Questo materiale è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia dell’Italia dal Medioevo al Rinascimento del CPIA sede Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali tratti da Wikipedia sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Scheda del film: Il mestiere delle armi Il mestiere delle armi Il mestiere delle armi è un film del 2001 diretto da Ermanno Olmi, presentato in concorso al 54º Festival di Cannes Il mestiere delle armi Una scena del film Paese di Italia produzione Anno 2001 Durata 100 min Colore colore Audio sonoro Genere avventura, guerra, drammatico, storico Regia Ermanno Olmi Soggetto Ermanno Olmi Sceneggiatura Ermanno Olmi 1 Questo materiale è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia dell’Italia dal Medioevo al Rinascimento del CPIA sede Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali tratti da Wikipedia sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Scheda del film: Il mestiere delle armi Produttore Luigi Musini, Roberto Cicutto, Ermanno Olmi (Cinema11undici), RAI Cinema, Studio Canal, Taurusproduktion Fotografia Fabio Olmi Montaggio Paolo Cottignola Effetti speciali Fabio Traversari Musiche Fabio Vacchi Scenografia Luigi Marchione Costumi Francesca Sartori Trucco Giulio Pezza Interpreti e personaggi Hristo Jivkov: Giovanni delle Bande Nere Desislava Tenekedjieva: Maria Salviati Sandra Ceccarelli: Nobildonna di Mantova Sasa Vulicevic: Pietro Aretino Sergio Grammatico: Federico II Gonzaga Dimitar Ratchkov: Lucantonio Cuppano Aldo Toscano: Aloisio Gonzaga Fabio Giubbani: Matteo Cusastro Franco Palmieri: Paolo Giovio Doppiatori italiani Omero Antonutti: Narratore Giovanni Crippa: Giovanni delle Bande Nere Giusy Cataldo: Maria Salviati 2 Questo materiale è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia dell’Italia dal Medioevo al Rinascimento del CPIA sede Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali tratti da Wikipedia sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Scheda del film: Il mestiere delle armi Trama Il mestiere delle armi narra degli ultimi giorni di vita del condottiero Giovanni delle Bande Nere, pseudonimo di Giovanni De' Medici, un soldato di ventura italiano al servizio dello Stato Pontificio durante le guerre d'Italia nella prima metà del XVI secolo. Dopo la formazione della Lega di Cognac tra Papato, Francia e Repubblica di Venezia contro lo strapotere di Carlo V, re di Spagna e imperatore del Sacro Romano Impero, un'armata imperiale di lanzichenecchi luterani al comando del veterano Georg von Frundsberg scende in Italia con l'obiettivo di saccheggiare Roma e punire il voltafaccia del Papa. Consapevole della scarsità delle proprie truppe, Giovanni adotta una tattica basata sull'impiego di un manipolo di cavalleggeri e archibugieri a cavallo. Attacca con brevi schermaglie i vettovagliamenti degli imperiali in modo da ritardarne la marcia. Il marchese di Mantova Federico Gonzaga, intenzionato ad evitare la guerra sui suoi territori, sceglie di lasciare via libera ai lanzichenecchi. Li lascia transitare attraverso la "porta fortificata" di Curtatone negando il passo, poche ore dopo, alle truppe pontificie guidate da Giovanni. Contemporaneamente il duca di Ferrara Alfonso I d'Este, in cambio del matrimonio di suo figlio Ercole II con una principessa imperiale, dona a Frundsberg quattro pezzi di artiglieria (falconetti) in grado di perforare qualsiasi tipo d'armatura. Giovanni riesce tuttavia a raggiungere un gruppo di soldati imperiali presso la fornace di Governolo, tra i quali vi è lo stesso generale Frundsberg. L'attacco si risolve in un fallimento: dietro le barricate di mattoni sono nascosti i cannoni e il capitano italiano è ferito gravemente ad una gamba e viene trasportato a Mantova, nel palazzo di proprietà di Aloisio Gonzaga, marchese di Castel Goffredo, che lo aveva affiancato nella battaglia. La ferita profonda si infetta rapidamente provocando una cancrena. Nonostante l'amputazione dell'arto da parte del medico Abramo Arié, Giovanni morirà di sepsi il 30 novembre 1526. L'esercito dei lanzichenecchi di Frundsberg ha così via libera verso Roma, che sarà saccheggiata dagli imperiali il 6 maggio 1527. Commento La compassione che Ermanno Olmi rivolge al suo personaggio sul letto di morte non è inferiore a quella rivolta ai poveri soldati che bruciano un crocifisso per riscaldarsi. Per descrivere la guerra il regista non ha bisogno del sangue. La sofferenza viene dal freddo, dalla fame e dal peso delle armi e delle armature trascinate sulla neve nella pianura padana. Perché "Il mestiere delle armi"? Perché Giovanni è un soldato e come tale rifiuta di essere uno strumento nelle mani della politica. Nonostante gli inganni ed i tradimenti, sceglie comunque di andare incontro al suo destino. Di fronte alla morte la sua preoccupazione non è quella di un'improbabile salvezza eterna ma solo quella del suo ricordo e della sua integrità riassunta nella bella semplicità di una frase: «Vogliatemi bene quando non ci sarò più». Nel film non è da trascurare inoltre l'aspetto storiografico. Il mestiere delle armi di Giovanni delle Bande Nere è ormai sorpassato dai nuovi strumenti di morte: le armi da fuoco come i cannoni dell'esercito di Georg von Frundsberg, di fronte ai quali nulla possono più le armature. Non si tratta soltanto di una innovazione tecnologica dell'arte della guerra, ma di una crisi di quei valori che prima ispiravano il combattimento; ormai non conta più il coraggio individuale o l'abilità dello stratega; non ci sono più scontri corpo a corpo dove vince il più valoroso, la morte ora viene da lontano e non ti lascia scampo; ciò che importa sono le capacità tecniche, saper usare le nuove armi 3 Questo materiale è riservato agli studenti regolarmente iscritti al corso di storia dell’Italia dal Medioevo al Rinascimento del CPIA sede Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e non riproducibile. I materiali tratti da Wikipedia sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Scheda del film: Il mestiere delle armi e, soprattutto, avere denari per acquistare le nuove potenti e costose artiglierie. I falconetti del generale Georg von Frundsberg segnano la fine di un'epoca: il medioevo e l'età dei cavalieri e dei loro castelli sta finendo sotto i colpi dei cannoni che mettono presto fine ai lunghi assedi feudali. Giovanni delle Bande Nere si batte per il vecchio stato papale, per sostenerne il potere temporale e spirituale che sta ormai finendo con l'avvento dello stato moderno, delle nuove monarchie nazionali. 4