RELAZIONE TECNICA GENERALE DEI RECENTI INTERVENTI DI

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EX MONASTERO DELLE CLARISSE DI SEZZE
- RELAZIONE TECNICA GENERALE DEI RECENTI INTERVENTI DI
RESTAURO E RISTRUTTURAZIONE – I e II STRALCIO -
A) - NORMATIVA DI RIFERIMENTO.
Nel redigere il progetto delle strutture, ci si è tenuti al rispetto delle sotto
elencate vigenti norme e Leggi:
1- PROGETTAZIONE STATICA E VERIFICA.
-Legge 5/11/1971 n. 1086 per tutte le opere in c.a.;
- D.M. 09/01/1996 Norme tecniche per l’esecuzione delle opere in c.a.;
- Circolare n. 27996 del 31/10/1986 del M.LL.PP. servizio Tecnico Centrale;
- D.M. 16/01/1996 Aggiornamento delle N.T. relative ai criteri generali per la
verifica di sicurezza delle costruzioni dei carichi e dei sovraccarichi.
- D.M. 11/03/1988 Norme tecniche ………. e il collaudo delle opere di sostegno
delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione.
- Circolare n. 30483 del 24/09/1988 del Consiglio Superiore dei LL.PP.
(fondazioni).
2 – ZONE SISMICHE.
- Legge n. 64 del 02/02/1974
- D.M. 16/01/1996 M.LL.PP. Norme tecniche relative alle costruzioni sismiche.
3 – NORME TECNICHE PER EDIFICI IN MURATURA
-D.M. Istruzioni in merito alle norme tecniche per la progettazione, esecuzione e
collaudo degli edifici in muratura e per il loro consolidamento.
- Circolare n. 30787 del 04/01/1989 del Consiglio sup. LL.PP e successivi
aggiornamenti.
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B) - CONSIDERAZIONI SUL COMPORTAMENTO SISMICO DEI
FABBRICATI IN MURATURA.
Prima di procedere alla descrizione degli interventi progettati, che mirano
soprattutto ad aumentare la residenza sismica dell’edificio, è opportuno illustrare
il comportamento degli edifici in muratura sottoposti all’azione sismica.
Le costruzioni in muratura utilizzano una tecnologia costruttiva molto
antica e consolidata.
L’effetto del sistema su un fabbricato in muratura che si oppone
all’insorgere delle forze sismiche, è rappresentato da:
-
Due pareti verticali con comportamento a lastra aventi funzioni di
controvento sotto l’azione di un sisma parallele alla direzione del
loro piano medio.
-
Due pareti verticali con comportamento a piastra aventi funzioni di
trasmettere alla pareti di controvento le forze orizzontali prodotte
dal sisma.
-
Due solai con comportamento a lastra aventi anch’essi la funzione
di trasmettere le forze orizzontali prodotte dal sisma alle pareti di
controvento.
Pertanto, il meccanismo di resistenza dovrà attuarsi come segue:
1°- I solai dovranno essere ben ancorati ai muri verticali per trasmettere
direttamente ai muri di controvento e alle pareti ortogonali le loro forze d’inerzia.
2°- Le pareti verticali, caricate perpendicolarmente al loro piano, dovranno
essere in grado di resistere alle sollecitazioni determinate dalla conseguente flessione
bidirezionale e dovranno essere bene ancorate lungo la linea di contatto con le pareti
di controvento.
I muri di controvento sono gli unici presidi deputati all’assorbimento delle
dazioni orizzontali proprie e provenienti dalle pareti a loro ortogonali e dai solai.
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C) - LA CONCENZIONE STRUTTURALE DELL’EDIFICIO
Alla luce di quanto sopra esposto si riveste il carattere fondamentale per la
sicurezza di un edificio in muratura e la sua concezione strutturale. Se non esistono
dubbi sulla rigidezza della muratura nel suo piano medio, è però necessaria che i
maschi murari non siano troppo snelli, e che, soprattutto, siano Continui dalle
fondazioni alla copertura.
Questa necessità implica una predeterminata disposizione delle aperture in
modo da formare delle fasce di muratura continua tra una fila di aperture e l’altra.
Anche le fondazioni, generalmente continue, dovranno risultare rigide e tali da
ammortizzare eventuali cedimenti differenziati del terreno. Il comportamento
scatolare dell’insieme può essere compromesso da possibili lesioni di assestamento
risalenti dalle fondazioni lungo la struttura muraria. Per ultimo occorre accertare che i
solai, che costituiscono gli orizzontamenti, rappresentino un effettivo diaframma
infinitamente rigido nel piano orizzontale, che nel caso di solai in legno, onde
eliminare deformazioni trasversali, si possono impiegare travi trasversali alla tessitura
principale e tavole con spessore maggiore rispetto a quelli usuali.
Alla luce delle suddette considerazioni teoriche sul comportamento sismico dei
fabbricati in muratura, delle succitate leggi e norme ed in riferimento alla concezione
strutturale del fabbricato in oggetto, è stato proiettato l’intervento di miglioramento
delle strutture dell’edificio che si sta trattando.
D) - DESCRIZIONE DEL SISTEMA STRUTTURALE DEL FABBRICATO
Caratteristiche tipologiche e dimensionali
Il fabbricato in oggetto si compone di n° 4 piani in elevazione (2 interi e 2
parziali) e di una porzione di piano seminterrato.
La sua forma planimetrica è tipica degli edifici monastici; al centro del
complesso si trova il cortile con la cisterna al piano seminterrato; a nord la chiesa.
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Intorno al cortile si sviluppano i vari ambienti utilizzati nella vita monastica
(celle, laboratori, cucina, refettorio ecc. ecc.).
Fondazioni
Non avendo a disposizione documentazione tecnica illustrativa delle
fondazioni, ma attraverso la lettura dalla struttura in elevazione, in considerazione
dell’epoca della costruzione e da alcune piccole buche effettuate in aderenza alla
muratura, è emerso che il sistema fondale è caratterizzato dalla presenza di
fondazioni superficiali in muratura a secco poca più ampia delle murature in
elevazione poggiata su un banco di roccia di spessore indefinito ed affiorante nelle
vicinanze dell’edificio.
Lo stato di conservazione della muratura, almeno da un primo esame visivo,
garantisce sicurezza strutturale, comunque, prima di effettuare una qualsiasi opera di
consolidamento delle murature verranno eseguite accurate indagini geotecniche al
fine di accertare la presenza di sacche di terreno tra spuntoni di roccia.
Organismo murario
Le murature portanti del nostro fabbricato sono disposte nelle due direzioni
ortogonali.
Nel complesso esistono situazioni di debolezza così riassumibili:
1) presenza di grosse aperture perimetrali dovute alle arcate;
2) presenza di murature portanti due piani in elevazione poggiati sulle volte del
piano terreno;
3) presenza di alcuni muri portanti nei piani alti privi di continuità sino alle
fondazioni.
Lo spessore varia da un minimo di ml. 0.50 nel sottotetto, ad oltre ml. 1.00
in alcuni tratti del piano seminterrato.
La buona regola del costruire e della scienza delle costruzioni imporrebbe la
realizzazione dei muri mancanti nei piani bassi e presenti nei piani in elevazione,
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ciò non è possibile per la conservazione delle caratteristiche dell’edificio imposte
dalla Sovrintendenza ai Monumenti Confortate dalle vigenti norme tecniche che
impongono solo interventi di miglioramento strutturale.
Tipologia della muratura e materiali
La muratura del complesso è costituita da pietrame calcareo grossolanamente
lavorato e malta generalmente degradata tanto da aver perso quasi completamente la
funzione di legante delle pietre.
La struttura muraria non ha subito vistosi dissesti, infatti non sono visibili
lesioni imputabili ai cedimenti delle fondazioni o alla scarsa consistenza della
muratura.
Scale
Sono realizzate con muratura di pietrame e malta di pozzolana e calce con
solaio a volta poggiato su due muri paralleli.
Solai
Gli orizzontamenti presenti sono realizzati a volta per la quasi totalità dei piani
seminterrati e terra; in legno, alcuni dei quali rinforzati con travi in acciaio negli altri
piani. sono presenti inoltre vani con solai in c.a. di recente costruzione.
Copertura
Le coperture sono quasi tutte a due falde con struttura in legno con puntelli
poggiati sul solaio del sottotetto.
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E) - IL MECCANISMO RESISTENTE DELLE STRUTTURE DEL
FABBRICATO E VALUTAZIONI DELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA
DELL’ATTUALE EDIFICIO.
Da quanto su esposto sul sistema strutturale del fabbricato in esame, appare che
il meccanismo resistente attuale presenti debolezze ed irregolarità così riassumibili:
a) alcuni muri sono in falso sulle volte o sui solai;
b) irregolare distribuzione delle aperture;
c) appesantimento delle volte e dei solai da masse inutili costituite dai massetti
dei pavimenti e dalle tramezzature realizzate con mattoni pieni.
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F/1) - CRITERI E SCELTE PROGETTUALI GENERALI – I
STRALCIO
Le norme tecniche per gli edifici in zona sismica, al punto C.9.1.2. precisano
gli interventi di miglioramento e si applicano, in particolare, agli edifici di carattere
monumentale per la conservazione del bene culturale nelle sue forme e materiali
originari.
Le stesse norme, al punto C.9.3. precisano che gli interventi su un edificio
esistente mirano soprattutto a ridurre gli effetti delle azioni sismiche e ad aumentare
la resistenza dell’organismo edilizio a tali azioni, nonché a ripristinare l’integrità
delle strutture eventualmente danneggiate. I provvedimenti tecnici intesi a ridurre gli
effetti sismici sul nostro fabbricato possono attuarsi soprattutto alleggerendo la
costruzione mediante delle murature con funzione di tramezzature e poggiate
direttamente sulle volte e sui solai.
Il suddetto provvedimento tende in sostanza a ridurre le azioni sismiche che a
volte sono la causa principale dei dissesti prodotti.
Gli interventi strutturali eseguiti e in parte da ultimare, si articolano, non prima
di aver illustrato le cause delle scelte degli interventi di consolidamento realizzati, le
parti strutturali del complesso Monastico interessate e la descrizione degli interventi
strutturali più complessi e significativi ecc., come segue:
INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO STRUTTURALE
Lo scopo del presente progetto, come già accennato, è di migliorare ed
integrare efficacemente il comportamento dell’impianto strutturale originario, in
specie nei riguardi degli effetti derivanti dal verificarsi di un evento sismico,
attraverso i seguenti interventi generali:
- eliminazione delle masse strutturali locali ai vari livelli ( murature spinali in
falso ) originariamente concepite e realizzate secondo un disegno strutturale
assolutamente inidoneo ( murature spinali in falso scaricate direttamente
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sull’impianto a volta, utilizzato come piano d’imposta di spiccato per le murature ) ;
Tale concezione strutturale risulta significativamente inidonea specie in relazione agli
effetti derivanti dall’eccitazione delle relative e considerevoli masse portanti (peso
proprio) e portate (scarichi portati) durante un possibile evento sismico.
- sostituzione delle masse strutturali locali ai vari livelli, di cui al punto
precedente, con un organismo maggiormente efficace in grado di sopportare e
trasmettere efficacemente i carichi portati, utilizzando, altresì, un impianto statico
sostitutivo caratterizzato da un contenuto peso proprio e, pertanto, maggiormente
idoneo a contenere gli effetti derivanti dall’eccitazione delle relative masse portanti
durante un possibile evento sismico.
Formazione di un sistema di sostegno autonomo (piattabande con profilati
metallici scaricanti direttamente sulle murature dell’impianto fondale, in guisa da bypassare l’impianto a volta) per le murature locali al piano primo originariamente in
falso ( corpo lungo Via Cavour ), già sgravate della funzione portante. In tal modo le
murature in parola, conservate per motivi storico-architettoniche, assolvono la
funzione di sola delimitazione degli spazi. Consolidamento integrativo di presidio
all’intradosso delle volte, in corrispondenza delle zone d’influenza degli scarichi
originari delle murature in falso, con l’utilizzazione di materiali compositi fibrorinforzati a base di tessuto in fibra aramidica e resina epossidica.
Realizzazione di un sistema di collegamento trasversali e longitudinali correnti,
opportunamente interessati, in grado di collegare efficacemente le pareti principali
trasversali e longitudinali interessate.
Nel seguito vengono illustrati nel dettaglio gli interventi studiati e realizzati e
in generale che seguiranno le parti strutturali del progetto di completamento.
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Muro spinale in falso sulle volte lungo Via Cavour poste al piano primo :
Realizzazione di un sistema di sostegno autonomo, mediante piattabande con
coppia di profilati metallici tipo HEB 180, scaricanti direttamente sulle murature
dell’impianto fondale, in guisa da by-passare l’impianto a volta, così da rendere le
murature originariamente solo testimonianze storico-architettoniche con la sola
funzione di delimitazione degli spazi.
Consolidamento di presidio all’intradosso delle volte, in corrispondenza delle
zone d’influenza degli scarichi originari delle murature in falso, mediante l’utilizzo di
materiali compositi fibro-rinforzati a base di tessuto in fibra aramidica e resina
epossidica.
L’intervento, così eseguito, permette di fornire una maggiore duttilità
strutturale alla parte dell’impianto a volta in corrispondenza della striscia muraria
voltata relativa alla proiezione dell’impronta della muratura superiore spinale
originariamente in falso.
Struttura in acciaio portante il solaio in legno, in sostituzione della funzione
portante delle murature spinali in falso:
La soluzione progettuale e successiva realizzazione si articola in una serie di
profilati metallici longitudinali tipo HEB 180, posti lateralmente alla muratura spinale
e scaricanti direttamente sulle nuove colonne realizzate in profilati metallici tipo
HEA 180 scaricanti, per mezzo di idonei cordoli in c.a. di ripartizione, sull’impianto
fondale originario.
L’impianto statico è completato, ai fini del miglioramento della risposta
dell’insieme strutturale in fase sismica, dalla realizzazione di un sistema di
collegamenti trasversali correnti, opportunamente interessati, in grado di collegare
efficacemente le pareti principali longitudinali allo stato collegate esclusivamente in
corrispondenza delle murature trasversali perimetrali di testata.
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Tali collegamenti trasversali sono stati realizzati all’interno dei solai in legno
ripristinati e, pertanto, non a vista è ciò in guisa di assicurare l’integrità della
conservazione del disegno architettonico originario.
Inoltre sono state eseguite particolari lavorazioni di perforazioni e iniezioni di
miscela di acqua e cemento tipo R325 a pressione nelle murature portanti e
fondazioni, rifacimento o consolidamento di archi preesistenti, rinvenuti durante la
spicconature dell’intonaco, mediante perforazioni e tiranti in acciaio annegati con
malta epossidica, demolizione e rifacimento di tutti i solai, di calpestio e copertura, in
legno castagno, mediante la ricollocazione di travi portanti e tavolati esistenti dopo
accurate indagini diagnostiche eseguite su ogni elemento ligneo riutilizzato, massetti
di ripartizione in conglomerato cementizio armato o argilla espansa di vari spessori
sui solai, realizzazione di piattabande sulle murature perimetrali eseguite con travi di
ferro a doppio “T” e calcestruzzo per vani finestra e porte finestre, massetto in
conglomerato cementizio armato e cordolatura perimetrale di sottofondazione nel
porticato interno, rifacimento del manto delle coperture (tetti) con il ricollocamento
dei canali di cotto recuperati e canala in rame per la raccolta e convogliamento delle
acque meteoriche e opere di abbattimento barriere architettoniche, mediante la
realizzazione di un vano ascensore in c.a. e rampe interne di accesso ai vari livelli.
Per quanto riguarda i lavori di miglioramento statico alle parti di strutture da
consolidare oltre a quando precedentemente esposto per il progetto del 1° stralcio si
dovrà tenere conto di quanto segue.
FONDAZIONI
Poiché come già detto in precedenza, il terreno di fondazione è costituito da
roccia calcarea di buona consistenza ed affiorante nelle zone limitrofe del fabbricato,
gli interventi, ove fossero necessari successivamente all’esecuzione di sondaggi
sull’intera fondazione, saranno di tipo locale e consisteranno nel placcaggio di
ambedue i lati con conglomerati cementizi a getto convenientemente armati.
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Eventuali interruzioni di fondazioni da un pannello murario all’altro, verranno rese
continue con cordoli in c.a. ammorsati alle fondazioni esistenti.
Le nuove fondazioni, che verranno attestate sulla roccia, saranno realizzate con
cordoli in c.a. di larghezza adeguata.
MURATURE
L’intervento sulle murature esistenti si attuerà nel modo seguente:
- Sarcitura delle pareti con presenza di piccole lesioni e ripristino della continuità del
pannello murario;
- Rinforzo localizzato delle pareti murarie mediante l’esecuzione di lastre cementizie
armate onde assicurare al sistema murario un’adeguata resistenza a trazione e
dotandolo di un grado più o meno elevato di duttilità, sia nel comportamento a piastra
che in quello a parete di taglio, limitatamente alle pareti ove compatibili con le
ragioni architettoniche dell’edificio vincolato.
- Iniezioni di miscele leganti nelle zone di maggior inconsistenza.
-
Cerchiatura dei vani porte e finestre (compatibilmente con l’esigenza di
conservazione architettonica) con strutture in acciaio ancorate alle murature ed ai
cordoli dei solai.
- Chiusura con nuova muratura dei vani di porte e finestre non utilizzati.
- Le nuove murature verranno realizzate con le stesse tecniche costruttive di quelli
esistenti o con blocchi squadrati di cemento.
VOLTE
Le volte sono di modeste dimensioni. Gli interventi previsti consistono
innanzitutto nella eliminazione di tutte le masse portate non strutturali molto pesanti
(eliminazione di murature di calcinacci con la sola funzione di tramezzature,
demolizione e svuotamento dei soli massetti di livellamento delle volte riempite con
materiali pesanti). La rimozione del materiale di riempimento all’intradosso della
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volta verrà eseguito ove possibile ad eccezione delle volte in cui il livellamento fa
parte della struttura resistente della stessa volta.
L’intervento di consolidamento prevede la realizzazione di un guscio
estradossato realizzato con malta antiritiro di elevata resistenza e rete elettrosaldata
chiodata alla struttura.
Verranno inoltre eseguite iniezioni di miscele leganti integrate da perforazioni
armate. Le risultanti delle spinte dovute al solo peso proprio della struttura, vengono
assorbite dagli elevati spessori delle murature e stabilizzate dalle componenti verticali
dei pesi dei piani superiori.
SOLAI
I nuovi solai sono stati previsti in legno di castagno.
Il progetto è stato elaborato prevedendo solai con diverse luci differenze in
lunghezza di cm 30-35 e con interasse delle travi variabile da m. 1.00 a m. 2.00 con
aumento di cm 35 per ogni interasse.
La rigidezza trasversale dei solai in legno ed il suo comportamento a lastra è
assicurata dalla presenza di un cordolo incassato circa 15 cm all’interno della
muratura con ammorsature ogni 2 metri e con la realizzazione di una soletta in
calcestruzzo leggero armata con una rete elettrosaldata e dai travicelli che si
collegano con le murature ortogonali a quelle portanti.
Il collegamento con le murature verticali viene assicurato dall’inserimento
delle travi all’interno della muratura per una profondità di circa 2/3 dello spessore dei
muri. E’ stato inoltre previsto l’uso di malta ad espansione per garantire il totale
riempimento del foro di alloggio delle travi ed ad evitare future lesioni nella muratura
che comprometterebbero il meccanismo resistente di tipo scatolare.
La resistenza all’incendio del solaio in legno sarà garantita dal trattamento del
legno con materiali ignifughi.
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La scelta dei solai in legno è coerente sia con le caratteristiche storiche ed
ambientali dell’edificio sia con le esigenze dei fabbricati in zona sismica per la
leggerezza della loro struttura.
COPERTURA
La struttura portante la copertura sarà con capriate in legno di castagno posate
ad interasse di ml. 3.00 sulle quali poggeranno travicelli di ml. 1.00 portanti il
tavolato con sovrastante soletta in calcestruzzo leggero o in sostituzione l’utilizzo di
tavoloni alti cm 4.
VANO ASCENSORE
Il progetto prevede la realizzazione di un vano ascensore per l’abbattimento
delle barriere architettoniche. I lavori da effettuare consistono nella realizzazione di
due pareti in c.a. ammorsate ad altre due in muratura opportunamente rinforzate con
intonaco cementizio e rete elettrosaldata.
Appare inutile separare la struttura verticale dell’ascensore da quella dei muri
dell’edificio in quanto la massa muraria risulta molto più rigida delle sottili pareti in
c.a. del vano ascensore ed inoltre la presenza di un eventuale giunto avrebbe
peggiorato la situazione strutturale in quanto si avrebbe un muro alto quanto l’intero
edificio non interrotto dalla presenza di orizzontamenti, in netto contrasto quindi con
le indicazioni delle N.T..
SCALE
Il progetto prevede la realizzazione di n° 2 scale di cui una interna ed una
esterna.
La scala esterna verrà realizzata per il collegamento della sottostante via
Corradini con il piazzale del piano seminterrato.
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Per il sostegno del terrapieno che costituisce il piazzale, è stato previsto la
realizzazione di una paratia a sbalzo con pali di lunghezza variabile infissi nella
roccia sottostante il terreno riportato.
La scala interna verrà realizzata in c.a. con travi incastrate in quattro pilastri e
mensole e soletta incastrate nella struttura verticale in c.a. e leggermente incassate
nelle muratura esistenti.
Si è evitato la realizzazione di giunti tecnici per i motivi già esposti nella
descrizione dell’ascensore e per evitare fenomeni di martellamento dovuti alla
diversa elasticità dei materiali che costituiscono le strutture.
Materiali previsti
- Conglomerati cementizi con Rck > = a 250 kg/cmq;
- Solai a travetti tralicciati e pignatte;
- Acciaio controllati fe b 44k
- Rete elettrosaldata;
- Legno di castagno di 1^ categoria;
- Malta cementizia ad espansione per il riempimento dei fori;
- Blocchi di cemento squadrati e pietrame calcareo;
- Conglomerato cementizio.
Sovraccarichi previsti
- 200 kg/mq per stanze da letto, bagni, ecc. ecc.;
- 300 kg/mq per ambienti suscettibili di affollamento;
- 92 kg/mq per neve;
- 400 kg/mq per le scale.
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F/2) - CRITERI E SCELTE PROGETTUALI GENERALI – II
STRALCIO
Premesso che:
Nell’intervento di consolidamento e restauro – I STRALCIO - si è provveduto,
con la continua collaborazione della Soprintendenza ai Beni Ambientali e previa
autorizzazione Regionale ai sensi della legge antisismica, a consolidare staticamente
l’intero complesso “ex Monastero delle Clarisse in Sezze” il quale, nel complesso,
presentava uno stato di dissesto diffuso, dovuto soprattutto all’infiltrazione di acque
meteoriche, che ha portato anche al crollo di alcune parti strutturali dello stesso
edificio.
Attualmente il complesso Monastico è consolidato, con le metodologie di
intervento precedentemente illustrate, nelle sue parti strutturali nella quasi totalità e
così distinte: l’intero corpo di fabbrica posto lungo la Via Cavour, il Chiostro interno,
i due collegamenti tra il corpo lungo Via Cavour e quello lungo la Via Corradini,
parte del piano interrato sottostante il fabbricato di collegamento centrale, il corpo di
fabbrica posto lungo Via Corradini e precisamente la parte ex cucina, dispensa e
servizi igienici, locali adiacenti il corpo Chiesa e la realizzazione di parte delle
sottofondazioni relative al piano seminterrato, mentre il corpo Chiesa è stato
interessato dai soli lavori di rifacimento del manto di copertura formato da coppi e
controcoppi di cotto e la realizzazione di intonachino colorato nelle pareti esterne.
L’intervento è completato, ai fini del miglioramento della risposta al sisma
della struttura portante, dalla realizzazione di un sistema di collegamenti trasversali in
grado di far contribuire alla resistenza laterale anche le pareti longitudinali, collegate
solo in corrispondenza delle murature trasversali perimetrali di testata. Detti
collegamenti trasversali sono stati realizzati all’interno dei solai in legno ripristinati,
pertanto, non in vista, in modo da non alterare il disegno architettonico originario.
Inoltre si è provveduto a consolidare l’intradosso delle volte, in corrispondenza
delle zone d’influenza degli scarichi originari delle murature in falso, mediante
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l’utilizzo di materiali composti fibro-rinforzati, a base di tessuto in fibra aramidica e
resina epossidica e in alcune parti con l’utilizzo di fibra di carbonio.
STATO DI FATTO
Allo stato attuale resta da intervenire, per il completo consolidamento
strutturale dell’intero complesso Monastico, sulla parte relativa al corpo di fabbrica
posto lungo via Corradini, relativamente al piano seminterrato, mentre sono ancora da
completare le seguenti opere: manto di copertura formato da coppi e controcoppi di
cotto, alla rifinitura dei prospetti esterni lungo la via Corradini, locali adiacenti il
corpo Chiesa, opere di fognatura per la raccolta e smaltimento delle acque
meteoriche, oltre opere varie di finitura, ad oggi escluse per mancanza di fondi.
- Alla luce di quanto sopra evidenziato ed in attuazione delle dichiarazioni e dalle
priorità dettate dalla committenza, al fine di salvaguardare sia l’immobile, che la
pubblica incolumità, sono state previste, con il presente progetto, le
sottospecificate lavorazioni, mirate al completamento del consolidamento
strutturale e conseguente messa in sicurezza della parte di fabbricato su cui si
era intervenuti e limitatamente alle somme disponibili.
- Montaggio e successivo smontaggio di ponteggi del tipo a tubo e giunto da porre in
opera all’esterno della parte di edificio da consolidare (parte di prospetto
prospiciente via Corradini), comprese le necessarie mantovane e le schermature
con teli per evitare caduta di materiali, e quanto altro occorre per mantenere un
adeguato grado di sicurezza anche nei confronti delle abitazioni circostanti.
- Eventuale demolizione di murature in pietra calcarea ed altro.
- Eventuale taglio a sezione obbligata di murature per aperture di nuovi vani.
- Spicconature di vecchi intonaci interni.
- Scavo a sezione obbligata eseguite a mano per realizzazione rete fognante ed opere
di sottofondazione.
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- Idrolavaggio a pressione delle murature in pietra esistenti.
- Sabbiatura a secco delle murature con sabbia silicea.
- Opere di sarcitura di lesioni sulle murature e volte portanti con malta cementizia
antiritiro.
- Perforazione su murature portanti in pietrame sia su pareti interne che esterne.
- Iniezioni di miscele di acqua e cemento tipo 325 eseguite a pressione.
- Applicazione sulle murature di pietrame di betoncino armato eseguito per uno
spessore massimo di cm. 5 nelle parti interne.
- Posa in opera di rete porta intonaco del tipo Tenax.
- Eventuale risagomatura e conformazione ad arco di vani finestra e porte finestre.
- Fornitura in opera di tubo Perfo per ancoraggi barra filettate.
- Eventuale Formazione di nuove piattabande in c.a. su vani interni ed esterni.
- Consolidamento di elementi strutturali fessurati mediante applicazione di chiodature
armate con barre di fibra aramidica o carbonio e pasta di resina epossidica.
- Consolidamento e restauro di scale interne di collegamento tra i piani.
- Riprese di murature esistenti in pietrame calcareo di qualsiasi spessori.
- Realizzazione di opere in ferro per grate di protezione vani finestra piano
seminterrato, piastre e catene.
- Realizzazione di manto di copertura formato da coppi e contro coppi di cotto.
- Eventuale fornitura in opera di canala di gronda e pluviali in lamiera di rame.
- Trattamento di tutti gli elementi lignei, nuovi ed esistenti, con vernice antitarlo.
- Realizzazione di rete fognante per lo smaltimento delle acque meteoriche con tubi
in p.v.c. di varie sezioni complete di pozzetti e chiusini in c.l.s..
- Fornitura e posa in opera di soglie per finestre in marmo travertino di spessore
cm.4/5 e controtelai in legno per finestre;
- Realizzazione di opere da pittore con la fornitura e posa in opera di intonachino
colorato, a base di calce, a completamento dei prospetti lungo la Via Corradini.
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