17 gennaio 2004 IL SOLE 24 ORE MEDICINA Uno studio italiano fa luce sul disturbo della lettura Un gene alla base della dislessia MILANO • Alla base della dislessia, la malattia che si manifesta con una difficoltà nella lettura, vi sarebbe un gruppo di geni, fra questi uno localizzato sul cromosoma 15, come confermato da uno studio dell'Istituto scientifico Eugenio Medea-La nostra Famiglia di Bosisio Parini e della facoltà di Psicologia dell'università del San Raffaele di Milano, studio pubblicato sull'ultimo numero del «Journal of medical genetics». La dislessia è una patologia che colpisce il 5% della popolazione e che fa sì che bambini dotati di normale intelligenza e capacità uditive abbiano difficoltà di lettura, e molto spesso di scrittura. Leggono magari velocemente, ma fanno molti errori, omettono parole o parti di parole, le confondono e le invertono, oppure leggono correttamente, ma con molta lentezza. Spesso sono costretti a rileggere più volte un testo per afferrarne il contenuto. Queste difficoltà condizionano anche gravemente il rendimento scolastico. «Base genetica» non significa però che la malattia si trasmette dai genitori ai figli (come avviene nelle patologie anglosassoni e verificando così anche che ereditarie causate dalla disfunzione di quest'area del genoma è in grado di inun singolo gene, per esempio l'anemia fluenzare la suscettibilità alla dislessia indimediterranea), ma che viene trasmessa pendentemente dalle differenze ambientali una "suscettibilità" ad ammalarsi, un del Paese in cui vive il malato. Altri geni rischio che può aumentare in presenza capaci di causare la dislessia dovrebbero di differenti condizioni ambientali, per trovarsi sui cromosomi 1, 2, 6 e 18. lo più ancora da identificare. Ulteriori indagini porteranno a restringe«Una causa ambientale è la lingua da re sempre di più l'area di Dna "sotto imparare» spiega Cecilia Marino, ricerca- accusa", allora sarà possibile sequenziare trice dell'Istituto Medea e autrice dello il tratto di Dna e individuare il gene. «La studio. Un bambino inglese o uno italiano speranza — dice Marino — è di identificahanno rischi diversi di ammalarsi: «L'in- re il gruppo di geni che quando sono glese — spiega — è più difficile, perché alterati causano il disturbo delle facoltà non è trasparente, non c'è un'esatta corri- cognitive, come attenzione e percezione, spondenza fra il tratto scritto e il fonema caratteristico della dislessia. Si prevede (il suono che vi è associato), come invece che siano 5-10». Poi si cercherà di conoavviene nell'italiano». scere le proteine che questi geni codificaI ricercatori hanno preso in esame 121 no e di arrivare a capire i meccanismi con famiglie di bambini italiani affetti da di- cui la malattia si manifesta. Allora sarà slessia e attraverso indagini molecolari possibile anche sviluppare una terapia far(sul Dna di genitori e figli) e statistiche macologica e non solo riabilitativa, come sono riusciti ad avere la conferma che uno accade oggi. La cura, infatti, consiste nel dei geni coinvolti in questa malattia com- cercare di attivare le funzioni cognitive plessa è localizzato sul cromosoma 15, deficitarie o rinforzare quelle sane perché confermando così uno studio di ricercatori compensino quelle malate. SI PARLA DI: IRCCS "E.MEDEA" LA.RI.