scheda progetto per l`impiego di volontari in

(Allegato 1)
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
AZIENDA PUBBLICA DI SERVIZI ALLA PERSONA
“SAN GIUSEPPE” DI PRIMIERO
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
NZ04047
ALBO PROVINCIALE TRENTO
4
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
Prendersi cura degli altri dà valore alla propria vita:
un’esperienza di aiuto agli anziani
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
A - ASSISTENZA - 01 - ANZIANI
6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il
progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili:
Il progetto che si propone ha il proprio luogo di realizzazione presso l’Azienda
Pubblica di Servizi alla Persona “San Giuseppe” di Primiero la cui sede legale è in
Viale Marconi, 19 per le unità operative della Residenza Sanitaria Assistenziale e
della Casa Soggiorno e in Viale Marconi n.28 per le unità operative del Centro
Servizi e degli Alloggi protetti, nel Comune di Transacqua.
Dal punto di vista giuridico, l’Azienda ha subito un’importante trasformazione
all’inizio del corrente anno, passando da Istituto di Pubblica Assistenza e
Beneficenza (IPAB) all’attuale denominazione ai sensi della Legge Regionale 21
settembre 2005, n. 7. Con l’anno 2008, è stata così introdotta la modalità di gestione
prevista dallo Statuto dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona "San Giuseppe"
di Primiero che prevede una nuova disciplina in materia di nomina e di attribuzioni
degli organi dell’Azienda, basata sul principio della separazione del potere politico
dalle funzioni di gestione e tenendo presente i limiti e le condizioni delineate per le
Aziende di piccole dimensioni.
Al Consiglio di Amministrazione sono affidate l’individuazione degli obiettivi
strategici e l’assunzione delle decisioni programmatiche e fondamentali
dell’Azienda, nonché la verifica della rispondenza dei risultati della gestione alle
direttive generali impartite. Alcune decisioni, ad eccezione di quelle che riguardano
l’approvazione dello statuto e dei regolamenti, dei bilanci, delle tariffe dei servizi,
nonché, ovviamente la nomina a Presidente del Consiglio, possono essere delegate al
Presidente in aggiunta alle attribuzioni che gli competono normalmente quali la
rappresentanza legale dell’ente, la presidenza delle sedute del Consiglio, l’impulso e
la promozione delle strategie aziendali, ecc..
La gestione e l’attività amministrativa dell’Azienda sono affidate invece al direttore,
tenuto conto delle direttive generali impartite dal Consiglio di Amministrazione e dei
particolari modelli organizzativi e gestionali previsti dall’Azienda in relazione alle
dimensioni dell’Azienda stessa. Al Consiglio di Amministrazione spetta quindi
anche il compito di verificare, attraverso appositi strumenti di controllo interno ed,
eventualmente, sanzionare l’operato del direttore medesimo. In base all’art.9, comma
7 della Legge regionale 21 settembre 2005 n.7, è previsto che il regolamento di
organizzazione generale disciplini le modalità con le quali il direttore informa il
Consiglio di Amministrazione e il Presidente in ordine ai principali atti di gestione.
Questo cambiamento ha interessato inoltre l’aspetto contabile–amministrativo poichè
vi è stato il passaggio dall’utilizzo della contabilità finanziaria a quello della
contabilità economica.
Nonostante questi mutamenti, l’essenza dell’Azienda, ossia essere Ente di diritto
pubblico senza finalità di lucro, è però rimasta inalterata.
A tutt’oggi, l’A.P.S.P. “San Giuseppe” di Primiero ha un totale di 77 posti letto e
riversa la sua presenza sul territorio, offrendo una gamma molto ampia di servizi in
ambito socio-assistenziale e sanitario. Di seguito, si descrive la tipologia dei servizi
erogati dalla nostra struttura:
1. La residenza sanitaria assistenziale (R.S.A.) è una struttura nella quale in forma
residenziale sono organizzati servizi socio-sanitari integrati a prevalente valenza
sanitaria, gestita da soggetti pubblici o privati. Essa risponde a bisogni di anziani
non autosufficienti, non curabili a domicilio, nonché di persone non
autosufficienti o con gravi disabilità fisiche o psichiche che richiedono trattamenti
continui.
La R.S.A. eroga:
a) assistenza sanitaria medica e infermieristica generale e specialistica e
trattamenti riabilitativi per il mantenimento e il miglioramento dello stato di
salute e del grado di autonomia della persona;
b) riattivazione psico-sociale e prevenzione della sindrome da immobilizzazione;
c) assistenza alla persona nello svolgimento delle attività della vita quotidiana;
d) attività sociali.
Una quota dei posti letto disponibili è riservata a ricoveri temporanei per:
a) soggetti non autosufficienti, normalmente assistiti in ambito familiare, per
esigenze temporanee dei componenti delle famiglie stesse;
b) soggetti in situazione di emergenza e di bisogno socio-sanitario in attesa della
predisposizione di un idoneo progetto assistenziale;
c) soggetti dimessi dalle divisioni ospedaliere non immediatamente assistibili a
domicilio e che necessitano di convalescenza e riabilitazione.
2. La casa di soggiorno è una struttura residenziale volta ad assicurare condizioni
abitative idonee per anziani autosufficienti per i quali risulti in parte compromessa
la capacità di condurre una vita autonoma o che ne facciano comunque espressa
richiesta. Nella casa di soggiorno possono trovare ospitalità anche più anziani
appartenenti allo stesso nucleo familiare se ciò è ritenuto utile al perseguimento
delle finalità sopra indicate. Per queste situazioni la casa di soggiorno prevede al
suo interno la possibilità di garantire al nucleo condizioni abitative adeguate.
Accanto a questo tipo di intervento, l’Azienda offre anche dei servizi che siano al
contempo di supporto al mantenimento delle capacità residue delle persone e di aiuto
e sostegno ai familiari attraverso:
1. Il centro di servizi che si configura come una struttura semiresidenziale a
carattere diurno la cui attività concorre con altri servizi, e in particolare con
l'assistenza domiciliare, a favorire la permanenza dell'anziano nel proprio
ambiente e ad evitare il ricorso al collocamento in strutture residenziali. Il centro
di servizi risponde a bisogni di anziani autosufficienti o con un parziale grado di
compromissione delle capacità funzionali, che vivono nella propria abitazione o in
alloggi protetti anche ubicati nella medesima unità immobiliare, e a quelli di
persone adulte destinatarie di interventi di assistenza domiciliare. Il centro di
servizi si caratterizza per la polifunzionalità delle sue prestazioni. In particolare le
prestazioni offerte possono comprendere la cura e igiene della persona, servizi di
mensa e di lavanderia. Possono altresì trovare collocazione nel centro alcune
prestazioni sanitarie con particolare riguardo a quelle di carattere riabilitativo.
Allo scopo di favorire la socializzazione, lo sviluppo delle relazioni interpersonali
e lo stimolo per una vita attiva ed integrata, il centro è anche sede di attività socioricreative, culturali e occupazionali.
2. Gli alloggi protetti sono unità abitative autonome, singole o plurime, collocate in
una medesima struttura, destinate ad anziani del tutto o in parte autosufficienti ed
a persone esposte al rischio di emarginazione. Sono finalizzati a offrire ai propri
ospiti, anche per periodi a termine, il massimo di occasioni di vita autonoma loro
possibile col minimo di protezione a ciò necessaria. Negli alloggi protetti possono
trovare ospitalità anche più appartenenti ad uno stesso nucleo familiare o l'intero
nucleo familiare se ciò è ritenuto utile al perseguimento delle finalità sopra
indicate. Gli alloggi protetti rispondono, per dimensione, strutturazione,
arredamento, collocazione e modalità di accesso alla finalità di non emarginare
l'utente e di promuovere l'autosufficienza dello stesso.
Contesto territoriale e sociale
L’A.P.S.P. svolge quindi un’azione molto diversificata sia per la tipologia di
interventi che per i servizi offerti alla comunità.
Il bacino di utenza al quale si rivolge questa struttura è un altro aspetto molto
interessante. Nonostante, infatti, l’Azienda abbia la propria sede legale nel Comune
di Transacqua, i fruitori dei servizi descritti risultano essere gli abitanti dell’intera
Valle di Primiero. Non a caso il Consiglio di Amministrazione dell’Ente è composto
da 7 membri, uno in rappresentanza di ognuno dei 7 Comuni che costituiscono la
Valle.
La Valle di Primiero è collocata nella parte più ad est della Regione Trentino AltoAdige e dista circa 100 Km dalla città di Trento. Territorialmente, la nostra Valle
risulta l’insieme di 7 Comuni limitrofi che sono rispettivamente: Fiera di Primiero,
Imer, Mezzano, Sagron Mis, Siror, Tonadico e Transacqua per un’estensione
territoriale complessiva di circa 413 Km2.
La popolazione residente sul territorio al 31.12.2007, divisa per ognuno dei 7
Comuni, era così distribuita:
Fiera di Primiero
556
Imer
1.207
Mezzano
1.643
Sagron Mis
212
Siror
Tonadico
Transacqua
1.275
1.461
2.086
TOTALE
8.440
Un ulteriore dato significativo per capire la portata del servizio che l’Azienda offre è
quello relativo alle fasce di età delle persone residenti sul territorio:
Popolazione suddivisa per fasce d’età Dati al 31.12.2007
tra 65-70 anni
571
tra 71-75 anni
387
tra 76-80 anni
309
tra 81-85 anni
238
tra 86-90 anni
142
tra 91-95 anni
46
tra 96 anni e oltre
14
TOTALE
1.707
Dallo schema, si evince come il numero di persone ultra sessantacinquenni sia una
percentuale considerevole in rapporto al numero di abitanti totali. Il contesto sociale
e territoriale appena descritto presuppone quindi una particolare attenzione
nell’organizzazione degli interventi di aiuto alle persone che appartengono alle fasce
d’età più deboli della società. Questi due elementi (estensione territoriale ed ampio
bacino d’utenza) insieme al fatto che la nostra struttura è l’unica ad operare
all’interno della Valle di Primiero richiedono un’offerta diversificata e ampiamente
programmata, dove la risorsa umana risulta essere una componente fondamentale.
7) Obiettivi del progetto:
Obiettivo generale del nostro progetto è quello di offrire ad entrambi gli
interlocutori (la persona anziana da un lato ed il volontario dall’altro) la possibilità
di vivere un’esperienza diversa. I 12 mesi a disposizione del giovane sono un giusto
lasso di tempo per permettere agli ospiti della struttura di allacciare un nuovo
rapporto umano ed avere un ulteriore supporto valido e motivato al proprio fianco,
senza che in alcun modo il volontario sostituisca i dipendenti dell’Ente nello
svolgimento delle loro mansioni, ed al volontario di avere la possibilità di sentirsi al
servizio della comunità, acquisendo al contempo conoscenze e competenze pratiche
in ambito sociale e vivere così un’esperienza che esula da ciò che il mondo del
lavoro può offrire.
Aspirare a questo significa poter contare su risorse materiali, ma soprattutto su molte
risorse umane “motivate”, consapevoli delle proprie capacità e di come queste
possano essere messe al servizio delle persone anziane per realizzare qualcosa di
utile per entrambi. In questo progetto, quindi, il volontario si colloca come un punto
di riferimento e di confronto con gli ospiti, capace di integrarsi nel sistema e
soprattutto nella rete di relazioni che esistono tra ospiti, familiari, operatori e tutte le
persone che a diverso titolo sono presenti nella struttura quotidianamente.
In questa ottica, gli obiettivi specifici che ci si pone di raggiungere sono:
- Potenziare e aiutare il personale dipendente nel proprio lavoro quotidiano di
assistenza e sorveglianza agli ospiti della struttura in modo da favorire e
moltiplicare i momenti di contatto e di conoscenza con gli anziani per una migliore
gestione delle esigenze delle singole persone.
- Favorire l’integrazione sociale degli ospiti in modo tale che la Casa non sia
vissuta come un mondo a se stante, ma sia capace di aprire le proprie porte alla
comunità, favorendo il contatto dell’anziano con i propri luoghi di origine e
destando l’interesse della comunità a ciò che accade dentro la struttura.
- Incrementare il numero di attività che vedono gli anziani protagonisti per
mantenere buone le loro capacità residue e per offrire loro degli obiettivi da
perseguire.
-Formare persone capaci di offrire servizi di sostegno e di assistenza agli anziani,
garantendo l’acquisizione di conoscenze e competenze specifiche in materia,
nonché capaci di relazionarsi con le persone, organizzare determinate attività e
svolgere determinati compiti che gli vengono affidati in piena autonomia.
-Conoscere se stessi attraverso un contatto diretto e constante con una parte molto
importante della società di oggi, ossia il mondo della terza età. Conoscere i
problemi, le necessità, i valori e la saggezza degli anziani può essere un buon
metodo per capire meglio come si è fatti, che cosa si vuole diventare e quali sono le
proprie aspettative per il futuro.
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca dal punto di vista sia
qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con
particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile:
8.1 Piani di attuazione previsti per il raggiungimento degli obiettivi
Il raggiungimento degli obiettivi descritti si prevede attraverso la partecipazione del
volontario in tre diversi ambiti di attività:
Ambito assistenziale dove si richiede che il giovane partecipi alla vita dell’anziano
offrendogli la propria compagnia, la propria capacità di ascolto e condivisione delle
esperienze personali, nonché il proprio aiuto negli spostamenti dentro la struttura e
nelle passeggiate organizzate fuori dalla stessa;
Ambito riabilitativo dove si richiede un supporto all’attività svolta dalla
fisioterapista per favorire la corretta deambulazione dell’ospite ed il mantenimento
nonché il recupero di una buona autonomia di movimento dell’anziano. La
partecipazione a questo tipo di attività deve essere necessariamente preceduta da
apposita formazione in materia di movimentazione dei carichi;
Ambito dell’animazione dove si richiede la partecipazione diretta e motivata del
giovane all’organizzazione delle attività socio-culturali e ricreative dirette agli
ospiti. In questo ambito, l’intento è quello di potenziare e/o recuperare le capacità
relazionali e sociali degli anziani che presentano limitazioni psico-fisiche. Il
volontario può quindi contribuire attivamente, condividendo i propri hobbies e le
proprie passioni con l’Operatore locale di progetto per la pianificazione di nuove
attività rivolte agli ospiti.
In quest’ottica, un buon risultato in termini di raggiungimento degli obiettivi è
possibile procedendo per passaggi ben definiti, poiché le aree in cui il giovane deve
intervenire sono molteplici e l’interlocutore diretto, non dimentichiamo, è la persona
anziana.
1. Il progetto prevede quindi l’inserimento progressivo del volontario nella struttura
attraverso una visita degli spazi e una presentazione agli ospiti e ai dipendenti.
Sarà organizzata la sua formazione specifica teorica e pratica (quella generale
viene lasciata in capo alla Provincia attraverso l’Ufficio del Servizio Civile) da
parte dei formatori interni per mettere immediatamente il giovane nella
condizione di sapersi muovere all’interno della struttura, rispettando le regole, i
ritmi e le modalità di approccio con gli anziani. La formazione specifica prevede
anche che vi sia un periodo iniziale di affiancamento al giovane da parte del
responsabile di ogni singolo ambito di intervento oltre che la presenza costante
dell’OLP.
2. Acquisite tutte le nozioni necessarie per sapersi muovere e relazionare
correttamente, avrà inizio la sua conoscenza più diretta con gli ospiti attraverso
la partecipazione alle varie attività e nel caso di nuovi ingressi in struttura
attraverso la sua presenza al colloquio di pre-ingresso organizzato
dall’amministrazione con i familiari.
Sarà cura dell’OLP individuare quali hobbies e interessi personali del volontario
potranno essere usati per creare nuove proposte di attività per gli ospiti,
compatibili ovviamente con le loro necessità e capacità.
Attualmente è attivo un piccolo progetto interno relativo all’organizzazione di
attività specifiche per quegli ospiti non autosufficienti con problemi cognitivi e
relazionali che non riescono a trarre beneficio dalle attività di animazione
proposte quotidianamente. Questo progetto è realizzato da un gruppo di operatori
(O.S.S.) dipendenti dell’Ente, sotto la supervisione dell’animatrice. Il progetto
prevede l’analisi della situazione dell’ospite più problematico (da fare in sede di
equipe multidisciplinare) per riuscire ad elaborare un piano di intervento
individualizzato, capace di dare risultati migliori sul piano della qualità di vita
offerta all’ospite. L’intenzione è quella di inserire anche il volontario nel gruppo
di operatori che si occupano di questo progetto con funzioni di supporto.
L’assegnazione degli ospiti verrà fatta in base agli interessi più o meno comuni
che l’OLP riscontrerà tra l’ospite ed il volontario e fornirà a quest’ultimo tutti gli
strumenti necessari per sapersi relazionare correttamente, in collaborazione con
l’Operatore socio sanitario di riferimento.
Al volontario verrà comunque data la possibilità di conoscere tutti gli ospiti,
partecipando alle varie attività e spendendo parte del proprio tempo per acquisire
dai familiari e dagli ospiti stessi informazioni utili per potersi relazionare poi nel
modo più appropriato.
3. Le attività svolte dal volontario saranno sempre soggette ad un monitoraggio che
sarà messo in atto attraverso la supervisione dell’OLP, la supervisione del
responsabile di ogni ambito e nel pieno rispetto delle metodologie indicate nelle
linee guida della P.A.T..
4. Il volontario infine avrà la possibilità ed il tempo necessario per riassumere
l’esperienza fatta attraverso l’elaborazione di un proprio percorso che sia il
frutto di ciò che ha vissuto, una testimonianza della propria permanenza nella
Casa ed un ricordo da consegnare agli ospiti.
8.2 Complesso delle attività previste per la realizzazione dei piani di attuazione.
La realizzazione di ciò appena descritto si prevede avvenga attraverso una serie di
attività che il volontario dovrà fare in collaborazione con altre persone oppure in
autonomia.
Nello specifico, si riportano si seguito le diverse attività previste per il
raggiungimento degli obiettivi specifici indicati in precedenza:
1° Obiettivo:
Attività previste:
Potenziare e aiutare il personale  relazionarsi quotidianamente con gli
dipendente
nel
proprio
lavoro
anziani presenti in struttura per una
quotidiano di assistenza e sorveglianza
miglior
reciproca
conoscenza,
agli ospiti della struttura in modo da
condividendo
esperienze,
e
favorire e moltiplicare i momenti di
conoscenze;
contatto e di conoscenza con gli  assistere gli ospiti negli spostamenti
anziani per una migliore gestione delle
all’interno della struttura e nel
esigenze delle singole persone.
giardino circostante, favorendo il
mantenimento delle capacità motorie
residue;
 assistere gli ospiti durante la giornata
parlando con loro, ascoltandoli,
confrontandosi sui fatti del giorno in
collaborazione con gli operatori in
turno;
2° Obiettivo:
Attività previste:
Favorire l’integrazione sociale degli  relazionarsi con gli ospiti per capire
ospiti in modo tale che la Casa non sia
eventuali loro esigenze specifiche o
vissuta come un mondo a se stante, ma
desideri;
sia capace di aprire le proprie porte alla  stimolare e favorire le iterazioni
comunità, favorendo il contatto
degli ospiti con il personale, i
dell’anziano con i propri luoghi di
volontari e la comunità, nonché
origine e destando l’interesse della
favorire il dialogo tra gli stessi ospiti
comunità a ciò che accade dentro la
per
migliorare
la
reciproca
struttura.
conoscenza;
 accompagnare gli ospiti fuori dalla
struttura per compiere commissioni
personali varie su indicazione
dell’OLP (andare al seggio elettorale,
alla posta, in banca o nei negozi per
effettuare piccoli acquisti);
 partecipare ad accompagnare gli
ospiti durante le uscite programmate
di carattere culturale per visitare
punti di interesse come musei,
mostre, palazzi della Provincia,
ecc…;
 andare a prendere gli ospiti del
Centro Servizi al proprio domicilio e
riportarli a casa terminata la loro
permanenza mattutina in struttura;
 collaborare all’organizzazione e all’
accompagnamento degli ospiti in
vari tipi di uscite (es. processioni
religiose organizzate fuori dalla
struttura, gite giornaliere presso masi
situati nelle zone limitrofe alla Casa
con consumazione del pasto fuori
sede, partecipare a sagre paesane);
 partecipare all’organizzazione di
momenti di incontro tra gli ospiti e la
comunità insieme all’OLP (es.
organizzazione di saggi musicali dei
ragazzi delle scuole).
3° Obiettivo:
Attività previste:
Incrementare il numero di attività  collaborare alla realizzazione delle
che vedono gli anziani protagonisti per
attività di animazione proposte agli
mantenere buone le loro capacità
ospiti durante la giornata e secondo
residue e per offrire loro degli obiettivi
un calendario preciso
(es. la
da perseguire.
rassegna stampa, la semina dell’orto,
attività di laboratorio, ecc.);
 collaborare
con
l’OLP
per
individuare quali tra i propri hobbies
ed interessi possono essere condivisi
con
gli
ospiti
attraverso
l’organizzazione di nuove attività;
 partecipare all’organizzazione di
feste per gli ospiti della struttura,
preparando il materiale necessario e
dando il proprio contributo sia nella
fase di progettazione che in quella di
realizzazione dell’evento;
 predisporre tutto il materiale
necessario agli ospiti affinché loro
possano mantenere i propri personali
interessi occupazionali;
 ideare possibili giochi da proporre
agli anziani in collaborazione con
altre figure come attività di
intrattenimento giornaliero e al
contempo stimolo al mantenimento
delle
capacità
intellettuali
e
cognitive;
 collaborare con l’OLP alla redazione
del giornalino dell’Ente, trascrivendo
gli articoli che andranno a comporlo
(lasciando il proprio ricordo con un
articolo personale) e seguendone
l’impaginazione.
4° Obiettivo:
Attività previste:
Formare persone capaci di offrire  partecipare alla ginnastica di gruppo
servizi di sostegno e di assistenza agli
organizzata
dalla
fisioterapista,
anziani, garantendo l’acquisizione di
stimolando gli ospiti a parteciparvi e
conoscenze e competenze specifiche in
mostrando i tipi di movimenti da
materia, nonché capaci di relazionarsi
eseguire;
con gli altri, organizzare determinate  gestire autonomamente un gruppo di
attività e svolgere determinati compiti
ospiti
legati
dalla
medesima
che gli vengono affidati in piena
autonomia.
problematica,
proponendo
loro
attività volte a stimolare il dialogo
ed il confronto ed in generale le
capacità cognitive (es. gestire la
lettura del libro parlato per gli ospiti
non vedenti);
 collaborare
con
il
personale
dipendente seguendo da vicino uno o
più ospiti, svolgendo con loro quelle
attività che sono state definite nel
piano di intervento individualizzato
creato ad hoc per ogni ospite (es.
aiuto nell’eseguire esercizi cognitivi
specifici).
5° Obiettivo:
Attività previste:
Conoscere se stessi attraverso un  partecipare al colloquio di precontatto diretto e constante con il
ingresso
organizzato
mondo della terza età. Conoscere i
dall’amministrazione con i familiari
problemi, le necessità, i valori e la
dell’ospite per avere un primo
saggezza degli anziani può essere un
momento
di
conoscenza
buon metodo per capire meglio come si
dell’anziano;
è fatti, che cosa si vuole diventare e  collaborare
con
l’equipe
quali sono le proprie aspettative per il
multidisciplinare per l’elaborazione
futuro.
del P.A.I.1 (piano assistenziale
individualizzato), documento molto
utile che permette di conoscere e
prestare assistenza all’ospite sul
medio- lungo periodo;
 conosce l’ospite attraverso il contatto
diretto con lo stesso e i familiari per
una miglior interazione durante la
loro permanenza in struttura. Questa
attività prevede la programmazione
di brevi interviste (raccolta di “storie
di vita”) che il volontario dovrà
rivolgere ad ospiti e familiari per
conoscere meglio la personalità e gli
interessi dell’anziano e poter così
inserire l’utente in attività che
destino interesse ed abbiano precisi
obiettivi.
8.3 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste,
specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente.
1
P.A.I.:
è il risultato dell’analisi che un’equipe multidisciplinare opera su ogni singolo ospite della struttura. Ciascun
componente del gruppo di lavoro infatti riporta le proprie osservazioni ed espone le relative valutazioni in merito
alla situazione dell’ospite con l’obiettivo finale di delineare che tipo di intervento è necessario attuare nei suoi
confronti per riuscire ad avere un risultato positivo.
I servizi che l’A.P.S.P. “San Giuseppe” di Primiero eroga agli ospiti della propria
struttura sono molto diversificati come molto varie solo le esigenze
dell’interlocutore principale, ossia la persona anziana. Questa situazione di partenza
presuppone la necessità di avere un ventaglio molto ampio di persone che a diverso
titolo si impegnano quotidianamente per garantire che tutto funzioni correttamente.
Si riporta di seguito una sintesi di tutte le figure professionali che sono presenti ed
operano all’interno della Casa:
- gli Operatori Socio-Sanitari (OSS) e gli Operatori Socio-Assistenziali(OSA) sono
un totale di 37 persone che svolgono giornalmente le operazioni di assistenza,
sorveglianza e cura dell’igiene dell’anziano;
- gli infermieri professionali sono in totale 10 persone (7 dipendenti dell’Azienda e
3 liberi professionisti che operano all’interno di un’associazione). Queste persone
sono responsabili dell’assistenza infermieristica generale erogata agli ospiti e che
nello specifico corrisponde ad un’assistenza di tipo preventivo, curativo,
palliativo e riabilitativo;
- il funzionario coordinatore dei servizi socio-assistenziali e sanitari è invece una
figura unica che coordina il servizio infermieristico ed assistenziale sulla base
delle direttive di massima impartite dalla Direzione dell’Ente e dal Coordinatore
sanitario. Egli si occupa della gestione dell’operato degli infermieri professionali
e degli operatori e collabora con le altre figure uniche affinché venga garantita
l’erogazione di un buon servizio a favore degli ospiti;
- l’animatrice si occupa dell’aspetto sociale e relazionale della vita dell’ospite
all’interno della struttura ed in particolar modo è responsabile
dell’organizzazione delle attività a loro dedicate nonché del coordinamento
dell’operato dei volontari del servizio civile e degli altri volontari che partecipano
alla vita all’interno della Casa;
- la fisioterapista gestisce, in autonomia o in collaborazione con altre figure, gli
interventi di prevenzione, cura e riabilitazione organizzati in favore degli ospiti.
Il suo operato è volto sia a mantenere buone le capacità motorie residue degli
ospiti sia a monitorare che la movimentazione dei carichi svolta dagli operatori
quotidianamente rispetti le procedure stabilite. E’ altresì responsabile del
Marchio Qualità dell’Ente;
- i medici della struttura sono due, la loro presenza è garantita quotidianamente in
fasce orarie prestabilite e sono responsabili dell’assistenza medica all’interno
della Casa;
- il medico coordinatore è invece colui che coordina e supervisiona l’operato delle
altre figure in ambito sanitario e che vigila sul rispetto delle norme igienico –
sanitarie all’interno della struttura;
- il manutentore si occupa di verificare che vengano eseguiti periodicamente tutti i
controllo sugli impianti della struttura per garantirne sempre il corretto
funzionamento e di risolvere tutti i piccoli e grandi problemi di tipo tecnicopratico che quotidianamente si possono presentare. E’ persona di fiducia
dell’Ente che svolge anche l’attività di RSPP in base alla normativa vigente in
materia di sicurezza e salute sul lavoro (D.lgs 81/2008);
- gli impiegati amministrativi (per un totale di 5 persone in formula tempo pieno e
part -time) seguono l’aspetto burocratico ed amministrativo dell’attività;
- il Direttore è colui che risponde alla gestione dell’Azienda, si occupa delle
formazione e corrisponde al datore di lavoro ai sensi del D.lgs 81/2008 (sicurezza
e salute sul lavoro) nonché al responsabile del trattamento dei dati personali
(D.lgs 196/2003).
Il servizio di pulizie, quello della lavanderia interna e piana e quello della
ristorazione sono interamente gestiti in appalto da ditte esterne.
Non da ultimo deve essere considerato l’aiuto che proviene un consistente gruppo
di volontari che a diverso titolo offrono la propria presenza in struttura in modo
omogeneo e ben organizzato durante tutta la settimana e ogniqualvolta vi sia
necessità, fornendo una presenza ed un supporto modo utile. Parroci, volontari
AVULLS, il coro San Giuseppe, cittadini privati, associazioni varie che operano sul
territorio come “Una Corsa per la Vita” ed i “NU.VO.LA.” forniscono il proprio
apporto senza avere nessun compenso, offrendo un sostegno materiale e morale a
chi ne ha bisogno.
8.4 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto.
Ruolo del volontario:
Il progetto prevede che il volontario partecipi alle attività di animazione,
riabilitazione e di assistenza, collaborando con il personale dipendente ma lavorando
anche in autonomia.
Egli ha la possibilità di dedicare 12 mesi della propria vita per conoscere il mondo
della terza età che molte volte viene considerato marginalmente e diventare così un
tramite per mettere in contatto generazioni diverse. A lui spetta sapersi affacciare al
mondo delle persone anziane, fatto di familiari, amici, volontari, operatori per
cercare di trasmettere la propria positività e voglia di vivere ed al contempo trarre da
loro quella saggezza propria dell’esperienza per farne un personale tesoro.
9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
2
10) Numero posti con vitto e alloggio:
/
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
/
12) Numero posti con solo vitto:
2
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
Ore settimanali obbligatorie minime: 12
1400
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
6
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
Flessibilità oraria, disponibilità di servizio in giorni festivi (per particolari occasioni
e da concordare con l’operatore locale di progetto), disponibilità ad effettuare uscite
sul territorio (es. accompagnamento anziani in attività fuori dalla RSA collegate al
progetto), riservatezza nel trattamento dei dati personali dell’utenza.
CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE
16) Sede/i di attuazione del progetto ed Operatori Locali di Progetto:
N.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
Sede di
attuazione del
progetto
Comune
A.P.S.P. “SAN
GIUSEPPE” DI
PRIMIERO
TRANSA
CQUA
Indirizzo
VIALE MARCONI, 19
Cod.
ident.
sede
N. vol.
per
sede
77211
2
Nominativi degli Operatori Locali di Progetto
Cognome e nome
Data di nascita
ORLER MARIA LUCIA
14.08.1976
C.F.
RLR MLC 76M54 D530Q
17) Altre figure impiegate nel Progetto:
TUTOR
N.
1
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3
4
5
6
7
8
9
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15
16
17
18
Sede di
attuazione del
progetto
Comune
Indirizzo
Cod.
ident.
sede
N. vol.
per
sede Cognome e
nome
Data
di
nascita
RESP. LOCALI ENTE ACC.
C.F.
Cognome e
nome
Data
di
nascita
C.F.
18) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
Si prevede di promuovere il progetto sfruttando un duplice binario di propaganda:
da un lato attuare una promozione generalizzata ed ad ampio raggio, mentre
dall’altro indirizzare la divulgazione delle informazioni direttamente verso il
bacino di utenza teoricamente interessato alla proposta. In concreto, gli interventi
previsti sono:
1. Utilizzo di Internet attraverso la pubblicazione del bando sul sito
dell’U.P.I.P.A;
2. Pubblicazione all’ albo dell’Ente, della sede del Comprensorio di Primiero,
dell’Ufficio di Collocamento e dei Comuni limitrofi del bando;
3. Utilizzo del mezzo radiofonico attraverso la trasmissione di un messaggio
informativo sull’emittente radiofonica locale “Radio Primiero”;
4. Utilizzo della stampa attraverso la pubblicazione di un articolo dedicato sui
quotidiani “Il Trentino” e “l’Adige”;
5. Distribuzione di volantini prodotti direttamente dal nostro Ente e distribuiti
nelle zone di aggregazione giovanile della Valle;
6. Organizzazione di un incontro informativo aperto a tutti i giovani da tenersi
presso un istituto della Valle dove il Direttore e l’OLP possono illustrare il
progetto e rispondere ad eventuali quesiti proposti dai giovani in una logica di
trasparenza e di confronto diretto;
7. Utilizzo del Tavolo delle Politiche Giovani, istituito presso il Comprensorio
di Primiero, in collaborazione con i Comuni della Valle per la spedizione
tramite posta di una lettera che presenti il progetto direttamente a casa dei
giovani interessati per fascia d’età di appartenenza;
8. Predisposizione di apposita lettera di presentazione del progetto da inviare ai
figli di tutti i dipendenti dell’Ente, nonché ai figli delle persone che lavorano
nelle ditte che gestiscono in appalto il servizio di pulizia, di lavanderia interna e
piana e di ristorazione, fruttando un canale di promozione più diretto,
immediato e basato sulla comunicazione di informazioni concrete e pertinenti
che l’adulto inserito nel contesto ha e può trasmettere al figlio.
Si stima che le ore dedicate all’organizzazione delle attività di sensibilizzazione e
diffusione del progetto di servizio civile possano essere indicativamente 10, così
ripartite: ore 3 per l’organizzazione dell’incontro con i giovani presso un istituto
della zona (comprensivo della predisposizione del materiale necessario), ore 2 per la
predisposizione di apposite lettere informative da spedire agli interessati ed ore 5 per
la realizzazione di tutto il materiale necessario per le altre forme di promozione
sopra elencate.
19) Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari:
Criteri UNSC
20) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
NO
21) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati del progetto:
Adozione metodologie e strumenti condivisi Linee guida della P.A.T.
22) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
NO
NZ03610
23) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
motivazione, buona capacità relazionale, rispondenza tra finalità del servizio ed
attitudini personali.
24) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione
del progetto:
Indicativamente si ritiene che le risorse finanziarie aggiuntive necessarie siano le
seguenti:
- Spese di pubblicità stimate in € 648,00;
- Spese per il vitto per n. 2 volontari: € 2.184,00;
- Spese per la formazione specifica: € 1.080,00;
- Spese per il materiale di animazione: € 200,00.
25) Eventuali copromotori e partners del progetto con la specifica del ruolo concreto
rivestito dagli stessi all’interno del progetto:
NO
26) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
Le risorse tecniche necessarie alla realizzazione di questo progetto possono essere
così raggruppate:
- Materiale di vario tipo necessario per la promozione del Progetto (produzione
di volantini, della lettera da inviare ai giovani, dello spot radiofonico e della
relativa trasmissione, della distribuzione della Carta dei Servizi dell’Ente per
una presentazione a tutto tondo della struttura al giovane);
- Risorse informatiche quali personal computer, stampante, macchina
fotografica digitale, videoproiettore, registratore sia per la produzione del
materiale pubblicitario da parte dell’Amministrazione che per la successiva
realizzazione del progetto da parte del giovane;
- Impiego di personale dell’Ente per la formazione specifica del giovane, per
l’aiuto alla realizzazione del progetto ed il relativo monitoraggio nonché per la
gestione del volontario dal punto di vista amministrativo.
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
27) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
NO
28) Eventuali tirocini riconosciuti :
NO
29) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del
servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
-
Capacità di relazionarsi in pubblico;
Capacità di ascolto e confronto con persone appartenenti ad una fascia d’età
diversa dalla propria e con particolari necessità;
- Capacità di lavorare in collaborazione con altre persone per il raggiungimento
di un obiettivo comune;
- Sviluppo di una certa autonomia decisionale e organizzativa in relazione ai
compiti affidati;
- Sviluppo di capacità relative alla comunicazione verbale e non con persone con
difficoltà cognitive.
Le predette competenze verranno certificate dall’A.P.S.P. “San Giuseppe” di
Primiero tramite la consegna di un attestato.
Formazione generale dei volontari
30) Sede di realizzazione:
Ufficio provinciale Servizio Civile della Provincia Autonoma di Trento
31) Modalità di attuazione:
Attività svolte dall’Ufficio Provinciale del Servizio Civile della Provincia
Autonoma di Trento in parte con modalità residenziale.
32) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
SI
Provincia Autonoma di Trento NZ03610
33) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Come individuate dall’ufficio servizio civile della P.A.T.
34) Contenuti della formazione:
Linee guida formazione
35) Durata:
Come individuata dall’ufficio servizio civile della PAT - 36 ore
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
36) Sede di realizzazione:
Presso la sede dell’Ente
37) Modalità di attuazione:
In proprio, presso l’Ente e con formatori dell’Ente stesso.
38) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
Formatore/OLP:
 Orler Maria Lucia, nata a Feltre il 14.08.1976;
Formatori di supporto nei diversi ambiti:
 Taufer Federica, nata a Bassano del Grappa il 01.11.1972;
 Caser Gianmaria, nato a Feltre il 15.08.1965;
 Marchesin Franca, nata a Fonzaso il 27.12.1954.
39) Competenze specifiche del/i formatore/i:
Orler Maria Lucia:
 Assunta come animatrice il 01.03.2003;
 Responsabile del servizio di animazione e di tutte le attività di carattere socioculturale dell’Ente;
 Competenze specifiche: relative all’ambito sociale-relazionale;
 Vedi curriculum vitae allegato.
Taufer Federica:
 Assunta come Funzionario Amministrativo e Organizzativo con funzioni di
Direttore responsabile della direzione ed organizzazione dell’Ente dal
01.01.2002 al 30.04.2008;
dal 01.05.2008 ad oggi assunta come Direttore dell’Azienda.
 Laurea in Scienze politiche ad indirizzo politico amministrativo;
 Responsabile della direzione ed organizzazione dell’Ente, dell’attuazione di
obiettivi e programmi deliberati dal Consiglio di Amministrazione, della
predisposizione di atti e provvedimenti amministrativi e della gestione del
personale
 Competenze specifiche: gestione del personale e istruttoria di pratiche
amministrative di varia natura.
 Vedi curriculum vitae presentato nella domanda di accreditamento.
Caser Gianmaria:
 Assunto come funzionario coordinatore dei servizi socio-assistenziali e sanitari
dal 04.09.2000;
 Diploma di infermiere professionale e diploma di abilitazione a funzioni
direttive nell’assistenza infermieristica;
 Responsabile del coordinamento del servizio infermieristico ed assistenziale
sulla base delle direttive di massima impartite dalla Direzione dell’Ente e dal
Coordinatore sanitario.
 Competenze specifiche: relative all’ambito assistenziale e sanitario;
 Vedi curriculum vitae allegato.
Marchesin Franca:
 Assunta come fisioterapista dal 01.09.2000;
 Diploma in terapista della riabilitazione;
 Responsabile della fisioterapia e del sistema gestione Marchio Qualità;
 Competenze specifiche: relative all’ambito della riabilitazione e dell’assistenza;
 Vedi curriculum vitae allegato.
40) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Si prevede di organizzare la formazione specifica nel seguente modo:
- presentazione della struttura e del personale tramite una visita guidata dell’Ente
che ha l’obiettivo di permette al giovane di familiarizzare immediatamente con
gli spazi e le persone;
- lezioni frontali con spiegazioni e consegna, dove necessario, di dispense
informative relative agli argomenti trattati;
- lezioni partecipate e lavori di gruppo;
- Supervisione costante nelle attività di animazione e assistenza.
41) Contenuti della formazione:
La prima parte della formazione, volta ad introdurre il giovane nell’ambiente, è a
cura del Direttore per un totale complessivo di 10 ore,
 di cui n. 5 ore relative:
- all’illustrazione dell’A.P.S.P. “San Giuseppe” di Primiero: presentazione della
struttura, del personale e dell’organizzazione dei servizi;
- descrizione delle unità operative in cui si articola l’Azienda:
 Residenza Sanitaria Assistenziale;
 Casa Soggiorno;
 Centro Servizi;
 Alloggi protetti.
- illustrazione e consegna della “Carta dei Servizi”;
- spiegazione dell’organizzazione del lavoro.
 di cui n. 5 per:
- descrivere il trattamento dei dati comuni e sensibili in Azienda;
- illustrare il piano di emergenza e di evacuazione in collaborazione con il
Responsabile del Servizio prevenzione e protezione dell’Azienda;
- illustrare il documento di valutazione dei rischi nell’ambito del settore della
sicurezza sui luoghi di lavoro, in collaborazione con il Responsabile del
Servizio prevenzione e protezione dell’Azienda.
Successivamente, è prevista la formazione specifica relativa ad ognuno dei tre
ambiti nei quali il volontario sarà poi chiamato a partecipare attivamente. Parte delle
ore di formazione saranno dedicate all’acquisizione delle conoscenze necessarie
direttamente sul campo attraverso l’applicazione concreta delle nozioni acquisite
teoricamente.
Ambito assistenziale (totale ore 13): la formazione sarà tenuta dal funzionario
coordinatore dei servizi socio-assistenziali e sanitari sig. Caser Gianmaria:
-
Sorveglianza agli ospiti dell’A.P.S.P.: illustrazione delle diverse modalità per
avvicinarsi e rapportarsi correttamente con l’anziano. (ore 3)
L’organizzazione ed i compiti del personale sanitario-assistenziale. (ore 5)
Il P.A.I. (Piano Assistenziale Individualizzato) elaborato in riunione d’equipe:
obiettivi e strutturazione. (ore 5)
Ambito della riabilitazione (totale ore 13): la formazione sarà tenuta dalla
fisioterapista sig.ra Franca Marchesin:
-
Comunicare, mobilizzare, assistere: un approccio pratico per il volontario in
A.P.S.P.. (ore 5)
Senescenza stato o malattia? Piccoli spunti per meglio assistere. (ore 4)
Il corretto utilizzo degli ausili. (ore 4)
Ambito dell’animazione (totale ore 18): la formazione sarà tenuta dall’animatrice,
nonché operatore locale di progetto, sig.ra Maria Lucia Orler:
-
-
I principi fondamentali su cui si basa l’animazione socio-culturale in una
R.S.A. (ore 6)
Illustrazione dei tipi di comunicazione da attuare con gli ospiti in relazione alle
diverse patologie che li affliggono. (ore 5)
Trasmissione delle conoscenze necessarie per la corretta redazione di un
progetto nell’ambito dell’animazione culturale nelle sue diverse fasi di
sviluppo. (ore 5)
Trasmissione delle conoscenze tecniche necessarie per una corretta
organizzazione e gestione delle attività di animazione, nonché delle conoscenze
relative all’utilizzo di vari strumenti in possesso dell’Ente (es. videoproiettore).
(ore 2)
42) Durata:
Sono previste circa 54 ore di formazione suddivise tra l’acquisizione di conoscenze
teoriche e una formazione pratica da ottenere direttamente sul campo.
Altri elementi della formazione
43) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Adesione al sistema di monitoraggio proposto dalla Provincia Autonoma di Trento
(circolare UNSC 28 luglio 2008).
Il monitoraggio della formazione specifica sarà invece gestita dai formatori interni
attraverso incontri periodici con il volontario per la verifica del raggiungimento
degli obiettivi.
L’operatore locale di progetto sarà disponibile per colloqui e confronti in itinere.
Sarà predisposta una scheda di valutazione da proporre al volontario a fine corso.
Transacqua, lì 09.10.2008
Il Progettista
F.to Dott.ssa Federica Taufer
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Il Responsabile legale dell’ente
F.to Dott. Silvio Moz
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