(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: AZIENDA PUBBLICA DI SERVIZI ALLA PERSONA “SAN GIUSEPPE” DI PRIMIERO 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: NZ04047 ALBO PROVINCIALE TRENTO 4 CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Prendersi cura degli altri dà valore alla propria vita: un’esperienza di aiuto agli anziani 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): A - ASSISTENZA - 01 - ANZIANI 6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili: Il progetto che si propone ha il proprio luogo di realizzazione presso l’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “San Giuseppe” di Primiero la cui sede legale è in Viale Marconi, 19 per le unità operative della Residenza Sanitaria Assistenziale e della Casa Soggiorno e in Viale Marconi n.28 per le unità operative del Centro Servizi e degli Alloggi protetti, nel Comune di Transacqua. Dal punto di vista giuridico, l’Azienda ha subito un’importante trasformazione all’inizio del corrente anno, passando da Istituto di Pubblica Assistenza e Beneficenza (IPAB) all’attuale denominazione ai sensi della Legge Regionale 21 settembre 2005, n. 7. Con l’anno 2008, è stata così introdotta la modalità di gestione prevista dallo Statuto dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona "San Giuseppe" di Primiero che prevede una nuova disciplina in materia di nomina e di attribuzioni degli organi dell’Azienda, basata sul principio della separazione del potere politico dalle funzioni di gestione e tenendo presente i limiti e le condizioni delineate per le Aziende di piccole dimensioni. Al Consiglio di Amministrazione sono affidate l’individuazione degli obiettivi strategici e l’assunzione delle decisioni programmatiche e fondamentali dell’Azienda, nonché la verifica della rispondenza dei risultati della gestione alle direttive generali impartite. Alcune decisioni, ad eccezione di quelle che riguardano l’approvazione dello statuto e dei regolamenti, dei bilanci, delle tariffe dei servizi, nonché, ovviamente la nomina a Presidente del Consiglio, possono essere delegate al Presidente in aggiunta alle attribuzioni che gli competono normalmente quali la rappresentanza legale dell’ente, la presidenza delle sedute del Consiglio, l’impulso e la promozione delle strategie aziendali, ecc.. La gestione e l’attività amministrativa dell’Azienda sono affidate invece al direttore, tenuto conto delle direttive generali impartite dal Consiglio di Amministrazione e dei particolari modelli organizzativi e gestionali previsti dall’Azienda in relazione alle dimensioni dell’Azienda stessa. Al Consiglio di Amministrazione spetta quindi anche il compito di verificare, attraverso appositi strumenti di controllo interno ed, eventualmente, sanzionare l’operato del direttore medesimo. In base all’art.9, comma 7 della Legge regionale 21 settembre 2005 n.7, è previsto che il regolamento di organizzazione generale disciplini le modalità con le quali il direttore informa il Consiglio di Amministrazione e il Presidente in ordine ai principali atti di gestione. Questo cambiamento ha interessato inoltre l’aspetto contabile–amministrativo poichè vi è stato il passaggio dall’utilizzo della contabilità finanziaria a quello della contabilità economica. Nonostante questi mutamenti, l’essenza dell’Azienda, ossia essere Ente di diritto pubblico senza finalità di lucro, è però rimasta inalterata. A tutt’oggi, l’A.P.S.P. “San Giuseppe” di Primiero ha un totale di 77 posti letto e riversa la sua presenza sul territorio, offrendo una gamma molto ampia di servizi in ambito socio-assistenziale e sanitario. Di seguito, si descrive la tipologia dei servizi erogati dalla nostra struttura: 1. La residenza sanitaria assistenziale (R.S.A.) è una struttura nella quale in forma residenziale sono organizzati servizi socio-sanitari integrati a prevalente valenza sanitaria, gestita da soggetti pubblici o privati. Essa risponde a bisogni di anziani non autosufficienti, non curabili a domicilio, nonché di persone non autosufficienti o con gravi disabilità fisiche o psichiche che richiedono trattamenti continui. La R.S.A. eroga: a) assistenza sanitaria medica e infermieristica generale e specialistica e trattamenti riabilitativi per il mantenimento e il miglioramento dello stato di salute e del grado di autonomia della persona; b) riattivazione psico-sociale e prevenzione della sindrome da immobilizzazione; c) assistenza alla persona nello svolgimento delle attività della vita quotidiana; d) attività sociali. Una quota dei posti letto disponibili è riservata a ricoveri temporanei per: a) soggetti non autosufficienti, normalmente assistiti in ambito familiare, per esigenze temporanee dei componenti delle famiglie stesse; b) soggetti in situazione di emergenza e di bisogno socio-sanitario in attesa della predisposizione di un idoneo progetto assistenziale; c) soggetti dimessi dalle divisioni ospedaliere non immediatamente assistibili a domicilio e che necessitano di convalescenza e riabilitazione. 2. La casa di soggiorno è una struttura residenziale volta ad assicurare condizioni abitative idonee per anziani autosufficienti per i quali risulti in parte compromessa la capacità di condurre una vita autonoma o che ne facciano comunque espressa richiesta. Nella casa di soggiorno possono trovare ospitalità anche più anziani appartenenti allo stesso nucleo familiare se ciò è ritenuto utile al perseguimento delle finalità sopra indicate. Per queste situazioni la casa di soggiorno prevede al suo interno la possibilità di garantire al nucleo condizioni abitative adeguate. Accanto a questo tipo di intervento, l’Azienda offre anche dei servizi che siano al contempo di supporto al mantenimento delle capacità residue delle persone e di aiuto e sostegno ai familiari attraverso: 1. Il centro di servizi che si configura come una struttura semiresidenziale a carattere diurno la cui attività concorre con altri servizi, e in particolare con l'assistenza domiciliare, a favorire la permanenza dell'anziano nel proprio ambiente e ad evitare il ricorso al collocamento in strutture residenziali. Il centro di servizi risponde a bisogni di anziani autosufficienti o con un parziale grado di compromissione delle capacità funzionali, che vivono nella propria abitazione o in alloggi protetti anche ubicati nella medesima unità immobiliare, e a quelli di persone adulte destinatarie di interventi di assistenza domiciliare. Il centro di servizi si caratterizza per la polifunzionalità delle sue prestazioni. In particolare le prestazioni offerte possono comprendere la cura e igiene della persona, servizi di mensa e di lavanderia. Possono altresì trovare collocazione nel centro alcune prestazioni sanitarie con particolare riguardo a quelle di carattere riabilitativo. Allo scopo di favorire la socializzazione, lo sviluppo delle relazioni interpersonali e lo stimolo per una vita attiva ed integrata, il centro è anche sede di attività socioricreative, culturali e occupazionali. 2. Gli alloggi protetti sono unità abitative autonome, singole o plurime, collocate in una medesima struttura, destinate ad anziani del tutto o in parte autosufficienti ed a persone esposte al rischio di emarginazione. Sono finalizzati a offrire ai propri ospiti, anche per periodi a termine, il massimo di occasioni di vita autonoma loro possibile col minimo di protezione a ciò necessaria. Negli alloggi protetti possono trovare ospitalità anche più appartenenti ad uno stesso nucleo familiare o l'intero nucleo familiare se ciò è ritenuto utile al perseguimento delle finalità sopra indicate. Gli alloggi protetti rispondono, per dimensione, strutturazione, arredamento, collocazione e modalità di accesso alla finalità di non emarginare l'utente e di promuovere l'autosufficienza dello stesso. Contesto territoriale e sociale L’A.P.S.P. svolge quindi un’azione molto diversificata sia per la tipologia di interventi che per i servizi offerti alla comunità. Il bacino di utenza al quale si rivolge questa struttura è un altro aspetto molto interessante. Nonostante, infatti, l’Azienda abbia la propria sede legale nel Comune di Transacqua, i fruitori dei servizi descritti risultano essere gli abitanti dell’intera Valle di Primiero. Non a caso il Consiglio di Amministrazione dell’Ente è composto da 7 membri, uno in rappresentanza di ognuno dei 7 Comuni che costituiscono la Valle. La Valle di Primiero è collocata nella parte più ad est della Regione Trentino AltoAdige e dista circa 100 Km dalla città di Trento. Territorialmente, la nostra Valle risulta l’insieme di 7 Comuni limitrofi che sono rispettivamente: Fiera di Primiero, Imer, Mezzano, Sagron Mis, Siror, Tonadico e Transacqua per un’estensione territoriale complessiva di circa 413 Km2. La popolazione residente sul territorio al 31.12.2007, divisa per ognuno dei 7 Comuni, era così distribuita: Fiera di Primiero 556 Imer 1.207 Mezzano 1.643 Sagron Mis 212 Siror Tonadico Transacqua 1.275 1.461 2.086 TOTALE 8.440 Un ulteriore dato significativo per capire la portata del servizio che l’Azienda offre è quello relativo alle fasce di età delle persone residenti sul territorio: Popolazione suddivisa per fasce d’età Dati al 31.12.2007 tra 65-70 anni 571 tra 71-75 anni 387 tra 76-80 anni 309 tra 81-85 anni 238 tra 86-90 anni 142 tra 91-95 anni 46 tra 96 anni e oltre 14 TOTALE 1.707 Dallo schema, si evince come il numero di persone ultra sessantacinquenni sia una percentuale considerevole in rapporto al numero di abitanti totali. Il contesto sociale e territoriale appena descritto presuppone quindi una particolare attenzione nell’organizzazione degli interventi di aiuto alle persone che appartengono alle fasce d’età più deboli della società. Questi due elementi (estensione territoriale ed ampio bacino d’utenza) insieme al fatto che la nostra struttura è l’unica ad operare all’interno della Valle di Primiero richiedono un’offerta diversificata e ampiamente programmata, dove la risorsa umana risulta essere una componente fondamentale. 7) Obiettivi del progetto: Obiettivo generale del nostro progetto è quello di offrire ad entrambi gli interlocutori (la persona anziana da un lato ed il volontario dall’altro) la possibilità di vivere un’esperienza diversa. I 12 mesi a disposizione del giovane sono un giusto lasso di tempo per permettere agli ospiti della struttura di allacciare un nuovo rapporto umano ed avere un ulteriore supporto valido e motivato al proprio fianco, senza che in alcun modo il volontario sostituisca i dipendenti dell’Ente nello svolgimento delle loro mansioni, ed al volontario di avere la possibilità di sentirsi al servizio della comunità, acquisendo al contempo conoscenze e competenze pratiche in ambito sociale e vivere così un’esperienza che esula da ciò che il mondo del lavoro può offrire. Aspirare a questo significa poter contare su risorse materiali, ma soprattutto su molte risorse umane “motivate”, consapevoli delle proprie capacità e di come queste possano essere messe al servizio delle persone anziane per realizzare qualcosa di utile per entrambi. In questo progetto, quindi, il volontario si colloca come un punto di riferimento e di confronto con gli ospiti, capace di integrarsi nel sistema e soprattutto nella rete di relazioni che esistono tra ospiti, familiari, operatori e tutte le persone che a diverso titolo sono presenti nella struttura quotidianamente. In questa ottica, gli obiettivi specifici che ci si pone di raggiungere sono: - Potenziare e aiutare il personale dipendente nel proprio lavoro quotidiano di assistenza e sorveglianza agli ospiti della struttura in modo da favorire e moltiplicare i momenti di contatto e di conoscenza con gli anziani per una migliore gestione delle esigenze delle singole persone. - Favorire l’integrazione sociale degli ospiti in modo tale che la Casa non sia vissuta come un mondo a se stante, ma sia capace di aprire le proprie porte alla comunità, favorendo il contatto dell’anziano con i propri luoghi di origine e destando l’interesse della comunità a ciò che accade dentro la struttura. - Incrementare il numero di attività che vedono gli anziani protagonisti per mantenere buone le loro capacità residue e per offrire loro degli obiettivi da perseguire. -Formare persone capaci di offrire servizi di sostegno e di assistenza agli anziani, garantendo l’acquisizione di conoscenze e competenze specifiche in materia, nonché capaci di relazionarsi con le persone, organizzare determinate attività e svolgere determinati compiti che gli vengono affidati in piena autonomia. -Conoscere se stessi attraverso un contatto diretto e constante con una parte molto importante della società di oggi, ossia il mondo della terza età. Conoscere i problemi, le necessità, i valori e la saggezza degli anziani può essere un buon metodo per capire meglio come si è fatti, che cosa si vuole diventare e quali sono le proprie aspettative per il futuro. 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile: 8.1 Piani di attuazione previsti per il raggiungimento degli obiettivi Il raggiungimento degli obiettivi descritti si prevede attraverso la partecipazione del volontario in tre diversi ambiti di attività: Ambito assistenziale dove si richiede che il giovane partecipi alla vita dell’anziano offrendogli la propria compagnia, la propria capacità di ascolto e condivisione delle esperienze personali, nonché il proprio aiuto negli spostamenti dentro la struttura e nelle passeggiate organizzate fuori dalla stessa; Ambito riabilitativo dove si richiede un supporto all’attività svolta dalla fisioterapista per favorire la corretta deambulazione dell’ospite ed il mantenimento nonché il recupero di una buona autonomia di movimento dell’anziano. La partecipazione a questo tipo di attività deve essere necessariamente preceduta da apposita formazione in materia di movimentazione dei carichi; Ambito dell’animazione dove si richiede la partecipazione diretta e motivata del giovane all’organizzazione delle attività socio-culturali e ricreative dirette agli ospiti. In questo ambito, l’intento è quello di potenziare e/o recuperare le capacità relazionali e sociali degli anziani che presentano limitazioni psico-fisiche. Il volontario può quindi contribuire attivamente, condividendo i propri hobbies e le proprie passioni con l’Operatore locale di progetto per la pianificazione di nuove attività rivolte agli ospiti. In quest’ottica, un buon risultato in termini di raggiungimento degli obiettivi è possibile procedendo per passaggi ben definiti, poiché le aree in cui il giovane deve intervenire sono molteplici e l’interlocutore diretto, non dimentichiamo, è la persona anziana. 1. Il progetto prevede quindi l’inserimento progressivo del volontario nella struttura attraverso una visita degli spazi e una presentazione agli ospiti e ai dipendenti. Sarà organizzata la sua formazione specifica teorica e pratica (quella generale viene lasciata in capo alla Provincia attraverso l’Ufficio del Servizio Civile) da parte dei formatori interni per mettere immediatamente il giovane nella condizione di sapersi muovere all’interno della struttura, rispettando le regole, i ritmi e le modalità di approccio con gli anziani. La formazione specifica prevede anche che vi sia un periodo iniziale di affiancamento al giovane da parte del responsabile di ogni singolo ambito di intervento oltre che la presenza costante dell’OLP. 2. Acquisite tutte le nozioni necessarie per sapersi muovere e relazionare correttamente, avrà inizio la sua conoscenza più diretta con gli ospiti attraverso la partecipazione alle varie attività e nel caso di nuovi ingressi in struttura attraverso la sua presenza al colloquio di pre-ingresso organizzato dall’amministrazione con i familiari. Sarà cura dell’OLP individuare quali hobbies e interessi personali del volontario potranno essere usati per creare nuove proposte di attività per gli ospiti, compatibili ovviamente con le loro necessità e capacità. Attualmente è attivo un piccolo progetto interno relativo all’organizzazione di attività specifiche per quegli ospiti non autosufficienti con problemi cognitivi e relazionali che non riescono a trarre beneficio dalle attività di animazione proposte quotidianamente. Questo progetto è realizzato da un gruppo di operatori (O.S.S.) dipendenti dell’Ente, sotto la supervisione dell’animatrice. Il progetto prevede l’analisi della situazione dell’ospite più problematico (da fare in sede di equipe multidisciplinare) per riuscire ad elaborare un piano di intervento individualizzato, capace di dare risultati migliori sul piano della qualità di vita offerta all’ospite. L’intenzione è quella di inserire anche il volontario nel gruppo di operatori che si occupano di questo progetto con funzioni di supporto. L’assegnazione degli ospiti verrà fatta in base agli interessi più o meno comuni che l’OLP riscontrerà tra l’ospite ed il volontario e fornirà a quest’ultimo tutti gli strumenti necessari per sapersi relazionare correttamente, in collaborazione con l’Operatore socio sanitario di riferimento. Al volontario verrà comunque data la possibilità di conoscere tutti gli ospiti, partecipando alle varie attività e spendendo parte del proprio tempo per acquisire dai familiari e dagli ospiti stessi informazioni utili per potersi relazionare poi nel modo più appropriato. 3. Le attività svolte dal volontario saranno sempre soggette ad un monitoraggio che sarà messo in atto attraverso la supervisione dell’OLP, la supervisione del responsabile di ogni ambito e nel pieno rispetto delle metodologie indicate nelle linee guida della P.A.T.. 4. Il volontario infine avrà la possibilità ed il tempo necessario per riassumere l’esperienza fatta attraverso l’elaborazione di un proprio percorso che sia il frutto di ciò che ha vissuto, una testimonianza della propria permanenza nella Casa ed un ricordo da consegnare agli ospiti. 8.2 Complesso delle attività previste per la realizzazione dei piani di attuazione. La realizzazione di ciò appena descritto si prevede avvenga attraverso una serie di attività che il volontario dovrà fare in collaborazione con altre persone oppure in autonomia. Nello specifico, si riportano si seguito le diverse attività previste per il raggiungimento degli obiettivi specifici indicati in precedenza: 1° Obiettivo: Attività previste: Potenziare e aiutare il personale relazionarsi quotidianamente con gli dipendente nel proprio lavoro anziani presenti in struttura per una quotidiano di assistenza e sorveglianza miglior reciproca conoscenza, agli ospiti della struttura in modo da condividendo esperienze, e favorire e moltiplicare i momenti di conoscenze; contatto e di conoscenza con gli assistere gli ospiti negli spostamenti anziani per una migliore gestione delle all’interno della struttura e nel esigenze delle singole persone. giardino circostante, favorendo il mantenimento delle capacità motorie residue; assistere gli ospiti durante la giornata parlando con loro, ascoltandoli, confrontandosi sui fatti del giorno in collaborazione con gli operatori in turno; 2° Obiettivo: Attività previste: Favorire l’integrazione sociale degli relazionarsi con gli ospiti per capire ospiti in modo tale che la Casa non sia eventuali loro esigenze specifiche o vissuta come un mondo a se stante, ma desideri; sia capace di aprire le proprie porte alla stimolare e favorire le iterazioni comunità, favorendo il contatto degli ospiti con il personale, i dell’anziano con i propri luoghi di volontari e la comunità, nonché origine e destando l’interesse della favorire il dialogo tra gli stessi ospiti comunità a ciò che accade dentro la per migliorare la reciproca struttura. conoscenza; accompagnare gli ospiti fuori dalla struttura per compiere commissioni personali varie su indicazione dell’OLP (andare al seggio elettorale, alla posta, in banca o nei negozi per effettuare piccoli acquisti); partecipare ad accompagnare gli ospiti durante le uscite programmate di carattere culturale per visitare punti di interesse come musei, mostre, palazzi della Provincia, ecc…; andare a prendere gli ospiti del Centro Servizi al proprio domicilio e riportarli a casa terminata la loro permanenza mattutina in struttura; collaborare all’organizzazione e all’ accompagnamento degli ospiti in vari tipi di uscite (es. processioni religiose organizzate fuori dalla struttura, gite giornaliere presso masi situati nelle zone limitrofe alla Casa con consumazione del pasto fuori sede, partecipare a sagre paesane); partecipare all’organizzazione di momenti di incontro tra gli ospiti e la comunità insieme all’OLP (es. organizzazione di saggi musicali dei ragazzi delle scuole). 3° Obiettivo: Attività previste: Incrementare il numero di attività collaborare alla realizzazione delle che vedono gli anziani protagonisti per attività di animazione proposte agli mantenere buone le loro capacità ospiti durante la giornata e secondo residue e per offrire loro degli obiettivi un calendario preciso (es. la da perseguire. rassegna stampa, la semina dell’orto, attività di laboratorio, ecc.); collaborare con l’OLP per individuare quali tra i propri hobbies ed interessi possono essere condivisi con gli ospiti attraverso l’organizzazione di nuove attività; partecipare all’organizzazione di feste per gli ospiti della struttura, preparando il materiale necessario e dando il proprio contributo sia nella fase di progettazione che in quella di realizzazione dell’evento; predisporre tutto il materiale necessario agli ospiti affinché loro possano mantenere i propri personali interessi occupazionali; ideare possibili giochi da proporre agli anziani in collaborazione con altre figure come attività di intrattenimento giornaliero e al contempo stimolo al mantenimento delle capacità intellettuali e cognitive; collaborare con l’OLP alla redazione del giornalino dell’Ente, trascrivendo gli articoli che andranno a comporlo (lasciando il proprio ricordo con un articolo personale) e seguendone l’impaginazione. 4° Obiettivo: Attività previste: Formare persone capaci di offrire partecipare alla ginnastica di gruppo servizi di sostegno e di assistenza agli organizzata dalla fisioterapista, anziani, garantendo l’acquisizione di stimolando gli ospiti a parteciparvi e conoscenze e competenze specifiche in mostrando i tipi di movimenti da materia, nonché capaci di relazionarsi eseguire; con gli altri, organizzare determinate gestire autonomamente un gruppo di attività e svolgere determinati compiti ospiti legati dalla medesima che gli vengono affidati in piena autonomia. problematica, proponendo loro attività volte a stimolare il dialogo ed il confronto ed in generale le capacità cognitive (es. gestire la lettura del libro parlato per gli ospiti non vedenti); collaborare con il personale dipendente seguendo da vicino uno o più ospiti, svolgendo con loro quelle attività che sono state definite nel piano di intervento individualizzato creato ad hoc per ogni ospite (es. aiuto nell’eseguire esercizi cognitivi specifici). 5° Obiettivo: Attività previste: Conoscere se stessi attraverso un partecipare al colloquio di precontatto diretto e constante con il ingresso organizzato mondo della terza età. Conoscere i dall’amministrazione con i familiari problemi, le necessità, i valori e la dell’ospite per avere un primo saggezza degli anziani può essere un momento di conoscenza buon metodo per capire meglio come si dell’anziano; è fatti, che cosa si vuole diventare e collaborare con l’equipe quali sono le proprie aspettative per il multidisciplinare per l’elaborazione futuro. del P.A.I.1 (piano assistenziale individualizzato), documento molto utile che permette di conoscere e prestare assistenza all’ospite sul medio- lungo periodo; conosce l’ospite attraverso il contatto diretto con lo stesso e i familiari per una miglior interazione durante la loro permanenza in struttura. Questa attività prevede la programmazione di brevi interviste (raccolta di “storie di vita”) che il volontario dovrà rivolgere ad ospiti e familiari per conoscere meglio la personalità e gli interessi dell’anziano e poter così inserire l’utente in attività che destino interesse ed abbiano precisi obiettivi. 8.3 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente. 1 P.A.I.: è il risultato dell’analisi che un’equipe multidisciplinare opera su ogni singolo ospite della struttura. Ciascun componente del gruppo di lavoro infatti riporta le proprie osservazioni ed espone le relative valutazioni in merito alla situazione dell’ospite con l’obiettivo finale di delineare che tipo di intervento è necessario attuare nei suoi confronti per riuscire ad avere un risultato positivo. I servizi che l’A.P.S.P. “San Giuseppe” di Primiero eroga agli ospiti della propria struttura sono molto diversificati come molto varie solo le esigenze dell’interlocutore principale, ossia la persona anziana. Questa situazione di partenza presuppone la necessità di avere un ventaglio molto ampio di persone che a diverso titolo si impegnano quotidianamente per garantire che tutto funzioni correttamente. Si riporta di seguito una sintesi di tutte le figure professionali che sono presenti ed operano all’interno della Casa: - gli Operatori Socio-Sanitari (OSS) e gli Operatori Socio-Assistenziali(OSA) sono un totale di 37 persone che svolgono giornalmente le operazioni di assistenza, sorveglianza e cura dell’igiene dell’anziano; - gli infermieri professionali sono in totale 10 persone (7 dipendenti dell’Azienda e 3 liberi professionisti che operano all’interno di un’associazione). Queste persone sono responsabili dell’assistenza infermieristica generale erogata agli ospiti e che nello specifico corrisponde ad un’assistenza di tipo preventivo, curativo, palliativo e riabilitativo; - il funzionario coordinatore dei servizi socio-assistenziali e sanitari è invece una figura unica che coordina il servizio infermieristico ed assistenziale sulla base delle direttive di massima impartite dalla Direzione dell’Ente e dal Coordinatore sanitario. Egli si occupa della gestione dell’operato degli infermieri professionali e degli operatori e collabora con le altre figure uniche affinché venga garantita l’erogazione di un buon servizio a favore degli ospiti; - l’animatrice si occupa dell’aspetto sociale e relazionale della vita dell’ospite all’interno della struttura ed in particolar modo è responsabile dell’organizzazione delle attività a loro dedicate nonché del coordinamento dell’operato dei volontari del servizio civile e degli altri volontari che partecipano alla vita all’interno della Casa; - la fisioterapista gestisce, in autonomia o in collaborazione con altre figure, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione organizzati in favore degli ospiti. Il suo operato è volto sia a mantenere buone le capacità motorie residue degli ospiti sia a monitorare che la movimentazione dei carichi svolta dagli operatori quotidianamente rispetti le procedure stabilite. E’ altresì responsabile del Marchio Qualità dell’Ente; - i medici della struttura sono due, la loro presenza è garantita quotidianamente in fasce orarie prestabilite e sono responsabili dell’assistenza medica all’interno della Casa; - il medico coordinatore è invece colui che coordina e supervisiona l’operato delle altre figure in ambito sanitario e che vigila sul rispetto delle norme igienico – sanitarie all’interno della struttura; - il manutentore si occupa di verificare che vengano eseguiti periodicamente tutti i controllo sugli impianti della struttura per garantirne sempre il corretto funzionamento e di risolvere tutti i piccoli e grandi problemi di tipo tecnicopratico che quotidianamente si possono presentare. E’ persona di fiducia dell’Ente che svolge anche l’attività di RSPP in base alla normativa vigente in materia di sicurezza e salute sul lavoro (D.lgs 81/2008); - gli impiegati amministrativi (per un totale di 5 persone in formula tempo pieno e part -time) seguono l’aspetto burocratico ed amministrativo dell’attività; - il Direttore è colui che risponde alla gestione dell’Azienda, si occupa delle formazione e corrisponde al datore di lavoro ai sensi del D.lgs 81/2008 (sicurezza e salute sul lavoro) nonché al responsabile del trattamento dei dati personali (D.lgs 196/2003). Il servizio di pulizie, quello della lavanderia interna e piana e quello della ristorazione sono interamente gestiti in appalto da ditte esterne. Non da ultimo deve essere considerato l’aiuto che proviene un consistente gruppo di volontari che a diverso titolo offrono la propria presenza in struttura in modo omogeneo e ben organizzato durante tutta la settimana e ogniqualvolta vi sia necessità, fornendo una presenza ed un supporto modo utile. Parroci, volontari AVULLS, il coro San Giuseppe, cittadini privati, associazioni varie che operano sul territorio come “Una Corsa per la Vita” ed i “NU.VO.LA.” forniscono il proprio apporto senza avere nessun compenso, offrendo un sostegno materiale e morale a chi ne ha bisogno. 8.4 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto. Ruolo del volontario: Il progetto prevede che il volontario partecipi alle attività di animazione, riabilitazione e di assistenza, collaborando con il personale dipendente ma lavorando anche in autonomia. Egli ha la possibilità di dedicare 12 mesi della propria vita per conoscere il mondo della terza età che molte volte viene considerato marginalmente e diventare così un tramite per mettere in contatto generazioni diverse. A lui spetta sapersi affacciare al mondo delle persone anziane, fatto di familiari, amici, volontari, operatori per cercare di trasmettere la propria positività e voglia di vivere ed al contempo trarre da loro quella saggezza propria dell’esperienza per farne un personale tesoro. 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 2 10) Numero posti con vitto e alloggio: / 11) Numero posti senza vitto e alloggio: / 12) Numero posti con solo vitto: 2 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: Ore settimanali obbligatorie minime: 12 1400 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 6 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: Flessibilità oraria, disponibilità di servizio in giorni festivi (per particolari occasioni e da concordare con l’operatore locale di progetto), disponibilità ad effettuare uscite sul territorio (es. accompagnamento anziani in attività fuori dalla RSA collegate al progetto), riservatezza nel trattamento dei dati personali dell’utenza. CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE 16) Sede/i di attuazione del progetto ed Operatori Locali di Progetto: N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 Sede di attuazione del progetto Comune A.P.S.P. “SAN GIUSEPPE” DI PRIMIERO TRANSA CQUA Indirizzo VIALE MARCONI, 19 Cod. ident. sede N. vol. per sede 77211 2 Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Cognome e nome Data di nascita ORLER MARIA LUCIA 14.08.1976 C.F. RLR MLC 76M54 D530Q 17) Altre figure impiegate nel Progetto: TUTOR N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Cod. ident. sede N. vol. per sede Cognome e nome Data di nascita RESP. LOCALI ENTE ACC. C.F. Cognome e nome Data di nascita C.F. 18) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: Si prevede di promuovere il progetto sfruttando un duplice binario di propaganda: da un lato attuare una promozione generalizzata ed ad ampio raggio, mentre dall’altro indirizzare la divulgazione delle informazioni direttamente verso il bacino di utenza teoricamente interessato alla proposta. In concreto, gli interventi previsti sono: 1. Utilizzo di Internet attraverso la pubblicazione del bando sul sito dell’U.P.I.P.A; 2. Pubblicazione all’ albo dell’Ente, della sede del Comprensorio di Primiero, dell’Ufficio di Collocamento e dei Comuni limitrofi del bando; 3. Utilizzo del mezzo radiofonico attraverso la trasmissione di un messaggio informativo sull’emittente radiofonica locale “Radio Primiero”; 4. Utilizzo della stampa attraverso la pubblicazione di un articolo dedicato sui quotidiani “Il Trentino” e “l’Adige”; 5. Distribuzione di volantini prodotti direttamente dal nostro Ente e distribuiti nelle zone di aggregazione giovanile della Valle; 6. Organizzazione di un incontro informativo aperto a tutti i giovani da tenersi presso un istituto della Valle dove il Direttore e l’OLP possono illustrare il progetto e rispondere ad eventuali quesiti proposti dai giovani in una logica di trasparenza e di confronto diretto; 7. Utilizzo del Tavolo delle Politiche Giovani, istituito presso il Comprensorio di Primiero, in collaborazione con i Comuni della Valle per la spedizione tramite posta di una lettera che presenti il progetto direttamente a casa dei giovani interessati per fascia d’età di appartenenza; 8. Predisposizione di apposita lettera di presentazione del progetto da inviare ai figli di tutti i dipendenti dell’Ente, nonché ai figli delle persone che lavorano nelle ditte che gestiscono in appalto il servizio di pulizia, di lavanderia interna e piana e di ristorazione, fruttando un canale di promozione più diretto, immediato e basato sulla comunicazione di informazioni concrete e pertinenti che l’adulto inserito nel contesto ha e può trasmettere al figlio. Si stima che le ore dedicate all’organizzazione delle attività di sensibilizzazione e diffusione del progetto di servizio civile possano essere indicativamente 10, così ripartite: ore 3 per l’organizzazione dell’incontro con i giovani presso un istituto della zona (comprensivo della predisposizione del materiale necessario), ore 2 per la predisposizione di apposite lettere informative da spedire agli interessati ed ore 5 per la realizzazione di tutto il materiale necessario per le altre forme di promozione sopra elencate. 19) Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari: Criteri UNSC 20) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): NO 21) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati del progetto: Adozione metodologie e strumenti condivisi Linee guida della P.A.T. 22) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): NO NZ03610 23) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: motivazione, buona capacità relazionale, rispondenza tra finalità del servizio ed attitudini personali. 24) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: Indicativamente si ritiene che le risorse finanziarie aggiuntive necessarie siano le seguenti: - Spese di pubblicità stimate in € 648,00; - Spese per il vitto per n. 2 volontari: € 2.184,00; - Spese per la formazione specifica: € 1.080,00; - Spese per il materiale di animazione: € 200,00. 25) Eventuali copromotori e partners del progetto con la specifica del ruolo concreto rivestito dagli stessi all’interno del progetto: NO 26) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Le risorse tecniche necessarie alla realizzazione di questo progetto possono essere così raggruppate: - Materiale di vario tipo necessario per la promozione del Progetto (produzione di volantini, della lettera da inviare ai giovani, dello spot radiofonico e della relativa trasmissione, della distribuzione della Carta dei Servizi dell’Ente per una presentazione a tutto tondo della struttura al giovane); - Risorse informatiche quali personal computer, stampante, macchina fotografica digitale, videoproiettore, registratore sia per la produzione del materiale pubblicitario da parte dell’Amministrazione che per la successiva realizzazione del progetto da parte del giovane; - Impiego di personale dell’Ente per la formazione specifica del giovane, per l’aiuto alla realizzazione del progetto ed il relativo monitoraggio nonché per la gestione del volontario dal punto di vista amministrativo. CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 27) Eventuali crediti formativi riconosciuti: NO 28) Eventuali tirocini riconosciuti : NO 29) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: - Capacità di relazionarsi in pubblico; Capacità di ascolto e confronto con persone appartenenti ad una fascia d’età diversa dalla propria e con particolari necessità; - Capacità di lavorare in collaborazione con altre persone per il raggiungimento di un obiettivo comune; - Sviluppo di una certa autonomia decisionale e organizzativa in relazione ai compiti affidati; - Sviluppo di capacità relative alla comunicazione verbale e non con persone con difficoltà cognitive. Le predette competenze verranno certificate dall’A.P.S.P. “San Giuseppe” di Primiero tramite la consegna di un attestato. Formazione generale dei volontari 30) Sede di realizzazione: Ufficio provinciale Servizio Civile della Provincia Autonoma di Trento 31) Modalità di attuazione: Attività svolte dall’Ufficio Provinciale del Servizio Civile della Provincia Autonoma di Trento in parte con modalità residenziale. 32) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: SI Provincia Autonoma di Trento NZ03610 33) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Come individuate dall’ufficio servizio civile della P.A.T. 34) Contenuti della formazione: Linee guida formazione 35) Durata: Come individuata dall’ufficio servizio civile della PAT - 36 ore Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 36) Sede di realizzazione: Presso la sede dell’Ente 37) Modalità di attuazione: In proprio, presso l’Ente e con formatori dell’Ente stesso. 38) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: Formatore/OLP: Orler Maria Lucia, nata a Feltre il 14.08.1976; Formatori di supporto nei diversi ambiti: Taufer Federica, nata a Bassano del Grappa il 01.11.1972; Caser Gianmaria, nato a Feltre il 15.08.1965; Marchesin Franca, nata a Fonzaso il 27.12.1954. 39) Competenze specifiche del/i formatore/i: Orler Maria Lucia: Assunta come animatrice il 01.03.2003; Responsabile del servizio di animazione e di tutte le attività di carattere socioculturale dell’Ente; Competenze specifiche: relative all’ambito sociale-relazionale; Vedi curriculum vitae allegato. Taufer Federica: Assunta come Funzionario Amministrativo e Organizzativo con funzioni di Direttore responsabile della direzione ed organizzazione dell’Ente dal 01.01.2002 al 30.04.2008; dal 01.05.2008 ad oggi assunta come Direttore dell’Azienda. Laurea in Scienze politiche ad indirizzo politico amministrativo; Responsabile della direzione ed organizzazione dell’Ente, dell’attuazione di obiettivi e programmi deliberati dal Consiglio di Amministrazione, della predisposizione di atti e provvedimenti amministrativi e della gestione del personale Competenze specifiche: gestione del personale e istruttoria di pratiche amministrative di varia natura. Vedi curriculum vitae presentato nella domanda di accreditamento. Caser Gianmaria: Assunto come funzionario coordinatore dei servizi socio-assistenziali e sanitari dal 04.09.2000; Diploma di infermiere professionale e diploma di abilitazione a funzioni direttive nell’assistenza infermieristica; Responsabile del coordinamento del servizio infermieristico ed assistenziale sulla base delle direttive di massima impartite dalla Direzione dell’Ente e dal Coordinatore sanitario. Competenze specifiche: relative all’ambito assistenziale e sanitario; Vedi curriculum vitae allegato. Marchesin Franca: Assunta come fisioterapista dal 01.09.2000; Diploma in terapista della riabilitazione; Responsabile della fisioterapia e del sistema gestione Marchio Qualità; Competenze specifiche: relative all’ambito della riabilitazione e dell’assistenza; Vedi curriculum vitae allegato. 40) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Si prevede di organizzare la formazione specifica nel seguente modo: - presentazione della struttura e del personale tramite una visita guidata dell’Ente che ha l’obiettivo di permette al giovane di familiarizzare immediatamente con gli spazi e le persone; - lezioni frontali con spiegazioni e consegna, dove necessario, di dispense informative relative agli argomenti trattati; - lezioni partecipate e lavori di gruppo; - Supervisione costante nelle attività di animazione e assistenza. 41) Contenuti della formazione: La prima parte della formazione, volta ad introdurre il giovane nell’ambiente, è a cura del Direttore per un totale complessivo di 10 ore, di cui n. 5 ore relative: - all’illustrazione dell’A.P.S.P. “San Giuseppe” di Primiero: presentazione della struttura, del personale e dell’organizzazione dei servizi; - descrizione delle unità operative in cui si articola l’Azienda: Residenza Sanitaria Assistenziale; Casa Soggiorno; Centro Servizi; Alloggi protetti. - illustrazione e consegna della “Carta dei Servizi”; - spiegazione dell’organizzazione del lavoro. di cui n. 5 per: - descrivere il trattamento dei dati comuni e sensibili in Azienda; - illustrare il piano di emergenza e di evacuazione in collaborazione con il Responsabile del Servizio prevenzione e protezione dell’Azienda; - illustrare il documento di valutazione dei rischi nell’ambito del settore della sicurezza sui luoghi di lavoro, in collaborazione con il Responsabile del Servizio prevenzione e protezione dell’Azienda. Successivamente, è prevista la formazione specifica relativa ad ognuno dei tre ambiti nei quali il volontario sarà poi chiamato a partecipare attivamente. Parte delle ore di formazione saranno dedicate all’acquisizione delle conoscenze necessarie direttamente sul campo attraverso l’applicazione concreta delle nozioni acquisite teoricamente. Ambito assistenziale (totale ore 13): la formazione sarà tenuta dal funzionario coordinatore dei servizi socio-assistenziali e sanitari sig. Caser Gianmaria: - Sorveglianza agli ospiti dell’A.P.S.P.: illustrazione delle diverse modalità per avvicinarsi e rapportarsi correttamente con l’anziano. (ore 3) L’organizzazione ed i compiti del personale sanitario-assistenziale. (ore 5) Il P.A.I. (Piano Assistenziale Individualizzato) elaborato in riunione d’equipe: obiettivi e strutturazione. (ore 5) Ambito della riabilitazione (totale ore 13): la formazione sarà tenuta dalla fisioterapista sig.ra Franca Marchesin: - Comunicare, mobilizzare, assistere: un approccio pratico per il volontario in A.P.S.P.. (ore 5) Senescenza stato o malattia? Piccoli spunti per meglio assistere. (ore 4) Il corretto utilizzo degli ausili. (ore 4) Ambito dell’animazione (totale ore 18): la formazione sarà tenuta dall’animatrice, nonché operatore locale di progetto, sig.ra Maria Lucia Orler: - - I principi fondamentali su cui si basa l’animazione socio-culturale in una R.S.A. (ore 6) Illustrazione dei tipi di comunicazione da attuare con gli ospiti in relazione alle diverse patologie che li affliggono. (ore 5) Trasmissione delle conoscenze necessarie per la corretta redazione di un progetto nell’ambito dell’animazione culturale nelle sue diverse fasi di sviluppo. (ore 5) Trasmissione delle conoscenze tecniche necessarie per una corretta organizzazione e gestione delle attività di animazione, nonché delle conoscenze relative all’utilizzo di vari strumenti in possesso dell’Ente (es. videoproiettore). (ore 2) 42) Durata: Sono previste circa 54 ore di formazione suddivise tra l’acquisizione di conoscenze teoriche e una formazione pratica da ottenere direttamente sul campo. Altri elementi della formazione 43) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Adesione al sistema di monitoraggio proposto dalla Provincia Autonoma di Trento (circolare UNSC 28 luglio 2008). Il monitoraggio della formazione specifica sarà invece gestita dai formatori interni attraverso incontri periodici con il volontario per la verifica del raggiungimento degli obiettivi. L’operatore locale di progetto sarà disponibile per colloqui e confronti in itinere. Sarà predisposta una scheda di valutazione da proporre al volontario a fine corso. Transacqua, lì 09.10.2008 Il Progettista F.to Dott.ssa Federica Taufer _____________________ Il Responsabile legale dell’ente F.to Dott. Silvio Moz _______________________