Lezione 9 Strumenti di documentazione di prodotto e di processo

Lezione 9
Strumenti di documentazione di prodotto e di processo
22 ottobre
Abbiamo accennato ai documenti scolastici catalogandoli in base a tre
criteri:
- la funzione (amministrativa, didattica, contabile)
- il tempo (documenti pre, post, durante)
- i contesti di produzione: pubblica e istituzionale, pubblica e
negoziale, informale (individuale o di gruppo)
Oggi consideriamo i documenti alla luce di un altro criterio: l’oggetto.
Per inquadrare la questione, ci riferiamo a J. Bruner:
“L’interesse quasi esclusivo per le prestazioni e per la
valutazione ha spesso portato a trascurare i mezzi con cui
insegnanti e allievi fanno il loro mestiere nella classe reale,
come insegnano gli insegnanti
e come imparano gli allievi”
Ripresa Fase 2
L’urgenza di “tenere sotto controllo” il sistema di istruzione, di qui
l’inserimento delle nostre scuole in progetti internazionali di sviluppo
dell’istruzione attraverso una conoscenza puntuale e precisa dei suoi esiti
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Le verifiche dei risultati
Negli anni si è andato incrementando un apparato, teorico e pratico, volto a
rilevare, misurare, valutare gli esiti scolastici, i prodotti appunto. La
pedagogia per obiettivi, le batterie di test, le prove oggettive hanno tutte lo
scopo di orientare l’attenzione verso gli esiti appunto.
Nelle scuole questo è diventato un costume diffuso e sostenuto,
identificabile nella cura predisposta per le prove di verifica: iniziali,
bimestrali, quadrimestrali, finali.
Una serie di conseguenze:
la prima, la produzione di una serie di informazioni (gli esiti delle prove)
non sempre facilmente utilizzabili in correlazione tra loro;
la seconda, una frammentazione dei saperi che si ritengono acquisiti (e, da
parte degli insegnanti, svolti) quando la prova sia stata somministrata e (si
spera) superata;
la terza, una focalizzazione dei percorsi di apprendimento, una centratura
dell’insegnamento intorno alle performances degli alunni.
Il superamento delle prove di verifica rischia di diventare la stella polare
del processo di insegnamento/apprendimento.
D’altra parte, appare certamente inconfutabile l’esigenza di conoscere gli
esiti degli alunni per poter valutare il sistema scolastico
Se qualcosa è mancato nel nostro Paese è stata proprio la capacità di
rilevare – via via – gli effetti prodotti dal sistema di istruzione e
formazione
“I risultati ottenuti nelle prove di lingua o di scienze da cosa dipendono?”
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Fase 3
L’esplorazione dei processi
Un altro ambito di riflessione: quello orientato ai processi di
apprendimento. Qui il discorso si fa un po’ più complesso: tra libertà
d’insegnamento e qualità accertata degli apprendimenti.
Eppure, per poter migliorare i risultati occorre acquisire informazioni sui
processi: solo se conosco come gli alunni apprendono meglio, dove
incontrano particolari difficoltà, quali sono le aree di interesse e di
eccellenza, e quelle di demotivazione o di spaesamento, sono in grado di
intervenire, a partire dalle prime come motore capace di smuovere le
seconde, organizzando le risorse positive per meglio affrontare le
debolezze.
Insomma: se è importante conoscere ciò che un bambino sapeva e sapeva
fare ieri e ciò che sa e sa fare oggi, per orientare l’intervento diventa
fondamentale conoscere anche come è passato dalle sue acquisizioni
precedenti a quelle attuali.
La conoscenza di questo passaggio comporta, d’altra parte, un lavoro di ricreazione delle situazioni didattiche sulla base delle informazioni acquisite
via via, durante il processo appunto.
E’ considerato importante documentare i processi?
Vi sono strumenti particolarmente idonei per documentare i processi?
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