Classe ha seguito il percorso scolastico degli
alunni fin dalla prima classe, mentre altri sono presenti negli anni del triennio con
la seguente continuità:
Disciplina
IRC
Italiano
Latino
Storia
Inglese
Filosofia
Scienze della Formazione
Matematica
Fisica
Multimedia
Scienze sperimentali
Disegno e Storia dell’Arte
Educazione motoria
3 classe
4 classe
Maffei Silvia *
Fabio Nicoletta
Bartalozzi Lucia
Fabio Nicoletta
Papini
Valentini Luciano*
Tassoni Leandro
Fabbrini Assunta*
Fabbrini Assunta
Fusai Marta
5 classe
Maffei Silvia*
Fabio Nicoletta
Bartalozzi Lucia
Fabio Nicoletta
Cantiello Linda
Valentini Luciano*
Valentini Luciano
Fabbrini Assunta*
FabbriniAssunta
Frati Federico
Cavallini Barbara
Poli Giancarlo
Ferrari Riccardo*
Cavallini Barbara
Gentilini Marcello
Ferrari Riccardo*
Maffei Silvia*
Fabio Nicoletta
Bartalozzi Lucia
Fabio Nicoletta
Cantiello Linda
Valentini Luciano*
Valentini Luciano
Fabbrini Assunta*
Fabbrini Assunta
Ancona Rosa
Laura (suppl.:De
Martinis Antonio)
Cavallini Barbara
Gentilini Marcello
Ferrari Riccardo*
* docenti del Consiglio di Classe fin dalla prima classe
Il nucleo originario della classe (26 alunne ) si è ridotto dalla classe prima a causa di ritiro (1 alunna) e di
non promozione ( 6 alunne).
3
Il percorso educativo dell’attuale gruppo è stato regolare, con la necessità per alcune alunne di recuperare
carenze in una o più materie che sono così riassunte per anno scolastico dalla prima classe:
Anno scolastico 2008/09 classe prima:
6 alunni di cui, con debito formativo, 1 a diritto, 3 in matematica, 1 in matematica e diritto, 1 in latino.
Anno scolastico 2009/10 classe seconda:
12 alunni di cui, con debito formativo,1 in matematica, 1 in matematica e latino, 10 in latino.
Anno scolastico 2010/11 classe terza:
6 alunni, di cui, con debito formativo, 4 in matematica, 1 in fisica, 1 in matematica e fisica.
Anno scolastico 2011/12 classe quarta:
6 alunni, di cui, con debito formativo, 1 in matematica, 5 in matematica e fisica.
Gli alunni hanno seguito corsi integrativi per il recupero, in itinere o pomeridiani organizzati dai docenti del
C.d.C. e, riguardo alla sospensione di giudizio, hanno conseguito infine un esito positivo, ottenendo
l’ammissione alla classe successiva.
3.
PREPARAZIONE CONSEGUITA
a) presentazione del quadro delle capacità - attitudini – stili cognitivi – relazioni e
comportamenti della classe e delle eventuali differenziazioni individuali.
Nei primi anni il gruppo originario della classe ha vissuto vicende e problematiche individuali e collettive
che hanno messo alla prova la capacità di costruire solidi legami di collaborazione e comportamenti
condivisi nella realizzazione delle aspirazioni scolastiche. Le principali problematiche riguardavano la
dinamica comportamentale caratterizzata da una diffusa mancanza di rispetto delle regole scolastiche
all’interno della classe ed una conseguente difficoltà di attenzione e concentrazione nel lavoro produttivo e
nell’ascolto durante le lezioni. Tuttavia gli alunni hanno saputo maturare un equilibrio di convivenza, anche
se è stata inevitabile la formazione di gruppi in cui, per affinità di carattere o di scelte personali, la
collaborazione e i legami d’amicizia risultano più forti. Nonostante le difficoltà ed un diffuso disimpegno, la
partecipazione al dialogo educativo nel corso degli anni si è evidenziata e consolidata anche se le incertezze
nell’apprendimento sono state piuttosto costanti con qualche difficoltà nella comprensione dei linguaggi
scritti ed orali delle diverse discipline.
I percorsi scolastici degli alunni mostrano caratteristiche abbastanza diversificate per le differenze
individuali nelle capacità, attitudini, impegno e continuità nello studio.
Un primo gruppo ha sempre conseguito risultati discreti, non solo in virtù di migliori capacità personali e
particolare attitudine nelle materie caratterizzanti l’indirizzo, ma anche mantenendo un costante impegno ad
affrontare le difficoltà nell’apprendimento di alcune materie, meno congeniali allo stile cognitivo o
all’interesse personale. Il percorso scolastico degli alunni ha visto quindi crescere progressivamente
l’autonomia nello studio dei linguaggi e dei contenuti disciplinari e assicura loro un discreto livello di
preparazione complessiva.
Più alterno è stato il rendimento scolastico di un secondo gruppo di alunni, che hanno dovuto recuperare
anche più volte le carenze di profitto in alcune materie, più per insufficiente impegno e continuità nello
studio che per evidenti incapacità. I risultati del loro percorso si differenziano quindi nelle diverse discipline
e sono migliori in quelle in cui più costantemente hanno saputo esprimere il loro interesse ed utilizzarne
strutture e metodologie.
Infine un terzo gruppo comprende alcuni alunni che hanno evidenziato capacità meno adeguate nel
raggiungimento degli obiettivi cognitivi in una o più discipline, a causa di carenze di base non risolte o di
stili di apprendimento e metodi di studio poco sistematici e strutturati. In qualche caso l’impegno costante
nel lavoro ha permesso di concludere annualmente il percorso scolastico con risultati sempre più che
sufficienti; per altri sono stati necessari ripetuti interventi di recupero ma i risultati finali, anche alla luce del
loro percorso individuale, sono stati sufficienti.
b) obbiettivi generali, educativi e cognitivi, previsti per la classe
Rilevando che il profitto, l’ interesse e la predisposizione sono stati decisamente migliori nell’area linguistica
e psicopedagogica; il Consiglio di Classe ha individuato una migliore potenzialità di crescita personale e
collettiva in percorsi finalizzati a stimolare la creatività e la preparazione individuale nelle materie
d’indirizzo, linguistiche e artistiche, cercando di raggiungere una base informativa comunque sufficiente
nelle altre discipline.
4
Il lavoro scolastico ha cercato di stimolare l’espressione individuale in percorsi anche personalizzati di
approfondimento, valorizzando in alcuni casi le capacità proprie dei singoli alunni, e contemporaneamente di
recuperare quanto possibile le carenze più evidenti.
In particolare sono stati individuati i seguenti obiettivi educativi:
- maturare la conoscenza di sé e la capacità di autovalutazione, di confronto interperso- nale consapevole e tollerante;
- consolidare il processo di socializzazione e di educazione alla solidarietà;
- avere chiara la consapevolezza del ruolo e quindi dell’importanza di ogni disciplina nella formazione del
proprio bagaglio culturale, oltre all’attenzione, all’interesse, all’impegnoresponsabile nello studio;
- obiettivi cognitivi:
- di conoscenza:
- possedere nell’ambito di ogni disciplina un insieme di conoscenze quanto più possibile ampie e
organiche;
- padroneggiare gli strumenti linguistici e comunicativi, oltre al lessico specifico, al fine di analizzare,
recepire e trasmettere con chiarezza i contenuti, adoperando anche sintesi corrette;
- conoscere adeguatamente regole, procedure, strumenti e metodologie nei vari ambiti disciplinari;
- di competenza:
- saper operare opportuni collegamenti all’interno delle singole discipline e in modo
interdisciplinare;
- saper utilizzare correttamente conoscenze e metodologie adeguate anche nella
soluzione di problemi nuovi;
- di capacità:
- sviluppare capacità di analisi, di sintesi e di rielaborazione personale;
- imparare a progettare un percorso di apprendimento nell’ambito di ogni attività disciplinare
c) Livelli di preparazione (conoscenze-abilità tecniche-competenze nella comprensione di
testi-fenomeni e su procedure standard e/o ideative) conseguiti dalla classe e/o
differenziati per gruppi o singoli allievi
Nonostante una generale maturazione, l’aspetto più problematico del comportamento della classe è risultato
essere la difficoltà a trovare e poi mantenere la giusta concentrazione indispensabile perché gli alunni
potessero ascoltare le lezioni e tutti fossero messi in condizione di partecipare in modo consapevole e
fruttuoso. Dal punto di vista cognitivo talvolta si è manifestata qualche difficoltà di attenzione e di
comprensione concettuale. L’impegno non sempre è stato continuativo. Tuttavia l’interesse per gli argomenti
delle singole discipline è indubbiamente aumentato soprattutto nell’ultimo periodo dell’anno scolastico. Il
raggiungimento degli obiettivi cognitivi è decisamente differenziato, secondo le variabili sopra illustrate che
contraddistinguono gli alunni e che hanno caratterizzato il percorso scolastico individuale.
Il livello delle conoscenze è mediamente sufficiente. Anche per quanto riguarda lecompetenze e le capacità
il quadro è piuttosto differenziato. La maggior parte degli alunni comunque padroneggia sufficientemente
conoscenze di carattere descrittivo o mnemonico, riesce nell’applicazione su percorsi guidati con procedure e
metodologie collaudate dalla ripetizione in classe. Riguardo al raggiungimento degli obiettivi disciplinari e ai
contenuti delle singole materie si rimanda alle relazioni dei singoli docenti.
4. ATTIVITA’ INTEGRATIVE del percorso curricolare
(progetti, visite d’istruzione, viaggi, stage, ecc. nel corso del triennio)
Durante il terzo anno di corso:
Corso facoltativo per il conseguimento della certificazione PET.
Corso facoltativo per il conseguimento della certificazione ECDL.
Corso facoltativo di strumento (pianoforte).
Adesione al progetto “Il mondo in Tasca” in collaborazione con l’associazione Siena ItalianStudies.
Adesione al progetto sulla raccolta differenziata all’interno delle aule scolastiche in collaborazione con Siena
Ambiente.
Partecipazione alle attività del Centro Sportivo Scolastico con partecipazione ai giochi sportivi studenteschi.
Partecipazione alle Olimpiadi della Matematica.
Partecipazione alla Giornata dell’arte.
Partecipazione alla Giornata della Memoria.
5
Partecipazione a una lezione-concerto sulle forme vocali rinascimentali, curata da esperti, ma presso la
nostra sede.
Visita-concerto alla scuola “Franci” di Siena.
Partecipazione ad una serie di incontri sul rapporto cinema e musica tenuti dal prof. Oliveto dell’Istituto “R.
Franci”.
Visita all’Accademia musicale Chigiana.
Per l’educazione alla salute approfondimenti su uso e abuso di bevande alcoliche e sulla corretta
alimentazione in collaborazione con ASL di Siena.
Durante il quarto anno di corso:
Vacanza studio ad Oxford per il perfezionamento della Lingua Inglese.
Stage lavorativo di due settimane presso Enti convenzionati con risultati ottimi certificati da tali Enti.
Preparazione e successivo conseguimento della certificazione PET.
Partecipazione alle attività del Centro sportivo scolastico con partecipazione ai gioci sportivi studenteschi.
Partecipazione ad un concerto a Roma all’Auditorium.
Olimpiadi della Matematica.
Partecipazione alla giornata della memoria
Durante il quinto anno di corso:
Partecipazione volontaria alle Olimpiadi della Matematica.
Corsi di approfondimento pomeridiano della matematica.
Viaggio di Istruzione Innsbruck, Salisburgo, Praga e Mathausen di 6 giorni periodo 4-9/03/2013.
Progetto “Il mondo in tasca” in collaborazione con l’Associazione Siena ItalianStudies.
Corso per acquisizione del patentino europeo di informatica.
Visita a Palazzo Pitti della mostra: “Italia anni ’30: oltre il fascismo”, a Palazzo Strozzi (galleria d’arte
moderna) e al Planetario a Firenze.
Progetto di pronto soccorso in collaborazione con la Misericordia di Siena.
Partecipazione al Convegno “Perché leggere oggi la Commedia di Dante. Riflessioni teologiche”, con il
relatore prof. Vittorio Montemaggi.
Partecipazione al seminario per la “riflessione intorno ad alcune tra le principali problematizzazioni
concettuali che hanno interessato il pensiero europeo durante il corso del XX secolo”, relatore Dr. Nicola
Cascino.
Progetto Siena Ambiente: “Raccolta differenziata”.
Orientamento in uscita: incontri con i docenti universitari.
Corso pomeridiano di recupero e consolidamento di lingua inglese.
Durante lo svolgimento di tutte queste attività si segnala la correttezza e serietà della partecipazione delle
studentesse coinvolte oltre ad uno spiccato interesse per le proposte.
5. SITUAZIONI DI INSEGNAMENTO - APPRENDIMENTO
Fin dall’inizio del triennio sono state concordate e poste in essere, a seconda dei momenti e delle
opportunità, le seguenti metodologie didattiche:
a) uso sia della lezione frontale, intesa come esposizione introduttiva o riepilogo dei dati essenziali e guida
all'analisi dei vari argomenti, sia di una tipologia più "dialogica" di comunicazione didattica, indirizzata
particolarmente a ricercare e stimolare la partecipazione attiva e il confronto critico da parte degli alunni
(discussione guidata, procedimento di indagine attuato personalmente o in gruppo e poi esposto alla classe
mediante forme di interrogazione/lezione, esercitazioni guidate in classe, incontri di tipo seminariale anche
con esperti esterni);
b) valorizzazione dello studio personale, ma anche della collaborazione in lavori di gruppo;
c) costante riferimento ai manuali in uso, lasciando però il massimo spazio possibile all’approccio diretto con
i testi, i documenti, le fonti originali e suggerendo ulteriori letture personali;
d) suggerimento di possibili percorsi di approfondimento personale di tematiche curricolari o
extracurricolari;
e) suggerimento di esercitazioni per il ripasso e il recupero in itinere, oltre allo svolgimento di corsi di
recupero pomeridiani, secondo la necessità, l’opportunità e la possibilità;
6
f) massimo uso possibile dei laboratori e di tutta la strumentazione didattica disponibile nella scuola,
compresa la LIM a partire da quest’anno;
g) massimo uso possibile delle risorse offerte dal territorio (beni ambientali, artistici, museali, ecc.; mostre,
conferenze, concerti, lezioni di esperti esterni, iniziative culturali in genere);
h) visite guidate, viaggi d’istruzione e soggiorni linguistici all’estero, per ampliare gli orizzonti culturali
degli alunni;
i) promozione e coordinamento dei possibili contatti di carattere pluridisciplinare, multidisciplinare e
interdisciplinare, particolarmente curati negli insegnamenti svolti in compresenza.
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
Sono stati usati i seguenti mezzi e strumenti:
manuali e libri di testo attualmente in adozione, dizionari, enciclopedie e repertori vari;
testi e appunti messi a disposizione dai docenti o ricavati da conferenze, incontri con esperti, ecc.;
il patrimonio librario della Biblioteca d’Istituto, consultabile in loco o tramite il prestito (se consentito);
i mezzi audiovisivi e multimediali disponibili nell’Istituto (compresa la LIM);
strumenti e materiali per la produzione artistica;
aule speciali e laboratori dell’Istituto (di scienze, fisica, lingue, multimedialità)
la palestra con le relative attrezzature.
6. IL MODELLO VALUTATIVO
E’ stata sempre presente l’esigenza che la valutazione del profitto scolastico sia praticata non come una
funzione a sé stante, ma all’interno di una ipotesi complessiva di programmazione e gestione dell’attività
didattica. Si può anzi affermare che il compito specifico della valutazione è stato quello di fornire agli
insegnanti quella informazione che è stata necessaria per condurre su un piano di obiettività e di
consapevolezza delle scelte il lavoro formativo. Pertanto la valutazione non ha coinciso più soltanto con i
momenti terminali del lavoro didattico, ma essa è stata molto più utile nelle fasi iniziali ed intermedie
dell’apprendimento. Inoltre, a livello metodologico, essa non ha fornito soltanto un giudizio sulla idoneità
soggettiva dell’allievo rispetto al programma, ma al contrario ha stabilito quale doveva essere l’approccio più
rispondente alle necessità di chi apprendeva.
Il modello valutativo si è sviluppato attraverso:
a) diverse tipologie di prove
Per la verifica periodica i docenti si sono serviti:
delle osservazioni registrate durante il quotidiano dialogo educativo e rispetto a qualsiasi intervento che
gli alunni, da soli o in gruppo, abbiano fatto durante le lezioni;
 di interrogazioni formalizzate su argomenti del programma e di prove strutturate di vario tipo, per la
valutazione orale;
 di prove scritte, grafiche e pratiche anche di tipo tradizionale, ma più spesso analoghe a quelle previste
dall’attuale esame di Stato, come l’analisi, la sintesi e la contestualizzazione di brani di vario tipo, la
trattazione sintetica di argomenti di studio, la soluzione di quesiti a risposta singola o multipla, e via
dicendo.
Sono state svolte almeno due verifiche formalizzate nelle discipline orali e due scritte, se previste
dall'ordinamento scolastico, per ogni disciplina durante ogni quadrimestre. Esse sono state indirizzate ad
accertare con la massima precisione possibile il livello raggiunto da ciascun alunno in ordine agli obiettivi
proposti, anche al fine di valutare la concreta rispondenza della programmazione a criteri di utilità ed
efficacia e l'eventuale opportunità di modificare il percorso didattico preventivato per adattarlo alla realtà
della classe.

Sono state depositate e restano a disposizione della commissione tutte le prove scritte svolte dagli
alunni (almeno due o tre per ogni periodo e per ogni disciplina in cui sono previste dall’attuale ordinamento).
b) criteri di valutazione/misurazione delle prove
Per la valutazione si è tenuto conto, oltre che delle effettive conoscenze e competenze acquisite, anche dei
progressi ottenuti rispetto al livello di partenza, dell’impegno, dell’interesse, e della partecipazione
all’attività didattica.
7
Si sono quindi valutati:
- il livello di informazione raggiunto;
- la capacità di esposizione(chiarezza, uso del lessico specifico, organicità);
- l’uso del ragionamento analitico e sintetico, ovvero del grado di strutturazione logica del discorso;
- la capacità di utilizzare il bagaglio culturale precedentemente acquisito;
- la capacità di effettuare opportuni collegamenti interdisciplinari;
- l’elaborazione e l’approfondimento personali.
È stata concordata dal C.d.C. la seguente griglia indicativa di corrispondenza fra voti e livelli di
apprendimento:
- voto da 1 a 3 = (insufficienza grave) - mancanza di elementi valutabili nella prova, o rifiuto di sostenerla, o
carenze gravissime nelle conoscenze e/o nelle abilità, tali da impedire il raggiungimento di obiettivi anche
molto semplici.
- voto 4 = (insufficiente) - conoscenza e comprensione non corretta, e/o molto limitata dei contenuti;
applicazione approssimativa delle metodologie.
- voto 5 = (mediocre) - comprensione e conoscenza non omogenea e/o solo parzialmente soddisfacente dei
contenuti; uso non sempre corretto delle metodologie.
- voto 6 = (sufficiente) - comprensione e conoscenza chiare, anche se acquisite con semplicità; applicazione
corretta, anche se parzialmente guidata, delle metodologie; esposizione almeno complessivamente chiara.
- voto 7 = (discreto) – comprensione completa e conoscenza generale dei contenuti; capacità almeno avviate
di analisi e sintesi.
- voto 8 = (buono) - comprensione completa e conoscenza ampia dei contenuti; capacità dimostrate di analisi
e sintesi.
- voto 9 = (ottimo) - comprensione completa e conoscenza ampia e approfondita dei contenuti, arricchita da
rielaborazione personale e critica.
- voto 10 = (eccellente) - comprensione completa e conoscenza particolarmente ampia e approfondita dei
contenuti, accompagnata da piena padronanza delle metodologie e dei mezzi espressivi e arricchita, oltre che
da rielaborazione personale e critica, da riferimenti interdisciplinari e da letture o ricerche personali.
c) Modelli e risultanze delle diverse tipologie di terza prova e orientamento del Consiglio di Classe per
la terza prova
Oltre alla preparazione remota all’esame di Stato, curata fin dall’inizio del triennio nel quadro della
progressiva acquisizione di adeguate conoscenze, competenze e capacità, il Consiglio di Classe ha ritenuto
opportuno svolgere due simulazioni della terza prova scritta ( febbraio e aprile), la prima delle quali è stata
inserita in una più vasta simulazione di tutte e tre le prove. Infatti l’intera mattinata del giorno 12 febbraio è
stata dedicata allo svolgimento di un compito di italiano e quella del 13 febbraio alla soluzione di quesiti
psico-pedagogici; in ambedue i casi le tracce e le consegne sono state formulate con modalità del tutto simili
a quelle dell’esame di Stato. Anche la correzione e la valutazione degli elaborati è avvenuta con strumenti di
misurazione concordati dai quattro Consigli di Classe. L’esito delle simulazioni si è mantenuto più o meno in
linea con quello delle verifiche svolte in itinere.
Le tracce e i quesiti proposti, gli elaborati degli alunni, le griglie di valutazione e le tabelle sintetiche dei
punteggi e dei voti attribuiti sono stati depositati e restano a disposizione della Commissione.
Per quanto riguarda in particolare la formulazione della terza prova scritta, il Consiglio di classe ha
concordato sul fatto che agli alunni dovesse essere data l’opportunità di mettere in risalto la propria
preparazione in un ventaglio abbastanza ampio di materie sia umanistiche che scientifiche. E’ sembrato
altresì opportuno escludere le materie già oggetto delle prime due prove scritte, vale a dire l’italiano e le
scienze della formazione.
La prima simulazione di tipologia mista B+C, effettuata il giorno 14 febbraio 2013,ha visto coinvolte
quattro discipline:filosofia, matematica, inglese e storia dell’arte, per ciascuna delle quali sono stati proposti
8
2 quesiti a risposta aperta con un massimo di 10 righe prestabilito (8 domande in totale da svolgere in 120
minuti) e 5 quesiti a risposta chiusa, con una sola risposta giusta su quattro (20 domande in totale, da
svolgere in 40minuti). Per la valutazione, si è concordato di assegnare fino a punti 5 per ogni risposta aperta,
partendo da 1,5 punti per quelle non date, e 1 punto ad ogni risposta chiusa esatta e 0 punti in caso di errore o
di mancata risposta. Il voto finale è stato poi ottenuto estraendo la media matematica, arrotondata per eccesso
in caso di cifra decimale.
La prova ha dato un esito in linea con l’andamento della classe.
Anche per la seconda simulazione, avvenuta il 23 aprile 2013, si è mantenuta la tipologia mista B + C, con lo
stesso numero di quesiti per ogni disciplina (2 + 5), formulati ancora una volta senza pretendere artificiosi
collegamenti di contenuto. L’intento condiviso è stato piuttosto quello di saggiare le conoscenze degli alunni
anche nelle altre materie e la capacità di organizzare in tempo utile il loro lavoro. Le discipline coinvolte
sono state latino, storia dell’arte, matematica e inglese con un tempo di svolgimento di minuti 40 per le 20
domande a risposta chiusa e 120 minuti per le 8 domande a risposta aperta (per le quali si dovevano usare al
massimo10righe prestampate). Per la valutazione, si è concordato di assegnare fino a punti 4 per ogni
risposta aperta, partendo da 0 per ogni risposta assente o totalmente errata, e 0,8 ad ogni risposta chiusa
esatta fino a un massimo di 4 punti; alla somma dei precedenti punteggi ottenuti sono stati aggiunti 3 punti
perché il punteggio di partenza, a fronte di una prova in bianco o totalmente errata, non fosse 0/15 ma 3/15,
equivalente a 2/10.
L’esito della seconda simulazione si è rivelato simile a quanto già emerso nella prima, confermando i
migliori risultati in Storia dell’Arte ed evidenziando miglioramenti in inglese.
Si fa presente che durante la terza prova è stato possibile consultare alla cattedra il dizionario inglese (sia
monolingue che bilingue) ed è stato consentito l’uso delle tabelle di matematica e della calcolatrice non
programmabile.
Come è stato precedentemente illustrato, per la valutazione delle due simulazioni della terza prova sono state
utilizzate due differenti griglie di valutazione ed è stato constatato che la prima griglia ha presentato
caratteristiche più precise di valutazione della seconda e quindi essa è preferibile nell’uso. A tal proposito si
vedano in allegato, al termine del presente documento, i modelli delle griglie di valutazione adottate dal
Consiglio di Classe nel corso della simulazione delle due prove dell’esame di Stato e nelle due simulazioni
della terza prova.
Visti gli esiti delle simulazioni, il Consiglio di Classe ritiene concordemente che la modalità prescelta sia
complessivamente soddisfacente.
9
7. GRIGLIE DI VALUTAZIONE
10
11
12
13
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8.RELAZIONI FINALI DOCENTI
I.R.C.
Le finalità generali della disciplina che erano state programmate all’inizio dell’anno all’interno
dell’area Persona e cittadino e del Dipartimento di Scienze Umane sono state raggiunte. Gli alunni sono stati
accompagnati dall’insegnante in un cammino d’acquisizione personale di competenze di comprensione della
realtà e della natura umana inerenti in particolare i vari stili di vita presenti nella società, il rispetto della
dignità umana, le scelte politiche e sociali riguardanti la solidarietà, la giustizia e la pace. Gli alunni sono
stati inoltre avviati ad considerare i modi di agire personali e la loro coerenza con l’essere persone umane e
cittadini.
OBIETTIVI RAGGIUNTI
In relazione alla programmazione curricolare sono stati conseguiti i seguenti obiettivi in termini di:
CONOSCENZE
 Gli alunni sono in grado di descrivere l’ambito dell’esperienza umana identificato come “etico” e
riguardante la persona in relazione con se stessa, con gli altri e con l’ambiente nel quale vive.
 Gli alunni sono in grado di fornire indicazioni di massima per una sintetica, ma corretta trattazione
delle principali tematiche etiche.
 Gli alunni sono in grado di identificare i vari modelli etici presenti nel pluralismo culturale
contemporaneo.
COMPETENZE
 Gli alunni sono in grado di comparare e correlare le conoscenze acquisite con l’esperienza personale
e sociale (cattolicesimo e/o altre confessioni cristiane, altre religioni, vari sistemi di significato).
 Gli alunni sono in grado di comprendere ed utilizzare quasi sempre in modo adeguato i termini che si
riferiscono al linguaggio religioso.
 Gli alunni sono in grado di utilizzare le conoscenze acquisite per elaborare scelte quotidiane ed
esistenziali di responsabilità e rispetto nei confronti dell’ambiente, del Creato, degli altri esseri
umani.
CAPACITA’
 Gli alunni sono in grado di rielaborare personalmente i contenuti.
 Gli alunni sono in grado di analizzare fonti e documenti in modo logico e critico.
 Gli alunni sono in grado di operare sintesi e connessioni tra ambiti disciplinari diversi.
CONTENUTI
Il ritmo accelerato con il quale si sono evolute e continuano ad evolversi scienza e tecnologia in
campo medico e biologico e le consistenti ripercussioni che le nuove conquiste da esse acquisite hanno sulla
vita dell’uomo, rendono necessaria una costante riflessione di ordine etico. Da qui il processo di profondo e
rapido sviluppo che, in breve tempo, ha avuto la bioetica, nata da non molti decenni. Mi sono quindi
proposta di contribuire ad un’opera di seria informazione, offrendo un quadro abbastanza ampio dei temi
principali, con la preoccupazione di garantire una conoscenza appropriata dei termini delle questioni e dei
nodi critici che ad esse fanno capo, con l’obiettivo di individuare i criteri in base ai quali procedere nella
formulazione del giudizio morale e negli orientamenti da assegnare alla ricerca ed alla sperimentazione.
Partendo dalla definizione del termine etica sono stati affrontati i principali temi legati a questo ambito: la
bioetica, la sessualità, la politica e l’ambiente.
Evidentemente tali problemi hanno chiamato in causa il rapporto tra religione e cultura svoltosi nel
Novecento. In particolare si è cercato di trattare il problema della esistenza/non esistenza di Dio, il rapporto
tra la fede e la scienza, le risposte di alcune grandi religioni mondiali e delle Chiese cristiane riguardo ai
problemi suddetti; il cambiamento negli stili di vita, fondato per il credente non solo su una riflessione
filosofica culturale, ma anche teologica riguardante la responsabilità dell’essere umano nei confronti del
Creato.
METODOLOGIE
I nuclei tematici proposti sono stati affrontati secondo una logica di correlazione fra teologia,
fenomenologia religiosa e scienze umane. Il coordinamento interdisciplinare appare evidente in questo tipo
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di insegnamento, sia per gli argomenti affrontati, che per il metodo di lavoro usato: riferimenti alla storia,
alla filosofia, all’arte, alle scienze, alla letteratura, hanno accompagnato costantemente il lavoro della classe.
Costante è stato anche il riferimento a problemi di attualità, finalizzato ad una maggiore comprensione critica
del presente per un più efficace e consapevole inserimento nei diversi dibattiti culturali in corso.
Oltre alla classica lezione frontale, l’attività didattica è stata corredata da esercitazioni, da letture e
lavori individuali e di gruppo che hanno permesso un corretto approfondimento delle tematiche.
I materiali didattici utilizzati sono stati il libro di testo, video e brani tratti da AA VV. Una parte di
questo materiale è stato selezionato e scelto da 13 delle 14 alunne che hanno frequentato sin dalla prima
classe la materia (una alunna ha smesso di frequentare dalla fine di marzo).
TIPOLOGIE DELLE PROVE DI VERIFICA UTILIZZATE
Oltre alle conversazioni finalizzate a verbalizzare concetti, a definire ipotesi interpretative, a
sintetizzare i contenuti svolti e ad analizzare e comparare fatti e fenomeni, sono state utilizzate esercitazioni
individuali e di gruppo ordinate all’approfondimento, all’estensione ed al trasferimento di concetti e relazioni
già conosciuti.
VALUTAZIONE
I criteri di valutazione sono stati i seguenti:
 Partecipazione, intesa come capacità d’intervenire in modo pertinente nel dialogo educativo.
 Interesse, inteso come grado d’apprezzamento manifestato dall’alunno nei confronti delle tematiche
affrontate.
 Conoscenza dei contenuti e capacità di rielaborarli personalmente.
 Comprensione ed uso di un linguaggio specifico.
 Capacità di riferimento alle fonti ed ai documenti.
E’ stata oggetto di valutazione anche l’osservazione delle dinamiche presenti in classe durante il lavoro
(atteggiamenti e comportamenti) e la partecipazione al dialogo educativo.
La tabella usata per la corrispondenza tra voti e giudizi è quella presentata nella programmazione
iniziale.
Silvia Maffei
Italiano
Premessa
Il piano programmatico e, di conseguenza, il programma svolto nella classe V B si è sviluppato sulla base
delle priorità di contenuti essenziali stabiliti dalla docente, nonché sulle linee emerse dal confronto fra i
colleghi del dipartimento disciplinare; tali fondamenti condivisi sono stati coniugati costantemente con la
piena libertà di insegnamento, nel rispetto delle finalità formative trasversali stabilite dal Consiglio di Classe,
tenute presenti le linee guida della Certificazione Etica.
Presentazione della classe
La classe, che all’inizio del triennio non era particolarmente aperta al dialogo educativo, si mostrava poco
incline ad interventi personali e generalmente discontinua nell’impegno e nel profitto, ha progressivamente
superato tali limiti attestandosi, salvo poche eccezioni, su un livello di ascolto apprezzabile e su un metodo di
lavoro più serio e puntuale. Tuttavia rimane da sottolineare che l’impegno non per tutti è stato costante, a
volte troppo legato solamente al momento delle verifiche scritte ed orali, così come per alcuni rimane
modesta la capacità di organizzazione autonoma.
Preparazione conseguita rispetto agli obiettivi
All’inizio del triennio si è evidenziato un livello di conoscenze pregresse della struttura della lingua, di
comprensione di alcune tipologie testuali, di chiarezza e completezza dell’esposizione mediamente appena
sufficiente.
Lavorando su tali premesse con serietà e rigore didattico, passato attraverso una relazione attenta ai processi
evolutivi che hanno coinvolto gli studenti, si sono via via raggiunti obiettivi educativi, comportamentali,
didattici, cognitivi sempre più soddisfacenti; la classe ora si attesta su un giudizio mediamente più che
sufficiente, con differenziazioni interne ravvisabili in tre gruppi.
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Pochi alunni hanno raggiunto un profitto discreto, in rari casi decisamente buono, sia per la padronanza dei
contenuti disciplinari che per le competenze e le abilità di produzione di scritti di varia tipologia e di
espressione orale con lessico adeguato e ricco; contestualizzano e, in alcuni casi, attualizzano i contenuti,
sono in grado di operare alcuni significativi raccordi interdisciplinari e pluridisciplinari, mostrano di
apprezzare anche il valore formale dei testi, presentano anche una certa originalità e creatività.
Al polo opposto, un gruppo si attesta su un livello appena sufficiente, nonostante l’attenzione e l’impegno di
studio, e mostra limiti nella comprensione dei testi e nella produzione sia orale che scritta.
Il gruppo mediano, numericamente il più consistente, si attesta su livelli di sicura sufficienza; mostra qualche
esitazione nella comprensione autonoma di testi complessi e qualche incertezza nell’espressione orale e
scritta, ma i contenuti sono acquisiti e va apprezzato il percorso di crescita che comunque si è realizzato.
Obiettivi raggiunti
In relazione alla programmazione curricolare, sono stati conseguiti dalla totalità della classe, ma a differenti
livelli, i seguenti obiettivi:
In termini di conoscenze
1. conoscenza delle strutture fondamentali della lingua italiana come strumento comunicativo e come
sistema linguistico regolato da norme grammaticali identificabili ma in costante evoluzione: più che
sufficiente per la maggioranza della classe, in alcuni casi ampia e sicura, in pochi casi appena
sufficiente;
2. conoscenza dei contenuti disciplinari relativi alla storia letteraria (periodi, autori, testi, generi letterari):
per molti si limita alla completezza delle informazioni, per altri risulta invece discretamente ampia ed
organica, in rari casi approfondita e personalmente rielaborata;
3. conoscenza del linguaggio specifico e possesso degli strumenti minimi necessari all’analisi formale del
testo letterario: approssimativa per alcuni, per i più pienamente sufficiente, mentre alcuni dimostrano
padronanza del linguaggio e pieno possesso degli strumenti tecnici.
In termini di competenze
1. utilizzo corretto delle strutture linguistiche fondamentali nella produzione di testi orali e scritti: tale
competenza risulta in pochi casi non del tutto sufficiente, per la maggioranza degli alunni pienamente
sufficiente in termini di correttezza ortografica, morfologica, sintattica e lessicale, per alcuni discreta o
buona, grazie ad un linguaggio preciso e chiaro, articolato sul piano sintattico e appropriato sul piano
lessicale, in qualche caso anche grazie all’abilità nel variare registro a seconda degli scopi della
comunicazione e alla originalità stilistica;
2. riconoscimento dei diversi tipi di testo in base alle loro caratteristiche formali e produzione di testi
diversificati a seconda del destinatario e degli scopi comunicativi: mentre il riconoscimento delle diverse
tipologie avviene con sufficiente facilità per quasi tutta la classe, la produzione risulta assai più
diversificata: mentre alcuni alunni sanno infatti produrre indifferentemente testi di diversa natura con
esiti altrettanto validi e in piena autonomia, altri devono essere guidati nella elaborazione di certi tipi di
testo e risultano efficaci solo in alcuni;
3. applicazione consapevole delle conoscenze relative al lessico specifico e agli strumenti necessari
all’analisi di un testo letterario: tale competenza è pienamente sufficiente per la maggioranza della
classe, discreta e in qualche caso decisamente buona da parte di alunni dotati non solo di una migliore
strumentazione ma anche di una maggiore autonomia e creatività;
4. applicazione delle conoscenze teoriche relative alla disciplina anche in ambito pluridisciplinare: ciò
avviene per pochi in piena autonomia e con immediatezza, per la maggioranza della classe solo sotto la
guida dell’insegnante.
5. organizzazione delle conoscenze e delle competenze in un percorso logico;
6. sintesi dei concetti principali ed elaborazione di schemi;
7. contestualizzazione storica.
Alcuni alunni hanno sviluppato inoltre, a livelli diversi, le seguenti capacità:
1. attitudine a problematizzare;
2. confronto e valutazione delle interpretazioni, formulazione di giudizi personali, capacità di apprezzare il
valore formale dei testi;
3. rielaborazione: progettare soluzioni e decidere procedimenti alternativi, condurre ricerche autonome,
muovendo da interessi e curiosità personali, elaborare testi originali;
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4. utilizzo consapevole e autonomo delle conoscenze e delle competenze disciplinari acquisite anche in
ambito pluri o interdisciplinare, in situazioni interattive ed in contesti diversi da quelli
dell’apprendimento.
Un piccolo gruppo di alunni, al di là dei risultati scolastici conseguiti, ha infine approfondito la riflessione
sulla letteratura in prospettiva non solo storica ma anche esistenziale, sviluppando l’interesse per la lettura e
acquisendo una più profonda consapevolezza della specificità e complessità del fenomeno letterario come
espressione di civiltà e come forma di conoscenza del reale e di sé stessi.
Contenuti disciplinari
All’inizio dell’anno scolastico sono state presentate le linee di sviluppo principali della narrativa italiana, ma
anche europea ed americana, dall’epoca romantica fino al primo Novecento; è stata inoltre consigliata la
lettura individuale di romanzi, di autori italiani e stranieri, che gli alunni hanno liberamente scelto secondo i
propri gusti e interessi; le segnalazioni dell’insegnante si sono basate su due criteri fondamentali:
l’appartenenza dell’opera alla categoria dei classici e la ricchezza di spunti presenti nell’opera stessa, nel
caso degli autori stranieri anche in vista di una analisi comparata con testi letterari italiani compresi nel
programma di studio annuale.
Si è quindi avviato lo studio dei singoli autori, delle opere e dei movimenti più significativi, secondo
l’articolazione indicata nel programma allegato, con particolare attenzione alla poesia. La trattazione degli
argomenti ha seguito solitamente un percorso storiografico; si sono talora approfonditi percorsi individuati
sulla base degli interessi degli studenti e/o del carattere specifico della tipologia di studio, con i quali si sono
fatti convergere sulla stessa tematica più autori.
Si sono spesso suggeriti raccordi pluridisciplinari: la condivisione di alcune tematiche con la Storia dell’arte
ha consentito la proposta di analisi iconografiche e testuali in parallelo, con significative convergenze sul
modello del saggio artistico-letterario previsto per la prima prova d’esame. Significative anche le
convergenze con autori della letteratura latina e della letteratura inglese, utilizzate dagli alunni più sensibili e
preparati per arricchire di contributi personali lo svolgimento dei temi; lo stesso dicasi per le Scienze della
formazione.
Metodologie
Si è utilizzata soprattutto la lezione frontale, intesa come esposizione dei dati essenziali relativi al contesto
storico-culturale e presentazione complessiva degli autori e delle opere, cui solitamente ha fatto seguito,
anche per un’immediata verifica dell’apprendimento, la discussione collettiva, durante la quale l’insegnante
ha guidato la classe all’effettuazione dei corretti collegamenti logici e spazio-temporali e all’individuazione
dei collegamenti interdisciplinari, trasformando quindi la lezione in problem-solving. Si è sempre cercato di
dare rilievo al rapporto degli autori (e delle opere) sia col contesto storico-culturale della loro epoca sia con
gli elementi della tradizione letteraria che agiscono di volta in volta come modelli o come referenti
conflittuali; molta importanza è stata data anche agli elementi di poetica, soprattutto laddove siano dichiarati
in scritti teorici e programmatici.
La lettura diretta e l’analisi del testo, riscontro imprescindibile per giungere ad una conoscenza e a un
giudizio critico delle diverse esperienze letterarie, ha mirato all’individuazione dei motivi tematici più
specifici che caratterizzano le opere e gli autori presi in esame e al riconoscimento dei principi di estetica che
agiscono dentro il linguaggio dei testi stessi. La lettura/spiegazione/ analisi/interpretazione dei testi fatta in
classe è stata guidata dall’insegnante, ma anche autonomamente svolta dagli alunni, onde favorire un
approccio induttivo ed escludere astratti formalismi o ripetizioni di stereotipi nozionistici; sono stati per
questo assegnati talvolta lavori individuali di analisi del testo letterario, da svolgere in classe o a casa, i cui
risultati, con le relative interpretazioni, sono stati poi oggetto di confronto e dibattito; quanto ai modi di
analisi e ai metodi di interpretazione si è riconosciuta validità a diverse prospettive critiche, per non ridurre
la pluralità esegetica ad un unico punto di vista e per invitare gli alunni a cercare autonomamente una via
personale alla comprensione del testo.
L’insegnante ha inoltre fornito indicazioni teoriche sulle differenti tipologie testuali (analisi del testo, saggio
espositivo ed argomentativo di ambito artistico-letterario, tecnico-scientifico, socio-economico, storicopolitico, articolo di giornale di ambito artistico-letterario, tecnico-scientifico, socio-economico, storicopolitico, tema di storia, tema tradizionale), sulle quali gli alunni si sono esercitati, autonomamente o con la
guida dell’insegnante.
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Materiali didattici, strumenti e risorse
Strumento didattico essenziale è stato il libro di testo adottato: R. Bruscagli, G. Tellini, Itinerari
dell’invenzione. Autori, temi, crocevia della letteratura italiana ed europea, Sansoni, Firenze 2004. Oltre al
libro in adozione, l’insegnante ha fatto riferimento ad altri manuali scolastici, da cui sono stati tratti appunti
di collegamento, schemi e sintesi, e ad altre antologie, da cui sono stati tratti ulteriori testi e schede critiche,
ed ha consigliato l’uso di dizionari ed enciclopedie, di materiali audiovisivi e multimediali facilmente
reperibili; agli alunni interessati ad approfondimenti individuali sono stati consigliati di volta in volta testi
letterari e critici, preferibilmente disponibili presso la biblioteca di Istituto, forniti dall’insegnante o in
possesso degli alunni stessi.
Modalità di verifica e criteri di valutazione
Trasparenza assoluta con disaggregazione del voto (per la produzione scritta) in parametri significativi per
orientare gli studenti nel percorso di recupero e/o ottimizzazione del risultato sono state unite a tempestività
nella comunicazione dei risultati delle prove scritte (compatibilmente con i tempi necessari per la correzione
approfondita degli elaborati, modellati sulle tipologie richieste per l’esame di Stato), immediatezza del voto
per le verifiche orali.
In ciascun quadrimestre sono state effettuate tre prove scritte e due verifiche orali.
Verifiche scritte: accanto al tema tradizionale, sono state proposte prove di analisi del testo in forma di
questionario, saggi e articoli di giornale di tipo espositivo e argomentativo di ambito artistico-letterario,
tecnico-scientifico, socio-economico, storico-politico, temi di storia.
Verifiche orali: affiancate da ripetuti sondaggi informali, effettuati sulla base di interventi estemporanei degli
alunni (osservazioni, domande, discussioni), le verifiche formali sono state programmate alla fine di un
consistente periodo di lezioni e di una serie di unità didattiche fra loro concettualmente o cronologicamente
collegate; la prova è stata condotta in forma di colloquio intorno agli argomenti del programma svolto e gli
alunni sono stati chiamati ad esporre in modo ragionato e non solo mnemonico le proprie conoscenze relative
ai testi, agli autori, ai periodi esaminati, per accertare la competenza linguistica e comunicativa, la
comprensione dei contenuti e la capacità di contestualizzarli, le abilità logiche, le attitudini critiche e
interpretative. In qualche caso, sono stati ricavati dati per la verifica orale anche da prove scritte di analisi di
testi letterari e da produzioni scritte in forma di saggio breve o articolo di giornale di ambito artisticoletterario.
Per la prova scritta si è tenuto conto dei seguenti criteri: organicità e coerenza logica dell’elaborato;
ampiezza dell’informazione; ricchezza dell’argomentazione; aderenza dello svolgimento alla traccia e
pertinenza dei contenuti; capacità critica e rielaborazione personale delle conoscenze; correttezza della forma
(a livello ortografico e morfosintattico); proprietà lessicale e cura dell’espressione; particolare originalità
dell’esposizione sul piano stilistico e argomentativo. Ciascuno di questi criteri è stato ovviamente valutato in
relazione alla tipologia testuale prescelta.
Per la prova orale si è tenuto conto dei seguenti criteri: conoscenza degli argomenti; ricchezza delle
informazioni ed eventuali approfondimenti; pertinenza e coerenza del discorso in relazione alle questioni
poste; chiarezza dell’esposizione e proprietà del linguaggio; uso corretto della terminologia specifica;
valutazione critica e rielaborazione personale.
Nella valutazione finale si è tenuto conto: dei progressi raggiunti rispetto ai livelli di partenza in relazione
agli obiettivi programmati (relativamente ai contenuti e al metodo); della capacità di effettuare gli opportuni
collegamenti anche interdisciplinari; dell’autonomia di giudizio dimostrata; della partecipazione,
dell’interesse e dell’impegno di studio, di eventuali approfondimenti personali.
Nell’attribuzione dei voti, in fase di valutazione formativa, ci si è attenuti alla griglia di riferimento
approntata dal Consiglio di Classe; al momento della valutazione sommativa, pur raccogliendo tutte le
valutazioni precedenti dalle quali non si può prescindere, si è inteso tuttavia evidenziare l’intero processo di
maturazione, comprensivo di tutti gli aspetti formativi, educativi, didattici concordati.
L’insegnante
Nicoletta Fabio
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Latino
PREMESSA
Il piano programmatico e, di conseguenza, il programma svolto sono stati sviluppati con riferimento alle
finalità generali del curricolo del Liceo della Formazione, ai dati epistemologici fondamentali delle
discipline affidatemi, nonché alle priorità da me individuate sia in base alla situazione iniziale della classe,
sia a quanto è emerso dal confronto fra i colleghi del dipartimento disciplinare, coniugando quindi la mia
libertà d’insegnamento con questi dati oggettivi e con il rispetto delle finalità formative trasversali stabilite
dal Consiglio di Classe
PREPARAZIONE CONSEGUITA RISPETTO AGLI OBIETTIVI PREFISSATI
Il mio insegnamento del latino in questa classe data dall’inizio del terzo anno, mentre in precedenza esso era
stato affidato a due diversi docenti; tuttavia già all’epoca conoscevo quasi tutti gli alunni (salvo i pochi
inseritisi via via per ripetenza o trasferimento da altri istituti), dato che avevo loro insegnato italiano per tutto
il biennio. Non ho dunque dovuto impiegare troppo tempo per conoscere le qualità, positive e negative, dei
miei studenti, la maggioranza dei quali manifestava un interesse piuttosto superficiale per una materia che,
come il latino, tende ad apparire poco utile e ancor meno attraente per i nostri ragazzi; in questo caso, poi,
essa risultava particolarmente ostica, data la presenza di lacune diffuse e non di rado importanti quanto ai
necessari prerequisiti.
A condizionare il rendimento della classe, poi, contribuivano (e hanno continuato a farlo) una certa difficoltà
a mantenere costanti l’attenzione e l’impegno, la tendenza ad un apprendimento più mnemonico che
ragionato, la limitata padronanza dei mezzi espressivi nonché, in molti casi, una frequenza piuttosto
discontinua. Ciò nonostante, grazie anche a una serie di interventi mirati e volti a stimolare negli alunni
maggiore curiosità intellettuale, impegno nello studio e partecipazione più attiva, nel corso del triennio la
situazione è gradualmente migliorata, fino a raggiungere risultati certo non ottimali né uniformemente
positivi, ma complessivamente soddisfacenti in rapporto ai livelli di partenza, che possono essere così
dettagliati:
a) conoscenze: nel complesso, tutta la classe ha individuato e sa descrivere i caratteri salienti dei singoli
periodi di storia della letteratura latina studiati quest’anno, sa collocare al loro interno almeno i principali
fra gli autori via via affrontati e di essi sa descrivere, almeno a grandi linee, le opere principali e la
poetica. Tali conoscenze risultano però spesso disomogenee, più semplicemente memorizzate che
sistematizzate, talvolta ridotte veramente all’essenziale; c’è tuttavia un gruppo più ristretto di alunni che
padroneggia meglio la materia in termini sia quantitativi che di qualità, ma solo pochissimi hanno
raggiunto un livello di approfondimento e rielaborazione che può davvero definirsi buono;
b) competenze: analogamente sono molto pochi gli alunni capaci di orientarsi in modo abbastanza
disinvolto nell’analisi e comprensione di testi latini, mentre gli altri hanno bisogno di consultare note e
traduzioni e magari anche dell’aiuto dell’insegnante. Tuttavia, una volta superato in qualche modo
l’ostacolo della lingua, più o meno tutti sono in grado di individuare i tratti salienti dei testi letti e di
collocarli all’interno dell’opera da cui sono stati tratti, o almeno nella più ampia produzione dello stesso
autore; una buona metà della classe, d’altra parte, va oltre questo livello minimo di sufficienza grazie a
una discreta competenza nel fare corretti collegamenti e operare confronti con altri testi, opere, autori;
qualcuno, infine, sa ricostruire con discreta precisione e completezza la poetica degli autori, i contesti
socio-culturali, l’evoluzione dei generi letterari, magari anche collegando la cultura classica a quella
moderna. Per concludere questo punto, però, devo far presente che anche ai migliori fra questi alunni
capita di non riuscire a mettere in luce quanto essi in realtà sanno e sanno fare, a causa di una
padronanza imperfetta o decisamente limitata dei mezzi espressivi;
c) capacità: sotto questo riguardo è davvero difficile fornire un quadro esatto della classe, giacché le
carenze espositive sopra menzionate limitano molto la possibilità di formalizzare adeguatamente quei
processi logico-deduttivi di cui pure gli alunni sono senz’altro, anche se in misura diversa, tutti capaci.
Essi sono però fin troppo consapevoli delle proprie difficoltà, tanto da farsene condizionare
eccessivamente, rinunciando magari perfino a tentare di manifestare all’esterno il frutto delle proprie
riflessioni; va detto, d’altra parte, che qualcuno vi si adagia pure, esagerando i propri limiti e usandoli
come alibi per la propria pigrizia. Solo di pochi studenti, perciò, posso dire con certezza che hanno
davvero sviluppato apprezzabili capacità logiche, attitudine a problematizzare i contenuti e a rielaborarli
con autonomia di giudizio, ma ho potuto intuire, più che verificare, che il processo di crescita sotto
questo aspetto è stato comunque generalmente avviato.
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CONTENUTI DISCIPLINARI E MATERIALI DIDATTICI USATI
Il programma effettivamente svolto (per il quale si rimanda all’apposito allegato) ha riguardato la storia della
letteratura latina dalla prima età imperiale al periodo tardoantico, con letture antologiche prevalentemente in
traduzione italiana sulla base del manuale in uso, vale a dire.
Marzia Mortarino, Mauro Reali, Gisella, Turazza, Genius loci. Storia e antologia della letteratura latina,
Loescher Editore, 2007, volume 3
al quale sono stati affiancati, quando è risultato opportuno o necessario, altri manuali e testi cartacei o
digitali, dei quali naturalmente è stato sempre controllato il valore scientifico.
CRITERI METODOLOGICI E SITUAZIONI DI INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO
Nel Liceo della Formazione l'insegnamento della lingua e della letteratura latina è organizzato in modo
sostanzialmente diverso da come si presenta in un liceo tradizionale, poiché deve svolgersi in tre ore
settimanali al biennio e addirittura solo due nelle classi del triennio, dove non sono più previste prove scritte.
Tutta l’impostazione didattica della materia è stata conseguentemente rivista a suo tempo con l’approvazione
del Collegio dei Docenti, adattando e riducendo contenuti e obiettivi rispetto a quelli sia del vecchio Istituto
Magistrale che del Liceo Socio-Psico-Pedagogico, cioè il precedente più vicino nel tempo del Liceo della
Formazione. A maggior ragione va riconosciuto che, disponendo di tempi così limitati e dovendo lasciare
adeguato spazio alle numerose altre materie del curricolo, qui risulta assolutamente impossibile insegnare il
latino come lo si fa in un Liceo Scientifico o Classico: del resto, non sarebbe giusto pretenderlo, giacché
sono profondamente diverse le finalità stesse che giustificano la presenza del latino nella nostra scuola.
Questo spiega l’uso di un manuale in cui di norma i testi latini sono affiancati sia da un ampio corredo di
note, sia da una traduzione completa: in certi casi essa è stata usata come semplice supporto per una corretta
comprensione dell’originale latino, ma più spesso ha sostituito la lettura diretta dei brani più complessi o
meno pregnanti. Data infatti l’oggettiva sproporzione fra l’ampiezza della materia e ciò che era
realisticamente possibile chiedere ai miei studenti nel poco tempo a nostra disposizione, ho preferito
selezionare una piccola quantità di testi più significativi, letti perciò in lingua originale e sottoposti a uno
studio meglio approfondito, mentre per contestualizzarli nel più ampio quadro dell’opera e del pensiero
dell’autore mi sono servita delle traduzioni italiane presenti nel manuale.
Come è mia abitudine, ho cercato di coinvolgere il più possibile ogni alunno, offrendo molto spazio al
dialogo e stimolando gli elementi più passivi a parteciparvi direttamente, anche al fine di migliorare il
possesso di tutte le abilità relative alla comunicazione orale, chiarire e approfondire le conoscenze,
individuare punti di contatto tra diversi argomenti e ambiti disciplinari.
Le lezioni frontali sono state utilizzate per fornire quadri generali relativi ai diversi contesti storico-culturali,
agli autori, alle opere, allo sviluppo dei generi letterari, ma in particolare per presentare i brani in lingua
originale, dato che gli alunni non possedevano le competenze indispensabili ad affrontarne la lettura e la
traduzione da soli. Nei limiti del possibile, ho cercato di stimolare gli alunni ad un rapporto “attivo” e
personale con l’opera letteraria, richiamandomi a prospettive critiche diverse, per evitare l’appiattimento su
un unico punto di vista da accogliere passivamente.
Sono stati ricercati, d’altra parte, in ogni occasione possibile i riferimenti interdisciplinari e la trattazione
parallela di argomenti che fossero affini tra loro, malgrado il loro inquadramento in materie diverse; in
questo contesto ha trovato un certo spazio lo sviluppo di alcuni percorsi di “intersezione” con la storia
dell’arte e della letteratura italiana ed europea, la storia della filosofia, la psicologia e le scienze umane in
genere.
IL MODELLO VALUTATIVO
La verifica del profitto è stata fatta sia in modo continuo e informale, osservando il comportamento degli
alunni (attenzione, interesse, impegno, partecipazione) e rilevando i livelli di apprendimento raggiunti
grazie ai loro interventi, liberi o richiesti, durante le lezioni, sia con prove formalizzate (almeno due per
ogni quadrimestre), consistenti in colloqui individualizzati su argomenti del programma svolto e prove
strutturate o semi-strutturate a risposta singola e multipla, aperta o chiusa, secondo le tipologie B e C della
terza prova d’esame.
I voti sono stati assegnati in modo pubblico e trasparente sia perché ho fatto sempre riferimento alla tabella
di corrispondenza tra giudizi e numeri da uno a dieci concordata a suo tempo tra tutti i docenti e inserita nel
POF d’istituto, sia perché non ho mai omesso di esplicitarli tempestivamente, né di motivarli con chiarezza.
I criteri valutativi su cui mi sono basata sono i seguenti: conoscenza degli argomenti; ricchezza delle
informazioni ed eventuali approfondimenti; pertinenza e coerenza del discorso in relazione alle questioni
poste; chiarezza dell’esposizione e proprietà del linguaggio; uso corretto della terminologia specifica;
valutazione critica e rielaborazione personale.
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Particolare oggettività ha avuto, ovviamente, la valutazione delle verifiche scritte. In questi casi, ogni
esercizio ha dato luogo a un punteggio appositamente calcolato (ed esplicitato in totale trasparenza) perché
si rapportasse sia alla qualità della risposta, sia alla maggiore o minore complessità delle diverse prestazioni
intellettuali richieste. Poiché una di queste verifiche è stata svolta in coincidenza con la seconda
simulazione della terza prova d’esame, essa ha ricevuto anche un voto in quindicesimi formulato secondo la
griglia che il Consiglio di classe aveva stabilito di adottare.
Sono stati depositati e restano a disposizione della commissione d’esame sia gli elaborati degli alunni, sia i
testi delle verifiche scritte somministrate in corso d’anno (con le relative soluzioni e le griglie di
valutazione).
Nella valutazione periodica e finale, comunque, ho voluto evidenziare l’intero processo di maturazione
compiuto dagli alunni, comprensivo di tutti i suoi aspetti non solo didattico-disciplinari, ma anche
formativo-educativi; perciò ho tenuto conto non solo dei voti assegnati alle singole prove e dei livelli di
preparazione oggettivamente verificati, ma anche dei progressi fatti in relazione ai livelli di partenza, della
misura in cui sono state recuperate eventuali carenze precedentemente emerse nei contenuti e nel metodo,
dell'interesse e dell'impegno dimostrati, del grado di autonomia raggiunto da ogni alunno nel progettare e
realizzare il proprio percorso di studio.
L’insegnante
Lucia Bartalozzi
Storia
Premessa
Il programma previsto nel piano iniziale è stato svolto con particolare approfondimento dell’età giolittiana,
delle due guerre mondiali e dei regimi totalitari, tematiche maggiormente rispondenti agli interessi degli
studenti. Si ricorda che il piano programmatico e, di conseguenza, il programma svolto si è sviluppato anche
sulla base del confronto fra i colleghi del dipartimento disciplinare, i fondamenti condivisi sono stati
costantemente coniugati con la piena libertà di insegnamento, nel rispetto delle finalità formative trasversali
stabilite dal Consiglio di Classe, tenute presenti le linee guida della Certificazione Etica.
Presentazione della classe
La classe V B è stata seguita dalla sottoscritta solo dalla quarta; discretamente interessata alla materia, la
classe ha acquisito gradualmente un metodo di studio idoneo ad affrontare i contenuti del quinto anno, a
memorizzarli con connessioni significative, a spiegare con lessico discretamente adeguato anche vicende
complesse dal punto di vista degli eventi e delle concause.
Alcuni studenti sono in grado di sottolineare con apporti personali e riflessioni motivate quanto studiato,
quasi tutti sono riusciti a seguire il percorso dell’anno senza significative difficoltà.
L’insegnante ha sempre ribadito la centralità didattica della disciplina, sia sul piano dei contenuti (la storia
fornisce lo scenario su cui si riflettono tutti gli altri insegnamenti, in quanto legati agli eventi e ai valori della
civiltà dell’uomo), sia sul piano del metodo (la storia contribuisce alla maturazione delle categorie spaziotemporali e allo sviluppo di capacità fondamentali di analisi e sintesi); attraverso l’insegnamento della
disciplina si è cercato soprattutto di accrescere il senso di appartenenza ad una comunità e ad una civiltà, di
educare al confronto delle opinioni, al dibattito, al rispetto della diversità, nonché alla consapevolezza della
realtà attuale per imparare ad orientarsi razionalmente al suo interno.
Preparazione conseguita rispetto agli obiettivi
La classe si è sempre mostrata piuttosto interessata, gli interventi si sono fatti via via più frequenti e la
partecipazione al dialogo educativo è stata piuttosto vivace; diversi alunni, non solo i più preparati, hanno
rivelato una buona disponibilità al dibattito, anche se le prove effettuate non sempre confermavano quel
progresso che era ragionevole attendersi, sia a causa dell’impegno domestico per alcuni concentrato
nell’imminenza della verifiche sia per difficoltà di carattere logico e/o linguistico che non da tutti sono state
superate.
Al termine del percorso scolastico, il giudizio sul rendimento medio della classe può dirsi positivo: la classe
dimostra infatti nel complesso di attribuire alla materia un ruolo decisivo nella propria preparazione globale,
riconoscendone appieno l’importanza culturale.
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Obiettivi raggiunti
In relazione alla programmazione curricolare, sono stati conseguiti dalla totalità della classe, anche se a
livelli diversi, i seguenti obiettivi:
In termini di conoscenze
1. conoscenza dei principali contenuti relativi al periodo affrontato
2. conoscenza del lessico specifico indispensabile
3. conoscenza dei concetti storici fondamentali
4. conoscenza degli strumenti essenziali del metodo storico
In termini di competenze
1. competenza linguistica tale da consentire un’esposizione chiara
2. corretto utilizzo degli strumenti essenziali del metodo storico: saper selezionare dati, saper confrontare
testimonianze di varia natura
3. capacità di inserire gli eventi principali in un contesto di rapporti temporali e spaziali
4. capacità di stabilire rapporti di causalità fra eventi e fenomeni storici diversi
5. utilizzo delle conoscenze storiche anche in ambiti pluridisciplinari
Un numero consistente di alunni ha conseguito tali obiettivi in maniera esaustiva, dimostrando inoltre:
1. conoscenza più ampia e approfondita dei contenuti
2. sicura competenza linguistica e utilizzo appropriato del lessico specifico nell’esposizione
3. capacità di ricostruire autonomamente sia quadri sincronici su una data epoca o su un dato fenomeno sia
quadri diacronici
4. consapevolezza dell’importanza della conoscenza storica per la lettura del presente e per l’assunzione di
scelte sociopolitiche.
Alcuni alunni, infine, oltre ad aver pienamente raggiunto tutti gli obiettivi sopraindicati, hanno anche
dimostrato:
1. capacità di valutare criticamente le testimonianze
2. capacità logiche ed argomentative che consentono di affrontare le problematiche storiche con una certa
autonomia di giudizio
3. capacità di operare collegamenti pluridisciplinari sul piano del metodo oltre che dei contenuti
4. capacità di analizzare istituzioni, questioni politiche e fenomeni economici relativi a momenti storici
diversi, operando opportuni confronti fra passato e presente e formulando ipotesi per il futuro.
Contenuti disciplinari
Per il dettaglio dei contenuti disciplinari, si rimanda al programma allegato. Rispetto al programma
preventivo, si è ritenuto opportuno interrompere il percorso con le più significative e immediate conseguenze
del secondo conflitto mondiale (il dopoguerra in Italia, la divisione del mondo in sfere di influenza), sia per
una sensibile riduzione del tempo a disposizione, dovuta ad iniziative non previste o non adeguatamente
quantificate all’inizio dell’anno, sia per evitare il rischio di un approccio piuttosto “giornalistico” che storico
agli eventi più recenti.
La prima metà del Novecento è risultata il percorso privilegiato, scandito secondo le unità del testo di storia
adottato. I problemi postunitari della seconda metà dell’Ottocento, non chiariti alla fine della quarta, sono
stati sviluppati in correlazione con il programma di letteratura italiana di cui hanno fornito la griglia di
riferimento.
In particolare, per il Novecento, si è insistito sul quadro europeo socio-politico d’inizio secolo, l’età
giolittiana, la prima guerra mondiale. Sono stati poi argomenti approfonditi di studio: la situazione italiana
tra liberalismo e fascismo, il regime fascista, l’ascesa del nazismo, la Russia di Stalin, la seconda guerra
mondiale con le relative conseguenze.
Metodologie
Si è utilizzata soprattutto la lezione frontale, intesa come esposizione dei dati essenziali e guida all’analisi,
solitamente seguita da un’immediata verifica della comprensione e dalla discussione collettiva, durante la
quale l’insegnante ha guidato la classe all’effettuazione dei corretti collegamenti logici e spazio-temporali e
all’individuazione dei collegamenti interdisciplinari. Si è cercato di offrire spunti di lavoro non ripetitivi ma
stimolanti, offrendo al contempo suggerimenti continui per il consolidamento e il recupero di conoscenze e
abilità non ancora in pieno possesso degli alunni. Raramente si è effettuata in classe la lettura di brani tratti
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da opere storiografiche, sollecitando il confronto tra diverse interpretazioni e stimolando al dibattito, o la
lettura di documenti, di carte, grafici, tabelle, utili all’individuazione degli strumenti del metodo storico.
Costante è stato il tentativo di attualizzare le problematiche via via affrontate, dimostrando l’utilità della
storia nella comprensione del presente e nella progettazione del futuro, così come è stata favorita
l’espressione di valutazioni personali.
Ove possibile sono stati suggeriti raccordi pluridisciplinari soprattutto con materie quali: letterature italiana
ed inglese, filosofia e scienze della formazione, storia dell’arte.
Materiali didattici, strumenti e risorse
Strumento didattico essenziale è stato il libro di testo adottato: A. Bravo - A. Foa - L. Scaraffia, I nuovi fili
della memoria, voll. 2 e 3, Editori Laterza, Roma-Bari 2003. Quando si è reso necessario, si è fatto ricorso ad
appunti di collegamento, a sintesi e a schemi approntati dall’insegnante o tratti da altri libri di testo, nonché
alla Lim.
Modalità di verifica e criteri di valutazione
Trasparenza assoluta con disaggregazione del voto (per la produzione scritta) in parametri significativi per
orientare gli studenti nel percorso di recupero e/o ottimizzazione del risultato sono state unite a tempestività
nella comunicazione dei risultati delle prove scritte (compatibilmente con i tempi necessari per la
correzione), immediatezza del voto per le verifiche orali.
Affiancate da ripetuti sondaggi informali, effettuati sulla base di interventi estemporanei degli alunni, le
verifiche formali sono state programmate alla fine di un consistente periodo di lezioni e di una serie di unità
didattiche fra loro concettualmente o cronologicamente collegate. Per ciascun quadrimestre si sono effettuate
una verifica orale ed una scritta.
Le prove hanno accertato il grado di preparazione raggiunto in ordine ai seguenti obiettivi: possesso dei
contenuti studiati tale da permettere la ricostruzione sia di quadri sincronici su una data epoca o su un dato
fenomeno sia di quadri diacronici; capacità di analisi del rapporto di causalità fra eventi e fenomeni storici
diversi, relativamente alle parti di programma svolte; capacità di esposizione: chiarezza, organicità, uso
sempre più ampio e sicuro del lessico specifico; capacità di confrontare le istituzioni del passato fra di loro e
con le attuali; capacità di analisi dei fenomeni economici e di questioni politiche che interessano il nostro
paese e la comunità internazionale.
Nella valutazione finale si è tenuto conto anche dei progressi raggiunti rispetto al livello di partenza,
relativamente ai contenuti e al metodo, della partecipazione, dell’interesse e dell’impegno di studio, della
capacità di effettuare collegamenti anche interdisciplinari, dell’autonomia di giudizio dimostrata,
dell’eventuale approfondimento personale. Nell’attribuzione dei voti, in fase di valutazione formativa ci si è
attenuti alla griglia di riferimento approntata dal Consiglio di Classe; al momento della valutazione
sommativa, pur raccogliendo tutte le valutazioni precedenti, si intende evidenziare l’intero processo di
maturazione, comprensivo di tutti gli aspetti formativi, didattici, educativi concordati.
L’insegnante
Nicoletta Fabio
Inglese
Presentazione della classe e preparazione conseguita
Ho seguito la classe VB del Liceo della Formazione esclusivamente il quarto e il quinto anno scolastico.
Si tratta di una classe composta da 23 studenti, di cui due ragazzi, eterogenea dal punto di vista della
preparazione e della singola storia “linguistica”. Tutti gli alunni si sono complessivamente mostrati motivati
allo studio della lingua e della civiltà Inglese, pur riconoscendo parte delle loro difficoltà e coscienti delle
lacune che li caratterizzano.
La presenza di un grado di maturazione linguistica diversificato è confermata dai diversi livelli di
preparazione raggiunti: un piccolo gruppo di studenti ha raggiunto risultati pienamente soddisfacenti,
impegnandosi in modo adeguato e accurato nella gestione dei diversi contenuti proposti, mentre la
maggioranza è in possesso di una competenza linguistica più che sufficiente. Infine, un numero esiguo di
alunni incontra diverse difficoltà e non ha conseguito una preparazione del tutto completa, benché abbiano
nella seconda parte dell’anno provato a partecipare in modo più proficuo, mostrando un interesse più
crescente.
Metodologia e strumenti didattici
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L’azione didattica messa in atto per il progetto didattico ideato per la classe VB ha fondamentalmente
puntato alla valorizzazione delle abilità e competenze possedute da ciascun alunno, proponendo lezioni che
sollecitassero la motivazione e l’interesse per qualunque elemento “nuovo” nella formazione dei miei alunni.
Le situazioni didattiche sono state caratterizzate da lezioni frontali ed apprendimento cooperativo, riflessioni
sul metodo di studio, scambio di informazioni ed opinioni, ricerche tematiche e approfondimenti personali.
Raccordi pluridisciplinari e attività integrative
Nel corso dell’anno scolastico è stato effettuato il progetto “Il Mondo in tasca” in collaborazione con
l’associazione Siena Italian Studies, che ha portato all’attivazione di gruppi di conversazione con studenti
universitari, in classe, su tematiche di attualità.
Alcune alunne hanno conseguito la certificazione “PET” (Preliminary English Test). Nel corrente anno
scolastico sono state effettuate n° 8 ore di recupero e consolidamento per gli alunni con maggiori difficoltà
nell’ambito della produzione scritta e dell’esposizione orale.
Modalità di verifica e criteri di valutazione
Tutti gli alunni sono stati valutati sulla base di prove strutturate con quesiti a risposta multipla e produzioni
scritte); inoltre, in itinere oralmente con diverse modalità (interrogazione, attività di speaking guidate, semiguidate e libere).
La valutazione finale di ogni singolo alunno tiene conto oltre che del livello di preparazione raggiunto
rispetto al livello di partenza, anche della partecipazione e dell’attenzione mostrate in classe.
Per quanto riguarda la griglia di valutazione, si rimanda a quella concordata dal Consiglio di Classe.
Il docente
Linda Cantiello
Filosofia
Presentazione della classe
La classe è composta da 24 alunni. Nonostante una generale maturazione, l’aspetto più problematico del
comportamento della classe è risultato essere la difficoltà a trovare e poi mantenere la giusta concentrazione
indispensabile perché gli alunni potessero ascoltare le lezioni e tutti fossero messi in condizione di
partecipare in modo consapevole e fruttuoso. Dal punto di vista cognitivo talvolta si è manifestata qualche
difficoltà di attenzione e di comprensione concettuale. L’impegno non sempre è stato continuativo. Tuttavia
l’interesse per gli argomenti filosofici è indubbiamente aumentato soprattutto nell’ultimo periodo dell’anno
scolastico. Spesso infatti attualmente gli alunni propongono, discutono, ricercano, si interrogano,
problematizzano, raggiungendo talvolta una buona autonomia di giudizio nonostante una diffusa vivacità
comportamentale e qualche problema di attenzione.
Fondamenti formativi della disciplina in relazione alle finalità educative e alle competenze cognitive
concordate dal Consiglio di Classe
Obiettivi generali
La filosofia è la disciplina che maggiormente è vicina alle richieste di significato sull’esistenza degli uomini
e dell’universo, alle problematiche ed ai tentativi di spiegazione degli enigmi della vita. Ed è per tali motivi
che la filosofia possiede un grande valore formativo ed ha la capacità di stimolare negli alunni in età
adolescenziale un’abitudine alla riflessione, alla meditazione ed alla ricerca, partendo dal presupposto che lo
studio dei grandi pensatori del passato abbia potuto aiutare a trovare le parole per risolvere i problemi del
presente. Infatti, come afferma Edgar Morin ne “La testa ben fatta”, “… la filosofia è innanzitutto una forza
di interrogazione e di riflessione che verte sui grandi problemi della conoscenza e della condizione umana”.
In effetti non vi è nulla di genuinamente umano che possa sfuggire al filosofo, il quale pretende di conoscere
ogni cosa e si interroga su ogni ambito o avvenimento chiedendosi “che cos’è?” e “perché?”. Le domande a
cui la filosofia tenta di dare una risposta riguardano ogni persona indipendentemente dall’età, dal tempo e dal
contesto culturale in cui è inserita e possono essere così formulate: “ da dove veniamo e verso dove
28
andiamo? “, “ che senso ha la nostra esistenza? “, “ come possiamo vivere bene ed essere felici? “, “ che cosa
è giusto e che cosa è sbagliato? “, “ che cos’è la verità e come possiamo raggiungerla? “, “ che valore
dobbiamo dare alle religioni, alle credenze e alla fede? “.
Come scrive Fernando Savater in “Le domande della vita” , “… la filosofia non offre soluzioni, ma risposte,
le quali, pur non annullando le domande, ci permettono di convivere razionalmente con esse, anche se
continueremo a porcele più e più volte (…) Le risposte filosofiche non risolvono i quesiti della realtà (…)
piuttosto coltivano la domanda, mettono in risalto l’essenza di questo domandare e ci aiutano a non smettere
di farlo, a domandare sempre meglio, a umanizzarci nella convivenza perpetua col quesito…”.
L’esperienza filosofica è potuta quindi risultare decisiva in vista dell’obiettivo di educare le nuove
generazioni a esprimere le proprie ragioni mediante l’argomentazione e il dialogo. Il rigore logico a cui i
ragionamenti filosofici aspirano, infatti, ha teso alla creazione di un consenso tra gli interlocutori il più
possibile scevro da pregiudizi di razza, religione, status sociale. Da questo punto di vista, si può affermare
che la scuola di filosofia è potuta diventare anche una “scuola” di libertà e di democrazia, se capace di
educare all’ascolto delle ragioni degli altri e alla corretta formulazione delle proprie. Lo studio della
filosofia, inoltre, ha contribuito fortemente allo sviluppo di uno spirito critico.
PREREQUISITI DELLA DISCIPLINA





Possedere una disposizione d’animo aperta e curiosa verso le origini della civiltà e della cultura e la
scoperta del sapere critico e razionale caratteristico della filosofia;
essere in grado di cogliere la differenza tra discorso fantastico-poetico e discorso argomentativo;
comprendere le caratteristiche peculiari della filosofia (metodo razionale e obiettivo teoretico non
disgiunti dalla prospettiva pratica) rispetto ad altre forme di conoscenza (l’arte, la letteratura, il
mito);
saper valutare la tenuta logica di un argomento e il suo valore di verità (possibile, probabile,
assoluto);
essere in grado di leggere brani selezionati dai trattati filosofici e saperne decifrare il senso generale.
Obiettivi didattici specifici
Conoscenze



gli alunni conoscono il contenuto dei molteplici sistemi filosofici studiati
gli alunni conoscono le caratteristiche del contesto storico-sociale e culturale nel quale i diversi
autori sono vissuti ed hanno operato
gli alunni conoscono il significato dei termini utilizzati, in modo specifico, nel linguaggio filosofico
Competenze



gli alunni sono in grado di correlare le conoscenze acquisite con la propria esperienza personale,
culturale e sociale
gli alunni sono in grado di effettuare collegamenti e confronti tra i diversi sistemi filosofici studiati
gli alunni sono in grado di identificare la derivazione dei diversi modi di pensare presenti nella
società attuale e nel suo pluralismo culturale
Capacità





saper riconoscere le profonde interconnessioni tra filosofia e sapere scientifico, da una parte, e
filosofia e logica, dall’altra;
saper identificare le differenze tra le varie posizioni teoriche;
saper adoperare alcune delle strategie euristiche tipiche del metodo scientifico, come la connessione
tra esperimento e intelletto, l’interpretazione razionale dei dati ottenuti attraverso l’osservazione, la
formulazione di ipotesi e la relativa verifica;
saper distinguere, dal punto di vista logico, gli enunciati che esprimono stati di fatto da quelli che
tendono a suggerire un’interpretazione valoriale della realtà;
saper analizzare un testo semplice, individuandone le idee portanti.
Criteri metodologici
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Alla lezione frontale di tipo partecipativo, che valorizzava la motivazione, si sono alternati frequenti
momenti di discussione e di dialogo cognitivo e formativo, in cui è stata stimolata l’attiva partecipazione
degli studenti, che hanno proposto le loro esperienze e le loro opinioni. Si sottolinea l’importanza di aver
fatto acquisire un patrimonio di conoscenze disciplinari, con le seguenti attività: attività realizzate per mezzo
dei modelli esperienziale, motivazionale ed euristico, “masterylearning” (insegnamento per la padronanza),
lavoro di gruppo, individualizzazione dell’insegnamento, lezione guidata, individuazione di parole-chiave.
E’ stato altresì importante aver fatto acquisire competenze per padroneggiare compiti complessi, con le
seguenti attività: individuazione di “nuclei di contenuti” come centri di interesse e di attenzione; costruzione
di mappe concettuali; trattazione sintetica di argomenti; stimolo del ragionamento logico e dell’espressività.
E’ stato importante anche dotarsi di un metodo ragionato per risolvere situazioni problematiche, con le
seguenti attività: uso del metodo del “problemsolving” (risolvere problemi) e del “learning by doing”
(apprendere attraverso il fare); relazione interattiva positiva con tenuta dell’attenzione; uso del pensiero
convergente.
Si sottolinea infine l’importanza di aver dato spazio alla dimensione autonoma e creativa, con le seguenti
attività: uso del “brainstorming” e del “roleplaying” (giochi di ruolo); stimolo del pensiero divergente.
Il modello valutativo
a) tipologia di verifica:
Verifiche informali in itinere (sondaggi a livello individuale e/o generale):
la valutazione ha voluto essere formativa; interventi personali dei singoli studenti; libere discussioni in classe
Verifiche formalizzate (interrogazioni e prove scritte) come elementi di pari rilevanza ai fini della
certificazione finale dei livelli di preparazione disciplinare:
le verifiche sono state strutturate in relazione alle prove scritte ed orali previste. Esposizione orale e scritta.
Quesiti a risposta singola e a scelta multipla. Quesiti multidisciplinari. Trattazione sintetica dei contenuti
disciplinari studiati.
Per quanto riguarda la valutazione, si è proceduto a una valutazione iniziale (livelli di partenza) in cui sono
vagliati i prerequisiti degli studenti, anche al fine di progettare una corretta programmazione degli obiettivi;
quindi una serie di verifiche/valutazioni in itinere, in cui sono stati registrati i progressi dei discenti nel loro
processo di apprendimento; infine la valutazione sommativa finale, da cui è scaturito il giudizio globale di
fine anno.
E’ stato necessario stimolare il senso di responsabilità e la consapevolezza dei discenti, chiedendo loro di
partecipare ad alcune fasi della valutazione, poiché l’autovalutazione si è proposta come un momento
particolarmente qualificante della relazione didattica, proprio perché in quel momento si giocava una mossa
importante per lo stabilirsi di un rapporto positivo di reciproca fiducia fra docente e discente.
Educativamente importante è stata la riflessione meta- cognitiva: in essa i ragazzi hanno potuto rendersi
conto, sotto la guida del docente, del proprio percorso cognitivo (che cosa hanno imparato, come lo hanno
imparato) e passare eventualmente a considerare l’opportunità di cambiare strategie, qualora quelle seguite
non fossero state risultate efficaci. A tal proposito è stato sovente possibile porre il problema della differenza
tra le aspettative e la realtà di un concreto rendimento e delle difficoltà incontrate.
Importante per lo stabilirsi di un rapporto di fiducia con gli studenti è stata la chiarezza della valutazione e la
certezza dei criteri: ogni voto o giudizio è stato sempre immediatamente comunicato allo studente
interessato, che nel corso dell’intero anno scolastico ha sempre avuto la possibilità di monitorare la
situazione del proprio profitto; i criteri, oggettivi o sommativi e/o tenenti conto della progressione e dei
livelli di partenza, erano stati dichiarati prima dell’inizio della prova.
b) trasparenza della valutazione assegnata nelle verifiche orali: ogni voto o giudizio è stato sempre
immediatamente comunicato allo studente interessato, che nel corso dell’intero anno scolastico ha sempre
avuto la possibilità di monitorare la situazione del proprio profitto; i criteri, oggettivi o sommativi e/o tenenti
conto della progressione e dei livelli di partenza, sono sempre stati dichiarati prima dell’inizio della prova.
CRITERI DI VALUTAZIONE FINALE
Valutazione sommativa finale, nella quale è stata valorizzata la tendenza al miglioramento delle strategie
d’apprendimento, dei risultati conseguiti, della capacità di elaborazione critica delle conoscenze e delle
competenze, della maturità complessiva della personalità.
Preparazione conseguita
La classe ha seguito il programma delle discipline di indirizzo dimostrando interesse e partecipazione che
tuttavia, per alcuni alunni, non sempre sono stati supportati da una motivazione intrinseca allo studio,
all’approfondimento personale e all’elaborazione autonoma dei contenuti. Nel corso dell’anno la classe ha
raggiunto risultati apprezzabili nel profitto (soprattutto nelle verifiche relative a blocchi limitati di
programma). Il rapporto docente-discente è risultato aperto, improntato a fiducia reciproca e collaborazione.
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Strumenti didattici
a) Libri di testo in adozione:
Matilde Pattavina – Roberto Ramoscelli: Orizzonti del pensare 3. Storia della filosofia: autori, testi,
problemi – Tomo I e Tomo II – Gruppo editoriale “il capitello”
b) Dizionari, enciclopedie, riviste, quotidiani, testi disponibili in biblioteca o posseduti dagli alunni,
brani critici e di approfondimento di testi non antologizzati, esercizi, articoli di giornale: tutto il
patrimonio librario della Biblioteca d’Istituto, consultabile in loco o tramite il prestito, purché
consentito
c) Tutto il patrimonio multimediale disponibile nell’Istituto
d) http://it.wikipedia.org/wiki/
Il docente Prof. Luciano Valentini
Scienze della formazione
Presentazione della classe
La classe è composta da 24 alunni. Nonostante una generale maturazione, l’aspetto più problematico del
comportamento della classe è risultato essere la difficoltà a trovare e poi mantenere la giusta concentrazione
indispensabile perché gli alunni potessero ascoltare le lezioni e tutti fossero messi in condizione di
partecipare in modo consapevole e fruttuoso. Dal punto di vista cognitivo talvolta si è manifestata qualche
difficoltà di attenzione e di comprensione concettuale. L’impegno non sempre è stato continuativo. Tuttavia
l’interesse per gli argomenti filosofici è indubbiamente aumentato soprattutto nell’ultimo periodo dell’anno
scolastico. Spesso infatti attualmente gli alunni propongono, discutono, ricercano, si interrogano,
problematizzano, raggiungendo talvolta una buona autonomia di giudizio nonostante una diffusa vivacità
comportamentale e qualche problema di attenzione.
Fondamenti formativi della disciplina in relazione alle finalità educative e alle competenze cognitive
concordate dal Consiglio di Classe
Obiettivi generali
Le scienze della formazione possiedono un fondamentale valore educativo per: la comprensione dei
meccanismi di fondo dell’agire individuale e collettivo; la capacità di comprendere, costruire, criticare
argomentazioni e discorsi; l’attribuzione di significato alle proprie esperienze; la capacità di capire, fare,
prendere decisioni; la progettazione e la scelta efficace del proprio futuro; l’avvio di processi di integrazione
culturale, sociale e lavorativa.
All’interno delle scienze delle scienze della formazione, la storia della pedagogia o, meglio, delle pedagogie
e delle molteplici educazioni è alla base della pratica formativa della nostra società. Tale storia si è via via
arricchita di prospettive nuove, allontanandosi sempre più dal ruolo secondario che ha sempre avuto nei
confronti della storia del pensiero filosofico.
Il sapere pedagogico ha una natura pluridisciplinare, poiché si è istituito uno stretto rapporto fra le scienze
umane in ordine all’analisi e alla progettazione dell’evento educativo. Infatti il soggetto dell’educazione è
un’unità e, pur nella distinzione delle componenti che lo istituiscono, nello stesso tempo è soggetto
pedagogico, psicologico, sociologico, antropologico; è, comunque, una persona, nella propria unicità
psicologica e sociale.
Se il fine formativo è la promozione di personalità dotate di un’adeguata sensibilità educativa e di una
mentalità orientata alla comprensione e all’interpretazione aperta ed articolata della complessità dei processi
di formazione, è evidente a tutti l’importanza dell’impronta formativa dell’insegnamento della pedagogia.
La sociologia è la scienza che studia le strutture sociali, le norme ed i processi che uniscono (e separano) le
persone non solo come individui ma come componenti di associazioni, gruppi ed istituzioni (l’azione
sociale). Il campo di interesse della sociologia spazia dall’analisi dei brevi contatti fra individui anonimi
sulla strada allo studio di processi sociali globali. Pertanto è evidente a tutti l’importanza formativa dello
studio di questa disciplina.
La psicologia (scienza della psiche o della mente) è la disciplina che studia il comportamento degli individui
e i loro processi mentali (il pensiero, la percezione, l’emotività, il linguaggio, ecc…). Tale studio riguarda le
dinamiche interne dell’individuo, i rapporti che intercorrono tra quest’ultimo e l’ambiente, il comportamento
umano ed i processi mentali che intercorrono tra gli stimoli sensoriali e le relative risposte. Attualmente la
psicologia è una disciplina composita, i cui metodi di ricerca vanno da strettamente sperimentali (di
31
laboratorio e sul campo) a etnograficamente orientati (psicologia culturale); da strettamente individuali
(psicofisica, psicoterapia individuale) a metodi con una maggiore attenzione all’aspetto sociale e di gruppo
(psicologia del lavoro con “gruppi focali”). Queste diversità di approccio hanno causato un proliferare di
discipline psicologiche e di matrici culturali che tendono a sostenere punti di vista diversi. Particolarmente
importante per la pedagogia e per l’azione didattica è lo studio della psicologia dell’età evolutiva.
L’antropologia culturale (cioè lo studio delle culture e delle società umane) è uno dei campi
dell’antropologia, lo studio olistico dell’umanità. In particolare essa è la disciplina che ha promosso e
sviluppato la cultura come oggetto di studio scientifico; essa è anche il ramo dell’antropologia che studia le
differenze culturali tra gruppi di umani.
Gli antropologi sostengono che ogni persona ha la capacità di classificare le proprie esperienze, di codificare
simbolicamente tali classificazioni e di insegnare tali astrazioni ad altri. Poiché la cultura viene appresa, le
persone che vivono in luoghi differenti avranno differenti culture. Gli antropologi hanno inoltre sottolineato
che attraverso la cultura le persone possono adattarsi al proprio contesto ambientale in modi non-genetici,
cosicché persone che vivono in contesti ambientali diversi avranno spesso culture differenti, anzi, addirittura
elementi comuni che tra le culture hanno quasi sicuramente significati diversi.
Secondo il britannico Tylor la definizione di cultura, in senso antropologico, “presa nel suo più ampio
significato etnografico è quell’insieme complesso che include il sapere, le credenze, l’arte, la morale, il
diritto, il costume e ogni altra competenza e abitudine acquisita dall’uomo in quanto membro della società.”
E’ evidente che l’antropologia culturale ha una profonda impronta formativa in quanto aiuta a far
comprendere ai discenti la varietà e la diversità dei modi di vita e di pensiero che hanno caratterizzato (e
caratterizzano) in ogni tempo e luogo l’esistenza dei gruppi umani: tutto ciò è un invito al rispetto della
pluralità delle culture, è una lezione di democrazia e di accettazione dell’altro.
PREREQUISITI DELLE DISCIPLINE




Possedere una disposizione d’animo aperta e curiosa nei confronti della storia della pedagogia e dei
risultati scientifici dell’antropologia culturale, della psicologia, della sociologia.
Possedere una disposizione d’animo aperta e curiosa verso le origini della civiltà e della cultura e la
scoperta del sapere critico e razionale caratteristico delle scienze della formazione.
Comprendere le caratteristiche peculiari delle scienze della formazione rispetto ad altre forme di
conoscenza (l’arte, la letteratura, il mito).
Essere in grado di leggere brani selezionati dai trattati di psicologia, pedagogia, sociologia ed
antropologia culturale e saperne decifrare il senso generale.
Obiettivi didattici specifici
.Gli alunni hanno acquisito una conoscenza sicura ed articolata del processo di funzionamento dei differenti
sistemi educativi, l’abitudine a contestualizzare i fenomeni educativi nella loro complessità storica, sociale,
istituzionale e culturale. Inoltre sanno individuare la valenza pedagogica e lo spessore educativo nelle figure
professionali preposte alla formazione al servizio nei diversi ambiti sociali. Hanno infine acquisito la
consapevolezza delle aree di competenza degli indirizzi e delle attività professionali attorno a cui si
sviluppano la ricerca e l’applicazione dell’antropologia culturale, della psicologia, della sociologia.
Conoscenze



gli alunni conoscono il contenuto delle molteplici scuole di pensiero riguardanti le discipline studiate
gli alunni conoscono le caratteristiche del contesto storico-sociale e culturale nel quale i diversi
autori sono vissuti ed hanno operato
gli alunni conoscono il significato dei termini utilizzati, in modo specifico, nel linguaggio delle
singole discipline
Competenze



gli alunni sono in grado di correlare le conoscenze acquisite con la propria esperienza personale,
culturale e sociale
gli alunni sono in grado di effettuare collegamenti e confronti tra le diverse disciplinestudiate
gli alunni sono in grado di identificare la derivazione dei diversi modi di pensare presenti nella
società attuale e nel suo pluralismo culturale
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Capacità
saper riconoscere le profonde interconnessioni tra le diverse discipline studiate;




saper identificare le differenze tra le varie posizioni teoriche;
saper adoperare alcune delle strategie euristiche tipiche del metodo scientifico, come la connessione
tra esperimento e intelletto, l’interpretazione razionale dei dati ottenuti attraverso l’osservazione, la
formulazione di ipotesi e la relativa verifica;
saper distinguere, dal punto di vista logico, gli enunciati che esprimono stati di fatto da quelli che
tendono a suggerire un’interpretazione valoriale della realtà;
saper analizzare un testo semplice, individuandone le idee portanti.
Criteri metodologici
Alla lezione frontale di tipo partecipativo, che valorizzava la motivazione, si sono alternati frequenti
momenti di discussione e di dialogo cognitivo e formativo, in cui è stata stimolata l’attiva partecipazione
degli studenti, che hanno proposto le loro esperienze e le loro opinioni. Si sottolinea l’importanza di aver
fatto acquisire un patrimonio di conoscenze disciplinari, con le seguenti attività: attività realizzate per mezzo
dei modelli esperienziale, motivazionale ed euristico, “masterylearning” (insegnamento per la padronanza),
lavoro di gruppo, individualizzazione dell’insegnamento, lezione guidata, individuazione di parole-chiave.
E’ stato altresì importante aver fatto acquisire competenze per padroneggiare compiti complessi, con le
seguenti attività: individuazione di “nuclei di contenuti” come centri di interesse e di attenzione; costruzione
di mappe concettuali; trattazione sintetica di argomenti; stimolo del ragionamento logico e dell’espressività.
E’ stato importante anche dotarsi di un metodo ragionato per risolvere situazioni problematiche, con le
seguenti attività: uso del metodo del “problemsolving” (risolvere problemi) e del “learning by doing”
(apprendere attraverso il fare); relazione interattiva positiva con tenuta dell’attenzione; uso del pensiero
convergente.
Si sottolinea infine l’importanza di aver dato spazio alla dimensione autonoma e creativa, con le seguenti
attività: uso del “brainstorming” e del “roleplaying” (giochi di ruolo); stimolo del pensiero divergente.
Il modello valutativo
a) tipologia di verifica:
Verifiche informali in itinere (sondaggi a livello individuale e/o generale):
la valutazione ha voluto essere formativa; interventi personali dei singoli studenti; libere discussioni in classe
Verifiche formalizzate (interrogazioni e prove scritte) come elementi di pari rilevanza ai fini della
certificazione finale dei livelli di preparazione disciplinare:
le verifiche sono state strutturate in relazione alle prove scritte ed orali previste. Esposizione orale e scritta.
Quesiti a risposta singola e a scelta multipla. Quesiti multidisciplinari. Trattazione sintetica dei contenuti
disciplinari studiati.
Per quanto riguarda la valutazione, si è proceduto a una valutazione iniziale (livelli di partenza) in cui sono
vagliati i prerequisiti degli studenti, anche al fine di progettare una corretta programmazione degli obiettivi;
quindi una serie di verifiche/valutazioni in itinere, in cui sono stati registrati i progressi dei discenti nel loro
processo di apprendimento; infine la valutazione sommativa finale, da cui è scaturito il giudizio globale di
fine anno.
E’ stato necessario stimolare il senso di responsabilità e la consapevolezza dei discenti, chiedendo loro di
partecipare ad alcune fasi della valutazione, poiché l’autovalutazione si è proposta come un momento
particolarmente qualificante della relazione didattica, proprio perché in quel momento si giocava una mossa
importante per lo stabilirsi di un rapporto positivo di reciproca fiducia fra docente e discente.
Educativamente importante è stata la riflessione meta- cognitiva: in essa i ragazzi hanno potuto rendersi
conto, sotto la guida del docente, del proprio percorso cognitivo (che cosa hanno imparato, come lo hanno
imparato) e passare eventualmente a considerare l’opportunità di cambiare strategie, qualora quelle seguite
non fossero state risultate efficaci. A tal proposito è stato sovente possibile porre il problema della differenza
tra le aspettative e la realtà di un concreto rendimento e delle difficoltà incontrate.
Importante per lo stabilirsi di un rapporto di fiducia con gli studenti è stata la chiarezza della valutazione e la
certezza dei criteri: ogni voto o giudizio è stato sempre immediatamente comunicato allo studente
interessato, che nel corso dell’intero anno scolastico ha sempre avuto la possibilità di monitorare la
situazione del proprio profitto; i criteri, oggettivi o sommativi e/o tenenti conto della progressione e dei
livelli di partenza, erano stati dichiarati prima dell’inizio della prova.
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b) trasparenza della valutazione assegnata nelle verifiche orali: ogni voto o giudizio è stato sempre
immediatamente comunicato allo studente interessato, che nel corso dell’intero anno scolastico ha sempre
avuto la possibilità di monitorare la situazione del proprio profitto; i criteri, oggettivi o sommativi e/o tenenti
conto della progressione e dei livelli di partenza, sono sempre stati dichiarati prima dell’inizio della prova.
CRITERI DI VALUTAZIONE FINALE
Valutazione sommativa finale, nella quale è stata valorizzata la tendenza al miglioramento delle strategie
d’apprendimento, dei risultati conseguiti, della capacità di elaborazione critica delle conoscenze e delle
competenze, della maturità complessiva della personalità.
Preparazione conseguita
La classe ha seguito il programma delle discipline di indirizzo dimostrando interesse e partecipazione che
tuttavia, per alcuni alunni, non sempre sono stati supportati da una motivazione intrinseca allo studio,
all’approfondimento personale e all’elaborazione autonoma dei contenuti. Nel corso dell’anno la classe ha
raggiunto risultati apprezzabili nel profitto (soprattutto nelle verifiche relative a blocchi limitati di
programma). Il rapporto docente-discente è risultato aperto, improntato a fiducia reciproca e collaborazione.
Strumenti didattici
a)Libri di testo in adozione:
Renzo Tassi: Itinerari pedagogici 3 - quarta edizione - ZanichelliAvalle, Maranzana, Sacchi: Corso di
scienze sociali. Socializzazione e società 3 (seconda edizione) - Zanichelli
b) Dizionari, enciclopedie, riviste, quotidiani, testi disponibili in biblioteca o posseduti dagli alunni, brani
critici e di approfondimento di testi non antologizzati, esercizi, articoli di giornale: tutto il patrimonio librario
della Biblioteca d’Istituto, consultabile in loco o tramite il prestito, purché consentito
c) Tutto il patrimonio multimediale disponibile nell’Istituto
d) http://it.wikipedia.org/wiki/
Il docente
Prof. Luciano Valentini
Matematica
II Piano nasce dal confronto fra i colleghi del medesimo dipartimento disciplinare; il confronto è teso a
favorire una compiuta e condivisa consapevolezza teorica, che deve supportare la piena libertà
d'insegnamento del singolo docente, nella creativa ricerca di una puntuale e raffinata cura dei dettagli
costitutivi l'atto della comunicazione educativa, nel contesto dato di ogni specifica classe.
SITUAZIONE DELLA CLASSE E PREPARAZIONE CONSEGUITA
La classe all’inizio del percorso scolastico era caratterizzata da scarsa adattabilità alle elementari regole di
comportamento richieste, da diffuse e consistenti criticità nelle conoscenze e competenze matematiche
pregresse e dalla mancanza di un metodo di studio. Nel corso del tempo gli aspetti negativi inerenti il
comportamento non solo sono stati superati ma si è instaurato un proficuo dialogo sia sul piano educativo sia su
quello umano. Per quanto riguarda l’aspetto meramente disciplinare, le carenze pregresse, insieme ad una
metodologia di studio inadeguata, hanno condizionato fortemente l’esito del percorso scolastico successivo. Ciò
nonostante, soprattutto nell’ultimo biennio, gli studenti hanno maturato motivazione, partecipazione e
coinvolgimento all’attività didattica che ha permesso a una parte della classe un accettabile superamento dei
limiti evidenziati e ad una parte più esigua il conseguimento di un apprezzabile profitto. L’impegno
sicuramente speso nello studio della disciplina in alcuni casi non è stato sufficiente a superare le oggettive
difficoltà evidenziate.
E’ stato attivato un corso pomeridiano, da me tenuto, volto a consolidare le conoscenze e le competenze
acquisite nel corso dell’anno; il corso, aperto a tutta la classe, ha visto la partecipazione di un consistente
gruppo di studenti ed un’apprezzabile assiduità.
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METODOLOGIA E STRUMENTI DIDATTICI
Viste le caratteristiche della classe, dove se ne è presentata l’opportunità, i contenuti sono stati talvolta
semplificati e trattati nelle linee essenziali pur mantenendo la completezza del programma.
La metodologia adottata ha tenuto in considerazione l’alternanza della situazione di ruolo nella
comunicazione con l'allievo, che consiste nelle modalità: di tipo riassuntivo (che prevede anche la correzione
puntuale dei compiti assegnati), di esposizione, di discussione, di riepilogo; nonchè nel fornire indicazioni
per lo studio individuale.
L’introduzione di nuovi argomenti è stata costantemente preceduta da una sintesi dei contenuti trattati in
precedenza e da chiarimenti puntuali su richiesta da parte degli studenti.
Gli argomenti sono stati trattati evitando applicazioni troppo complesse e limitatamente a semplici casi
significativi, facendo spesso ricorso anche ad un approccio intuitivo e meno formale dei concetti studiati. Il
libro di testo adottato è: “Corso base blu di matematica 2.0 “ di M. Bergamini, A. Trifone, G. Barozzi (2011),
vol.5, Ed. Zanichelli
MODALITA’ DI VERIFICA E CRITERI DI VALUTAZIONE FINALE
Le modalità di verifica sono state: prove scritte, test a risposta aperta e/o chiusa con valore di prova orale,
verifiche orali. E’ stata fatta distinzione tra profitto e valutazione globale.
La valutazione globale tiene in considerazione: le conoscenze acquisite, le abilità raggiunte, l’impegno, la
partecipazione all’attività didattica, il progresso, il metodo di studio.
La scala di valutazione comprende la gamma di voti da 3 a 10.
L’insegnante
Assunta Fabbrini
Fisica
II Piano nasce dal confronto fra i colleghi del medesimo dipartimento disciplinare; il confronto è teso a
favorire una compiuta e condivisa consapevolezza teorica, che deve supportare la piena libertà
d'insegnamento del singolo docente, nella creativa ricerca di una puntuale e raffinata cura dei dettagli
costitutivi l'atto della comunicazione educativa, nel contesto dato di ogni specifica classe.
SITUAZIONE DELLA CLASSE E PREPARAZIONE CONSEGUITA
La classe ha evidenziato alcune difficoltà nello studio della fisica nel corso del triennio ed in modo particolare
nel corrente anno scolastico vista la complessità degli argomenti trattati.
L’atteggiamento è stato senz’altro propositivo, la maggior parte degli studenti ha infatti mostrato responsabiltà
e serietà nell’affrontare lo studio della disciplina seppure nella consapevolezza delle difficoltà riferibili in parte
a scarse attitudini individuali ed in parte ad un metodo di studio non adeguato.
Nonostante l’impegno mediamente dimostrato dalla classe, si evidenzia ancora una difficoltà a far proprio un
metodo di studio che consenta di superare gli aspetti meramente conoscitivi ai quali occorre attribuire significati
sostanziali. Una parte della classe, tuttavia, mostra di aver raggiunto un’ accettabile conoscenza dei contenuti
trattati, mentre per alcuni la preparazione complessiva appare in alcuni aspetti non del tutto completa.
METODOLOGIA E STRUMENTI DIDATTICI
I contenuti sono stati trattati nelle linee essenziali, privilegiando l’aspetto qualitativo ed evitando tecnicismi e
strumenti matematici troppo complessi. La metodologia adottata ha tenuto in considerazione l’alternanza
della situazione di ruolo nella comunicazione con l'allievo, che consiste nelle modalità: di tipo riassuntivo
(che prevede anche la correzione puntuale dei compiti assegnati), di esposizione, di discussione, di
riepilogo; nonchè nel fornire indicazioni per lo studio individuale. L’introduzione di nuovi argomenti è stata
costantemente preceduta da una sintesi dei contenuti trattati in precedenza e da chiarimenti puntuali su
richiesta da parte degli studenti. Con tale modalità è stato effettuato un recupero in itinere nel corso
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dell’intero anno scolastico. Le lezioni sono state talvolta supportate dalla visione del DVD che correda il
libro di testo.
MODALITA’ DI VERIFICA E CRITERI DI VALUTAZIONE FINALE
Le modalità di verifica sono state: prove scritte, test a risposta aperta e/o chiusa con valore di prova orale,
verifiche orali. E’ stata fatta distinzione tra profitto e valutazione globale.
La valutazione globale tiene in considerazione: le conoscenze acquisite, le abilità raggiunte, l’impegno, la
partecipazione all’attività didattica, il progresso, il metodo di studio.
La scala di valutazione comprende la gamma di voti da 3 a 10.
L’insegnante
Assunta Fabbrini
Multimedia
Ho iniziato ad operare in questa classe alla fine di Gennaio in sostituzione della professoressa Rosella
Ancona. Le attività riguardanti la materia Multimedia si sono svolte nella sala informatica ed a loro sono
state dedicate due ore settimanali di cui una in compresenza con la docente di Fisica Fabbrini. Nel primo
quadrimestre era stato avviato e portato a buon punto un progetto di lavoro: i ragazzi divisi in cinque gruppi
hanno lavorato alla realizzazione di un sito ad argomento scientifico. Il mio lavoro nel secondo quadrimestre
è consistito nella supervisione della chiusura del progetto, curando in special modo il contenuto dei siti, nella
sua valutazione concordata con la collega, e nell’aiuto e valutazione del lavoro di presentazione in power
point della tesina finale, attività individuale e facoltativa.
Per la scarsità del tempo a disposizione non è stato possibile istaurare un rapporto di conoscenza fiducia e
collaborazione con il gruppo classe, il lavoro si è svolto comunque serenamente così come serena è stata la
collaborazione con la collega Fabbrini.
Professor Antonio De Dominicis.
Scienze sperimentali – geografia generale e astronomica
Durante tutto il corso dell’anno, la classe ha mostrato una discreta attenzione alle lezioni, anche se non
sempre la partecipazione è stata vivace e interessata.
Gli obiettivi disciplinari da raggiungere sono stati ampiamente semplificati per il raggiungimento del
successo formativo di tutti, ma nonostante ciò si registrano lacune non colmate da parte di alcuni alunni.
In relazione alla programmazione iniziale sono stati conseguiti i seguenti obiettivi in termini di:
CONOSCENZE La maggior parte degli alunni dimostra un sufficiente livello di conoscenze sugli argomenti
trattati, con punte di profitto buono per alcuni studenti che hanno mantenuto un costante impegno durante
tutto l’anno.
Alcuni studenti, a causa dello scarso impegno individuale, presentano un mediocre livello di conoscenze.
Alcuni itinerari didattici previsti (Storia della Terra; atmosfera, climatologia, evoluzione geologica nell’area
mediterranea) non sono stati trattati per riduzione delle ore effettive di lezione (partecipazione ad altre
attività scolastiche programmate, quali giornata della Memoria, festa di Carnevale, gita scolastica, giornata di
orientamento universitario, giornata dell’arte etc..), per necessità di spiegazioni ripetute e per aumento delle
ore dedicate allo studio di altre unità didattiche.
COMPETENZE:
La competenza lessicale è generalmente collegata al livello di conoscenze conseguite: mentre alcuni studenti
si mostrano capaci di riorganizzazione personale dei contenuti disciplinari, molti altri mostrano difficoltà
nella esposizione orale, nella padronanza della terminologia specifica e nella costruzione di una efficace
sintesi.
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CAPACITA’:
Alcuni alunni dimostrano di aver sviluppato una visione sistemica dei fenomeni naturali, sostenuta da uno
studio costante durante il corso di tutto l’anno, invece molti altri hanno studiato in maniera piuttosto
superficiale ed evidenziano difficoltà nella capacità di analisi, di sintesi, di collegamento e di rielaborazione
personale
Nel complesso il lavoro è stato mantenuto diligentemente scolastico, guidato dal libro di testo e dagli appunti
delle spiegazioni, con pochi ampliamenti su fonti diverse.
METODI E STRUMENTI
Il lavoro è stato svolto tramite lezioni frontali, impostate quanto possibile in modo problematico, stimolando
la partecipazione attiva da parte degli studenti e sollecitando l’individuazione e la sistemazione di dati e
prove, la deduzione e la comprensione di ipotesi e possibili spiegazioni. Oltre al libro di testo sono stati
utilizzati campioni e audiovisivi a disposizione quale materiale didattico di Scienze dell’Istituto.
Brevi verifiche formative con domande hanno permesso di valutare la comprensione dei nuovi contenuti, con
eventuale sostegno o rinforzo tramite ulteriori spiegazioni in caso di comprensione incompleta.
PROVE DI VERIFICA E ATTIVITA DI SOSTEGNO
La verifica formativa, oltre che di sistematiche domande, della correzione comune delle verifiche sul testo, della
partecipazione alle interrogazioni dei compagni, si è avvalsa di ogni circostanza e situazione in cui si è potuto
discutere, chiarire, correggere, approfondire i concetti individuati, collegandoli e sistemandoli in un quadro
globale di conoscenze
La verifica sommativa è stata attuata attraverso le modalità e gli strumenti sotto elencati:
1) colloquio con la classe attraverso domande a risposta breve, ripetute e frequenti (per verificare
attenzione, continuità nello studio, conoscenze di termini, fatti, fenomeni, leggi e definizioni)
2) verifiche scritte sottoforma di test a risposta multipla e quesiti a risposta breve per verificare in tempi
rapidi le conoscenze sugli specifici argomenti
3) colloquio individuale per accertare la conoscenza-comprensione di fatti e fenomeni, le capacità di
analisi, sintesi, di collegamento, di rielaborazione personale e di esposizione
A disposizione della commissione sono depositate in segreteria le prove di verifica effettuate durante l’anno
scolastico.
Nella valutazione di ogni studente, oltre al grado delle conoscenze, delle competenze e delle abilità, è stato
tenuto conto della partecipazione alla vita scolastica, dell’impegno e della capacità di autonomia nel lavoro.
ATTIVITA’ INTEGRATIVE
La classe ha visitato il Planetario di Firenze.
L’insegnante Barbara Cavallini
Disegno e storia dell’arte
Le lezioni, incentrate esclusivamente sulla Storia dell’Arte, si sono svolte selezionando argomenti ed
aspetti che si sono mostrati, in un rapporto duttile con la classe, i più rispondenti a stimolare
l’acquisizione delle lezioni ed una crescita della sensibilità estetica e comunicativa.
Le informazioni sugli argomenti proposti sono stati fornite attraverso la lezione frontale, la lettura
guidata di opere d’arte, l’uso dei mezzi multimediali.
Alcuni aspetti ed alcuni autori del programma sono stati maggiormente approfonditi.
Le ore di compresenza si sono incentrate su alcuni temi che accumunano le discipline della Storia
dell’arte e di Filosofia e sono state approfondite le teorie sui colori e sulla percezione visiva presenti
nell’Ottocento e nel Novecento.
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In base alla scelta fatta di approfondire soprattutto la conoscenza dell’arte del Novecento, si è
proceduto alle informazioni essenziali ed indispensabili per le tendenze artistiche ed i protagonisti del
periodo che va dalla seconda metà del Settecento alla prima metà dell’Ottocento per concentrarsi
sugli aspetti fondamentali del periodo racchiuso fra gli ultimi anni dell’ Ottocento e gli anni Trenta
del secolo scorso. Le lezioni si sono soffermate in modo particolare sul Postimpressionismo, sulle
Prime Avanguardie (1904-1914) e sulle Seconde Avanguardie, sul Surrealismo.
FINALITA’ PERSEGUITE
Sviluppo della comprensione del significato “poetico” insito nelle opere d’arte e della capacità di
decifrare il codice linguistico delle forme e dei colori attraverso la lettura di singole opere.
Sviluppo della capacità di valutarne i nessi con aspetti del pensiero filosofico e del contesto storico e
sociale coevo.
VALUTAZIONE
Interrogazioni, test (tip. C), saggi scritti (tip. B), compilazione schede critiche e partecipazione al
confronto in classe.
RISULTATI RAGGIUNTI
La classe si è mostrata nella maggioranza dei suoi componenti in grado di raggiungere sotto il profilo
delle CONOSCENZE, delle COMPETENZE e delle CAPACITA’ risultati apprezzabili. Buoni in
alcuni elementi.
La classe in una parte esigua dei suoi componenti si mostra carente sotto il profilo strettamente
scolastico per motivi di scarso interesse e per poca propensione allo studio..
Una parte consistente degli altri alunni mostra una maggiore applicazione nello studio pur non
evidenziando un elevato interesse nell’approfondimento della disciplina.
Un numero apprezzabile di alunni evidenzia interesse per gli argomenti svolti ed un proficuo
approfondimento e rielaborazione non sempre sostenuto da una costante ed assidua propensione allo
studio. Tuttavia va sottolineato come questi alunni hanno mostrato nell’approccio alle tematiche
dell’arte contemporanea coinvolgimento e passione.
Il comportamento disciplinare della maggioranza degli alunni è apprezzabile, sebbene in un numero
non esiguo non sia stato del tutto superato il comportamento poco scolarizzato evidenziato fin
dall’inizio del corso di studi..
Prof. Gentilini Marcello
Scienze motorie e sportive
La classe si è presentata fin dall’inizio disponibile al dialogo ed al lavoro in palestra e ciò ha permesso di
svolgere le attività motorie in un clima sereno e partecipato.
Gli alunni, abbastanza vivaci, si sono tuttavia dimostrati sempre corretti durante i trasferimenti dalla scuola
alla palestra, ed hanno partecipato alle lezioni in modo costruttivo e propositivo impegnandosi sia nella parte
pratica che in quella teorica.
Le capacità motorie degli studenti, nella totalità dei casi si sono ben sviluppate ed affinate pur partendo da
livelli abbastanza diversificati; un gruppo, in particolare, ha conseguito ottime competenze.
Sul piano della socializzazione gli studenti risultano uniti e dimostrano piacere nel praticare insieme i giochi
sportivi proposti.
Molti di loro hanno partecipato nel quinquennio alle varie attività del Centro Sportivo Scolastico con buoni
risultati ed alcuni si sono distinti nelle manifestazioni sportive dei Campionati Studenteschi.
In relazione alla programmazione curricolare sono stati conseguiti i seguenti obiettivi in termini di:
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Conoscenze: gli studenti hanno acquisito le conoscenze fondamentali sugli sport individuali (Atletica
Leggera, Ginnastica) e i giochi di squadra praticati durante le lezioni.
Conoscono gli schemi basilari dei giochi sportivi (Pallavolo, Pallacanestro, Calcio a 5) la divisione dei ruoli,
l’attacco, la difesa, il ruolo e l’inversione del ruolo nei giochi tradizionali.
Hanno acquisito conoscenze sulla teoria dell’allenamento, sulle capacità motorie coordinative e condizionali
e sui metodi di allenamento per svilupparle.
Conoscono i grandi ed i piccoli attrezzi e li sanno usare.
Hanno approfondito alcune tematiche relative al benessere ed alla tutela della salute anche con l’intervento di
esperti esterni.
Competenze:gli studenti riescono a praticare i giochi sportivi rispettando le regole; riescono molto bene in
quelle che sono le esercitazioni individuali e di gruppo. Hanno una buona educazione e rispetto delle regole e
sono leali mentre giocano. Hanno un buon rispetto del materiale scolastico e delle attrezzature sportive.
Capacità: Gli studenti sanno osservare, ascoltare gli altri, sanno lavorare insieme ai compagni
(collaborazione) ed hanno raggiunto un buon grado di socializzazione. Sanno capire la differenza che c’è tra
la “forma” e la “sostanza”. Sanno confrontasi lealmente. Sono in grado di lavorare in perfetta autonomia su
tematiche di carattere culturale che riguardano l’attività sportiva da un punto di vista critico. Hanno
evidenziato, nei test motori, delle buone capacità fisiche.
Metodologie Le lezioni pratiche si sono svolte presso la palestra “V. Alfieri” in via B. Tolomei, con
trasferimenti in pullman riservato.
Sono state effettuate esercitazioni individuali, a coppie e di gruppo in un clima gioioso e ludico.
Abbiamo utilizzato tutti gli attrezzi codificati disponibili in palestra ( palloni di varie dimensioni, funicelle e
racchette da Badminton, palle medicinali).
Per la parte teorica si è fatto uso del libro di testo “Corpo Movimento Sport” ed. Markes.
Tipologie delle prove di verifica
Sono state svolte delle esercitazioni pratiche, autovalutazioni, osservazioni reciproche e verifiche formative,
test motori.
Le varie attività in palestra ed all’aria aperta hanno permesso di osservare e valutare i comportamenti degli
allievi tenendo conto della situazione di partenza e del bagaglio motorio di ognuno di loro.
Durante i giochi sportivi collettivi ed individuali, si sono evidenziati il grado di cooperazione nel gruppo, la
marginalità, la leadership, l’impegno, l’interesse, l’educazione, l’autocontrollo, il rispetto delle regole,
dell’ambiente e del materiale scolastico che tutti gli alunni sono riusciti a raggiungere.
Prof. Riccardo Ferrari
Siena, 7 maggio 2013
Per il Consiglio di Classe
Il coordinatore Prof. Luciano Valentini
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