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Università : Università degli studi di Milano
Facoltà : Cons.BeniCulturali
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L' Appunto
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Archeologia e storia dell’Arte Romana:
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L’Urbanistica è la scienza che studia le città. La civiltà romana come quella greca è
una civiltà urbana, qui risiede il potere politico, economico, sociale e religioso, tutto
ruota attorno alla Città.
Le Città sono le sedi dei poteri e luoghi di residenza delle classi dirigenti ciò avrà
ricadute su quello che riguarda gli edifici pubblici.
Ogni cittadina dell’Impero e della Repubblica avrà la stessa base e formazione di
Roma, con naturalmente lo stesso tipo di edifici, con anche la stessa organizzazione
sociale e politica, con una forte stratificazione delle classi sociali, inoltre nelle città
risiede gran parte della popolazione anche quella rurale che coltiva i campi nei dintorni
della città principale.
L’importanza è sottolineata nella politica espansionistica di Roma, quando al
territorio dello stato romano viene annesso attraverso una conquista un nuovo
territorio, la prima cosa che viene costruita è la costruzione di una via stradale e la
seconda è quella della fondazione di città, oppure anche la rifondazione di una città
preesistente rifondata seguendo i canoni Romani, questo procedimento ha il
significato di riportare e ricreare un modello di civiltà.
Quando la conquista o l’annessione di un territorio riguarda una popolazione che non è
di tipo urbano, e questo riguarda il Norico che corrisponde all’Austria attuale, vi erano
solo luoghi per motivi commerciali, e normalmente la popolazione viveva sparsa, indi
per cui venivano fondate nuove città.
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<< Effigies parvae simulacraque Romae>> (Adriano)
Lo stesso Imperatore Adriano descrisse ogni città che incontrò nel suo girovagare
come una piccola copia della città di Roma.
Roma è però anche una città molto caotica, ma è anche il modello principale e possiede
tutti gli elementi che corrispondono alla città romana perfetta.
E’ il centro religioso (colle del Campidoglio), politico (Colle Capitolino), economico
(mercato), e sociale (assemblee popolari).
La frase che sintetizza questo concetto è espresso dalla scritta posta qua sopra,
questa inoltre va interpretata come molte altre cose della civiltà romana.
Le città romane si basano sugli stessi principi molto semplici e che vengono replicate
in centinaia di cittadine diverse, in realtà non sono mai uguali, in quanto non esistono
due Città uguali l’una all’altra, questo non avviene mai pur avendo gli stessi principi, in
quanto ci si deve sempre basare sulla realtà o situazione di partenza della città,
essendo l’unica variabile presente in questa formula, tutte queste variabili come (i
materiali di costruzione, luogo di montagna o mare) fanno nascere città simili, ma
diverse, ci dimostra come questo modello della città romana sia molto adattabile a
tutto l’impero, ciò vale oltre per l’Urbanistica, anche per l’Architettura.
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La grande capacità di adattare tutto è uno degli elementi di successo della società
romana.
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La città di Roma:
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Roma è la città che meno si adatta a questo modello latino-romano, in quanto è posto
sulle rive di un fiume sopra i colli e si è sviluppata in seguito a numerosi innovamenti
dovuti anche alla parziale distruzione di diverse sezioni della città che portò alla
ricostruzione, mutamenti che riguardano tutta la storia di Roma.
Si pensava che la popolazione al censimento di Traiano avesse ben un milione di
abitanti i quali dovevano essere nutriti a spese dello stato.
Idealmente vi sono degli elementi che andrebbero riprodotti per dare al titolo di una
città di “Città Romana”.
La fondazione di una città passava dalla frammentazione di un territorio in centurie,
un paesaggio centuriato era diviso in parti molto uguali e sono appezzamenti molto
piccoli che hanno lo scopo di permettere al singolo colono della sopravvivenza, questo
comporta un’operazione molto complessa di suddivisione del territorio attraverso di
linee che devono realizzare in lotti tutti uguali, in territorio che spesso presentano
fiumi colli, quindi i Gromatici dovevano con gli strumenti a loro disposizione tracciare
in maniere eque i territori.
Il cardio e il decumano sono i cardini sui quali basarsi sulla costruzione del centro
della città, queste nozioni sono state trasmesse attraversi veri e propri manufatti che
presentano sezioni grafiche. Possono andare a interferire nella costruzione di una
città anche i valori politici e religiosi.
Dall’aspetto religioso è importante tenere conto dell’eredità lasciate dagli Etruschi e
dai Greci ai Romani, inoltre prima di ogni azione viene fatta il cosiddetto Aspicium
(osservazione del volo degli uccelli) che avviene in certe occasioni, posizioni, situazioni,
e solo il magistrato o l’augure può attuare tale previsione se l’auspicio è positivo si può
procedere al sulcus primigenius, si tratta di processo condotto da un magistrato che
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tracciava con l’aratro il corso delle mura da erigersi. Il personaggio veste il “cinctus
Gabinus” una toga tipicamente adibita alle figure più alte nella classe sociale.
L’azione che viene fatta è una ripetizione dell’azione di Romolo è a un carattere
estremamente religioso che simbolico.
Il carattere delle mura, ha un carattere simbolico di suddivisione ideale tra uno spazio
interno e uno spazio esterno, all’interno definito religiosamente, mentre quello
esterno no.
Per poter passare da quello interno a quello esterno è impossibile se non tramite
morte, con l’aggiunta di strade che porteranno fuori della città inoltre, queste porte
non si possono spostare anche se le mura dovessero andare distrutte, così come il
ponte.
E’ importante capire che prima di compiere un qualsiasi gesto significativo bisognava
affidarsi alla religione (giorni fausti, calendario Romano).
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L’operazione di
fondazione di una
città è molto
importante anche dal
punto di vista
religioso, si ripete
sempre anche se i
modelli possono
presentare vari tipi
di piante.
Un’altra cosa da
chiarire è lo spazio
interno che viene
organizzato allo
stesso modo di come viene suddiviso la città stessa, viene diviso attraverso linee ideali
perpendicolari tra di loro che diverranno strade che sono poste a nord sud (cardi) o
est ovest (decumani).
L’incrocio tra il cardo e il decumano identifica il centro ideale della città ed è il luogo
dove viene posto il Foro il centro della città.
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I Romani cominciano a fondare città
quando Roma si espanse con fase
successiva di colonizzazione di città. Il
primo modello che viene preso come
spunto è la “Colonia Romana” sono le
più antiche e le più piccole, e sono
quelle che hanno un numero di coloni
molto basso essendo molto vicine. Nel
380 a.C. venne fondata la più antica
chiamata Ostia. Le colonie Romane
sono composte da cittadini Romani a
tutti gli effetti con pieni diritti
politici. (iscrizione alle tribù o di
essere iscritti alle magistrature). Gli
abitanti maschi sono circa 300, e ciascuno di essi è composto da una famiglia,
capofamiglia una moglie dei figli e degli schiavi.
Non abbiamo molti schiavi perché siamo alle fasi iniziali, e le porzioni di terra sono
date al mantenimento della famiglia, i quattro lati della città sono più o meno quadrati.
E’ organizzata sull’incrocio di cardio e decumano con foro centrale, nel quale venivano
creati i centri politici e sociali.
Le città presenterà sempre un modello del colle capitolino con il culto della triade
capitolina il Capitolium.
La colonia romana è un organizzazione ispirata al Castrum, la verità è il contrario
ovvero è il castrum che si ispira alla colonia.
Nel mondo antico in inverno non si combatteva, tutti facevano cosi, così come nessuno
navigava di inverno.
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Lo stato romano si allargo al punto tale da non potersi permettere di spostare un
esercito senza alla fine la costruzione di un accampamento.
Costruire un accampamento era come costruire una città, che doveva mantenere
l’esercito per qualche mese.
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Il modello di colonie imperiale è molto più complesso e diverso da quello Romano.
Inoltre abbiamo molti casi in cui la pianta non si ispira a un modello romano a centurie,
ma bensì a un modello greco chiamato Strigas et scamna , questo modello viene
utilizzato per la realizzazione del secondo tipo di colonie le cosiddette colonie latine.
La comunità delle colonie romane va in crisi in quanto contiene pochissime famigli
circa 300, mentre quelle latine contengano dalla 3 mila a 6 mila coloni.
Le colonie latine contengono non più cittadini romani, ma stranieri o latini, questi
coloni hanno diritti politici parziali, sono sottoposti al diritto latino, abitanti del
Latium che vengono annessi allo stato romano, con uno status diverso da quello dei
romani. Questo tipo di status viene applicato a tutti i coloni delle colonie latine.
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La più antica colonia latina è Cosa attuale Ansedonia fondata nel 273 a. C. la
costruzione è diversa presenta un acropoli un foro scentrato e non vi è un capitolium,
Cosa da un punto di vista archeologico è molto ricca, in quanto fu abbandonata in tardo
periodo repubblicana, quindi mantiene la forma di una colonia latina antica.
Il modello della colonia latina ha successo soprattutto in età tardo repubblicana dopo
la guerra annibalica e un grandissimo numero di colonie latine è in Italia
settentrionale. Infatti queste colonie di seconda generazione hanno una pianta latina
molto simile, Sono basati sui cardini della via Postumia ed Emilia, inoltre questo
modello arriva una sintesi tra il modello della colonia romana e di quella latina di prima
fase.
Le più antiche sono Piacenza e Cremona posizionate al medio corso del Po’ fondate nel
218 a.C. furono distrutte e rifondate insieme con la stessa funzione di controllo del
fiume vi sono inoltre Parma, Verona, Pavia (ticinum), Asti, Como (sopra Milano, zona
dei laghi), Concordia e Aquileia, Augusta praetoria e Augusta Taurinorum,
quest’ultime furono fondate attorno al 25 a.C. in piena fase Augusta, quando anche le
ultime fasi di annessione delle alpi stavano per chiudere le guerre in Italia.
Verona presenta una fondazione cesariana, inserita nell’ansa dell’Agide, con lo scopo di
controllo del fiume.
Le ultime fondazione si trova in africa settentrionale. L’ultima fondazione è quella di
Costantinopoli. Ultima città romana nel 330 d.C. per opera di Costantino, in realtà è
una rifondazione della città di Bisanzio, scelta per il suo luogo strategico di controllo
del Bosforo.
Costantinopoli sarà considerata la nuova Roma, ma anche dal punto di vista della
riproposizione di edifici e funzioni che ancora una volta hanno Roma come modello.
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Urbanitas:
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La somiglianza è data da tutte le riproposizioni di monumenti di carattere religioso,
politico e religioso, con successiva presenza del Capitolium, ma anche con la presenza
di Fori, teatri, Anfiteatri.
Il teatro è importantissimo e questo lo vedremo soprattutto in età augustea, il
teatro è un elemento identitario perché non significa solamente dotare la città di un
luogo di cultura, ma è un luogo nel quale si può riunire un grandissimo numero di
cittadini tutti insieme, e oltre agli spettacoli teatrali , agli spettacoli di musica si
svolgono le assemblee, o è il luogo dove vengono lette le notizie recenti. E non tutte le
città potevano permettersi un teatro in quanto è uno sforzo economico non da poco.
I teatri sono edifici dove si possono esibire le statue della famiglia reale o degli
elementi di spicco.
L’edificio teatrale è fondamentale per definire una città romana, come questo un altro
luogo molto importante per identificare la città romana sarà il luogo dove si prega il
culto della famiglia reale, come atto di fedeltà verso queste figure, e questi le si
possono trovare sia all’interno di altri edifici come teatri e terme, ma dall’età
imperiale acquistano un luogo tutto loro.
Il principio che sta alla base della colonia di tipo romana rispetto quella di tipo greco o
latino presenta varie differenze.
Lo sviluppo del modello greco è molto più adattabile a una situazione meno regolare, in
quanto può allargarsi al di fuori delle Mure allargando i confini, quello romana è
adattabile al mutamento che prevede un espansionismo
Nel sistema romano il coinvolgimento di tutte le classi romane attraverso le classi
dirigenti, è essenziale in quanto anche nelle colonie se si proponevano come magistrati
al termine di questo mandato acquisiva il titolo e i diritto dei cittadini romani.
Questo comportava un loro aumento di voglia nel gestire la città, e nell’aumentare la
città.
Con Traiano abbiamo il primo imperatore nato da una Provincia, questo comporta al
fatto di abbellire la città a pagare per la presenza di acquedotti per la ricompensa più
grande quella di ottenere il titolo di cittadini romani.
26/09/13
Architettura Romana:
L’architettura romana è l’espressione più originale, con realizzazioni più duratori nei
corsi dei secoli, inoltre ha raggiunto un grado di qualità tecnica e di uso dei
materiali che l’hanno resa una delle maggiori nazioni costruttori.
Inoltre sappiamo che introdusse l’uso del calcestruzzo.
Le capacità tecniche romane sono andate spesso perdute e reinventati solo qualche
centinaio di anno dopo.
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La grande tecnica permise la costruzioni grandiosi e duratori e con la costruzione di
strutture con piante complesse, con ad esempio pareti curvilinee, e coperture
elaborate e ambienti con superfici molto vaste senza l’impiego di muri senza sostegno,
livello mai raggiunto dai greci. Inoltre gli ottimi materiali gli permisero di costruire
Palazzi molto alti, spiega la grande densità di popolazione all’interno della città di
Roma.
Pantheon quasi intatta conservato nelle condizioni originali, alto circa 44 metri,
composta da un’unica sala, 12 piani di altezza.
Villa adriana:
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Lungo processo di elaborazione che
porta con l’età adriana arriva a
portare risultati che sono al limite
dell’architettura Romana. Piante
curvilinee con tutte le difficoltà
tecniche brillantemente affrontate.
Numerose Cupole, coperture ad
ombrello.
Dopo villa adriana molte tecniche
furono abbandonate e non si inventò
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più nulla.
Nel corso del II sec c’è la massima espansione di queste tecniche.
La realizzazione di molte costruzioni fu possibile solamente tramite la spesa di
numerosi fondi, e la maggior parte delle volte per penuria monetaria i progetti
venivano completati in tempi molto lunghi.
L’architettura ottiene certi risultati perché i progressi della tecnica perché permette
la soluzione di problemi presenti nell’architettura Greca.
L’architettura Greca:
L’architettura Greca si basa su principi semplici è definita Trilitica due elementi
verticali che sorreggono uno orizzontale, l’esempio di questa architettura è il
tempietto di Atena e Nike in Grecia.
(in basso a Sinistra)
La grade trabeazione sta su grazie
all’apporto elementare di colonne verticali.
Moduli semplici con piante basate su linee
rette, forme basate sul quadrato o il
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rettangolo più facili per la realizzazione.
Oltre ad una certa larghezza non si può ottenere l’intercolunnio, l’architrave non può
essere troppo lungo perché non resisterebbe (dipende dal tipo di materiale).
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Il problema dell’altezza delle strutture è molto importante in quanto, i materiali usati
non sarebbero adatti al sopportare il peso di più di due piani.
Il sistema va bene per spazi lunghi e stretti ma si deve coprire una stanza c’è il
bisogno di sostegni interni che devono sostenere la struttura. Avere delle colonne in
mezzo alla stanza, nel caso di edifici di spettacolo e religioso creerebbe più di un
problema.
Uno degli aspetti di questa Architettura Greca è che i materiali sono tutti naturali,
con l’ausilio del legno, invece nell’Architettura Romana si userà una serie di materiali
modificati o artificiali (calcestruzzo), partendo da materiali naturali ma poi vengono
modificati per ricercare quel materiale che sia
perfetto per la costruzione di quelle costruzioni che
richiedono una resistenza maggiore.
I materiali romani di base sono il Calcestruzzo e i
mattoni o laterizio (argilla) che possono essere
realizzati in forme modulare e ritagliati nelle forme
desiderate.
Quadrati o rettangoli spezzati per ottenere dei
triangoli.
Casseforme doppie pareti linee alle quali viene colato
il calcestruzzo che permette di realizzare le forme
desiderate. Ad esempio un’antica torre di 24 lati
delle mura del III sec:
(Prima foto della pagina seguente)
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Inoltre il mischiare il calcestruzzo con materiali diversi via via sempre più leggero
partendo dal basso permette la costruzione di edifici sempre più alti.
Mattoni modulari che possono essere prodotti senza un uso specifico, mentre nel caso
di blocchi di pietra questi dovevano essere preordinati altrimenti il blocca poteva non
essere adotto all’edificio.
Arco di Adriano:
Basilica di Massenzio:
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Lo troviamo ad Atene e troviamo uno degli elementi
maggiormente utilizzati nell’architettura Romana,
l’arco, il piano superiore invece presenta i principi e
gli elementi strutturali tipicamente Greci.
Molti elementi tipicamente straniere o non romani
furono assimilate da questo popolo e migliorate, in
quanto lo stesso arco era già conosciuto ma non fu
mai utilizzato.
Gli architetti greci pur avendo ideato tali forme non
riuscirono a svilupparne l’uso, questo dovuto anche ai
tipi di materiali in loro possesso.
L’uso dei materiali e di tecniche di questo tipo ha permesso hai romani di realizzare
edifici di forme originalissime in molti casi intatte come il Pantheon o parzialmente
integri come il Frigidario delle terme di Diocleziano, dove tuttora vi si è inserita una
basilica. L’architettura sfrutta la volta a crociera.
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La struttura è solo un terzo dell’originale dovuto a crolli e cedimenti e naturalmente al
tempo.
Questa fu ideata come basilica civile, con lo scopo di raccogliere l’assemblea.
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Acquedotti:
Cupola:
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Altri edifici dove i principi Romani vengono rispecchiati sono gli acquedotti.
Presenta una breve inclinazione per lo scorrimento dell’acqua, in certi casi è
necessario sorreggere il canale dell’acquedotto con un sistema di archi ed elementi
verticali.
Altro tipo di edificio sono gli edifici con copertura a cupola che permettevano di
risolvere uno dei problemi più complessi dell’architettura greca che permettesse la
composizioni e il riempimento di strutture senza avere sostegni interni. La cupola è
una struttura molto complessa con
l’utilizzo di materiali differenti.Un
esempio di cupola è il ninfeo degli
horti liciniani:
Gli architetti Romani dal punto di
vista della loro formazione
costituita da un insegnamento
pratico nell’esercito, e poi
passavano a progettare edifici
civili nelle città questa loro
caratteristica di non preoccuparsi
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dell’utilizzo dei materiali nobili, ma di pensare come fine l’utilizzo dell’Edificio,
comporta il fatto che si ricorra a materiali funzionali rispettando sempre il costo, il
luogo di costruzione e l’utilizzo dell’edificio.
I romani hanno sempre avuto complessi d’inferiorità rispetto ai greci, soprattutto
nell’ambito filosofico, questo li porta ad adottare un linguaggio decorativo greco,
nonostante le strutture siano ampiamente superiori, il linguaggio formale deve essere
ispirato all’architettura greca. Perciò si arriva, nel corso della tarda repubblica, a un
linguaggio in cui (vengono utilizzati i tre ordini di colonne greche vengono appiccicate
alle strutture, ma non hanno funzione di sorreggere)
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Pantheon:
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Teatro di Marcello è il triplice esempio
dell’utilizzo Romano di riuso in chiave
decorativa di elementi strutturali
tipicamente greci.
Esempio estremo di sudditanza culturale rispetto al mondo greco è il pantheon che
veniva visto dai romani cosi
Manca ai giorni nostri il
portico.
Inoltre il Pantheon è un
tempio senza la pianta di
un tempio, ma di una
pianta tipicamente
adibita alle terme. La
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facciata è di un tempio tradizionale, ma il pronao del pantheon è applicata una
struttura estremamente diversa.
I marmi colorati sono il materiale più pregiato, il massimo utilizzo lo si ha con
augusto quando trasforma Roma una città di Marmo e non più di mattoni.
Costruire le strutture più celebri in marmo era una espressione di potenza sin
dall’antica Atene. La Roma di Augusto viene marmorizzata secondo un principio
analogo.
Agrippa genere di augusto possedeva cave di marmo, questo fenomeno sta indicare il
monopolio di suddette cave sotto l’Impero Romano.
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I romani davano maggiore importanza al rivestimento interno rispetto a quello interno,
dovuto al fatto che volevano realizzare edifici accoglienti, fatto per viverci all’interno.
Il Porfido o chiamato anche Marmo rosso è il materiale più pregiato in tuta la
Roma imperiale.
Questo aspetto dell’architettura Romana che prevede un rivestimento degli interni è
un fenomeno molto importante in quanto della maggior parte dei casi noi abbiamo
solamente lo scheletro della struttura.
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Tempio Romano e Tempio Etrusco:
30/09/13
Il tempio Romano deriva da quello Etrusco, viene
chiamato tempio di tipo Etrusco-Italico. Molte
caratteristiche del tempio Etrusco sono state
assorbite in quello Romano, inoltre è costruito in
materiali poveri e deperibili, l’uso maggiore è del
legno, con aggiunta di terra cotta, la
caratteristica principale è costituita dal fatto
che l’edificio appoggia su un basamento,
sopraelevato al terreno circostante, inoltre il
tempio è raggiungibile solamente da una parte,
dove vi era un scalinata.
La parte posteriore dell’edificio è secondaria, dal
punto di vista architettonico non c’è perché a
volte è appoggiato a un muro, o a un monte, non
esistono ambienti posteriori.
L’ampiezza del pronao, parte anteriore che
precede la cella, tra le colonne della facciata e il
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muro della cella che è uno spazio coperto, ma che non è incluso nella vera e propria
abitazione del Dio, questo spazio è molto ampio, tanto quanto la cella o addirittura più
ampio.
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L’ampiezza di questo spazio è sottolineata dallo spazio che è tra le colonne che è
molto dilatato.
Anche il grande tempio di Roma, Giove Capitolino costruito nel VI secolo a.C. ha uno
spazio anteriore alla cella molto amplio, tutto questo spazio permette il raccoglimento
di un gran numero di persone, ma anche di monumenti e luoghi delegati al culto.
Qui è evidente una nota caratteristica, intercolunnio centrale è più grande rispetto
agli altri, Questo deve permettere la vista della statua nella cella dall’esterno.
Tutte le cerimonie religiose si svolgevano all’esterno dell’edificio.
Periptero sine postico questo è il nome di una pianta molto diffusa a quei tempi
I templi greco-romani vengono classificati a secondo del numero di colonne della
facciata, in questo caso si tratta di un esastilo.
Molti templi greci sono peripteri, in quanto hanno più colonnati, nel caso di Giove
capitolino abbiamo una pianta con tre file di colonne ma nella parte finale abbiamo un
muro.
Tempio Portuno:
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Ci sono altre forme
testimoniato da un templio
dedicato al Dio del portunus,
tempio tetrastilo, basato su
quattro colonne e ha un podio
molto alto, che innalza
l’edificio molto al di sopra del
livello circostante, ma
presenta una lunga scalinata
tutt’ora in restauro.
abbiamo una soluzione diversa
per il colonnato che non
circonda su tutti i tre lati
della cella, l’edificio è pseudo periptero, ha un finto colonnato che circonda tutto
l’edificio compreso il lato posteriore, che un tempo era visibile.
E’ fatto di tufo e travertino, quest’ultimo è pregiato ma non come il marmo, il tufo è
estratto nei pressi di Roma, di tipo vulcanica, molto leggere, di più tipologie.
Nella selezione dei materiali verranno scelti dei Tufi molto pregiati.
Il tufo è brutto e attaccabile dagli agenti atmosferici, e quindi non era lasciato a vista
ma ricoperto da uno strato di stucco. La funzione della stuccatura è duplice
protettiva ed estetica. Ha le colonne di ordine ionico.
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Preparati con le domande di ABCtribe su .
1. la corte d
Risposta:
La corte (o, in alcuni paesi, tribunale) dei conti è un organo dello Stato, presente in vari ordinamenti, con
funzioni giurisdizionali e amministrative di controllo in materia di entrate e spese pubbliche.La corte dei
conti è solitamente prevista dalla costituzione ed appartiene al potere giudiziario, anche se, come si è
detto, è investita tanto di funzioni giurisdizionali (giurisdizione contabile), in relazione alle quali è giudice
speciale, quanto di funzioni amministrative di controllo.
È un organo collegiale o un organo complesso costituito da una pluralità di organi collegiali (sezioni,
camere ecc.), composto da magistrati contabili con uno status differenziato rispetto ai magistrati che
compongono gli organi della giurisdizione ordinaria. In certi ordinamenti ha un pubblico ministero, che
può essere interno alla corte stessa (come i
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2. perchè H3O+ è pi
Risposta:
H3O+ è l'acido coniugato di H2O
mentre
NH4+ è la base coniugata di NH3
sappiamo che tanto più forte è una base tanto più debole è il suo acido coniugato, per cui se è vero che
H3O+ è più acido di NH4+, allora deve esser
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