Istituto di Istruzione Superiore E.S. Piccolomini Esame di Stato a.s. 2012 /2013 LICEO DELLA FORMAZIONE DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DELLA CLASSE VB Composizione del Consiglio di Classe: Disciplina IRC Italiano Latino Storia Inglese Filosofia Scienze della Formazione Matematica Fisica Multimedia Scienze sperimentali Disegno e Storia dell’Arte Educazione motoria Docente Maffei Silvia Fabio Nicoletta Bartalozzi Lucia Fabio Nicoletta* Cantiello Linda Valentini Luciano* Valentini Luciano Fabbrini Assunta FabbriniAssunta Ancona Rosa Laura (suppl.: De Dominicis Antonio) Cavallini Barbara Gentilini Marcello* Ferrari Riccardo * commissario interno Documento deliberato in data 7 Maggio 2013 Indice del documento 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. PRESENTAZIONE DEL LICEO DELLA FORMAZIONE PRESENTAZIONE DELLA CLASSE PREPARAZIONE CONSEGUITA ATTIVITA’ INTEGRATIVE AL PERCORSO CURRICULARE SITUAZIONI DI INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO MODELLO VALUTATIVO GRIGLIE DI VALUTAZIONE RELAZIONI FINALI SINGOLE DISCIPLINE 1 1. Presentazione del LICEO DELLA FORMAZIONE Il Liceo della Formazione “S.Caterina da Siena”, autorizzato dal Ministero della Pubblica Istruzione nel 1999, sostituisce i precedenti indirizzi Magistrale e Pedagogico Sociale; aggregata al Liceo Ginnasio dall’a.s. 1997/98, attualmente è sezione associata dell’Istituto di Istruzione Superiore “E.S.Piccolomini”, insieme alle sezioni Liceo Classico, Liceo Linguistico “R. Lambruschini” di Montalcino, Istituto d’Arte “Duccio di Buoninsegna “ di Siena. Nel curricolo scolastico liceale le discipline fondanti delle scienze sociali ( psicologia, pedagogia, sociologia, antropologia culturale) sono affiancate dalle materie di ambito umanistico, storico – filosofico, artistico, e completate dalle discipline scientifiche (matematica, fisica, informatica, scienze naturali ); l’educazione giuridico – economica nel primo biennio e lo studio dei nuovi linguaggi nella materia di Multimedia arricchiscono la base culturale contribuendo alla formazione di figure professionali che potranno operare in agenzie formative, nel supporto alla persona, nei servizi sociali, animazione ed organizzazione culturale. Il quadro orario prevede settimanalmente unità di lezione di 60 minuti in 5 giorni e di 50 minuti in un giorno, in totale 31unità settimanali per i cinque anni ; nelle classi del triennio risultano così suddivise: MATERIE IRC Ed.fisica Italiano CLASSE III 1 2 4 Latino Storia Inglese Filosofia 2 2 3 2 + 1 ora in compresenza con scienze della formazione 3 + 1 ora in compresenza 4 + 1 ora in compresenza con filosofia con multimedia Scienze della formazione CLASSE IV 1 2 3 + 1ora in compresenza con disegno e storia dell’arte 2 2 3 2 Matematica Fisica 3 2 3 2 Scienze Disegno e storia dell’arte 2 1 2 1 + 1ora in compresenza con italiano Multimedia 1 + 1 ora in compresenza con musica Musica 1 + 1ora in compresenza con multimedia 1 1 + 1ora in compresenza con scienze della formazione 1 Strumento musicale (facoltativo) CLASSE V 1 2 4 2 2 3 2 4 + 1 ora di compresenza con disegno e storia dell’arte 3 2 + 1 ora in compresenza con multimedia 2 1 + 1ora in compresenza con scienze della formazione 1 + 1 ora in compresenza con fisica ---- 1 Fanno parte del curricolo del Liceo della Formazione: 1. l’insegnamento di Multimedia, che in generale tende a rafforzare le competenze comunicative degli studenti con l’uso integrato dei linguaggi verbali, visivi e sonori. Esso riguarda in particolare il cinema nella classe III e l’utilizzo di linguaggi iconici, multimediali, verbali e non verbali nella comunicazione didattico-formativa nella classe IV; infine, nella classe V assicura in particolare l’approfondimento di moduli di fisica sperimentale relativamente a uno dei quali ogni alunno, avendo aperto un sito, ha curato una presentazione in forma multimediale interattiva (ipertesto); 2 2. le attività didattiche in compresenza, per un’ora settimanale ciascuna (vedi la tabella sopra riportata), che educano all’utilizzo di strumenti logici e linguistici diversi nella soluzione di problemi comuni a più materie. Oltre a quelle già descritte sopra, sono state svolte le seguenti attività: - in III, nella compresenza tra Filosofia e Scienze della Formazione ( lettura diretta di un classico della Filosofia); - in IV, nella compresenza tra Italiano e Disegno e storia dell’arte, una ricerca sull’arte applicata alla letteratura con l’analisi degli ideali della bellezza e dell’abbigliamento femminili nei sec. 1400-1500 ed oltre nell’Arte e nella Letteratura; - in IV, nella compresenza tra Multimedia e Scienze della Formazione, la lettura e l’analisi di vari spot pubblicitari televisivi con produzione di uno spot di pubblicità progresso (Progetto: “Dentro uno spot”); - in V, nelle ore di compresenza tra Scienze della Formazione e Disegno e storia dell’arte e tra Multimedia e Fisica, si è ritenuto opportuno facilitare l’apprendimento delle due discipline attraverso collegamenti ed approfondimenti riguardanti le discipline stesse anche in funzione della preparazione all’esame; - sempre in V, nell’ora di compresenza tra Multimedia e Fisica, attraverso un lavoro di gruppi, è stato elaborato e realizzato un sito web Per gli anni scolastici 2008/09, 2009/2010, 2010/2011, 2011/2012 la tradizionale suddivisione in 2 quadrimestri è stata sostituita da un trimestre e un pentamestre, con scrutini trimestrali a Dicembre e finali a Giugno. L’anno scolastico 2012/2013, a differenza degli anni precedenti, ha avuto un primo ed un secondo quadrimestre, con scrutini a inizio Febbraio e a Giugno. 2. Presentazione della Classe a) percorso educativo-didattico nel quinquennio La classe è attualmente formata da 24 alunni, di cui 20 appartenenti al gruppo fin dalla prima classe,una inseritasi in seconda per ripetenza, due inseritisi in terza per ripetenza, uno in quarta, proveniente da altro istituto, e una in quinta, proveniente da altro Istituto; nella classe prima c’è stato il ritiro di un alunno, in seconda la non ammissione di tre alunni alla classe successiva, in terza la non ammissione di un alunno alla classe successiva, in quarta la non ammissione di due alunni alla classe successiva. Parte dei docenti del Consiglio di Classe ha seguito il percorso scolastico degli alunni fin dalla prima classe, mentre altri sono presenti negli anni del triennio con la seguente continuità: Disciplina IRC Italiano Latino Storia Inglese Filosofia Scienze della Formazione Matematica Fisica Multimedia Scienze sperimentali Disegno e Storia dell’Arte Educazione motoria 3 classe 4 classe Maffei Silvia * Fabio Nicoletta Bartalozzi Lucia Fabio Nicoletta Papini Valentini Luciano* Tassoni Leandro Fabbrini Assunta* Fabbrini Assunta Fusai Marta 5 classe Maffei Silvia* Fabio Nicoletta Bartalozzi Lucia Fabio Nicoletta Cantiello Linda Valentini Luciano* Valentini Luciano Fabbrini Assunta* FabbriniAssunta Frati Federico Cavallini Barbara Poli Giancarlo Ferrari Riccardo* Cavallini Barbara Gentilini Marcello Ferrari Riccardo* Maffei Silvia* Fabio Nicoletta Bartalozzi Lucia Fabio Nicoletta Cantiello Linda Valentini Luciano* Valentini Luciano Fabbrini Assunta* Fabbrini Assunta Ancona Rosa Laura (suppl.:De Martinis Antonio) Cavallini Barbara Gentilini Marcello Ferrari Riccardo* * docenti del Consiglio di Classe fin dalla prima classe Il nucleo originario della classe (26 alunne ) si è ridotto dalla classe prima a causa di ritiro (1 alunna) e di non promozione ( 6 alunne). 3 Il percorso educativo dell’attuale gruppo è stato regolare, con la necessità per alcune alunne di recuperare carenze in una o più materie che sono così riassunte per anno scolastico dalla prima classe: Anno scolastico 2008/09 classe prima: 6 alunni di cui, con debito formativo, 1 a diritto, 3 in matematica, 1 in matematica e diritto, 1 in latino. Anno scolastico 2009/10 classe seconda: 12 alunni di cui, con debito formativo,1 in matematica, 1 in matematica e latino, 10 in latino. Anno scolastico 2010/11 classe terza: 6 alunni, di cui, con debito formativo, 4 in matematica, 1 in fisica, 1 in matematica e fisica. Anno scolastico 2011/12 classe quarta: 6 alunni, di cui, con debito formativo, 1 in matematica, 5 in matematica e fisica. Gli alunni hanno seguito corsi integrativi per il recupero, in itinere o pomeridiani organizzati dai docenti del C.d.C. e, riguardo alla sospensione di giudizio, hanno conseguito infine un esito positivo, ottenendo l’ammissione alla classe successiva. 3. PREPARAZIONE CONSEGUITA a) presentazione del quadro delle capacità - attitudini – stili cognitivi – relazioni e comportamenti della classe e delle eventuali differenziazioni individuali. Nei primi anni il gruppo originario della classe ha vissuto vicende e problematiche individuali e collettive che hanno messo alla prova la capacità di costruire solidi legami di collaborazione e comportamenti condivisi nella realizzazione delle aspirazioni scolastiche. Le principali problematiche riguardavano la dinamica comportamentale caratterizzata da una diffusa mancanza di rispetto delle regole scolastiche all’interno della classe ed una conseguente difficoltà di attenzione e concentrazione nel lavoro produttivo e nell’ascolto durante le lezioni. Tuttavia gli alunni hanno saputo maturare un equilibrio di convivenza, anche se è stata inevitabile la formazione di gruppi in cui, per affinità di carattere o di scelte personali, la collaborazione e i legami d’amicizia risultano più forti. Nonostante le difficoltà ed un diffuso disimpegno, la partecipazione al dialogo educativo nel corso degli anni si è evidenziata e consolidata anche se le incertezze nell’apprendimento sono state piuttosto costanti con qualche difficoltà nella comprensione dei linguaggi scritti ed orali delle diverse discipline. I percorsi scolastici degli alunni mostrano caratteristiche abbastanza diversificate per le differenze individuali nelle capacità, attitudini, impegno e continuità nello studio. Un primo gruppo ha sempre conseguito risultati discreti, non solo in virtù di migliori capacità personali e particolare attitudine nelle materie caratterizzanti l’indirizzo, ma anche mantenendo un costante impegno ad affrontare le difficoltà nell’apprendimento di alcune materie, meno congeniali allo stile cognitivo o all’interesse personale. Il percorso scolastico degli alunni ha visto quindi crescere progressivamente l’autonomia nello studio dei linguaggi e dei contenuti disciplinari e assicura loro un discreto livello di preparazione complessiva. Più alterno è stato il rendimento scolastico di un secondo gruppo di alunni, che hanno dovuto recuperare anche più volte le carenze di profitto in alcune materie, più per insufficiente impegno e continuità nello studio che per evidenti incapacità. I risultati del loro percorso si differenziano quindi nelle diverse discipline e sono migliori in quelle in cui più costantemente hanno saputo esprimere il loro interesse ed utilizzarne strutture e metodologie. Infine un terzo gruppo comprende alcuni alunni che hanno evidenziato capacità meno adeguate nel raggiungimento degli obiettivi cognitivi in una o più discipline, a causa di carenze di base non risolte o di stili di apprendimento e metodi di studio poco sistematici e strutturati. In qualche caso l’impegno costante nel lavoro ha permesso di concludere annualmente il percorso scolastico con risultati sempre più che sufficienti; per altri sono stati necessari ripetuti interventi di recupero ma i risultati finali, anche alla luce del loro percorso individuale, sono stati sufficienti. b) obbiettivi generali, educativi e cognitivi, previsti per la classe Rilevando che il profitto, l’ interesse e la predisposizione sono stati decisamente migliori nell’area linguistica e psicopedagogica; il Consiglio di Classe ha individuato una migliore potenzialità di crescita personale e collettiva in percorsi finalizzati a stimolare la creatività e la preparazione individuale nelle materie d’indirizzo, linguistiche e artistiche, cercando di raggiungere una base informativa comunque sufficiente nelle altre discipline. 4 Il lavoro scolastico ha cercato di stimolare l’espressione individuale in percorsi anche personalizzati di approfondimento, valorizzando in alcuni casi le capacità proprie dei singoli alunni, e contemporaneamente di recuperare quanto possibile le carenze più evidenti. In particolare sono stati individuati i seguenti obiettivi educativi: - maturare la conoscenza di sé e la capacità di autovalutazione, di confronto interperso- nale consapevole e tollerante; - consolidare il processo di socializzazione e di educazione alla solidarietà; - avere chiara la consapevolezza del ruolo e quindi dell’importanza di ogni disciplina nella formazione del proprio bagaglio culturale, oltre all’attenzione, all’interesse, all’impegnoresponsabile nello studio; - obiettivi cognitivi: - di conoscenza: - possedere nell’ambito di ogni disciplina un insieme di conoscenze quanto più possibile ampie e organiche; - padroneggiare gli strumenti linguistici e comunicativi, oltre al lessico specifico, al fine di analizzare, recepire e trasmettere con chiarezza i contenuti, adoperando anche sintesi corrette; - conoscere adeguatamente regole, procedure, strumenti e metodologie nei vari ambiti disciplinari; - di competenza: - saper operare opportuni collegamenti all’interno delle singole discipline e in modo interdisciplinare; - saper utilizzare correttamente conoscenze e metodologie adeguate anche nella soluzione di problemi nuovi; - di capacità: - sviluppare capacità di analisi, di sintesi e di rielaborazione personale; - imparare a progettare un percorso di apprendimento nell’ambito di ogni attività disciplinare c) Livelli di preparazione (conoscenze-abilità tecniche-competenze nella comprensione di testi-fenomeni e su procedure standard e/o ideative) conseguiti dalla classe e/o differenziati per gruppi o singoli allievi Nonostante una generale maturazione, l’aspetto più problematico del comportamento della classe è risultato essere la difficoltà a trovare e poi mantenere la giusta concentrazione indispensabile perché gli alunni potessero ascoltare le lezioni e tutti fossero messi in condizione di partecipare in modo consapevole e fruttuoso. Dal punto di vista cognitivo talvolta si è manifestata qualche difficoltà di attenzione e di comprensione concettuale. L’impegno non sempre è stato continuativo. Tuttavia l’interesse per gli argomenti delle singole discipline è indubbiamente aumentato soprattutto nell’ultimo periodo dell’anno scolastico. Il raggiungimento degli obiettivi cognitivi è decisamente differenziato, secondo le variabili sopra illustrate che contraddistinguono gli alunni e che hanno caratterizzato il percorso scolastico individuale. Il livello delle conoscenze è mediamente sufficiente. Anche per quanto riguarda lecompetenze e le capacità il quadro è piuttosto differenziato. La maggior parte degli alunni comunque padroneggia sufficientemente conoscenze di carattere descrittivo o mnemonico, riesce nell’applicazione su percorsi guidati con procedure e metodologie collaudate dalla ripetizione in classe. Riguardo al raggiungimento degli obiettivi disciplinari e ai contenuti delle singole materie si rimanda alle relazioni dei singoli docenti. 4. ATTIVITA’ INTEGRATIVE del percorso curricolare (progetti, visite d’istruzione, viaggi, stage, ecc. nel corso del triennio) Durante il terzo anno di corso: Corso facoltativo per il conseguimento della certificazione PET. Corso facoltativo per il conseguimento della certificazione ECDL. Corso facoltativo di strumento (pianoforte). Adesione al progetto “Il mondo in Tasca” in collaborazione con l’associazione Siena ItalianStudies. Adesione al progetto sulla raccolta differenziata all’interno delle aule scolastiche in collaborazione con Siena Ambiente. Partecipazione alle attività del Centro Sportivo Scolastico con partecipazione ai giochi sportivi studenteschi. Partecipazione alle Olimpiadi della Matematica. Partecipazione alla Giornata dell’arte. Partecipazione alla Giornata della Memoria. 5 Partecipazione a una lezione-concerto sulle forme vocali rinascimentali, curata da esperti, ma presso la nostra sede. Visita-concerto alla scuola “Franci” di Siena. Partecipazione ad una serie di incontri sul rapporto cinema e musica tenuti dal prof. Oliveto dell’Istituto “R. Franci”. Visita all’Accademia musicale Chigiana. Per l’educazione alla salute approfondimenti su uso e abuso di bevande alcoliche e sulla corretta alimentazione in collaborazione con ASL di Siena. Durante il quarto anno di corso: Vacanza studio ad Oxford per il perfezionamento della Lingua Inglese. Stage lavorativo di due settimane presso Enti convenzionati con risultati ottimi certificati da tali Enti. Preparazione e successivo conseguimento della certificazione PET. Partecipazione alle attività del Centro sportivo scolastico con partecipazione ai gioci sportivi studenteschi. Partecipazione ad un concerto a Roma all’Auditorium. Olimpiadi della Matematica. Partecipazione alla giornata della memoria Durante il quinto anno di corso: Partecipazione volontaria alle Olimpiadi della Matematica. Corsi di approfondimento pomeridiano della matematica. Viaggio di Istruzione Innsbruck, Salisburgo, Praga e Mathausen di 6 giorni periodo 4-9/03/2013. Progetto “Il mondo in tasca” in collaborazione con l’Associazione Siena ItalianStudies. Corso per acquisizione del patentino europeo di informatica. Visita a Palazzo Pitti della mostra: “Italia anni ’30: oltre il fascismo”, a Palazzo Strozzi (galleria d’arte moderna) e al Planetario a Firenze. Progetto di pronto soccorso in collaborazione con la Misericordia di Siena. Partecipazione al Convegno “Perché leggere oggi la Commedia di Dante. Riflessioni teologiche”, con il relatore prof. Vittorio Montemaggi. Partecipazione al seminario per la “riflessione intorno ad alcune tra le principali problematizzazioni concettuali che hanno interessato il pensiero europeo durante il corso del XX secolo”, relatore Dr. Nicola Cascino. Progetto Siena Ambiente: “Raccolta differenziata”. Orientamento in uscita: incontri con i docenti universitari. Corso pomeridiano di recupero e consolidamento di lingua inglese. Durante lo svolgimento di tutte queste attività si segnala la correttezza e serietà della partecipazione delle studentesse coinvolte oltre ad uno spiccato interesse per le proposte. 5. SITUAZIONI DI INSEGNAMENTO - APPRENDIMENTO Fin dall’inizio del triennio sono state concordate e poste in essere, a seconda dei momenti e delle opportunità, le seguenti metodologie didattiche: a) uso sia della lezione frontale, intesa come esposizione introduttiva o riepilogo dei dati essenziali e guida all'analisi dei vari argomenti, sia di una tipologia più "dialogica" di comunicazione didattica, indirizzata particolarmente a ricercare e stimolare la partecipazione attiva e il confronto critico da parte degli alunni (discussione guidata, procedimento di indagine attuato personalmente o in gruppo e poi esposto alla classe mediante forme di interrogazione/lezione, esercitazioni guidate in classe, incontri di tipo seminariale anche con esperti esterni); b) valorizzazione dello studio personale, ma anche della collaborazione in lavori di gruppo; c) costante riferimento ai manuali in uso, lasciando però il massimo spazio possibile all’approccio diretto con i testi, i documenti, le fonti originali e suggerendo ulteriori letture personali; d) suggerimento di possibili percorsi di approfondimento personale di tematiche curricolari o extracurricolari; e) suggerimento di esercitazioni per il ripasso e il recupero in itinere, oltre allo svolgimento di corsi di recupero pomeridiani, secondo la necessità, l’opportunità e la possibilità; 6 f) massimo uso possibile dei laboratori e di tutta la strumentazione didattica disponibile nella scuola, compresa la LIM a partire da quest’anno; g) massimo uso possibile delle risorse offerte dal territorio (beni ambientali, artistici, museali, ecc.; mostre, conferenze, concerti, lezioni di esperti esterni, iniziative culturali in genere); h) visite guidate, viaggi d’istruzione e soggiorni linguistici all’estero, per ampliare gli orizzonti culturali degli alunni; i) promozione e coordinamento dei possibili contatti di carattere pluridisciplinare, multidisciplinare e interdisciplinare, particolarmente curati negli insegnamenti svolti in compresenza. a) b) c) d) e) f) g) Sono stati usati i seguenti mezzi e strumenti: manuali e libri di testo attualmente in adozione, dizionari, enciclopedie e repertori vari; testi e appunti messi a disposizione dai docenti o ricavati da conferenze, incontri con esperti, ecc.; il patrimonio librario della Biblioteca d’Istituto, consultabile in loco o tramite il prestito (se consentito); i mezzi audiovisivi e multimediali disponibili nell’Istituto (compresa la LIM); strumenti e materiali per la produzione artistica; aule speciali e laboratori dell’Istituto (di scienze, fisica, lingue, multimedialità) la palestra con le relative attrezzature. 6. IL MODELLO VALUTATIVO E’ stata sempre presente l’esigenza che la valutazione del profitto scolastico sia praticata non come una funzione a sé stante, ma all’interno di una ipotesi complessiva di programmazione e gestione dell’attività didattica. Si può anzi affermare che il compito specifico della valutazione è stato quello di fornire agli insegnanti quella informazione che è stata necessaria per condurre su un piano di obiettività e di consapevolezza delle scelte il lavoro formativo. Pertanto la valutazione non ha coinciso più soltanto con i momenti terminali del lavoro didattico, ma essa è stata molto più utile nelle fasi iniziali ed intermedie dell’apprendimento. Inoltre, a livello metodologico, essa non ha fornito soltanto un giudizio sulla idoneità soggettiva dell’allievo rispetto al programma, ma al contrario ha stabilito quale doveva essere l’approccio più rispondente alle necessità di chi apprendeva. Il modello valutativo si è sviluppato attraverso: a) diverse tipologie di prove Per la verifica periodica i docenti si sono serviti: delle osservazioni registrate durante il quotidiano dialogo educativo e rispetto a qualsiasi intervento che gli alunni, da soli o in gruppo, abbiano fatto durante le lezioni; di interrogazioni formalizzate su argomenti del programma e di prove strutturate di vario tipo, per la valutazione orale; di prove scritte, grafiche e pratiche anche di tipo tradizionale, ma più spesso analoghe a quelle previste dall’attuale esame di Stato, come l’analisi, la sintesi e la contestualizzazione di brani di vario tipo, la trattazione sintetica di argomenti di studio, la soluzione di quesiti a risposta singola o multipla, e via dicendo. Sono state svolte almeno due verifiche formalizzate nelle discipline orali e due scritte, se previste dall'ordinamento scolastico, per ogni disciplina durante ogni quadrimestre. Esse sono state indirizzate ad accertare con la massima precisione possibile il livello raggiunto da ciascun alunno in ordine agli obiettivi proposti, anche al fine di valutare la concreta rispondenza della programmazione a criteri di utilità ed efficacia e l'eventuale opportunità di modificare il percorso didattico preventivato per adattarlo alla realtà della classe. Sono state depositate e restano a disposizione della commissione tutte le prove scritte svolte dagli alunni (almeno due o tre per ogni periodo e per ogni disciplina in cui sono previste dall’attuale ordinamento). b) criteri di valutazione/misurazione delle prove Per la valutazione si è tenuto conto, oltre che delle effettive conoscenze e competenze acquisite, anche dei progressi ottenuti rispetto al livello di partenza, dell’impegno, dell’interesse, e della partecipazione all’attività didattica. 7 Si sono quindi valutati: - il livello di informazione raggiunto; - la capacità di esposizione(chiarezza, uso del lessico specifico, organicità); - l’uso del ragionamento analitico e sintetico, ovvero del grado di strutturazione logica del discorso; - la capacità di utilizzare il bagaglio culturale precedentemente acquisito; - la capacità di effettuare opportuni collegamenti interdisciplinari; - l’elaborazione e l’approfondimento personali. È stata concordata dal C.d.C. la seguente griglia indicativa di corrispondenza fra voti e livelli di apprendimento: - voto da 1 a 3 = (insufficienza grave) - mancanza di elementi valutabili nella prova, o rifiuto di sostenerla, o carenze gravissime nelle conoscenze e/o nelle abilità, tali da impedire il raggiungimento di obiettivi anche molto semplici. - voto 4 = (insufficiente) - conoscenza e comprensione non corretta, e/o molto limitata dei contenuti; applicazione approssimativa delle metodologie. - voto 5 = (mediocre) - comprensione e conoscenza non omogenea e/o solo parzialmente soddisfacente dei contenuti; uso non sempre corretto delle metodologie. - voto 6 = (sufficiente) - comprensione e conoscenza chiare, anche se acquisite con semplicità; applicazione corretta, anche se parzialmente guidata, delle metodologie; esposizione almeno complessivamente chiara. - voto 7 = (discreto) – comprensione completa e conoscenza generale dei contenuti; capacità almeno avviate di analisi e sintesi. - voto 8 = (buono) - comprensione completa e conoscenza ampia dei contenuti; capacità dimostrate di analisi e sintesi. - voto 9 = (ottimo) - comprensione completa e conoscenza ampia e approfondita dei contenuti, arricchita da rielaborazione personale e critica. - voto 10 = (eccellente) - comprensione completa e conoscenza particolarmente ampia e approfondita dei contenuti, accompagnata da piena padronanza delle metodologie e dei mezzi espressivi e arricchita, oltre che da rielaborazione personale e critica, da riferimenti interdisciplinari e da letture o ricerche personali. c) Modelli e risultanze delle diverse tipologie di terza prova e orientamento del Consiglio di Classe per la terza prova Oltre alla preparazione remota all’esame di Stato, curata fin dall’inizio del triennio nel quadro della progressiva acquisizione di adeguate conoscenze, competenze e capacità, il Consiglio di Classe ha ritenuto opportuno svolgere due simulazioni della terza prova scritta ( febbraio e aprile), la prima delle quali è stata inserita in una più vasta simulazione di tutte e tre le prove. Infatti l’intera mattinata del giorno 12 febbraio è stata dedicata allo svolgimento di un compito di italiano e quella del 13 febbraio alla soluzione di quesiti psico-pedagogici; in ambedue i casi le tracce e le consegne sono state formulate con modalità del tutto simili a quelle dell’esame di Stato. Anche la correzione e la valutazione degli elaborati è avvenuta con strumenti di misurazione concordati dai quattro Consigli di Classe. L’esito delle simulazioni si è mantenuto più o meno in linea con quello delle verifiche svolte in itinere. Le tracce e i quesiti proposti, gli elaborati degli alunni, le griglie di valutazione e le tabelle sintetiche dei punteggi e dei voti attribuiti sono stati depositati e restano a disposizione della Commissione. Per quanto riguarda in particolare la formulazione della terza prova scritta, il Consiglio di classe ha concordato sul fatto che agli alunni dovesse essere data l’opportunità di mettere in risalto la propria preparazione in un ventaglio abbastanza ampio di materie sia umanistiche che scientifiche. E’ sembrato altresì opportuno escludere le materie già oggetto delle prime due prove scritte, vale a dire l’italiano e le scienze della formazione. La prima simulazione di tipologia mista B+C, effettuata il giorno 14 febbraio 2013,ha visto coinvolte quattro discipline:filosofia, matematica, inglese e storia dell’arte, per ciascuna delle quali sono stati proposti 8 2 quesiti a risposta aperta con un massimo di 10 righe prestabilito (8 domande in totale da svolgere in 120 minuti) e 5 quesiti a risposta chiusa, con una sola risposta giusta su quattro (20 domande in totale, da svolgere in 40minuti). Per la valutazione, si è concordato di assegnare fino a punti 5 per ogni risposta aperta, partendo da 1,5 punti per quelle non date, e 1 punto ad ogni risposta chiusa esatta e 0 punti in caso di errore o di mancata risposta. Il voto finale è stato poi ottenuto estraendo la media matematica, arrotondata per eccesso in caso di cifra decimale. La prova ha dato un esito in linea con l’andamento della classe. Anche per la seconda simulazione, avvenuta il 23 aprile 2013, si è mantenuta la tipologia mista B + C, con lo stesso numero di quesiti per ogni disciplina (2 + 5), formulati ancora una volta senza pretendere artificiosi collegamenti di contenuto. L’intento condiviso è stato piuttosto quello di saggiare le conoscenze degli alunni anche nelle altre materie e la capacità di organizzare in tempo utile il loro lavoro. Le discipline coinvolte sono state latino, storia dell’arte, matematica e inglese con un tempo di svolgimento di minuti 40 per le 20 domande a risposta chiusa e 120 minuti per le 8 domande a risposta aperta (per le quali si dovevano usare al massimo10righe prestampate). Per la valutazione, si è concordato di assegnare fino a punti 4 per ogni risposta aperta, partendo da 0 per ogni risposta assente o totalmente errata, e 0,8 ad ogni risposta chiusa esatta fino a un massimo di 4 punti; alla somma dei precedenti punteggi ottenuti sono stati aggiunti 3 punti perché il punteggio di partenza, a fronte di una prova in bianco o totalmente errata, non fosse 0/15 ma 3/15, equivalente a 2/10. L’esito della seconda simulazione si è rivelato simile a quanto già emerso nella prima, confermando i migliori risultati in Storia dell’Arte ed evidenziando miglioramenti in inglese. Si fa presente che durante la terza prova è stato possibile consultare alla cattedra il dizionario inglese (sia monolingue che bilingue) ed è stato consentito l’uso delle tabelle di matematica e della calcolatrice non programmabile. Come è stato precedentemente illustrato, per la valutazione delle due simulazioni della terza prova sono state utilizzate due differenti griglie di valutazione ed è stato constatato che la prima griglia ha presentato caratteristiche più precise di valutazione della seconda e quindi essa è preferibile nell’uso. A tal proposito si vedano in allegato, al termine del presente documento, i modelli delle griglie di valutazione adottate dal Consiglio di Classe nel corso della simulazione delle due prove dell’esame di Stato e nelle due simulazioni della terza prova. Visti gli esiti delle simulazioni, il Consiglio di Classe ritiene concordemente che la modalità prescelta sia complessivamente soddisfacente. 9 7. GRIGLIE DI VALUTAZIONE 10 11 12 13 14 15 16 17 8.RELAZIONI FINALI DOCENTI I.R.C. Le finalità generali della disciplina che erano state programmate all’inizio dell’anno all’interno dell’area Persona e cittadino e del Dipartimento di Scienze Umane sono state raggiunte. Gli alunni sono stati accompagnati dall’insegnante in un cammino d’acquisizione personale di competenze di comprensione della realtà e della natura umana inerenti in particolare i vari stili di vita presenti nella società, il rispetto della dignità umana, le scelte politiche e sociali riguardanti la solidarietà, la giustizia e la pace. Gli alunni sono stati inoltre avviati ad considerare i modi di agire personali e la loro coerenza con l’essere persone umane e cittadini. OBIETTIVI RAGGIUNTI In relazione alla programmazione curricolare sono stati conseguiti i seguenti obiettivi in termini di: CONOSCENZE Gli alunni sono in grado di descrivere l’ambito dell’esperienza umana identificato come “etico” e riguardante la persona in relazione con se stessa, con gli altri e con l’ambiente nel quale vive. Gli alunni sono in grado di fornire indicazioni di massima per una sintetica, ma corretta trattazione delle principali tematiche etiche. Gli alunni sono in grado di identificare i vari modelli etici presenti nel pluralismo culturale contemporaneo. COMPETENZE Gli alunni sono in grado di comparare e correlare le conoscenze acquisite con l’esperienza personale e sociale (cattolicesimo e/o altre confessioni cristiane, altre religioni, vari sistemi di significato). Gli alunni sono in grado di comprendere ed utilizzare quasi sempre in modo adeguato i termini che si riferiscono al linguaggio religioso. Gli alunni sono in grado di utilizzare le conoscenze acquisite per elaborare scelte quotidiane ed esistenziali di responsabilità e rispetto nei confronti dell’ambiente, del Creato, degli altri esseri umani. CAPACITA’ Gli alunni sono in grado di rielaborare personalmente i contenuti. Gli alunni sono in grado di analizzare fonti e documenti in modo logico e critico. Gli alunni sono in grado di operare sintesi e connessioni tra ambiti disciplinari diversi. CONTENUTI Il ritmo accelerato con il quale si sono evolute e continuano ad evolversi scienza e tecnologia in campo medico e biologico e le consistenti ripercussioni che le nuove conquiste da esse acquisite hanno sulla vita dell’uomo, rendono necessaria una costante riflessione di ordine etico. Da qui il processo di profondo e rapido sviluppo che, in breve tempo, ha avuto la bioetica, nata da non molti decenni. Mi sono quindi proposta di contribuire ad un’opera di seria informazione, offrendo un quadro abbastanza ampio dei temi principali, con la preoccupazione di garantire una conoscenza appropriata dei termini delle questioni e dei nodi critici che ad esse fanno capo, con l’obiettivo di individuare i criteri in base ai quali procedere nella formulazione del giudizio morale e negli orientamenti da assegnare alla ricerca ed alla sperimentazione. Partendo dalla definizione del termine etica sono stati affrontati i principali temi legati a questo ambito: la bioetica, la sessualità, la politica e l’ambiente. Evidentemente tali problemi hanno chiamato in causa il rapporto tra religione e cultura svoltosi nel Novecento. In particolare si è cercato di trattare il problema della esistenza/non esistenza di Dio, il rapporto tra la fede e la scienza, le risposte di alcune grandi religioni mondiali e delle Chiese cristiane riguardo ai problemi suddetti; il cambiamento negli stili di vita, fondato per il credente non solo su una riflessione filosofica culturale, ma anche teologica riguardante la responsabilità dell’essere umano nei confronti del Creato. METODOLOGIE I nuclei tematici proposti sono stati affrontati secondo una logica di correlazione fra teologia, fenomenologia religiosa e scienze umane. Il coordinamento interdisciplinare appare evidente in questo tipo 18 di insegnamento, sia per gli argomenti affrontati, che per il metodo di lavoro usato: riferimenti alla storia, alla filosofia, all’arte, alle scienze, alla letteratura, hanno accompagnato costantemente il lavoro della classe. Costante è stato anche il riferimento a problemi di attualità, finalizzato ad una maggiore comprensione critica del presente per un più efficace e consapevole inserimento nei diversi dibattiti culturali in corso. Oltre alla classica lezione frontale, l’attività didattica è stata corredata da esercitazioni, da letture e lavori individuali e di gruppo che hanno permesso un corretto approfondimento delle tematiche. I materiali didattici utilizzati sono stati il libro di testo, video e brani tratti da AA VV. Una parte di questo materiale è stato selezionato e scelto da 13 delle 14 alunne che hanno frequentato sin dalla prima classe la materia (una alunna ha smesso di frequentare dalla fine di marzo). TIPOLOGIE DELLE PROVE DI VERIFICA UTILIZZATE Oltre alle conversazioni finalizzate a verbalizzare concetti, a definire ipotesi interpretative, a sintetizzare i contenuti svolti e ad analizzare e comparare fatti e fenomeni, sono state utilizzate esercitazioni individuali e di gruppo ordinate all’approfondimento, all’estensione ed al trasferimento di concetti e relazioni già conosciuti. VALUTAZIONE I criteri di valutazione sono stati i seguenti: Partecipazione, intesa come capacità d’intervenire in modo pertinente nel dialogo educativo. Interesse, inteso come grado d’apprezzamento manifestato dall’alunno nei confronti delle tematiche affrontate. Conoscenza dei contenuti e capacità di rielaborarli personalmente. Comprensione ed uso di un linguaggio specifico. Capacità di riferimento alle fonti ed ai documenti. E’ stata oggetto di valutazione anche l’osservazione delle dinamiche presenti in classe durante il lavoro (atteggiamenti e comportamenti) e la partecipazione al dialogo educativo. La tabella usata per la corrispondenza tra voti e giudizi è quella presentata nella programmazione iniziale. Silvia Maffei Italiano Premessa Il piano programmatico e, di conseguenza, il programma svolto nella classe V B si è sviluppato sulla base delle priorità di contenuti essenziali stabiliti dalla docente, nonché sulle linee emerse dal confronto fra i colleghi del dipartimento disciplinare; tali fondamenti condivisi sono stati coniugati costantemente con la piena libertà di insegnamento, nel rispetto delle finalità formative trasversali stabilite dal Consiglio di Classe, tenute presenti le linee guida della Certificazione Etica. Presentazione della classe La classe, che all’inizio del triennio non era particolarmente aperta al dialogo educativo, si mostrava poco incline ad interventi personali e generalmente discontinua nell’impegno e nel profitto, ha progressivamente superato tali limiti attestandosi, salvo poche eccezioni, su un livello di ascolto apprezzabile e su un metodo di lavoro più serio e puntuale. Tuttavia rimane da sottolineare che l’impegno non per tutti è stato costante, a volte troppo legato solamente al momento delle verifiche scritte ed orali, così come per alcuni rimane modesta la capacità di organizzazione autonoma. Preparazione conseguita rispetto agli obiettivi All’inizio del triennio si è evidenziato un livello di conoscenze pregresse della struttura della lingua, di comprensione di alcune tipologie testuali, di chiarezza e completezza dell’esposizione mediamente appena sufficiente. Lavorando su tali premesse con serietà e rigore didattico, passato attraverso una relazione attenta ai processi evolutivi che hanno coinvolto gli studenti, si sono via via raggiunti obiettivi educativi, comportamentali, didattici, cognitivi sempre più soddisfacenti; la classe ora si attesta su un giudizio mediamente più che sufficiente, con differenziazioni interne ravvisabili in tre gruppi. 19 Pochi alunni hanno raggiunto un profitto discreto, in rari casi decisamente buono, sia per la padronanza dei contenuti disciplinari che per le competenze e le abilità di produzione di scritti di varia tipologia e di espressione orale con lessico adeguato e ricco; contestualizzano e, in alcuni casi, attualizzano i contenuti, sono in grado di operare alcuni significativi raccordi interdisciplinari e pluridisciplinari, mostrano di apprezzare anche il valore formale dei testi, presentano anche una certa originalità e creatività. Al polo opposto, un gruppo si attesta su un livello appena sufficiente, nonostante l’attenzione e l’impegno di studio, e mostra limiti nella comprensione dei testi e nella produzione sia orale che scritta. Il gruppo mediano, numericamente il più consistente, si attesta su livelli di sicura sufficienza; mostra qualche esitazione nella comprensione autonoma di testi complessi e qualche incertezza nell’espressione orale e scritta, ma i contenuti sono acquisiti e va apprezzato il percorso di crescita che comunque si è realizzato. Obiettivi raggiunti In relazione alla programmazione curricolare, sono stati conseguiti dalla totalità della classe, ma a differenti livelli, i seguenti obiettivi: In termini di conoscenze 1. conoscenza delle strutture fondamentali della lingua italiana come strumento comunicativo e come sistema linguistico regolato da norme grammaticali identificabili ma in costante evoluzione: più che sufficiente per la maggioranza della classe, in alcuni casi ampia e sicura, in pochi casi appena sufficiente; 2. conoscenza dei contenuti disciplinari relativi alla storia letteraria (periodi, autori, testi, generi letterari): per molti si limita alla completezza delle informazioni, per altri risulta invece discretamente ampia ed organica, in rari casi approfondita e personalmente rielaborata; 3. conoscenza del linguaggio specifico e possesso degli strumenti minimi necessari all’analisi formale del testo letterario: approssimativa per alcuni, per i più pienamente sufficiente, mentre alcuni dimostrano padronanza del linguaggio e pieno possesso degli strumenti tecnici. In termini di competenze 1. utilizzo corretto delle strutture linguistiche fondamentali nella produzione di testi orali e scritti: tale competenza risulta in pochi casi non del tutto sufficiente, per la maggioranza degli alunni pienamente sufficiente in termini di correttezza ortografica, morfologica, sintattica e lessicale, per alcuni discreta o buona, grazie ad un linguaggio preciso e chiaro, articolato sul piano sintattico e appropriato sul piano lessicale, in qualche caso anche grazie all’abilità nel variare registro a seconda degli scopi della comunicazione e alla originalità stilistica; 2. riconoscimento dei diversi tipi di testo in base alle loro caratteristiche formali e produzione di testi diversificati a seconda del destinatario e degli scopi comunicativi: mentre il riconoscimento delle diverse tipologie avviene con sufficiente facilità per quasi tutta la classe, la produzione risulta assai più diversificata: mentre alcuni alunni sanno infatti produrre indifferentemente testi di diversa natura con esiti altrettanto validi e in piena autonomia, altri devono essere guidati nella elaborazione di certi tipi di testo e risultano efficaci solo in alcuni; 3. applicazione consapevole delle conoscenze relative al lessico specifico e agli strumenti necessari all’analisi di un testo letterario: tale competenza è pienamente sufficiente per la maggioranza della classe, discreta e in qualche caso decisamente buona da parte di alunni dotati non solo di una migliore strumentazione ma anche di una maggiore autonomia e creatività; 4. applicazione delle conoscenze teoriche relative alla disciplina anche in ambito pluridisciplinare: ciò avviene per pochi in piena autonomia e con immediatezza, per la maggioranza della classe solo sotto la guida dell’insegnante. 5. organizzazione delle conoscenze e delle competenze in un percorso logico; 6. sintesi dei concetti principali ed elaborazione di schemi; 7. contestualizzazione storica. Alcuni alunni hanno sviluppato inoltre, a livelli diversi, le seguenti capacità: 1. attitudine a problematizzare; 2. confronto e valutazione delle interpretazioni, formulazione di giudizi personali, capacità di apprezzare il valore formale dei testi; 3. rielaborazione: progettare soluzioni e decidere procedimenti alternativi, condurre ricerche autonome, muovendo da interessi e curiosità personali, elaborare testi originali; 20 4. utilizzo consapevole e autonomo delle conoscenze e delle competenze disciplinari acquisite anche in ambito pluri o interdisciplinare, in situazioni interattive ed in contesti diversi da quelli dell’apprendimento. Un piccolo gruppo di alunni, al di là dei risultati scolastici conseguiti, ha infine approfondito la riflessione sulla letteratura in prospettiva non solo storica ma anche esistenziale, sviluppando l’interesse per la lettura e acquisendo una più profonda consapevolezza della specificità e complessità del fenomeno letterario come espressione di civiltà e come forma di conoscenza del reale e di sé stessi. Contenuti disciplinari All’inizio dell’anno scolastico sono state presentate le linee di sviluppo principali della narrativa italiana, ma anche europea ed americana, dall’epoca romantica fino al primo Novecento; è stata inoltre consigliata la lettura individuale di romanzi, di autori italiani e stranieri, che gli alunni hanno liberamente scelto secondo i propri gusti e interessi; le segnalazioni dell’insegnante si sono basate su due criteri fondamentali: l’appartenenza dell’opera alla categoria dei classici e la ricchezza di spunti presenti nell’opera stessa, nel caso degli autori stranieri anche in vista di una analisi comparata con testi letterari italiani compresi nel programma di studio annuale. Si è quindi avviato lo studio dei singoli autori, delle opere e dei movimenti più significativi, secondo l’articolazione indicata nel programma allegato, con particolare attenzione alla poesia. La trattazione degli argomenti ha seguito solitamente un percorso storiografico; si sono talora approfonditi percorsi individuati sulla base degli interessi degli studenti e/o del carattere specifico della tipologia di studio, con i quali si sono fatti convergere sulla stessa tematica più autori. Si sono spesso suggeriti raccordi pluridisciplinari: la condivisione di alcune tematiche con la Storia dell’arte ha consentito la proposta di analisi iconografiche e testuali in parallelo, con significative convergenze sul modello del saggio artistico-letterario previsto per la prima prova d’esame. Significative anche le convergenze con autori della letteratura latina e della letteratura inglese, utilizzate dagli alunni più sensibili e preparati per arricchire di contributi personali lo svolgimento dei temi; lo stesso dicasi per le Scienze della formazione. Metodologie Si è utilizzata soprattutto la lezione frontale, intesa come esposizione dei dati essenziali relativi al contesto storico-culturale e presentazione complessiva degli autori e delle opere, cui solitamente ha fatto seguito, anche per un’immediata verifica dell’apprendimento, la discussione collettiva, durante la quale l’insegnante ha guidato la classe all’effettuazione dei corretti collegamenti logici e spazio-temporali e all’individuazione dei collegamenti interdisciplinari, trasformando quindi la lezione in problem-solving. Si è sempre cercato di dare rilievo al rapporto degli autori (e delle opere) sia col contesto storico-culturale della loro epoca sia con gli elementi della tradizione letteraria che agiscono di volta in volta come modelli o come referenti conflittuali; molta importanza è stata data anche agli elementi di poetica, soprattutto laddove siano dichiarati in scritti teorici e programmatici. La lettura diretta e l’analisi del testo, riscontro imprescindibile per giungere ad una conoscenza e a un giudizio critico delle diverse esperienze letterarie, ha mirato all’individuazione dei motivi tematici più specifici che caratterizzano le opere e gli autori presi in esame e al riconoscimento dei principi di estetica che agiscono dentro il linguaggio dei testi stessi. La lettura/spiegazione/ analisi/interpretazione dei testi fatta in classe è stata guidata dall’insegnante, ma anche autonomamente svolta dagli alunni, onde favorire un approccio induttivo ed escludere astratti formalismi o ripetizioni di stereotipi nozionistici; sono stati per questo assegnati talvolta lavori individuali di analisi del testo letterario, da svolgere in classe o a casa, i cui risultati, con le relative interpretazioni, sono stati poi oggetto di confronto e dibattito; quanto ai modi di analisi e ai metodi di interpretazione si è riconosciuta validità a diverse prospettive critiche, per non ridurre la pluralità esegetica ad un unico punto di vista e per invitare gli alunni a cercare autonomamente una via personale alla comprensione del testo. L’insegnante ha inoltre fornito indicazioni teoriche sulle differenti tipologie testuali (analisi del testo, saggio espositivo ed argomentativo di ambito artistico-letterario, tecnico-scientifico, socio-economico, storicopolitico, articolo di giornale di ambito artistico-letterario, tecnico-scientifico, socio-economico, storicopolitico, tema di storia, tema tradizionale), sulle quali gli alunni si sono esercitati, autonomamente o con la guida dell’insegnante. 21 Materiali didattici, strumenti e risorse Strumento didattico essenziale è stato il libro di testo adottato: R. Bruscagli, G. Tellini, Itinerari dell’invenzione. Autori, temi, crocevia della letteratura italiana ed europea, Sansoni, Firenze 2004. Oltre al libro in adozione, l’insegnante ha fatto riferimento ad altri manuali scolastici, da cui sono stati tratti appunti di collegamento, schemi e sintesi, e ad altre antologie, da cui sono stati tratti ulteriori testi e schede critiche, ed ha consigliato l’uso di dizionari ed enciclopedie, di materiali audiovisivi e multimediali facilmente reperibili; agli alunni interessati ad approfondimenti individuali sono stati consigliati di volta in volta testi letterari e critici, preferibilmente disponibili presso la biblioteca di Istituto, forniti dall’insegnante o in possesso degli alunni stessi. Modalità di verifica e criteri di valutazione Trasparenza assoluta con disaggregazione del voto (per la produzione scritta) in parametri significativi per orientare gli studenti nel percorso di recupero e/o ottimizzazione del risultato sono state unite a tempestività nella comunicazione dei risultati delle prove scritte (compatibilmente con i tempi necessari per la correzione approfondita degli elaborati, modellati sulle tipologie richieste per l’esame di Stato), immediatezza del voto per le verifiche orali. In ciascun quadrimestre sono state effettuate tre prove scritte e due verifiche orali. Verifiche scritte: accanto al tema tradizionale, sono state proposte prove di analisi del testo in forma di questionario, saggi e articoli di giornale di tipo espositivo e argomentativo di ambito artistico-letterario, tecnico-scientifico, socio-economico, storico-politico, temi di storia. Verifiche orali: affiancate da ripetuti sondaggi informali, effettuati sulla base di interventi estemporanei degli alunni (osservazioni, domande, discussioni), le verifiche formali sono state programmate alla fine di un consistente periodo di lezioni e di una serie di unità didattiche fra loro concettualmente o cronologicamente collegate; la prova è stata condotta in forma di colloquio intorno agli argomenti del programma svolto e gli alunni sono stati chiamati ad esporre in modo ragionato e non solo mnemonico le proprie conoscenze relative ai testi, agli autori, ai periodi esaminati, per accertare la competenza linguistica e comunicativa, la comprensione dei contenuti e la capacità di contestualizzarli, le abilità logiche, le attitudini critiche e interpretative. In qualche caso, sono stati ricavati dati per la verifica orale anche da prove scritte di analisi di testi letterari e da produzioni scritte in forma di saggio breve o articolo di giornale di ambito artisticoletterario. Per la prova scritta si è tenuto conto dei seguenti criteri: organicità e coerenza logica dell’elaborato; ampiezza dell’informazione; ricchezza dell’argomentazione; aderenza dello svolgimento alla traccia e pertinenza dei contenuti; capacità critica e rielaborazione personale delle conoscenze; correttezza della forma (a livello ortografico e morfosintattico); proprietà lessicale e cura dell’espressione; particolare originalità dell’esposizione sul piano stilistico e argomentativo. Ciascuno di questi criteri è stato ovviamente valutato in relazione alla tipologia testuale prescelta. Per la prova orale si è tenuto conto dei seguenti criteri: conoscenza degli argomenti; ricchezza delle informazioni ed eventuali approfondimenti; pertinenza e coerenza del discorso in relazione alle questioni poste; chiarezza dell’esposizione e proprietà del linguaggio; uso corretto della terminologia specifica; valutazione critica e rielaborazione personale. Nella valutazione finale si è tenuto conto: dei progressi raggiunti rispetto ai livelli di partenza in relazione agli obiettivi programmati (relativamente ai contenuti e al metodo); della capacità di effettuare gli opportuni collegamenti anche interdisciplinari; dell’autonomia di giudizio dimostrata; della partecipazione, dell’interesse e dell’impegno di studio, di eventuali approfondimenti personali. Nell’attribuzione dei voti, in fase di valutazione formativa, ci si è attenuti alla griglia di riferimento approntata dal Consiglio di Classe; al momento della valutazione sommativa, pur raccogliendo tutte le valutazioni precedenti dalle quali non si può prescindere, si è inteso tuttavia evidenziare l’intero processo di maturazione, comprensivo di tutti gli aspetti formativi, educativi, didattici concordati. L’insegnante Nicoletta Fabio 22 Latino PREMESSA Il piano programmatico e, di conseguenza, il programma svolto sono stati sviluppati con riferimento alle finalità generali del curricolo del Liceo della Formazione, ai dati epistemologici fondamentali delle discipline affidatemi, nonché alle priorità da me individuate sia in base alla situazione iniziale della classe, sia a quanto è emerso dal confronto fra i colleghi del dipartimento disciplinare, coniugando quindi la mia libertà d’insegnamento con questi dati oggettivi e con il rispetto delle finalità formative trasversali stabilite dal Consiglio di Classe PREPARAZIONE CONSEGUITA RISPETTO AGLI OBIETTIVI PREFISSATI Il mio insegnamento del latino in questa classe data dall’inizio del terzo anno, mentre in precedenza esso era stato affidato a due diversi docenti; tuttavia già all’epoca conoscevo quasi tutti gli alunni (salvo i pochi inseritisi via via per ripetenza o trasferimento da altri istituti), dato che avevo loro insegnato italiano per tutto il biennio. Non ho dunque dovuto impiegare troppo tempo per conoscere le qualità, positive e negative, dei miei studenti, la maggioranza dei quali manifestava un interesse piuttosto superficiale per una materia che, come il latino, tende ad apparire poco utile e ancor meno attraente per i nostri ragazzi; in questo caso, poi, essa risultava particolarmente ostica, data la presenza di lacune diffuse e non di rado importanti quanto ai necessari prerequisiti. A condizionare il rendimento della classe, poi, contribuivano (e hanno continuato a farlo) una certa difficoltà a mantenere costanti l’attenzione e l’impegno, la tendenza ad un apprendimento più mnemonico che ragionato, la limitata padronanza dei mezzi espressivi nonché, in molti casi, una frequenza piuttosto discontinua. Ciò nonostante, grazie anche a una serie di interventi mirati e volti a stimolare negli alunni maggiore curiosità intellettuale, impegno nello studio e partecipazione più attiva, nel corso del triennio la situazione è gradualmente migliorata, fino a raggiungere risultati certo non ottimali né uniformemente positivi, ma complessivamente soddisfacenti in rapporto ai livelli di partenza, che possono essere così dettagliati: a) conoscenze: nel complesso, tutta la classe ha individuato e sa descrivere i caratteri salienti dei singoli periodi di storia della letteratura latina studiati quest’anno, sa collocare al loro interno almeno i principali fra gli autori via via affrontati e di essi sa descrivere, almeno a grandi linee, le opere principali e la poetica. Tali conoscenze risultano però spesso disomogenee, più semplicemente memorizzate che sistematizzate, talvolta ridotte veramente all’essenziale; c’è tuttavia un gruppo più ristretto di alunni che padroneggia meglio la materia in termini sia quantitativi che di qualità, ma solo pochissimi hanno raggiunto un livello di approfondimento e rielaborazione che può davvero definirsi buono; b) competenze: analogamente sono molto pochi gli alunni capaci di orientarsi in modo abbastanza disinvolto nell’analisi e comprensione di testi latini, mentre gli altri hanno bisogno di consultare note e traduzioni e magari anche dell’aiuto dell’insegnante. Tuttavia, una volta superato in qualche modo l’ostacolo della lingua, più o meno tutti sono in grado di individuare i tratti salienti dei testi letti e di collocarli all’interno dell’opera da cui sono stati tratti, o almeno nella più ampia produzione dello stesso autore; una buona metà della classe, d’altra parte, va oltre questo livello minimo di sufficienza grazie a una discreta competenza nel fare corretti collegamenti e operare confronti con altri testi, opere, autori; qualcuno, infine, sa ricostruire con discreta precisione e completezza la poetica degli autori, i contesti socio-culturali, l’evoluzione dei generi letterari, magari anche collegando la cultura classica a quella moderna. Per concludere questo punto, però, devo far presente che anche ai migliori fra questi alunni capita di non riuscire a mettere in luce quanto essi in realtà sanno e sanno fare, a causa di una padronanza imperfetta o decisamente limitata dei mezzi espressivi; c) capacità: sotto questo riguardo è davvero difficile fornire un quadro esatto della classe, giacché le carenze espositive sopra menzionate limitano molto la possibilità di formalizzare adeguatamente quei processi logico-deduttivi di cui pure gli alunni sono senz’altro, anche se in misura diversa, tutti capaci. Essi sono però fin troppo consapevoli delle proprie difficoltà, tanto da farsene condizionare eccessivamente, rinunciando magari perfino a tentare di manifestare all’esterno il frutto delle proprie riflessioni; va detto, d’altra parte, che qualcuno vi si adagia pure, esagerando i propri limiti e usandoli come alibi per la propria pigrizia. Solo di pochi studenti, perciò, posso dire con certezza che hanno davvero sviluppato apprezzabili capacità logiche, attitudine a problematizzare i contenuti e a rielaborarli con autonomia di giudizio, ma ho potuto intuire, più che verificare, che il processo di crescita sotto questo aspetto è stato comunque generalmente avviato. 23 CONTENUTI DISCIPLINARI E MATERIALI DIDATTICI USATI Il programma effettivamente svolto (per il quale si rimanda all’apposito allegato) ha riguardato la storia della letteratura latina dalla prima età imperiale al periodo tardoantico, con letture antologiche prevalentemente in traduzione italiana sulla base del manuale in uso, vale a dire. Marzia Mortarino, Mauro Reali, Gisella, Turazza, Genius loci. Storia e antologia della letteratura latina, Loescher Editore, 2007, volume 3 al quale sono stati affiancati, quando è risultato opportuno o necessario, altri manuali e testi cartacei o digitali, dei quali naturalmente è stato sempre controllato il valore scientifico. CRITERI METODOLOGICI E SITUAZIONI DI INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO Nel Liceo della Formazione l'insegnamento della lingua e della letteratura latina è organizzato in modo sostanzialmente diverso da come si presenta in un liceo tradizionale, poiché deve svolgersi in tre ore settimanali al biennio e addirittura solo due nelle classi del triennio, dove non sono più previste prove scritte. Tutta l’impostazione didattica della materia è stata conseguentemente rivista a suo tempo con l’approvazione del Collegio dei Docenti, adattando e riducendo contenuti e obiettivi rispetto a quelli sia del vecchio Istituto Magistrale che del Liceo Socio-Psico-Pedagogico, cioè il precedente più vicino nel tempo del Liceo della Formazione. A maggior ragione va riconosciuto che, disponendo di tempi così limitati e dovendo lasciare adeguato spazio alle numerose altre materie del curricolo, qui risulta assolutamente impossibile insegnare il latino come lo si fa in un Liceo Scientifico o Classico: del resto, non sarebbe giusto pretenderlo, giacché sono profondamente diverse le finalità stesse che giustificano la presenza del latino nella nostra scuola. Questo spiega l’uso di un manuale in cui di norma i testi latini sono affiancati sia da un ampio corredo di note, sia da una traduzione completa: in certi casi essa è stata usata come semplice supporto per una corretta comprensione dell’originale latino, ma più spesso ha sostituito la lettura diretta dei brani più complessi o meno pregnanti. Data infatti l’oggettiva sproporzione fra l’ampiezza della materia e ciò che era realisticamente possibile chiedere ai miei studenti nel poco tempo a nostra disposizione, ho preferito selezionare una piccola quantità di testi più significativi, letti perciò in lingua originale e sottoposti a uno studio meglio approfondito, mentre per contestualizzarli nel più ampio quadro dell’opera e del pensiero dell’autore mi sono servita delle traduzioni italiane presenti nel manuale. Come è mia abitudine, ho cercato di coinvolgere il più possibile ogni alunno, offrendo molto spazio al dialogo e stimolando gli elementi più passivi a parteciparvi direttamente, anche al fine di migliorare il possesso di tutte le abilità relative alla comunicazione orale, chiarire e approfondire le conoscenze, individuare punti di contatto tra diversi argomenti e ambiti disciplinari. Le lezioni frontali sono state utilizzate per fornire quadri generali relativi ai diversi contesti storico-culturali, agli autori, alle opere, allo sviluppo dei generi letterari, ma in particolare per presentare i brani in lingua originale, dato che gli alunni non possedevano le competenze indispensabili ad affrontarne la lettura e la traduzione da soli. Nei limiti del possibile, ho cercato di stimolare gli alunni ad un rapporto “attivo” e personale con l’opera letteraria, richiamandomi a prospettive critiche diverse, per evitare l’appiattimento su un unico punto di vista da accogliere passivamente. Sono stati ricercati, d’altra parte, in ogni occasione possibile i riferimenti interdisciplinari e la trattazione parallela di argomenti che fossero affini tra loro, malgrado il loro inquadramento in materie diverse; in questo contesto ha trovato un certo spazio lo sviluppo di alcuni percorsi di “intersezione” con la storia dell’arte e della letteratura italiana ed europea, la storia della filosofia, la psicologia e le scienze umane in genere. IL MODELLO VALUTATIVO La verifica del profitto è stata fatta sia in modo continuo e informale, osservando il comportamento degli alunni (attenzione, interesse, impegno, partecipazione) e rilevando i livelli di apprendimento raggiunti grazie ai loro interventi, liberi o richiesti, durante le lezioni, sia con prove formalizzate (almeno due per ogni quadrimestre), consistenti in colloqui individualizzati su argomenti del programma svolto e prove strutturate o semi-strutturate a risposta singola e multipla, aperta o chiusa, secondo le tipologie B e C della terza prova d’esame. I voti sono stati assegnati in modo pubblico e trasparente sia perché ho fatto sempre riferimento alla tabella di corrispondenza tra giudizi e numeri da uno a dieci concordata a suo tempo tra tutti i docenti e inserita nel POF d’istituto, sia perché non ho mai omesso di esplicitarli tempestivamente, né di motivarli con chiarezza. I criteri valutativi su cui mi sono basata sono i seguenti: conoscenza degli argomenti; ricchezza delle informazioni ed eventuali approfondimenti; pertinenza e coerenza del discorso in relazione alle questioni poste; chiarezza dell’esposizione e proprietà del linguaggio; uso corretto della terminologia specifica; valutazione critica e rielaborazione personale. 24 Particolare oggettività ha avuto, ovviamente, la valutazione delle verifiche scritte. In questi casi, ogni esercizio ha dato luogo a un punteggio appositamente calcolato (ed esplicitato in totale trasparenza) perché si rapportasse sia alla qualità della risposta, sia alla maggiore o minore complessità delle diverse prestazioni intellettuali richieste. Poiché una di queste verifiche è stata svolta in coincidenza con la seconda simulazione della terza prova d’esame, essa ha ricevuto anche un voto in quindicesimi formulato secondo la griglia che il Consiglio di classe aveva stabilito di adottare. Sono stati depositati e restano a disposizione della commissione d’esame sia gli elaborati degli alunni, sia i testi delle verifiche scritte somministrate in corso d’anno (con le relative soluzioni e le griglie di valutazione). Nella valutazione periodica e finale, comunque, ho voluto evidenziare l’intero processo di maturazione compiuto dagli alunni, comprensivo di tutti i suoi aspetti non solo didattico-disciplinari, ma anche formativo-educativi; perciò ho tenuto conto non solo dei voti assegnati alle singole prove e dei livelli di preparazione oggettivamente verificati, ma anche dei progressi fatti in relazione ai livelli di partenza, della misura in cui sono state recuperate eventuali carenze precedentemente emerse nei contenuti e nel metodo, dell'interesse e dell'impegno dimostrati, del grado di autonomia raggiunto da ogni alunno nel progettare e realizzare il proprio percorso di studio. L’insegnante Lucia Bartalozzi Storia Premessa Il programma previsto nel piano iniziale è stato svolto con particolare approfondimento dell’età giolittiana, delle due guerre mondiali e dei regimi totalitari, tematiche maggiormente rispondenti agli interessi degli studenti. Si ricorda che il piano programmatico e, di conseguenza, il programma svolto si è sviluppato anche sulla base del confronto fra i colleghi del dipartimento disciplinare, i fondamenti condivisi sono stati costantemente coniugati con la piena libertà di insegnamento, nel rispetto delle finalità formative trasversali stabilite dal Consiglio di Classe, tenute presenti le linee guida della Certificazione Etica. Presentazione della classe La classe V B è stata seguita dalla sottoscritta solo dalla quarta; discretamente interessata alla materia, la classe ha acquisito gradualmente un metodo di studio idoneo ad affrontare i contenuti del quinto anno, a memorizzarli con connessioni significative, a spiegare con lessico discretamente adeguato anche vicende complesse dal punto di vista degli eventi e delle concause. Alcuni studenti sono in grado di sottolineare con apporti personali e riflessioni motivate quanto studiato, quasi tutti sono riusciti a seguire il percorso dell’anno senza significative difficoltà. L’insegnante ha sempre ribadito la centralità didattica della disciplina, sia sul piano dei contenuti (la storia fornisce lo scenario su cui si riflettono tutti gli altri insegnamenti, in quanto legati agli eventi e ai valori della civiltà dell’uomo), sia sul piano del metodo (la storia contribuisce alla maturazione delle categorie spaziotemporali e allo sviluppo di capacità fondamentali di analisi e sintesi); attraverso l’insegnamento della disciplina si è cercato soprattutto di accrescere il senso di appartenenza ad una comunità e ad una civiltà, di educare al confronto delle opinioni, al dibattito, al rispetto della diversità, nonché alla consapevolezza della realtà attuale per imparare ad orientarsi razionalmente al suo interno. Preparazione conseguita rispetto agli obiettivi La classe si è sempre mostrata piuttosto interessata, gli interventi si sono fatti via via più frequenti e la partecipazione al dialogo educativo è stata piuttosto vivace; diversi alunni, non solo i più preparati, hanno rivelato una buona disponibilità al dibattito, anche se le prove effettuate non sempre confermavano quel progresso che era ragionevole attendersi, sia a causa dell’impegno domestico per alcuni concentrato nell’imminenza della verifiche sia per difficoltà di carattere logico e/o linguistico che non da tutti sono state superate. Al termine del percorso scolastico, il giudizio sul rendimento medio della classe può dirsi positivo: la classe dimostra infatti nel complesso di attribuire alla materia un ruolo decisivo nella propria preparazione globale, riconoscendone appieno l’importanza culturale. 25 Obiettivi raggiunti In relazione alla programmazione curricolare, sono stati conseguiti dalla totalità della classe, anche se a livelli diversi, i seguenti obiettivi: In termini di conoscenze 1. conoscenza dei principali contenuti relativi al periodo affrontato 2. conoscenza del lessico specifico indispensabile 3. conoscenza dei concetti storici fondamentali 4. conoscenza degli strumenti essenziali del metodo storico In termini di competenze 1. competenza linguistica tale da consentire un’esposizione chiara 2. corretto utilizzo degli strumenti essenziali del metodo storico: saper selezionare dati, saper confrontare testimonianze di varia natura 3. capacità di inserire gli eventi principali in un contesto di rapporti temporali e spaziali 4. capacità di stabilire rapporti di causalità fra eventi e fenomeni storici diversi 5. utilizzo delle conoscenze storiche anche in ambiti pluridisciplinari Un numero consistente di alunni ha conseguito tali obiettivi in maniera esaustiva, dimostrando inoltre: 1. conoscenza più ampia e approfondita dei contenuti 2. sicura competenza linguistica e utilizzo appropriato del lessico specifico nell’esposizione 3. capacità di ricostruire autonomamente sia quadri sincronici su una data epoca o su un dato fenomeno sia quadri diacronici 4. consapevolezza dell’importanza della conoscenza storica per la lettura del presente e per l’assunzione di scelte sociopolitiche. Alcuni alunni, infine, oltre ad aver pienamente raggiunto tutti gli obiettivi sopraindicati, hanno anche dimostrato: 1. capacità di valutare criticamente le testimonianze 2. capacità logiche ed argomentative che consentono di affrontare le problematiche storiche con una certa autonomia di giudizio 3. capacità di operare collegamenti pluridisciplinari sul piano del metodo oltre che dei contenuti 4. capacità di analizzare istituzioni, questioni politiche e fenomeni economici relativi a momenti storici diversi, operando opportuni confronti fra passato e presente e formulando ipotesi per il futuro. Contenuti disciplinari Per il dettaglio dei contenuti disciplinari, si rimanda al programma allegato. Rispetto al programma preventivo, si è ritenuto opportuno interrompere il percorso con le più significative e immediate conseguenze del secondo conflitto mondiale (il dopoguerra in Italia, la divisione del mondo in sfere di influenza), sia per una sensibile riduzione del tempo a disposizione, dovuta ad iniziative non previste o non adeguatamente quantificate all’inizio dell’anno, sia per evitare il rischio di un approccio piuttosto “giornalistico” che storico agli eventi più recenti. La prima metà del Novecento è risultata il percorso privilegiato, scandito secondo le unità del testo di storia adottato. I problemi postunitari della seconda metà dell’Ottocento, non chiariti alla fine della quarta, sono stati sviluppati in correlazione con il programma di letteratura italiana di cui hanno fornito la griglia di riferimento. In particolare, per il Novecento, si è insistito sul quadro europeo socio-politico d’inizio secolo, l’età giolittiana, la prima guerra mondiale. Sono stati poi argomenti approfonditi di studio: la situazione italiana tra liberalismo e fascismo, il regime fascista, l’ascesa del nazismo, la Russia di Stalin, la seconda guerra mondiale con le relative conseguenze. Metodologie Si è utilizzata soprattutto la lezione frontale, intesa come esposizione dei dati essenziali e guida all’analisi, solitamente seguita da un’immediata verifica della comprensione e dalla discussione collettiva, durante la quale l’insegnante ha guidato la classe all’effettuazione dei corretti collegamenti logici e spazio-temporali e all’individuazione dei collegamenti interdisciplinari. Si è cercato di offrire spunti di lavoro non ripetitivi ma stimolanti, offrendo al contempo suggerimenti continui per il consolidamento e il recupero di conoscenze e abilità non ancora in pieno possesso degli alunni. Raramente si è effettuata in classe la lettura di brani tratti 26 da opere storiografiche, sollecitando il confronto tra diverse interpretazioni e stimolando al dibattito, o la lettura di documenti, di carte, grafici, tabelle, utili all’individuazione degli strumenti del metodo storico. Costante è stato il tentativo di attualizzare le problematiche via via affrontate, dimostrando l’utilità della storia nella comprensione del presente e nella progettazione del futuro, così come è stata favorita l’espressione di valutazioni personali. Ove possibile sono stati suggeriti raccordi pluridisciplinari soprattutto con materie quali: letterature italiana ed inglese, filosofia e scienze della formazione, storia dell’arte. Materiali didattici, strumenti e risorse Strumento didattico essenziale è stato il libro di testo adottato: A. Bravo - A. Foa - L. Scaraffia, I nuovi fili della memoria, voll. 2 e 3, Editori Laterza, Roma-Bari 2003. Quando si è reso necessario, si è fatto ricorso ad appunti di collegamento, a sintesi e a schemi approntati dall’insegnante o tratti da altri libri di testo, nonché alla Lim. Modalità di verifica e criteri di valutazione Trasparenza assoluta con disaggregazione del voto (per la produzione scritta) in parametri significativi per orientare gli studenti nel percorso di recupero e/o ottimizzazione del risultato sono state unite a tempestività nella comunicazione dei risultati delle prove scritte (compatibilmente con i tempi necessari per la correzione), immediatezza del voto per le verifiche orali. Affiancate da ripetuti sondaggi informali, effettuati sulla base di interventi estemporanei degli alunni, le verifiche formali sono state programmate alla fine di un consistente periodo di lezioni e di una serie di unità didattiche fra loro concettualmente o cronologicamente collegate. Per ciascun quadrimestre si sono effettuate una verifica orale ed una scritta. Le prove hanno accertato il grado di preparazione raggiunto in ordine ai seguenti obiettivi: possesso dei contenuti studiati tale da permettere la ricostruzione sia di quadri sincronici su una data epoca o su un dato fenomeno sia di quadri diacronici; capacità di analisi del rapporto di causalità fra eventi e fenomeni storici diversi, relativamente alle parti di programma svolte; capacità di esposizione: chiarezza, organicità, uso sempre più ampio e sicuro del lessico specifico; capacità di confrontare le istituzioni del passato fra di loro e con le attuali; capacità di analisi dei fenomeni economici e di questioni politiche che interessano il nostro paese e la comunità internazionale. Nella valutazione finale si è tenuto conto anche dei progressi raggiunti rispetto al livello di partenza, relativamente ai contenuti e al metodo, della partecipazione, dell’interesse e dell’impegno di studio, della capacità di effettuare collegamenti anche interdisciplinari, dell’autonomia di giudizio dimostrata, dell’eventuale approfondimento personale. Nell’attribuzione dei voti, in fase di valutazione formativa ci si è attenuti alla griglia di riferimento approntata dal Consiglio di Classe; al momento della valutazione sommativa, pur raccogliendo tutte le valutazioni precedenti, si intende evidenziare l’intero processo di maturazione, comprensivo di tutti gli aspetti formativi, didattici, educativi concordati. L’insegnante Nicoletta Fabio Inglese Presentazione della classe e preparazione conseguita Ho seguito la classe VB del Liceo della Formazione esclusivamente il quarto e il quinto anno scolastico. Si tratta di una classe composta da 23 studenti, di cui due ragazzi, eterogenea dal punto di vista della preparazione e della singola storia “linguistica”. Tutti gli alunni si sono complessivamente mostrati motivati allo studio della lingua e della civiltà Inglese, pur riconoscendo parte delle loro difficoltà e coscienti delle lacune che li caratterizzano. La presenza di un grado di maturazione linguistica diversificato è confermata dai diversi livelli di preparazione raggiunti: un piccolo gruppo di studenti ha raggiunto risultati pienamente soddisfacenti, impegnandosi in modo adeguato e accurato nella gestione dei diversi contenuti proposti, mentre la maggioranza è in possesso di una competenza linguistica più che sufficiente. Infine, un numero esiguo di alunni incontra diverse difficoltà e non ha conseguito una preparazione del tutto completa, benché abbiano nella seconda parte dell’anno provato a partecipare in modo più proficuo, mostrando un interesse più crescente. Metodologia e strumenti didattici 27 L’azione didattica messa in atto per il progetto didattico ideato per la classe VB ha fondamentalmente puntato alla valorizzazione delle abilità e competenze possedute da ciascun alunno, proponendo lezioni che sollecitassero la motivazione e l’interesse per qualunque elemento “nuovo” nella formazione dei miei alunni. Le situazioni didattiche sono state caratterizzate da lezioni frontali ed apprendimento cooperativo, riflessioni sul metodo di studio, scambio di informazioni ed opinioni, ricerche tematiche e approfondimenti personali. Raccordi pluridisciplinari e attività integrative Nel corso dell’anno scolastico è stato effettuato il progetto “Il Mondo in tasca” in collaborazione con l’associazione Siena Italian Studies, che ha portato all’attivazione di gruppi di conversazione con studenti universitari, in classe, su tematiche di attualità. Alcune alunne hanno conseguito la certificazione “PET” (Preliminary English Test). Nel corrente anno scolastico sono state effettuate n° 8 ore di recupero e consolidamento per gli alunni con maggiori difficoltà nell’ambito della produzione scritta e dell’esposizione orale. Modalità di verifica e criteri di valutazione Tutti gli alunni sono stati valutati sulla base di prove strutturate con quesiti a risposta multipla e produzioni scritte); inoltre, in itinere oralmente con diverse modalità (interrogazione, attività di speaking guidate, semiguidate e libere). La valutazione finale di ogni singolo alunno tiene conto oltre che del livello di preparazione raggiunto rispetto al livello di partenza, anche della partecipazione e dell’attenzione mostrate in classe. Per quanto riguarda la griglia di valutazione, si rimanda a quella concordata dal Consiglio di Classe. Il docente Linda Cantiello Filosofia Presentazione della classe La classe è composta da 24 alunni. Nonostante una generale maturazione, l’aspetto più problematico del comportamento della classe è risultato essere la difficoltà a trovare e poi mantenere la giusta concentrazione indispensabile perché gli alunni potessero ascoltare le lezioni e tutti fossero messi in condizione di partecipare in modo consapevole e fruttuoso. Dal punto di vista cognitivo talvolta si è manifestata qualche difficoltà di attenzione e di comprensione concettuale. L’impegno non sempre è stato continuativo. Tuttavia l’interesse per gli argomenti filosofici è indubbiamente aumentato soprattutto nell’ultimo periodo dell’anno scolastico. Spesso infatti attualmente gli alunni propongono, discutono, ricercano, si interrogano, problematizzano, raggiungendo talvolta una buona autonomia di giudizio nonostante una diffusa vivacità comportamentale e qualche problema di attenzione. Fondamenti formativi della disciplina in relazione alle finalità educative e alle competenze cognitive concordate dal Consiglio di Classe Obiettivi generali La filosofia è la disciplina che maggiormente è vicina alle richieste di significato sull’esistenza degli uomini e dell’universo, alle problematiche ed ai tentativi di spiegazione degli enigmi della vita. Ed è per tali motivi che la filosofia possiede un grande valore formativo ed ha la capacità di stimolare negli alunni in età adolescenziale un’abitudine alla riflessione, alla meditazione ed alla ricerca, partendo dal presupposto che lo studio dei grandi pensatori del passato abbia potuto aiutare a trovare le parole per risolvere i problemi del presente. Infatti, come afferma Edgar Morin ne “La testa ben fatta”, “… la filosofia è innanzitutto una forza di interrogazione e di riflessione che verte sui grandi problemi della conoscenza e della condizione umana”. In effetti non vi è nulla di genuinamente umano che possa sfuggire al filosofo, il quale pretende di conoscere ogni cosa e si interroga su ogni ambito o avvenimento chiedendosi “che cos’è?” e “perché?”. Le domande a cui la filosofia tenta di dare una risposta riguardano ogni persona indipendentemente dall’età, dal tempo e dal contesto culturale in cui è inserita e possono essere così formulate: “ da dove veniamo e verso dove 28 andiamo? “, “ che senso ha la nostra esistenza? “, “ come possiamo vivere bene ed essere felici? “, “ che cosa è giusto e che cosa è sbagliato? “, “ che cos’è la verità e come possiamo raggiungerla? “, “ che valore dobbiamo dare alle religioni, alle credenze e alla fede? “. Come scrive Fernando Savater in “Le domande della vita” , “… la filosofia non offre soluzioni, ma risposte, le quali, pur non annullando le domande, ci permettono di convivere razionalmente con esse, anche se continueremo a porcele più e più volte (…) Le risposte filosofiche non risolvono i quesiti della realtà (…) piuttosto coltivano la domanda, mettono in risalto l’essenza di questo domandare e ci aiutano a non smettere di farlo, a domandare sempre meglio, a umanizzarci nella convivenza perpetua col quesito…”. L’esperienza filosofica è potuta quindi risultare decisiva in vista dell’obiettivo di educare le nuove generazioni a esprimere le proprie ragioni mediante l’argomentazione e il dialogo. Il rigore logico a cui i ragionamenti filosofici aspirano, infatti, ha teso alla creazione di un consenso tra gli interlocutori il più possibile scevro da pregiudizi di razza, religione, status sociale. Da questo punto di vista, si può affermare che la scuola di filosofia è potuta diventare anche una “scuola” di libertà e di democrazia, se capace di educare all’ascolto delle ragioni degli altri e alla corretta formulazione delle proprie. Lo studio della filosofia, inoltre, ha contribuito fortemente allo sviluppo di uno spirito critico. PREREQUISITI DELLA DISCIPLINA Possedere una disposizione d’animo aperta e curiosa verso le origini della civiltà e della cultura e la scoperta del sapere critico e razionale caratteristico della filosofia; essere in grado di cogliere la differenza tra discorso fantastico-poetico e discorso argomentativo; comprendere le caratteristiche peculiari della filosofia (metodo razionale e obiettivo teoretico non disgiunti dalla prospettiva pratica) rispetto ad altre forme di conoscenza (l’arte, la letteratura, il mito); saper valutare la tenuta logica di un argomento e il suo valore di verità (possibile, probabile, assoluto); essere in grado di leggere brani selezionati dai trattati filosofici e saperne decifrare il senso generale. Obiettivi didattici specifici Conoscenze gli alunni conoscono il contenuto dei molteplici sistemi filosofici studiati gli alunni conoscono le caratteristiche del contesto storico-sociale e culturale nel quale i diversi autori sono vissuti ed hanno operato gli alunni conoscono il significato dei termini utilizzati, in modo specifico, nel linguaggio filosofico Competenze gli alunni sono in grado di correlare le conoscenze acquisite con la propria esperienza personale, culturale e sociale gli alunni sono in grado di effettuare collegamenti e confronti tra i diversi sistemi filosofici studiati gli alunni sono in grado di identificare la derivazione dei diversi modi di pensare presenti nella società attuale e nel suo pluralismo culturale Capacità saper riconoscere le profonde interconnessioni tra filosofia e sapere scientifico, da una parte, e filosofia e logica, dall’altra; saper identificare le differenze tra le varie posizioni teoriche; saper adoperare alcune delle strategie euristiche tipiche del metodo scientifico, come la connessione tra esperimento e intelletto, l’interpretazione razionale dei dati ottenuti attraverso l’osservazione, la formulazione di ipotesi e la relativa verifica; saper distinguere, dal punto di vista logico, gli enunciati che esprimono stati di fatto da quelli che tendono a suggerire un’interpretazione valoriale della realtà; saper analizzare un testo semplice, individuandone le idee portanti. Criteri metodologici 29 Alla lezione frontale di tipo partecipativo, che valorizzava la motivazione, si sono alternati frequenti momenti di discussione e di dialogo cognitivo e formativo, in cui è stata stimolata l’attiva partecipazione degli studenti, che hanno proposto le loro esperienze e le loro opinioni. Si sottolinea l’importanza di aver fatto acquisire un patrimonio di conoscenze disciplinari, con le seguenti attività: attività realizzate per mezzo dei modelli esperienziale, motivazionale ed euristico, “masterylearning” (insegnamento per la padronanza), lavoro di gruppo, individualizzazione dell’insegnamento, lezione guidata, individuazione di parole-chiave. E’ stato altresì importante aver fatto acquisire competenze per padroneggiare compiti complessi, con le seguenti attività: individuazione di “nuclei di contenuti” come centri di interesse e di attenzione; costruzione di mappe concettuali; trattazione sintetica di argomenti; stimolo del ragionamento logico e dell’espressività. E’ stato importante anche dotarsi di un metodo ragionato per risolvere situazioni problematiche, con le seguenti attività: uso del metodo del “problemsolving” (risolvere problemi) e del “learning by doing” (apprendere attraverso il fare); relazione interattiva positiva con tenuta dell’attenzione; uso del pensiero convergente. Si sottolinea infine l’importanza di aver dato spazio alla dimensione autonoma e creativa, con le seguenti attività: uso del “brainstorming” e del “roleplaying” (giochi di ruolo); stimolo del pensiero divergente. Il modello valutativo a) tipologia di verifica: Verifiche informali in itinere (sondaggi a livello individuale e/o generale): la valutazione ha voluto essere formativa; interventi personali dei singoli studenti; libere discussioni in classe Verifiche formalizzate (interrogazioni e prove scritte) come elementi di pari rilevanza ai fini della certificazione finale dei livelli di preparazione disciplinare: le verifiche sono state strutturate in relazione alle prove scritte ed orali previste. Esposizione orale e scritta. Quesiti a risposta singola e a scelta multipla. Quesiti multidisciplinari. Trattazione sintetica dei contenuti disciplinari studiati. Per quanto riguarda la valutazione, si è proceduto a una valutazione iniziale (livelli di partenza) in cui sono vagliati i prerequisiti degli studenti, anche al fine di progettare una corretta programmazione degli obiettivi; quindi una serie di verifiche/valutazioni in itinere, in cui sono stati registrati i progressi dei discenti nel loro processo di apprendimento; infine la valutazione sommativa finale, da cui è scaturito il giudizio globale di fine anno. E’ stato necessario stimolare il senso di responsabilità e la consapevolezza dei discenti, chiedendo loro di partecipare ad alcune fasi della valutazione, poiché l’autovalutazione si è proposta come un momento particolarmente qualificante della relazione didattica, proprio perché in quel momento si giocava una mossa importante per lo stabilirsi di un rapporto positivo di reciproca fiducia fra docente e discente. Educativamente importante è stata la riflessione meta- cognitiva: in essa i ragazzi hanno potuto rendersi conto, sotto la guida del docente, del proprio percorso cognitivo (che cosa hanno imparato, come lo hanno imparato) e passare eventualmente a considerare l’opportunità di cambiare strategie, qualora quelle seguite non fossero state risultate efficaci. A tal proposito è stato sovente possibile porre il problema della differenza tra le aspettative e la realtà di un concreto rendimento e delle difficoltà incontrate. Importante per lo stabilirsi di un rapporto di fiducia con gli studenti è stata la chiarezza della valutazione e la certezza dei criteri: ogni voto o giudizio è stato sempre immediatamente comunicato allo studente interessato, che nel corso dell’intero anno scolastico ha sempre avuto la possibilità di monitorare la situazione del proprio profitto; i criteri, oggettivi o sommativi e/o tenenti conto della progressione e dei livelli di partenza, erano stati dichiarati prima dell’inizio della prova. b) trasparenza della valutazione assegnata nelle verifiche orali: ogni voto o giudizio è stato sempre immediatamente comunicato allo studente interessato, che nel corso dell’intero anno scolastico ha sempre avuto la possibilità di monitorare la situazione del proprio profitto; i criteri, oggettivi o sommativi e/o tenenti conto della progressione e dei livelli di partenza, sono sempre stati dichiarati prima dell’inizio della prova. CRITERI DI VALUTAZIONE FINALE Valutazione sommativa finale, nella quale è stata valorizzata la tendenza al miglioramento delle strategie d’apprendimento, dei risultati conseguiti, della capacità di elaborazione critica delle conoscenze e delle competenze, della maturità complessiva della personalità. Preparazione conseguita La classe ha seguito il programma delle discipline di indirizzo dimostrando interesse e partecipazione che tuttavia, per alcuni alunni, non sempre sono stati supportati da una motivazione intrinseca allo studio, all’approfondimento personale e all’elaborazione autonoma dei contenuti. Nel corso dell’anno la classe ha raggiunto risultati apprezzabili nel profitto (soprattutto nelle verifiche relative a blocchi limitati di programma). Il rapporto docente-discente è risultato aperto, improntato a fiducia reciproca e collaborazione. 30 Strumenti didattici a) Libri di testo in adozione: Matilde Pattavina – Roberto Ramoscelli: Orizzonti del pensare 3. Storia della filosofia: autori, testi, problemi – Tomo I e Tomo II – Gruppo editoriale “il capitello” b) Dizionari, enciclopedie, riviste, quotidiani, testi disponibili in biblioteca o posseduti dagli alunni, brani critici e di approfondimento di testi non antologizzati, esercizi, articoli di giornale: tutto il patrimonio librario della Biblioteca d’Istituto, consultabile in loco o tramite il prestito, purché consentito c) Tutto il patrimonio multimediale disponibile nell’Istituto d) http://it.wikipedia.org/wiki/ Il docente Prof. Luciano Valentini Scienze della formazione Presentazione della classe La classe è composta da 24 alunni. Nonostante una generale maturazione, l’aspetto più problematico del comportamento della classe è risultato essere la difficoltà a trovare e poi mantenere la giusta concentrazione indispensabile perché gli alunni potessero ascoltare le lezioni e tutti fossero messi in condizione di partecipare in modo consapevole e fruttuoso. Dal punto di vista cognitivo talvolta si è manifestata qualche difficoltà di attenzione e di comprensione concettuale. L’impegno non sempre è stato continuativo. Tuttavia l’interesse per gli argomenti filosofici è indubbiamente aumentato soprattutto nell’ultimo periodo dell’anno scolastico. Spesso infatti attualmente gli alunni propongono, discutono, ricercano, si interrogano, problematizzano, raggiungendo talvolta una buona autonomia di giudizio nonostante una diffusa vivacità comportamentale e qualche problema di attenzione. Fondamenti formativi della disciplina in relazione alle finalità educative e alle competenze cognitive concordate dal Consiglio di Classe Obiettivi generali Le scienze della formazione possiedono un fondamentale valore educativo per: la comprensione dei meccanismi di fondo dell’agire individuale e collettivo; la capacità di comprendere, costruire, criticare argomentazioni e discorsi; l’attribuzione di significato alle proprie esperienze; la capacità di capire, fare, prendere decisioni; la progettazione e la scelta efficace del proprio futuro; l’avvio di processi di integrazione culturale, sociale e lavorativa. All’interno delle scienze delle scienze della formazione, la storia della pedagogia o, meglio, delle pedagogie e delle molteplici educazioni è alla base della pratica formativa della nostra società. Tale storia si è via via arricchita di prospettive nuove, allontanandosi sempre più dal ruolo secondario che ha sempre avuto nei confronti della storia del pensiero filosofico. Il sapere pedagogico ha una natura pluridisciplinare, poiché si è istituito uno stretto rapporto fra le scienze umane in ordine all’analisi e alla progettazione dell’evento educativo. Infatti il soggetto dell’educazione è un’unità e, pur nella distinzione delle componenti che lo istituiscono, nello stesso tempo è soggetto pedagogico, psicologico, sociologico, antropologico; è, comunque, una persona, nella propria unicità psicologica e sociale. Se il fine formativo è la promozione di personalità dotate di un’adeguata sensibilità educativa e di una mentalità orientata alla comprensione e all’interpretazione aperta ed articolata della complessità dei processi di formazione, è evidente a tutti l’importanza dell’impronta formativa dell’insegnamento della pedagogia. La sociologia è la scienza che studia le strutture sociali, le norme ed i processi che uniscono (e separano) le persone non solo come individui ma come componenti di associazioni, gruppi ed istituzioni (l’azione sociale). Il campo di interesse della sociologia spazia dall’analisi dei brevi contatti fra individui anonimi sulla strada allo studio di processi sociali globali. Pertanto è evidente a tutti l’importanza formativa dello studio di questa disciplina. La psicologia (scienza della psiche o della mente) è la disciplina che studia il comportamento degli individui e i loro processi mentali (il pensiero, la percezione, l’emotività, il linguaggio, ecc…). Tale studio riguarda le dinamiche interne dell’individuo, i rapporti che intercorrono tra quest’ultimo e l’ambiente, il comportamento umano ed i processi mentali che intercorrono tra gli stimoli sensoriali e le relative risposte. Attualmente la psicologia è una disciplina composita, i cui metodi di ricerca vanno da strettamente sperimentali (di 31 laboratorio e sul campo) a etnograficamente orientati (psicologia culturale); da strettamente individuali (psicofisica, psicoterapia individuale) a metodi con una maggiore attenzione all’aspetto sociale e di gruppo (psicologia del lavoro con “gruppi focali”). Queste diversità di approccio hanno causato un proliferare di discipline psicologiche e di matrici culturali che tendono a sostenere punti di vista diversi. Particolarmente importante per la pedagogia e per l’azione didattica è lo studio della psicologia dell’età evolutiva. L’antropologia culturale (cioè lo studio delle culture e delle società umane) è uno dei campi dell’antropologia, lo studio olistico dell’umanità. In particolare essa è la disciplina che ha promosso e sviluppato la cultura come oggetto di studio scientifico; essa è anche il ramo dell’antropologia che studia le differenze culturali tra gruppi di umani. Gli antropologi sostengono che ogni persona ha la capacità di classificare le proprie esperienze, di codificare simbolicamente tali classificazioni e di insegnare tali astrazioni ad altri. Poiché la cultura viene appresa, le persone che vivono in luoghi differenti avranno differenti culture. Gli antropologi hanno inoltre sottolineato che attraverso la cultura le persone possono adattarsi al proprio contesto ambientale in modi non-genetici, cosicché persone che vivono in contesti ambientali diversi avranno spesso culture differenti, anzi, addirittura elementi comuni che tra le culture hanno quasi sicuramente significati diversi. Secondo il britannico Tylor la definizione di cultura, in senso antropologico, “presa nel suo più ampio significato etnografico è quell’insieme complesso che include il sapere, le credenze, l’arte, la morale, il diritto, il costume e ogni altra competenza e abitudine acquisita dall’uomo in quanto membro della società.” E’ evidente che l’antropologia culturale ha una profonda impronta formativa in quanto aiuta a far comprendere ai discenti la varietà e la diversità dei modi di vita e di pensiero che hanno caratterizzato (e caratterizzano) in ogni tempo e luogo l’esistenza dei gruppi umani: tutto ciò è un invito al rispetto della pluralità delle culture, è una lezione di democrazia e di accettazione dell’altro. PREREQUISITI DELLE DISCIPLINE Possedere una disposizione d’animo aperta e curiosa nei confronti della storia della pedagogia e dei risultati scientifici dell’antropologia culturale, della psicologia, della sociologia. Possedere una disposizione d’animo aperta e curiosa verso le origini della civiltà e della cultura e la scoperta del sapere critico e razionale caratteristico delle scienze della formazione. Comprendere le caratteristiche peculiari delle scienze della formazione rispetto ad altre forme di conoscenza (l’arte, la letteratura, il mito). Essere in grado di leggere brani selezionati dai trattati di psicologia, pedagogia, sociologia ed antropologia culturale e saperne decifrare il senso generale. Obiettivi didattici specifici .Gli alunni hanno acquisito una conoscenza sicura ed articolata del processo di funzionamento dei differenti sistemi educativi, l’abitudine a contestualizzare i fenomeni educativi nella loro complessità storica, sociale, istituzionale e culturale. Inoltre sanno individuare la valenza pedagogica e lo spessore educativo nelle figure professionali preposte alla formazione al servizio nei diversi ambiti sociali. Hanno infine acquisito la consapevolezza delle aree di competenza degli indirizzi e delle attività professionali attorno a cui si sviluppano la ricerca e l’applicazione dell’antropologia culturale, della psicologia, della sociologia. Conoscenze gli alunni conoscono il contenuto delle molteplici scuole di pensiero riguardanti le discipline studiate gli alunni conoscono le caratteristiche del contesto storico-sociale e culturale nel quale i diversi autori sono vissuti ed hanno operato gli alunni conoscono il significato dei termini utilizzati, in modo specifico, nel linguaggio delle singole discipline Competenze gli alunni sono in grado di correlare le conoscenze acquisite con la propria esperienza personale, culturale e sociale gli alunni sono in grado di effettuare collegamenti e confronti tra le diverse disciplinestudiate gli alunni sono in grado di identificare la derivazione dei diversi modi di pensare presenti nella società attuale e nel suo pluralismo culturale 32 Capacità saper riconoscere le profonde interconnessioni tra le diverse discipline studiate; saper identificare le differenze tra le varie posizioni teoriche; saper adoperare alcune delle strategie euristiche tipiche del metodo scientifico, come la connessione tra esperimento e intelletto, l’interpretazione razionale dei dati ottenuti attraverso l’osservazione, la formulazione di ipotesi e la relativa verifica; saper distinguere, dal punto di vista logico, gli enunciati che esprimono stati di fatto da quelli che tendono a suggerire un’interpretazione valoriale della realtà; saper analizzare un testo semplice, individuandone le idee portanti. Criteri metodologici Alla lezione frontale di tipo partecipativo, che valorizzava la motivazione, si sono alternati frequenti momenti di discussione e di dialogo cognitivo e formativo, in cui è stata stimolata l’attiva partecipazione degli studenti, che hanno proposto le loro esperienze e le loro opinioni. Si sottolinea l’importanza di aver fatto acquisire un patrimonio di conoscenze disciplinari, con le seguenti attività: attività realizzate per mezzo dei modelli esperienziale, motivazionale ed euristico, “masterylearning” (insegnamento per la padronanza), lavoro di gruppo, individualizzazione dell’insegnamento, lezione guidata, individuazione di parole-chiave. E’ stato altresì importante aver fatto acquisire competenze per padroneggiare compiti complessi, con le seguenti attività: individuazione di “nuclei di contenuti” come centri di interesse e di attenzione; costruzione di mappe concettuali; trattazione sintetica di argomenti; stimolo del ragionamento logico e dell’espressività. E’ stato importante anche dotarsi di un metodo ragionato per risolvere situazioni problematiche, con le seguenti attività: uso del metodo del “problemsolving” (risolvere problemi) e del “learning by doing” (apprendere attraverso il fare); relazione interattiva positiva con tenuta dell’attenzione; uso del pensiero convergente. Si sottolinea infine l’importanza di aver dato spazio alla dimensione autonoma e creativa, con le seguenti attività: uso del “brainstorming” e del “roleplaying” (giochi di ruolo); stimolo del pensiero divergente. Il modello valutativo a) tipologia di verifica: Verifiche informali in itinere (sondaggi a livello individuale e/o generale): la valutazione ha voluto essere formativa; interventi personali dei singoli studenti; libere discussioni in classe Verifiche formalizzate (interrogazioni e prove scritte) come elementi di pari rilevanza ai fini della certificazione finale dei livelli di preparazione disciplinare: le verifiche sono state strutturate in relazione alle prove scritte ed orali previste. Esposizione orale e scritta. Quesiti a risposta singola e a scelta multipla. Quesiti multidisciplinari. Trattazione sintetica dei contenuti disciplinari studiati. Per quanto riguarda la valutazione, si è proceduto a una valutazione iniziale (livelli di partenza) in cui sono vagliati i prerequisiti degli studenti, anche al fine di progettare una corretta programmazione degli obiettivi; quindi una serie di verifiche/valutazioni in itinere, in cui sono stati registrati i progressi dei discenti nel loro processo di apprendimento; infine la valutazione sommativa finale, da cui è scaturito il giudizio globale di fine anno. E’ stato necessario stimolare il senso di responsabilità e la consapevolezza dei discenti, chiedendo loro di partecipare ad alcune fasi della valutazione, poiché l’autovalutazione si è proposta come un momento particolarmente qualificante della relazione didattica, proprio perché in quel momento si giocava una mossa importante per lo stabilirsi di un rapporto positivo di reciproca fiducia fra docente e discente. Educativamente importante è stata la riflessione meta- cognitiva: in essa i ragazzi hanno potuto rendersi conto, sotto la guida del docente, del proprio percorso cognitivo (che cosa hanno imparato, come lo hanno imparato) e passare eventualmente a considerare l’opportunità di cambiare strategie, qualora quelle seguite non fossero state risultate efficaci. A tal proposito è stato sovente possibile porre il problema della differenza tra le aspettative e la realtà di un concreto rendimento e delle difficoltà incontrate. Importante per lo stabilirsi di un rapporto di fiducia con gli studenti è stata la chiarezza della valutazione e la certezza dei criteri: ogni voto o giudizio è stato sempre immediatamente comunicato allo studente interessato, che nel corso dell’intero anno scolastico ha sempre avuto la possibilità di monitorare la situazione del proprio profitto; i criteri, oggettivi o sommativi e/o tenenti conto della progressione e dei livelli di partenza, erano stati dichiarati prima dell’inizio della prova. 33 b) trasparenza della valutazione assegnata nelle verifiche orali: ogni voto o giudizio è stato sempre immediatamente comunicato allo studente interessato, che nel corso dell’intero anno scolastico ha sempre avuto la possibilità di monitorare la situazione del proprio profitto; i criteri, oggettivi o sommativi e/o tenenti conto della progressione e dei livelli di partenza, sono sempre stati dichiarati prima dell’inizio della prova. CRITERI DI VALUTAZIONE FINALE Valutazione sommativa finale, nella quale è stata valorizzata la tendenza al miglioramento delle strategie d’apprendimento, dei risultati conseguiti, della capacità di elaborazione critica delle conoscenze e delle competenze, della maturità complessiva della personalità. Preparazione conseguita La classe ha seguito il programma delle discipline di indirizzo dimostrando interesse e partecipazione che tuttavia, per alcuni alunni, non sempre sono stati supportati da una motivazione intrinseca allo studio, all’approfondimento personale e all’elaborazione autonoma dei contenuti. Nel corso dell’anno la classe ha raggiunto risultati apprezzabili nel profitto (soprattutto nelle verifiche relative a blocchi limitati di programma). Il rapporto docente-discente è risultato aperto, improntato a fiducia reciproca e collaborazione. Strumenti didattici a)Libri di testo in adozione: Renzo Tassi: Itinerari pedagogici 3 - quarta edizione - ZanichelliAvalle, Maranzana, Sacchi: Corso di scienze sociali. Socializzazione e società 3 (seconda edizione) - Zanichelli b) Dizionari, enciclopedie, riviste, quotidiani, testi disponibili in biblioteca o posseduti dagli alunni, brani critici e di approfondimento di testi non antologizzati, esercizi, articoli di giornale: tutto il patrimonio librario della Biblioteca d’Istituto, consultabile in loco o tramite il prestito, purché consentito c) Tutto il patrimonio multimediale disponibile nell’Istituto d) http://it.wikipedia.org/wiki/ Il docente Prof. Luciano Valentini Matematica II Piano nasce dal confronto fra i colleghi del medesimo dipartimento disciplinare; il confronto è teso a favorire una compiuta e condivisa consapevolezza teorica, che deve supportare la piena libertà d'insegnamento del singolo docente, nella creativa ricerca di una puntuale e raffinata cura dei dettagli costitutivi l'atto della comunicazione educativa, nel contesto dato di ogni specifica classe. SITUAZIONE DELLA CLASSE E PREPARAZIONE CONSEGUITA La classe all’inizio del percorso scolastico era caratterizzata da scarsa adattabilità alle elementari regole di comportamento richieste, da diffuse e consistenti criticità nelle conoscenze e competenze matematiche pregresse e dalla mancanza di un metodo di studio. Nel corso del tempo gli aspetti negativi inerenti il comportamento non solo sono stati superati ma si è instaurato un proficuo dialogo sia sul piano educativo sia su quello umano. Per quanto riguarda l’aspetto meramente disciplinare, le carenze pregresse, insieme ad una metodologia di studio inadeguata, hanno condizionato fortemente l’esito del percorso scolastico successivo. Ciò nonostante, soprattutto nell’ultimo biennio, gli studenti hanno maturato motivazione, partecipazione e coinvolgimento all’attività didattica che ha permesso a una parte della classe un accettabile superamento dei limiti evidenziati e ad una parte più esigua il conseguimento di un apprezzabile profitto. L’impegno sicuramente speso nello studio della disciplina in alcuni casi non è stato sufficiente a superare le oggettive difficoltà evidenziate. E’ stato attivato un corso pomeridiano, da me tenuto, volto a consolidare le conoscenze e le competenze acquisite nel corso dell’anno; il corso, aperto a tutta la classe, ha visto la partecipazione di un consistente gruppo di studenti ed un’apprezzabile assiduità. 34 METODOLOGIA E STRUMENTI DIDATTICI Viste le caratteristiche della classe, dove se ne è presentata l’opportunità, i contenuti sono stati talvolta semplificati e trattati nelle linee essenziali pur mantenendo la completezza del programma. La metodologia adottata ha tenuto in considerazione l’alternanza della situazione di ruolo nella comunicazione con l'allievo, che consiste nelle modalità: di tipo riassuntivo (che prevede anche la correzione puntuale dei compiti assegnati), di esposizione, di discussione, di riepilogo; nonchè nel fornire indicazioni per lo studio individuale. L’introduzione di nuovi argomenti è stata costantemente preceduta da una sintesi dei contenuti trattati in precedenza e da chiarimenti puntuali su richiesta da parte degli studenti. Gli argomenti sono stati trattati evitando applicazioni troppo complesse e limitatamente a semplici casi significativi, facendo spesso ricorso anche ad un approccio intuitivo e meno formale dei concetti studiati. Il libro di testo adottato è: “Corso base blu di matematica 2.0 “ di M. Bergamini, A. Trifone, G. Barozzi (2011), vol.5, Ed. Zanichelli MODALITA’ DI VERIFICA E CRITERI DI VALUTAZIONE FINALE Le modalità di verifica sono state: prove scritte, test a risposta aperta e/o chiusa con valore di prova orale, verifiche orali. E’ stata fatta distinzione tra profitto e valutazione globale. La valutazione globale tiene in considerazione: le conoscenze acquisite, le abilità raggiunte, l’impegno, la partecipazione all’attività didattica, il progresso, il metodo di studio. La scala di valutazione comprende la gamma di voti da 3 a 10. L’insegnante Assunta Fabbrini Fisica II Piano nasce dal confronto fra i colleghi del medesimo dipartimento disciplinare; il confronto è teso a favorire una compiuta e condivisa consapevolezza teorica, che deve supportare la piena libertà d'insegnamento del singolo docente, nella creativa ricerca di una puntuale e raffinata cura dei dettagli costitutivi l'atto della comunicazione educativa, nel contesto dato di ogni specifica classe. SITUAZIONE DELLA CLASSE E PREPARAZIONE CONSEGUITA La classe ha evidenziato alcune difficoltà nello studio della fisica nel corso del triennio ed in modo particolare nel corrente anno scolastico vista la complessità degli argomenti trattati. L’atteggiamento è stato senz’altro propositivo, la maggior parte degli studenti ha infatti mostrato responsabiltà e serietà nell’affrontare lo studio della disciplina seppure nella consapevolezza delle difficoltà riferibili in parte a scarse attitudini individuali ed in parte ad un metodo di studio non adeguato. Nonostante l’impegno mediamente dimostrato dalla classe, si evidenzia ancora una difficoltà a far proprio un metodo di studio che consenta di superare gli aspetti meramente conoscitivi ai quali occorre attribuire significati sostanziali. Una parte della classe, tuttavia, mostra di aver raggiunto un’ accettabile conoscenza dei contenuti trattati, mentre per alcuni la preparazione complessiva appare in alcuni aspetti non del tutto completa. METODOLOGIA E STRUMENTI DIDATTICI I contenuti sono stati trattati nelle linee essenziali, privilegiando l’aspetto qualitativo ed evitando tecnicismi e strumenti matematici troppo complessi. La metodologia adottata ha tenuto in considerazione l’alternanza della situazione di ruolo nella comunicazione con l'allievo, che consiste nelle modalità: di tipo riassuntivo (che prevede anche la correzione puntuale dei compiti assegnati), di esposizione, di discussione, di riepilogo; nonchè nel fornire indicazioni per lo studio individuale. L’introduzione di nuovi argomenti è stata costantemente preceduta da una sintesi dei contenuti trattati in precedenza e da chiarimenti puntuali su richiesta da parte degli studenti. Con tale modalità è stato effettuato un recupero in itinere nel corso 35 dell’intero anno scolastico. Le lezioni sono state talvolta supportate dalla visione del DVD che correda il libro di testo. MODALITA’ DI VERIFICA E CRITERI DI VALUTAZIONE FINALE Le modalità di verifica sono state: prove scritte, test a risposta aperta e/o chiusa con valore di prova orale, verifiche orali. E’ stata fatta distinzione tra profitto e valutazione globale. La valutazione globale tiene in considerazione: le conoscenze acquisite, le abilità raggiunte, l’impegno, la partecipazione all’attività didattica, il progresso, il metodo di studio. La scala di valutazione comprende la gamma di voti da 3 a 10. L’insegnante Assunta Fabbrini Multimedia Ho iniziato ad operare in questa classe alla fine di Gennaio in sostituzione della professoressa Rosella Ancona. Le attività riguardanti la materia Multimedia si sono svolte nella sala informatica ed a loro sono state dedicate due ore settimanali di cui una in compresenza con la docente di Fisica Fabbrini. Nel primo quadrimestre era stato avviato e portato a buon punto un progetto di lavoro: i ragazzi divisi in cinque gruppi hanno lavorato alla realizzazione di un sito ad argomento scientifico. Il mio lavoro nel secondo quadrimestre è consistito nella supervisione della chiusura del progetto, curando in special modo il contenuto dei siti, nella sua valutazione concordata con la collega, e nell’aiuto e valutazione del lavoro di presentazione in power point della tesina finale, attività individuale e facoltativa. Per la scarsità del tempo a disposizione non è stato possibile istaurare un rapporto di conoscenza fiducia e collaborazione con il gruppo classe, il lavoro si è svolto comunque serenamente così come serena è stata la collaborazione con la collega Fabbrini. Professor Antonio De Dominicis. Scienze sperimentali – geografia generale e astronomica Durante tutto il corso dell’anno, la classe ha mostrato una discreta attenzione alle lezioni, anche se non sempre la partecipazione è stata vivace e interessata. Gli obiettivi disciplinari da raggiungere sono stati ampiamente semplificati per il raggiungimento del successo formativo di tutti, ma nonostante ciò si registrano lacune non colmate da parte di alcuni alunni. In relazione alla programmazione iniziale sono stati conseguiti i seguenti obiettivi in termini di: CONOSCENZE La maggior parte degli alunni dimostra un sufficiente livello di conoscenze sugli argomenti trattati, con punte di profitto buono per alcuni studenti che hanno mantenuto un costante impegno durante tutto l’anno. Alcuni studenti, a causa dello scarso impegno individuale, presentano un mediocre livello di conoscenze. Alcuni itinerari didattici previsti (Storia della Terra; atmosfera, climatologia, evoluzione geologica nell’area mediterranea) non sono stati trattati per riduzione delle ore effettive di lezione (partecipazione ad altre attività scolastiche programmate, quali giornata della Memoria, festa di Carnevale, gita scolastica, giornata di orientamento universitario, giornata dell’arte etc..), per necessità di spiegazioni ripetute e per aumento delle ore dedicate allo studio di altre unità didattiche. COMPETENZE: La competenza lessicale è generalmente collegata al livello di conoscenze conseguite: mentre alcuni studenti si mostrano capaci di riorganizzazione personale dei contenuti disciplinari, molti altri mostrano difficoltà nella esposizione orale, nella padronanza della terminologia specifica e nella costruzione di una efficace sintesi. 36 CAPACITA’: Alcuni alunni dimostrano di aver sviluppato una visione sistemica dei fenomeni naturali, sostenuta da uno studio costante durante il corso di tutto l’anno, invece molti altri hanno studiato in maniera piuttosto superficiale ed evidenziano difficoltà nella capacità di analisi, di sintesi, di collegamento e di rielaborazione personale Nel complesso il lavoro è stato mantenuto diligentemente scolastico, guidato dal libro di testo e dagli appunti delle spiegazioni, con pochi ampliamenti su fonti diverse. METODI E STRUMENTI Il lavoro è stato svolto tramite lezioni frontali, impostate quanto possibile in modo problematico, stimolando la partecipazione attiva da parte degli studenti e sollecitando l’individuazione e la sistemazione di dati e prove, la deduzione e la comprensione di ipotesi e possibili spiegazioni. Oltre al libro di testo sono stati utilizzati campioni e audiovisivi a disposizione quale materiale didattico di Scienze dell’Istituto. Brevi verifiche formative con domande hanno permesso di valutare la comprensione dei nuovi contenuti, con eventuale sostegno o rinforzo tramite ulteriori spiegazioni in caso di comprensione incompleta. PROVE DI VERIFICA E ATTIVITA DI SOSTEGNO La verifica formativa, oltre che di sistematiche domande, della correzione comune delle verifiche sul testo, della partecipazione alle interrogazioni dei compagni, si è avvalsa di ogni circostanza e situazione in cui si è potuto discutere, chiarire, correggere, approfondire i concetti individuati, collegandoli e sistemandoli in un quadro globale di conoscenze La verifica sommativa è stata attuata attraverso le modalità e gli strumenti sotto elencati: 1) colloquio con la classe attraverso domande a risposta breve, ripetute e frequenti (per verificare attenzione, continuità nello studio, conoscenze di termini, fatti, fenomeni, leggi e definizioni) 2) verifiche scritte sottoforma di test a risposta multipla e quesiti a risposta breve per verificare in tempi rapidi le conoscenze sugli specifici argomenti 3) colloquio individuale per accertare la conoscenza-comprensione di fatti e fenomeni, le capacità di analisi, sintesi, di collegamento, di rielaborazione personale e di esposizione A disposizione della commissione sono depositate in segreteria le prove di verifica effettuate durante l’anno scolastico. Nella valutazione di ogni studente, oltre al grado delle conoscenze, delle competenze e delle abilità, è stato tenuto conto della partecipazione alla vita scolastica, dell’impegno e della capacità di autonomia nel lavoro. ATTIVITA’ INTEGRATIVE La classe ha visitato il Planetario di Firenze. L’insegnante Barbara Cavallini Disegno e storia dell’arte Le lezioni, incentrate esclusivamente sulla Storia dell’Arte, si sono svolte selezionando argomenti ed aspetti che si sono mostrati, in un rapporto duttile con la classe, i più rispondenti a stimolare l’acquisizione delle lezioni ed una crescita della sensibilità estetica e comunicativa. Le informazioni sugli argomenti proposti sono stati fornite attraverso la lezione frontale, la lettura guidata di opere d’arte, l’uso dei mezzi multimediali. Alcuni aspetti ed alcuni autori del programma sono stati maggiormente approfonditi. Le ore di compresenza si sono incentrate su alcuni temi che accumunano le discipline della Storia dell’arte e di Filosofia e sono state approfondite le teorie sui colori e sulla percezione visiva presenti nell’Ottocento e nel Novecento. 37 In base alla scelta fatta di approfondire soprattutto la conoscenza dell’arte del Novecento, si è proceduto alle informazioni essenziali ed indispensabili per le tendenze artistiche ed i protagonisti del periodo che va dalla seconda metà del Settecento alla prima metà dell’Ottocento per concentrarsi sugli aspetti fondamentali del periodo racchiuso fra gli ultimi anni dell’ Ottocento e gli anni Trenta del secolo scorso. Le lezioni si sono soffermate in modo particolare sul Postimpressionismo, sulle Prime Avanguardie (1904-1914) e sulle Seconde Avanguardie, sul Surrealismo. FINALITA’ PERSEGUITE Sviluppo della comprensione del significato “poetico” insito nelle opere d’arte e della capacità di decifrare il codice linguistico delle forme e dei colori attraverso la lettura di singole opere. Sviluppo della capacità di valutarne i nessi con aspetti del pensiero filosofico e del contesto storico e sociale coevo. VALUTAZIONE Interrogazioni, test (tip. C), saggi scritti (tip. B), compilazione schede critiche e partecipazione al confronto in classe. RISULTATI RAGGIUNTI La classe si è mostrata nella maggioranza dei suoi componenti in grado di raggiungere sotto il profilo delle CONOSCENZE, delle COMPETENZE e delle CAPACITA’ risultati apprezzabili. Buoni in alcuni elementi. La classe in una parte esigua dei suoi componenti si mostra carente sotto il profilo strettamente scolastico per motivi di scarso interesse e per poca propensione allo studio.. Una parte consistente degli altri alunni mostra una maggiore applicazione nello studio pur non evidenziando un elevato interesse nell’approfondimento della disciplina. Un numero apprezzabile di alunni evidenzia interesse per gli argomenti svolti ed un proficuo approfondimento e rielaborazione non sempre sostenuto da una costante ed assidua propensione allo studio. Tuttavia va sottolineato come questi alunni hanno mostrato nell’approccio alle tematiche dell’arte contemporanea coinvolgimento e passione. Il comportamento disciplinare della maggioranza degli alunni è apprezzabile, sebbene in un numero non esiguo non sia stato del tutto superato il comportamento poco scolarizzato evidenziato fin dall’inizio del corso di studi.. Prof. Gentilini Marcello Scienze motorie e sportive La classe si è presentata fin dall’inizio disponibile al dialogo ed al lavoro in palestra e ciò ha permesso di svolgere le attività motorie in un clima sereno e partecipato. Gli alunni, abbastanza vivaci, si sono tuttavia dimostrati sempre corretti durante i trasferimenti dalla scuola alla palestra, ed hanno partecipato alle lezioni in modo costruttivo e propositivo impegnandosi sia nella parte pratica che in quella teorica. Le capacità motorie degli studenti, nella totalità dei casi si sono ben sviluppate ed affinate pur partendo da livelli abbastanza diversificati; un gruppo, in particolare, ha conseguito ottime competenze. Sul piano della socializzazione gli studenti risultano uniti e dimostrano piacere nel praticare insieme i giochi sportivi proposti. Molti di loro hanno partecipato nel quinquennio alle varie attività del Centro Sportivo Scolastico con buoni risultati ed alcuni si sono distinti nelle manifestazioni sportive dei Campionati Studenteschi. In relazione alla programmazione curricolare sono stati conseguiti i seguenti obiettivi in termini di: 38 Conoscenze: gli studenti hanno acquisito le conoscenze fondamentali sugli sport individuali (Atletica Leggera, Ginnastica) e i giochi di squadra praticati durante le lezioni. Conoscono gli schemi basilari dei giochi sportivi (Pallavolo, Pallacanestro, Calcio a 5) la divisione dei ruoli, l’attacco, la difesa, il ruolo e l’inversione del ruolo nei giochi tradizionali. Hanno acquisito conoscenze sulla teoria dell’allenamento, sulle capacità motorie coordinative e condizionali e sui metodi di allenamento per svilupparle. Conoscono i grandi ed i piccoli attrezzi e li sanno usare. Hanno approfondito alcune tematiche relative al benessere ed alla tutela della salute anche con l’intervento di esperti esterni. Competenze:gli studenti riescono a praticare i giochi sportivi rispettando le regole; riescono molto bene in quelle che sono le esercitazioni individuali e di gruppo. Hanno una buona educazione e rispetto delle regole e sono leali mentre giocano. Hanno un buon rispetto del materiale scolastico e delle attrezzature sportive. Capacità: Gli studenti sanno osservare, ascoltare gli altri, sanno lavorare insieme ai compagni (collaborazione) ed hanno raggiunto un buon grado di socializzazione. Sanno capire la differenza che c’è tra la “forma” e la “sostanza”. Sanno confrontasi lealmente. Sono in grado di lavorare in perfetta autonomia su tematiche di carattere culturale che riguardano l’attività sportiva da un punto di vista critico. Hanno evidenziato, nei test motori, delle buone capacità fisiche. Metodologie Le lezioni pratiche si sono svolte presso la palestra “V. Alfieri” in via B. Tolomei, con trasferimenti in pullman riservato. Sono state effettuate esercitazioni individuali, a coppie e di gruppo in un clima gioioso e ludico. Abbiamo utilizzato tutti gli attrezzi codificati disponibili in palestra ( palloni di varie dimensioni, funicelle e racchette da Badminton, palle medicinali). Per la parte teorica si è fatto uso del libro di testo “Corpo Movimento Sport” ed. Markes. Tipologie delle prove di verifica Sono state svolte delle esercitazioni pratiche, autovalutazioni, osservazioni reciproche e verifiche formative, test motori. Le varie attività in palestra ed all’aria aperta hanno permesso di osservare e valutare i comportamenti degli allievi tenendo conto della situazione di partenza e del bagaglio motorio di ognuno di loro. Durante i giochi sportivi collettivi ed individuali, si sono evidenziati il grado di cooperazione nel gruppo, la marginalità, la leadership, l’impegno, l’interesse, l’educazione, l’autocontrollo, il rispetto delle regole, dell’ambiente e del materiale scolastico che tutti gli alunni sono riusciti a raggiungere. Prof. Riccardo Ferrari Siena, 7 maggio 2013 Per il Consiglio di Classe Il coordinatore Prof. Luciano Valentini 39