Diapositiva 1 - Università degli Studi di San Marino

XI CONVEGNO SULLA DISLESSIA
IMPARARE: QUESTO E’ IL PROBLEMA
San Marino, 21-22 Settembre 2012
Le traiettorie evolutive della
dislessia: storie di adulti
Ciro Ruggerini e Sumire Manzotti*
Neuropsichiatra Infantile, Psichiatra, Psicoterapeuta (SITCC)
Direttore Sanitario L’arcobaleno Servizi (Cooperativa Sociale, Reggio Emilia)
Presidente Società Italiana per lo studio del Ritardo Mentale (SIRM)
* Neuropsichiatra Infantile;Socio Fondatore del Minamiyachimata Mental Hospital, Chiba, Giappone
Indice
- Eterogeneità degli esiti: qualche dato storico
- Esiti in età adulta: metodi quantitatvi (LG ISS)
- Esiti in età adulta: metodi qualitativi
• un metodo post-razionalista per la raccolta delle storie di
vita
- il riferimento della Psicopatologia dello Sviluppo
- il riferimento del Developmental Approach
- Conclusioni
Indice
- Eterogeneità degli esiti: qualche dato
storico
-
Esiti in età adulta: metodi quantitatvi (LG ISS)
-
Esiti in età adulta: metodi qualitativi
•
•
•
un metodo post-razionalista per la raccolta delle storie di vita
il riferimento della Psicopatologia dello Sviluppo
il riferimento del Developmental Approach
- Conclusioni
Comincio richiamando alcuni dati storici
che ci ricordano come i finanziamenti degli
studi sulla dislessia sono stati sollecitati
nei paesi di lingua inglese dalla
preoccupazione per gli esiti psicosociali di
questa condizione.
… la difficoltà di lettura può compromettere gravemente l’apprendimento di
persone altrimenti capaci e perfino la partecipazione e l’inserimento nel tessuto
sociale di questi bambini … il fallimento iniziale dello studente nell’apprendimento
della lettura può avere enormi conseguenze in termini di adattamento emotivo,
tendenza alla delinquenza, problemi di abbandono degli studi, difficoltà ad ottenere
un impegno …
Dipartimento della Sanità U.S.A., 1969
… il fallimento nella lettura è il più significativo fra i fattori, presi
singolarmente, alla base di quelle forme di delinquenza che possono essere
descritte come condotte antisociali aggressive …
Wright, 1974
… i Disturbi dell’Apprendimento che persistono nell’infanzia e nell’adolescenza
possono indurre disturbi emotivi e comportamentali, aree di rischio nel tessuto
educativo della società: nel nostro sistema educativo sono la causa più
frequente di abbandono della scuola ed un problema che troviamo assai di
frequente anche nei referti clinici e nei tribunali giovanili …
Satz, 1977
Spreen, 1982. Adult outcome of reading disorder. In: Reading
Disorders, New York, Academic Press.
Casistica: DA = 203 ; Controlli = 52
Durata Follow-up: 10 anni
Età al momento della diagnosi di DA: 8 - 10 anni
Risultati: i soggetti con DA raramente completano la media superiore; durante la
frequenza scolastica presentano più problemi comportamentali e, più spesso,
vengono sospesi; ricorrono più spesso a psicologi o psichiatri; hanno impieghi più
modesti.
Commento:
… sebbene i nostri risultati indichino, in termini statistici, l’insoddisfazione nei confronti
della vita, il sentirsi “diverso” e considerato “diverso” dagli altri, va ricordato che
queste medie non esprimono con sufficiente chiarezza la gamma di variabilità o il
coinvolgimento personale e le sofferenze che alcuni dei nostri clienti hanno avuto.
Abbiamo trovato alcuni nostri clienti in prigione o in ospedale psichiatrico, altri in case
confortevoli di loro proprietà e apparentemente in armonia con le loro comunità.
Durante i colloqui, comunque, molti nostri ex-clienti “rivivevano” gli anni passati dopo
il loro primo affidamento al nostro laboratorio e spesso esprimevano frustrazione e
rabbia, come pure depressione, sotto forme che non si possono documentare su un
questionario o sottoporre ad analisi statistiche …
Rawson, 1968. Developmental language disability: Adult
accomplishments of dislexic boys.
Casistica: DA = 20 ; lettori medi = 16 ; lettori brillanti = 20
Durata follow-up: 18 – 35 anni
Età al momento della diagnosi di DA: 6 – 8 anni
Risultati: 18 dei 20 dislessici si diplomano in un College; la durata degli studi ed
il livello socio-economico raggiunti sono simili nei soggetti dislessici e nei
buoni lettori
Commento:
… bambini intelligenti, con disturbi lievi di lettura, provenienti da
famiglie benestanti, di livello socio-culturale medio o alto, hanno
un’evoluzione pari a quella dei loro coetanei senza problemi di lettura
…
Prevenzione dei comportamenti a rischio psicologico e sociale nell’età evolutiva.
Relazione della Commissione Interministeriale di Studio, Aprile 1991.
VULNERABILITA’ INDIVIDUALE
• Handicaps fisici
• Disturbi dell’affettività
MECCANISMI DI RISCHIO
NELLA RELAZIONE
• Incompatibilità Bambino-Genitore
(Temperamentali e di Personalità)
• Processi di Attribuzione e di
Valutazione
DISFUNZIONI DEI
SISTEMI DI
SOSTEGNO SOCIALE
• Affiliazione a gruppi devianti
• Difficoltà economiche
• Emarginazione Sociale
INDICATORI DI RISCHIO
• Abbandono scolastico
• Abuso di droghe
• Comportamento deliquenziale
• Violazione delle norme
DIFFICOLTA’ FAMILIARI
• Perdita
• Conflitto
• Rifiuto
• Abuso
“… la terza convinzione è relativa ai fattori di rischio.
Questo importante concetto ha sostituito l’idea di un
nesso causa-effetto che portava ad un riduzionismo
eccessivo negli studi del comportamento …”
DISADATTAMENTO SOCIALE
• Deficit cognitivi
Psicopatologia dello Sviluppo
(“The Domain of Developmental Psychopathology”,
L.A. Stroufe, M. Rutter, 1984)
Concetti cardine:
a) lo sviluppo ha sue regole ed è coerente nell’arco della vita ;
b) gli itinerari di sviluppo hanno equifinalità e multifinalità
ETA’
INFANZIA
ADATTAMENTO
ADULTA
DISADATTAMENTO
ADATTAMENTO
Arco della vita
DISADATTAMENTO
Psicopatologia dello Sviluppo
(“The Domain of Developmental Psychopathology”,
L.A. Stroufe, M. Rutter, 1984)
Valutazione del FUNZIONAMENTO e della qualità di
ADATTAMENTO dell’individuo alla sua situazione di vita
Fattori di
Vulnerabilità
Fattori di
Protezione
Percorsi Comportamentali
ADATTIVI
DISADATTIVI
Indice
- Eterogeneità degli esiti: qualche dato storico
- Esiti in età adulta: metodi quantitatvi
(LG ISS)
-
Esiti in età adulta: metodi qualitativi
• un metodo post-razionalista per la raccolta delle storie di vita
• il riferimento della Psicopatologia dello Sviluppo
• il riferimento del Developmental Approach
- Conclusioni
Cosa sappiamo, oggi, del divenire in età
adulta degli scolari con dislessia?.
Possiamo fare riferimento alla recente
Consensus Conference dell’Istituto
Superiore di Sanità (2011) che ha risposto,
secondo il metodo della analisi sistematica
delle Evidenze, ad una serie di Quesiti.
I Disturbi
Specifici
dell’Apprendimen
to
Fattori di rischio, prognosi e
comorbidità.
Presentazione della relazione di sintesi delle evidenze.
Ciro Ruggerini, Lorenzo Bassani, Omar Daolio, Sanne
Kalsbeek, Sumire Manzotti, Alessandra Pinton, Cristiano
Termine
Conferenza Nazionale di Consenso, Roma, 6-7 Dicembre 2010
QUESITO B4
Qual è l’evoluzione in età adolescenziale e adulta dei DSA
(cambiamenti dei processi di lettura, ortografia/compitazione,
calcolo; associazione con disturbi mentali; capacità di reddito,
ecc.)?
Fattori di rischio, prognosi e comorbidità, 6 Dicembre 2010
Considerazioni metodologiche
6 studi osservazionali di coorte
 Maughan B. et al., 1996
 Weiser M. et al., 2007
 Trzesniewski K. H. et al., 2006
20 studi
 Miller R.J. et al., 1990
(attinenti al quesito B4)
 Fergusson D. M. et al., 1997
 Williams S. et al., 1994
 Swanson H. L. et al., 2009
7 con grading elevato
1 revisione sistematica con
metanalisi
Fattori di rischio, prognosi e comorbidità, 6 Dicembre 2010
Categorie di dati.
•
Evoluzione a distanza dell’efficienza del processo
(lettura, scrittura, calcolo)
•
Evoluzione a distanza nell’area della salute mentale e
dell’adattamento sociale
•
Evoluzione a distanza nell’area della carriera
scolastica e dell’attività lavorativa
Fattori di rischio, prognosi e comorbidità, 6 Dicembre 2010
Evoluzione a distanza dell’efficienza del processo
1793 adulti con RD (18-42 aa)
Analisi della letteratura
dal 1963 al 2007
52 studi
vs
1893 adulti senza RD (18-44 aa)
Fattori di rischio, prognosi e comorbidità, 6 Dicembre 2010
Evoluzione a distanza dell’efficienza del processo
Le funzioni coinvolte nel processo di lettura continuano ad essere deficitarie in età adulta
Swanson H. L. et al., 2009
Fattori di rischio, prognosi e comorbidità, 6 Dicembre 2010
Risultati ricavabili dalla revisione
•
Evoluzione a distanza dell’efficienza del processo
(lettura, scrittura, calcolo)
•
Evoluzione a distanza nell’area della salute mentale e
dell’adattamento sociale
•
Evoluzione a distanza nell’area della carriera
scolastica e dell’attività lavorativa
Fattori di rischio, prognosi e comorbidità, 6 Dicembre 2010
Evoluzione a distanza nell’area
della salute mentale e dell’adattamento sociale
DSA e rischio psicopatologico.
Campione di 174994 adolescenti israeliani maschi (età 16-17 anni).
• Impairments in Reading Comprehension, IRC = 9874 (< 8.6 centile)
• Impairments in Arithmetic Abilities, IAA = 12434 (<10 centile)
• IRC + IAA = 5134
Fattori di rischio, prognosi e comorbidità, 6 Dicembre 2010
Evoluzione a distanza nell’area
della salute mentale e dell’adattamento sociale
DSA e rischio psicopatologico.
adjusted OR
95% CI
IRC
1.171
1.074 – 1.276
IAA
1.207
1.112 – 1.309
IRC + IAA
1.061
1.005 – 1.121
Weiser et al., 2007
Maggior frequenza di un quadro psicopatologico associato; (intervista);
controlli: 4.2%;
IRC: 8.0%; IAA: 7.0%; IRC+IAA: 9.8%
Fattori di rischio, prognosi e comorbidità, 6 Dicembre 2010
Evoluzione a distanza nell’area
della salute mentale e dell’adattamento sociale
Disturbo specifico di lettura e Disturbo della condotta.
1° ipotesi
Disturbo specifico di
lettura
2° ipotesi
Disturbo specifico di
lettura
Fattori confondenti
ambientali comuni
Disturbo della
condotta
Fattori di rischio, prognosi e comorbidità, 6 Dicembre 2010
Disturbo della
condotta
Evoluzione a distanza nell’area
della salute mentale e dell’adattamento sociale
Disturbo specifico di lettura e Disturbo della condotta.
Fattori confondenti correlazione Dislessia –
Disturbo della Condotta
Comportamenti precoci
• problemi della condotta a 6 anni.
• sintomi di disattenzione, iperattività e impulsività a 6 anni.
Fattori socio-demografici
• sesso maschile.
• età materna < 25 anni al momento della nascita.
• madre con basso livello di istruzione.
• basso livello socio-economico.
Fattori familiari
• basso standard di vita familiare.
• childhood disadvantage (Fergusson et al., 1981)
• punizioni.
• scarsa responsività emotiva materna.
Fergusson D. M. et al., 1997
Fattori di rischio, prognosi e comorbidità, 6 Dicembre 2010
Risultati ricavabili dalla revisione
•
Evoluzione a distanza dell’efficienza del processo
(lettura, scrittura, calcolo)
•
Evoluzione a distanza nell’area della salute mentale e
dell’adattamento sociale
•
Evoluzione a distanza nell’area della carriera
scolastica e dell’attività lavorativa
Fattori di rischio, prognosi e comorbidità, 6 Dicembre 2010
Evoluzione a distanza nell’area
della carriera scolastica e dell’attività lavorativa
Variabili correlate alla prosecuzione degli studi dopo il ciclo di istruzione
secondaria.
•
•
•
QI più alto e punteggi in prove di lettura e calcolo maggiori.
Partecipazione ad attività extracurricolari.
Utilizzo delle risorse sociali messe a disposizione per l’orientamento allo studio.
Miller R.J. et al., 1990.
Variabili correlate all’accesso al mondo del lavoro.


Abilità matematiche acquisite
Partecipazione attiva dei genitori al percorso formativo
Dati non supportati da un livello sufficiente di evidenza
Fourqurean J.M. et al., 1991
Fattori di rischio, prognosi e comorbidità, 6 Dicembre 2010
Conclusioni B4
1.
La dizione “evoluzione a distanza – in età adolescenziale e
adulta – dei DSA” si riferisce a tre dimensioni:
a)
b)
c)
2.
evoluzione a distanza dell’efficienza del processo (lettura, scrittura, calcolo);
evoluzione a distanza nell’area della salute mentale e dell’adattamento
sociale;
evoluzione a distanza nell’area della carriera scolastica e dell’attività
lavorativa.
L’evoluzione a distanza nelle tre dimensioni è regolata da fattori
individuali e contestuali che agiscono, in esse, in modo diverso.
Per questa ragione le evoluzioni a distanza nelle tre
dimensioni possono essere dissociate nella qualità.
Fattori di rischio, prognosi e comorbidità, 6 Dicembre 2010
Conclusioni B4
3.
Le difficoltà nella lettura tendono a persistere in età adulta.
4.
Non vi è evidenza di una correlazione diretta tra dislessia e evoluzione a
distanza nell’area della salute mentale e dell’adattamento sociale; questa
relazione è, invece, mediata da fattori individuali e contestuali che
dovrebbero essere considerati con accuratezza.
5.
L’evoluzione a distanza dei DSA nell’area della carriera scolastica e
dell’attività lavorativa è correlata alla attivazione di risorse didattiche e
sociali mirate alle caratteristiche individuali.
Fattori di rischio, prognosi e comorbidità, 6 Dicembre 2010
Considerazioni sul documento
Il documento dell’ ISS ha considerato solo
dati di ricerca di tipo quantitativo.
Per quanto riguarda l’area della salute
mentale i dati concordano nell’indicare negli
adolescenti e negli adulti percentuali di
disagio/disadattamento/disturbo più elevato
che nella popolazione generale.
Questi studi, tuttavia, non descrivono i
percorsi che portano all’adattamento
oppure al disadattamento.
Considerazioni sul documento
Per quali vie (percorsi) 92 dislessici su 100
NON hanno disagio /disadattamento
/disturbo e 8, in presenza dello stesso
fattore di vulnerabilità, lo hanno?
Quali sono i fattori della dissociazione degli
esiti?
Quali sono “le strategie per il successo”?
New perspectives on Supporting Individuals who have a
Learning Disability
– Timmons et al., 2010 -
… Based on the current
research, individuals with
LD need to learn to
develop “strategies for
success” across the
lifespan, and in multiple
contexts… the field needs
to evaluate its current
position and emphasize
the development of
success attributes to the
same degree that we do
academic skills …
• Success attributes:
– Self-awareness/selfacceptance of their
learning disability
– Proactivity
– Perseverance
– Emotional stability
– Appropriate goal setting
– Presence and use of
effective social support
systems
Se vogliamo comprendere come operano le
strategie per il successo è necessario il
passaggio a una ricerca qualitativa, che
prende in considerazione lo studio delle
esperienze individuali.
Indice
-
Eterogeneità degli esiti: qualche dato storico
-
Esiti in età adulta: metodi quantitatvi (LG ISS)
- Esiti in età adulta: metodi qualitativi
•
•
•
un metodo post-razionalista per la raccolta delle storie di vita
il riferimento della Psicopatologia dello Sviluppo
il riferimento del Developmental Approach
- Conclusioni
Ricerca qualitativa. Definizione
“ … nella ricerca qualitativa si rinuncia alla tirannia del
mondo dei numeri e … ci si incammina in una area …
sostanzialmente esperienziale e intuitiva …;
l’intelligenza del ricercatore si sforza di rendere
evidenti i significati; … la dimensione qualitativa ha
una funzione di integrazione … la ricerca qualitativa
non è un esercizio diretto a obiettivare ciò che è vero
da ciò che è falso; è, piuttosto, un tentativo di fornire
un resoconto della realtà a più voci che denotano
aspetti culturali e relazionali… “
Fonte:Jones K. (2004), Mission Drift in Qualitative Research, or Moving Toward a Systematic
Review of Qualittaive Studies, Moving Back to a more Systematic Narrative Review, “The
Qualitative Report”, vol. 9, pp. 95-112
Ricerca qualitativa. Paradigma filosofico
Assunto Ontologico: ciò che esiste è ciò che le persone percepiscono come
esistente. Per questo la realtà non è sempre uguale a sè stessa ma è
dinamica; cambia con il cambiare delle percezioni delle persone. La
realtà è socialmente costruita.
Epistemologia: la conoscenza della realtà si ottiene entrando in contatto con la
soggettività in un mondo di significati (più che di fatti verificabili) costruito
dagli individui. Tutta la conoscenza è socialmente costruita.
Obiettivo della ricerca: cercare di comprendere le interpretazioni/percezioni
degli individui
Fonte: Smith N., Mitton C., Peacock S. (2009), Qualitative Methodologies in Health – Care Priority Setting Research.” Health Economics”, vol. 18, pp.
1163-1175
Ricerca qualitativa. Paradigma filosofico
Ruolo dei valori percepiti: connessione ai valori; i valori individuali
dovrebbero avere un impatto sui risultati della ricerca e
dovrebbero essere compresi e tenuti in considerazione
Concezione dei dati: i dati esprimono una percezione soggettiva che le
persone hanno del loro ambiente
Fonte: Smith N., Mitton C., Peacock S. (2009), Qualitative Methodologies in Health –
Care Priority Setting Research.” Health Economics”, vol. 18, pp. 1163-1175
Ricerca qualitativa. Metodo
Metodo tipico: interviste individuali approfondite, focus group, osservazione
Risultati: la ricerca dovrebbe produrre resoconti della realtà “autentici” ( ndr: di
persone reali in un mondo reale) e “ricchi” ( ndr: di implicazioni )
= La Ricerca Qualitativa è il Metodo della “Medicina Basata sulle
Narrazioni” =
Fonti:
Smith N., Mitton C., Peacock S. (2009), Qualitative Methodologies in Health – Care Priority Setting
Research.” Health Economics”, vol. 18, pp. 1163-1175
Ruggerini C., Manzotti S., Griffo G., Veglia F., Narrazioni - il valore delle esperienze individuali nei
percorsi educativi e di cura per le persone con Disabilità Intellettiva- , Erickson, Trento, in
stampa
Indice
-
Eterogeneità degli esiti: qualche dato storico
-
Esiti in età adulta: metodi quantitatvi (LG ISS)
-
Esiti in età adulta: metodi qualitativi
• un metodo post-razionalista per la raccolta delle
storie di vita
• il riferimento della Psicopatologia dello Sviluppo
•
il riferimento del Developmental Approach
- Conclusioni
Solmi A., Ruggerini C., Guaraldi G.P.:
Fattori correlati alla prognosi del bambino
dislessico in età adolescenziale e adulta.
Risultati da una indagine “narrative based”.
Dislessia 6: 183- 221, 2009
SCOPO
Individuare fattori correlati alla prognosi del
bambino dislessico attraverso la analisi
delle esperienze vissute da sette soggetti
e raccolte secondo una metodologia
narrative-based
SCOPO
Nel contesto di questa indagine il significato di “Prognosi” :
• si avvicina al senso etimologico del termine cioè
“guardare avanti”;
• è definito in modo soggettivo e corrisponde alla
valutazione del livello di benessere fornito dai narratori
• é definito secondo un’ottica non più incentrata sul
disturbo neuropsicologico ma piuttosto sull’individuo e
sul suo contesto di vita
Valutare Esperienze della vita
1. Metodo SWB (Subjective Well Being) di Dolan:
valutare il benessere soggettivo chiedendo di
assegnare una scala di soddisfazione generale sulla
vita che va da 1 a 10.
2. Metodo DRM (Day Reconstruction Method) di
Kahneman: dividire il giorno prima in alcuni episodi e
assegnare un valore da 1-6 ai sentimenti connessi ad
ognuna di queste esperienze
SCOPO
I dati della letteratura
Dati relativi alla prognosi dei soggetti dislessici tratti dalla
letteratura scientifica in lingua italiana:
• concentrati soprattutto sulla prognosi del disturbo
neuropsicolgico (monitoraggio di parametri come
velocità e correttezza di lettura in assenza/presenza di
trattamenti riabilitativi)
• dedicati allo studio di soggetti in età evolutiva
(soprattutto scuole elementari e medie)
MATERIALI E METODI
Reclutamento dei casi
Complessivamente 7 soggetti di cui:
• 6 reclutati tramite la attività ambulatoriale del Modulo di
Psicopatologia dello Sviluppo e Disturbi di
Apprendimento;
• 1 reclutato tramite la Associazione Italiana Dislessia
A tutti i soggetti è stato illustrato lo scopo e le modalità
dello studio e chiesto il consenso a partecipare.
Tutti i soggetti hanno accettato di raccontare la loro
esperienza
MATERIALI E METODI
Selezione dei casi
La selezione dei casi è avvenuta seguendo le indicazioni presenti in
letteratura in merito agli studi qualitativi, i casi selezionati
costitutiscono:
• Esempi rilevanti rispetto alla domanda posta dallo studio
• Esempi rilevanti rispetto alle teorie di riferimento utilizzate
• Forniscono informazioni rilevanti rispetto all’oggetto dello studio
(Curtis S. e Al., 2000)
MATERIALI E METODI
Caratteristiche della casistica
7 soggetti
•
Tutti sesso maschile
•
Età compresa fra 9 e 59 anni
•
Diagnosi:per tutti i casi tranne uno la diagnosi è stata formulata da uno
specialista secondo i criteri dell’ ICD-10
 F81.0 Disturbo specifico della lettura
 F81.3 Disturbi misti delle capacità scolastiche
MATERIALI E METODI
caratteristiche della casistica
Età (anni) al momento della diagnosi:
Luca
9
Giordano
9
Andrea
9
Antonio
16
Davide
16
Giulio
13
Lanfranco*
>50
MATERIALI E METODI
Raccolta delle narrazioni
Incontro diretto in unica sessione
Ricostruire la esperienza dei soggetti e come sia variato nel tempo il loro
livello di Benessere
La narrazione ha preso avvio con l’invito a raccontare l’esperienza a partire dai
primi anni scolastici
Per facilitare una narrazione maggiormente incentrata sugli aspetti globali
della esperienza dei soggetti (attivazione della memoria dichiarativa
semantica), si è proposto al la compilazione di un grafico
MATERIALI E METODI
valutazione Benessere
10
Asse Benessere:
scala numerica
da 0 a 10
Asse tempo:
scala secondo
anni scolastici
0
TEORIE DI RIFERIMENTO
Metodologia di raccolta delle narrazioni: NBM
Paradigma conoscitivo: epistemologia cognitivocostruttivista post-razionalista
Paradigma interpretativo: Psicopatologia dello
sviluppo
IL PARADIGMA CONOSCITIVO: L’EPISTEMOLOGIA COGNITIVOCOMPORTAMENTALE COSTRUTTIVISTA POSTRAZIONALISTA
L’epistemologia cognitivo-costruttivista è stata supposta essere alla base della
formazione delle esperienze riferite dai soggetti nelle loro narrazioni
Secondo tale epistemologia non esiste una conoscenza della realtà in senso
assoluto ma processi conoscitivi che ogni individuo forma durante la sua
esperienza di sé con gli altri
IL PARADIGMA CONOSCITIVO: L’EPISTEMOLOGIA COGNITIVOCOMPORTAMENTALE COSTRUTTIVISTA POSTRAZIONALISTA
Il processo di conoscenza non è più a carico di un soggetto conoscente e di
una realtà conoscibile ma nasce dalla interazione fra i due
IL PARADIGMA CONOSCITIVO: L’EPISTEMOLOGIA COGNITIVOCOMPORTAMENTALE COSTRUTTIVISTA POSTRAZIONALISTA
Nello studio le narrazioni fatte dai soggetti dislessici sono il frutto del loro
particolare processo di conoscenza della loro esperienza di dislessici
“prodotto emergente di un processo continuo di regolazione reciproca fra
l’esperire e lo spiegare”
(Guidano V.F., 1992)
IL PARADIGMA INTERPRETATIVO: L’OTTICA
DELLA PSICOPATOLOGIA DELLO SVILUPPO
• Disciplina che nasce dalla interazione e complementarietà di
numerose altre discipline (tra cui la genetica, la biologia e la
psicologia)
• Disciplina che può guidare nella lettura del percorso evolutivo degli
individui e nella valutazione dell’adattamento dell’individuo al suo
contesto di vita
(Cicchetti D. e Choen D., 1995)
IL PARADIGMA INTERPRETATIVO: L’OTTICA
DELLA PSICOPATOLOGIA DELLO SVILUPPO
L’esito del percorso di sviluppo e la capacità del soggetto di adattarsi in modo
efficace dipende in ogni momento della esistenza di un individuo dalla
interazione e dall’equilibrio fra fattori di rischio (FR) e fattori protettivi (FP)
(Cicchetti D. e Choen D., 1995)
FATTORI
DI
RISCHIO
FATTORI
PROTETTIVI
IL PARADIGMA INTERPRETATIVO: L’OTTICA
DELLA PSICOPATOLOGIA DELLO SVILUPPO
FP e FR appartengono a diversi domini (biologico,
psicologico, sociale), per ogni soggetto la medesima
condizione può connotarsi sia come FR che come FP
(Cicchetti D. e Choen D., 1995)
Non presuppone modelli preformati di sviluppo ma tenta di
analizzare la specificità di sviluppo di ogni singolo
soggetto
(Stroufe L.A. e Rutter M., 1984)
LE NARRAZIONI
• Dallo studio abbiamo selezionato alcune
delle narrazioni raccolte
• Presentazione di alcuni dati salienti
• Le frasi riportate in corsivo e virgolettate
sono citazioni testuali tratte dai racconti
fatti dai soggetti
ASSISTENZA O DIVINA
PROVVIDENZA?
• Giordano ha attualmente 13 anni
• I genitori si separano quando Giordano ha 4 anni
• Tramite una associazione di volontariato il padre di
Giordano conosce una famiglia (“due persone pulite”)
che lo aiuta a superare il momento di difficoltà
conseguente la separazione (“…trattato da amico e non
assistito”)
• Con l’inizio della scuola elementare compaiono per
Giordano difficoltà negli apprendimenti
• Inviato al servizio di NPI del territorio viene fatta diagnosi
di DE, il padre dice:“…venne dichiarato dislessico”
ASSISTENZA O DIVINA
PROVVIDENZA?
• Il padre di Giordano, in assenza di informazioni,
attribuisce la causa delle difficoltà scolastiche al “trauma
psicologico” derivante dalla separazione
• Giordano inizia a fare periodici controlli e viene inserito
in un gruppo terapeutico “di supporto alla crescita”
presso la NPI territoriale
• Crescendo Giordano incomincia a rifiutare la
partecipazione alle attività della NPI e dichiara “io sono
normale!”
• A scuola Giordano ha trovato aiuto per lo studio da una
suora con cui ha instaurato anche un rapporto di fiducia,
nel tempo libero continua a frequentare la famiglia
conosciuta anni addietro
• Rimane aperto il problema della frequenza alle attività
terapeutiche della NPI…
ASSISTENZA O DIVINA
PROVVIDENZA?
COMMENTO
• Nella storia di Giordano la successione cronologica degli
eventi (separazione dei genitori antecedente la
manifestazione delle difficoltà scolastiche) ha contribuito
a causare un mascheramento delle reali cause del
disagio scolastico
• Uno studio ha evidenziato che circa 1/3 di bambini con
DSA riconosce nella propria storia la presenza di un
fattore di rischio psico-sociale (come per es. la
separazione dei genitori o una malattia psichiatrica degli
stessi)
(Curci P. e Ruggerini C., 1991)
ASSISTENZA O DIVINA
PROVVIDENZA?
• Tali fattori non costituiscono necessariamente un rischio: le capacità
di adattamento di bambini la cui famiglia ha subito una separazione
o una perdita possono essere paragonate a quelle di bambini la cui
famiglia non ha subito separazioni
(Ruscena E. e Al., 2005)
• Nella storia di sviluppo dei soggetti occorre differenziare fra
“indicatori” e “mediatori” di rischio
(Rutter M., 2005)
• Universalmente riconosciuto che la DE è riconducibile a fattori di
tipo neurobiologico che agiscono durante le fasi di sviluppo
(Démonet J.F., Taylor M. e Chaix Y., 2004)
ASSISTENZA O DIVINA
PROVVIDENZA?
• Nella storia di Giordano la presenza di un adulto di
riferimento ( “ risorsa eterodossa”) che, pur non avendo
una formazione specifica, ha saputo mettere in atto ausili
di tipo abilitativo ha funto da fattore protettivo
aumentando la condizione di Benessere di Giordano
• Dati presenti in letteratura confermano che la vicinanza
di una figura adulta competente (anche extrafamigliare)
può promuovere l’abbandono di comportamenti a rischio
fra gli adolescenti
(Aronowitz T., 2005)
UNA BELLA PERSONA
• Andrea ha 15 anni
• Primi anni di scuola trascorsi “giocando con le macchinine sotto il
banco”…”era svogliato, non si impegnava e spesso si
addormentava in classe” presentava difficoltà nella lettura e nella
scrittura
• Diagnosi di DE all’età di 9 anni, dopo la diagnosi il rendimento
scolastico migliora
• Scuole medie:le difficoltà scolastiche si ripropongono in modo
consistente …”non conosceva ancora bene le tabelline”
• Andrea manifesta comportamenti oppositivi nei confronti degli
insegnanti mentre fuori dalla scuola “tornava ad essere normale”
UNA BELLA PERSONA
• Terza media Andrea viene promosso “per dargli una
possibilità” ma gli insegnanti sconsigliano i genitori di
iscriverlo alla scuola desiderata perché ritenuta troppo
impegnativa per le capacità del ragazzo
• I genitori di Andrea si emancipano dal giudizio della
scuola e decidono di assecondare i desideri del figlio
…“la bussola per la scelta della nuova scuola è stata la
motivazione di Andrea”
• Al primo colloquio con gli insegnanti della scuola
superiore i genitori di Andrea sono stupiti:”parlavano di
Andrea come di un ragazzo educato, molto attento, di
riferimento per altri ragazzi … insomma, una bella
persona!”
UNA BELLA PERSONA
Terza elementare:
peggioramento del
livello di benessere,
richiesta di
consulenza
10
9
7
6
5
4
3
2
1
2° sup.
1° sup.
3° media
2° media
1° media
5° elem.
4° elem.
3° elem.
2° elem.
0
1° elem.
valore benessere
8
UNA BELLA PERSONA
10
9
7
6
5
4
3
2° sup.
1° sup.
3° media
2° media
4° elem.
3° elem.
2° elem.
0
1° media
1
Diagnosi di DE:
Corretto inquadramento delle
difficoltà
Miglioramento del benessere
5° elem.
2
1° elem.
valore benessere
8
UNA BELLA PERSONA
Prima superiore:
clima collaborativo
significativo
aumento benessere
10
9
7
6
5
4
3
2
1
2° sup.
1° sup.
3° media
2° media
1° media
5° elem.
4° elem.
3° elem.
2° elem.
0
1° elem.
valore benessere
8
UNA BELLA PERSONA
• Alle scuole superiori si è instaurato un clima di
collaborazione fra Andrea, gli insegnanti (“hanno
ascoltato e capito il problema”) e i genitori;
• Andrea “va volentieri a scuola”, “ha trovato un
equilibrio”
• “Rimangono alcune difficoltà” ad esempio nella
lingua straniera (inglese) ma queste “non sono
più ostacoli”
UNA BELLA PERSONA
COMMENTO:
• le modalità di accudimento dei genitori di Andrea, che
hanno scelto per il figlio di privilegiare una “crescita
equilibrata” e non unicamente un risultato scolastico
costituiscono il principale fattore di benessere
• da uno studio che esplora la relazione fra
autonomia/attaccamento (verso i genitori e i coetanei) e
l’adattamento psico-sociale è emerso che il livello di
competenza accademica è correlato ad un elevato grado
di autonomia attitudinale in combinazione con ad una
relazione di supporto con la figura materna
(Noom M.J., Dekovic M e Wim H.J., 1999)
RISULTATI:
FATTORI CORRELATI AGLI ESITI (1)
L’INTERAZIONE DIAGNOSTICA
• Non è sufficiente la formulazione di una diagnosi
• La diagnosi non promuove alcun cambiamento
in senso migliorativo (adattamento funzionale ed
emotivo) se non è condivisa e compresa da
genitori e ambiente scolastico
• La diagnosi può avere un effetto retrospettivo
che fornisce una chiave di lettura delle difficoltà
scolastiche
La diagnosi restituisce al soggetto una riformulazione del
problema che egli ha posto allo specialista.
L’idea di diagnosi che guida il percorso dello specialista conduce a riformulazioni di livello
diverso che informano la rappresentazione che il soggetto elabora attivamente della
propria condizione.
Una diagnosi intesa come Classificazione Diagnostica può
indurre una reificazione di sé (come di un oggetto rotto in
qualche sua parte).
Una diagnosi intesa come Valutazione (Assessment) può
aumentare la conoscenza che un soggetto ha di sé.
Una diagnosi intesa come Formulazione Diagnostica può
permettere all’individuo di essere parte attiva (Agente)
che concorre al proprio progetto.
Informazione a genitori e studenti
E’ uno degli aspetti-chiave di qualsiasi percorso di aiuto allo sviluppo.
“Quaderno per la formazione”
N° 1
DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Le conoscenza di base per gli specialisti, gli insegnanti e i genitori
Legge 8 ottobre 2010; Consensus Conference del 2007 e del 2011;
Raccomandazioni cliniche del PARCC (2011); Linee Guida per il diritto allo
studio (MIUR, 2011)
“ … i genitori informati sono un alleato ottimale dello sviluppo …”
RISULTATI:
FATTORI CORRELATI AGLI ESITI (2)
L’AMBIENTE FAMIGLIARE
• La famiglia può avere un ruolo di fattore prognostico
positivo
• Nella casistica sono comprese più tipologie famigliari
(genitori “uniti”, separati, deceduti, in condizioni di
malattia)
• Accettazione delle caratteristiche neuropsicologiche del
figlio (indipendentemente dalla diagnosi) con
valorizzazione delle competenze (extrascolastiche)
RISULTATI:
FATTORI CORRELATI AGLI ESITI (3)
LE ESPERIENZE POSITIVE
• Sperimentare situazioni e contesti extrascolastici
in cui sentirsi competente (es: attività sportiva,
hobby)
• In adolescenza possibilità di utilizzare
competenze (lavorative o sociali) che orientino il
soggetto verso scelte di studio o lavorative
RISULTATI:
FATTORI CORRELATI AGLI ESITI (4)
L’AMBIENTE SCOLASTICO
• Presenza di un clima di collaborazione fra alunno,
genitori e insegnanti
• Soluzioni pedagogiche personalizzate mosse dalla
convinzione che anche i soggetti dislessici possono
apprendere
• Fondamentale l’aiuto abilitativo che può provenire anche
da persone “informate” e non specificatamente “formate”
(es: genitori, altri adulti di riferimento)
RISULTATI: CONFRONTO CON I DATI
DELLA LETTERATURA (1)
Bonfè A., Michelotti M.R. e Venturini R.
Quadri psicopatologici e aspetti comportamentali in soggetti con DSA
Psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza 2005;72:423-430
Revisione di una casistica di soggetti con DSA afferente a
servizi territoriali di NPI atta ad individuare fattori
protettivi e fattori predisponenti lo sviluppo di
psicopatologia
• Fattori protettivi: diagnosi “precisa e precoce”, ambiente
famigliare in grado di condividere la diagnosi di DSA,
possibilità di effettuare gratificanti attività
extrascolastiche e di “sentirsi riconosciuto” dal gruppo
dei coetanei, ambiente scolastico attivo e collaborativo in
grado di riconoscere la componente emotiva legata alle
difficoltà scolastiche
RISULTATI: CONFRONTO CON I DATI
DELLA LETTERATURA (2)
Studio che analizza le esperienze di 12 soggetti adulti che hanno ricevuto diagnosi di DE
prima dei 14 anni
Tratti comuni a tutte le esperienze:
•
tutti i soggetti hanno vissuto come traumatico il periodo degli insuccessi scolastici
antecedente la diagnosi
•
per tutti i genitori hanno costituito un fattore di protezione rispetto ad attribuzioni
causali erronee
•
tutti hanno riconosciuto l’importanza di un percorso diagnostico caratterizzato da
informazioni utili e rilevanti in grado di promuovere un adattamento funzionale ed
emotivo positivo
•
L’adolescenza o la prima giovinezza costituiscono un periodo favorevole per
l’individuazione di una nicchia (lavorativa, accademica) attraverso cui incrementare la
propria autostima
Fonte: McNulty M.A. Dyslexia and the Life Course Journal of Learning Disabilities 2003;36(4):363-381
LIMITAZIONI
•
Campione costituito da soli soggetti maschi: i dati in letteratura evidenziano la
possibilità per soggetti di sesso femminile di sviluppare disturbi internalizzanti in
associazione ai DSA;
•
Campione costituito in prevalenza da soggetti appartenenti ad una classe
socioeconomica elevata;
•
Non studiata la correlazione fra gravità del disturbo (parametri come velocità,
correttezza e comprensione) e prognosi
Sintesi
La dislessia è una caratteristica della persona, espressione della neurodiversità
La dislessia è solo uno dei tasti del piano che nel suo insieme costituisce la
personalità
E’ un fattore potenziale di vulnerabilità
La persona con dislessia può raggiungere qualsiasi livello di sviluppo e di ruolo
sociale se riceve gli aiuti abilitativi necessari
Il suo futuro è, quindi, come per ogni persona aperto a infinite possibilità
Famiglia, sistema di assistenza, istituzione scolastica possono funzionare
come fattore di protezione oppure di vulnerabilità aggiuntiva
Indice
-
Eterogeneità degli esiti: tre storie per cominciare
-
Esiti in età adulta: metodi quantitatvi (LG ISS)
-
Esiti in età adulta: metodi qualitativi
• un metodo post-razionalista per la raccolta delle
storie di vita
• il riferimento della Psicopatologia dello Sviluppo
• il riferimento del Developmental Approach
- Conclusioni
• We predict that positive psychology in this new
century will allow psychologists to understand
and build those factors that allow individuals,
communities, and societies to flourish.
• As a main effect, psychologists will learn how to
build the qualities that help individuals and
communities, not just to endure and survive, but
also to flourish.
American Psychologist
Editor: Norman B. Anderson, PhD
Special Issue: Positive Psychology
Guest Editor: Martin E. P. Seligman And Mihaly Csikszentmihalyi
2000Volume 55, Issue 1 (Jan)
•
Positive psychology: An introduction. Seligman, Martin E. P.; Csikszentmihalyi, Mihaly
•
The evolution of happiness. Buss, David M.
•
Individual development in a bio-cultural perspective. Massimini, Fausto; Delle Fave, Antonella
•
Subjective well-being: The science of happiness and a proposal for a national index. Diener, Ed
•
The future of optimism. Peterson, Christopher
•
The funds, friends, and faith of happy people. Myers, David G.
•
Self-determination theory and the facilitation of intrinsic motivation, social development, and well-being. Ryan,
Richard M.; Deci, Edward L.
•
Self-determination: The tyranny of freedom. Schwartz, Barry
•
Adaptive mental mechanisms: Their role in a positive psychology. Vaillant, George E.
•
Psychological resources, positive illusions, and health. Taylor, Shelley E.; Kemeny, Margaret E.; Reed, Geoffrey M.;
Bower, Julienne E.; Gruenewald, Tara L.
•
Emotional states and physical health. Salovey, Peter; Rothman, Alexander J.; Detweiler, Jerusha B.; Steward, Wayne T.
•
Wisdom: A metaheuristic (pragmatic) to orchestrate mind and virtue toward excellence. Baltes, Paul B.; Staudinger,
Ursula M.
•
States of excellence. Lubinski, David; Benbow, Camilla Persson
•
Creativity: Cognitive, personal, developmental, and social aspects. Simonton, Dean Keith
•
The origins and ends of giftedness. Winner, Ellen
•
Toward a psychology of positive youth development. Larson, Reed W.
La nozione di “sviluppo positivo” ha aperto una nuova
prospettiva di studio:
• quale è l’obiettivo dello sviluppo?
• la società può considerare sviluppo positivo la assenza
di sintomi psicopatologici o di comportamenti antisociali?
• la concezione dello sviluppo guida la ricerca: cosa
ricerchiamo nei follow-up?: la frequenza dei sintomi, la
percentuale di comportamenti antisociali, la frequenza
della dipendenza da sostanze/abitudini?
• l’ obiettivo dello sviluppo è la fioritura (Thriving)
…a child free of problems associated
with substance use, violence,
crime, unsafe sex, and so forth, is
not necessarily a child who has the
knowledge and skills to compete
successfully in the global market
place …
… what is needed is a model that bring
toghether … a set of processes that both
protect and promote …
… positive identity and agency (reflecting
purposeful and resiliant interaction with the
social environment) are viewed as
important from an applied developmental
science perspective …
Fonte: Schwartz e coll.(2007): Addressing the Challenges and Opportunities
for Today’s Youth: Toward an Integrative Model and its Implications
for Research and Intervention.
Special Issue Introduction: The Meaning
and Measurement of Thriving: A View of
the Issues
Richard M. Lerner • Alexander von Eye •
Jacqueline V. Lerner • Selva Lewin-Bizan •
Edmond P. Bowers
J Youth Adolescence (2010) 39:707–719
DOI 10.1007/s10964-010-9531-8
Keywords:
Positive youth development
… The PYD perspective stands as a conceptual alternative
to the long-held deficit models of the adolescent
developmental period (Lerner 2009; Lerner and
Steinberg 2009)…
…Instead of searching for the conditions that may
decrease
problem behaviors or prevent problems from occurring,
the PYD perspective broadens the scope of research to
include an assessment of the individual   context
relations that promote thriving across adolescence and
that, as well, may have a preventive effect …
Keywords:
Positive Youth Development (PYD)
Components:
Hypothesis 1. PYD is Comprised of Five Cs
(Competence, Confidence, Connection, Character, Caring)
Hypothesis 2. Youth-Context Alignment
Promotes PYD
The “ Five’s C” of positive youth development:
-
Competence
Confidence
Connection
Character
Caring
… these five attributes pattern onto a Positive Youth Development ( thriving) …
… positively associated with youths’ contributions to society and negatively associated
with their engagement in problematic behaviours …
Fonte: Lerner e coll (2005): Positive youth development, participation in community youth development programs and
community contributions of fifth grade adolescents: findings from the firs wave of the 4-H study of positive yoiuth
development.
Confidence
Competence
Positive view of one’s actions in
domain specific areas
including social, academic,
cognitive and vocational.
Social competence pertains to
interpersonal skills ( conflict
resolution).
Cognitive competence pertains to
cognitive abilities (decision
making) …
An internal sense of overall
positive self-worth and selfefficacy; one’s global self regard,
as opposed to domain specific
beliefs …
Connection
Positive bonds with people and
institutions that are reflected in
bidirectional exchanges
between the individual and
peers, family, school and
community in which both parties
contribute to relationship …
Character
Respect for societal and cultural rules, possession
of standard for correct behaviors, a sense of right
and wrong (morality), and integrity
Caring
A sense of sympathy and empathy for others
A developmental systems theory-based model of thriving in
adolescence
La nuova prospettiva della ricerca:
* Quali indici di sviluppo positivo
cerchiamo nei follow-up?
Un esempio di ricerca qualitativa in cui si combina
un approccio basato sulla psicopatologia dello
sviluppo e sulla nozione di psicologia positiva
“Dislessia 10 anni dopo”
Progetto di ricerca in corso
Partnership L’Arcobaleno Servizi/Università di
Modena e Reggio Emilia
Obiettivo:
- Quale efficienza nella lettura?
- Quale livello di sviluppo positivo?
- Quali fattori hanno contribuito allo sviluppo
positivo?
Dislessia 10 anni dopo
Riccardo, 20 anni
Riconoscimento della Dislessia: 2° media
Due bocciature; cambio scuola nel secondo anno
in un primo Istituto
Frequenta il 5° anno di un Istituto Professionale;
è soddisfatto della sua esperienza scolastica;
progetta di frequentare l’Università
Dislessia 10 anni dopo
Efficienza Intellettiva:
QIV = 127; QIP = 111
Efficienza nella lettura:
Prove MT avanzate (Martino et. Al. 2011)
Lettura di brano:
Corr.: - 3.02 DS; Rap.:-2.62 DS
Lettura di parole:
Corr.: 0 err.; Rap. -2.03
Dislessia 10 anni dopo
Livello di sviluppo*
Competenze sociali
Soddisfazione della vita
Fiducia e tolleranza delle altre persone
Fiducia nelle autorità e nelle organizzazioni
Azione civica e impegno
*Australian Temperament Project (Hawkins et al., 2009)
Dislessia 10 anni dopo
Livello di sviluppo*:
Competenze sociali (p.: 05)
- empatia ( m. : 3.6)
- responsabilità (m. : 4.0)
- self-control (m.: 2.3)
Soddisfazione della vita (p.: 04)
- rispetto a valori e progetti futuri (m.: 3.6)
- nella vita privata e sociale (m.: 3.4)
Fiducia e tolleranza delle altre persone (p.: 05)
- (m.: 3.3)
*Australian Temperament Project (Hawkins et al., 2009)
Dislessia 10 anni dopo
Livello di sviluppo*:
Fiducia nelle autorità e nelle organizzazione (p.: 04)
-
fiducia nella polizia e nei carabinieri (m.: 1.8)
fiducia nel sistema giudiziario (m.: 1.8)
fiducia nelle organizzazioni (m.: 2.1)
Azione civica e impegno (p.: 04)
-
partecipazione nelle attività della comunità (m.: 1.8)
Partecipazione a gruppi ( m.: 0 )
*Australian Temperament Project (Hawkins et al., 2009)
Cluster di esito*
A.
Stanno fiorendo (thriving)
- punteggi alti in tutte le dimensioni (incluso l’impegno sociale); 15%
B. Sono bene adattati (well-adjusted)
- punteggi alti in tutte le dimensioni, tranne il civic engagement; 35%
C.
Al palo ( Idling)
- punteggi bassi in tutte le dimensioni; no sintomi psicopatologici;
comportamenti esternalizzanti; 35%
D. Sofferenti (distressed)
- punteggi bassi in ogni dimensione (soprattutto nella life-satisfaction);
comportamenti internalizzanti; 15%
* O’ Connor M. (2010), Positive Development over the Transition to Adalthood: its nature and
antecedents. Melbourne Graduate School of Education, The University of Melbourne
Cluster di esito*
A.
Stanno fiorendo (thriving)
- punteggi alti in tutte le dimensioni (incluso l’impegno sociale); 15%
B. Sono bene adattati (well-adjusted)
- punteggi alti in tutte le dimensioni, tranne il civic engagement; 35%
= il gruppo di Riccardo =
C.
Al palo ( Idling)
- punteggi bassi in tutte le dimensioni; no sintomi psicopatologici;
comportamenti esternalizzanti; 35%
D. Sofferenti (distressed)
- punteggi bassi in ogni dimensione (soprattutto nella life-satisfaction);
comportamenti internalizzanti; 15%
* O’ Connor M. (2010), Positive Development over the Transition to Adalthood: its nature and antecedents. Melbourne
Graduate School of Education, The University of Melbourne
Il percorso verso il claster “bene adattato” di
Riccardo:
lo studio dei fattori di protezione e di
vulnerabilità nella percezione soggettiva
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
Dislessia 10 anni dopo
Esperienza scolastica: qualità percepita (0
 10); fattori protettivi / vulnerabilità:
Sc. Elementari: 7 ; madre-lettrice
Sc. Medie: 4 ; didattica non-inclusiva
Sc. Medie Sup.( primi due anni): 4-6;
prevalenza di materie teoriche
Sc. Medie Sup.(ultimi due anni): 9; guida dei
genitori (scelta); metodo di studio;
abilitazione; materie pratiche
10
9
8
Madre
lettrice
Guida dei genitori;
Metodo di studio;
Abilitazione; Materie
pratiche
7
6
5
4
3
2
1
0
Didattica
non-inclusiva
Prevalenza di
matere teoriche
Dislessia 10 anni dopo
Sintesi
Riccardo ha avuto una esperienza scolastica
insoddisfacente per alcuni anni e, in più, con
alcuni insuccessi.
Attualmente ha buone competenze sociali ed è
soddisfatto di molti aspetti della propria vita; non
ha fiducia nelle istituzioni e non partecipa a
gruppi organizzati (cluster “ well-adjusted”)
Ha sufficiente fiducia in sé da progettare un futuro
alla Università; ha una conoscenza e una
accettazione di sé ( è autoironico;
richiede/accetta aiuti(  ha una visione
improntata al realismo).
Ha poco fiducia nelle istituzioni.
Dislessia 10 anni dopo
Domanda
Questo esito sociale si può considerare
soddisfacente per la società?
Indice
-
Eterogeneità degli esiti: tre storie per cominciare
-
Esiti in età adulta: metodi quantitatvi (LG ISS)
-
Esiti in età adulta: metodi qualitativi
•
•
•
un metodo post-razionalista per la raccolta delle storie di vita
il riferimento della Psicopatologia dello Sviluppo
il riferimento del Developmental Approach
- Conclusioni
Conclusioni
Gli esiti in età adulta dei bambini con Dislessia sono eterogenei in almeno tre
dimensioni.
La ricerca di tipo Qualitativo – che interroga le persone su ciò che per loro è stato
rilevante – può scoprire alcuni dei fattori di questa eterogeneità.
L’esperienza di ogni individuo è in grado di arricchire la
società.
Anche la ricerca Qualitativa ha bisogno di esplicitare una concezione della finalità
dello sviluppo.
Possiamo accettare, come obiettivo dello sviluppo, una
condizione di “fioritura”; non solo di “adattamento”; non
sicuramente di “stasi”(essere al palo); non di disagio.
Oggi sappiamo che l’obiettivo di uno sviluppo positivo è
scritto nelle azioni della Comunità e non nei geni della
dislessia.
Grazie per
l’attenzione
…