Gruppo Scout AGESCI Reggio Calabria 8 LA NASCITA DELLE OLIMPIADI Dal nome del santuario di Olimpia nell'Elide furono così chiamati dai Greci i giochi che si svolgevano ogni 4 anni in occasione delle feste olimpiche.Il termine passò poi a indicare lo spazio di 4 anni che intercorreva tra le 2 successive celebrazioni adottate dallo storico Timeo come elemento di computo cronologico.In età moderna, il nome è stato attribuito al complesso di gare sportive internazionali, ispirate agli antichi giochi olimpici, che dal 1856 si svolgono ogni 4 anni in sedi diverse. Manifestazione quadriennale di giochi sportivi a cui partecipano atleti di tutto il mondo. Le gare olimpiche moderne, ispirate alle gare olimpiche della Grecia antica ,furono inaugurate nella primavera del 1896; promotore dell'iniziativa fu il barone francese Pierre de Coubertin. Nel 1892 de Coubertin, profondamente convinto dell'importanza educativa dello sport, rese nota al congresso dell'Unione francese per gli sport atletici la sua intenzione di ridar vita ai Giochi olimpici, adeguandone i caratteri alle esigenze della società moderna e richiamando la gioventù di tutto il mondo in una serie di pacifiche competizioni. Egli sperava che le nuove Olimpiadi potessero riunire atleti di ogni ceto, razza, religione, credo politico. Per realizzare il suo ambizioso progetto, de Coubertin convocò a Parigi, nel 1894, il primo Comitato internazionale olimpico (CIO), incaricato di valutare e studiare l'eventualità di una ripresa delle Olimpiadi. Da allora il CIO è sempre stato il responsabile del regolare svolgimento dei Giochi olimpici e il garante del rispetto dei principi enunciati da de Coubertin. Erano presenti i delegati di dodici nazioni, che accolsero la proposta del barone francese, decidendo che la prima edizione delle Olimpiadi dell'era moderna avrebbe avuto luogo nel 1896, naturalmente ad Atene. In particolare negli ultimi vent'anni le Olimpiadi hanno accentuato il loro carattere di evento globale altamente spettacolare, trasformandosi sempre più in un'impresa economica di vaste dimensioni. In effetti gli aspetti ideali che sono all'origine del grande evento sportivo – l'incontro competitivo ma leale fra giovani provenienti da tutti i paesi del mondo, in uno spirito di fratellanza e di conciliazione non violenta dei conflitti – sono ancora validi, ma gli interessi di tipo politico (il prestigio della nazione ospite) e soprattutto di tipo economico hanno ormai preso il sopravvento. Gli ideali che avevano mosso il barone de Coubertin sembrano oggi molto lontani. Egli scrisse: "La cosa più importante dei Giochi olimpici non è vincere, ma partecipare, perché anche nella vita la lotta è più importante del trionfo. L'essenziale è aver combattuto bene e con lealtà. Per diffondere questi principi bisogna costruire un'umanità più forte e più valida e, soprattutto, più generosa". Gli sport che vengono premiati sono attualmente più di trenta: atletica leggera, badminton, beach volley, canoa-kayak, canottaggio, ciclismo su pista e su strada, tuffi, nuoto, nuoto sincronizzato, pallanuoto, tiro con l'arco, baseball, softball, calcio, pallacanestro, pugilato, equitazione, scherma, hockey su prato, ginnastica artistica e ginnastica ritmica, judo, pentathlon moderno, tiro a segno, tiro a volo, ping pong, pallamano, tennis, pallavolo, pesistica, lotta greco-romana, lotta libera, vela, mountain bike. Le Olimpiadi seguono uno schema fisso. Durante la cerimonia di apertura si svolge una parata, aperta sempre dalla squadra greca e chiusa dalla squadra della nazione che ospita i Giochi. Viene quindi suonato l'inno olimpico (composto nel 1896 su parole di Kostis Palamas e musica di Spyros Samara, ma ufficialmente adottato dal CIO solo nel 1958) e issata la bandiera ufficiale dei Giochi. Secondo un'usanza per la prima volta introdotta in occasione delle Olimpiadi di Berlino del 1936, un atleta entra nello stadio sostenendo la torcia olimpica, accesa a Olimpia e poi trasportata di città in città da una lunga staffetta di corridori, chiamati tedofori. La cerimonia si chiude con un volo di colombe bianche, che simboleggiano lo spirito di pace, ideale animatore dei Giochi nello stadio. Al termine di ogni gara hanno luogo le cerimonie di premiazione in onore dei vincitori delle medaglie. I primi tre atleti classificati ricevono sul podio medaglie d'oro, d'argento e di bronzo. Le medaglie hanno un diametro minimo di 6 cm e uno spessore minimo di 3 mm: la cosiddetta medaglia d'oro è in realtà di argento dorato. La tradizione di premiare i primi tre venne introdotta solo nel 1900, a partire dalla seconda edizione di Parigi: ad Atene nel 1896 vennero dati riconoscimenti ufficiali solo al vincitore e al secondo arrivato: fino al 1912 si era soliti in sede di premiazione coronare il vincitore con l'alloro. La premiazione viene chiusa dalle note dell'inno del paese vincitore, mentre vengono innalzate le bandiere dei tre primi classificati. Inoltre, a partire dalle Olimpiadi del 1928 di Amsterdam i nomi dei primi sei classificati di ogni prova (originariamente erano sei gli ammessi alle finali dopo le varie gare eliminatorie) vengono incisi sui muri dello stadio. La cerimonia di chiusura e il saluto agli atleti, che nel corso della manifestazione vengono ospitati in un "villaggio olimpico" costruito appositamente per i Giochi, concludono le Olimpiadi. Per tutta la durata dei Giochi brucia la fiamma olimpica. Essa simboleggia lo sforzo degli atleti verso la perfezione e la vittoria, ed è accesa durante la cerimonia di apertura. I CINQUE CERCHI I cinque anelli su sfondo bianco sono il simbolo e la bandiera del Comitato Internazionale Olimpico (C.I.O.) e dei Giochi Olimpici. Ad ogni colore corrisponde un continente: blu per l'Oceania, nero per l'Africa, rosso per l'America, verde per l'Europa e giallo per l'Asia CRONOLOGIA Le Olimpiadi come punto di riferimento cronologico sono già ricordate nel V secolo a.C., quando fu anche redatta per la prima volta una lista dei partecipanti ad opera di Ippia di Elide. La celebrazione della 1^ Olimpiade fu nel 776 a.C.; successivamente si seguirono di 4 in 4 anni. IL PODIO L'origine del podio risale all'antica Grecia e rappresentava il basamento dei templi. Essendo la base sulla quale si poggiavano costruzioni sacre, venne poi usato per consacrare la vittoria degli atleti che giungevano nelle prime tre posizioni.