Scarica il pdf - La Passione di Assistere

Progetto
PROFUMI IN PUNTA DI COLORE
Centro Servizi per la Persona FONDAZIONE ZANETTI
Oppeano (Vr)
Anno 2014
DURATA del progetto: aprile 2014 – giugno 2014, due volte alla settimana.
Ogni sessione di attività dura un’ora.
COME SI SVOLGE IL PROGETTO:
Il Progetto, ideato nel mese di aprile 2014, prevede che gli ospiti, suddivisi in due
gruppi (un gruppo il martedì, l’altro il giovedì) a seconda delle capacità cognitive
presenti, vengano sollecitati a rappresentare su un foglio (o colorare, tenendo
presenti i limiti) degli elementi facenti parte di alcune categorie (tra cui violetta,
ananas, rosa, melone, mughetto, fragola, lavanda, arancia, funghi, biscotto, menta
ecc.).
Il martedì si riunisce il gruppo degli ospiti autosufficienti dove l’obiettivo finale è
quello di creare alla fine del percorso, una “memoria storica” e raccogliere le
informazioni e i ricordi emersi durante il progetto.
Il gruppo comprendente ospiti con maggiori difficoltà cognitive si riunisce il giovedì,
qui l’obiettivo finale è quello di ricercare una memoria storica a partire dai profumi
che rappresentano per loro un ricordo implicito, vivendoli perlopiù sul “qui e ora”.
Una volta realizzati i disegni, verranno mostrati al gruppo e inizierà la seconda parte,
nella quale lo scopo è abbinare ogni disegno al profumo corrispondente. Per questo
ci siamo dotati di un kit contenente appositi flaconcini profumati.
L’obiettivo in questa fase è saper riconoscere il numero massimo di profumi e
saperli abbinare al disegno corretto. Man mano che prosegue il gioco gli ospiti
saranno sollecitati, per ogni profumo esperito, a rievocare ricordi personali del
passato riguardanti la particolare profumazione assegnata, favorendo la
socializzazione e uno stato di benessere attraverso lo scambio di informazioni e
l’ascolto reciproco, nonché stimolando la componente cognitiva attraverso il dialogo
(memoria, attenzione, apprendimento).
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Abbiamo deciso di dare importanza alla stimolazione olfattiva dal momento che i
nostri ospiti, presentando spesso patologie degenerative con diversi livelli di gravità,
quali la m. Alzheimer, riescono a comunicare e a trarre beneficio a partire da una
stimolazione che avviene ad un livello “limbico”, quindi pre-verbale, includendo
appunto quella gamma di sensazioni vissute attraverso il senso dell’olfatto. I nostri
ospiti spesso infatti presentano afasia e anomie (difficoltà nel ricordare nomi di
persone o oggetti, spesso familiari): questa mancata rievocazione però non
deteriora il significato che vivono a livello affettivo.
Poco importa se nella rievocazione verbale successiva non trovano le parole adatte
per esprimerci correttamente i vissuti del proprio passato, l’importante è aver
ricreato in loro, anche se per poco, quella “zona sicura” rappresentata dalla loro
storia personale e dalle relazioni significative vissute (per es. il sapone di marsiglia
rievoca il dolce ricordo della madre quando lavava i panni). Gli ospiti che presentano
maggiori difficoltà mnestiche attraverso l’ascolto (seppur talvolta frammentario) dei
racconti degli altri ospiti sono aiutati in questo processo di “completamento” delle
informazioni personali: ascoltando i racconti altrui riescono spesso a ricostruire
piccoli pezzi di storia personale, dando loro senso di autoefficacia e benessere
emotivo.
Attualmente siamo nella fase iniziale in cui con gli ospiti si creano e colorano i
disegni. Abbiamo iniziato ad abbinare qualche profumo al disegno durante la sua
creazione in modo da creare memoria associativa fra i due.
M. Proust, nell’opera La ricerca del tempo perduto si sofferma nella bellissima
descrizione della sensazione che vive nel momento in cui addenta una Madeleine,
un tipico dolce francese, è qui racchiuso il significato conscio e implicito di “cosa”
risvegli il sapore a livello intimo e personale, nonché il suo profumo, sensazioni che
difficilmente possono essere descritte a parole:
“Ma nello stesso istante in cui il liquido al quale erano mischiate le briciole del dolce raggiunse il
mio palato, io trasalii, attratto da qualcosa di straordinario che accadeva dentro di me. Una
deliziosa voluttà mi aveva invaso, staccata da qualsiasi nozione della sua causa. Di colpo aveva
reso indifferenti le vicissitudini della vita, inoffensivi i suoi disastri, illusoria la sua brevità,
agendo nello stesso modo dell’amore, colmandomi di un’essenza preziosa: o meglio, quell’essenza
non era dentro di me, IO ero quell’essenza. Avevo smesso di sentirmi mediocre, contingente,
mortale. Da dove era potuta giungermi una gioia così potente? Sentivo che era legata al sapore
del tè e del dolce, ma lo superava infinitamente, non doveva condividerne la natura”.
Paola Cerana in un saggio scrive: “La grande intuizione di Proust fu, dunque, che
l’olfatto e il gusto hanno un ruolo fondamentale per la memoria e per il recupero dei
ricordi. Proust intuì questa relazione tra sensi e cervello e sfruttò il sapore del dolce
e il profumo del tè per ritornare alla sua infanzia. Guardare il pasticcino non era
sufficiente, tanto che lo scrittore arrivò a maledire il senso della vista perché gli
sembrava occultasse i ricordi. Per fortuna, dopo quarantotto pagine dedicate allo
stato mentale del narratore, Proust decise di infilare il dolce in bocca, cominciando
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così il percorso rivelatore dentro di sé. In pratica, quando la Madeleine si scioglie
sulla lingua, accende dei neuroni che, sulla scia del gusto e dell’olfatto, comunicano
attraverso la forza delle sinapsi con altri neuroni, quelli che codificano la città di
Combray e il viso di zia Léonie.”
FIGURE COINVOLTE: n° 2 psicologhe, un’educatrice.
STIMA DI BUDGET PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: totale 100 €
- kit professionale profumi 50€
- pennarelli, tempere con pennelli, fogli 50 €
Motivazione della scelta del progetto e del perché SCA dovrebbe sceglierlo come
vincitore:
Dal nostro punto di vista si tratta di un progetto innovativo ed originale, che trova
fondamenti a livello neuro scientifico (esiste una relazione assodata tra sensi e
neuroni), il quale dà altresì importanza al concetto di “inclusione”. Questo perché si
tratta di un’esperienza trasversale che include ospiti sia autosufficienti, con un
adeguato esame di realtà e con buone capacità comunicative, sia ospiti con capacità
più limitate a livello cognitivo: tutti possono parteciparvi, dal momento che tutti
possono trarne benefici a diversi livelli, più o meno consapevolmente.
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