STORIA DELLE OLIMPIADI Le olimpiadi nascono nel mondo greco e, la loro storia ci è narrata in larga misura dalle due opere ascrivibili ad Omero: L’Iliade e L’Odissea nelle quali si raccontano le vicende legate alla città di Troia, colonia greca. Nell’Iliade troviamo la narrazione del funerale di Paco, amico e fratello di Achille, durante il quale si inducono delle competizioni sportive in onore del defunto. Nell’Odissea, il capitolo dedicato allo sport, è quello che narra dell’incontro tra Ulisse ed una principessa, in seguito alla sua vittoria in alcuni giochi. Gli elementi distintivi degli sport nell’età antica sono l’essere riservati all’aristocrazia e l’essere istituiti in onore di qualche divinità o per onorare un defunto consentendogli un più agile passaggio nella vita ultraterrena. Si pensava, infatti, che il sangue ed il sudore versati in occasione di questi giochi fossero fonte di energia per il defunto. Quattro erano i giochi grandi che si svolgevano (non solo nell’Ellade, ma in tutte le regioni vicine e le colonie). Erano riservati ai cittadini di cultura greca. I quattro giochi grandi erano distinti in: OLIMPICI (dedicati a Zeus/Giove); PITICI o DELFICI (dedicati ad Apollo); NEMEI (dedicati a Zeus/Giove); ISTMICI (dedicati a Poseidone/Nettuno). L'essere dedicati ad un Dio era tra le caratteristiche di questi giochi. La loro importanza era tale che gli anni cominciarono a contarsi a partire dalle Olimpiadi. In questo modo il 776 a.c. era chiamato il 1° anno dei primi giochi olimpici; il 775 a.c. 2° anno dopo i primi giochi olimpici; 774 a.c. 3° anno dopo i primi giochi olimpici; 773 a.c. 4° anno dopo i primi giochi olimpici; 772 a.c. 1° anno dei secondi giochi olimpici e così via. Il premio per questi giochi era solo simbolico, costituito da un ramoscello intrecciato a mo di corona, con il quale si cingeva il vincitore. Ma la vittoria aveva un enorme valore per l’atleta che, tornato a casa, era trattato da eroe e poteva rivestire importanti cariche nella vita sociale della città Stato di appartenenza. Per comprendere l’importanza attribuita a ciò, basti pensare che, in occasione dei giochi, erano sospese anche le guerre con la cosiddetta “Tregua Sacra”. I giochi si succedettero regolarmente sino al 200 a.c., successivamente si svolsero in maniera meno rigorosa sino alla loro definitiva sospensione nel 393 d.c. A decretarne la fine fu un editto dell’allora imperatore Teodosio, sotto l’influenza del vescovo di Milano Ambrogio (S. Ambrogio), essendo ormai la Grecia sotto la dominazione romana. I motivi della loro cessazione sono da ricercarsi nel fatto che rappresentavano riti pagani, quindi in contrasto con la religione Cattolica. La ripresa dei giochi dopo ben 2672 anni fu merito del barone Pierre de Coubertin, grande appassionato di sport che, con la sua perseveranza, ed investendo buona parte dei suoi capitali, riuscì nell'impresa di far risorgere il mito delle olimpiadi nel 1892. LE OLIMPIADI MODERNE Dopo 2672 anni dalla celebrazione della prima edizione dei giochi olimpici del’antica Grecia, Il 6 Aprile 1896 si aprirono ad Atene i "Giochi della I° Olimpiade dell’ Era Moderna". Riaprire i giochi non fu certo un’impresa facile, resa possibile solo dal’impegno e dalla perseveranza di un giovane barone francese Pierre Fredi de Coubertin grande appassionato di sport. Dopo la soppressione dei giochi olimpici nel 393 d.c. da parte del’imperatore Teodosio su esplicita richiesta del vescovo di Milano a causa della corruzione in cui erano caduti, già altri prima di de Coubertin tentarono di organizzare una nuova edizione ma i diversi tentativi del 1859 e poi del 1870 e del 1875 erano stati fallimentari soprattutto per la mancanza di strutture adeguate che degradarono i giochi ad una gara rionale.A differenza dei suoi predecessori De Coubertin non si arrese tanto facilmente e spese gran parte del suo patrimonio in viaggi in tutto il mondo, compresa l’America, per ottenere consensi al suo progetto. Riuscì così nel 1892 ad ottenere l’approvazione del’Unione francese per gli sport atletici e successivamente l’approvazione della I° Olimpiade dell’ era moderna da parte del Congresso internazionale di Parigi del 1894. Non restava che stabilire la data ed il luogo in cui si sarebbero tenuti i nuovi giochi olimpici: de Coubertin li avrebbe voluti a Parigi, ma la scelta cadde infine su Atene. PRINCIPI FONDAMENTALI DELL’OLIMPISMO L'olimpismo è una filosofia di vita, che esalta sia le qualità atletiche, che quelle mentali.Esso si propone di creare uno stile di vita basato sulla gioia dello sforzo,e sul rispetto dei principi etici fondamentali universali. Lo scopo dell'olimpismo è quello di mettere lo sport al servizio dello sviluppo armonico dell'uomo,svolgendo azioni volte a favorire la fraternità e la pace tra i popoli.Il movimento olimpico, raggruppa sotto di se le organizazioni, gli atleti e tutti coloro che accettino di essere guidati dalla Carta Olimpica. Quest’ultima è il codice che riassume i Principi fondamentali, le regole e le norme adottati dal Cio sovrintendente all'organizzazione del Movimento Olimpico,e fissa inoltre le condizioni per la celebrazione dei giochi olimpici. L'attività di questo movimento,simbolizzata dai 5 anelli intrecciati,è universale e permanente, abbraccia i 5 continenti e raggiunge il suo punto culminante,nel raduno di atleti più grande del mondo ovvero le Olimpiadi.