Equazioni di Maxwell, Propagazione radio, Materiali conduttori e dielettrici brevi note raccolte da Davide Micheli Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione Materiali conduttori e dielttrici radio, 1 Agenda: • Equazioni di Maxwell e propagazione per onde elettromagnetiche piane nel vuoto • Unità di misura logaritmiche nelle trasmissioni radio • Definizione dell’attenuazione di tratta per un collegamento radio • Propagazione dei segnali radio nella ionosfera, applicazione al caso dei segnali provenienti da satelliti per il servizio GPS • Superfici selettive in frequenza • Linee di Trasmissione • Conduttori e Dielettrici • Conduzione elettrica dal punto di vista atomico • Propagazione Libera • Note sulla matrice di Scattering (Diffusione) nelle trasmissioni a microonde • Generalità sulle Guide D’onda Metalliche Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 2 Breve storia James Clerk Maxwell (13 giugno 1831 - 5 novembre 1879) fu il fisico scozzese del XIX secolo elaborò la prima teoria moderna dell'elettromagnetismo compendiando in poche equazioni tutte le nozioni di questa scienza. Maxwell tuttavia rimase legato ad una concezione di campo elettromagnetico la cui propagazione avviene attraverso un mezzo etereo; dapprima egli identificò l'etere luminifero con quello elettromagnetico e poi unificò i due fenomeni, quelli ottici e quelli elettromagnetici, infatti dalle sue equazioni tali onde sono immediatamente deducibili. Maxwell eresse il suo monumento alla scienza partendo dalle basi gettate da illustri scienziati tra cui non possiamo dimenticare il grande chimico-fisico sperimentale Michael Faraday e il fisico teorico Ampère. Inoltre Maxwell è anche noto per i suoi lavori effettuati nel campo della meccanica sui criteri di resistenza, in particolare nel 1856 propose il così detto: "Criterio della massima energia di distorsione". Tra i 16 e i 19 anni studia letteratura e filosofia presso William Hamilton e poi si iscrive all'università di Cambridge. Nel '50 conosce Stokes e pubblica un lavoro, Equilibrio dei solidi elastici, nel quale ricava le equazioni di Stokes e le applica a casi concreti per conoscere le proprietà fisiche della materia, mostrando la sua indole di uomo pratico della rivoluzione industriale. Sempre a Cambridge conosce Whewell e ne studia la filosofia. Nello stesso anno si realizza l'incontro con William Thomson (poi Lord Kelvin) che avrà grande rilevanza sulla formazione del giovane Maxwell e avrà importanti risvolti per la sua attività di ricerca. Tra i tanti personaggi le cui ricerche e le cui interazioni con Maxwell hanno fornito una base e man mano un aiuto per elaborazione dell'elettromagnetismo, due sembrano essere state le figure più luminose: Thomson e Faraday. Le principali linee guida del pensiero di Maxwell sono identificabili in ricerca dell'unità (unificazione) rifiuto di ipotesi microscopiche enfasi sui risultati sperimentali. Come metodo di indagine teorica Maxwell premia quello dell'analogia come il migliore perché è in grado di gettar luce su campi della scienza meno noti, partendo dalle leggi che governano fenomeni meglio conosciuti. Tuttavia questo metodo, sebbene efficace, dev'essere usato con consapevolezza per non vanificare gli sforzi trasformando utili aiuti in fuochi fatui ("useful helps into Wills of the Wisp", da "Essey for the Apostles on Analogies in Nature"). Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 3 CONCETTO DI CAMPO ELETTRICO Fenomeni Stazionari ( grandezze nel sistema MKS) La forza cui sono soggette due cariche elettriche puntiformi nel vuoto è: r r 1 q1q2 q1q2 F= rˆ = k 2 rˆ dove F si misura in 2 4πε0 r r q1 r q2 k= 1 4πε0 = 9⋅109 ⎡ Nm2 ⎤ ⎢ 2 ⎥ ⎣C ⎦ ε0 = 8.854⋅10−12 [N] ⎡ C2 ⎤ ⎢ 2⎥ ⎣ Nm ⎦ Il Coulomb è definito come quella carica che attraversa in un secondo un conduttore percorso dalla corrente di un Ampere. Data una carica Q ferma nello spazio, allora se una seconda carica q viene posta, ferma, in presenza della prima, essa subisce una forza dipendente dalla posizione occupata q; ed in modulo proporzionale a q . Il rapporto tra la forza F e la carica q viene detto Campo Elettrico generato nella posizione r dalla carica Q: Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 4 CONCETTO DI CAMPO ELETTRICO r r F ⎛ 1 Qq ⎞ 1 Q ⎟ ˆ rˆ = r k E = = ⎜⎜ 2 2 ⎟ r q ⎝ 4πε0 r ⎠ q r ⎡ N ⎤ ⎡ N m ⎤ ⎡ J 1 ⎤ ⎡V ⎤ =⎢ =⎢ ⎥ dove E si misura in ⎢ ⎥ = ⎢ ⎥ ⎥ ⎣ C ⎦ ⎣ C m ⎦ ⎣C m ⎦ ⎣ m ⎦ Il campo elettrico può avere linee di flusso entranti o uscenti a seconda del segno della carica Q, per convenzione si pone: Q + q r Davide Micheli - Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 5 CONCETTO DI CAMPO ELETTRICO Per la rappresentazione grafica dei campi è usuale l’uso delle linee di forza. Le linee di forza sono linee di flusso tali che in ogni punto il campo elettrico è tangenziale alle linee di forza. In ogni regione del campo viene disegnato un numero di linee di forza tale che la loro densità sia proporzionale all’intensità del campo. bisogna precisare che la carica q di prova deve essere abbastanza piccola da produrre una perturbazione trascurabile nella configurazione delle cariche Q circostanti che generano il campo, più precisamente deve risultare: r rr F E(r ) = lim q→0 q Si può interpretare questa situazione supponendo che la carica Q modifichi lo spazio ad essa circostante, producendo nel punto occupato dalla carica q, uno stato fisico, che chiamiamo campo di forza elettrico, a causa del quale q subisce una forza proporzionale alla sua carica e inversamente proporzionale al quadrato della distanza. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 6 CONCETTO DI CAMPO ELETTRICO Supponendo vera questa ipotesi si può concludere che l’intensità del campo elettrico in un punto individuato da r è indipendente dal fatto che esista o meno la carica q; l’esistenza del campo è infatti legata alla presenza della sorgente Q e non a quella della carica sul quale il campo agisce. Il concetto di campo è utile perché elimina la necessità di ricorrere all’ipotesi di azioni a distanza fra particelle; tuttavia occorre precisare che finchè si rimane in condizioni statiche, come quelle considerate (particelle ferme), le due descrizioni: azione a distanza o azione locale del campo sono del tutto equivalenti. E’ soltanto in condizioni dinamiche che l’esistenza del campo acquista un significato fisico indipendente dalle cariche sulle quali agisce, in quanto si manifestano fenomeni fisici legati alla presenza del campo anche nello spazio privo di materia. Da notare che uno spazio privo di materia ma sede di un campo (elettrico, magnetico, gravitazionale) non è uno spazio vuoto in quanto è possibile associare al campo quantità fisiche misurabili come energia e quantità di moto. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 7 CONCETTO DI CAMPO ELETTRICO Inoltre, e questo è molto importante, poiché l’interazione tra due particelle separate spazialmente non è mai istantanea (in quanto la velocità di propagazione non è infinita), la forza che agisce su una particella dipende dalla posizione dell’altra in un istante precedente; Si osserva sempre un ritardo fra l’istante in cui cambia la forza agente su una particella e l’istante in cui cambia la posizione dell’altra particella, ritardo che il campo impiega a propagarsi da una particella all’altra. Gli effetti prodotti dalle cariche sorgenti, possono manifestarsi con intensità significativa, anche in porzioni di spazio molto lontane da quelle occupate dalle cariche sorgenti; ed il ritardo con cui tali effetti si manifestano può essere interpretato in termini del tempo che il campo impiega a propagarsi nello spazio. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 8 DIPOLO ELETTRICO La più semplice tra le configurazioni di carica è: z z Q Q + + + - Le linee di forza nello spazio si ottengono per rotazione intorno all’asse z Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 9 DIPOLO ELETTRICO Lo studio delle azioni elettrostatiche subite da un dipolo elettrico, è di particolare rilievo perché ad esse sono riconducibili le interazioni elettrostatiche più semplici cui sono soggetti i sistemi microscopici elettronicamente neutri (atomi e molecole non ionizzati). Ogni dipolo elettrico è caratterizzato da una grandezza detta momento di dipolo: v v P = rq q1 - r q2 + Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 10 CONCETTO DI CAMPO MAGNETICO FENOMENI STAZIONARI L’esistenza di forze magnetiche porta alla introduzione di un campo vettoriale, detto campo magnetico, analogo al campo elettrico. Tuttavia il campo magnetico presenta caratteristiche sostanzialmente diverse da quelle del campo elettrico; ciò è conseguenza del fatto che mentre esistono cariche elettriche positive separate da quelle negative, non è per contro possibile separare monopoli magnetici. N N Rompendo una calamita si formano due calamite, sempre con due poli S N N S S N S N S N S S N S Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 11 CONCETTO DI CAMPO MAGNETICO Queste differenze hanno come conseguenza che le linee di flusso del campo magnetico sono sempre linee chiuse, ovvero il flusso uscente da una qualunque superficie chiusa è nullo. Viceversa nel caso del campo elettrico le linee di forza escono dalle cariche positive (sorgenti del campo) e finiscono sulle cariche negative (pozzi del campo). Tale differenza è osservabile dal momento che le forze subite dall’ago magnetico della bussola ha l’andamento tipico dell’azione subita da un dipolo e non da azioni subite da cariche puntiformi. In particolare un ago magnetico si dispone all’equilibrio, parallelamente al campo, cosicché con la sua direzione esso individua in ogni punto la tangente alle linee di forza del campo magnetico. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 12 CONCETTO DI CAMPO MAGNETICO Un passo decisivo per la comprensione dei fenomeni magnetici è l’osservazione di Oestered (1820), secondo cui un filo percorso da corrente genera, su un ago magnetico esploratore, effetti orientanti analoghi a quelli esercitati da una calamita. In altri termini un filo percorso da corrente elettrica genera un campo magnetico. Nell’ambito di uno studio sistematico ( compiuto fra gli altri da Coulomb, Biot, F.Savart, Faraday, Lorents, Ampere, Maxwell) fu evidenziata l’esistenza di mutue azioni meccaniche fra fili percorsi da corrente. Poiché le correnti elettriche sono definite in termini di cariche in movimento: I=dQ/dt tutti i fenomeni magnetici furono così ricondotti ad una comune base secondo cui essi sono generati in relazione al movimento di cariche; anche le azioni fra materiali magnetici sono interpretabili in termini di movimento di cariche microscopiche che sono le correnti atomiche. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 13 CAMPO MAGNETICO: forza do Lorents Si può sintetizzare ipotizzando che i circuiti percorsi da corrente generino nel loro intorno un campo B che chiameremo di induzione magnetica dipendente dalla posizione, il quale determina sul tratto dl percorso da corrente I ed orientato secondo il verso di circolazione di I una forza espressa dalla legge: r r r dF = Id l × B r r r dF = dNq vd × B r r r r r r r r ma : Id l = j ds dl = nq vd ds dl = dNq vd nr = particelle per unità di volume B = campo di induzione magnetica Ir = corrente elettrica rj = densità di corrente v d = velocità di deriva delle cariche elettriche r dN = numero di portatori presenti nel tratto dl Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 14 CAMPO MAGNETICO: forza do Lorents Pertanto ci si aspetta che una singola carica puntiforme che si muova con velocità v nel campo di induzione magnetica B subisca una forza detta forza di Lorents pari a: F r r r F = qV × B B V Secondo tale eq, una carica ferma con v=0 rispetto al riferimento del campo B, non è soggetta ad alcuna forza ad opera di un campo magnetico, mentre quando si muove, essa è sottoposta ad una forza ortogonale alla sua velocità v . Le dimensioni fisiche del vettore induzione magnetica sono: ⎤ ⎡ forza ⎡ ⎤ ⎢ N 1 ⎥ ⎡ N m s ⎤ ⎡ J s ⎤ ⎡V s ⎤ ⎡Wb⎤ =⎢ =⎢ =⎢ =⎢ = ⎢ 2 ⎥ = [T ] B≡⎢ ⎥ ⎥ ⎥ ⎥ ⎥ ⎣carica⋅ velocità⎦ ⎢ C m ⎥ ⎣ C m m⎦ ⎣Cm m⎦ ⎣ m m⎦ ⎣ m ⎦ ⎣ s⎦ Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 15 CAMPO MAGNETICO: forza do Lorents Dunque un Tesla (1T) è un campo di induzione magnetica B tale che una carica di un Coulomb, in moto con velocità di un 1m/s, è soggetta alla forza di un N se tale velocità è ortogonale a B. Se in una certa regione dello spazio agisce oltre al campo di induzione magnetica B (le cui sorgenti sono correnti elettriche) anche un campo elettrico E (le cui sorgenti sono cariche elettriche) Allora una particella carica q è sottoposta alla forza: r r r r F = qE + qv × B Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 16 CAMPO MAGNETICO: forza do Lorents Considerando un circuito filiforme l’ percorso da corrente I; allora si trova sperimentalmente che il campo di induzione magnetica B generato nello spazio circostante è dato dalla 1° eq di Laplace: r µ0 dl ' × ∆rr dB0 = I r3 4π ∆r ⎡Ω⋅ s ⎤ −7 ⎡ Henry⎤ con µ0 = 4π ⋅10 ⎢ = 4π ⋅10 ⎢ ⎥ ⎣ m ⎥⎦ ⎣ m ⎦ −7 è la permeabilità magneticadel vuoto dl’ z ∆r=r-r’ dB0(P) r’ I P(x,y,z) r y x Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 17 CAMPO MAGNETICO: forza do Lorents In particolare in base alla precedente si può trovare che una spira circolare di raggio R percorsa da corrente I stazionaria, genera in un punto P del suo asse un campo di induzione magnetica B0 pari a: r µ0I B0 = nˆ 2R I n R y x Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 18 Induzione elettromagnetica Legge Faraday Neumann Consideriamo un circuito (a) costituito da una linea chiusa l realizzata mediante un filo conduttore. Disponiamo in serie al circuito un galvanometro G mediante il quale è possibile constatare l’eventuale passaggio di corrente in (a). Si riscontra sperimentalmente che il galvanometro indica passaggio di corrente nei seguenti casi: 1) chiusura del tasto T L G Ia≠0 (a) f Davide Micheli I T (b) Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 19 Induzione elettromagnetica Legge Faraday Neumann 2) ll circuito (b) si sposta dal circuito (a) con velocità vb per esempio in modo armonico L G Ia≠0 I Vb (a) (b) f Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 20 Induzione elettromagnetica Legge Faraday Neumann 3) Il magnete permanente (b) si sposta dal circuito (a) con velocità vb per esempio in modo armonico N L G Ia≠0 Vb (a) S (b) Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 21 Induzione elettromagnetica Legge Faraday Neumann Faraday spiegò queste ed altre analoghe osservazioni sperimentali dicendo: Se un circuito è immerso in un campo di induzione magnetica il cui flusso Ф(B) concatenato con il circuito stesso sia variabile nel tempo, allora in esso si genera una forza elettromotrice indotta data da: r dΦ(B) d r r findotta= − = − ∫ B⋅ ds dt dt S B(t) Ii(t) Bi(t) Quando nel circuito si genera una forza elettromotrice indotta da un campo di induzione magnetica B variabile, concatenato con il circuito stesso, allora in esso circola corrente. Questa corrente genera a sua volta un campo magnetico indotto Bi il cui flusso concatenato con il circuito è diverso da zero. Il segno meno davanti al secondo membro indica che il flusso del campo magnetico indotto Bi, concatenato con il circuito, tende a compensare la variazione di flusso responsabile del fenomeno di induzione stesso. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 22 Induzione elettromagnetica: Legge di Lents Questa legge conosciuta come legge di Lents afferma che: il verso della forza elettromotrice indotta, è tale da opporsi alla variazione di flusso che la genera Si consideri un circuito elettrico in condizioni stazionarie; cioè tale che il tempo impiegato dai segnali elettromagnetici per attraversarlo sia molto piccolo rispetto al tempo che caratterizza le variazioni di densità carica ρ e densità di corrente j. Ovvero all’istante (t) la correnti I(t) è la stessa in tutti i punti del circuito. B I(t) B ≈ f I(t) Iai(t) ≈ f Bai Tale corrente genera nello spazio circostante un campo di induzione magnetica B diverso da zero. Se I(t) varia nel tempo vara parimenti B(t) e quindi anche Ф(B): si genera pertanto una forza elettromotrice autoindotta che si oppone alla forza elettromotirce responabile di B(t) Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 23 Induzione elettromagnetica: Induttanza L r ' r µ0 dl × ∆r dB0 = I r3 4π ∆r ⇒ r ' r µ0 dl × ∆r B0 = I (t ) r3 ∫ 4π l ∆r Osservando la I formula di Laplace scritta sopra si nota che: B è proporzionale ad I(t); Ф(t) concatenato con il circuito è proporzionale a B Pertanto segue che Ф(t) è proporzionale a I(t): r⎤ r⎤ ⎫ ' ' ⎧ ⎡ ⎡µ r r r r ⎪ µ0 dl × ∆r r⎪ dl × ∆r 0 Φ( B) = L ⋅ I = ∫ B ⋅ ds = ∫ ⎢ ∫ I (t ) ⎥ ⋅ ds ⎬I (t ) ⎥ ⋅ ds = ⎨∫ ⎢ ∫ r r 3 3 ∆r ⎥⎦ ⎪⎩ S ⎢⎣ 4π l ∆r ⎥⎦ ⎪⎭ S S ⎢ ⎣ 4π l Il coefficiente di poporzionalità L è definito coefficiente di autoinduzione o induttanza del circuito stesso Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 24 Induzione elettromagnetica: Induttanza L Il valore dell’induttanza L è determinato unicamente dalla geometria del circuito e dal materiale utilizzato. Nel sistema internazionale si misura in: ⎡ Weber ⎤ ⎡V ⋅ s ⎤ L=⎢ =⎢ = [Ω ⋅ s ] = [Henry ] ⎥ ⎥ ⎣ Ampere ⎦ ⎣ A ⎦ Dalla legge di Faraday segue che: f indotta r dΦ( B) d (L ⋅ I (t ) ) dI =− =− = −L dt dt dt Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 25 I) equazione di Maxwell Consideriamo il teorema di GAUS: Il flusso del campo elettrostatico E0 attraverso una qualunque superficie chiusa S, è pari alla somma algebrica delle cariche contenute all’interno di S, divisa per la costante ε0. Eventuali cariche disposte esternamente alla superficie non portano alcun contributo al flusso di E0 . S ds n r r v 1 1 Φ(E0 ) = ∫ E0 ⋅ ds = ∑qint. = ∫ ρ(x, y, z, t)dτ ε0 S ε0 τ La sommatoria si riferisce ad una distribuzione di carica discreta; mentre l’integrale di volume su τ si riferisce a duna distribuzione di carica continua con densità: ρ= Davide Micheli nq τ Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 26 I) equazione di Maxwell Dal teorema divergenza: della ( ) r v r ∫ E0 ⋅ ds = ∫ ∇ ⋅ E0 dτ τ S ⇓ r r v r 1 Φ( E0 ) = ∫ E0 ⋅ ds = ∫ ∇ ⋅ E0 dτ = ∫ ρ ( x, y, z)dτ ( τ S ) ε0 τ ⇓ r 1 ∇ ⋅ E0 = ρ ( x, y, z) ε0 L’eguaglianza degli integrandi segue dal teorema di Gaus che vale per qualunque superficie chiusa S di integrazione e dunque anche per qualunque volume di integrazione in essa racchiuso. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 27 I) equazione di Maxwell Per la validità è necessario che le grandezze siano continue ed il campo derivabile in ogni punto con continuità altrimenti occorre applicare tale equazione locale in ogni punto usando eventualmente le condizioni di raccordo: Et1=Et2 ; Dn1=Dn2 con D=εE cioè ε1E1= ε2E2 Si osserva che il teorema di Gauss collega tra loro grandezze fisiche calcolate in posizioni diverse: il campo elettrico sulla superficie S alla densità di carica ρ in punti interni alla superficie S stessa. Questo non è un problema fino a che le grandezze in gioco sono costanti nel tempo; tuttavia la generalizzazione al caso non stazionario non è immediata, considerato che una eventuale variazione di carica nel tempo, ad esempio della densità ρ(x,y,z) dentro la superficie non può tradursi in una simultanea variazione del campo elettrico sulla superficie in quanto nessun fenomeno fisico si propaga con velocità infinita. Al contrario la 1° equazione di Maxwell lega fra loro grandezze fisiche diverse calcolate nella stessa posizione. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 28 I) equazione di Maxwell Essa si presta pertanto alla immediata generalizzazione al caso non stazionario introducendo semplicemente la dipendenza dal tempo delle grandezze che il essa compaiono: I) Davide Micheli r 1 ∇⋅ E0 = ρ(x, y, z, t) ε0 Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 29 II) equazione di Maxwell Applicando l’operatore divergenza alla formula di Laplace: r ' r µ0 dl ×∆r B0 = ∫ I (t) r 3 4π l ∆r Si trova che: II) r ∇⋅ B = 0 Che si enuncia dicendo che il vettore B0 è solenoidale, come conseguenza si ricava la proprietà di B0 : Sia S una qualunque superficie chiusa, e sia τ il volume in essa racchiuso, allora il flusso del campo di induzione magnetica B0 attraverso una qualunque superficie chiusa è nullo; Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 30 II) equazione di Maxwell r r r Φ s ( B0 ) = ∫ B0 ⋅ ds = ∫ (∇ ⋅ B0 )dτ = 0 S ds τ S n Si è applicato il teorema della divergenza: l r r r ∫ B0 ⋅ ds = ∫ (∇⋅ B0)dτ S τ Ovvero sia anche il flusso di B0 attraverso due superfici S e S’ aventi lo stesso contorno l e orientamento discorde è uguale ed opposto. ds n l n1 ds1 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 31 II) equazione di Maxwell Tenendo conto che cambiando il verso di orientamento delle superfici il flusso cambia segno si ottiene allora immediatamente l’altra proprietà spesso usata: ds n n1 ds1 l Il flusso di B0 attraverso due superfici qualunque aventi lo stesso contorno ed orientamento concorde è uguale, per cui si può parlare semplicemente di flusso concatenato con quel contorno; Se il contorno l rappresenta una spira allora il flusso Ф(B) si dice concatenato con quella spira. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 32 II) equazione di Maxwell Si consideri per semplicità una superficie come quella indicata in figura: n1 v r v r v r v r Φ( B) = ∫ B ⋅ ds = ∫ B ⋅ ds1 + ∫ B ⋅ ds2 + ∫ B ⋅ ds3 = 0 s1 S s3 S2 S3 n3 ds3 s2 S1 Poiché in un circuito magnetico il vettore induzione magnetica si dispone parallelamente alla superficie ne consegue che: v v r Φ3(B) = ∫ B⋅ ds3 = 0 S3 n2 Pertanto: v r v r v r Φ(B) = ∫ B⋅ ds = ∫ B⋅ ds1 + ∫ B⋅ ds2 = 0 S Davide Micheli S1 S2 Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 33 II) equazione di Maxwell Impostando quindi il verso di n2 come quello negativo entrante si ottiene: n1 v r v r v r Φ( B) = ∫ B ⋅ ds = ∫ B ⋅ ds1 − ∫ B ⋅ ds2 = 0 s1 S S1 S2 v r v r ∫ B ⋅ ds1 = ∫ B ⋅ ds2 S1 S2 se la sezione S è costante allora B1S1 = B2 S2 s2 n2 B1S = B2 S B1 = B2 Φ( B) = BS = cost Ovvero il flusso entrante attraverso una superficie s1 del circuito è uguale al flusso uscente attraverso la superficie s2=s1 del circuito Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 34 III) equazione di Maxwell Come è noto il campo elettrostatico è, in condizioni stazionarie, un campo conservativo ovvero esiste una funzione potenziale V tale che: r E0 = −∇V r r V0 (a)- V0 (b)= ∫ E0 ⋅ dl b ⇒ b l a a Se il campo è conservativo tale integrale non dipende dal cammino di integrazione “l” ma soltanto dal punto iniziale “a” e dal punto finale “b”; ovvero l’equazione rimane identicamente soddisfatta qualunque sia il percorso “l” che porta dal punto “a” al punto “b” purchè “l” non passi per i punti di singolarità di E0. Il particolare se “a” coincide con “b”, qualunque sia la linea chiusa l di integrazione si ha: r r V0 (a)- V0 (b)= ∫ E0 ⋅ dl = 0 b l a b a Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 35 III) equazione di Maxwell Questa è una condizione necessaria e sufficiente affinché il campo E0 sia conservativo e cioè che la circuitazione di E0 sia nulla. Applicando il teorema di Stokes si ha: r r r r 0 = ∫ E0 ⋅ dl = ∫ (∇× E0 )ds l S Dal momento che tale relazione vale per ogni linea chiusa l e per ogni superficie S che abbia l come contorno, segue che deve essere nullo l’integrando. r ∇× E0 = 0 Questa esprime la III) equazione di Maxwell nel caso stazionario, ovvero esprime in forma locale la conservatività del campo elettrostatico; si dice anche che il campo elettrostatico è irrotazionale. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 36 III) equazione di Maxwell Applicando tale osservazione al campo elettrico generato da una carica Q puntiforme si ha: r 1 Qv E0 (r ) = r 3 4πε0 r con v r = rrˆ allora integrandotra due punti b b b r r b 1 Qv r 1 1 Q Q Q E d r r d r rdr dr ⋅ = ⋅ = = = ∫a 0 ∫a 4πε0 r 3 4πε0 ∫a r 3 4πε0 ∫a r 2 4πε0 ⎡1 1⎤ ⎢ − ⎥ ⎣ ra rb ⎦ • Questo risultato mostra che il campo elettrico generato da una carica puntiforme è un campo conservativo in quanto il suo integrale di linea fra due posizioni non dipende dalla particolare traiettoria. • Il potenziale elettrostatico in un punto (x,y,z) della curva di integrazione generato dalla carica puntiforme Q è: ( x, y , x ) r r V0(x,y,z) = ∫ E0 ⋅ dl + V0(a) a Davide Micheli ⎡N ⎤ ⎡ J ⎤ ⎢⎣ C m⎥⎦ = ⎢⎣ C ⎥⎦ = [V ] Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 37 III) equazione di Maxwell Il potenziale V0(x,y,z) corrisponde all’energia potenziale già introdotta per i campi conservativi con la precisazione che ci si riferisca ad una carica unitaria Dalla legge di Faraday Newmann segue per un circuito chiuso: r r v r r dΦ ( B ) d r r = − ∫ B ⋅ ds f =− risulta anche : f = ∫ E ⋅ dl = (per Stokes ) = ∫ (∇ × E ) ⋅ ds dt dt S l S eguagliand o le due espression i : ⇓ r r d r r − ∫ B ⋅ d s = ∫ (∇ × E ) ⋅ d s dt S S ⇒ r r r dB r −∫ ⋅ d s = ∫ (∇ × E ) ⋅ d s dt S S eguagliand o gli itegrandi si ottienela III) equazione di Maxwell nel caso non stazionari o : se il campo magnetico non è stazionari o allora è presente un campo elettrico non conservati vo r r dB III) ∇× E = − dt Davide Micheli III) eq. Maxwell Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 38 IV) equazione di Maxwell Una proprietà fondamentale di B riguarda la sua circuitazione: ovvero in termini differenziali locali si dimostra che la circuitazione di B è in generale diversa da zero: è detto Teorema della circuitazione di Ampere r v ∫ B⋅ dl = nµ0I l l L • La circuitazione di B lungo una qualunque linea chiusa orientata L è pari alla corrente I con la quale la linea chiusa si concatena moltiplicata per µ0 moltiplicata a sua volta per il numero di concatenazioni n. • Se il campo B è generato da più di un solo circuito allora tenendo presente che per le sue proprietà il campo B così come E è additivo, allora si ha: r v ∫ B⋅ dl = µ0 ∑(Iini ) = µ0(1⋅ I1 −1⋅ I3 −2⋅ I2 +0⋅ I4) l1 l3 l2 l Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici L l4 39 IV) equazione di Maxwell Le correnti vanno prese con il segno positivo o negativo a seconda che esse vedano circolare intorno a se la linea orientata L in senso antiorario o in senso orario. Poiché la corrente I è pari a: r r r ∑Ii = ∫ J ⋅ ds = Φ(J) ⇒ S r v r r ∫ B⋅ dl = µ0 ∑Ii = µ0 ∫ J ⋅ ds l S ds n Dal teorema del rotore segue: r v r v ∫ B⋅ dl = ∫(∇×B)⋅ ds ⇒ l S r v r v ∫ (∇×B)⋅ ds = µ0 ∫ J ⋅ ds S S L Poiché questa relazione deve valere qualunque sia la linea chiusa L e qualunque sia la superficie aperta avente L come contorno, allora l’eguaglianza degli integrali implica quella degli integrandi: r r ∇× B = µ0J Questa è la Quarta equazione di Maxwell nel caso stazionario la Quarta equazione di Maxwell nel caso stazionario mostra che ameno che sia J=0, il campo B non è conservativo, e dunque non è possibile introdurre, in analogia col potenziale elettrostatico, un potenziale scalare magnetostatico. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 40 IV) equazione di Maxwell Per una proprietà matematica generale si ha che la divergenza di un rotore è r r r r r r nulla: ∇ ⋅ ( A × B) = B ⋅ ∇ × A − A ⋅ ∇ × B r r⇓ r ∇ ⋅ (∇ × B) = B ⋅ (∇ × ∇) − ∇ ⋅ ∇ × B = 0 r ⇓ r 0 = ∇ ⋅ (∇ × B) = ∇ ⋅ (µ0 J ) ⇓ r ∇⋅ J = 0 Questa è l’equazione di continuità nel caso stazionario: ( ) ( ( ) ) Questa è l’equazione di continuità ne caso non stazionario: r ∂ρ ∇⋅ J + = 0 ∂t La dimostrazione di questa equazione è riportata più avanti. Per ora la si applica per determinare le correnti. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 41 IV) equazione di Maxwell Il teorema della circuitazione di Ampere ovvero la sua espressione locale rappresentata dalla quarta equazione di Maxwell può essere adattata al caso non stazionario. Si parte dalla equazione di continuità delle correnti: r ∂ρ ∇⋅ J + = 0 ∂t Sostituendo al posto della densità di carica ρ la sua espressione locale fornita dalla I eq. Di Maxwell si ottiene: r ρ ∇⋅ E = ε r ⇒ ρ = ε∇⋅ E ( ) r v ∂ ∇⋅ E =0 ⇒ ∇⋅ J +ε ∂t Invertendo l’ordine di derivazione come consentito dal teorema di Schwartz: r v ⎛ ∂E ⎞ ∇⋅ J +ε∇⋅ ⎜⎜ ⎟⎟ = 0 ⎝ ∂t ⎠ ⇒ Davide Micheli r ⎛ v ∂E ⎞ ∇⋅ ⎜⎜ J +ε ⎟⎟ = 0 ∂t ⎠ ⎝ Densità di corrente di spostamento Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 42 IV) equazione di Maxwell Confrontando le equazioni nei casi stazionario e non stazionario si vede che la divergenza di una certa quantità vettoriale è sempre nulla: r ∇⋅ J = 0 r ⎛v ∂E ⎞ ⎜ ⎟=0 ∇⋅⎜ J + ε ⎟ ∂ t ⎝ ⎠ • Si deduce che la quantità dentro parentesi è ancora una densità di corrente, data dalla somma di due termini, il primo è la corrente di conduzione e il secondo è chiamato corrente di spostamento è dovuta alla variazione nel tempo del campo elettrico che è nulla nel caso stazionario. • Partendo da questo ragionamento si può sostituire in termine comprensivo della densità di corrente generalizzata nella quarta equazione di Maxwell già vista, ottenendone la generalizzazione al caso non stazionario: IV) r r r v ⎛ v ∂E ⎞ ∂E ∇× B = µ0⎜⎜ J +ε ⎟⎟ = µ0J + µ0ε ∂t ∂t ⎠ ⎝ Davide Micheli IV eq Maxwell Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 43 IV) equazione di Maxwell Integrando entrambi i membri di questa equazione su una superficie S delimitata dalla linea chiusa L si ottiene il teorema della circuitazione di Ampere nel caso non stazionario: r Teorema della r r v r ∂E r ∇ × B ⋅ ds = µ0 ∫ J ⋅ ds + µ0 ∫ ε ⋅ ds = µ0 I conduzione + µ0 I spostamento circuitazione di ∂t S S Ampere ∫( S ) per il teoremadi Stokessi ottiene: r r ∫ B ⋅ dL = µ0 Iconduzione + µ0 I spostamento L Dal teorema della divergenza segue il principio di Kirchoff per le correnti : ∫ S v r v f ⋅ ds = ∫ (∇ ⋅ f )dτ τ = volume definito dalla supericie S τ Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 44 Legge di Hopkinson: circuiti elettrici e magnetici So consideri un tubo di flusso per il campo di induzione magnetica B , e le due r v equazioni: ∫ B ⋅ dl = µNI l r r r Φ(B) = ∫ B ⋅ ds n S S Poiché B è parallelo a dl e a ds allora i rispettivi prodotti scalari forniscono le seguenti: dl ds B r v r r B⋅ dl = B⋅ n dl = Bdl e r r r r r ⎡ Φ⎤ Φ(B) = ∫ B⋅ ds =∫ B⋅ n ds = B∫ ds = BS ⇒ ⎢B = ⎥ ⎣ S⎦ S S S Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 45 Legge di Hopkinson: circuiti elettrici e magnetici Sostituendo nel primo integrale si ottiene: r v 1 Φ ⋅ = = = dl Φ B d l Bdl ∫l ∫l ∫l S ∫l S dl =µNI ⇓ NI = Φ ∫ l 1 dl µS ponendo : F = NI R=∫ si ottinene : l 1 dl µS = Forza magnetotri ce misurata [Ampere spi re ] = Riluttanza magnetica misurata ⎡ Ampere spi re ⎤ ⎢ ⎥ Weber ⎣ ⎦ F = RΦ detta legge di Hopkinson analoga alla V = RI detta legge di Ohm Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 46 Continuità della carica Si consideri l’equazione di Maxwell: r r r ϑE ∇ ∧ B = µ J + µε ϑt Applicando l’operatore divergenza ad entrambi i membri si ottiene: r r r ⎛ ϑE ⎞ ⎟ ∇ ⋅ ∇ ∧ B = ∇ ⋅ ⎜⎜ µ J + µε ϑt ⎟⎠ ⎝ r r ⎛ ϑE ⎞ ⎟ 0 = µ∇ ⋅ J + µε∇ ⋅ ⎜⎜ ⎟ ⎝ ϑt ⎠ ( ) ma la divergenza di un rotore è nulla pertanto L’operazione di divergenza è un’operazione di derivata nello spazio (x,y,z). Il tempo è la quarta variabile indipendente, pertanto è possibile invertire l’ordine di derivazione: r r ϑ 0 = µ∇ ⋅ J + µε ∇ ⋅ E ϑt Davide Micheli ma dalla I) eq. Maxwell Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici r ρ ∇⋅E = ε 47 Continuità della carica dove ρ è la densità di carica misurata in C/m3 l’equazione di continuità della carica: r ϑρ 1 0 = µ∇ ⋅ J + µε ϑt ε ⇒ sostituendo si ottiene r ϑρ ∇⋅ J + =0 ϑt È importante perché completa il SECONDO PRINCIPIO DI KIRCHOFF: la somma delle correnti entranti in un volume chiuso non è uguale a 0; lo è solo se non vi è variazione temporale di carica in questo volume I1 I2 Per comprendere il significato di tale equazione, si consideri un volume τ chiuso da una superficie S, corredato da una serie di conduttori metallici in esso entranti: Davide Micheli S Q=0=costante ? I4 Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici I3 48 Continuità della carica Calcolando l’integrale di volume della divergenza di J si ottiene (per il teorema della divergenza) la somma delle correnti: ∫( τ ) r r r ∇ ⋅ J dτ = ∫ J ⋅ ds =I s Se la corrente arrivasse esclusivamente attraverso i conduttori, integrando ogni volta la densità di corrente nella sezione del conduttore risulterebbe che l’integrale di volume della divergenza di J sarebbe la somma delle correnti uscenti: ∫( τ ) r r r r r r r r r r r ∇ ⋅ J dτ = ∫ J ⋅ ds = ∫ J ⋅ ds1 + ∫ J ⋅ ds2 + ∫ J ⋅ ds3 + ∫ J ⋅ ds4 =I1 + I 2 + I 3 + I 4 = I S S1 S2 S3 S4 a sua volta uguale a “meno” la derivata nel tempo della carica totale ( in quanto l’integrale di volume della densità di carica restituisce la carica totale contenuta all’interno del volume) e questo deriva direttamene dall’equazione di continuità: ∫( τ ) r ∂ ∂Q 4 ⎛ ∂ρ ⎞ = ∑ I i =I ∇ ⋅ J dτ = ∫ ⎜ − ⎟dτ = − ∫ ρ dτ = − ∂t τ ∂t i =1 ∂t ⎠ τ ⎝ Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 49 Continuità della carica Si immagini una sfera dalla quale escano diversi conduttori: Se si integra la relazione precedente su questo volume la corrente è zero, tranne dove ci sono i conduttori. Integrando la densità di corrente attraverso la sezione dei conduttori si ottengono le varie correnti. Domanda: all’interno del volume c’è una carica Q che è 0, o quantomeno costante ? Risposta: Non è affatto detto. Se la carica contenuta in un certo volume è costante, non ci sono complicazioni. Prima di applicare Kirchoff alle correnti, quindi, occorre ricordare che Maxwell afferma che la somma delle correnti è uguale a “meno” la derivata nel tempo della carica, e non afferma che è uguale a zero! ∂Q I = ∑ Ii = − ∂t i =1 4 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 50 Equazione delle onde elettromagnetiche Si consideri un mezzo dielettrico illimitato, isotropo e omogeneo, e tale che il dielettrico sia ovunque elettricamente neutro (assenza di cariche localizzate ρ=0 ; se si tratta di un dielettrico perfetto (e dunque in particolare perfettamente isolante, dotato cioè di resistenza elettrica infinita) sappiamo che è parimenti j=0 (assenza di correnti macrosopiche). Le equazioni di Maxwell nel dielettrico perfetto divengono quindi: I) ∇• E = ρ =0 ε III ) ∇ ∧ E = − II) ∇ • B = 0 ϑB ϑt IV) ∇ ∧ B = µ j + µε ϑE ϑE = µε ϑt ϑt Applichiamo l’operatore rotore alla III di tali equazioni. Ricordando l’identità matematica: ( ) ( ) r r r 2 ∇× ∇× E = ∇ ∇⋅ E − ∇ E Davide Micheli r ρ ma ∇ ⋅ E = = 0 ε Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 51 Equazione delle onde elettromagnetiche si ricava l’equazione delle onde: r r r r ⎛ ∂B ⎞ ∂ 2 ∇ × ∇ × E = −∇ E = ∇ × ⎜⎜ − ⎟⎟ = − ∇ × B ∂t ⎝ ∂t ⎠ ⇓ r r 2 r ∂ ⎛ ∂E ⎞ ∂ E ⎟ = − µε 2 ovvero − ∇ 2 E = − ⎜⎜ µε ⎟ ∂t ⎝ ∂t ⎠ ∂t ( ) ( ) r r ∂E ma ∇ × B = µε ∂t r 2 r ∂ E ∇ 2 E − µε 2 = 0 ∂t Un equazione del tutto analoga vale per B, applicando il rotore alla quarta eq. e confrontando con la derivata temporale della terza. r r ∂ B 2 ∇ B − µε 2 = 0 ∂t 2 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 52 Equazione delle onde elettromagnetiche • Prima di proseguire si ricordano alcune definizioni e nomenclature relative alle onde. • Una funzione f(x,t) rappresenta un’onda di ampiezza costante che si propaga lungo l’asse x se in essa la dipendenza dalla coordinata x e dal tempo t compare solo nella combinazione ε = (x⎯± vt) con v costante positiva. • L’onda si dice progressiva o regressiva a seconda che compare il segno – o il segno +. f ( x, t ) = f ( x m vt ) Tale equazione rappresenta un onda infatti la f(x⎯+ vt) definisce un profilo; tale profilo trasla senza cambiare forma lungo l’asse x con velocità ±v. infatti consideriamo un certo valore ε1 = (x1⎯+ vt1), allora all’istante t2=(t1+∆t) , lo stesso valore ε1 si presenta non più in x1 ma in x2= (x1+ ∆x) purchè ∆x sia legato a ∆t dalla relazione: x1 m vt1 = ( x1 + ∆x ) m v(t1 + ∆t ) = x1 m vt1 + ∆x m v∆t ∆x = ±v ⇒ ∆t ⇓ f ( x2 m vt2 ) = f [( x1 + ∆x ) m (vt1 + v∆t )] = f [x1 m vt1 + ∆x m v∆t ] = = f [x1 m vt1 + (± v∆t m v∆t )] = f [x1 m vt1 + (0)] = f ( x2 m vt2 ) Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 53 Equazione delle onde elettromagnetiche f f ∆x t ε= x⎯+ vt t+ ∆t x • Nella maggior parte dei fenomeni fisici (ad esclusione di una corda vibrante) la propagazione ondosa è un fenomeno tridimensionale. • Si chiama allora fronte d’onda il luogo dei punti in cui, ad un fissato istante, la variabile ε assume lo stesso valore. • Un onda bidimensionale si dice rettilinea o circolare (ad esempio) se i suoi fronti d’onda sono rettilinei o circolari, analogamente un onda tridimensionale si dice piana se i suoi fronti d’onda sono superfici piane; si dice sferica se i suoi fronti d’onda sono superfici sferiche; ecc. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 54 Equazione delle onde elettromagnetiche Per esempio, se considerata come un onda nello spazio la: f ( x, t ) = f ( x m vt ) Rappresenta un onda piana: l’argomento ε, essendo indipendente da y e z, fissati x e t assume infatti lo stesso valore su tutto il piano perpendicolare all’asse x passante per il valore di x considerato. y x Fronte d’onda piano z Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 55 Equazione delle onde elettromagnetiche Se la f(ε) è una funzione periodica del suo argomento, l’onda è detta onda periodica. In particolare sono periodiche le onde sinusoidali, cui per rendere adimensionale l’argomento si da usualmente una delle seguenti espressioni tra loro equivalenti: ⎤ ⎡ ⎥ ⎢ 2π ⎡ 2π ⎛ x − vt ⎞ ⎤ ⎡ 2π ⎛ x ⎞ ⎤ ⎤ ⎡ 2π f ( x, t ) = A sin ⎢ ( x − vt ) + ϕ ⎥ = A sin ⎢ ( x − vt ) + ϕ ⎥ = A sin ⎢ v⎜ ⎟ + ϕ ⎥ = A sin ⎢ ⎜ − t ⎟ + ϕ ⎥ = ⎦ ⎣λ ⎥ ⎢ v ⎣ vT ⎝ v ⎠ ⎦ ⎣ T ⎝v ⎠ ⎦ ⎥⎦ ⎣⎢ f ⎡ ⎛ ⎞ ⎤ ⎜ ⎟ ⎥ ⎢ ⎡ ⎛ x vt ⎞ ⎤ ⎡ ⎛x t ⎞ ⎤ x vt ⎡ 2π ⎤ f ( x, t ) = A sin ⎢ ( x − vt ) + ϕ ⎥ = A sin ⎢2π ⎜ − ⎟ + ϕ ⎥ = A sin ⎢2π ⎜ − ⎟ + ϕ ⎥ = A sin ⎢2π ⎜ − ⎟ + ϕ ⎥ = ⎢ ⎜λ v ⎟ ⎥ ⎣λ ⎦ ⎣ ⎝λ λ ⎠ ⎦ ⎣ ⎝λ T ⎠ ⎦ ⎜ ⎟ ⎢⎣ ⎝ f ⎠ ⎥⎦ ⎡ ⎤ ⎢ ⎥ 2π 2π ⎡ 2π ⎤ ⎡ 2π ⎤ f ( x, t ) = A sin ⎢ ( x − vt ) + ϕ ⎥ = A sin ⎢ x − vt + ϕ ⎥ = A sin ⎢kx − vt + ϕ ⎥ = A sin[kx − 2πft + ϕ ] = A sin[kx − ωt + ϕ ] v λ λ λ ⎣ ⎦ ⎣ ⎦ ⎢ ⎥ ⎢⎣ ⎥⎦ f dove ϕ = fase iniziale dell'onda ε = kx − ωt + ϕ = fase dell'onda Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 56 Equazione delle onde elettromagnetiche Un onda periodica è tale sia nella variabile x che nella variabile t. Il periodo temporale T e quello spaziale λ sono legati dalla relazione: v= λ T = λf = λ ω ω = 2π k Per come è stata definita, la velocità ovvero, la velocità di un qualunque fronte d’onda, non è altro che la velocità con cui si muove la fase dell’onda. dove : ω = 2πf = f = 1/ T k= 2π λ 2π T è la pulsazione Tale velocità è appunto detta velocità di fase è la frequenza è il numero d' onda λ è la lunghezza d' onda ∆x = ±v ∆t è la velocità di fase d' onda Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 57 Onde elettromagnetiche piane L’equazione delle onde è una equazione differenziale alle derivate parziali; come tale le sue soluzioni sono determinate a meno di funzioni arbitrarie, che possono essere ricavate solo imponendo le condizioni al contorno e le condizioni iniziali. La configurazione cui corrisponde l’espressione più semplice per le soluzioni è una configurazione piana (esempio ortogonale all’asse x). In questo caso (caso di onda piana) tutte le componenti dei campi E e B sono indipendenti da y e da z: Ad ogni istante, E e B hanno lo stesso valore in tutti i punti di ogni piano ortogonale all’asse x. y r r ∂ E 2 ∇ E − µε 2 = 0 ∂t 2 x z r r ∂ B 2 ∇ B − µε 2 = 0 ∂t 2 Fronte d’onda piano Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 58 Onde elettromagnetiche piane Fisicamente, questa condizione non si verifica mai esattamente nella pratica; tuttavia ad essa ci si approssima in molti casi (approssimazione di onda piana) in particolare quando si sia interessati ad una porzione di spazio piccola, molto lontana dalla sorgente (approssimazione di sorgente puntiforme). Dal momento che tutte le componenti dei campi E e B sono indipendenti da y e da z tutte le derivate dei campi rispetto ad y e z sono nulle ed il laplaciano si riduce alla sola derivata seconda rispetto ad x. Ciascuna delle sei componenti del campo elettromagnetico E e B soddisfa la stessa equazione; del tipo equazione di d’Alambert): 2 f ∂ ∇ 2 f − µε 2 = 0 ∂t 2 2 2 2 f f f f ∂ ∂ ∂ ∂ dove ∇ 2 f = 2 + 2 + 2 = 2 ∂x ∂z ∂y ∂x Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 59 Onde elettromagnetiche piane La soluzione generale di questa equazione è del tipo: ϕ (x, t ) = f1 (x − vt ) + f 2 (x + vt ) con : v= 1 µε Dove f1 ef f2 sono due funzioni arbitrarie che ammettono derivata seconda rispetto all’argomento ε = x±vt, cioè la soluzione generale è la somma di un onda progressiva e di un onda regressiva propagantesi con velocità v lungo l’asse x. Se ci troviamo nel vuoto, la velocità v delle onde elettromagnetiche viene indicata con c: c= 1 µ0ε 0 Davide Micheli ≅ 2,998 ⋅108 m / s Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 60 Onde elettromagnetiche piane In un dielettrico perfetto qualunque, avremo: v= 1 µε = 1 1 µ0ε 0 µrε r Il rapporto: n= ≅ c µrε r m/ s c v fra la velocità della luce nel vuoto e la velocità della luce nel mezzo materiale trasparente è detto indice di rifrazione di quel materiale; poiché in un dielettrico perfetto la permeabilità magnetica relativa è µr=1 allora segue che: 1 c n= = v µ0ε 0 1 1 µ0ε 0 µrε r Davide Micheli = µ r ε r = 1⋅ ε r = ε r Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 61 Onde elettromagnetiche piane Ricaviamo ulteriori proprietà delle onde elettromagnetiche piane utilizzando le equazioni di Maxwell cui devono soddisfare. Ricordiamo che tutte le componenti dei campi sono indipendenti da y e z e dunque sono nulle le rispettive derivate parziali rispetto a y e z : I) II ) III ) r ∇⋅E = 0 v ∇⋅B = 0 ⇒ ⇒ v r ∂B ∇×E = − ∂t ∂E y ˆi ⎛⎜ ∂ E z − ⎜ ∂y ∂z ⎝ ⎞ ⎟⎟ + ⎠ ∂E x ∂E x ∂E y ∂E z =0 =0 ⇒ + + ∂x ∂y ∂z ∂x ∂B x ∂B y ∂B z ∂B x + + =0 ⇒ =0 ∂x ∂z ∂x ∂y ˆj iˆ kˆ ∂B y ∂ ∂ ∂ ∂B ˆj − ∂B z kˆ ⇒ = − x iˆ − ∂x ∂y ∂z ∂t ∂t ∂t Ex E y Ez ∂E ˆj ⎛⎜ ∂ E x − ∂ E z ⎞⎟ + kˆ ⎛⎜ y − ∂ E x ⎜ ∂x ∂x ⎠ ∂y ⎝ ∂z ⎝ [a ] [b ] ⎞ ∂B x ˆ ∂B y ˆ ∂B z ˆ ⎟⎟ = − ∂t i − ∂t j − ∂ t k ⎠ ∂E ∂B y ˆi (0 − 0 ) + ˆj ⎛⎜ 0 − ∂E z ⎞⎟ + kˆ ⎛⎜ y − 0 ⎞⎟ = − ∂B x iˆ − ˆj − ∂B z kˆ ⎜ ∂x ⎟ ∂x ⎠ ∂t ∂t ∂t ⎝ ⎝ ⎠ Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 62 Onde elettromagnetiche piane Ricaviamo ulteriori proprietà delle onde elettromagnetiche piane utilizzando le equazioni di Maxwell cui devono soddisfare. Ricordiamo che tutte le componenti dei campi sono indipendenti da y e z e dunque sono nulle le rispettive derivate parziali rispetto a y e z : III ) IV ) v r ∂B ∇× E = − ∂t r v ∂E ∇ × B = µε ∂t ⇒ ∂Bx ⎧ = 0 ⎪ ∂t ⎪ ∂E ∂By ⎪ z =− ⎨− ∂t ⎪ ∂x ⎪ ∂E y = − ∂Bz ⎪⎩ ∂x ∂t ∂Ex ⎧ = 0 ⎪ ∂t ⎪ ∂B ∂E y ⎪ ⇒ ⎨ z = − µε ∂t ⎪ ∂x ⎪ ∂By = µε ∂Ez ⎪⎩ ∂x ∂t Davide Micheli [c]⎫⎪ ⎪ [d]⎪⎬ ⎪ [e]⎪⎪ ⎭ [f ]⎫⎪ ⎪ [g]⎪⎬ ⎪ [h ]⎪⎪ ⎭ Dalla [a] e [f] e dalla [b] e [c] vediamo che Ex e Bx sono costanti nel tempo ed uniformi nello spazio. Esse pertanto non contribuiscono al fenomeno della propagazione del campo, in altri termini le onde elettromagnetiche sono puramente trasversali, la componente longitudinale parallela alla direzione di propagazione non contribuisce alla propagazione stessa. Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 63 Onde elettromagnetiche piane Ricaviamo ulteriori proprietà delle onde elettromagnetiche piane utilizzando le equazioni di Maxwell cui devono soddisfare. Ricordiamo che tutte le componenti dei campi sono indipendenti da y e z e dunque sono nulle le rispettive derivate parziali rispetto a y e z : III ) IV ) v r ∂B ∇× E = − ∂t r v ∂E ∇ × B = µε ∂t ⇒ ∂Bx ⎧ ⎪0 = ∂t ⎪ ∂E ∂By ⎪ z =− ⎨− ∂t ⎪ ∂x ⎪ ∂E y = − ∂Bz ⎪⎩ ∂x ∂t ∂Ex ⎧ 0 = ⎪ ∂t ⎪ ∂B ∂E y ⎪ z ⇒ ⎨ = −µε ∂t ⎪ ∂x ⎪ ∂By = µε ∂Ez ⎪⎩ ∂x ∂t Davide Micheli [c]⎫⎪ ⎪ [d]⎪⎬ ⎪ [e]⎪⎪ ⎭ [f ]⎫⎪ Dalla [d] e [e] e dalla [g] e [h] vediamo che se l’onda ha una componente Ey deve avere anche una componente Bz (e viceversa); e se ha una componente Ez deve avere anche una componente By (e viceversa) ⎪ [g]⎪⎬ ⎪ [h ]⎪⎪ ⎭ Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 64 Onde elettromagnetiche piane: polarizzazione Per la linearità delle equazioni di Maxwell, ogni combinazione lineare di soluzioni è soluzione; e se si sovrappongono due soluzioni, una con E diretto secondo l’asse y ed una con E diretto secondo l’asse z, si può ottenere qualunque soluzione (con e E diretto in una direzione n qualunque del piano yz), eventualmente variabile con x e t: n=n(x,t). Non si ha dunque alcuna perdita di generalità se si considera un onda il cui campo E sia orientato in direzione fissa ad esempio secondo l’asse y(Ez=0): una tale onda si dice possedere polarizzazione piana o lineare ( secondo l‘asse y). La più generale delle onde potrà essere ottenuta come sovrapposizione di un onda polarizzata secondo y e di un onda polarizzata secondo z. y Ey Ey x Bz x Bz z Fronte d’onda piano Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 65 Onde elettromagnetiche piane Se Ez=0 le relazioni [d] e [h] divengono: III ) IV ) v r ∂B ∇× E = − ∂t r v ∂E ∇ × B = µε ∂t ⇒ ∂Bx ⎧ = 0 ⎪ ∂t ⎪ ∂By ⎪ = − 0 ⎨ ∂t ⎪ ⎪ ∂E y = − ∂Bz ⎪⎩ ∂x ∂t ∂Ex ⎧ = 0 ⎪ ∂t ⎪ ∂B ∂E y ⎪ ⇒ ⎨ z = − µε ∂t ⎪ ∂x ⎪ ∂By = 0 ⎪⎩ ∂x Davide Micheli [c]⎫⎪ ⎪ [d]⎪⎬ ⎪ [e]⎪⎪ ⎭ [f ] ⎫⎪ ⎪ [g]⎪⎬ ⎪ [h ]⎪⎪ ⎭ Dunque la componente By non dipende ne da x ne da t: essa è uniforme e costante, così come già visto per Ex e Bx Se il campo elettrico è diretto secondo y, il campo magnetico è diretto secondo z: in un onda elettromagnetica, campo elettrico e magnetico sono fra loro ortogonali (oltrechè trasversali, cioè ortogonali alla direzione di propagazione) Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 66 Onde elettromagnetiche piane Se Ez=0 dalle relazioni [e] e [g] si ha:: ⎧ ∂Bx ⎪0 = ∂t ⎪ ∂By ⎪ ⎨0 = − ∂t ⎪ ⎪ ∂Ey = − ∂Bz ⎪⎩ ∂x ∂t III ) v r ∂B ∇× E = − ∂t IV ) ∂Ex ⎧ = 0 ⎪ ∂t r ⎪ v ∂Ey ∂E ⎪ ∂Bz ∇ × B = µε ⇒ ⎨ = −µε ∂t ∂t ⎪ ∂x ⎪ ∂By = 0 ⎪⎩ ∂x ⇒ [c]⎫⎪ ⎪ [d]⎪⎬ ⎪ [e]⎪⎪ ⎭ [f ] ⎫⎪ ⎪ [g]⎪⎬ ⎪ [h]⎪⎪ ⎭ Le relazioni [e] e [g] contengono una rilevante informazione concernente le ampiezze relative dei campi E e B. Ricordando infatti che E e B sono vettori diretti rispettivamente come y e come z allora ponendo ε =(x⎯+ vt) si ha: E y = E y ( x m vt ) = E y (ε ) Bz = Bz ( x m vt ) = Bz (ε ) L’equazione [e] diviene pertanto: ∂E y ∂E y ∂ε ∂E y = = 1 ∂x ∂ε ∂x ∂ε e Davide Micheli ∂Bz ∂B ∂ε ∂B =- z = - z (m v ) ∂t ∂ε ∂t ∂ε ⇒ Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici ∂E y ∂ε = ±v ∂Bz ∂ε 67 Onde elettromagnetiche piane La precedente è una equazione differenziale ordinaria del primo ordine, che integrata per quadratura restituisce Ey= ±vBz+cost; dove la costante può essere posta uguale a zero: r r r E = B×v E 1 =v= B µε Ricordando che E è diretto secondo y e B secondo z, allora il modulo del rapporto Ey/Bz, rappresenta il rapporto dei moduli E e B di E e B. Tenuto conto di ciò, e del risultato più sopra stabilito a proposito delle direzioni relative di E e B e v, possiamo sintetizzare i risultati da noi ottenuti a proposito dei campi E e B in un onda piana nelle relazioni: Ey Bz = ±v La seconda viene usualmente espressa in termini di E e di H anziché in termini di E e B. Sostituendo in essa B=µH si ha: E µ = =Z H ε Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 68 Onde elettromagnetiche piane La quantità Z ha le dimensioni di una impedenza e viene detta impedenza caratteristica del materiale µ E = =Z ε H Nel caso di onde elettromagnetiche nel vuoto l’impedenza caratteristica vale: µ0 E = = Z 0 = 377 ε0 H ⎡ V/m ⎤ ⎡ V ⎤ ⎢⎣ A/m ⎥⎦ = ⎢⎣ A ⎥⎦ = [Ω] In un onda piana non solo il campo elettrico ed il campo magnetico devono essere ortogonali, ma devono essere in fase ed inoltre il loro rapporto non dipende dalla frequenza, ma dipende esclusivamente da µ e ε, cioè da come è fatto il mezzo in cui l’onda si sta propagando. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 69 Unità logaritmiche Applicazione ai segnali radioelettrici Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione Materiali conduttori e dielttrici radio, 70 Unità Logaritmiche per esprimere le potenze L’unità adimensionale dB esprime il rapporto in maniera logaritmica tra due grandezze, per esempio per i livelli di potenza P(W); di solito si sceglie un riferimento: ⎛P⎞ dB = 10 Log ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ P0 ⎠ Usando misure di tensione è necessario tenere conto dell’impedenza attraverso cui ciascuna tensione viene misurata: ⎛V2 ⎜ ⎛P⎞ 10Log⎜⎜ ⎟⎟ = 10Log⎜⎜ R2 V0 ⎝ P0 ⎠ ⎜⎜ ⎝ R0 ⇓ ⎞ ⎟ ⎟ = 20Log⎛⎜ V ⎞⎟ + 10Log⎛⎜ R ⎞⎟ = ⎜R ⎟ ⎜V ⎟ ⎟ 0 ⎠ ⎝ ⎝ 0⎠ ⎟⎟ ⎠ ⎛P⎞ ⎛V ⎞ 10Log⎜⎜ ⎟⎟ = 20Log⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ P0 ⎠ ⎝ V0 ⎠ Davide Micheli se : R = R0 Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 71 Unità Logaritmiche dBm e dBµV Considerando come grandezze di riferimento le seguenti: P0 = 1 [mW ] V0 = 1 [µV ] ⎛ P[W ] ⎞ P[dBmW ] = P[dBm ] = 10Log⎜⎜ −3 ⎟⎟ = 10Log(P[W ]) + 10Log 103 = ⎝ 10 [W ] ⎠ ( ) = 10Log(P[W ]) + 30Log(10) = 10Log(P[W ]) + 30 dove : 10Log(P[W ]) = P[dBW ] ⎛ V ⎞ P[dBµV ] = 20Log⎜⎜ −6 ⎟⎟ = 20Log(V ) + 20Log 106 = ⎝ 10 [V ] ⎠ ( ) = 20Log(V ) + 120Log(10) = 20Log(V ) + 120 dove : 20Log(V ) = P[dBV ] Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 72 Unità Logaritmiche dBm e dBµV Le relazioni reciproche sono : P[dBm ] − 30 = 10Log(P[W ]) 10 = 10 ( P [dBm ]−30 Log P [W ]10 P[W ] = 10 ( P[dBm ]−30 )1 / 10 ) = P[W ]10 = 10 P [dBm ]−30 10 = 10 P [dBm ] −3 10 = P [dBm ] 10 10 103 P[dBµV ] − 120 = 20Log(V ) 10 [ ] P dBµV −120 = 10 Log (V )20 (P[dBµV ]−120)1 / 20 P[V ] = 10 [ = 10 Davide Micheli ] P dBµV −120 20 [ = 10 P dBµV 20 [ P dBµV ] 10 20 −6 10 = 106 ] Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 73 Unità Logaritmiche: passaggio da dBµV a dBm V2 da : P = R ⇒ V = PR ⎛ PR ⎞ ⎛ V ⎞ 1/ 2 P[dBµV ] = 20Log⎜ −6 ⎟ = 20Log⎜⎜ −6 ⎟⎟ = 20Log(PR) + 20Log 106 ⎝ 10 ⎠ ⎝ 10 ⎠ ( ) = 10Log(PR) + 120 = 10Log(P[W ]) + 10Log(R ) + 120 = ⎛ P[W ]⋅10−3 ⎞ ⎛ P[W ] ⎞ −3 ⎟ ( ) ( ) = 10Log⎜⎜ + + = 10 120 10 + 10 + 120 + 10 ( 10 ) Log R Log Log R Log ⎜ ⎟ −3 −3 ⎟ ⎝ 10 ⎠ ⎝ 10 ⎠ = P[dBm] + 10Log(R ) + 120 − 30 se R = 50Ω allora si ottiene: P[dBµV ] = P[dBm] + 10Log(50) + 120 − 30 = P[dBm] + 17 + 120 − 30 ⇓ P[dBµV ] = P[dBm] + 107 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 74 Unità Logaritmiche: passaggio da dBµV a dBµV/m È necessario introdurre il fattore di antenna K pertanto considerando un onda incidente su un antenna collegata ad un carico zL come in figura si ha: Dipolo Ei (µV/m) zL(Ω) VL(µV) Carico Ei campo elettrico incidente VL tensione ai morsetti di antenna chiusa su un carico specifico Per definizione l’Antenna Factor (AF) che si misura in [m-1] è dato da: AF = Ei VL [m ] -1 ⇒ ( −1 AF dBm ⇓ ( ) ⎛ Ei [µV / m] ⎞ ⎟ = Ei [dBµV / m] − VL [dBµV ] = 20Log⎜⎜ ⎟ [ ] µ V V L ⎝ ⎠ Ei [dBµV / m] = VL [dBµV ] + AF dBm−1 Davide Micheli ) Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 75 Unità Logaritmiche: passaggio da dBm a dBµV/m Il passaggio è immediato utilizzando le relazioni già viste: ( Ei [dBµV / m] = P[dBm] + 107 + AF dBm−1 10 10 Ei [dBµV / m ] ⎛⎡ V ⎤⎞ ⎜ ⎢ −6 ⎥ ⎟ Log ⎜ ⎣ 10 ⎦ ⎟ ⎜ m ⎟ ⎜ ⎟ ⎝ ⎠ = 10 ⎛⎡ V ⎤⎞ ⎜ ⎢ −6 ⎥ ⎟ 20 Log ⎜ ⎣ 10 ⎦ ⎟ ⎜ m ⎟ ⎟ ⎜ ⎠ ⎝ = 10 ) ( P [dBm]+107+ AF dBm−1 ) 20 20 ⎛⎡ V ⎤⎞ ⎜ ⎢ −6 ⎥ ⎟ 10 ⎦ ⎟ ⎣ P [dBm]+107+ AF (dBm−1 ) ⎜ = = 10 ⎜ m ⎟ ⎜ ⎟ ⎝ ⎠ ⎡ V ⎤ P [dBm]+107+ AF (dBm−1 ) ⎢⎣10−6 ⎥⎦ −1 1 / 20 = 10 P[dBm]+107+ AF (dBm ) = 10 m 20 ( ) Ei [V / m] = 10−6 ⋅10 Davide Micheli ( P [dBm]+107+ AF dBm−1 20 ) Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 76 Unità Logaritmiche: passaggio da dBm a dBµV/m Alla relazione precedente si arriva anche mediante i seguenti passaggi: sia δ è la densità di potenza generata dall’antenna trasmittente in un punto a distanza d δ= Pt × Gt 4×π × d 2 In condizioni di campo lontano cioè per un onda piana tale densità di potenza è anche uguale a: δ= E2 η •η è l’impedenza caratteristica del vuoto, •λ è la lunghezza d’onda del segnale utile, •Pr è la potenza ricevuta dal ricevitore nel punto considerato (W), •Gr è il guadagno del ricevitore, •freq è la frequenza in Hz moltiplicando la densità di potenza per l’area efficace dell’antenna ricevente si ottiene si ottiene la potenza ricevuta: Pr = δ × Aeff . Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 77 Unità Logaritmiche: passaggio da dBm a dBµV/m si sa che l’area efficace di un’antenna è legata al suo guadagno attraverso la seguente relazione: Aeff . λ2 = × Gr 4 ×π sostituendo tale valore nell’espressione della potenza ricevuta si ha E2 λ2 λ2 Pr = δ × × Gr = × × Gr 4×π η 4×π invertendo la relazione si ottiene: η × Pr× 4 × π Er = λ 2 × Gr Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 78 Unità Logaritmiche: passaggio da dBm a dBµV/m Dal momento che esiste una relazione che lega l’Antenna Factor al guadagno si può scrivere: AF = η 4π λ2 RradiazioneGRX ⇒ GRX = sostituendo GRX nell' espressione del E= η ⋅ Pr⋅ 4π η ⋅ Pr⋅ 4 ⋅ π = = 2 η 4π λ ⋅ Gr λ2 ⋅ 2 λ Rradiazione AF 2 = AF Pr⋅ Rradiazione η 4π λ2 Rradiazione AF 2 campo elettrico si ha : Pr 1 = Rradiazione AF 2 ⎡ W ⋅V / A ⎤ ⎡ V ⋅ A ⋅V / A ⎤ miurato in ⎢ ⎥=⎢ ⎥ = [V / m] m m ⎣ ⎦ ⎣ ⎦ ⎡V / 10−6 ⎤ ⎡ µV ⎤ AF Pr⋅ Rradiazione E⎢ E = = ⎥ ⎢ ⎥ 10−6 ⎣ m ⎦ ⎣ m ⎦ ⎧ ⎡V / 10−6 ⎤ ⎫ AF Pr⋅ Rradiazione = Log 20 Log ⎨ E ⎢ 20 ⎥⎬ −6 10 m ⎣ ⎦ ⎩ ⎭ Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 79 Unità Logaritmiche: passaggio da dBm a dBµV/m E[dBµV / m] = 20Log( AF ) + 10Log(Pr[W ]) + 10Log( Rradiazione) + 20Log106 = 10−3 = 20Log( AF ) + 10Log(Pr[W ] ⋅ −3 ) + 10Log( Rradiazione) + 120 = 10 = 20Log( AF ) + P[dBm] + 10Log(10−3 ) + 10Log( Rradiazione) + 120 = = 20Log( AF ) + P[dBm] − 30 + 10Log(50) + 120 = = 20Log( AF ) + P[dBm] + 107 [ ] = AF dBm−1 + P[dBm] + 107 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 80 Tratta radio Una trasmissione radio può essere schematizzata mediante i seguenti blocchi fondamentali: TRATTA RADIO G1 Mu Mo AF AL1 Tx G2 AL2 Rx De Mu A0 A AT Mu: Mo: T: R: De: multiplex modulatore RF trasmettitore ricevitore demodulatore AT: attenuazione complessiva di tratta hertziana A: attenuazione di tratta A0: attenuazione fondamentale di trasmissione AL: attenuazione delle connessioni di antenna AF: attenuazione aggiuntiva di fading G1,2: guadagno di antenna Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 81 Tratta radio: trasmissione in spazio libero Per la parte radio, l’attenuazione complessiva di tratta hertziana si trova mediante la seguente: AT = A0 −(G1 −G2 ) + AL1 + AL2 + AF (dB) La parte di tratta che comprende antenna trasmittente ed antenna ricevente caratterizza la trasmissione nello spazio che ipotizziamo essere “spazio libero” ricevitore trasmettitore WTA Tx(A) r WRB ) (B x R ΘB,ФB ΘA,ФA WTA: potenza trasmessa in ingresso all’antenna A WTB: potenza ricevuta in uscita dall’antenna B G(Θ,Ф): guadango delle antenne rispetto alla direzione di massima radiazione Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 82 Tratta radio: trasmissione in spazio libero Su suppongono soddisfatte le seguenti ipotesi: – – – Campo lontano (cioè distanza r > 2d2/λ con d=dimensione maggiore lineare dell’antenna) Adattamento dei carichi ( in quanto si vuole il max trasferimento di potenza senza effetti di potenza riflessa) Adattamento di polarizzazione (per evitare perdite di potenza dovute a polarizzazione diversa delle tra trasmissione e ricezione) PB = [ WTA G A(ΘA ,ΦA ) 2 4π r WRB = PB ⋅ Aeff B (Θ ] densità di potenza W/m 2 ricevuta a distanza " r" da A potenza [W ] ai morsetti dalla antenna B B ,ΦB ) dalla relazione che lega area efficace al guadagno di antenna si ha : Aeff B (Θ B ,ΦB ) = GB (ΘB ,ΦB ) 4π λ2 di conseguenza la potenza ricevuta ai morsetti dell' antenna B è : WRB = PB ⋅ GB (ΘB ,ΦB ) 4π GB (ΘB ,ΦB ) 2 WTA GA λ λ = ⋅ 4π r 2 (ΘA,ΦA ) 4π 2 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 83 Tratta radio: attenuazione fondamentale di tratta Pertanto si ottiene l’equazione di FRIIS: 2 WRB ⎛ λ ⎞ ⎟⎟ GA(ΘA,ΦA )GB(ΘB,ΦB ) = ⎜⎜ WTA ⎝ 4π r ⎠ l’attenuazione fondamentale di tratta A0 di spazio libero è: 2 W ⎛ 4π rf ⎞ 1 A0 = TA = ⎜ ⎟ WRB ⎝ c ⎠ GAGB 2 WTA ⎛ rc⎞ 1 ⎜ ⎟ A0 = = WRB ⎜⎝ f ⎟⎠ Aeff A Aeff B per antenneadapertural'areaeffettivaè Aeff = η⋅ Ageometrica 0.5≤ η ≤ 0.75 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 84 Tratta radio: attenuazione fondamentale di tratta Esprimendo l’equazione di Friis in decibel si ottiene: ⎛ λ ⎞ ⎟⎟ + G A(Θ A ,Φ A ) (dB ) + GB (ΘB ,ΦB ) ( dB ) = ∆W ( dB ) = WRB ( dBm) − WTA (dBm) = 2 ⋅10 Log ⎜⎜ ⎝ 4π r ⎠ ⎛c⎞ = 2 ⋅10 Log ⎜⎜ ⎟⎟ − 2 ⋅10 Log (4π r ) + G A(ΘA ,Φ A ) ( dB ) + GB (ΘB ,ΦB ) (dB ) = ⎝f ⎠ = 20 Log (c ) − 20 Log ( f ) − 20 Log (4π ) + 20 Log (r ) + G A(Θ A ,Φ A ) ( dB ) + GB (ΘB ,ΦB ) (dB ) = ≅ 147,6 − 20 Log ( f ) + 20 Log (r ) + G A(Θ A ,Φ A ) ( dB ) + GB (ΘB ,ΦB ) (dB ) con : r ≡ [m] f ≡ [Hz ] Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 85 Tratta radio: attenuazione fondamentale di tratta In condizioni reali all’attenuazione fondamentale di tratta A0 va aggiunta l’attenuazione dovuta a fading (evanescenza) AF : A = A0 + AF (dB) Davide Micheli riflessione ⎫ ⎧ ⎪ ⎪ rifrazione ⎪ ⎪ con : AF ⎨ difrazioneda ostacoli⎬ ⎪ ⎪ assorbimento ⎪ depolarizzazione ⎪ ⎭ ⎩ Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 86 Ionosfera Note sulla propagazione dei segnali radio Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione Materiali conduttori e dielttrici radio, 87 ionosfera La ionosfera è uno strato (con caratteristiche dispersive per i segnali radio) dell’atmosfera localizzato nella regione compresa tra 70Km e 1000 Km sopra la superficie terrestre. Tale strato è così chiamato a causa dell’elevato numero di elettroni liberi e di molecole ionizzate (cariche positivamente) formatesi a causa della radiazione proveniente dal sole; tali particelle finiscono per ricombinarsi, con velocità di ricombinazione tanto maggiore quanto più è denso il gas ionizzato. Il risultato è all’equilibrio, la presenza di un certo numero di elettroni liberi e ioni. All’aumentare della densità dell’atmosfera, penetrando quest’ultima a partire dalle quote più elevate, la densità di ionizzazione N (numero di elettroni liberi per metro cubo) aumenta fino a raggiungere un massimo per poi diminuire, sia per la diminuzione dell’intensità delle radiazioni dovuta all’assorbimento nell’attraversare l’atmosfera, sia per l’aumento della velocità di ricombinazione provocato dalla maggiore densità atmosferica. La regione in cui il valore di N è apprezzabile è detta appunto ionosfera. La densità di ionizzazione N in funzione della quota non presenta un solo massimo ma più massimi relativi in corrispondenza dei quali si dice esistere uno strato ionosferico Sia la quota che i valori dei massimi di N, come il loro numero, dipendono da vari fattori, come la latitudine, l’ora del giorno, la stagione, il ciclo solare (con periodo di 11 anni). Si può comunque stabilire l’esistenza durante il giorno di almeno quattro strati: strato D(h=80 Km), strato E (h=110 Km), strato F1 (h=220 Km), strato F2(h=300 Km) Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 88 Propagazione ionosferica Si assumano le seguenti ipotesi: Plasma: Particelle negative: Particelle positive: Particelle neutre: è costituito da un insieme di particelle cariche e neutre; cariche + e cariche – ; elettroni prodotti per ionizzazione dalla radiazione ultravioletta , dai raggi X del sole e dai raggi cosmici atomi ionizzati atomi non ionizzati La ionosfera è caratterizzata dalla densità N di elettroni liberi in funzione dell’altezza sul livello del mare. Viene studiata per strati (C,D,E,F1,F2): •Quota elevata: la radiazione ionizzante è elevata, il gas è molto rarefatto (il valore di N è basso) •Quota intermedia: vi è il migliore rapporto radiazione pressione atmosferica (il valore di N è massimo) •Quota bassa: radiazione minima ( N diminuisce) Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 89 Propagazione di un onda E.M. nel plasma Si assume un modello FLUIDODINAMICO: il plasma non più visto come un insieme discreto di particelle, ma un continuo di particelle caratterizzato da grandezze medie (N: numero di particelle per unità di volume) Ipotesi: 1. Plasma freddo: cioè si trascurano gli effetti della pressione; 2. Assenza di attrito: non vi sono perdite dovute a collisioni, il tal caso la costante dielettrica ε è reale, altrimenti dovremmo considerare un coefficiente che tiene conto del numero di collisioni per unità di volume e per unità di tempo e la costante dielettrica ε sarebbe complessa com ein un mezzo con perdite. 3. Forze trascurabili: gravità, in quanto le forze di tipo elettrico sulle cariche stesse dovuta alla presenza dell’onda E.M nel plasma è sicuramente molto più grande rispetto alla forza di gravità che agisce sulla carica stessa. Inoltre si trascura la mutua attrazione tra le cariche, nel senso che si suppongono sufficientemente lontane da trascurare questo tipo di forza columbiana. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 90 Propagazione di un onda E.M. nel plasma 1. Solo gli elettroni si muovono: cioè gli ioni positivi molto più pesanti non si muovono sotto l’effetto del campo E.M. infatti il rapporto tra massa di un protone e di un elettrone è 1836. Una molecola essendo costituita da tanti protoni e neutroni è sicuramente più pesante rispetto all’elettrone stesso ed allora l’accellerazione che subisce un elettrone sarà ordini di grandezza più elevata rispetto a quella subita dalla molecola stessa, tale da considerare praticamente ferme le molecole rispetto all’elettrone stesso. mprotone 1.67⋅10−27 Kg = =1836 −31 melettrone 9.1⋅10 Kg Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 91 Caratterizzazione del plasma Si considerino le seguenti: • N cariche per unità di volume • q carica della particella velocità della particella • v • m massa della particella • Nq densità di carica • j=NqV densità di corrente [C] [m/s] [Kg] [C/m3] [A/m2] : elettroni messi in movimento dalla presenza delle onde ettromagnetiche e pertanto il fenomeno è quantificabile tramite una densità di corrente. • Nm densità di massa delle particelle [Kg/m3] Consideriamo la terza e quarta v equazione di Maxwell: v ∂H III ) ∇ × E = − µ 0 ∂t r r r v ∂E ∂E ∇ × H = j + ε0 = Nq V + ε 0 ∂t ∂t IV ) Consideriamo la legge di Newton cioè forza uguale massa per accelerazione: ( ) r r r v v d NmV F= = Nq E + µ0V × H → densità di dt ( Davide Micheli ) forza di Lorenz Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 92 Caratterizzazione del plasma Consideriamo l’equazione di continuità della carica che non è utilizzata ma è riportata per completezza: ( ) r ∂ρ r ∂Nq = ∇ ⋅ NqV + ∇⋅ J + =0 ∂t ∂t Sono equazioni non lineari in N,V,H !!! Nel senso che vi sono prodotti di variabili dipendenti, ad esempio H è moltiplicato per la velocità che a sua volta dipende dal cmpo e.m. indotto dall’onda esterna. per risolvere tali equazioni si può ricorrere ad una linearizzazione facendo l’ipotesi di piccoli segnali ovvero ad una situazione di equilibrio con piccole variazioni dovute all’interazione del plasma con il campo elettromagnetico E.M. Sostanzialmente il criterio di linearizzazione si basa su uno sviluppo in serie di queste grandezze: Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 93 Caratterizzazione del plasma N0 ∆N è la densità media di particelle in assenza di campo elettromangetico è la perturbazione dovuta alla presenza del campo elettromagnetico Lo stesso per le altre grandezze: N → N 0 + ∆N r r r V → V0 + ∆ V v v v H → H 0 + ∆H con : N 0 = densità media delle particelle ; con : V0 = eventuale velocità impressa da un movimento iniziale delle cariche; v con : H 0 = campo magnetico statico impresso ( campo magnetico terrestre ); Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 94 Caratterizzazione del plasma Segue che sostituendo i termini alle variazioni si possono semplificare in quanto sono piccoli rispetto agli altri; supponiamo inoltre che siamo in uno stato di quiete cioè che non ci sia velocità di dirift delle particelle cioè V0=0 e che H0 sia il campo magnetico terrestre costante: r r r r r r r r NV ≅ ( N 0 + ∆N ) V0 + ∆V = N 0V0 + N 0 ∆V + ∆N V0 + ∆N ∆V ≅ N 0 ∆V v v v v N E ≅ N 0 E + ∆N E ≅ N 0 E r v r r r r v v NV × H = N 0rV0 + N 0 ∆V + ∆ r N Vv0 + ∆N ∆rV ×v H 0 + ∆H r = v v N 0Vr0 × H 0 + N 0 ∆Vr × H 0 + ∆N Vr0 × H 0 + ∆N∆V r× H 0 + v v v v N 0V0 r× ∆H + N 0 ∆V × ∆H + ∆NV0 × ∆H + ∆N∆V × ∆H v ≅ N 0 ∆V × H 0 con v N 0 , H 0 costanti in tutto lo spazio r V0 = 0 r ∆N , ∆V piccole variazioni ( ) ( )( Davide Micheli ) Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 95 Caratterizzazione del plasma Inoltre dall’ipotesi di linearizzazione risulta che la variazione di V funzione dello spazio e del tempo si riduce ad una funzione solo del tempo: v r V = V ( x, y, z, t ) v ⇓v v v v v dV ∂V ∂V ∂V ∂V ∂V = + Vx + Vy + Vz ≅ ∂y ∂z ∂t dt ∂t ∂x Trascurabile per linearizzazione Alla luce della linearizzazione le equazioni dell’interazione Campo-Plasma sono: r r r v r r v v ∂H ∂E ∂E ∂E ∇× H = j + ε0 = NqV + ε 0 = N 0 q∆V + ε 0 III ) ∇ × E = − µ0 IV ) ∂t ∂t ∂t ∂t r r r r v d NmV d ( N 0 + ∆N )m V0 + ∆V N m ⋅ d ∆V F= = = 0 = dt dt dt r r v r r v r r v = Nq E + µ0V × H = N 0 q E + µ0 ∆V × H 0 = N 0 qE + qN 0 µ0 ∆V × H 0 ( ) ( ( ( ) ( Davide Micheli )) ( ) ) Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 96 Caratterizzazione del plasma Rapportandoci ai fasori per un onda sinusoidale, ovvero ricordando che : d jωt e = jω ⋅ e jωt dt Allora le equazioni dell’interazione Campo-Plasma sono: v v v ∂H III ) ∇ × E = − µ 0 = − jωµ0 H ∂t r r r r v ∂E IV ) ∇ × H = N 0 q∆V + ε 0 = N 0 q∆V + jωε 0 E ∂t Legge di Newton ) r r r v jω m∆V = qE + qµ 0 ∆V × H 0 Dalla eq di Newton si ricava ∆V che sostituito nelle altre equazioni dei rotori permette di ricavare E e H. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 97 Caratterizzazione del plasma Ipotesi : r r B B H 0 = 0 = 0 zˆ µ0 µ0 Cioè il campo magnetico terrestre è costante ed è diretto lungo l’asse z; segue che: Legge di Newton ) r r r v r r qE = jω m∆V − qµ0 ∆V × H 0 = jω m∆V + qB0 zˆ × ∆V Annotazione: ⎡ xˆ yˆ zˆ ⎤ ⎡0 −1 0⎤ ⎡∆Vx ⎤ r ⎢ ⎥ zˆ ×∆V = ⎢ 0 0 1 ⎥ = xˆ(− ∆Vy ) + yˆ(∆Vx ) = [xˆ yˆ zˆ]⋅ ⎢⎢1 0 0⎥⎥ ⋅ ⎢⎢∆Vy ⎥⎥ ⎢∆Vx ∆Vy ∆Vz ⎥ ⎢⎣0 0 0⎥⎦ ⎢⎣∆Vz ⎥⎦ ⎣ ⎦ Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 98 Caratterizzazione del plasma Segue che la legge di Newton può essere riscritta come: ⎡1 0 0⎤ ⎡ ∆Vx ⎤ ⎡ Ex ⎤ q ⎢⎢ E y ⎥⎥ = jω m ⎢⎢0 1 0⎥⎥ ⎢⎢∆V y ⎥⎥ + qB0 [xˆ ⎢⎣0 0 1⎥⎦ ⎢⎣ ∆Vz ⎥⎦ ⎢⎣ E z ⎥⎦ yˆ ⎡0 − 1 0⎤ ⎡ ∆Vx ⎤ zˆ ]⋅ ⎢⎢1 0 0⎥⎥ ⋅ ⎢⎢∆V y ⎥⎥ ⎢⎣0 0 0⎥⎦ ⎢⎣ ∆Vz ⎥⎦ ⎧ ⎡0 −1 0⎤⎫ ⎡∆Vx ⎤ ⎡1 0 0⎤ ⎪⎢ ⎥ ⎪ ⎥ ⎢ ⎥ ⎢ ⎥ ⎢ ˆ ˆ ˆ [ ] q⎢Ey ⎥ = ⎨ jω m⎢0 1 0⎥ + qB0 x y z ⋅ ⎢1 0 0⎥⎬⋅ ⎢∆Vy ⎥ = ⎢⎣0 0 0⎥⎦⎪⎭ ⎢⎣∆Vz ⎥⎦ ⎢⎣0 0 1⎥⎦ ⎢⎣Ez ⎥⎦ ⎪⎩ Ovvero:⎡Ex ⎤ 0 ⎤ ⎡ 0 − qB0 0⎤⎫ ⎡∆Vx ⎤ ⎡Ex ⎤ ⎧⎡ jω m 0 ⎪⎢ ⎪⎢ ⎥ ⎢ ⎥ ⎥ ⎢ ⎥ q⎢Ey ⎥ = ⎨⎢ 0 jω m 0 ⎥ + ⎢qB0 0 0⎥⎬⋅ ⎢∆Vy ⎥ = ⎢⎣Ez ⎥⎦ ⎪⎩⎢⎣ 0 0 jω m⎥⎦ ⎢⎣ 0 0 0⎥⎦⎪⎭ ⎢⎣∆Vz ⎥⎦ Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 99 Caratterizzazione del plasma Segue che la legge di Newton può essere riscritta come: ⎡ Ex ⎤ ⎡ jω m − qB0 q ⎢⎢ E y ⎥⎥ = ⎢⎢ qB0 jω m ⎢⎣ Ez ⎥⎦ ⎢⎣ 0 0 0 ⎤ ⎡∆Vx ⎤ ⎡∆Vx ⎤ ⎡ jω m − qB0 0 ⎥⎥ ⋅ ⎢⎢∆Vy ⎥⎥ ⇒ ⎢⎢∆Vy ⎥⎥ = ⎢⎢ qB0 jω m jω m⎥⎦ ⎢⎣ ∆Vz ⎥⎦ ⎢⎣ ∆Vz ⎥⎦ ⎢⎣ 0 0 −1 0 ⎤ ⎡ Ex ⎤ 0 ⎥⎥ q ⎢⎢ E y ⎥⎥ jω m⎥⎦ ⎢⎣ Ez ⎥⎦ r v −1 ∆V = q[A] E Ovvero: Annotazione: ⎡a ⎢b ⎢ ⎢⎣ 0 ⎡a ⎢b ⎢ ⎢⎣ 0 −b a 0 −b a 0 0⎤ 0 ⎥⎥ a ⎥⎦ −1 ⎡ a2 1 ⎢ = 3 ⋅ − ab 2 ⎢ a + ab ⎢ 0 ⎣ ⎡ 1 −1 ⎢ 0⎤ ⎢ b 1 ⎥ ⋅ ⎢− 0⎥ = 2 ⎛ b ⎞ ⎢ a a ⎜⎜1 + 2 ⎟⎟ ⎢ a ⎥⎦ ⎝ a ⎠ ⎢ 0 ⎣ −b a2 0 − ⎡ a2 ⎤ 1 ⎢ ⎥ ⋅ − ab 0 ⎥= ⎢ 2 ⎛ b ⎞ a 2 + b 2 ⎥⎦ a 3 ⎜⎜1 + 2 ⎟⎟ ⎢⎣ 0 ⎝ a ⎠ ⎤ 0 ⎥ ⎥ 0 ⎥ con : a = jωm ⎥ 2 b ⎥ 1+ 2 ⎥ a ⎦ 0 b a 1 0 Davide Micheli −b a2 0 ⎤ ⎥ 0 ⎥ a 2 + b 2 ⎥⎦ 0 b = qB0 Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici ω b qB0 = =−j c ω a jω m 100 Caratterizzazione del plasma qB0 ωc = m La quantità : è la pulsazione di ciclotrone Alla luce delle annotazioni fatte il vettore velocità diviene: r v −1 ∆V = q[A] E ⎡∆Vx ⎤ ⎡ jω m − qB0 ⎢∆V ⎥ = q ⎢ qB ⎢ y⎥ ⎢ 0 jω m ⎢⎣∆Vz ⎥⎦ ⎢⎣ 0 0 ⎡ ⎢ 1 −1 ⎢ 0 ⎤ ⎡Ex ⎤ ⎢ ωc 1 ⎥ ⎢ ⎥ j 0 ⎥ ⎢ Ey ⎥ = q 2 ⎢ ⎛ ⎛ ωc ⎞ ⎞ ⎢ ω ⎥ ⎢ ⎥ jω m⎦ ⎣ Ez ⎦ jω m⎜1− ⎜ ⎟ ⎟ ⎢ ⎜ ⎝ω⎠ ⎟ ⎝ ⎠⎢ 0 ⎣ Davide Micheli −j ωc ω 1 0 Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici ⎤ ⎥ 0 ⎥ ⎡ Ex ⎤ ⎥ ⎢ ⎥ 0 ⎥ ⋅ ⎢ Ey ⎥ ⎥ ⎢E ⎥ 2 ⎛ ⎛ ωc ⎞ ⎞⎥ ⎣ z ⎦ ⎜1− ⎜ ⎟ ⎟ ⎜ ⎝ ω ⎠ ⎟⎥ ⎝ ⎠⎦ 101 Caratterizzazione del plasma Poiché dalle eq di Maxwell si ha: r r v IV ) ∇ × H = N 0 q∆V + jωε 0 E Allora sostituendo il termine trovato per la velocità si ottiene: ⎤ ⎡ ⎥ ⎢ 1 − j ωc 0 ⎥ ⎢ ω r v ⎥ r ⎢ ωc N0q2 IV) ∇× H = jωε0E − j j 1 0 ⎥⋅ E 2 ⎢ ⎛ ⎛ ωc ⎞ ⎞ ⎢ ω ⎥ 2 ω m⎜1−⎜ ⎟ ⎟ ⎢ ⎛ ⎛ ωc ⎞ ⎞⎥ ⎜ ⎝ω⎠ ⎟ ⎜1−⎜ ⎟ ⎟ 0 ⎠⎢ 0 ⎝ ⎜ ⎝ ω ⎠ ⎟⎥ ⎝ ⎠⎦ ⎣ Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 102 Caratterizzazione del plasma Allora sostituendo il termine trovato per la velocità si ottiene: ⎡ ⎢ 1 N0q 2 ⎢ ⎡1 0 0⎤ 2 r v ω mε 0 ⎢ ωc IV ) ∇ × H = jωε 0 ⎢⎢0 1 0⎥⎥ E − jωε 0 ⎢j ⎛ ⎛ ωc ⎞ 2 ⎞ ⎢ ω ⎜1 − ⎜ ⎟ ⎟ ⎢⎣0 0 1⎥⎦ ⎜ ⎝ ω ⎠ ⎟⎢ ⎝ ⎠⎢ 0 ⎣ ⎡ 2 N q 0 ⎢ ω 2 mε 0 ⎢ ⎢ 1− ⎛ 2 ⎞ ω ⎞ ⎛ ⎢ ⎜1 − ⎜ c ⎟ ⎟ ⎜ ⎝ω⎠ ⎟ ⎢ ⎝ ⎠ ⎢ 2 N0q ⎢ ⎢ ω 2 mε 0 ωc = jωε 0 ⎢− j 2 ⎢ ⎛⎜ ⎛ ωc ⎞ ⎞⎟ ω ⎢ ⎜1 − ⎜⎝ ω ⎟⎠ ⎟ ⎠ ⎢ ⎝ ⎢ ⎢ ⎢ 0 ⎢ ⎢ ⎣⎢ Davide Micheli j N0q 2 ω 2 mε 0 ωc ⎛ ⎛ ωc ⎞ 2 ⎞ ω ⎜1 − ⎜ ⎟ ⎟ ⎜ ⎝ω⎠ ⎟ ⎝ ⎠ 1− N0q 2 ω 2 mε 0 ⎛ ⎛ ωc ⎞ 2 ⎞ ⎜1 − ⎜ ⎟ ⎟ ⎜ ⎝ω⎠ ⎟ ⎝ ⎠ 0 ω −j c ω 1 0 ⎤ ⎥ 0 ⎥ ⎥ r 0 ⎥⋅E ⎥ ⎛ ⎛ ωc ⎞ 2 ⎞⎥ ⎜1 − ⎜ ⎟ ⎟ ⎜ ⎝ ω ⎠ ⎟⎥ ⎠⎦ ⎝ ⎤ ⎥ ⎥ 0 ⎥ ⎥ ⎥ ⎥ ⎥ ⎥ r 0 ⎥⋅E ⎥ ⎥ ⎥ 2 N0q ⎥ 2 ω 2 mε 0 ⎛⎜ ⎛ ωc ⎞ ⎞⎟⎥ 1− 1− ⎜ ⎟ ⎥ 2 ⎜ ⎛ ⎛ ωc ⎞ ⎞ ⎝ ⎝ ω ⎠ ⎟⎠⎥ ⎜1 − ⎜ ⎟ ⎟ ⎥ ⎜ ⎝ω⎠ ⎟ ⎝ ⎠ ⎦⎥ Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 103 Caratterizzazione del plasma Ponendo: N0q 2 ωp = mε 0 come la pulsazionedi plasma allora si ha : 2 ⎡ ω ⎛ p⎞ ⎜⎜ ⎟⎟ ⎢ ⎢ 1− ⎝ ω ⎠ 2 ⎢ ⎛ω ⎞ ⎢ 1− ⎜ c ⎟ ⎢ ⎝ω⎠ 2 ⎢ ω ⎛ p⎞ ⎢ ⎜⎜ ⎟⎟ v ω ⎢ ω IV ) ∇ × H = jωε 0 ⎢− j ⎝ ⎠ 2 c ⎢ 1 − ⎛⎜ ωc ⎞⎟ ω ⎢ ⎝ω⎠ ⎢ ⎢ 0 ⎢ ⎢ ⎢ Tensore di permittività ⎢ ⎣ Davide Micheli ⎛ ωp ⎞ ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ω ⎠ 2 ωc j 2 ⎛ ωc ⎞ ω 1− ⎜ ⎟ ⎝ω⎠ 2 ω ⎛ p⎞ ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ω ⎠ 1− ⎛ω ⎞ 1− ⎜ c ⎟ ⎝ω⎠ 2 0 Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici ⎤ ⎥ ⎥ 0 ⎥ ⎥ ⎥ ⎥ ⎥ ⎥ r 0 ⎥⋅E ⎥ ⎥ 2⎥ ⎛ ωp ⎞ ⎥ 1 − ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ω ⎠ ⎥ ⎥ ⎥ ⎥ ⎦ 104 Caratterizzazione del plasma Pertanto l’equazione di Maxwell diviene: r r ~ ∇ × H = jωε 0ε ⋅ E con ε~ tensore di permittività. Gli elementi fuori dalla diagonale principale del tensore permittività non sono nulli e si dimostra in tal caso che il mezzo (plasma) è anisotropo, l’anisotropia nasce dal fatto che vi è la presenza di un campo magnetico esterno quello terrestre. Poste le quantità: ⎛ ωp ⎞ ⎛ ωp ⎞ ⎜⎜ ⎟⎟ ⎜⎜ ⎟⎟ ω⎠ ω ⎠ ωc ⎝ ⎝ ε1 =1− ; ε2 = ; 2 2 ⎛ ωc ⎞ ω ⎛ ωc ⎞ 1−⎜ ⎟ 1−⎜ ⎟ ⎝ω⎠ ⎝ω⎠ 2 Davide Micheli 2 ⎛ ωp ⎞ ε3 =1−⎜⎜ ⎟⎟ ; ⎝ω⎠ 2 Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 105 Caratterizzazione del plasma Allora le equazioni di Maxwell nel plasma divengono: ⎛ ⎡ ε1 ⎜⎢ r r ~ I) ∇ ⋅ D = ∇ ⋅ ε E = ∇ ⋅ ⎜ ⎢ − jε 2 ⎜⎢ 0 ⎝⎣ r r II ) ∇ ⋅ B = ∇ ⋅ H = 0 r r III ) ∇ × E = − jωµ 0 H ⎡ ε1 r IV ) ∇ × H = jωε 0 ⎢⎢ − jε 2 ⎢⎣ 0 Davide Micheli jε 2 ε1 0 jε 2 ε1 0 0⎤ ⎞ r⎟ ⎥ 0 ⎥E⎟ = ρ = 0 ε 3 ⎥⎦ ⎟⎠ 0⎤ r ⎥ 0⎥E ε 3 ⎥⎦ Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 106 Caratterizzazione del plasma Frequenza di ciclotrone: qB 0 ≅ 1 .3 fc = 2π m MHz q = 1 .6 ⋅ 10 −19 C B0 ≅ 0 .46 ⋅ 10 − 4 Wb / m 2 m = 9 .1 ⋅ 10 − 31 Kg (nostra latitudine ) Frequenza di plasma: 1 fp = 2π N0 q 2 ≅ 9 N0 ≅ 10 MHz (se l ' angolo d ' incidenza è di 0°) mε 0 N0 ≅ 1012 elettroni/ m3 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 107 Caratterizzazione del plasma Facendo l’ipotesi di lavorare a frequenze f >> fc il tensore di permittività si può approssimare ad una matrice diagonale in cui tutti i termini sono uguali. L’onda E.M. vede pertanto un mezzo isotropo caratterizzato da una certa frequenza di taglio che è detta frequenza di plamsa ed il tensore di permittività diviene uno scalare che è la costante dielettrica relativa ε. 2 ⎡ ω ⎛ p⎞ ⎜⎜ ⎟⎟ ⎢ ⎢ 1− ⎝ ω ⎠ 2 ⎢ ω ⎛ ⎞ ⎢ 1− ⎜ c ⎟ ⎢ ⎝ω⎠ 2 ⎢ ⎛ ωp ⎞ ⎢ ⎜⎜ ⎟⎟ v ω ⎢ ω IV) ∇× H = jωε0 ⎢− j ⎝ ⎠ 2 c ⎢ 1− ⎛⎜ ωc ⎞⎟ ω ⎢ ⎝ω⎠ ⎢ ⎢ 0 ⎢ ⎢ ⎢ ⎢ ⎣ ⎛ ωp ⎞ ⎜⎜ ⎟⎟ ω ⎠ ωc ⎝ j 2 ⎛ ωc ⎞ ω 1− ⎜ ⎟ ⎝ω⎠ 2 ⎛ ωp ⎞ ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ω⎠ 2 1− ⎛ω ⎞ 1− ⎜ c ⎟ ⎝ω⎠ 2 0 Davide Micheli ⎤ ⎥ 0 ⎥⎥ ⎥ 2 ⎡ ⎤ f ⎛ ⎞ p ⎥ ⎢1− ⎜⎜ ⎟⎟ 0 0 ⎥ ⎥ ⎢ ⎝ f ⎠ ⎥ ⎥ 2 ⎢ ⎥ r fp ⎞ ⎛ ⎥ r 0 ⎥ ⋅ E = jωε0 ⎢ 0 1− ⎜⎜ ⎟⎟ 0 ⎥⋅ E ⎢ ⎥ ⎝ f ⎠ ⎥ 2⎥ ⎢ ⎥ f ⎛ ⎞ p ⎢ 0 0 1− ⎜⎜ ⎟⎟ ⎥ 2⎥ ⎢ ⎛ ωp ⎞ ⎥ f ⎠⎥ ⎝ ⎣ ⎦ 1− ⎜⎜ ⎟⎟ ⎥ ⎝ω⎠ ⎥ ⎥ ⎥ ⎦ Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 108 Caratterizzazione del plasma L’equazione di Maxwell pertanto è: ⎡ ⎛ f p ⎞2 ⎤ r r v IV ) ∇ × H = jωε 0 ⎢1 − ⎜⎜ ⎟⎟ ⎥ E = jωε 0ε r E ⎢⎣ ⎝ f ⎠ ⎥⎦ La costante di fase per la propagazione delle onde piane nel plasma uniforme dipende dalla frequenza in modo non lineare ed il mezzo ionosferico è pertanto dispersivo. β≡ ω u = 2πf 2π 2πf = = 2πf n ε 0 µ0 = 2πf ε r ε 0 µ0 = ω ε µ0 n = β0 n = c 1 λ0 n n ε 0 µ0 ⎛ fp ⎞ = 2πf 1 − ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ f ⎠ 2 ⎛ fp ⎞ ε 0 µ0 = K0 1 − ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ f ⎠ 2 u = velocitàdi fase Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 109 Caratterizzazione del plasma Se f < fp β diviene immaginaria e non si ha propagazione attraverso la ionosfera: l’onda elettromagnetica riflessa dalla ionosfera ritorna a terra attenuata. e− j ( jβ )z = e− βz ⇓ attenuazione del segnalelungo la direzione di propagazione ẑ Se f > fp β diviene reale e l’onda perfora la ionosfera e non rientra a terra: e− j ( β )z = e− jβz ⇓ propagazione del segnalelungo la direzionedi propagazione ẑ Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 110 Caratterizzazione del plasma Se f < fp , l’onda E.M. vede un carico reattivo e viene riflessa, non si tratta di perdite in quanto si è esclusa la presenza di collisioni, la collisione tra elettroni e molecole è un meccanismo di perdita perché l’energia cinetica acquistata viene persa come energia assorbita. Nel caso di riflessione, il rapporto tra campo elettrico e campo magnetico da un impedenza immaginaria, come un una guida d’onda sotto la frequenza di taglio che nella ionosfera è la frequenza di plasma. Se f > fp β diviene reale e l’onda perfora la ionosfera e non rientra a terra: Se f=fp l’indice di rifrazione si annulla è la Velocità di fase tende ad infinito Vfase c= 1 µ0ε0 fplasma Davide Micheli f Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 111 Caratterizzazione del plasma ionosfera Nel caso si voglia sfruttare la riflessione ionosferica allora f < fp. Il grafico è riportato per un onda che viene lanciata verticalmente, normalmente tuttavia l’onda viene lanciata ad una certa inclinazione che è funzione della distanza che si vuole raggiungere. Il lancio obliquo riduce il limite stringente sulla massima frequenza usabile che diviene circa 3 o 4 volte la fp f < fp f > fp Terra Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 112 Caratterizzazione del plasma per le velocità di fase e di gruppo si ha: up = ω = β 2πf ⎛f ⎞ 2πf 1 − ⎜⎜ p ⎟⎟ ⎝ f ⎠ = 2 ε 0 µ0 c ⎛f ⎞ 1 − ⎜⎜ p ⎟⎟ ⎝ f ⎠ 2 and u p = 1 µε = 1 1 µ0ε 0 µrε r =c 1 µrε r = c εr = c n µr = 1 ⎛ω ⎞ 1 − ⎜⎜ p ⎟⎟ 2 ⎛ ωp ⎞ ⎝ω ⎠ =c = c 1 − ⎜⎜ ⎟⎟ 2 2 ⎡ ⎛ ωp ⎞ ⎤ ⎛ ωp ⎞ ⎝ω ⎠ ⎢1 − ⎜⎜ ⎟⎟ ⎥ + ⎜⎜ ⎟⎟ ⎢⎣ ⎝ ω ⎠ ⎥⎦ ⎝ ω ⎠ 2 ug = • • 1 1 c dω = = = 2 2 dβ dβ ⎡ ⎤ ⎡ ωp ⎞ ⎤ ⎛ fp ⎞ ⎛ d d ⎢ ⎢ω 1 − ⎜ ⎟ ⎥ 2πf 1 − ⎜⎜ ⎟⎟ ε 0 µ0 ⎥ dω ⎜ω ⎟ ⎥ ⎥ dω ⎢ dω ⎢ f ⎠ ⎝ ⎝ ⎠ ⎦ ⎣ ⎦ ⎣ La velocità di fase non ha un significato fisico in quanto ad essa non è associato nessun trasporto di energia o contenuto informativo del segnale, dalla formula si nota che può essere anche superiore alla velocità della luce c. La velocità di gruppo non è mai maggiore della velocità della luce ed è con tale velocità che si propaga il segnale associato all’onda E.M. Dall’equazione si nota che all’aumentare di ω la velocità di gruppo ug aumenta. Di conseguenza le frequenze più alte viaggiano più velocemente nella ionosfera. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 113 Caratterizzazione del plasma Ipotesi: 1. Direzione di propagazione lungo l’asse z longitudinale, cioè parallela alla direzione del campo di induzione magnetica esterno B . Le proprietà di propagazione ionosferica vengono rappresentate bene da questa ipotesi. scopo: 1. Determinare la costante di propagazione β cioè vedere come un onda elettromagnetica si propaga all’interno della ionosfera r r − jβz E = Et e r r − jβz H = Ht e con con r Et = Ex xˆ + Ey yˆ r Ht = Hx xˆ + Hy yˆ y Ex dove te ano n i o Fr a p nd o d’ Et Ey z Ex , Ey , Hx , Hy = cost Ht x Davide Micheli Hy Hx Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 114 Caratterizzazione del plasma Sostituendo nelle equazioni di Maxwell si ha: ( ) ( ) r r − jβz ∇× E = ∇× Et e ⎡ xˆ yˆ zˆ ⎤ ⎥ ⎢ r ∂ ∂ ∂ j z − β ⎥ = jβe (Ey xˆ − Ex yˆ ) = jβ Et × zˆ e− jβz =⎢ ∂y ∂z ⎥ ⎢ ∂x ⎢E e− jβz E e− jβz 0 ⎥ y ⎦ ⎣ x ( ) r r ∇× H = jβ Ht × zˆ e− jβz Sostituendo nelle equazioni di Maxwell trovate per il plasma: r r III) ∇× E = − jωµ0H ⎡ ε1 jε2 0 ⎤ r r ⎢ ⎥ IV) ∇× H = jωε0 ⎢− jε2 ε1 0 ⎥ E ⎢⎣ 0 0 ε3 ⎥⎦ Davide Micheli r r − jβz Er = Ert e H = Ht e− jβz Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 115 Caratterizzazione del plasma ( ) r r r − jβ z − jβ z = − j ωµ 0 H t e III ) ∇ × E = j β E t × zˆ e ( ) r r IV ) ∇ × H = j β H t × zˆ e − j β z ⎡ ε1 = j ωε 0 ⎢⎢ − j ε 2 ⎢⎣ 0 jε 2 ε1 0 0⎤ r − jβ z ⎥ 0 ⎥ Ete ε 3 ⎥⎦ Considerando le componenti trasversali ( ONDA T.E.M.) e sostituendo la III nella IV equazione si ha: ( ) ( ωµ ) r −β r ⇒ Ht = Et × zˆ r r III) β Et × zˆ = −ωµ0Ht 0 ⇓ r ⎛ −β r ⎞ ⎡ ε1 jε2 ⎤ r IV) β Ht × zˆ = β ⎜⎜ Et × zˆ × zˆ ⎟⎟ = ωε0 ⎢ Et ⎥ ⎣− jε2 ε1 ⎦ ⎝ ωµ0 ⎠ ( ) ( ) Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 116 Caratterizzazione del plasma IV ) - β 2 ⇓ r ⎡ ε1 2 Et × zˆ × zˆ = ω µ0ε 0 ⎢ ⎣− jε 2 ⇓ [( ) ] r ε1 2⎡ IV ) - β − Et = K0 ⎢ ⎣− jε 2 2 [ ] jε 2 ⎤ r Et ⎥ ε1 ⎦ jε 2 ⎤ r Et ⎥ ε1 ⎦ K0 = ω µ0ε 0 ma ⎡1 0⎤ ⎡β 2 ma lo scalareè β = β ⎢ =⎢ ⎥ ⎣0 1⎦ ⎣ 0 2 2 0⎤ 2⎥ β ⎦ ⇓ ⎡β 2 IV ) ⎢ ⎣0 0 ⎤ r ⎡ K02ε1 E =⎢ 2 2⎥ t jK − β ⎦ 0ε2 ⎣ jK02ε 2 ⎤ r ⎥ Et 2 K 0 ε1 ⎦ ⇓ ⎡β 2 − K02ε1 − jK02ε 2 ⎤ r IV ) ⎢ E =0 2 2 2 ⎥ t β − K 0 ε1 ⎦ ⎣ jK0 ε 2 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 117 Caratterizzazione del plasma Una soluzione mediante gli autovalori della matrice si trova ponendo il determinante della matrice uguale a zero: ⎡β 2 − K02ε1 − jK02ε 2 ⎤ =0 det⎢ 2 2 2 ⎥ β − K 0 ε1 ⎦ ⎣ jK0 ε 2 β 2 − K02ε1 = ± K02ε 2 ⇒ ⇒ (β β 2 = K02 (ε1 ± ε 2 2 −K ε ) − (K ε ) 2 2 0 1 2 2 0 2 =0 ) Pertanto si hanno due possibili costanti di propagazione. ⎧β + = K0 ε1 + ε 2 ⎫ ⎪ ⎪ ⎨ ⎬ ⎪⎩β − = K0 ε1 − ε 2 ⎪⎭ Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 118 Caratterizzazione del plasma Per determinare il tipo di polarizzazione che l’onda che attraversa il plasma ottiene, è sufficiente trovare le relazione tra le componenti trasverse del campo elettrico ovvero gli autovettori della matrice: ⎡β 2 − K02ε1 − jK02ε2 ⎤ r ⎡β 2 − K02ε1 − jK02ε2 ⎤⎡Ex ⎤ =0 IV) ⎢ E =⎢ 2 2 2 ⎥ t 2 2 2 ⎥⎢ ⎥ ⎣ jK0ε2 β − K0ε1⎦ ⎣ jK0ε2 β − K0 ε1⎦⎣Ey ⎦ ⇓ (β ) jK ε E + (β 2 − K02ε1 Ex − jK02ε2Ey = 0 2 0 2 x 2 ) − K02ε1 Ey = 0 Considerando per esempio la prima delle 2 eq. ottenute e sostituendo le due costanti di propagazione β+ e β- trovate si ottiene: (β (β 2 + 2 − ) − K ε )E − K 02ε1 Ex − jK 02ε 2 E y = 0 2 0 1 Davide Micheli x − jK 02ε 2 E y = 0 Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 119 Caratterizzazione del plasma Segue che: β +2 Ex − K02ε1Ex − jK02ε 2 E y = 0 β −2 Ex − K02ε1Ex − jK02ε 2 E y = 0 ⇓ In un caso le componenti 2 2 2 K0 (ε1 + ε 2 )Ex − K0 ε1Ex − jK0 ε 2 E y = 0 del campo sono uguali in ampiezza e sfasate di 90°, K02 (ε1 − ε 2 )Ex − K02ε1Ex − jK02ε 2 E y = 0 nell’altro caso sono uguali ⇓ in ampiezza e sfasate di 2 2 2 2 K0 ε1Ex + K0 ε 2 Ex − K0 ε1Ex − jK0 ε 2 E y = 0 90° K02ε1Ex − K02ε 2 Ex − K02ε1Ex − jK02ε 2 E y = 0 ⇓ Polarizzazione E ⎧ ⎫ 2 2 circolare x + − = ⇒ = K ε E jK ε E 0 j 0 2 y ⎪⎪ 0 2 x ⎪⎪ Ey ⎨ ⎬ Ex 2 2 ⎪− K0 ε 2 Ex − jK0 ε 2 E y = 0 ⇒ = − j⎪ Ey ⎪⎩ ⎪⎭ Pertanto un campo elettromagnetico trasverso che si propaga nel plasma è caratterizzato dall’avere una polarizzazione circolare in un senso o nell’altro a seconda dell’autovalore β con la quale si propaga Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 120 propagazione onda T.E.M. nel Plasma qualitativamente la polarizzazione circolare che vede la rotazione dei vettori campo elettrico E e di quello magnetico H si può immaginare come disegnato: y Ey te no n o pia r F a nd o d’ Hx z x Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 121 Onda polarizzata linearmente nel Plasma Un campo E.M. polarizzato linearmente sul piano z=0 può essere lanciato da un’antenna filiforme. Si supponga che il campo elettrico sia polarizzato su tale piano lungo la direzione x , questo campo può essere visto come la somma di due onde polarizzate circolarmente in modo tale che le due componenti lungo la direzione y si elidano. E0 pertanto si può immaginare come la somma di due vettori controrotanti e tali che la loro composizione vettoriale dia un campo elettrico sempre polarizzato lungo l’asse x con delle componenti orizzontali che si elidono e delle componenti verticali che si sommano lungo la direzione x . r E0 − jβz E0 − jβz ˆ ˆ ˆ ˆ ˆ E = E0 x = (x + jy ) e + (x − jy ) e 2 2 sul piano z = 0 x E0/2 β- E0/2 z β+ y Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 122 Onda polarizzata linearmente nel Plasma Nel plasma ionosferico è stato detto nelle ipotesi iniziali che si considerano solo le cariche rapprentate dagli elettroni q=1.6*10-19 C, 1. quando l’onda elettromagnetica investe la ionosfera, la carica q è sottoposta al campo elettrico Ex, pertanto esisterà una forza di Lorentz che agisce sulla carica nella direzione x del campo: r F = qEx xˆ 2. è presente anche il campo magnetico B0 terrestre, e dal momento che la carica è accellerata ed acquista una veloctà V allora sulla carica stessa si eserciterà anche la forza di Lorentz dovuta al campo magnetico esterno: r1 v r F = qV × B0 che è un forza diretta ortogonalmente sia ad F (prodotta da Ex) sia a B0 , pertanto il movimento risultante sul piano trasverso sarà rotatorio mentre più in generale descriverà una spirale Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 123 Onda polarizzata linearmente nel Plasma x r F = qE x xˆ z B0 r1 v r F = q V × B0 y Moto a spirale lungo l’asse z In un caso la rotazione della carica sarà solidale con la rotazione del campo elettrico in una delle due polarizzazioni, e nell’altro caso sarà controrotante. Prendiamo in considerazione solo il campo magnetico terrestre in quanto nella linearizzazione si è fatta l’ipotesi di piccoli segnali, pertanto le forze di Lorentz dovute al campo magnetico dell’onda incidente sono trascurabili. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 124 Onda polarizzata linearmente nel Plasma Dopo un tratto di lunghezza z=l di cammino percorso dall’onda linearmente polarizzata si ha: r E E E = ( xˆ + jyˆ ) 0 e− jβ −l + (xˆ − jyˆ ) 0 e− jβ +l 2 2 = xˆ dopo un tratto z = l E0 − jβ−l E E E + jyˆ 0 e− jβ−l + xˆ 0 e− jβ+l - jyˆ 0 e− jβ+l = e 2 2 2 2 E0 ⎛ e− jβ−l + e− jβ+l ⎞ E0 ⎛ e− jβ−l − e− jβ+l ⎞ ⎟⎟ = ⎟⎟ + yˆ ⎜⎜ j = xˆ ⎜⎜ 2 ⎝ 1 2 ⎝ 1 ⎠ ⎠ = l j (β+ +β− ) ⎤ E0 − j ( β+ + β− ) 2l ⎡ − jβ−l − jβ+l j ( β + + β− ) 2l − jβ −l − jβ +l 2 = e +e + jyˆ e −e e e ⎢ xˆ e ⎥= 2 ⎣ ⎦ ( ) ( ) l l l l l l − jβ + l + jβ + + jβ − ⎞ − jβ −l + jβ + + jβ − − jβ +l + jβ + + jβ − ⎞⎤ ⎛ E0 − j ( β+ + β− ) 2l ⎡ ⎛ − jβ−l + jβ+ 2l + jβ− 2l 2 2⎟ 2 2 2 2⎟ ⎜e ˆ = e +e + − j y e ⎢ xˆ⎜⎜ e ⎥= ⎟ ⎜ ⎟ 2 ⎢⎣ ⎝ ⎠ ⎝ ⎠⎥⎦ = E0e − j (β+ +β− ) l 2 ⎡ l⎞ l ⎞⎤ ⎛ ⎛ − jΦ1 ˆ ˆ ( ) ( ) [xˆ cos Φ2 − yˆ sin Φ2 ] − − − x cos β β y sin β β = E e ⎜ ⎟ ⎜ ⎟ + − + − 0 ⎢ ⎥ 2⎠ 2 ⎠⎦ ⎝ ⎝ ⎣ Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 125 Onda polarizzata linearmente nel Plasma Dopo un tratto di lunghezza z=l di cammino percorso dall’onda linearmente polarizzata si ha: E0 e − j (β + + β − ) l 2 = E 0 e − jΦ 1 = E 0 e − jβ z l Φ 2 = (β + − β − ) 2 → Φ 1 è il ritardo di fase lungo zˆ varia in funzione della distanza l percorsa Dopo un tratto z=l si ha ancora un onda polarizzata linearmente in quanto le componenti in x e y sono in fase (non compare il j davanti al seno) ma hanno ampiezze differenti date dal valore del coseno e del seno di Ф2 rispettivamente. Il ritardo di fase è la media delle costanti di propagazione per la lunghezza z=l percorsa Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 126 Onda polarizzata linearmente nel Plasma Si è ottenuto che il campo elettromagnetico si trova ad oscillare su un nuovo piano di polarizzazione che forma con l’asse x un angolo pari a: ⎛ Ey θ = arctg ⎜⎜ ⎝ Ex ⎞ ⎧ l ⎫ l ⎟⎟ = arctg ⎨ - tg ⎡⎢ (β + − β − ) ⎤⎥ ⎬ = − (β + − β − ) 2 ⎦⎭ 2 ⎩ ⎣ ⎠ Pertanto l’onda E.M. mentre si propaga lungo z all’interno del plasma ionosferico, cambia il piano di polarizzazione. Tale rotazione che si ha anche in altri mezzi anisotropi come le ferriti, è chiamata Rotazione di Faraday. Tale rotazione non esisterebbe se non fosse presente il campo magnetico terrestre. x E E θ z θ E y Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 127 Onda polarizzata linearmente nel Plasma Conseguenze della Rotazione di Faraday: L’onda polarizzata linearmente si divide in due onde polarizzate circolarmente (raggio ordinario e raggio straordinario) con traiettorie differenti e diversi indici di rifrazione: • • • • • Se il plasma avesse delle proprietà tutte costanti allora l’onda E.M. cambierebbe semplicemente il piano di polarizzazione Purtroppo la ionosfera non è una struttura a densità di carica costante, i due indici di rifrazione e le due costanti di propagazione variano in modo diverso in funzione della quota, come conseguenza l’onda polarizzata linearmente si suddivide in due onde polarizzate circolarmente ognuna della quali subisce un proprio destino Gli indici di rifrazione sono n+ = (ε1+ ε2)0.5 e n- = (ε1- ε2)0.5. Tali indici di rifrazione sono funzione della quota, ovvero si ha una stratificazione dell’indice di rifrazione che provoca la curvatura del raggio singolo, i due raggi hanno cammini e destini differenti in funzione della quota. Di conseguenza l’onda è completamene alterata nella propagazione all’interno della ionosfera e generalmente perde completamente le caratteristiche di polarizzazione lineare L’onda polarizzata linearmente, dopo rifrazione ionosferica presenta in generale una polarizzazione ellittica : Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 128 Onda polarizzata linearmente nel Plasma Conseguenze della Rotazione di Faraday: Raggio ordinario N(h) Raggio straordinario Polarizzazione iniziale lineare Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 129 Onda E.M. nel plasma, condizione di rientro a terra • • • Si vuole analizzare la condizione per il rientro a terra di un onda E.M. lanciata obliquamente, rispetto al piano tangente alla sup. terrestre, nella ionosfera. Si supponga che la ionosfera sia un mezzo stratificato in cui ogni strato è caratterizzato da un indice di rifrazione variabile con la quota. Negli strati bassi dell’atmosfera si suppone un indice di rifrazione unitario, l’indice di rifrazione per gli altri strati, trovato precedentemente è funzione della quota (h) e quindi dello strato preso in considerazione: 2 ⎛ N0q 2 ⎞ ⎜ ⎟ 2 ⎛ fp ⎞ mε 0 ⎟ N0q 2 c N ( h) ⎜ = ε r = 1 − 80.6 2 = 1 − ⎜⎜ ⎟⎟ = 1 − ⎜ = 1− n( h) = ⎟ f mε 0 f 2 v fase f ⎝f ⎠ ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ ⎠ • • • la velocità di fase cresce all’aumentare della densità N0 per ogni frequenza f, l’indice di rifrazione n decresce all’aumentare della densità N0 quando n si annulla l’onda viene riflessa per disadattamento del carico Per ogni quota z a cui corrisponde una certa densità N si ha che maggiore è la frequenza f, più è prossimo ad 1 l’indice di rifrazione n, cioè l’onda elettromagnetica tende a propagarsi come se fosse nel vuoto, cioè perfora la ionosfera. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 130 Onda E.M. nel plasma, condizione di rientro a terra • • Immaginando di inviare un segnale da terra verso il satellite, e supponendo che la traiettoria iniziale sia verticale, allora inizialmente il segnale incontrerà strati dell’atmosfera nei quali N≈0 e quindi la propagazione avverrà come nel vuoto in modo rettilineo. All’aumentare della concentrazione N con la quota, si avrà che la velocità di fase vf cresce ed n decresce, quindi il segnale passa attraverso regioni con indice di rifrazione più piccolo e ciò produce un aumento dell’angolo formato tra la verticale e la direzione di propagazione. L’indice di rifrazione si annulla quando: N0q 2 =1 2 mε 0 f ⇒ f = fp ⇒ n=0 questa esprime la condizione di riflessione del segnale che non si propaga in avanti, di conseguenza per ogni N e quindi per ogni quota z, esiste una frequenza fc o frequenza critica che esprime la massima frequenza che può essere riflessa, per esempio regione D dove N≈103 /cm3 si ha fc=280 KHz regione F dove N≈2x106 /cm3 si ha fc=13 Mhz Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 131 Onda E.M. nel plasma, condizione di rientro a terra • Un modello stratificato di indice di rifrazione è adatto per applicare la legge di Snell, supponendo la propagazione per raggi si ha pertanto: n(h) ⋅ senΦ(h) = n(0) ⋅ senΦ(0) hp : n(0) = 1 ⇓ n(h) ⋅ senΦ(h) = 1⋅ senΦ(0) ⇒ Φ(h) = arcsen Davide Micheli 1⋅ senΦ(0) n( h) Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 132 Onda E.M. nel plasma, condizione di rientro a terra Aumentando la quota h aumenta la densità N di elettroni fino a raggiungere una quota hmax in corrispondenza della quale si ha la massima densità Nmax, dopodichè N tende di nuovo a diminuire. Se N aumenta, allora dalla espressione dell’indice di rifrazione si vede che l’indice di rifrazione n si riduce, cioè si passa da un mezzo più denso ad uno meno denso di conseguenza l’angolo Ф con la verticale aumenta e la traiettoria del raggio si inclina verso il basso. Ф(hn) h Ф(hi) Ф(0) Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 133 Onda E.M. nel plasma, condizione di rientro a terra Si possono analizzare ora due casi: f < fp e f > fp 1) f < fp allora l’onda e.m. vede sempre un carico puramente reattivo e quindi l’onda comunque ritorna verso terra. Il valore dell’indice di rifrazione n(h) pertanto raggiunge sempre il valore zero ad una quota inferiore a quella per cui si ha il massimo valore di N(h)=Nmax cioè n=nmin. Di conseguenza esisterà sicuramente una quota dove il raggio è orizzontale cioè Ф=π/2. L’onda in corrispondenza di tale punto viaggia orizzontalmente per poi rientrare a terra in quanto continuando a salire tale angolo aumenta ancora. Se rientra verso terra un onda lanciata verticalmente a maggior ragione rientra un onda lanciata obliquamente. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 134 Onda E.M. nel plasma, condizione di rientro a terra 2) f >fp Se l’onda fosse lanciata verticalmente perforerebbe la ionosfera. Dal momento che l’onda viene lanciata obliquamente allora la condizione di rientro a terra cioè onda viaggiante orizzontalmente Ф=π/2 deve verificarsi ad una quota minore alla quota dove si raggiunge la massima densità N ovvero il minimo indice di rifrazione n. Infatti in ogni strato l’onda subisce una deflessione in quanto l’indice di rifrazione è via via decrescente, e quindi aumenta l’angolo di propagazione, si hanno i seguenti casi: – Se non raggiungo la propagazione orizzontale prima che n divenga minimo allora in corrispondenza di strati superiori a quello con n minimo, l’angolo di deflessione si riduce di nuovo perché si inverte la tendenza di n, ed in tal caso l’onda non rientra più a terra. nminimo Ф(hn) h Ф(hi) nmassimo Ф(0) Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 135 Onda E.M. nel plasma, condizione di rientro a terra – Se l’onda raggiunge la propagazione orizzontale prima che si raggiunga la quota dello strato con n minimo allora, continuando a salire, l’indice di rifrazione si ridurrebbe ulteriormente perchè lo strato superiore è maggiore densità e quindi l’angolo aumenta ancora e l’onda rientra verso il basso. nminimo Ф(hn) h Ф(hi) Ф(h) aumenta Ф(0) nmassimo modello a raggi delle onde elettromangetiche ed applicazione della legge di Snell Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 136 Onda E.M. nel plasma, condizione di rientro a terra Dalla legge di Snell segue : n(h) ⋅ senΦ(h) = n(0) ⋅ senΦ(0) hp : n(0) = 1 hM deve essere inferiore alla quota per cui n=nmin Φ(hM ) = π / 2 ⇓ n(hM ) ⋅ sen(π / 2) = 1⋅ senΦ(0) ⇓ n(hM ) = senΦ(0) ≥ nmin Essendo nmin pari a: n min fp 81 N max ≅ 1− = 1− 2 2 f f Davide Micheli ⇒ sen Φ (0) ≥ 1 − Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici fp f 2 137 Onda E.M. nel plasma, condizione di rientro a terra: massima frequenza usabile La massima frequenza usabile è pari a: senΦ(0) ≥ 1 − cos Φ(0) ≥ 2 fp f 2 fp f ⇒ 2 ⇒ sen Φ(0) ≥ 1 − 2 f max ≤ fp f fp cos Φ(0) 2 2 ⇒ 1 - sen Φ(0) ≥ 2 fp f2 = Maximum Usable Frequency La frequenza di lavoro deve essere minore della fmax al fine di ottenere il rientro a terra. La fmax dipende dalla frequenza di plasma e dall’angolo di incidenza, quando l’angolo di incidenza è nullo la massima frequenza usabile diviene minore di quella di plasma, qualora invece l’onda e.m. incida obliquamente la frequenza usabile può essere maggiore della frequenza di plasma Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 138 Onda E.M. nel plasma, condizione di rientro a terra: massima frequenza usabile La frequenza di lavoro deve essere la più elevata possibile per : – – – ridurre le perdite Ridurre la dispersione Ridurre l’anisotropia che dipende dalla frequenza di ciclotrone, pertanto più la frequenza è maggiore della frequenza di ciclotrone tanto più ridotta è l’anisotropia del plasma. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 139 Onda E.M. nel plasma, condizione di rientro a terra: massima frequenza usabile: esempio di onda radente Si supponga di lanciare un onda elettromagnetica tangenzialmente rispetto alla superficie terrestre; Si deve tenere presente la curvatura della superficie terrestre; Si supponga che la stratificazione ionosferica sia concentrica rispetto alla curvatura terrestre L’angolo di incidenza è formato tra la direzione di propagazione dell’onda e la verticale della terra e vale: Ф r = (r + h )sen Φ = (6370 Km + 300 Km )sen Φ Tx 90 ⇓ ⎛ r ⎞ Φ = arcsen ⎜ ⎟ ≅ 73 ° ⇒ ⎝r+h⎠ MUF = fp cos Φ arcoT x R x = 2 ⋅ α ⋅ r = 2 ⋅ (180 − 90 − Φ ) ⋅ r ≅ 2 ⋅ (180 − 90 − 73 ° ) ⋅ 6370 = 4000 Km Davide Micheli ≅ 3 .5 f p Rx r+h r α Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 140 Onda E.M. nel plasma, condizione di rientro a terra: massima frequenza usabile: esempio di onda radente Questo è il motivo perché Marconi fu fortunato nel suo esperimento di comunicazione tra l’Inghilterra e l’isola di terranova: lavorò a frequenze sufficientemente basse per sfruttare questo fenomeno di rifrazione ionosferica. La cosa non sarebbe avvenuta se avesse utilizzato delle frequenze dell’ordine di quelle usate da Hertz nei suoi esperimenti in cui dimostro la veridicità delle equazioni di Maxwell verificando l’esistenza delle onde elettromagnetiche. L’esperimento di Marconi getto in subbuglio il mondo scientifico di allora in quanto Hertz aveva dimostrato che l’onda elettromangetica esisteva e si propagava in linea retta; Marconi con il suo esperimento mostrò che le onde elettromagnetiche apparentemente seguivano la superficie terrestre in quanto lanciate con un certo angolo erano arrivate, seguendo la ionosfera in un altro punto della terra rispettando la curvatura terrestre invece di proseguire in modo rettilineo. Heaviside fu uno dei primi a supporre che ci fosse qualche cosa nell’atmosfera che spiegasse il comportamento delle onde elettromagnetiche che vi si propagavano Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 141 Onda E.M. nel plasma, ionogrammi Può essere comodo definire anziché una curvatura ad opera della rifrazione degli strati della ionosfera, una curvatura dovuta alla riflessione totale degli strati. Senza ulteriormente approfondire tale metodo di calcolo di tratta, si mette tuttavia in evidenza la possibilità di definire l’altezza virtuale di ogni strato. Si immagini di lanciare l’onda verticalmente con angolo Ф=0° allora se τg è il tempo di ritardo di gruppo, la quota virtuale hvirt e la densità degli elettroni N(hvirt) si determina nel modo sotto: c ⋅τ g c ⋅τ g c ⋅τ g = hvirt = = 2 cos(Φ 0 ) 2 cos(0) 2 ⇓ fp fp M .U .F = = = fp cos(Φ 0 ) cos(0) ⇓ f p ≅ 9 N (hvirt ) ⇓ ⎛ fp ⎞ N (hvirt ) ≅ ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ 9 ⎠ Davide Micheli 2 Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 142 Onda E.M. nel plasma, ionogrammi Utilizzando varie frequenza da lanciare verticalmente si può risalire dal tempo di ritardo τg di riflessione per ogni frequenza, corrispondenti alla quota alla quale si trovano gli strati riflettenti. Dal momento che oltre la frequenza di plasma l’onda perfora la ionosfera e non rientra più a terra, allora è possibile determinare la frequenza di plasma come la massima frequenza trasmessa oltre la quale il segnale non è più ricevuto a terra. Una volta nota fp si può poi studiare la densità N di elettroni presenti nei vari strati della ionosfera (ionogrammi) In tale studio si fa l’ipotesi che la velocità di propagazione nella ionosfera sia pari a quella della luce nel vuoto “c”, in realtà tale velocità è più bassa. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 143 Ionospheres The vertical structure of the Earth ionosphere. The figure shows the main source of ionizing radiation at each layer (D, E, F1,F2), the main ionized species and the plasma density n. Max density Typical temperatures of the ionospheric plasma: E=KT=0.1 -- 0.3 eV T=0.1 x 11600=1600 K Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 144 Vertical Incidence Soundings (Ionograms) • • • • Ionograms are recorded tracings of reflected high frequency radio pulses generated by an ionosonde. Unique relationships exist between the sounding frequency and the ionization densities which can reflect it. As the sounder sweeps from lower to higher frequencies, the signal rises above the noise of commercial radio sources and records the return signal reflected from the different layers of the ionosphere. These echoes form characteristic patterns of "traces" that comprise the ionogram. Radio pulses travel more slowly within the ionosphere than in free space, therefore, the apparent or "virtual" height is recorded instead of a true height. For frequencies approaching the level of maximum plasma frequency in a layer, the virtual height tends to infinity, because the pulse crosses the ionosphere and does not come back. The frequencies at which this occurs are called the critical frequencies Characteristic values of virtual heights (designated as h'E, h'F1, and h'F2, etc.) and critical frequencies (designated as foE, foF1, and foF2, etc.) of each layer are scaled, manually or by computer, from these ionograms. Typically, an ionosonde station obtains one ionogram recording every 15 minutes.. The resulting numerical values, along with the original ionograms and station reports, are archived at five World Data Centers (WDCs) for Ionosphere. The National Geophysical Data Center (NGDC), which is co-located with the World Data Center for Solar-Terrestrial Physics, Boulder (WDC for STP, Boulder), has assembled some 40,000 station-months of scaled digital Ionospheric vertical incidence parameters from about 130 sites worldwide and offers them on CD-ROM Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 145 Definition of the Ionospheric Regions (Structures) For convenience, we divide the Ionosphere into four broad regions called D, E, F, and topside. These regions may be further divided into several regularly occurring layers, such as F1 or F2. •D-Region: The region between about 75 and 95km above the Earth in which the (relatively weak) ionization is mainly responsible for absorption of high-frequency radio waves. •E-Region: The region between about 95 and 150km above the Earth that marks the height of the regular daytime Elayer. Other subdivisions, isolating separate layers of irregular occurrence within this region, are also labeled with an E prefix, such as the thick layer, E2, and a highly variable thin layer, Sporadic E. Ions in this region are mainly O2+. •F-Region: The region above about 150km in which the important reflecting layer, F2, is found. Other layers in this region are also described using the prefix F, such as a temperate-latitude regular stratification, F1, and a low-latitude, semi-regular stratification, F1.5. Ions in the lower part of the F-layer are mainly NO+ and are predominantly O+ in the upper part. The F-layer is the region of primary interest to radio communications. •Topside: This part of the Ionosphere starts at the height of the maximum density of the F2 layer of the Ionosphere and extends upward with decreasing density to a transition height where O+ ions become less numerous than H+ and He+. The transition height varies but seldom drops below 500km at night or 800km in the daytime, although it may lie as high as 1100km. Above the transition height, the weak ionization has little influence on radio signals. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 146 ionograms Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 147 ionograms Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 148 Ionosfera ritardo di propagazione nei segnali GPS Da Maxwell si ha nel caso di segnali sinusoidali si ha: E.M. nel plasma ionosferico ρ I) ∇• E = ε II) ∇ • B = 0 ϑB III ) ∇ ∧ E = − = -jωµ H ϑt ϑE IV) ∇ ∧ B = µ j + µε = µ j + jωµε E ϑt ϑ jωt ϑ jωt dove e = jω ⋅ e ⇒ = jω ϑt ϑt ⇓ ϑE ∇ ∧ H = j +ε = j + jωε E ϑt l’equazione del moto per un elettrone libero è: r r r F = ma = qE + qu × B r ⎧ F = forza a cui e soggetta la particella in moto ⎫ ⎪ q = − 1.6 ⋅ 10 −19 Coulomb carica elettrone ⎪ ⎪⎪ m = 9 .1 ⋅ 10 − 31 Kg massa elettrone ⎪⎪ con : ⎨ ⎬ u = velocità della particella ⎪ ⎪ = E campo elettrico ⎪r ⎪ ⎪⎩ B = campo di induzione magnetica ⎪⎭ Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 149 Ionosfera ritardo di propagazione nei segnali GPS Si consideri un gas ionizzato o plasma in cui si propaghi un onda piana di pulsazione ω polarizzata circolarmente. Trascurando l’effetto del campo magnetico terrestre, cosa possibile facendo l’approssimazione di propagazione QL (quasi longitudinale) ovvero propagazione parallela al campo magnetico terrestre, allora l’equazione del moto per un elettrone libero si semplifica e diviene dipendente dal solo campo elettrico: r r r du ma = m = jω u m = qE dt r q E ⇒ u= m jω Se N è il numero di elettroni per metro cubo (densità di elettroni), si ha dunque la seguente densità di corrente J: q E Nq 2 E J = Nq u = Nq = m jω m jω Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 150 Ionosfera ritardo di propagazione nei segnali GPS La IV eq di Maxwell diviene allora: ⎛ Nq2 1 ⎞ ⎛ Nq2 1 ⎞ Nq2 E ~E ⎟ ⎜ ⎟ + jωε 0 E = jωε 0 ⎜⎜1 + = − E j ωε 1 E = j ωε ε IV) ∇ ∧ H = j + jωε 0 E = r 0 0 2 ⎟ ⎜ mε ω 2 ⎟ m ε m jω ( ) j ω 0 0 ⎝ ⎠ ⎝ ⎠ ε 0 = 8.86 ⋅10−12 [Farad / m] = c.dielettrica vuoto ε~r = tensore di permittività (è una matrice che indica un mezzo anisotropo) Definita la frequenza di ciclotrone fc e la frequenza di plasma fp come: fc = qB0 2π m f c = 1.3 1 fp = 2π f p = 10 con : q = 1.6 ⋅10 -19 B0 = 0.46 ⋅10 − 4 m = 9.1 ⋅10 −31 [C ] [Wb / m ] 2 [Kg ] (alla nostra latitudine) [MHz ] Nq 2 ≅9 N mε 0 con N = 1012 [e − / m3 ] [MHz ] Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 151 Ionosfera ritardo di propagazione nei segnali GPS Se la frequenza f è maggiore di fc allora il tensore di permettività (matrice) diviene uno scalare dipendente dalla frequenza, ed il plasma da mezzo anisotropo diventa un mezzo isotropo: ⎛ 1 Nq ⎜ 2 ⎜ 2π mε 0 Nq 1 ε~r = ε r = 1 − 1 = − ⎜ mε 0 ω 2 f ⎜ ⎜ ⎝ 2 2 ⎞ ⎟ 2 ⎡⎛ q ⎞ 2 1 ⎤ N ⎟ ⎛ fp ⎞ N ⎟ ⎜ 1 1 = 1 − 80 . 6 = − = − ⎟ ⎢⎜ ⎥ 2 ⎟ 2 ⎜ f ⎟ π ε 2 m f f ⎝ ⎠ ⎢ ⎥ ⎠ ⎝ 0 ⎟ ⎣ ⎦ ⎟ ⎠ l’indice di rifrazione è pertanto: n = ε r = 1− 80.6 N N ≅ 1 − 81 f2 f2 Il plasma ionosferico è dunque un mezzo dispersivo con indice di rifrazione n variabile con la frequenza la frequenza di plasma è appunto quella frequenza per cui l’indice di rifrazione si annulla: [ ] f p ≅ 81N = 9 N ≅ 9 1012 e − / m 3 ≈ 10 MHz Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 152 Ionosfera ritardo di propagazione nei segnali GPS L’indice di rifrazione n può essere espresso come si è visto: n = ε r = 1 − 80.6 N f2 ⇔ n 2 = 1 − X = 1 − 80.6 ⋅ N f2 dove N è la densità di elettroni. Nel caso dell’approssimazione QL (Quasi Longitidinal) X << 1, quindi si può assumere ( primo termine dello sviluppo in serie ): np ≅ 1− X N = 1 − 40.3 ⋅ 2 2 f Allora la differenza di percorso dovuto a ritardo ionosferico è ottenuta da: ricevitore ∆R phase iono ricevitore 40.3 ⋅ N (n p −1)dr = ∫ (1 − = −1)dr = 2 ∫ f Satellite Satellite 3 ricevitore ricevitore 40.3 ⋅ N elettroni/ m 40.3 40.3 elettroni/ m3 = ∫ − dr = − 2 ∫ N dr = − 2 TEC 2 f f Satellite f Satellite Davide Micheli elettroni/ m3 Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 153 Ionosfera ritardo di propagazione nei segnali GPS dove N è la densità di elettroni (e-/m3), e TEC (Totale Electron Content) è il contenuto di elettroni in una colonna di sezione pari a 1 m2 In realtà andrebbe considerato il ritardo di gruppo con il corrispondente indice di rifrazione di gruppo ng , si dimostra che questo è: X N ng = 1 + = 1 + 40.3 ⋅ 2 2 f Quindi la differenza di percorso risulta: gruppo ∆Riono = 40.3 (TEC ) 2 f Che si traduce in una variazione di fase data da 2π 2πf − 7 (TEC ) ∆φ = ∆R ⋅ β = ∆R ⋅ = ∆R ⋅ = 8.44 ⋅10 ⋅ λ c f Davide Micheli rad Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 154 Ionosfera ritardo di propagazione nei segnali GPS L’errore di distanza dovuto all’effetto ionosferico è preponderante rispetto a quello troposferico ed è dell’ordine dei 10 m sulla misura di distanza. L’attraversamento della ionosfera da parte del segnale GPS comporta sullo pseudorange basato sulla correlazione di codici, un ritardo di gruppo, mentre le misure di fase sono caratterizzate da un anticipo di fase. In entrambi i casi si rappresenta il ritardo ionosferico come una correzione della misura di distanza che va sommata nel caso dello pseudorange oppure sottratta nel caso della fase al range geometrico nelle equazioni delle osservabili. ∆R fase iono 1 40.3 1 40.3 =− N dl = − TEC 2 ∫ el 2 sinΦ f sinΦ f [m] TEC = Totale elettroni contati 1 = Fattore di obliquità sin Φ f = frequenza utilizzata [Hz] TEC (Totale Electron Content) è il contenuto di elettroni in una colonna di sezione pari a 1 m2 lungo il cammino di propagazione Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 155 Ionosfera ritardo di propagazione nei segnali GPS Il fattore di obliquità (1/sen Ф) tiene conto dell’incremento di cammino di propagazione del segnale all’interno della ionosfera qualora la direzione di propagazione non sia verticale rispetto alla superficie terrestre (zenit). L’angolo Ф viene normalmente preso alla quota geografica dove il cammino di propagazione Path Lenght interseca l’altezza media della ionosfera circa 350 Km. GPS satellite Direzione verticale Ф io no sf er a Rterra Davide Micheli Altezza media Ionosfera= 350 Km Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 156 Ionosfera ritardo di propagazione nei segnali GPS Effettuando una coppia di misure su due distinte frequenze L1 e L2 si ottiene la differenza di range (m) causata dal ritardo ionosferico sui segnali a frequenze L1 e L2: ( ∆ ∆R ) fase iono ⎡ 1 40.3 ⎤ ⎛ 1 ⎞ 1 40.3 1 N dr- ⎢− N dr = − 40.3⋅TEC⋅ ⎜⎜ 2 2 ⎟⎟ =− 2 ∫ el 2 ∫ el ⎥ sinΦ f1 sinΦ ⎣ sinΦ f2 ⎦ ⎝ f1 − f2 ⎠ Quanto più le frequenze sono differenti tra loro tanto è più apprezzabile la misura di ritardo. Dividendo per la velocità media di propagazione, all’interno del plasma ionosferico, alle due frequenze L1 e L2, si ottiene l’errore sul tempo di ritardo causato dalla ionosfera. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 157 Ionosfera ritardo di propagazione nei segnali GPS Alla frequenza di L1 =1575 MHz la ionosfera può ritardare l’onda radio anche per più di 300 ns rispetto alla propagazione nello spazio libero, tale ritardo si traduce in 100 m di range error. Al fine di ridurre tali effetti è stata introdotta come visto una seconda frequenza L2=1227 MHz che permette al ricevitore di calcolare il ritardo ionosferico relativo e quindi di correggere gli errori introdotti nelle misure di range e range rate. Alcuni ricevitori tuttavia non hanno la possibilità di fare misure su entrambe le frequenze e quindi per la stima del ritardo ionosferico utilizzano un modello che si serve di 8 coefficienti trasmessi come parte di un messaggio satellitare. Tale sistema consente di correggere approssimativamente il 50 % del range error causato dalla ionosfera. Correzioni sul range rate error viceversa non sono possibili a causa dell’impossibilità di predire se non in modo statistico le scintillazioni della ionosfera che causano errori di rate range su finestre temporali da pochi secondi a qualche minuto. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 158 Ionosfera ritardo di propagazione nei segnali GPS la percentuale del 50 % di correzione del valore quadratico medio dell’errore ionosferico è stato un compromesso con il numero dei coefficienti che devono essere trasmessi dal satellite. Per ottenere infatti una correzione superiore fino al 70% occorrerebbero molti coefficienti. Tale compromesso dipende più precisamente da: – Complessità computazionale del ricevitore; – Conoscenza attuale della variazione temporale, diurna, e geografica del TEC (Total Electron Content); in particolare si è tenuto conto della conoscenza del TEC a latitudini medie escluse cioè le zone polari ed equatoriali dove i ricevitori GPS a singola frequenza sono meno diffusi, e dove la conoscenza della distribuzione TEC è meno conosciuta. Per esempio si è constato che il TEC max non si ha all’equatore ma a latitudini di ± 15° dall’equatore, inoltre il ritardo a 5°di elevazione diviene 3 volte quello allo zenith. Si è visto anche che mediando i dati diurni di diverse parti della terra si ha un valore medio massimo per il TEC alle ore 14.00 ora locale con una deviazione standard dalla media mensile compresa tra il 20% e il 25% per ogni ora del giorno. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 159 Ionosfera ritardo di propagazione nei segnali GPS – Numero dei coefficienti disponibili nel messaggio di navigazione per la correzione del ritardo ionosferico L’algoritmo incorporato nel sistema GPS per ricevitori a singola frequenza, consiste in una rappresentazione a coseno della curva diurna del TIME DELAY la cui ampiezza è larghezza(periodo) dipendono dalla latitudine. TIME DELAY (ns at 1.6 GHz) COSINE MODEL DC term ACTUAL DATA 35 30 AMPLITUDE 25 20 15 10 PHASE 5 PERIOD / 2 0 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 LOCAL TIME Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 160 Ionosfera ritardo di propagazione nei segnali GPS La curva a coseno per ricevitori a singola frequenza presenta 4 principali parametri: – – – – Il termine continuo è costante durante la notte (DC term) L’ampiezza del termine coseno La fase del termine coseno Il periodo del termine coseno Lo studio del termine continuo e della fase ha mostrato che entrambi i termini possono essere considerati costanti con un piccolo incremento dell’errore quadratico medio commesso dall’algoritmo. Così il temine continuo è stato fissato a 5 ns e la fase alle ore 14.00 ora locale. I rimanenti parametri di ampiezza e periodo sono funzione della latitudine e sono rappresentati nell’algoritmo da un polinomio di terzo grado. I coefficienti di tale polinomio sono trasmessi come parte del messaggio satellitare. Tali coefficienti sono calcolati tramite un modello empirico del comportamento ionosferico su scala mondiale per ciascun periodo di 10 giorni dell’anno e per diversi valori di condizioni di flusso solare. Questi coefficienti sono trasmessi dal satellite GPS e sono aggiornati ogni 10 giorni o a volte più frequentemente in funzione del flusso solare. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 161 Superfici selettive in frequenza Applicazione ai segnali RF Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione Materiali conduttori e dielttrici radio, 162 Note su filtri RF: Introduzione • Supponiamo che un elettrone giaccia su un piano. • Supponiamo che un onda EM piana con una polarizzazione lineare incida su tale particella. • La particella, se libera, inizierà a muoversi secondo la forza esercitata dal Campo EM. L’equazione che lega il Campo EM in forza agente sulla particella è quella della forza di Lorents r r r r F = qE + qv × B Ipotizziamo due casi di analisi iniziali: a) l’elettrone all’interno del filtro è libero di muoversi secondo la direzione del campo elettrico incidente b) L’elettrone all’interno del filtro si può muovere solo lungo una direzione che è perpendicolare a quella del campo elettrico incidente Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 163 Note su filtri RF: Introduzione a) l’elettrone è libero di muoversi nella direzione del campo elettrico agente pertanto, l’energia dell’onda EM incidente è utilizzata per il movimento dell’elettrone. L’elettrone muovendosi crea una corrente elettrica variabile il quale genera a sua volta un campo EM. Se a valle del filtro il Campo EM generato è in opposizione di fase rispetto a quello incidente, allora l’interferenza distruttiva tenderà a cancellare il Campo EM trasmesso complessivamente a valle del filtro. L’onda EM reirradiata a monte del filtro, cioè verso la sorgente di emissione è chiamata Campo EM riflesso Filtro Filtro E E B B Caso a) Caso b) Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 164 Note su filtri RF: Introduzione b) l’elettrone non è libero di muoversi nella direzione del campo elettrico agente pertanto, l’energia dell’onda EM incidente non è utilizzata per il movimento dell’elettrone. In questo caso tutta l’energia dell’onda incidente si trasmette alla porta di uscita del filtro. Filtro Filtro E E B B Caso a) Caso b) Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 165 Note su filtri RF: Introduzione • Nel caso di filtri basati su superfici metalliche, alcune frequenze saranno preferite ovvero faranno oscillare gli elettroni con una maggiore efficienza rispetto ad altre frequenze. • Il risultato è la frequenza di risonanza del filtro che determina la frequenza di massima attenuazione dell’onda EM incidente e quindi determina la trasmittanza e la riflettanza. Questa frequenza dipende principalmente da: – – – Materiali utilizzati per la costruzione dei filtri; Dimensioni rispetto alle lunghezze d’onda utilizzate; Forma dei percorsi permessi agli elettroni; Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 166 Geometria dei filtri e circuiti equivalenti • A livello generale vi sono principalmente tre geometrie che di base possono essere utilizzate per comprendere il funzionamento dei filtri: – – – STRIP GRATING FILTERS MASH FILTERS CROSS-MASH FILTERS • Il primo tipo di filtri sono efficaci solo su una polarizzazione del campo EM incidente. • Gli altri sono efficaci su qualunque polarizzazione lineare e sono usati come filtri passa banda ed elimina banda. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 167 STRIP GRATING FILTERS • La geometria è la seguente: 1 2 Strip Grating Induttivo Strip Grating Capacitivo g 2a g 2a I1 v1 1 I1 I2 ZL Z L = jωL Davide Micheli 2 v2 v1 1 I2 ZC ZC = 2 v2 1 jωC Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 168 STRIP GRATING FILTERS • Quando un Campo Elettrico variabile viene applicato allora: 1 Strip Grating Induttivo 2 Strip Grating Capacitivo g - E0 E0 + + + + + + + 2a + + + E0 E0 - - - Davide Micheli + + + + + + + + + + - + + + + + + + + + + - + + + + + + + + + + - Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici + + + + + 2a g + + + + + - 169 - - STRIP GRATING FILTERS • Analizziamo lo Strip Grating Capacitivo. • Consideriamo due frequenze per l’onda EM: – – F1 con lunghezza d’onda λ >> 2a F2 con lunghezza d’onda λ << 2a • Essendo F1 sufficientemente bassa allora è come se gli elettroni rimanessero per un tempo abbastanza lungo in una situazione stazionaria ovvero senza muoversi. Se non ci sono movimenti di cariche allora non vi è neppure assorbimento di energia e l’onda EM si propagherà verso la porta di uscita del filtro. • Essendo F2 sufficientemente alta allora il moto oscillatorio delle cariche elettriche sarà molto più veloce. Il passaggio di corrente dovuto al veloce movimento di cariche testimonia che l’energia dell’onda EM incidente viene assorbita maggiormente rispetto al caso precedente con F1 – 2 Strip Grating Capacitivo 2a E0 g 2a E0 g Le alte frequenze vengono attenuate. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 170 STRIP GRATING FILTERS • Analizziamo lo Strip Grating Induttivo. • Consideriamo due frequenze per l’onda EM: – – F1 con lunghezza d’onda λ grande F2 con lunghezza d’onda λ piccolo • Con F1 bassa, se il tempo che intercorre tra i cambi di polarità di E è sufficientemente lungo, allora gli elettroni hanno il tempo di muoversi lungo tutto il percorso conduttivo. In questo caso essi utilizzano l’energia dell’onda EM incidente che viene pertanto attenuata. • Con F2 alta, se il periodo di oscillazione è sufficientemente breve, allora gli elettroni non hanno il tempo di percorrere lunghe distanze. In questo modo ad un limitato movimento è associato un limitato assorbimento di energia. Di conseguenza l’onda EM incidente si propaga verso la porta di uscita del filtro. – 1 Strip Grating Induttivo g E0 2a E0 Le basse frequenze vengono attenuate Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 171 MASH FILTERS • I Mash Filters sono filtri che possono utilizzare qualunque polarizzazione lineare dell’onda incidente. • Lo scheda di questo tipo di filtri è il seguente: 1 2 Mash filter Induttivo Mash filter Capacitivo g 2a g I1 2a I2 I1 I2 ZC ZC v1 1 ZL R Davide Micheli 2 v2 v1 ZL 1 2 v2 R Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 172 MASH FILTERS • Il principio di funzionamento di questi filtri è lo stesso dei filtri già visti in quanto rappresenta la loro combinazione. • In particolare un onda EM polarizzata linearmente in una qualunque direzione può essere considerata come la somma vettoriale di due onde EM polarizzate linearmente tra loro sfasate di 90°. • Ogni componente dell’onda pertanto vedrà un sistema più semplice basato su STRIP GRATING. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 173 Linee di trasmissione Note sulla propagazione dei segnali radio Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione Materiali conduttori e dielttrici radio, 174 RICHIAMO SULLE LINEE DI TRASMISSIONE • Fissato un sistema di riferimento su una linea di trasmissione ( LdT ) con impedenza caratteristica, chiusa su un generico carico, possiamo scrivere le equazioni che descrivono l’andamento spaziale dei fasori di tensione e corrente. Facciamo l’ipotesi che la linea sia non dispersiva (e quindi che le sue proprietà non variano con f) e priva di perdite ( non c’è perdita di potenza lungo la linea ). I(l) + Zl Z0 V(l) - z -l 0 Riprendiamo l’equazione dei telegrafisti supponendo una linea senza perdite: ⎧ V (z )z = − l = V + e − j⋅β ⋅ z + V − e + j⋅β ⋅ z ⎧ V (− l ) = V + e j⋅β ⋅l + V − e − j⋅β ⋅l ⎪ ⎪ ⎪ ⎪ ⇒ ⎨ ⎨ + − + − V V V V j l ⋅ β ⋅ − j ⋅β ⋅l j z j z − ⋅ β ⋅ + ⋅ β ⋅ ⎪ I (− l ) = ⎪I (z ) e e − e e = − z =−l ⎪⎩ ⎪⎩ Z0 Z0 Z0 Z0 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 175 RICHIAMO SULLE LINEE DI TRASMISSIONE • Dove: β= ω v = 2π λ vF λ= f = ω µε vF = c εR V += fasore dell’onda di tensione incidente V −= fasore dell’onda di tensione riflessa Costante dielettrica β= costante di fase VF=velocità di fase dell’onda •Sul piano di riferimento (l = 0) si ha: I(l) + Zl Z0 V(l) - z -l 0 Davide Micheli ⎧V (0 ) = V + + V − ⎪ ⎪ ⎨ + − ⎪ I (0 ) = V − V ⎪⎩ Z0 Z0 Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 176 RICHIAMO SULLE LINEE DI TRASMISSIONE • Il coefficiente di riflessione sul piano L=0 vale V + ZL − Z0 ΓL (0) = − = ZL + Z0 V • La potenza media che transita sulla linea alla generica ascissa , sotto le ipotesi fatte, risulta costante con L e la sua espressione valutata in L=0 è: 1 1 ⎧⎪ + ∗ PL = ℜ V ⋅ I = ℜ⎨ V + V − 2 2 ⎪ ⎩ { } ( ) ⎛ V + ∗ V − ∗ ⎞⎫⎪ 1 ⎜ ⎟ ⋅ − ⎬= ⎜ Z0 ⎟ Z 0 ⎠⎪ 2 ⋅ Z 0 ⎝ ⎭ ⎡V + 2 − V − 2 ⎤ ⎥⎦ ⎢⎣ • I prodotti incrociati danno un contributo nullo in quanto sono l’uno il complesso coniugato dell’altro e la loro somma fornisce un fasore immaginario puro. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 177 RICHIAMO SULLE LINEE DI TRASMISSIONE • Considerando la linea con perdite, le equazioni ai fasori dei telegrafisti divengono ⎧ V ( z ) = V + e −γ ⋅ z + V − e + γ ⋅ z ⎪ ⎪ ⎨ + − V V ⎪I (z ) = e −γ ⋅z − e +γ ⋅ z ⎪⎩ Z0 Z0 dove γ = α + jβ è un numero complesso • α rappresenta l’attenuazione causata dalle perdite • β costituisce il termine di propagazione + V = V + e − α z e − jβ z + V − e + α z e + jβ z dove V V − +αz + jβz −αz − jβz I= e e − e e Z0 Z0 V + e −αz e − jβz = onda progressiva di tensione dove V − e +αz e + jβz = onda regressiva (riflessa) di tensione + V e −αz e − jβz = onda progressiva di corrente Z0 V − +αz + jβz − e e = onda regressiva (riflessa) di corrente Z0 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 178 RICHIAMO SULLE LINEE DI TRASMISSIONE • Per calcolare l’impedenza d’ingresso si procede facendo il rapporto tensione su corrente nel punto z=-l ⎡V ( z ) ⎤ Zi = ⎢ ⎥ ⎣ I ( z ) ⎦ z =−l ⎡ ⎤ V − −γ ⋅l γ ⋅l e + +e ⎢ V + e −γ ⋅ z + V − e + γ ⋅ z ⎥ + γ ⋅l − −γ ⋅l + V e V e V ⎥ = =⎢ + = Z 0 + γ ⋅l = Z0 − − − −γ ⋅l V V e −V e ⎢ V −γ ⋅ z V + γ ⋅ z ⎥ eγ ⋅l − + e −γ ⋅l ⎢Z e −Z e ⎥ V 0 ⎣ 0 ⎦ z =−l eγ ⋅l + Γ0 e −γ ⋅l = Z 0 γ ⋅l e − Γ0 e −γ ⋅l [ [ Z L − Z 0 −γ ⋅l e Z L + Z0 Z L eγ ⋅l + Z 0 eγ ⋅l + Z L e −γ ⋅l − Z 0 e −γ ⋅l = Z0 = Z0 = γ ⋅l γ ⋅l −γ ⋅l −γ ⋅l − Z Z Z L e + Z 0e − Z L e − Z 0e 0 −γ ⋅l eγ ⋅l − L e Z L + Z0 eγ ⋅l + ] ] [ [ ] ] Z L eγ ⋅l + e −γ ⋅l eγ ⋅l + Z 0 eγ ⋅l − e −γ ⋅l Z L [2 cosh (γ ⋅ l )] + Z 0 [2 sinh (γ ⋅ l )] = Z0 = = Z 0 Z L [2 sinh (γ ⋅ l )] + Z 0 [2 cosh (γ ⋅ l )] Z L eγ ⋅l − e −γ ⋅l eγ ⋅l + Z 0 eγ ⋅l + e −γ ⋅l ⇓ sinh (γ ⋅ l ) Z cosh (γ ⋅ l ) + Z 0 sinh (γ ⋅ l ) Z + Z 0 tanh (γ ⋅ l ) cosh (γ ⋅ l ) = Z0 = Z0 L Zi = Z0 L sinh (γ ⋅ l ) Z 0 cosh (γ ⋅ l ) + Z L sinh (γ ⋅ l ) Z 0 + Z L tanh (γ ⋅ l ) Z0 + Z L cosh (γ ⋅ l ) Z L + Z0 dove Γ0 = Z L − Z0 è in coefficiente di riflessione sul carico Z L Z L + Z0 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 179 RICHIAMO SULLE LINEE DI TRASMISSIONE • Per tenere conto delle perdite una linea reale si rappresenta con: • Una resistenza in serie ad una induttanza per tenere conto dell’effetto pelle, • Una conduttanza in parallelo ad una capacità per tenere conto delle perdite nel dielettrico (tgδ) I1 L I2 R dell’effetto pelle, V1 V2 C G •perdite nel dielettrico (tgδ) S ⎧ ⎪G = σ d d ⎨ S ⎪C = ε d d ⎩ ⇒ S σd σd G d = = = tgδ ωC ωε S ωε d d d Davide Micheli Le perdite nel dielettrico (tgδ) aumentano con la frequenza e bisogna tenerne conto in quanto la potenza dissipata sul dielettrico aumenta con il quadrato della frequenza Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 180 Analogia Linee di Trasmissione e Propagazione libera • Considerando un modo T.E.M (Trasversale Elettrico, Trasversale Magnetico) che si può assumere quando un onda EM si propaga partendo da una sorgente relativamente lontana, allora si possono assumere le seguenti analogie: 1. 2. 3. 4. 1 2 Tensione V con Campo Elettrico E (V=E); Densità di Corrente J con Campo Magnetico H (J=H); Impedenza caratteristica della linea Z0 con Impedenza d’onda η (Z0=η); Cortocircuito = conduttore ideale r r ( i ) − j ⋅k ⋅ z r ( r ) + j ⋅k ⋅ z v + − j ⋅β ⋅ z − + j ⋅β ⋅ z ⎧ ⎧ V (z ) = V e Etot _ x = E e +E e +V e ⎪ ⎪ ⎪ ⎪ ⇒ r ⎨r ⎨r + − r ( i ) − j ⋅k ⋅ z r ( r ) + j ⋅k ⋅ z zˆ × E 1 ⎪ I ( z ) = V e − j ⋅β ⋅ z − V e + j ⋅β ⋅ z ⎪ H = zˆ × E e −E e tot _ y = ± ⎪⎩ ⎪ Z0 Z0 η η ⎩ [ Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 181 ] Analogia Linee di Trasmissione e Propagazione libera 3 β = ω LC ⇒ L Z0 = C k = ω µε µ ⇒ η= ε per un dielettrico reale con perdite jωµ η= σ + jωε Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 182 Materiali isolanti o dielettrici Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione Materiali conduttori e dielttrici radio, 183 Materiali dielettrici o isolanti: introduzione • I materiali si possono classificare in due categorie a seconda della loro risposta ad un campo elettrico E (costante o variabile ma con frequenza molto bassa) • I solidi nei quali un campo elettrico costante produce una corrente elettrica, fatta di ioni, nel caso di conduttori ionici, o fatta di elettroni, nel caso di conduttori elettronici, sono chiamati conduttori elettrici. • Al contrario, gli isolanti elettrici, in cui non può circolare corrente ionica o elettronica, sono dielettrici, in cui la unica risposta delle cariche legate (ioni o elettroni) ad una corrente o ad un campo elettrico, e’ uno spostamento spaziale, statico, che causa un cambiamento in un momento di dipolo oppure induce un momento di dipolo indotto. • Le proprietà dielettriche dei solidi sono pertanto determinate da elettroni localizzati o cariche legate, che formano dei momenti di dipolo elettrostatici. • I materiali dielettrici trovano molte applicazioni soprattutto nell’ industria elettronica, aerospaziale, delle microonde, Infatti, i materiali dielettrici servono per la propagazione della radiazione elettromagnetica (dalle radio frequenze al visibile), per la dispersione della luce nei mezzi ottici, e sono usati nei congegni basati sulla piezoelettricita’ Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 184 Materiali dielettrici o isolanti: introduzione • L’ esperimento fondamentale su un dielettrico e’ la misura della costante dielettrica ε, che si ottiene misurando la capacita’ di un condensatore con e senza il dielettrico inserito fra le armature • Consideriamo un condensatore isolato ad armature piane e parallele caricato con una certa carica q. La tensione (o differenza di potenziale) V che si misura tra le due armature sarà pari a q = VC • dove C è detta capacità e dipende solo dalla geometria e dal mezzo compreso tra le due armature. • Nel vuoto, A C0 = ε 0 – d dove A è l’area delle armature e d la loro distanza. • Se si infila un materiale dielettrico tra le due armature, si osserva che la tensione tra le due armature cala. Macroscopicamente, si descrive tale fenomeno dicendo che il mezzo ha una costante dielettrica pari a εrel quella del vuoto. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 185 Materiali dielettrici o isolanti: introduzione • La capacità in presenza di dielettrico diventa quindi A C = ε r C 0 = ε 0ε r d • Essendo q costante, deve calare la tensione V • Questo comportamento si spiega dicendo che il dielettrico, in presenza di un campo elettrico (in questo caso generato dalle cariche poste sulle due armature), si polarizza, ossia si formano dei dipoli elettrici microscopici come illustrato schematicamente in figura. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 186 Materiali dielettrici o isolanti: Polarizzazione • La capacità in presenza di dielettrico diventa quindi A C = ε r C 0 = ε 0ε r d • Essendo q costante, deve calare la tensione V • Questo comportamento si spiega dicendo che il dielettrico, in presenza di un campo elettrico (in questo caso generato dalle cariche poste sulle due armature), si polarizza, ossia si formano dei dipoli elettrici microscopici come illustrato schematicamente in figura. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 187 Indice di rifrazione e costante dielettrica • Sviluppando le equazioni di Maxwell del campo elettromagnetico si può dimostrare che la velocità cm della radiazione elettromagnetica in un mezzo è uguale a cm = • • • • • 1 µr ε r µ0ε 0 Dove εr ε0 µr µ0 = costante dielettrica relativa = costante dielettrica del vuoto = permeabilità magnetica relativa = permeabilità magnetica del vuot • Nel vuoto, µr =εr =1 pertanto la velocità della luce nel vuoto risulta c = Davide Micheli 1 µ0ε 0 Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 188 Indice di rifrazione e costante dielettrica • Se ora consideriamo un materiale non magnetico allora µr=1 e quindi il rapporto tra la velocità della luce nel vuoto e la velocità della luce nel mezzo diventa:: µ01ε 0ε r c = = εr cm µ0ε 0 • Il rapporto c/cn è chiamato indice di rifrazione n • Da questa espressione ci si aspetta che sperimentalmente si possa confermare la relazione c n = = εr cn Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 189 Indice di rifrazione e costante dielettrica • In realtà le misure mostrano una discrepanza ovvero si trova generalmente che n2 ≤ ε r • Ad esempio la costante dielettrica εr del NaCl misurata con campi variabili di bassa frequenza è circa 5.9 mentre si trova che n2 è circa 2.5 • L’H2O è il caso più estremo, la costante dielettrica εr misurata con campi variabili di bassa frequenza è circa 81 mentre si trova che n2 è circa 1,75 • Solo materiali come il diamante, dove l’unico meccanismo di polarizzazione è quello elettronico, mostrano un ottimo accordo di εr=5.68 ed n2=5.66 • la ragione di queste discrepanze è che l’indice di rifrazione è misurato a frequenze ottiche (≈1015 Hz) mentre la costante dielettrica è misurata a frequenze molto più basse. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 190 Espressione complessa di ε e dipendenza in freq. • Convenzionalmente si parla di costante dielettrica (o permittività) per basse frequenze dello spettro elettromagnetico e si parla di indice di rifrazione per la luce. • Se si misura ε in funzione della frequenza, si trova che esso cala, ma non in modo graduale. n2 Davide Micheli • L’andamento mostra una serie di brusche variazioni (cadute), in corrispondenza di precise frequenze, finché non si arriva al valore di n2, idealmente pari a 1 • Associata a ciascuna di queste cadute c’è una regione di dissipazione dell’energia o perdita dielettrica (dielectric Loss) Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 191 Espressione complessa di ε e dipendenza in freq. • La figura mostra due componenti della costante dielettrica: ε’ e ε’’ • queste due quantità sono la parte reale e la parte immaginaria della costante dielettrica che nella sua forma più generale è un numero complesso: ε~ = ε '+ jε ' ' • L’andamento generale delle componenti reale ed immaginaria di ε è sempre quello mostrato in figura: – – ε’ varia rapidamente in prossimità di certe frequenze; ε’’ mostra per le stesse frequenze dei picchi • Le diverse sorgenti di polarizzazione costituiscono alla costante dielettrica in diverse regioni di frequenza, a seconda che siano gli elettroni o gli atomi (ioni) responsabili. • La massa inerziale più piccola degli elettroni implica che il meccanismo elettronico domina alle frequenze elevate. • Le polarizzazioni legate allo spostamento di atomi o ioni contribuiscono solo alle frequenze più basse. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 192 Espressione complessa di ε e dipendenza in freq. • Si sono già anticipate almeno intuitivamente le ragioni della diminuzione della parte reale di ε, ma come si più invece spiegare la presenza di picchi nella parte immaginaria ? • Interpretazione intuitiva: le molecole hanno frequenze naturali a causa dei legami nel cristallo e trasferiranno il massimo dell’energia da un onda elettromagnetica che abbia la stessa frequenza. • Queste due caratteristiche della costante dielettrica, ovvero – – La dipendenza dalla frequenza del campo elettrico applicato Il fatto che a certe frequenze l’energia può essere dissipata entro il dielettrico, Costituiscono gli aspetti più importanti ed interessanti nella teoria dei materiali dielettrici. • Il rapido cambiamento nella parte reale della costante dielettrica che si ha con l’aumentare della frequenza del campo elettrico applicato, suggerisce che in prossimità di ciascuna delle frequenze caratteristiche, uno dei meccanismi di polarizzazione si spegne. • Questo accade perché la polarizzazione non riesce a seguire la variazione di campo elettrico. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 193 Espressione complessa di ε e dipendenza in freq. • Esistono due possibili meccanismi che originano il fenomeno della dipendenza della costante dielettrica dalla frequenza: – – Assorbimento di risonanza Rilassamento dei dipoli. • Ogni volta che esiste una configurazione di equilibrio della specie polarizzabile (cioè la polarizzazione riesce a seguire il campo elettrico applicato), allora ha luogo l’assorbimento di risonanza. • L’unica caso in cui questo meccanismo non è operativo è quello della orientazione dei dipoli, perché questo coinvolge dei dipoli che sono liberi di ruotare e che quindi non hanno una configurazione di equilibrio. • In questo caso la dinamica orientazionale è governata da equazioni di rilassamento ed il meccanismo che opera è il rilassamento dei dipoli. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 194 Assorbimento di risonanza • Ogni tipo di dipolo indotto può essere pensato come costituito da due cariche di segno opposto che sono legate tra loro da una forza elastica. • Questo sistema avrà una frequenza angolare di oscillazione naturale pari ad ω0. • Se il sistema è sottoposto ad un campo elettrico alternato con frequenza ω, allora il sistema non sarà in grado di seguire questo campo se ω > ω0. • Questo problema è l’analogo del problema di meccanica classica di una vibrazione forzata di un semplice sistema armonico, e la quanto meccanica non cambia essenzialmente il risultato. Per tale motivo si può continuare a seguire la trattazione semi-clcassica senza timore di commettere errori gravi. • Il problema si può esprimere in una forma matematica semplice che porta il nome di Equazione di Lorentz per un Oscillatore Forzato Smorzato (Driven dumped Oscillator). m&x& + mbx& + kx = qE m⋅a Termine dissipativo Davide Micheli Termine forzante Termine Armonico Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 195 Assorbimento di risonanza • Dove: m è la massa della specie oscillante di carica q, e x è la separazione tra le cariche associata con la polarizzazione. • Nell’equazione è stato anche incluso un termine di spegnimento (dissipativo), con coefficiente b che è proporzionale alla velocità della particella. Questo termine è necessario in quanto affinché si abbia dissipazione di energia del campo elettromagnetico (ovvero assorbimento di energia nel materiale dielettrico), occorre che ci sia un meccanismo di interazione. • k è la costante di forza che caratterizza la risposta del sistema ad un campo oscillante E=E0exp(jωt). • Considerando come esempio il moto di un elettrone di massa m e carica –e (ovvero specializzandosi nel casi di polarizzazione elettronica) si può scrivere l’equazione di Lorentz come segue: d 2x dx 2 m 2 + mb + mω x = −eE0 exp(− jωt ) dt dt m⋅a Termine dissipativo Termine Armonico Davide Micheli Termine forzante Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 196 Assorbimento di risonanza • La soluzione stazionaria dell’equazione precedente, dimenticando effetti transienti, è: x = x0 exp(− jωt ) − eE0 x0 = m ω02 − ω 2 − jbω {( ) } • Essendo x0 complesso risulta conveniente separarlo nelle componenti reale ed immaginaria, allora moltiplicando il numeratore ed il denominatore per il numero complesso coniugato del denominatore: − eE0 x0 = m ( ) ⎧⎪ ⎫⎪ ω02 − ω 2 jbω + ⎨ 2 ⎬ 2 2 2 2 2 2 2 2 2 ⎪⎩ ω0 − ω + b ω ω0 − ω + b ω ⎪⎭ ( ) Davide Micheli ( ) Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 197 Assorbimento di risonanza • Ora lo spostamento, x, delle cariche, è proporzionale alla polarizzabilità α, e quindi varierà allo stesso modo: p = qx0 = αE0 ( ) ⎫⎪ qx0 e ⎧⎪ ω02 − ω 2 jbω ⇒ α= = ⎨ + ⎬ 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 E0 m ⎪⎩ ω0 − ω + b ω ω0 − ω + b ω ⎪⎭ ( ) ( ) • La parte immaginaria della polarizzabilità ha un picco di forma Lorentziano in corrispondenza della frequenza di risonanza ω0, corrispondente all’assorbimento risonante dell’energia. • La larghezza del picco cresce al crescere del coefficiente di spegnimento b. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 198 Assorbimento di risonanza • La parte reale di x0 mostra una discontinuità in corrispondenza della frequenza di risonanza ω0. • Infatti ha un valore molto elevato poco prima della risonanza e diventa molto basse poco dopo la risonanza. • Per frequenze lontane da ω0, la parte reale cambia ancora e mostra un massimo ed un minimo ai fianchi della risonanza. α’ α’’ • Per inciso la trattazione quanto meccanica porta ad una espressione della polarizzabilità analoga a quella vista ma dove compaiono le transizioni fra stati permessi del sistema. • (vedi espressioni usate per la spettroscopia Raman) α’’ α’ Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 199 Assorbimento di risonanza • Gli andamenti appena descritti sono applicabili anche alla costante dielettrica perché se ci si dimentica degli effetti del campo locale, allora questa è proporzionale alla polarizzabilità: ε ∝ α • se inoltre si tiene conto anche di diversi meccanismi che generano polarizzazione dovuti ad ni specie per unità di volume allora, sommando tutti questi meccanismi si può scrivere: ( ) ⎫⎪ ω02,i − ω 2 ni q 2 ⎧⎪ ε ' = ε (∞ ) + ∑ ⎨ 2 2 2 2⎬ 2 i ε 0 m ⎪ ω 0 ,i − ω + bi ω ⎪⎭ ⎩ ( ) ⎫⎪ ni q 2 ⎧⎪ bi ω ε ''= ∑ ⎨ 2 2 2 2⎬ 2 i ε 0 m ⎪ ω 0 ,i − ω + bi ω ⎪⎭ ⎩ ( ) • La sommatoria ci dice che per materiali complessi, in cui le molecole possono avere diverse frequenze di risonanza, la dipendenza di ε dalla frequenza può essere molto complicata. • Pertanto si è dimostrato che la espressione più completa dalla costante dielettrica è ε~ = ε '+ jε ' ' Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 200 Assorbimento di risonanza • Per comprendere l’importanza del termine Lorentziano, ovvero la parte immaginaria della costante dielettrica complessa, si può dimostrare che esso da luogo alla dissipazione di energia nel dielettrico. • Infatti si può dimostrare che la potenza dissipata è data da: 1 ε 0ε ' ' ωE02 2 Ovvero dipende solo parte immaginaria costante dielettrica dalla della • Nel disegno ε1 sta per ε’ ed ε2 sta per ε’’ Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 201 Rilassamento dei dipoli • Rilassamento dielettrico: Genericamente il termine “rilassamento” definisce un fenomeno per mezzo del quale un sistema perturbato tende all’equilibrio. Per un dielettrico, si definisce RILASSAMENTO DIELETTRICO il graduale orientamento di tutti i dipoli del materiale, a seguito della repentina applicazione di un campo elettrico (continuo o alternato). Tale orientamento avviene durante un determinato intervallo temporale, al termine del quale il materiale dielettrico manifesta la massima polarizzazione e la massima permittività dielettrica. • Tempo di rilassamento dielettrico: è la costante di tempo caratteristica τ che quantifica il ritardo con cui la polarizzazione dielettrica P o lo spostamento dielettrico D seguono il campo elettrico applicato. • Osservazione: il rilassamento dielettrico può avvenire mediante differenti “riarrangiamenti” molecolari, ciascuno caratterizzato da una propria costante di tempo caratteristica. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 202 Rilassamento dei dipoli • si supponga di applicare ad un dielettrico un campo elettrico statico (costante) E=E0 in un certo istante t=0, ossia si supponga di applicare una funzione campo elettrico E(t) a gradino: E (t ) = E0u (t ) con ⎧0 per t < 0 u (t ) = ⎨ ⎩1 per t ≥ 0 • A seguito del rilassamento dielettrico la polarizzazione del materiale aumenterà gradatamente da un valore P∞ (polarizzazione istantanea), posseduta dal materiale all’istante t=0, ad un valore di regime PS (polarizzazione statica). • Conseguentemente, la parte reale della costante dielettrica relativa ε’r(ω), passerà da un valore ε'r,∞ istantaneo (in t=0) ad un valore ε’r,s statico (per t→∞). • Risulta inoltre ε'r,∞ < ε’r,s in quanto il valore istantaneo è legato solo ad effetti di polarizzazione per deformazione e non ad effetti di orientamento, essendo questi ultimi intrinsecamente più lenti. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 203 Rilassamento dei dipoli E(t) E0 t PS P(t) P∞ t ε’r s Evoluzione temporale qualitativa della polarizzazione e del valore della permittività dielettrica, per un dielettrico con perdite per rilassamento dielettrico, sollecitato da un gradino di campo elettrico. ε’r ∞ 1 t Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 204 Rilassamento dei dipoli • La dipendenza dalla frequenza della costante dielettrica ε per il meccanismo di orientazione dei dipoli, può essere calcolata con il modello del rilassamento dipolare di Debye. • L’applicazione improvvisa di un campo elettrico, causa una polarizzazione P che è istantanea sulla scala dei tempi della rotazione dipolare. • La costante dielettrica associata è ε(∞) cioè corrispondente a frequenze di campo elettrico infinitamente grandi (sulla scala delle frequenze rotazionali. P(∞ ) = ε 0 [ε (∞ ) − 1]E • il rilassamento dei dipoli a questo punto causa un aumento della polarizzazione con una componente dipendente dal tempo P’(t) finché non si raggiunge il valore statico PS’ ( ε(0) o εs è il valore a campo statico della costante dielettrica.) PS = ε 0 [ε (0) − 1]E dove si ha : PS = P∞ + P' (t = ∞ ) Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 205 Rilassamento dei dipoli • La crescita istantanea di polarizzazione al tempo t=0 è dovuta meccanismi elettronici e ionici. • La polarizzazione per orientamento causa una crescita lenta al valore statico PS. • L’equazione di rilassamento di Debye è: • Dove la polarizzazione totale al tempo t è: dP ' PS − P(t ) = dt τD P(t ) = P∞ + P' (t ) (1) • τD è il tempo di rilassamento di Debye che si assume essere indipendente dal tempo • La dipendenza temporale di P si trova integrando l’equazione (1) e tenendo presente l’espressione di P appena vista. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 206 Rilassamento dei dipoli dP' PS − P(t ) PS − P∞ − P' (t ) = = dt τD τD t dP' dt = ⇒ PS − P∞ − P' (t ) τ D if x = PS − P∞ − P' (t ) d (ln ( x )) dt ∫0 − dP' = ∫0 τ D t (1) t dP' dt = ∫0 PS − P∞ − P' (t ) ∫0 τ D then t −1 d (ln ( x )) 1 dx = = dP' x dP' PS − P∞ − P' (t ) [- ln(PS − P∞ − P' (t ))] t 0 ⇒ - ln (PS − P∞ − P' (t )) + ln (PS − P∞ − P' (0 )) = ⎛ PS − P∞ − P' (t ) ⎞ t ⎟⎟ = − ln⎜⎜ τD ⎝ PS − P∞ − P' (0) ⎠ PS − P∞ − P' (t ) = (PS − P∞ )e t τD − t ⎡ t ⎤ =⎢ ⎥ ⎣τ D ⎦ 0 0 τD dove P' (0 ) = 0 − t τD Davide Micheli ⇒ t − ⎛ P' (t ) = (PS − P∞ )⎜1 − e τ D ⎜ ⎝ ⎞ ⎟ ⎟ ⎠ Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 207 Rilassamento dei dipoli t − ⎛ P' (t ) = (PS − P∞ )⎜1 − e τ D ⎜ ⎝ ⎞ ⎟ ⎟ ⎠ • Questa relazione mostra la dipendenza temporale dalla polarizzazione, che cresce da P∞ a PS • Alternativamente si può dire che la polarizzazione decresce esponenzialmente nel tempo da Ps a P∞ se il campo elettrico viene rimosso. • Dalla espressione della polarizzazione funzione del campo elettrico si può ottenere la dipendenza temporale della costante dielettrica t − ⎛ ⎞ τ P' (t ) = (PS − P∞ )⎜1 − e D ⎟ = χ (t )ε 0 E0 exp(− jωt ) = ⎜ ⎟ ⎝ ⎠ = (ε~rel (t ) − 1)ε 0 E0 exp(− jωt ) • εrel, è solo la componente dovuta alla orientazione dei dipoli εrel= ε∞ +εrel(t) Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 208 Rilassamento dei dipoli • La relazione funzione del tempo appenea ricavata può essere trasformata in una relazione funzione della frequenza facendo uso della trasformata di Fourier ∞ f (ω ) = K ∫ F (t )e jωt dt 0 • Con questa operazione si giunge alla espressione finale della costante dielettrica complessiva che è ancora una volta espressa come un numero complesso: ε (0) − ε (∞ ) ~ ε rel (ω ) = ε (∞ ) + = ε '+ jε ' ' 1 − jωτ D • La parte reale ed immaginaria si ottiene moltiplicando e dividendo per il complesso coniugato del denominatore: ε (0) − ε (∞ ) ε ' (ω ) = ε (∞ ) + 1 + ω 2τ D2 parte reale Davide Micheli ( ε (0) − ε (∞ ))ωτ D ε ' ' (ω ) = 2 2 1+ ω τ D parte immaginaria Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 209 Rilassamento dei dipoli • L’andamento di ε’ ed ε’’ in funzione della pulsazione ωτD è mostrata ni grafici seguenti: parte reale ε (0) − ε (∞ ) ε ' (ω ) = ε (∞ ) + 1 + ω 2τ D2 ε’ parte immaginaria ( ε (0) − ε (∞ ))ωτ D ε ' ' (ω ) = 2 2 ε’’ 1+ ω τ D Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 210 Rilassamento dei dipoli • È da notare in particolare il diverso andamento di ε’ rispetto al caso dell’oscillatore smorzato descritto in precedenza. • In particolare si nota che mancano il massimo e il minimo ai fianchi della risonanza, caratteristica che è verificata sperimentalmente. • La curva di ε’’, mostra un valore centrato ad ω=1/τD, e in generale è molto più allargato rispetto al caso di assorbimento per risonanza. Davide Micheli ε’ parte reale ln(ωτ) ε’’ parte immaginaria Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici ln(ωτ) 211 Costante dielettrica complessa • Possiamo concludere osservando che i fenomeni che abbiamo appena discusso si applicano al materiale dielettrico di piu’ grande importanza per la nostra esistenza: l’ atmosfera terrestre • Dello spettro elettro-magnetico quasi completo emesso dal sole, solo poca radiazione raggiunge la terra • Frequenze al di sotto di 108Hz sono assorbite o riflesse dalla ionosfera • Le frequenze nell’ intervallo 1010-1014 Hz spariscono per assorbimento di risonanza da parte di molecole come H2O, CO2, O2, N2. • Al di sopra di 1015 Hz c’e’ un elevato scattering da parte delle molecole e particelle di polvere • La regione del visibile (1014-1015 Hz) e’ stata di fondamentale importanza per l’ evoluzione della vita sulla terra • Potremmo chiederci come sarebbe stata la vita sulla terra se, con un po’ piu’ di polveri in giro, avessimo potuto utilizzare solo la regione 108-1010 Hz della radiazione elettro-magnetica, per la nostra visione. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 212 Rigidità dielettrica • Un’altra grandezza importante nell’uso corretto dei dielettrici è la cosiddetta rigidità dielettrica. • Questa corrisponde al valore massimo del campo elettrico che si può applicare al materiale, oltre il quale si innesca una scarica distruttiva. • Se il campo E è sufficientemente intenso, è in grado di liberare le cariche “legate” le quali possono ionizzare atomi producendo altre cariche con un effetto valanga devastante. • Anche la rigidità dielettrica dipende dalla natura del materiale e si può trovare tabulata come nella tabella seguente: Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 213 DIELETTRICI CON PERDITE PER RILASSAMENTO DIELETTRICO: applicazione di un campo elettrico alternato Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 214 Effetto applicazione campo elettrico alternato • Applicando ad un dielettrico con perdite un campo elettrico E avente una variazione temporale di tipo sinusoidale: E = E0 cos(ωt ) • L’orientamento dei dipoli subirà un ritardo (rispetto ad E) tanto maggiore quanto maggiore sarà la pulsazione ω (ω=2πf, f=frequenza), che si manifesterà con uno sfasamento δ(ω) dello spostamento dielettrico D rispetto ad E: D = D0 cos(ωt − δ (ω )) • Introducendo il concetto di fasore, data una grandezza sinusoidale x(t ) = X 0 cos(ωt + Φ ) • Si definisce fasore rotante associato ad x(t) la quantità: X& (ω , t ) = X 0 e j (ωt + Φ ) = X 0 cos(ωt + Φ ) + jX 0 sin (ωt + Φ ) dove j2 = −1 pertanto si ha : x(t ) = Re{X& (ω , t )} Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 215 Effetto applicazione campo elettrico alternato • Pertanto i fasori associati alle grandezze Campo elettrico E e Spostamento dielettrico D sono: E& (ω , t ) = E0 e j (ωt ) ⇒ E = Re{E& (ω , t )} D& (ω , t ) = D0 e j (ωt −δ (ω )) ⇒ D = Re{D& (ω , t )} • Come è stato visto, la costante dielettrica o permittività dielettrica relativa complessa di un dielettrico con perdite per rilassamento del dielettrico, sottoposto ad un campo elettrico tempo-variabile è: ε~r = ε r' (ω ) − jε r'' (ω ) • Il fasore del vettore spostamento elettrico D del dielettrico è: ~ & ( ) D ω , t = ε 0ε r E& (ω , t ) • Questo fasore lo possiamo riscrivere tenendo conto delle relazioni viste: Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 216 Effetto applicazione campo elettrico alternato D& (ω , t ) = ε ε~ E& (ω , t ) = ε ε ' (ω ) − jε '' (ω ) E& (ω , t ) 0 r 0 ( r ( r ) ) D0 e j (ωt −δ (ω )) = ε 0ε~r E0 e j (ωt ) = ε 0 ε r' (ω ) − jε r'' (ω ) E0 e j (ωt ) ( ) D0 e j (ωt )e − j (δ (ω )) = ε 0 ε r' (ω ) − jε r'' (ω ) E0 e j (ωt ) ( ) D0 e − j (δ (ω )) = ε 0 ε r' (ω ) − jε r'' (ω ) E0 D0 cos(δ (ω )) − jD0 sin (δ (ω )) = ε 0ε r' (ω )E0 − jε 0ε r'' (ω )E0 • Separando la parte reale da quella immaginaria abbiamo: D0 cos(δ (ω )) ⎧ ε r (ω ) = ' ⎪ ⎫⎪ ⎪ D0 cos(δ (ω )) = ε 0ε r (ω )E0 ε 0 E0 ⎬⇒ ⎨ '' − jD0 sin (δ (ω )) = − jε 0ε r (ω )E0 ⎪⎭ ⎪ '' ( ) D0 sin (δ (ω )) εr ω = ⎪⎩ ε 0 E0 • Come già detto ε&&r rappresenta il fattore di perdita del dielettrico Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 217 Effetto applicazione campo elettrico alternato • Osservazioni: δ (0) = 0 D0 ⎧ ' ( ) = ε ω ⎪ r ε 0 E0 ⇒ ⎨ ⎪ε '' (ω ) = 0 ⎩ r se il dielettrico è privo di perdite si ha : δ (ω ) = 0 D0 ⎧ ' ⎪ε r (ω ) = ε E ⇒ ⎨ 0 0 ⎪ε '' (ω ) = 0 ⎩ r per ω = 0 campo statico, • Per confrontare le perdite di dielettrici differenti si usa la quantità tg(δ): ε r'' (ω ) tg (δ (ω )) = ' ε r (ω ) • Per il fattore di qualità del dielettrico si usa invece la espressione Q(ω): Q(ω ) = Davide Micheli 1 tg (δ (ω )) Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 218 Effetto applicazione campo elettrico alternato • Significato fisico di: ε r' (ω ), ε r'' (ω ), tg (δ (ω )) • si supponga di applicare una tensione alternata ad un condensatore planare con elettrodi aventi area A e distanza z V = V0 cos(ωt ) Definizione: Capacità complessa del Condensatore planare sollecitato in alternata ~ C (ω ) = C0ε~ (ω ) z V V0 cos(ωt ) E= = z z A dove : C0 = ε 0 z Condensatore planare sollecitato in alternata Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 219 Effetto applicazione campo elettrico alternato • Utilizzando nuovamente i fasori si ottiene: V& (ω , t ) = V0 e jω & (ω , t ) V ~ &I (ω , t ) = = jωC (ω )V& (ω , t ) = jωC0ε~r (ω )V& (ω , t ) 1 ~ jωC (ω ) = jωC ε ' (ω) − jε '' (ω) V& (ω , t ) = ωC ε '' (ω) + jε ' (ω) V& (ω , t ) = 0 ( r r ) 0 ( = ωC0ε r'' (ω)V& (ω , t ) + jωC0ε r' (ω)V& (ω , t ) V = V0 cos(ωt ) R I IR 1 Y = + j ωC R C IC Davide Micheli r r ) • Tale espressione è compatibile con il seguente CIRCUITO ELETTRICO EQUIVALENTE: un dielettrico con perdite per rilassamento dielettrico è elettricamente equivalente al parallelo tra un resistore ed un condensatore ideali Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 220 Effetto applicazione campo elettrico alternato • Le correnti espresse mediante i fasori rotanti sono: V = V0 cos(ωt ) R I IR C I&(ω , t ) = I&R (ω , t ) + I&C (ω , t ) ⎧& V& (ω , t ) ⎪ I R (ω , t ) = dove : ⎨ R ⎪ I& (ω , t ) = jωCV& (ω , t ) ⎩ C IC • Confrontando tali espressioni con le espressioni della parte reale ed immaginaria del fasore della corrente trovato in precedenza si ha: I&(ω , t ) = I&R (ω , t ) + I&C (ω , t ) = & (ω , t ) V = ωC ε (ω)V& (ω , t ) + jωC ε (ω)V& (ω , t ) = + jωCV& (ω , t ) R & (ω , t ) V ' ' ⇒ I&R (ω , t ) = ωC0ε r (ω)V& (ω , t ) = R ⇒ I&C (ω , t ) = ωC0ε r' (ω )V& (ω , t ) = ωCV& (ω , t ) '' 0 r ' 0 r Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 221 Effetto applicazione campo elettrico alternato • Le correnti espresse mediante i fasori rotanti sono: & (ω , t ) 1 V '' & ⇒ ωC ε (ω)V (ω , t ) = ⇒ ωC0ε r (ω) = R R ⇒ ωC0ε r' (ω)V& (ω , t ) = ωCV& (ω , t ) ⇒ C0ε r' (ω) = C '' 0 r ⇓ 1 • R(ω) = ωC0 ε''r (ω) ⇒ • C (ω) = C ε (ω) ⇒ ' 0 r 1 ε (ω) = ⇒ Resistenza Equivalente ωC0 R(ω) '' r C (ω) ε (ω) = C0 ' r ⇒ Capacità Equivalente • ε'r (ω) > 1 per ogni dielettrico diverso dal vuoto, per il vuoto vale 1 1 z ε0 lunghezza • σ ac (ω) = ρ (ω) = = ωε 0ε r'' (ω) sezione R(ω) A C0 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 222 Effetto applicazione campo elettrico alternato • Osservazioni • La componente IR dissipa energia nel dielettrico, • La componente IC del dielettrico accumula energia nel dielettrico, 1 1 energia dissipata/ciclo ε''r (ω) ωC0 R(ω) tg (δ (ω)) = ' = = = C (ω) εr (ω) ωC (ω)R(ω) energia immagazzinata/ciclo C0 • All’aumentare del tg(δ(ω)), aumentano pertanto le perdite di energia dissipata nel dielettrico, • È possibile schematizzare il circuito equivalente di un dielettrico anche con un resistore ed una condensatore in serie e determinare poi ε’ ed ε’’ in funzione della resistenza e capacità in serie. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 223 Dielettrici con perdite ohmiche Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 224 Dielettrici con perdite ohmiche • In un dielettrico eventuali cariche libere possono essere accelerate dal campo elettrico applicato per essere trasportate all’interno del dielettrico, dando luogo ad una conducibilità in regime continuo (σdc), così chiamata perché si manifesta anche in continua (dc), e non soltanto in regime sinusoidale (ac), a differenza di quanto accade per la conducibilità derivante da perdite per rilassamento dielettrico (σac(ω) ). • Ne consegue il seguente CIRCUITO ELETTRICO EQUIVALENTE: un dielettrico con perdite puramente ohmiche è elettricamente equivalente al parallelo tra un condensatore e un resistore avente resistenza (R0) indipendente dalla frequenza: R0 = Davide Micheli C σ dc ε0 1 Z = = R0 A R0C0 Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 225 Dielettrici con perdite sia per rilassamento dielettrico sia ohmiche Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 226 Dielettrici con perdite ohmiche • Nel caso più generale un dielettrico può presentare contemporaneamente perdite per rilassamento dielettrico e perdite ohmiche. • Assumendo un circuito elettrico equivalente di tipo resistore/condensatore in parallelo, il resistore deve essere ritenuto a sua volta come il parallelo tra un resistore R, derivante dalla schematizzazione delle perdite per puro rilassamento dielettrico, ed un resistore R0, derivante dalla schematizzazione delle perdite puramente ohmiche: V = V0 cos(ωt ) R// (ω ) = R(ω ) // R0 = R I IR C IC 1 1 1 + R(ω ) R0 R0 IR0 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 227 Dielettrici con perdite ohmiche • Per un tale dielettrico si definisce: • Costante (o permeabilità o permittività) dielettrica relativa complessa efficace di un dielettrico con perdite sia per rilassamento dielettrico sia ohmiche: ε~r ,eff (ω ) = ε r' ,eff (ω ) − jε r'',eff (ω ) procedendo come prima si ottiene : ⎧ '' σ dc 1 1 ⎛ 1 1 ⎞ '' '' ⎜⎜ = + ⎟⎟ ⇒ εr,eff (ω) = εr (ω) + ⎪ε r ,eff (ω ) = ωR// (ω )C0 ωC0 ⎝ R(ω ) R0 ⎠ ωε 0 ⎪ ⎨ ' ' ⎪ε ' (ω ) = C ( ) ε ω ε ⇒ = r,eff r (ω ) ⎪ r ,eff C0 ⎩ ⇓ ⎛ '' σ dc ⎞ ⎜ ⎟⎟ r ,eff (ω ) = ε (ω ) − j ⎜ ε r (ω ) + ωε 0 ⎠ ⎝ Osservazione : ConducibilitàEquivalente ε~ ' r z 1 ε0 = = ωε 0ε r'',eff (ω ) = ωε 0ε r'' (ω ) + σ dc σ ac (ω) = R// (ω ) A R// (ω ) C0 1 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 228 Permittività dielettrica complessa di un materiale composito costituito da due fasi dielettriche: Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 229 Permittività dielettrica complessa di un materiale composito costituito da due fasi dielettriche: Esistono varie relazioni (derivanti da modelli diversi o empiriche) che quantificano la permittività complessa εr* di una mescola ottenuta da una fase dielettrica di permittività dispersa εr2* con una frazione volumetrica v2, in una matrice dielettrica di permittività εr1* . Esempi: Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 230 Permittività dielettrica complessa di un materiale composito costituito da due fasi dielettriche: Esempi di materiali dielettrico/dielettrico: che presentano interfacce di discontinuità Dielettrico con crepe e vuoti: può essere schematizzato in prima approssimazione come un materiale eterogeneo costituito da inclusioni dielettriche di permittività ε’r2=1 in una matrice dielettrica di permittività ε’r2>1 . Dalle equazioni precedenti si ha che la permittività di un materiale con crepe e vuoti risulta inferiore a quella del materiale puro e omogeneo. Dielettrico semicristallino: può essere schematizzato tenendo conto della presenza di inclusioni cristalline in una matrice amorfa. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 231 Permittività dielettrica complessa di un materiale composito dielettrico contenente sfere parzialmente conduttrici Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 232 Dielettrico contenente sfere parzialmente conduttrici • Modello di Wagner: supponendo che il dielettrico contenga sfere parzialmente conduttrici (ε’r2, σdc2), con una frazione di volume v2, immerse nella matrice dielettrica (ε’r1) con conducibilità trascurabile (σdc1<< σdc2), il modello di Wagner prevede la seguente espressione della permittività complessa relativa del composto: Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 233 Dielettrico contenente sfere parzialmente conduttrici • Modello di Wagner: Da tali espressioni risulta che il composito mostra un rilassamento dielettrico con forma indistinguibile da quello dovuto all’orientamento dipolare. Può accadere pertanto che un dielettrico che non possegga un accentuato rilassamento dipolare, in realtà possa presentare ugualmente un “effetto di rilassamento” dovuto, però, a fenomeni di polarizzazione interfacciale. Concludendo, possiamo dire che un materiale composito che presenti al suo interno interfacce tra due materiali dielettrici e/o conduttori presenta in prossimità delle interfacce accumuli di carica di polarizzazione ed eventualmente anche di carica libera. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 234 Dielettrico contenente sfere parzialmente conduttrici • Modello di Wagner: Le cariche di polarizzazione determinano una variazione (rispetto al materiale puro) della polarizzazione ed una conseguente variazione della costante dielettrica. In particolare si ha: Per interfacce dielettrico/dielettrico: in ragione della dielettricità delle inclusioni, la costante dielettrica del composito può risultare diminuita (inclusioni di aria) o accresciuta (inclusioni altamente dielettriche) rispetto a quella della matrice. Esistono vari modelli predittivi per la costante risultante. Per interfacce dielettrico/conduttore: la costante dielettrica del composito risulterà tendenzialmente accresciuta, secondo il modello di Wagner. Si noti (dalle equazioni del modello di Wagner) che la presenza di inclusioni conduttrici accresce sia εr’ che εr’’ : ciò significa che ad un auspicabile (in molte applicazioni) aumento dell’energia immagazzinata, corrisponde uno svantaggioso aumento dell’energia persa per dissipazione. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 235 Metodi di misura di proprietà dielettriche Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 236 Metodi di misura di proprietà dielettriche Ai fini della misura della parte reale e della parte immaginaria della costante dielettrica complessa di un dielettrico, esistono i due seguenti metodi: • metodi a circuito a parametri concentrati; • metodi a circuito a parametri distribuiti. Metodi di misura a circuito a parametri concentrati: Tali tipi di metodi sono utilizzati sempre a “bassa” frequenza (da 10-4 a 106 Hz circa) e consistono nella determinazione del circuito elettrico a parametri concentrati equivalente al campione ad una determinata frequenza. Tipicamente il campione è schematizzato con un circuito equivalente resistore/condensatore in parallelo o in serie e, misurando i parametri incogniti costituiti dalla resistenza Rx e dalla capacità Cx, si risale ai valori di εr,eff’ e di εr,eff’’ , ossia alle componenti reale ed immaginaria della permittività efficace: Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 237 Metodi di misura di proprietà dielettriche Metodi di misura a circuito a parametri concentrati: Uno dei metodi di misura a parametri concentrati tra i più usati è il Metodo a ponte Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 238 Metodi di misura di proprietà dielettriche 2. Metodi di misura a circuito a parametri distribuiti: Al crescere della frequenza, la lunghezza d’onda elettromagnetica del campo applicato diminuisce, divenendo sempre più confrontabile con le dimensioni del campione. Risulta quindi necessario adottare una schematizzazione del dielettrico a parametri distribuiti. Uno dei metodi a parametri distribuiti, tipicamente usato nell’intervallo delle microonde, è il seguente: • Metodo a linea di trasmissione (o a trasmissione d’onda): in tale metodo il campione costituisce il mezzo di propagazione di un’onda elettromagnetica confinata in una linea di trasmissione coassiale (costituita da un conduttore centrale incluso in un tubo cavo conduttore), o, a frequenze maggiori, in una semplice guida d’onda (tubo cavo conduttore di sezione rettangolare o circolare. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 239 Metodi di misura di proprietà dielettriche 2. Metodi di misura a circuito a parametri distribuiti: • Metodo a linea di trasmissione (o a trasmissione d’onda): Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 240 Metodi di misura di proprietà dielettriche 2. Metodi di misura a circuito a parametri distribuiti: • Metodo a linea di trasmissione (o a trasmissione d’onda): • Fattore di propagazione di un’onda elettromagnetica in un materiale dielettrico (non magnetico): • è il seguente numero complesso, funzione della permittività complessa del materiale: γ~ (ω ) = jω ε~r (ω )ε 0 µ 0 = jω ε 0 µ 0 ε~r (ω ) = = γ 0 (ω ) ε~r (ω ) = jβ 0 (ω ) ε~r (ω ) = α (ω ) + jβ (ω ) dove : β (ω ) = 2π λ (ω ) β 0 (ω ) = 2π λ0 (ω ) = ω ε 0 µ0 = ω c c = velocità della luce α (ω ) = attenuazione dell' onda nel mezzo (nel vuoto α = 0) λ (ω ) = lunghezza d' onda nel mezzo λ0 (ω ) = lunghezza d' onda nel vuoto µ 0 = permeabilità magnetica del vuoto Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 241 Metodi di misura di proprietà dielettriche 2. Metodi di misura a circuito a parametri distribuiti: • Metodo a linea di trasmissione (o a trasmissione d’onda): • Equazioni dei fasori del campo elettrico e magnetico: • per un’onda elettromagnetica piana, che si propaga in direzione x in un mezzo uniforme e infinito, valgono le seguenti espressioni: jωt −γ E& = E0 e jωt −γ & H =H e 0 • Principio di misura: • sfruttando la relazione che lega il fattore di propagazione dell’onda nel dielettrico con la sua permittività dielettrica complessa, è possibile ricavare la parte reale ed immaginaria di quest’ultima da una misura (non descritta in questa sede) dei parametri di propagazione dell’onda nel mezzo stesso: Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 242 Metodi di misura di proprietà dielettriche 2. Metodi di misura a circuito a parametri distribuiti: • Metodo a linea di trasmissione (o a trasmissione d’onda): • Equazioni dei fasori del campo elettrico e magnetico: • per un’onda elettromagnetica piana, che si propaga in direzione x in un mezzo uniforme e infinito, valgono le seguenti espressioni: ~ (ω )2 ~ 2 (ω ) γ γ 1 ~ ( α 2 (ω ) − β 2 (ω ) + 2 jα (ω )β (ω )) ε r (ω ) = 2 =− 2 =− 2 γ 0 (ω ) β 0 (ω ) β 0 (ω ) ⇓ ⎧ ' β 2 (ω ) − α 2 (ω ) β 2 (ω ) ⎛ α 2 (ω ) ⎞ λ20 (ω ) ⎛ α 2 (ω ) ⎞ ⎜⎜1 − 2 ⎟⎟ ⎜⎜1 − 2 ⎟⎟ = 2 = 2 ⎪ε r (ω ) = 2 β 0 (ω ) β 0 (ω ) ⎝ β 0 (ω ) ⎠ λ (ω ) ⎝ β 0 (ω ) ⎠ ⎪ ⎨ 2 (ω ) 2α (ω ) λ20 (ω ) 2α (ω ) β 2α (ω )β (ω ) ⎪ '' ⎪ε r (ω ) = β 2 (ω ) = β 2 (ω ) β (ω ) = λ2 (ω ) β (ω ) 0 0 ⎩ • Indice di rifrazione del mezzo: Davide Micheli λ0 (ω ) n(ω ) = λ (ω ) Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 243 Definizione di conduzione elettrica dal punto di vista atomico Orbitali do Bloch Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione Materiali conduttori e dielttrici radio, 244 Conduzione elettrica nei metalli: orbitali di Bloch Orbitali delocalizzati nei metalli • • Le proprietà e la struttura dei metalli rivelano che gli elettroni di valenza dei loro atomi sono delocalizzati, cioè diffusi per tutta l’esenzione del reticolo cristallino, liberi di muoversi sotto l’azione di un campo elettrico anche molto debole. Quando gli orbitali atomici degli atomi componenti una molecola si sovrappongono apprezzabilmente l’uno con l’altro, la loro combinazione determina un sistema di orbitali molecolari delocalizzati, estendentesi cioè su un insieme di più atomi o addirittura su tutti gli atomi della molecola. • Orbitali 2s di un filare di atomi di litio del suo reticolo cristallino • Formazione di un orbitale molecolare delocalizzato esteso su tutto il filare medesimo A B C D Davide Micheli E Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 245 Conduzione elettrica nei metalli: orbitali di Bloch Orbitali delocalizzati nei metalli • • • Un cristallo metallico, può essere considerato come una molecola gigante formata da un numero grande di atomi per la quale vale lo stesso prinicpio. In tal caso data la compattezza della struttura si realizza un esteso ricoprimento degli orbitali di valenza dei singoli atomi così che gli orbitali cristallini o reticolari sono completamente delocalizzati ed abbraciano tutto il reticolo Questi orbitali delocalizzati che descrivono la distribuzione degli elettroni di valenza degli atomi nel reticolo cristallino di un metallo sono generalmente designati come funzioni d’onda di Bloch, dal nome dell’autore che li introdusse. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 246 Conduzione elettrica orbitali di Bloch Bande di energia • • • • • • Gli orbitali molecolari di un cristallo, cioè di un insieme di un numero grandissimo di atomi, differiscono da quelli propri di una molecola di pochi atomi per una caratteristica molto importante relativa ai livelli energetici ad essi corrispondenti. Per rendercene conto immaginiamo di costruire il reticolo di un cristallo, per esempio di Sodio (Na), addizionando successivamente un atomo all’altro. Quando ad un primo atomo A se ne addiziona un secondo, B, costituendo l’aggregato biatomico A-B (Na2), i due orbitali di valenza dei due atomi si combinano insieme determinando due orbitali molecolari, ciascuno con una sua proprio energia. : ψ A +ψ B e ψ A −ψ B Energia più alta di quella degli orbitali atomici originari per il primo, più bassa per il secondo. Se ora addizioniamo un terzo atomo, realizzando l’aggregato Na3, gli orbitali di valenza dei tre atomi determinano tre orbitali molecolari, i cui livelli energetici distinti si raggruppano attorno al livello originario di ψA. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 247 Conduzione elettrica: orbitali di Bloch Bande di energia • • • L’aggiunta di ogni nuovo atomo fa aumentare di uno il numero degli orbitali molecolari risultanti e dei corrispondenti livelli energetici. Per un insieme di N atomi si avranno dunque N orbitali molecolari ed N livelli energetici. Per N molto grande, dell’ordine di 1023, i livelli sono così ravvicinati l’uno all’altro da costituire una banda continua. 1 • 2 3 4 5 1023 Ad ogni orbitale atomico di un singolo atomo isolato corrisponde, nel cristallo, una banda di livelli energetici (tanti quanti sono gli atomi dell’insieme). Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 248 Conduzione elettrica: orbitali di Bloch Bande di energia • Le proprietà del cristallo sono determinate dalla differenza di energia fra le successive bande e dalla distribuzione in esse degli elettroni: – Energia – La larghezza di queste bande risultanti dalla interazione tra gli atomi nel cristallo e la separazione tra l’una e l’altra dipendono dalla distanza internucleare (r). A mano a mano che (r) diminuisce, aumenta la Larghezza e si riduce la separazione tra bande. Separazione tra bande Banda di conduzione Na: 1s2, 2s2, 2p6,3s1 3p 3p 3s valenza 3s conduzione Banda di valenza 2p 2p 2s 1s 3.7 1 2 3 4 5 6 7 Distanza interatomica in Angstrom Davide Micheli 2s Bande interne sature 1s Successione delle bande per il sodio metallico ( r=3.7 Angstrom) Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 249 Conduzione elettrica: orbitali di Bloch Bande di energia • • • Quando gli atomi sono a distanza molto grande l’uno dall’altro e non interagiscono, i livelli energetici degli elettroni sono quelli propri degli orbitali dell’atomo isolato. Diminuendo la distanza interatomica, ogni livello origina una banda che si allarga con l’aumentare della reciproca interazione tra gli atomi. Quanto più estesi sono gli orbitali atomici che si considerano, tanto maggiore è la distanza internucleare alla quale la loro interazione trasforma i livelli energetici degli atomi isolati in bande: – • • Per questa ragione i livelli degli orbitali 3s e 3p si allargano in bande già per valori di r per i quali i livelli degli orbitali 2s e 2p non risultano ancora perturbati e il livello dell’orbitale interno 1s resta inalterato fino a distanze internucleari molto piccole. Conseguentemente per una data distanza r fra gli atomi le bande son tanto più allargate quanto più alta è la loro energia. Il progressivo allargamento delle bande col dimiuire della distanza interatomica può determinare la loro sovrapposizione: – Nel caso del sodio a cui si riferisce la figura, alla distanza alla quale si trovano gli atomi del reticolo (r=3.7 Angstrom) ciò accade per le bande 3s e 3p, che si fondono in un’unica banda Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 250 Conduzione elettrica: orbitali di Bloch Bande di energia: distribuzione degli elettroni • Gli elettroni degli atomi del cristallo si distribuiscono negli orbitali corrispondenti ai livelli energetici delle varie successive bande, secondo il principio di Pauli, cominciando da quelli a più bassa energia. – • • Riferendoci al caso del sodio, gli elettroni interni degli orbitali 1s,2s,2p saturano le corrispondenti (bande interne), mentre gli elettroni di valenza 3s (N in tutto) saturano i primi N/2 livelli della banda 3s (detta perciò banda di valenza; in chimica è la banda interessata alla cessione, acquisto, condivisione di elettroni per formare legami chimici) La successione delle varie bande a energia crescente è intervallata da fasce di valori di energia proibiti per gli elettroni del cristallo, come proibiti per gli elettroni di un atomo isolato sono i valori di energia intermedi fra quelli dei successivi livelli quantizzati. Gli elettroni che occupano le bande interne sono praticamente localizzati entro gli atomi a cui appartengono; quelli della banda di valenza, invece, sono delocalizzati, nel senso che possono muoversi per tutta l’estensione del reticolo. – Per rendersene conto si può osservare l’esempio che segue, relativo ad un atomo di sodio isolato (figura sinistra) e nel reticolo (figura destra) Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 251 Conduzione elettrica: orbitali di Bloch Bande di energia: distribuzione degli elettroni • Per un atomo isolato, è riportata la curva di energia potenziale di un elettrone nel campo attrattivo del nucleo in funzione della distanza r (ECoulomb= -Ze2/r =-11e2/r). Sulla curva sono indicati i livelli energetici relativi agli elettroni dell’atomo: – quanto più alto è il livello dell’orbitale occupato, tanto più questo è esteso e cresce la distanza media dell’elettrone dal nucleo. E=0 Energia • 3p 3s 2p 2s 1s r=0 Distanza dal nucleo Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 252 Conduzione elettrica: orbitali di Bloch Bande di energia: distribuzione degli elettroni In figura è rappresentato l’andamento schematico dell’energia potenziale di un elettrone nel campo periodico dei nuclei in un filare atomico monodimensionale, e sono indicate le bande di energia permesse: – Tra atomo e atomo il campo determina una barriera di energia che isola soltanto gli elettroni delle bande più interne, caratterizzati da energia troppo bassa per valicarla, mentre gli elettroni della banda di valenza non ne sono imprigionati e possono liberamente spostarsi attraverso il reticolo. E=0 Banda di conduzione Energia • Banda di valenza 3p 3s barriera di energia 2p 2s 1s Campo periodico dei nuclei in un filare atomico monodimensionale di sodio Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 253 Conduzione elettrica: orbitali di Bloch Conduttori, Isolanti, Semiconduttori • • il modello a bande si applica a tutti i solidi cristallini, metallici o no, ed è particolarmente efficace per l’interpretazione delle loro proprietà di conduttori o isolanti. Consideriamo un cristallo ideale, supponendo che le bande elettroniche siano tutte sperate, senza reciproche sovrapposizioni. Distribuendo gli elettroni sui livelli permessi, cominciando da quelli inferiori, si possono verificare le situazioni limite schematizzate nella figura sotto: •caso a) •caso b) Banda vuota Banda vuota Banda Di valenza non satura Energia • Banda Di valenza satura Bande Interne sature Bande Interne sature Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 254 Conduzione elettrica: orbitali di Bloch Conduttori, Isolanti, Semiconduttori • • • La banda di valenza del caso a) è solo in parte occupata e contiene livelli ancora liberi, nel caso b) essa è totalmente riempita. Gli orbitali corrispondenti ai livelli della banda di valenza sono, in entrambi i casi, delocalizzati e gli elettroni che li occupano sono perciò liberi di spostarsi da un atomo all’altro, in questa o in quella direzione, ma l’effetto dell’applicazione di un campo elettrico è ben diverso nelle due situazioni. Il campo elettrico applicato tende a convogliare gli elettroni liberi in un flusso unidirezionale che comporta un aumento dell’energia degli elettroni che vi partecipano: – – Nel caso a) questo può essere realizzato, perché la banda di valenza ha livelli energetici disponibili al di sopra di quelli occupati in assenza del campo elettrico. In questi livelli liberi, un campo anche debole, può promuovere un gran numero di elettroni, determinandone un flusso ordinato nella propria direzione. Nel caso b) invece questa promozione è impossibile essendo la banda di valenza del tutto satura, con un gran numero di elettroni ,in media, che si muovono in tutte le direzioni, senza possibilità di essere trascinati preferenzialmente enlla direzione del campo, per la mancanza di livelli più alti disponibili a cui dovrebbero trasferirsi per seguirne la sollecitazione. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 255 Conduzione elettrica: orbitali di Bloch Conduttori, Isolanti, Semiconduttori • • Nel caso a), il cristallo è un conduttore (conduttore elettronico), perché un campo elettrico anche debole determina un flusso di elettroni attraverso la sua massa, e quindi il passaggio di una corrente elettrica I=dQ/dt. Nel caso b), invece, è un isolante. Infatti l’unico mdo per ottenere un flusso unidirezionale di elettroni, sarebbe l’imposizione di un campo elettrico tanto intenso da fornire ad una parte degli elettroni di valenza un’energia sufficiente per trasferirli dalla banda satura alla banda successiva libera (che può essere definita banda di conduzione perché quando gli elettroni passano ad essa si ha un flusso di corrente: – • • Questo meccanismo spiega la tensione di rottura dei dielettrici. Concludendo, si può dire in generale che se un cristallo è caratterizzato da bande elettroniche solo parzialmente piene, esso è un conduttore; Se invece è caratterizzato da bande completamente piene o bande completamente vuote, senza reciproche sovrapposizioni, è isolante. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 256 Conduzione elettrica: orbitali di Bloch Conduttori, Isolanti, Semiconduttori: ESEMPI • Nel LITIO cristallino (1s2, 2s1), le bande 2s e 2p si sovrappongono parzialmente, formando insieme una banda unica in cui se N è il numero degli atomi del cristallo, potrebbero distribuirsi 8N elettroni (ad ogni livello della banda 2p corrispondono infatti 3 orbitali degeneri px, py,pz). Gli elettroni di valenza sono in tutto N e saturano i primi N/2 livelli della banda 2s, lasciando completamente vuoti gli altri N/2 livelli della banda stessa e tutti i livelli della banda 2p: – Immediatamente al di sopra del più altro livello occupato ci sono dunque molti altri livelli liberi disponibili per la conduzione sotto l’azione di un campo elettrico. Atomo isolato Energia • 2p cristallo 2p 2s 2s 1s 1s Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 257 Conduzione elettrica: orbitali di Bloch Conduttori, Isolanti, Semiconduttori: ESEMPI • • il Carbonio sottoforma di diamante, silicio e germanio, sono caratterizzati, da un sistema di bande nel quale quella più alta occupata è satura e quella successiva vuota è separata da un intervallo più o meno largo di valori di energia proibiti. Ad esempio nel caso del Diamante, gli atomi di carbonio sono legati l’uno all’altro in un reticolo covalente, con coordinazione tetraedrica determinata da orbitali ibridi Sp3. Gli orbitali molecolari risultano in due raggruppamenti, di legame ed antilegame i cui livelli energetici si raccolgono in due bande separate da un largo intervallo proibito (pari a 5.6 eV). Energia Cristallo di diamante Atomi di carbonio isolati 2 N orbitali di anti legame 5.6 eV Orbitali atomici sp3 (N atomi) 2 N orbitali di legame Davide Micheli • I 4N elettroni di valenza degli atomi del reticolo saturano completamente la banda inferiore lasciando vuota quella superiore alla quale tuttavia nessun elettrone può essere trasferito sotto l’azione di un campo elettrico per la grande distanza tra le due bande. Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 258 Conduzione elettrica: orbitali di Bloch Conduttori, Isolanti, Semiconduttori: ESEMPI • • Energia • Nel silicio e germanio, i cui cristalli sono coordinati tetraedicamente, la situazione è simile tuttavia l’ampiezza della bandgap tra banda di valenza piena e quella di conduzione vuota è rispettivamente di 1.1 (Si) e 0.7 eV (Ge). La bandgap è molto più piccola di quella del diamante ed è possibile il trasferimento di un certo numero di elettroni dall’una all’altra, o per eccitazione termica o per irraggiamento con radiazioni di adatta lunghezza d’onda. In queste condizioni il cristallo diventa conduttore e nel primo caso si parla di termoconduzione mentre nel secondo di fotoconduzione. • Le sostanze cristalline con queste caratteristiche sono Cristallo 2 N orbitali di dette semiconduttori anti legame intrinseci. • È da considerare che con il trasferimento di elettroni dalla banda di valenza alla 1.1 (Si) e 0.7 eV (Ge). successiva, vengono a partecipare alla conduzione gli elettroni di entrambe le bande, perché entrambe 2 N orbitali di vengono ad avere livelli legame vacanti. Atomi di silicio i germanio isolati Orbitali atomici sp3 (N atomi) Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 259 Conduzione elettrica: orbitali di Bloch Conduttori, Isolanti, Semiconduttori: ESEMPI • La conduzione determinata dagli elettroni della banda che prima era vuota è detta di tipo n, perché viene trattata come moto di cariche negative, mentre la conduzione dovuta agli elettroni della banda di valenza non più satura è data di tipo p, perché pur essendo conduzione anch’essa dei elettroni, è preferibile trattarla come moto delle lacune positive lasciate dagli elettroni (eccitati) promossi alla banda superiore di cnduzione: – Il movimento degli elettroni della banda di valenza sotto l’azione del campo equivale alla migrazione, in direzione opposta, delle lacune. Banda di conduzione elettrone lacuna Banda di valenza Davide Micheli Il meccanismo della conduzione elettronica nei semiconduttori lascia intendere perché, a differenza dai metalli, la loro conducibilità aumenta con l’aumentare della temperatura (ossia diminuisce la loro resistenza): Infatti, crescendo la temperatura si esalta per eccitazione termica il numero degli elettroni che dalla banda di valenza si trasferiscono a quella di conduzione. Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 260 Conduzione elettrica: orbitali di Bloch Semiconduttori drogati • • • • • • La conducibilità di un cristallo semiconduttore può essere notevolmente influenzata dall’aggiunta di piccolissime quantità (dell’ordine di qualche parte per milione) di elementi estranei, i cosiddetti droganti. Anche un cristallo normalmente isolante, se opportunamente drogato, può acquisire le caratteristiche di un semiconduttore. Il caso più comune di droganti è dato da impurezze sostituzionali, cioè di atomi di altri elementi che vanno a sostituirsi ad atomi del reticolo cristallino in cui sono introdotti. Per il silicio o il germanio i droganti più tipici sono il B, Al, Ga, In, Ti e P, As, Sb, Bi. Con l’introduzione degli atomi del drogante nuovi livelli elettronici permessi (livelli di impurezza) vengono ad interporsi tra la banda di valenza e quella di conduzione nell’intervallo vietato, giocando ruoli diversi secondo la natura del drogante. Se gli atomi introdotti hanno più elettroni di valenza di quelli del reticolo ospitante, (come per esempio accade drogando il silicio o il germanio con il fosforo) essi agiscono da donatori di elettroni; se invece ne ahnno di meno (come il boro), agiscono da accettori di elettroni. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 261 Conduzione elettrica: orbitali di Bloch Semiconduttori drogati • Se il semiconduttore agisce da donatore di elettroni allora l’eccesso di elettroni si distribuisce in livelli situati in prossimità della banda di conduzione, dai quali possono ad essa trasferirisi per assorbimento di una piccola quantità di energia. Il semiconduttore è in tal caso detto di tipo n. Se il semiconduttore agisce da accettore, invece, si rendono disponibli, in prossimità della banda di valenza, nuovi livelli vacanti, a cui possono trasferirsi elettroni della banda medesima, determinando in essa delle lacune, e il semiconduttore è detto di tipo p. Semiconduttori intrinseci. Semiconduttore di tipo n energia • Semiconduttore di tipo p Banda di conduzione Livelli energetici degli atomi droganti Banda di valenza Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 262 Definizione secondo Maxwell di materiale conduttore e di materiale dielettrico Effetto pelle Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione Materiali conduttori e dielttrici radio, 263 Effetto pelle • • Cosa succede al campo elettromagnetico nei conduttori ? Per rispondere si parte dalla definizione di corrente di conduzione mediante la legge di Ohm in un conduttore, e dalla seconda equazione di Maxwell: Densità Corrente di Conduzione r r ⎡ A⎤ ⎡1⎤ Legge di OHM : J = σE ≡ ⎢ 2 ⎥ dove : σ = conducibilità [Siemens] = ⎢ ⎥ ⎣m ⎦ ⎣Ω⎦ r ⎧r r ∂B r r r ⎪⎪∇ × E = − ⎧⎪∇ × E = − jωµH ∂t II e III eq Maxwell : ⎨ r ⇒ per segnali sinusoidali : ⎨ r r r r r r r ⎪⎩∇ × H = J + jωεE ∂E ⎪∇ ×H = J +ε ⎪⎩ ∂t Densità Corrente di Spostamento r r r ∂E ∂εE ∂D ⎡ F 1 V ⎤ ⎡ C 1 V ⎤ ⎡ C 1 ⎤ A = = ≡⎢ =⎢ =⎢ = 2 = Densità Corrente Spostamento ε 2⎥ ⎥ ⎥ ∂t ∂t ∂t ⎣ m s m ⎦ ⎣Vm s m ⎦ ⎣ s m ⎦ m Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 264 Effetto pelle • Sostituendo la legge di Ohm nella seconda eq di Maxwell si ottiene: r r J = σE r r r r r r r ⎡ ⎛ σ ⎞⎤ r ⎟⎟⎥ E = jωε~ ∇ × H = J + jωεE = σE + jωεE = (σ + jωε 0ε r )E = jω ⎢ε 0 ⎜⎜ ε r + jωε 0 ⎠⎦ ⎣ ⎝ • • • Nello spazio la corrente di conduzione e di spostamento sono parallele, Nel tempo corrente di conduzione e di spostamento sono sfasate di 90° infatti j=e(+jπ /2) quindi la corrente di spostamento è in anticipo di fase di 90° rispetto alla corrente di conduzione. DOMANDA: secondo MAXWELL che cosa è un conduttore ? – • • Il rame è sempre un conduttore oppure no ? L’unica definizione corretta di conduttore è la seguente: Conduttore è quel materiale per cui la corrente di conduzione è molto grande rispetto alla corrente di spostamento: σ >> ωε Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 265 Effetto pelle • Per il rame: σ Cu • S = 10 ÷10 m 10 = σ >> ω ⋅10 • 7 ε ≅ 10-11 ω = 2π ⋅ frequenza A frequenze basse (ω piccola) il rame risulterà certamente un conduttore e lo rimarrà fintanto che: 6 • 6 −11 cioè ω << 10 rad / s cioè 17 1 17 f << 10 Hz 2π Mano a mano che aumenta la frequenza f, la corrente di conduzione resta costante, mentre la corrente di spostamento cresce con la frequenza: dunque esiste una frequenza oltre la quale il rame non risulta più essere conduttore. Pertanto la precedente definizione va rettificata: Conduttore è quel materiale per cui la corrente di conduzione è molto grande rispetto alla corrente di spostamento, fino alla frequenza f per cui vale ancora la relazione σ >>ωε Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 266 Effetto pelle • • • • • Si riportano alcuni esmpi con dei materiali diffusi in natura: Il Rame a conducibilità σ = 5.8⋅107 S/m si comporta come conduttore fino a frequenze ottiche. L’acqua di mare è un buon conduttore fino a circa 890 MHz. Un transistor di silicio che lavora a 20 GHz fa capire che a tale frequenza il silicio non può più essere trattato come semiconduttore ma diventa un dielettrico come tutti gli altri. Pertanto in generale non esistono né conduttori puri, né dielettrici puri: – esistono esclusivamente dielettrici con perdite, cioè dielettrici in cui c’è una corrente di conduzione; ed allora, se prevale ωε vengono chamati “DIELETTRICI”, mentre se prevale il termine σ, vengono chiamati “CONDUTTORI”, altrimenti vengono definiti “DIELETTRICI con PERDITE”. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 267 Effetto pelle • Data la definizione corretta di conduttore si consideri ora l’altra equazione di Maxwell: r r r ∇ × E = − jωµH • Applicando l’operatore di rotore ad entrambi i membri si ottiene: ( ) ( r r r r r ∇ × ∇ × E = − jωµ ∇ × H • ) Ricordando che in un conduttore, la corrente di spostamento è trascurabile rispetto alla corrente di conduzione, allora sostituendo il secondo membro si ottiene: ( ) ( ( ) ( ) ( ) r r r r r r ∇ × ∇ × E = − jωµ ∇ × H = − jωµ σE ovvero : r r r r r r r r 2 ∇ × ∇ × E = ∇ ∇ ⋅ E − ∇ E = − jωµ σE • ) ( ) Il rotore di un rotore è uguale al gradente della divergenza meno il laplaciano Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 268 Effetto pelle ( r r r r r r ∇× H r r r r ⎛ ∇⋅ ∇× H ma E = ⇒ ∇ ∇ ⋅ E = ∇⎜⎜ σ σ ⎝ r r r r r 2 ⇒ ∇ × ∇ × E = 0 − ∇ E = − jωµ σE r r 2 ⇒ ∇ E = jωµ σE ( ( • ) ) ( ) ( ) )⎞⎟ = 0 ⎟ ⎠ Nel caso di mezzi CONDUTTORI l’equazione d’onda è: r r ∇ E − jωµσE = 0 2 • Nel caso delle onde piane, l’equazione d’onda nel caso di mezzi DIELETTRICI è: r 2r ∇ E+k E =0 2 Davide Micheli dove k 2 = ω 2 µε Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 269 Effetto pelle • Moltiplicando entrambi i membri per σ, e riconoscendo che J= σE si ha: r r ∇ σE − jωµσσE = 0 2 r r ⇒ ∇ J − jωµσJ = 0 2 • Questa è l’equazione d’onda per la densità di corrente in un conduttore. • Essa è una equazione vettoriale, che dunque si compone nelle 3 componenti Jx,Jy,Jz. Il laplaciano è la somma delle derivate seconde rispetto ad x, rispetto ad y, rispetto a z. ( ∇ 2 J xiˆ + ∇ 2 J y ˆj + ∇ 2 J z kˆ = jωµσ J xiˆ + ∇ 2 J y ˆj + ∇ 2 J z kˆ ) ⎞ ⎞ˆ ⎛ ∂2 ⎛ ∂2 ∂2 ∂2 ∂2 ∂2 ⎜⎜ 2 J x + 2 J x + 2 J x ⎟⎟i + ⎜⎜ 2 J y + 2 J y + 2 J y ⎟⎟ ˆj + ∂y ∂z ∂y ∂z ⎠ ⎠ ⎝ ∂x ⎝ ∂x ( ⎛ ∂2 ⎞ˆ ∂2 ∂2 + ⎜⎜ 2 J z + 2 J z + 2 J z ⎟⎟k = jωµσ J xiˆ + ∇ 2 J y ˆj + ∇ 2 J z kˆ ∂z ∂y ⎝ ∂x ⎠ Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici ) 270 Effetto pelle • • Studiamo un caso semplice, si supponga che il conduttore sia un piano indefinito ovvero un semispazio in x ed y; la corrente su tale piano, sia tutta uniforme, e diretta in una sola direzione z: questo perché si suppone l’esistenza di una sorgente che genera una corrente uniforme (ad esempio un onda piana che incide normalmente). Supponiamo il caso sinusoidale ovvero; r r J 0 = σE = σE0e jωt • Si vuole sapere cosa accade alla corrente in profondità, tenendo presente che la corrente viene mantenuta costante e parallela a se stessa sulla superficie di quel semispazio infinito. J ha una unica yx z componente Jz. J Davide Micheli 0 = σ E = σ E 0 e Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 271 Effetto pelle • • • La corrente non varia né lungo z, né lungo y e si vuole vedere cosa succede andando in profondità lungo la direzione x. Delle tre componenti Ex,Ey,Ez l’unica non nulla è Ez; la derivata seconda (nel Laplaciano) rispetto a z è nulla (perché è costante lungo z), così come rispetto ad y (perché è costante rispetto ad y) Il laplaciano diviene pertanto la derivata di Ez rispetto ad x due volte: 2 r r d Ez 2 2 2 ∇ E = jωµσE ⇒ = j ωµσ E = τ E con τ ∈C z z 2 dx • L’equazione differenziale della corrente è identica: 2 r r d Jz 2 2 2 ∇ J = jωµσJ ⇒ = j ωµσ J = τ J con τ ∈C z z 2 dx Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 272 Effetto pelle • Per trovare quanto vale τ occorre fare la radice quadrata: jωµσ = τ 2 con τ 2 ∈ C τ = ± jωµσ = ± j 2π fµσ = ± 2 j π fµσ ma : 1 2 π j ⎛ j π2 ⎞ π π 2 2 4 j = ⎜⎜ e ⎟⎟ = e = cos + j sin = +j 4 4 2 2 ⎝ ⎠ 1 2 ⎛ 2 2⎞ ⎟ = 1+ j ⇒ 2 j = 2 ⎜⎜ +j ⎟ 2 2 ⎝ ⎠ ⇒ τ = ±(1 + j ) π fµσ • • Nella relazione trovata la quantità profondità di penetrazione. Si misura in m. Davide Micheli 1 δ= π fµσ Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici è chiamata 273 Effetto pelle • La soluzione dell’equazione differenziale omogenea d 2 Ez 2 = τ Ez 2 dx • È data da due esponenziali, uno positivo (esponente +τx) e l’altro negativo (esponente - τx). Ez = c1e • −τx + c2e +τx ( 1+ j) doveτ = ± δ Avendo deciso di prendere la radice con parte reale positiva si ha che il temine moltiplicato per c1 all’infinito tende a zero mentre l’altro termine risulta non essere limitato (ossia divergente per x→+∞). − τx c e lim 1 = 0 x →+∞ • eq differenziale omogenea +τx c e lim 2 = +∞ x →+∞ La condizione di Sommerfeld dice che ogni campo elettromagnetico fisicamente realizzabile deve andare a zero almeno come 1/r e quindi non può divergere, ne segue che c2=0, in questo modo il termine divergente moltiplicato per c2 è nullo e la condizione di Sommerfeld è verificata. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 274 Effetto pelle • Pertanto la soluzione è E z = c1e • • • • −x 1+ j δ = E0 e − x δ ⋅e − jx δ È da questa ultima relazione che si deduce che δ si misura in metri, infatti se nell’esponenziale c’è x/δ questo implica che δ deve avere le dimensioni di x cioè metri. Ogni materiale conduttore, ad ogni frequenza ha una profondità di penetrazione che è quella per la quale il campo elettrico si riduce di 1/e di quello in superficie (cioè la corrente si riduce di 1/e) La corrente dunque è massima in superficie, poi, man mano che si va in profondità, essa si mantiene sempre parallela a se stessa, però diminuisce in ampiezza come e-x/δ e si sfasa in ritardo come e-jx/δ . Pertanto un pezzo di conduttore non è mai una resistenza pura, ma sarà una resistenza più un induttanza che provoca la corrente in ritardo in profondità. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 275 Effetto pelle • • Interessa ora calcolare una quantità chiamata resistenza per quadro. Per calcolare tale quantità è necessario calcolare prima la corrente totale facendo un integrale della densità di corrente: ∞ I ( z) = ∫ J 0 e Cioè: − x δ ⋅e − jx δ dx 0 (1+ j ) x r ∞ − (1+ j )x r ∞⎡ − ⎤ d δ δ δ I ( z) = J 0 ∫ e dx = J 0 ∫ ⎢− e ⎥ dx (1 + j ) dx 0 0⎣ ⎦ ∞ r − δ ∞ ⎡ − (1+ j )x ⎤ r − δ ⎡ − (1+ j ) x ⎤ r −δ ⎡ 1 1 ⎤ r δ δ δ = J0 − 0 ⎥ = J0 d ⎢e ⎥ = J0 ⎢e ⎥ = J0 ∞ ∫ ⎢ (1 + j ) 0 ⎣ (1 + j ) ⎣ (1 + j ) ⎣ e e ⎦ (1 + j ) ⎦ ⎦0 r r Poiché J = σE r E z0 = Si può calcolare il campo elettrico: r J0 σ Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 276 Effetto pelle • • • • A questo punto si può introdurre il concetto di resistenza quadro. Si supponga di prendere un quadrato di conduttore con le seguenti dimensioni: 1 m lunghezza, 1 m larghezza (si parla di resistenza per quadro proprio perché il conduttore viene preso quadrato!). L’impedenza in una mattonella è data dalla tensione diviso per la corrente. La tensione è data dal campo elettrico per 1 m, ovverosia Ez0. La corrente è l’integrale fatto in precedenza. Facendo il rapporto tensione corrente si ha: Zs = • r E z0 r J0 σ 1+ j = r = = Rs + jωLs I ( z) J ⋅ δ σδ 0 1+ j Quindi un conduttore di 1m per 1m non si comporta come una resistenza pura, ma come una resistenza con in serie una induttanza. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 277 Effetto pelle • Nella equazione precedente l’impedenza non è trascurabile, la resistenza è 1/σδ, mentre la reattanza è 1/σδ, (sono identiche!) Zs = 1+ j σδ = Rs + jωLs = RS 1 σδ +j 1 σδ ⇒ LS ⎛ 1 ⎜ −1 σδ ϕ = tg ⎜ ⎜ 1 ⎜ ⎝ σδ ⎞ ⎟ ⎟ = 45° ⎟ ⎟ ⎠ La parte immaginaria dell’impedenza produce uno sfasamento dell’onda EM di 45° in ritardo • Ricordando che : 1 δ= π fµσ • π fµσ π fµ 1 = = = Rs = 1 σδ σ σ σ π fµσ 1 • Si ha: [Ω] Quindi in un blocco di conduttore, la resistenza cresce con la radice quadrata della frequenza ! Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 278 Effetto pelle • La resistenza per quadro dipende solo dal materiale e dalla frequenza, si consideri infatti un quadro di (1m x 1m), la resistenza vale: l R= ρ⋅ S 1 dove ρ = σ ma S = l ⋅ t resistività e S = sezione attraversata dalla corrente. 1 l = R= ρ⋅ l ⋅t σ ⋅t ⇒ t S l l Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 279 Effetto pelle • Tenendo presente che la corrente sul conduttore diminuisce come : e − t δ • Si hanno due casi: • 1) se lo spessore fisico del conduttore è molto piccolo rispetto a δ (che è funzione della frequenza ed aumenta a basse frequenze) allora la corrente è uniformemente distribuita su tutta la sezione del conduttore. 1 δ= π fµσ • 2) aumentando la frequenza, se lo spessore è grande rispetto a δ, la corrente in definitiva si mantiene sullo spessore esterno (in profondità non c’è più) Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 280 Effetto pelle • Integrando la parte reale della densità di corrente in uno spessore t di conduttore (non tra 0 e ∞) si ha: ⎛ −1 −δ I (t ) = ∫ J 0e dx = J 0 (− δ )∫ ⎜⎜ e δ 0 0⎝ t − t x x δ ⎞ ⎛ − ⎟dx = J 0 (− δ )∫ d ⎜ e δ ⎟ ⎜ 0 ⎝ ⎠ t x t ⎞ ⎡ − ⎤ ⎟ = J 0 (− δ )⎢e δ ⎥ = ⎟ ⎠ ⎣ ⎦0 x t − ⎤ ⎡ ⎡ − δt ⎤ = J 0 (− δ )⎢e − 1⎥ = J 0δ ⎢1 − e δ ⎥ ⎣ ⎦ ⎣ ⎦ • Pertanto la resistenza per quadro in funzione della frequenza f è: E (t ) R[ ] = Re[Z s ] = = I (t ) J0 σ ⎡ ⎤ J 0δ ⎢1 − e δ ⎥ ⎣ ⎦ − π fµ σ 1 = = t t − ⎤ − ⎤ ⎡ σ ⎡ δ δ ⎢1 − e ⎥ ⎢1 − e ⎥ π fµ ⎣ ⎦ ⎣ ⎦ t = 1 ⎡ − t ⎤ σδ ⎢1 − e δ ⎥ ⎣ ⎦ 1 = σ ⎧ 1 ⎪⎪ σ t [Ω/Quadro] = ⎨ ⎪1 ⎪⎩σδ Davide Micheli 1 π fµσ ⎡ ⎤ δ 1 e − ⎢ ⎥ ⎣ ⎦ − (per f → 0) (per f → ∞) t = Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 281 Effetto pelle • • • Si osserva dalle precedenti che la resistenza per quadro dipende dallo spessore t del materiale. Facendo il limite per f→∞ (alte frequenze), ci si accorge che la resistenza per quadro tende a 1/(σδ): vuol dire che supponendo di avere una sezione rettangolare del materiale in esame, a frequenze molto basse esso è tutto pieno di corrente, mentre a frequenze alte c’è solo uno spessore δ in cui la corrente è significativa. Al crescere dalla frequenza la resistenza va come 1/(σδ) però δ è inversamente proporzionale alla √f; quindi la resistenza del conduttore aumenta con la radice quadrata della frequenza. Giacché la reattanza interna è uguale ad R, allora anche la reattanza interna delle piste conduttrici aumenta con la radice quadrata della frequenza. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 282 Effetto pelle • • • Come esempio si riporta la resistenza per quadro al variare della frequenza per due conduttori in rame di spessore 18 e 36 micron. f δ t= 18 µm t= 36 µm 1 kHz 2.1 mm 0.96 mΩ/□ 0.48 mΩ/□ 1 MHz 66 µm 1.1 mΩ/□ 0.62 mΩ/□ 10 MHz 21 µm 1.4 mΩ/□ 1.0 mΩ/□ 100 MHz 6.6 µm 2.8 mΩ/□ 2.6 mΩ/□ 1000 MHz 2.1 µm 4.2 mΩ/□ 4.2 mΩ/□ A 100 MHz la δ è 6.6 µm, per cui grosso modo lo spessore effettivo è δ, e non più t; dunque la pista da 18 micron oppure 36 micron praticamente hanno la stessa resistenza, Andando più su in frequenza ci si accorge che è perfettamente inutile realizzare piste più spesse della profondità di penetrazione. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 283 Propagazione libera: Onde EM in Dielettrici reali Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione Materiali conduttori e dielttrici radio, 284 Onde EM in Dielettrici reali • • • Per dielettrico reale si intende un dielettrico con perdite. Tutti i dielettrici hanno una conducibilità σ non nulla Dalle equazioni di Maxwell per segnali sinusoidali si ha: r r r ⎧ ∂B r r r ∇ × E = − ⎪⎪ ⎧⎪∇ × E = − jωµH ∂t r ⇒ ⎨r r r r ⎨ r r r ⎪⎩∇ × H = J + jωεE ∂E ⎪∇ × H = µJ + µε ⎪⎩ ∂t r r J = σE [ ] r r r r r r jωε 0 r r σE + jω (ε 0ε r )E = ∇ × H = J + jωεE = σE + jω (ε 0ε r )E = jωε 0 ⎡ σ ⎡ σ ⎤r ⎡ jω (ε 0ε r ) ⎤ r σ ⎤r = jωε 0 ⎢ + + ε r ⎥ E = jωε 0 ⎢ε r − j ⎥ E = jωε 0 ⎢ ⎥E ωε 0 ⎦ jωε 0 ⎦ ⎣ jωε 0 ⎣ jωε 0 ⎦ ⎣ Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 285 Onde EM in Dielettrici reali Definiamo pertanto la costante dielettrica complessa: εr = ε ' e σ ε ''= ωε r r r r ⎡ σ ⎤r ~ ⇒ ∇ × H = jωε 0 ⎢ε r − j ⎥ E = jωε 0 [ε '− jε ' ']E = jωε E ωε 0 ⎦ ⎣ ε~ = ε 0 [ε '− jε ' '] è la costante dielettrica complessa • • Ci si riconduce la caso senza perdite (σ = 0) a condizione di utilizzare nei calcoli una ε complessa, la cui parte reale è la costante dielettrica relativa, e la cui parte immaginaria dipende dalla conducibilità σ e dalla frequenza f. Normalmente, per esprimere la bontà di un dielettrico si fornisce il tg δ, espresso da: per un buon dielettrico reale tg δ < 10-3 Davide Micheli σ ε ' ' ωε 0 σ tgδ = = = ε' ε ' ωε 0ε r σ cioè ε ' ' = << ε ' ωε Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 286 Onde EM in Dielettrici reali • La permittività, è una quantità comunemente usata per descrivere le proprietà elettriche che influenzano la riflessione di un’onda elettromagnetica all’interfaccia tra due mezzi diversi e l’assorbimento dell’energia all’interno dei materiali. • La permittività relativa εr di un materiale (data dal rapporto tra la permittività del materiale ε e quella del vuoto ε0) è un numero complesso espresso secondo la relazione: εr = ε’ - jε’’ • La parte reale ε’ (detta anche costante dielettrica) influenza la distribuzione del campo elettrico e la fase delle onde all’interno del materiale. • Il coefficiente della parte immaginaria, ε’’ (chiamato non a caso “fattore di perdita”) influenza, invece, l’assorbimento da parte del materiale dell’energia trasportata dal campo. E’ proprio ε’’ che determina la quantità di energia che viene dissipata all’interno di un materiale e, di conseguenza, di quanto riesce ad aumentarne la temperatura interna. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 287 Onde EM in Dielettrici reali • • Per poter utilizzare la teoria delle linee di trasmissione occorre trovare l’impedenza del mezzo. Per determinare l’impedenza di un dielettrico reale si parte come sempre dalla definizione: µ η= = ε µ0 µ r µ0 µ r jωε 0 µ0 µr = = = ε 0 [ jωε 0ε r + σ ] ε 0 [ jωε 0ε r + σ ] ⎡ σ ⎤ ε 0 ⎢ε r + ⎥ jωε 0 ωε j 0⎦ ⎣ ⇓ jωµ0 µr η= [ jωε 0ε r + σ ] • se σ = 0 allora jωµ0 µr µ η= = [ jωε 0ε r ] ε indipendente da ω Se σ aumenta, le perdite aumentano e così la dissipazione di potenza. – L’impendenza η si riduce e aumenta per esempio il salto di impedenza nel caso che i dielettrici siano aria e dielettrico del mezzo. Di conseguenza aumenta il coefficiente di riflessione e l’onda incidente viene maggiormente riflessa. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 288 Onde EM in Dielettrici reali • Si possono ora riscrivere le eq delle onde piane; la costante di fase è: ~ ε '' ⎞ ε '' ⎞ ⎛ ⎛ ~ ~ k = ω µε = ω µε = ω µε 0 (ε '− jε ' ') = ω µε 0ε ' ⎜1 − j ⎟ = ω µε 0ε ' ⎜1 − j ⎟ ε' ⎠ ε' ⎠ ⎝ ⎝ x ma ricordando che dallo sviluppo di Taylor al arrestato al primo term.: 1 + jx ≅ 1 + j 2 ~ ε '' ⎞ ε '' ⎞ ⎛ ⎛ k = ω µε 0ε ' ⎜1 − j ⎟ ≅ ω µε 0ε ' ⎜1 − j ⎟ = β − jα ε' ⎠ ε' ⎠ ⎝ ⎝ Dielettrici reali se : ε ' ' << ε ' ⇒ ⎧ β = ω µε 0ε ' = k0 ⎪ ε '' ε '' ⎨ ⎪⎩ α = ω µε 0ε ' ε ' = k0 ε ' Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 289 Onde EM in Dielettrici reali • L’onda si propaga come: e ~ mkz =e mαz ⋅e m jβz • Ovvero si propaga con la stessa velocità di fase come se non ci fossero perdite, vedi termine in jβz, però l’ampiezza si riduce secondo il termine in α perché, essendoci perdite nel dielettrico, una parte della potenza dell’onda si dissipa, e si trasforma in calore. • Si trova per α la stessa espressione delle linee di trasmissione: WL α= 2WT • • WL=potenza dissipata per unità di lunghezza WT=potenza trasmessa Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 290 Onde EM in Dielettrici reali • Il coefficiente di riflessione sul carico L non varia in presenza di perdite qualunque sia η0 o ηL e formalmente è sempre dato da: Vt V+ η0 E(i) ηL V- E(t) η0 ηL Zi E(r) ηL vi z • η L − η0 ρL = η L + η0 Z=0 Il coefficiente di riflessione ad una distanza z dal carico invece risente del fatto che l’onda si propaga con attenuazione: V − ( z ) V − (0) ⋅ e +α ⋅z ⋅ e + j⋅β ⋅z V − (0) + 2α ⋅ z + 2 j⋅β ⋅ z + 2α ⋅ z + 2 j ⋅β ⋅ z ρ (z ) = + = + = e ⋅ e = ρ e ⋅ e L V ( z ) V (0) ⋅ e −α ⋅ z ⋅ e − j⋅β ⋅z V + (0) Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 291 Onde EM in Dielettrici reali • Il coefficiente di riflessione ad una distanza z=-l dal carico dove supponiamo il punto zero di riferimento per la lunghezza è pertanto: ρ (z = −l ) = ρ L e +2α ⋅z ⋅ e +2 j⋅β ⋅z = ρ L e −2α ⋅l ⋅ e −2 j⋅β ⋅l – – • • L’onda si propaga in una linea di trasmissione con perdite e viene attenuata in modulo. La fase del coefficiente di riflessione cambia mano a mano che ci si sposta lungo la direzione di propagazione secondo il termine βz. Questo principio viene utilizzato per esempio nel caso di materiali assorbenti. Ad esempio una camera anecoica i coni attenuano le riflessioni dovute alle pareti che si suppongono metalliche. Ogni cono può essere visto come una linea di trasmissione, all’interno della quale si propaga un onda EM che subisce quel tipo di attenuazione. Questi coni sono fatti di materiale che presenta delle perdite Yp nel dielettrico. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 292 Onde EM in Dielettrici reali • Supponiamo di considerare come distanza quella pari ad una certa lunghezza d’onda; sappiamo che β = 2π λ supponiamo due casi : l1 = λ / 4 l2 = λ / 2 ⇓ • • ρ1 (z = −λ / 4) = ρ L e + 2α ⋅z ⋅ e + 2 j⋅β ⋅z = ρ L e − 2α ρ 2 (z = −λ / 2) = ρ L e − 2α + 2α ⋅ z ⋅e + 2 j ⋅β ⋅ z = ρ Le λ 4 λ 2 ⋅e −2 j ⋅e 2π λ λ 4 −2 j 2π λ λ 2 = ρ Le − 2α = ρ Le − 2α λ 4 λ 2 ⋅ e − jπ = − ρ L e −α λ 2 ⋅ e − j 2π = ρ L e −αλ Il coefficiente di riflessione (num complesso) a queste distanze è costituito dalla sola parte reale Al variare dalla distanza o parimenti della frequenza il coefficiente di riflessione varia sia in modulo che in fase Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 293 Onde EM in Dielettrici reali Parte Reale del Coefficiente di riflessione sul carico e a distanza 1 m con perdite nel dielettrico -0.1 -0.2 -0.3 -0.4 -0.5 -0.6 -0.7 Coeff Rifless sul carico. -0.8 Coeff Rifless dist L(m) -0.9 2 17 32 47 62 77 92 107 122 137 152 167 182 197 212 227 242 257 272 287 302 317 332 347 362 -1 377 Coeff Rifless sul carico e Coeff Rifless a distanza 1m 0 Parte reale impedenza del carico ZL Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 294 Onde EM in Dielettrici reali • Equivalente linea di trasmissione di una camera anecoica Coni assorbenti η3_parete metallica η1_aria Parete metallica E(i) η1_aria l2 η0 η2_dielettrico Coni assorbenti Zi η2_dielettrico Parete metallica η2 vi z ηL η3_parete metallica l2 Z=-l2 Z=0 ρL = η L − η0 η L + η0 ρ (z = −l2 ) = ρ L e −2α ⋅l ⋅ e −2 j⋅β ⋅l (~ ) ( ) (~ ) ( ) η cosh k 2 ⋅ l2 + η 2 sinh k 2 ⋅ l2 η ( z = −l2 ) = η 2 3 ~ ~ η 2 cosh k 2 ⋅ l2 + η3 sinh k 2 ⋅ l2 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 295 Onde EM in Dielettrici reali • Supponiamo un onda piana che incide normalmente, su 3 dielettrici. Questo problema per analogia con le linee di trasmissione è perfettamente riconducibile al problema di incidenza di un onda di tensione da una linea con una certa impedenza caratteristica ad un’altra linea con un impedenza caratteristica diversa, si possono dunque utilizzare tutti gli strumenti usati per le linee. l2 η1 η2 η3 E(i) E(r) + E(t) - = η1 η2 η3 Zi l2 • • Supponiamo il sistema con perdite. Consideriamo come carico della linea 1 l’impedenza risultante della linea 2 e 3 insieme Davide Micheli vi η2 η3 l2 Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 296 Onde EM in Dielettrici reali • Il circuito equivalente risultante diviene pertanto: η1 η2 η3 + E(i) E(t) - E(r) = η1 E(r) η2 η3 Zi l2 E(i) η1 vi η3 l2 Zi + η2 E(t) - Davide Micheli = η1 Zi Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 297 Onde EM in Dielettrici reali • • Si procede calcolando il coefficiente di riflessione all’ingresso della linea precedente, nonché il coefficiente di riflessione sulla l1 di impedenza η1 . Allo scopo bisogna prima calcolare l’impedenza Zi: dato che si tratta di una linea lunga l2 e di impedenza caratteristica η2 chiusa su un carico concentrato η3, l’impedenza di ingresso Zi sulla sezione i è data da: ( ( ) ) ~ η cosh k 2 ⋅ l2 + η 2 sinh Zi = η2 3 ~ η 2 cosh k 2 ⋅ l2 + η3 sinh ( ( ~ k 2 ⋅ l2 ~ k 2 ⋅ l2 ) ) ⇓ Z i − η1 E (r ) V (r ) ρ= = (i ) = (i ) = S11 (coefficiente di riflessione sulla prima interfaccia i ) Z i + η1 E V 2Z i E (+ ) V (+ ) τ= = (i ) = (i ) = S 21 (coefficiente di trasmissione sulla prima interfaccia i ) Z i + η1 E V ⇓ P (r ) 2 ρ = (i ) = S11 (potenza riflessa alla prima interfaccia i ) P P (+ ) 2 2 2 τ = (i ) = 1 − ρ = S 21 (potenza trasmessa alla prima interfaccia i ) P 2 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 298 Onde EM in Dielettrici reali • • La somma delle potenze riflessa e della potenza trasmessa è pari alla potenza incidente meno la potenza dissipata a causa delle perdite sul dielettrico. Nel caso di assenza di perdite utilizzando la matrice di Scattering S si ha: S11 + S 21 = 1 (assenza di perdite) 2 2 S11 + S 21 < 1 (presenza di perdite) 2 2 dove : P (r ) 2 ρ = (i ) = S11 (potenza riflessa alla prima interfaccia i) P P (+ ) 2 2 2 τ = (i ) = 1 − ρ = S 21 (potenza trasmessa alla prima interfaccia i) P 2 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 299 Onde EM in Dielettrici reali Graficando un esempio in cui si riporta un dielettrico con un impedenza normalizzata a quella dell’aria si ha Refelction and Transmission coefficient in (linear) as a function of Normalized impedance Reflection coefficient(linear) 2.00 Transmission coefficient (linear) 1.50 1.00 0.50 0.09 0.24 0.40 0.56 0.71 0.87 1.03 1.18 1.34 1.50 1.65 1.81 1.97 2.12 2.28 2.43 2.59 2.75 2.90 3.06 3.22 3.37 3.53 3.69 3.84 0.00 4.00 S11 (linear) and S21(linear) • -0.50 -1.00 -1.50 Normalized impedance Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 300 Onde EM in Dielettrici reali Graficando un esempio in cui si riporta un dielettrico con un impedenza normalizzata a quella dell’aria si ha Refelction and Transmission coefficient in dB as a function of Normalized impedance 10.00 0.12 0.28 0.44 0.60 0.76 0.93 1.09 1.25 1.41 1.57 1.73 1.90 2.06 2.22 2.38 2.54 2.71 2.87 3.03 3.19 3.35 3.51 3.68 -10.00 3.84 4.00 0.00 S11 (dB) and S21(dB) • -20.00 -30.00 -40.00 -50.00 Reflection coefficient(dB) Transmission coefficient (dB) -60.00 -70.00 Dielectric to Air normalized impedance Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 301 Onde EM in Dielettrici reali • Supponiamo per esempio che al variare della frequenza, una linea chiusa su un certo carico, presenti queste caratteristiche: Riflessione Trasmissione Ii S21 Vi Zi ZL S11 Z=-l Z=0 Z Davide Micheli • In corrispondenza della frequenza di risonanza di questo filtro, si ha la minima riflessione (min S11) e la massima trasmissione (max S21). • La potenza persa rispetto a quella incidente, è dissipata nel dielettrico Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 302 Onde EM in Dielettrici reali • Supponiamo per esempio che al variare della frequenza, una linea chiusa su un certo carico, presenti queste caratteristiche: Riflessione Trasmissione Ii • Avvicinandosi alla frequenza di risonanza la linea tende a produrre uno sfasamento delle onde EM sia trasmesse sia riflesse. S21 Vi η1 η2 η1 S11 Z=-l Z Z=0 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 303 Onde EM in Dielettrici reali • Supponiamo per esempio che al variare della frequenza, una linea chiusa su un certo carico, presenti queste caratteristiche: Permittività Elettrica Permeabilità Magnetica µ ε • La parte immaginaria della Permittività Elettrica, rappresenta le perdite nel dielettrico. • La parte immaginaria della Permeabilità Magnetica tende mediamente a zero ovvero il circuito non ha perdite di tipo ferromagnetico. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 304 Onde EM in Dielettrici reali • Se gli altri parametri S22 ed S12 sono simili ad S11 ed S21 allora il circuito può definirsi simmetrico elettricamente Ii • Un circuito simmetrico è anche reciproco, non vale il viceversa. • Nell’esempio visto il 2-porte si comporta elettricamente simmetricamente alla porta (1) e (2). S21 Vi η1 η2 η1 S11 Z=-l Z Z=0 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 305 Propagazione libera: Onde EM in Dielettrici ideali Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione Materiali conduttori e dielttrici radio, 306 Onde EM in Dielettrici ideali • Se la linea di trasmissione diventa ideale allora la impedenza d’ingresso assume un valore differente: I(l) Z L cos(β 0 ⋅ l0 ) + jZ 0 sin(β 0 ⋅ l0 ) Z i (− l ) = Z 0 Z 0 cos(β 0 ⋅ l0 ) + jZ L sin(β 0 ⋅ l0 ) + V(l) ZL Z0 L µ = Z0 = C ε - Zi z -l0 0 1) Caso particolare di linea adattata: Z0=ZL vale sia per linee con perdite che senza perdite. Z i (− l ) = Z 0 Z 0 cos(β 0 ⋅ l0 ) + jZ 0 sin (β 0 ⋅ l0 ) = Z0 Z 0 cos(β 0 ⋅ l0 ) + jZ 0 sin (β 0 ⋅ l0 ) L µ Z0 = = C ε Z L − Z0 ρL = =0 Z L + Z0 Davide Micheli • In questo caso il generatore v(-l) o l’onda incidente E(i), vedono sempre la stessa impedenza in qualunque punto della linea. • Il coefficiente di riflessione è nullo, non ci sono onde riflesse. Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 307 Onde EM in Dielettrici ideali 2) Caso particolare di linea in corto circuito: ZL=0 I(l) Z L cos(β 0 ⋅ l0 ) + jZ 0 sin(β 0 ⋅ l0 ) Z i (− l ) = Z 0 Z 0 cos(β 0 ⋅ l0 ) + jZ L sin(β 0 ⋅ l0 ) + V(l) Z0 (STUB) ZL L µ = Z0 = C ε - Zi z -l0 Z i (− l ) = Z 0 Z0 = 0 0 + jZ 0 sin(β 0 ⋅ l0 ) = jZ 0tg (β 0 ⋅ l0 ) Z 0 cos(β 0 ⋅ l0 ) + 0 L µ = C ε ρL = 0 − Z0 = −1 0 + Z0 Davide Micheli • a prescindere dalla lunghezza della linea l’impedenza è sempre puramente reattiva • L’impedenza di questa linea, in virtù della funzione tangente, cambia natura a seconda della lunghezza dello STUB. Può assumere natura capacitiva o induttiva. Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 308 Onde EM in Dielettrici ideali 2) Caso particolare di linea in corto circuito: ZL=0 (STUB corto circuito) • In prossimità di l=0 cioè sul carico, l’impedenza totale sarà pari a 0 • Mano a mano che ci si sposta lungo la linea la tg(βl) cambia: λ =Vfase/f e dipende dal mezzo in cui l’onda si propaga con frequenza f=ω/2π 2π dove λ0 è la lunghezza d' onda sul mezzo β0 = λ0 ⎛ l0 ⎞ Z i (− l ) = jZ 0tg ⎜⎜ 2π ⎟⎟ ⎝ λ0 ⎠ l0 1 ≤ ovvero 1) se 0 ≤ λ0 4 0 ≤ l0 ≤ λ0 2) se 1 l0 1 ≤ ≤ 4 λ0 2 ovvero 3) se 1 l0 = 4 λ0 ovvero l0 = 4) se 1 l0 = 2 λ0 ovvero l0 = 4 λ0 ≤ l0 ≤ λ0 4 λ0 2 Davide Micheli 4 λ0 2 ⇒ tg positiva ⇒ impedenza immaginaria induttuva ⇒ tg negativa ⇒ impedenza immaginaria capacitiva ⇒ tg tende ad ∞ ⇒ circuito aperto ⇒ tg tende a 0 ⇒ stessa impedenza del carico Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 309 Onde EM in Dielettrici ideali 2) Caso particolare di linea in corto circuito: ZL=0 (STUB corto circuito) Reattanza al variare di l/lambda 100.00 80.00 60.00 Reattanza induttiva Reattanza induttiva Reattanza induttiva Reattanza 20.00 -40.00 -60.00 -80.00 L=0 L=λ/4 L=λ/2 Reattanza capacitiva 1.72 1.64 1.56 1.48 1.40 1.33 1.25 1.17 1.09 1.01 0.94 0.86 0.78 0.70 0.62 0.55 0.47 0.39 0.31 0.23 0.16 -20.00 0.08 0.00 0.00 Reattanza 40.00 L=λ Reattanza capacitiva Reattanza capacitiva -100.00 l/lambda Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 310 Onde EM in Dielettrici ideali 3) Caso particolare di linea in corto circuito: ZL=0 (STUB corto circuito con linea lunga λ/4) Da quanto visto quando ci si avvicina alla frequenza tale che la lunghezza fisica della linea è pari a λ/4, l’impedenza di una linea chiusa in cortocircuito è in realtà quella di un circuito aperto, tende cioè ad infinito. 4) Quando invece ci si avvicina alla frequenza tale che la lunghezza fisica della linea è pari a λ/2, l’impedenza di una linea chiusa in cortocircuito corrisponde al carico di corto circuito, ovvero la linea tende ad essere trasparente, non introduce quindi alterazioni della impedenza complessiva. Quest’ultimo caso è utile per esempio quando si deve costruire una copertura (radome) di protezione per un antenna. Se si trasmette ad una frequenza preferenziale allora se lo spessore del radome è esattamente pari a λ/2, esso non rifletterà nessuna potenza verso l’antenna e quindi tutta la potenza emessa dall’antenna sarà irradiata. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 311 Onde EM in Dielettrici ideali • Volendo fare un grafico dell’impedenza di ingresso Zi al variare della frequenza f, essa sarà qualitativamente una funzione di questo tipo: Zi λ/4 frisonanza f Davide Micheli Zi Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 312 Propagazione libera: Schermi per onde piane incidenti normalmente sulla superficie di un conduttore Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione Materiali conduttori e dielttrici radio, 313 Onde EM in conduttori reali con perdite • Un conduttore reale è un mezzo in cui la corrente di conduzione è molto più grande della corrente di spostamento: giacché la corrente di spostamento aumenta con ω, i materiali che sono considerati buoni conduttori (ad esempio il rame) continuano ad essere considerati tali finchè la conducibilità σ rimane molto più grande della quantità ωε0. σ ε ''= >> ε ' ωε 0 • Per un conduttore reale si ha: • Esiste dunque una pulsazione ω oltre la quale un materiale non può più essere considerato un buon conduttore. In tale situazione il termine jk diviene: ⎛ ~ σ ⎞ ⎟⎟ jk = jω µ ε 0 (ε '− jε ' ') = jω µε 0 ⎜⎜ ε '− j ωε 0 ⎠ ⎝ ma si è supposto che : ε ' << ε ' ' pertanto si ha : ⎛ σ ⎞ ~ ⎟⎟ = jω jk ≅ jω µε 0 (− jε ' ') = jω µε 0 ⎜⎜ ωε j 0 ⎠ ⎝ ⎛ µσ ⎞ ⎛ µσ ⎞ ⎟⎟ = ⎜⎜ ⎟⎟ = ω − 1⎜⎜ j ω j ω ⎠ ⎝ ⎠ ⎝ j 2 (ωµσ ) 2 2j = 1 + j allora : poiché (ωµσ ) = (ωµσ ) = ~ jk ≅ j ~ jk ≅ 2 [1 + j ] (π fµσ ) = [1 + j ] (π fµσ ) 2 2 2 1 2 j2 Davide Micheli 1 [1 + j ] (ωµσ ) = 1 [1 + j ] (2πfµσ ) = 2 2 Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 314 Onde EM in conduttori reali con perdite • Essendo: 1 δ= = profondità di penetrazione, si ha : π fµσ ⎧α = δ −1 ~ [ 1+ j] jk ≅ [1 + j ] (π fµσ ) = ⇒ ⎨ −1 δ β δ = ⎩ ~ 1 1 jk = α + jβ = + j δ • • • • δ ⇒ A(z,t) = A0e ~ − jk z = A0e −αz e − jβz = A0e 1 1 − z −j z δ e δ L’onda dunque si propaga nel mezzo con velocità di propagazione (1+j)/δ con α=β ovvero la costante di propagazione coincide con la costante di attenuazione. c ω La velocità di fase vale: v f = = ωδ = 2π fδ = 2π δ << c β λ0 Ci si accorge facilmente che la costante di penetrazione δ è più piccola di λ0, e quindi la velocità di fase nei mezzi conduttori è più piccola della velocità della luce c. Poiché la velocità di fase cresce con la frequenza allora si è in presenza di dispersione anomala. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 315 Onde EM in conduttori reali con perdite • L’impedenza d’onda η in un conduttore reale è in tal caso data da: r E µ µ ≅ [ε ' è trascurabile] = η= r = ~ = ε ε 0 (ε '− jε ' ') H η= µ ε 0 (− jε ' ') π fµ η = (1 + j ) σ η = (1 + j )RS ⇒ η = (1 + j )RS • = µ ⎛ σ ⎞ ⎜ ⎟⎟ ε0⎜ − j ⎝ ωε 0 ⎠ = jωµε 0 ε 0σ = jωµ σ = j 2πfµ σ = 2j πfµ = σ π fµ dove : = RS (impedenza per quadro) σ poiche in un coduttoreσ è grande allora RS è piccolo r E è piccolo e η = r << η0 ≅ 377Ω H La moltiplicazione per (1+j) significa che l’impedenza d’onda η ha una parte reale ed un coefficiente dell’immaginario che coincidono. Inoltre essendo l’impedenza d’onda pari al rapporto tra campo elettrico e campo magnetico, se questo rapporto è un numero complesso vuol dire essi che sono sfasati, nel nostro caso di 45° con E in anticipo rispetto ad H. Se invece il rapporto era un numero reale allora E ed H sarebbero stati in fase tra loro. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 316 Onde EM in conduttori reali con perdite • • Dunque nei materiali buoni conduttori il rapporto E/H (vettori), è molto più piccolo di quello che si ha nel vuoto ( da 120π Ω, si arriva ad 1/100 di Ohm); Inoltre campo elettrico e campo magnetico non sono in fase come in un onda piana nel vuoto (in un dielettrico ideale), ma sono sfasati di 45°, sottintendendo naturalmente che E ed H sono perpendicolari tra loro. ∠E= ∠H+45° • • Se il materiale conduttore è usato come schermo allora In funzione del tipo sorgente che si vuole schermare va scelto il tipo di schermo più appropriato. Per un onda piana (sorgente lontana), l’onda riflessa è proporzionale al salto di impedenza η2- η1 come in una linea. – – Per un onda piana il rapporto E/H, che nel vuoto vale circa 377 Ω, scende a 0.014 Ω se c’è il metallo, ed il coefficiente di riflessione è quasi uguale ad 1 ovvero praticamente tutta l’onda viene riflessa. Per tale motivo se ci si deve proteggere da un’onda che proviene da lontano, non conviene realizzare grandi schermi: è sufficiente un foglio di alluminio, perché presenta un’impedenza bassissima, e l’onda che viene da lontano trovando un salto di impedenza viene quasi completamente riflessa. Lo spessore dello schermo in questo caso non influisce molto l’importante è che ci sia un salto di impedenza più grande possibile) Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 317 Onde EM in conduttori reali con perdite • Per una sorgente di disturbo vicina (sorgente vicina), come per esempio un Personal Computer, non siamo in condizioni di campo lontano. – – Per tale tipo di sorgente l’unico effetto importante da considerare è l’effetto pelle. L’effetto pelle presuppone tuttavia schermi grandi (spessore più elevato) e realizzati con materiali ferromagnetici. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 318 Riflessione da un conduttore reale • • • Un conduttore ideale riflette tutto. Un conduttore reale invece quanto riflette ? Il problema è il seguente: si ha un onda che incide su un conduttore con conducibilità σ ≠ ∞, ad esempio σ= σCu. Si avrà un onda trasmessa ed un onda riflessa L’onda trasmessa si attenuerà come exp(-z/δ), dove: δ = profondità di penetrazione = 1 π fµσ Atx = attenuazione onda trasmessa = e − z δ = 1 z eδ E(t) E(i) E(r) e − z δ z σ Cu≠ ∞ Davide Micheli 1 = e z 1 π fµσ = 1 ez π fµσ Si ha un doppio effetto di schermo del materiale: il primo effetto di schermo da parte del materiale consiste nel fatto che l’onda viene parzialmente riflessa; il secondo effetto consiste nel fatto che l’onda trasmessa si attenua per effetto pelle. Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 319 Trasmissione dentro un conduttore reale: eff. pelle • • L’attenuazione dell’onda per la parte di riflessione è dovuta alle due superfici del conduttore; ciascuna superficie rappresenta un salto di impedenza elevato tra il vuoto ed il metallo. Per tale ragione il maggiore effetto di attenuazione per un onda piana è dovuto alla riflessione sulle superfici del materiale metallico. Per quanto riguarda invece l’attenuazione dovuta a trasmissione nel metallo ovvero all’effetto pelle, si ha a che fare con un campo elettrico che si propaga all’interno di un conduttore secondo una legge del tipo: 1 δ = profondità di penetrazione = π fµσ − t E = E0 e δ e −j t δ E’ E(0) z E(r) t Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 320 Trasmissione dentro un conduttore reale: eff. pelle • • • Un onda con campo elettrico E, incide sullo schermo di spessore finito t, l’onda riemerge dall’altra parte (la si indichi con E’). Si trascurino per ora i problemi di condizioni al contorno (deve infatti essere soddisfatta la continuità dei campi, ecc) e si supponga che TUTTA l’onda incidente venga trasmessa all’interfaccia di spessore t Il rapporto tra tra E’ ed E viene definito efficienza di schermatura (shielding effectiveness) e considerando i moduli dei vettori campo elettrico si ha − E' E0e = E E0 • • • t δ dove − t E ' = E0 e δ e −j t δ = E0 e − t δ Se lo schermo avesse uno spessore infinito non arriverebbe nulla dall’altra parte. Nella realtà non ha senso uno spessore infinito: di conseguenza se stiamo costruendo uno schermo, una parte del campo elettrico incidente oltrepasserà lo schermo, dando luogo ad un certo disturbo. Per quantificare l’efficienza di schermatura si utilizza la seguente: A(dB ) = 20 Log10 ⎡ 1 ⎢ = 20 Log10 ⎢ − δt E' ⎣e E Davide Micheli ⎤ ⎡ δt ⎤ ⎥ = 20 Log10 ⎢e ⎥ = 20 t Log10 [e] = 8,686 ⋅ t ⎥ δ δ ⎣ ⎦ ⎦ Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 321 Trasmissione dentro un conduttore reale: eff. pelle • • Si stanno trascurando i fenomeni di riflessione presenti nell’interfaccia: l’onda che arriva viene in parte riflessa, ed in parte trasmessa, per cui in realtà la porzione che attraversa lo schermo sarà leggermente inferiore all’onda incidente. La relazione è lineare con lo spessore t del materiale. A(dB ) = 8,686 ⋅ • • • t δ La relazione in dB è lineare con lo spessore t del materiale. È ovvio che in termini di numeri naturali, la retta diverrà un esponenziale. Pertanto all’aumentare dello spessore t del materiale l’efficienza di attenuazione aumenta esponenzialmente. Oltre al fenomeno della proporzionalità con t esiste anche la dipendenza dalla frequenza f: 1 δ= π fµσ Davide Micheli ⇒ [ A(dB) = 8,686 t π fµσ Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici ] 322 Trasmissione dentro un conduttore reale: eff. pelle • L’attenuazione espressa in dB è proporzionale alla radice quadrata della frequenza f ed alla radice prodotto µσ. [ A(dB) = 8,686 t π fµσ • • • ] Analizzando due materiali conduttori come Ferro e Rame ci si accorge che il Rame ha una conducibilità σ, circa 10 volte superiore al Ferro ma il Rame ha una permeabilità magnetica µ, circa 1000 volte inferiore rispetto al Ferro. Pertanto la radice del prodotto µσ per il Ferro è circa 10 volte quella del Rame. Di conseguenza per l’effetto pelle, uno schermo di rame di 1mm equivale ad uno schermo ferromagnetico di 1/10 di mm. In conclusione se si vuole sfruttare maggiormente l’effetto pelle per sorgenti vicine da schermare, allora conviene utilizzare un materiale ferromangetico, viceversa se si vuole maggiormente sfruttare la riflessione per schermare sorgenti lontane, allora conviene utilizzare un materiale maggiormente conduttore in quanto aumenta il salto di impedenza η e la Resistenza superficiale o Resistenza quadro Rs del Rame è in tal caso circa 100 volte inferiore a quella del Ferro ⎡ π fµ ⎤ π fµ η = (1 + j )⎢ = dove Rs ⎥ σ ⎣ σ ⎦ Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 323 Trasmissione dentro un conduttore reale: eff. pelle • • Occorre ricordare infine che i materiali non hanno le stesse caratteristiche al variare della frequenza ed al variare dei campi che li attraversano. Nel grafico sotto è riportata la permeabilità magnetica relativa µr di un materiale ferromagnetico al variare della frequenza: µr 100k • Materiale ferromangetico A Materiale ferromagnetico B 10k 1k Acciaio tipico 100 10 • 1 f 100 1k 10k 100k Davide Micheli La permeabilità magnetica relativa µr di un materiale ferromagnetico si riduce ad 1 drasticamente quando la frequenza aumenta pertanto al di sopra di una certa frequenza tali materiali non sono più ferromangetici e presentano una µr =1. Pertanto all’aumentare della frequenza le caratteristiche schermanti di un materiale ferromagnetico si riducono. 1M Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 324 Trasmissione dentro un conduttore reale: eff. pelle • Nel grafico sotto è riportata la permeabilità magnetica relativa µr di un materiale ferromagnetico al variare dell’intensità del flusso magnetico che lo attraversa: µr • 100k 10k 1k • 100 Saturazione di µr 10 La permeabilità magnetica relativa µr di un materiale ferromagnetico si riduce ad 1 drasticamente quando la intensità del flusso magnetico B aumenta. Pertanto all’aumentare della intensità di flusso mangetico B le caratteristiche schermanti di un materiale ferromagnetico si riducono. 1 1 10 100 Davide Micheli kGaus Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 325 Matrice di diffusione (scattering) in microonde Metodi utilizzati nella caratterizzazione dei materiali sottoposti a microonde Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione Materiali conduttori e dielttrici radio, 326 PARAMETRI S • Un possibile set di parametri utilizzato per caratterizzare completamente un quadripolo lineare, come i parametri h, Z, Y, ABCD, sono i parametri S. • Tale set di parametri è particolarmente sfruttato nelle radiofrequenze [ MHz – GHz ], dove non si possono più usare modelli circuitali a parametri concentrati e gli stimoli hanno natura ondulatoria. Esistono ovviamente formule di conversione per passare dai parametri S a quelli di altro tipo. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 327 Matrice di Scattering o di Diffusione • La matrice ABCD, risulta comoda per rappresentare la connessione in cascata. Tuttavia essa non è indicata per descrivere le ampiezze dei segnali in ingresso ed in uscita. Infatti in alta frequenza, è difficile fare misure di tensione e di corrente: esiste una difficoltà operativa. Infatti nella loro misura si dovrebbero inserire i puntali dello strumento, atto alla misura, i quali, data la frequenza elevata, diverrebbero uno stub che perturba il sistema e falsa la lettura. • Viceversa esistono degli analizzatori (analizzatori vettoriali di rete) che misurano, una volta inviato un segnale unitario, la riflessione e la trasmissione del segnale, in ampiezza e fase. • La matrice di scattering è l’unica determinabile con misure dirette di trasmissione e di riflessione ed è per questo che è molto importante. Z0 viene assunta, in generale pari a 50 Ω, Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 328 Matrice di Scattering o di Diffusione • Consideriamo un onda ti tensione (o di campo elettrico trasverso) a1 che entra alla porta (1) del circuito lineare, e cerchiamo di valutare l’onda riflessa b1 che esce da questa porta. Analogamente alla porta (2). a2 a1 (1) b1 Circuito lineare tempo-invariante (2) b2 • Il circuito deve essere lineare altrimenti non si può definire globalmente la matrice del circuito. Inoltre la linearità è essenziale per avere una descrizione del fenomeno indipendentemente dal segnale dal segnale di ingresso (frequenza). • Per un circuito non lineare si può ancora definire una matrice, ma solo in un intorno di un punto (punto di polarizzazione o di lavoro del circuito) ottenendo dei parametri indipendenti dal segnale. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 329 Matrice di Scattering o di Diffusione • Nel valutare b1 e b2 (conviene usare le ampiezze di Fourier V(ω)ejωt I(ω)ejωt), dobbiamo considerare le porte del circuito adattate (cioè con la stessa impedenza di ingresso). In questo modo l’unica onda che entra nel circuito è quella della sorgente (e non onde riflesse dal carico). In questo modo si evitano riflessioni ulteriori che complicherebbero il fenomeno non permettendo di distinguere il segnale tra parte incidente e parte riflessa. • La matrice di scattering è così definita: ⎛ b1 ⎞ ⎛ a1 ⎞ ⎜⎜ ⎟⎟ = S ⋅ ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ b2 ⎠ ⎝ a2 ⎠ ⎛ b1 ⎞ ⎡ S11 S12 ⎤⎛ a1 ⎞ ⎜⎜ ⎟⎟ = ⋅⎢ ⎜⎜ ⎟⎟ ⎥ ⎝ b2 ⎠ ⎣S 21 S 22 ⎦⎝ a2 ⎠ ⎧ b1 = S11 ⋅ a1 + S12 ⋅ a 2 ⎪ ⎨ ⎪⎩b2 = S 21 ⋅ a1 + S 22 ⋅ a 2 • Dove i parametri S sono complessi. (1) Z0 a1 a2 a1 Circuito lineare tempo-invariante S11 Z0 (2) b2 b1 S21 b1 b2 S12 S22 a2 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 330 Matrice di Scattering o di Diffusione b S11 = 1 a1 a2 = 0 • Misura la riflessione alla porta (1) quando alla stessa l’incidenza è unitaria e non c’è segnale sorgente alla porta (2). La porta (2) è adattata al carico. (a2=0 non significa quindi corto circuito). S12 = b1 a2 a1 = 0 • Misura la trasmissione del segnale dalla porta (2) alla porta (1) quando la porta (1) è priva di sorgente. S 21 = b2 a1 a2 = 0 • Misura la trasmissione del segnale dalla porta (1) alla porta (2) quando la porta (2) è priva di sorgente. S 22 = b2 a 2 a1 = 0 • Misura la riflessione alla porta (2) quando alla stessa l’incidenza è unitaria e non c’è segnale sorgente alla porta (1). La porta (1) è adattata al carico. (a1=0 non significa quindi corto circuito). • S11 e S22 rappresentano dei coefficienti di riflessione • S12 e S21 rappresentano dei coefficienti di trasmissione • Essendo i coefficienti S complessi dobbiamo considerare 8 parametri reali, 2 per ogni coefficiente. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 331 PARAMETRI S • Dato un generico quadripolo lineare Q I2 I1 + V1 - 1 Q 2 + V2 - • mettiamo in evidenza le sue due porte e definiamo per ciascuna di esse le grandezze: V1 + Z 0 ⋅ I1 ⎧ = a ⎪ 1 2 ⋅ Z0 ⎪⎪ Vi + Z 0 ⋅ I i ⎧ ⎨ = a ⎪ i ⎪ V1 − Z 0 ⋅ I1 ⋅ 2 Z 0 ⎪⎪ = b ⎪ 1 i = 1 , 2 2 ⋅ Z0 ⎪⎩ ⎨ ⎪ Vi − Z 0 ⋅ I i = b ⎪ i 2 ⋅ Z0 ⎪⎩ Z0 viene assunta, in generale pari a 50 Ω, Davide Micheli V2 + Z 0 ⋅ I 2 ⎧ = a ⎪ 2 2 ⋅ Z0 ⎪⎪ ⎨ ⎪ V − Z0 ⋅ I 2 ⎪b2 = 2 2 ⋅ Z0 ⎪⎩ Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 332 PARAMETRI S • Ricaviamo Vi e Ii in funzione di ai e bi: ⎧2 ⋅ Z 0 ⋅ ai = Vi + Z 0 ⋅ I i ⎪ ⎨ ⎪2 ⋅ Z ⋅ b = V − Z ⋅ I 0 i i 0 i ⎩ • sommando e sottraendo le due precedenti equazioni si ha: ⎧ 2 ⋅ Z 0 ⋅ (ai + bi ) = 2 ⋅ Vi ⎪ ⎪ ⎨ ⎪2 ⋅ 1 ⋅ (ai − bi ) = 2 ⋅ I i ⎪⎩ Z0 • Da cui si trova: ⎧Vi = Z 0 ⋅ (ai + bi ) ⎪ ⎪ ⎨ ⎪ I i = 1 ⋅ (ai − bi ) ⎪⎩ Z0 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 333 PARAMETRI S • Per passare dalle grandezze ai alle bi , si definiscono i parametri : ⎧ b1 = S11 ⋅ a1 + S12 ⋅ a 2 ⎪ ⎨ ⎪⎩b2 = S 21 ⋅ a1 + S 22 ⋅ a 2 • In forma matriciale: ⎛ a1 ⎞ ⎛ b1 ⎞ ⎜⎜ ⎟⎟ = S ⋅ ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ a2 ⎠ ⎝ b2 ⎠ ⎛ b1 ⎞ ⎡ S11 S12 ⎤⎛ a1 ⎞ ⎜⎜ ⎟⎟ = ⋅⎢ ⎜⎜ ⎟⎟ ⎥ ⎝ b2 ⎠ ⎣S 21 S 22 ⎦⎝ a2 ⎠ • La matrice S caratterizza completamente un quadripolo lineare, così come lo fa la matrice Z, la Y, la H e la ABCD. Se un quadripolo e reciproco ( le matrici Z e Y sono simmetriche ) allora anche la matrice S e simmetrica. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 334 APPLICAZIONE DEI PARAMETRI S • Supponiamo di collegare il quadripolo a due linee di trasmissione con impedenza caratteristica Z0: Z0 I1(0) I2(0) + V1(0) - + V2(0) - 1 Q 2 Z0 • Possiamo scrivere: ⎧ V1 (0) = V1 + + V1 − ⎪ ⎪ ⎨ + − ⎪ I (0) = V1 − V1 ⎪⎩ 1 Z0 Z0 Davide Micheli ⎧ V2 (0) = V2 + + V2 − ⎪ ⎪ ⎨ + − ⎪ I (0) = V2 − V2 ⎪⎩ 2 Z0 Z0 Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 335 APPLICAZIONE DEI PARAMETRI S • Confrontiamo tali espressioni, con quelle scritte in funzione di ai e bi e : ⎧ V1 (0) = V1 + + V1 − ⎪ ⎪ ⎨ + − V V ⎪ I (0) = 1 − 1 ⎪⎩ 1 Z0 Z0 ⎧V1 (0 ) = Z 0 ⋅ (a1 + b1 ) ⎪ ⎪ ⎨ ⎪ I 1 (0) = 1 ⋅ (a1 − b1 ) ⎪⎩ Z0 ⎧ V2 (0) = V2 + + V2 − ⎪ ⎪ ⎨ + − V V ⎪ I (0) = 2 − 2 ⎪⎩ 2 Z0 Z0 ⎧V2 (0) = Z 0 ⋅ (a 2 + b2 ) ⎪ ⎪ ⎨ ⎪ I 2 (0) = 1 ⋅ (a 2 − b2 ) ⎪⎩ Z0 • Confrontando le otto equazioni si ottiene: ⎧V1+ = Z 0 ⋅ a1 ⎪ ⎨ ⎪V − = Z ⋅ b 0 1 ⎩ 1 ⎧V2+ = Z 0 ⋅ a 2 ⎪ ⎨ ⎪V − = Z ⋅ b 0 2 ⎩ 2 • Troviamo dunque le relazioni che legano ai e bi ai fasori delle onde di tensione: ⎧ V1+ ⎪a1 = Z0 ⎪ ⎪ ⎨ ⎪ V1− ⎪b1 = Z0 ⎪⎩ Davide Micheli ⎧ V2+ ⎪a 2 = Z0 ⎪ ⎪ ⎨ ⎪ V2− ⎪ b2 = Z0 ⎪⎩ Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 336 APPLICAZIONE DEI PARAMETRI S • Confrontiamo tali espressioni, con quelle scritte in funzione di ai e bi e : ⎧ V1 (0) = V1 + + V1 − ⎪ ⎪ ⎨ + − V V ⎪ I (0) = 1 − 1 ⎪⎩ 1 Z0 Z0 ⎧V1 (0 ) = Z 0 ⋅ (a1 + b1 ) ⎪ ⎪ ⎨ ⎪ I 1 (0) = 1 ⋅ (a1 − b1 ) ⎪⎩ Z0 ⎧ V2 (0) = V2 + + V2 − ⎪ ⎪ ⎨ + − V V ⎪ I (0) = 2 − 2 ⎪⎩ 2 Z0 Z0 ⎧V2 (0) = Z 0 ⋅ (a 2 + b2 ) ⎪ ⎪ ⎨ ⎪ I 2 (0) = 1 ⋅ (a 2 − b2 ) ⎪⎩ Z0 • Confrontando le otto equazioni si ottiene: ⎧V1+ = Z 0 ⋅ a1 ⎪ ⎨ ⎪V − = Z ⋅ b 0 1 ⎩ 1 ⎧V2+ = Z 0 ⋅ a 2 ⎪ ⎨ ⎪V − = Z ⋅ b 0 2 ⎩ 2 • Troviamo dunque le relazioni che legano ai e bi ai fasori delle onde di tensione: ⎧ V1+ ⎪a1 = Z0 ⎪ ⎪ ⎨ ⎪ V1− ⎪b1 = Z0 ⎪⎩ ⎧ V2+ ⎪a 2 = Z0 ⎪ ⎪ ⎨ ⎪ V2− ⎪ b2 = Z0 ⎪⎩ Davide Micheli a1 = onda di potenza incidente sulla porta 1 b1 = onda di potenza riflessa sulla porta 1 a 2 = onda di potenza incidente sulla porta 2 b2 = onda di potenza riflessa sulla porta 2 Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 337 APPLICAZIONE DEI PARAMETRI S • La potenza che transita sulla linea 1 può essere espressa in funzione di ai e bi: 2 2 1 1 P1 = [ ⎡V + 1 2 ⋅ Z 0 ⎢⎣ 2 − V1− ⎤ = a1 − b1 ⎥⎦ 2 2 ]= P IN che coincide con la potenza entrante nel quadripolo dalla porta 1. • Analogamente, quella sulla linea 2, può essere espressa come: 1 P2 = 2 ⋅ Z0 ⎡V + ⎢⎣ 2 2 −V − 2 2 [ ⎤=1 a 2−b 2 ⎥⎦ 2 2 2 ] = −P OUT • Da queste due formule si ricava una indicazione importante: • La potenza netta ad una porta è pari alla differenza tra la potenza entrante ed uscente da quella porta. • Ecco pertanto una dimostrazione della comodità della matrice S. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 338 APPLICAZIONE DEI PARAMETRI S • Se si suppone che non vi siano sorgenti né elementi dissipativi all’interno del sistema allora la potenza si conserva e quindi la differenza tra la potenza che entra nel circuito e quella che esce (cioè la potenza netta P, appunto) deve necessariamente essere nulla. • In termini di matrice di scattering questo significa: ⎧ S 2 + S 2 =1 ⎛ S11 ⎜⎜ ⎝ S 21 S12 ⎞⎛ S11* ⎟⎟⎜⎜ * S 22 ⎠⎝ S 21 S12* ⎞ ⎛ 1 0 ⎞ ⎟ = ⎜⎜ ⎟⎟ ⇒ * ⎟ S 22 ⎠ ⎝ 0 1 ⎠ 21 ⎪ * 11 * ⎪S11S12 + S 21S 22 = 0 ⎨ * * + S S S 22 S 21 = 0 ⎪ 12 11 ⎪ S 2 + S 2 =1 22 ⎩ 12 • La prima e la quarta relazione hanno u n significato fisico ben preciso. – – Consideriamo lo schema a 2-porte e supponiamo che a1=1 e a2=0 cioè il 2-porte è privo di sorgente alla porta 2. Questo implica che S11=b1 e anche che S21=b2 e quindi anche che: S11 = b1 2 S 21 = b2 2 2 2 che esprime la potenza riflessa alla porta 1 che esprime la potenza trasmessa alla porta 2 essendo la potenza entrante unitaria : S11 + S 21 = 1 2 2 Davide Micheli Esprime la conservazione della potenza alla porta (1). Cioè la potenza riflessa e trasmessa sono in somma eguali alla potenza entrante alla porta (1). Analogamente si ripete il ragionamento per la porta 2. Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 339 APPLICAZIONE DEI PARAMETRI S • Se una matrice S rappresentante un 2-porte è Reciproca allora S12=S21: – Ovvero stessi coefficienti di trasmissione alle due porte (1) e (2). • Se una matrice S rappresentante un 2-porte è Simmetrica allora S12=S21 S11=S22 : – – Ovvero stessi coefficienti di trasmissione alle due porte (1) e (2). Ovvero stessi coefficienti di riflessione alle due porte (1) e (2). • È evidente che la reciprocità è deiversa ed è meno forte della simmetria. Nel caso di simmetria scambiando le due porte di un 2-porte dobbiamo ottenere le stesse risposte cioè si hanno porte uguali sia in trasmissione che in riflessione. • Nel caso di materiali privi di ferrite la simmetria fisica implica la simmetria elettrica. • Nel caso di transizione Cavo_coax-Guida_d’onda, il circuito è reciproco in quanto non si hanno materiali girotropici, ma tuttavia non è simmetrico in quanto S11≠S22: Z L − Z 0 75 − 50 S11 = ρ1 = = Z L + Z 0 75 + 50 50Ω 75Ω S 22 = ρ 2 = Davide Micheli ≠ Z L − Z 0 50 − 75 = Z L + Z 0 50 + 75 Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 340 APPLICAZIONE DEI PARAMETRI S • La matrice S permette dunque di esprimere le onde di potenza riflessa, sia in ingresso che in uscita (b1 e b2 ), in funzione delle onde di potenza incidenti in ingresso e in uscita ( a1 e a2). • Ad esempio: b2 V2− S 21 = = + a1 a 2 = 0 V1 • è il rapporto tra la potenza riflessa in uscita e la potenza incidente sulla porta d’ingresso • Possiamo dunque vedere il quadripolo come in grado di elaborare, tramite i parametri (S), le onde di potenza che riceve in ingresso alla porta 1 (a1), e alla porta 2 (a2), combinarle linearmente con i coefficienti (S), in modo da ottenere due onde di potenza uscenti (b1 e b2), rispettivamente dalla porta 1 e dalla porta 2. b1 V1− S11 = = + a1 a 2 = 0 V1 • S11 è il rapporto tra la potenza riflessa dal quadripolo sulla porta 1 e quella che incide sulla porta stessa Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 341 APPLICAZIONE DEI PARAMETRI S • La condizione a2=0 equivale a porre V2+Z0I2=0, questo accade chiudendo la porta 2 su un impedenza Z0: I2 I1 + V1 1 Q - 2 + V2 - Z0 • In questo caso si ha infatti V2 = − Z 0 ⋅ I 2 • Dunque per valutare i coefficienti della matrice S è necessario: • Chiudere la porta 2 su Z0, in modo da trovare S11 ed S21 • Chiudere la porta 1 su Z0, in modo da trovare S12 ed S22 • infatti S12 = b1 a 2 a1 = 0 Davide Micheli S 22 = b2 a 2 a1 = 0 Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 342 Propagazione guidata Generalità sulle guide d’onda metalliche Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione Materiali conduttori e dielttrici radio, 343 Generalità sulle guide d’onda • Una guida d’onda rettangolare è una scatola a sezione rettangolare, perfettamente metallica (si considera un metallo conduttore ideale, cioè σ=∞ • Si assume la direzione di propagazione lungo l’asse z σ=∞ σ=∞ b y z x a • Essendo formata da un solo conduttore non si propagano modi T.E.M. • Ricordiamo infatti che il numero di modi T.E.M. che si propagano è pari al numero dei conduttori meno 1 cioè: n°modi_T.E.M=Ncond-1 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 344 Generalità sulle guide d’onda • I modi che si possono propagare in una guida d’onda rettangolare sono solo modi T.E.(Trasversale Elettrico) e modi T.M.(Trasversale Magnetico). • La guida d’onda permette la propagazione di questi modi a frequenze maggiori rispettivamente della frequenza di taglio [fc] caratteristica di ciascun modo. • I modi che si propagano non sono altro che le soluzioni dell’equazione D’onda per i modi T.M. e per i modi T.E. alle quali sono applicate le condizioni al contorno per i campi elettrici e magnetici sulle faccie interne conduttrici della guida d’onda. • La frequenza di taglio per una guida d’onda rettangolare di lati a=2b risulta essere: 2 2 [ f c ]m.n = [ f c ]m.n = 1 2π µε 1 2a µε ⎛ mπ ⎞ ⎛ nπ ⎞ ⎜ ⎟ +⎜ ⎟ ⎝ a ⎠ ⎝ b ⎠ se a = 2b allora m 2 + 4n 2 •I modi in propagazione sono identificati dai pedici m,n che sono numeri interi tra 0 e ∞. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 345 Generalità sulle guide d’onda • I modi in propagazione sono identificati dai pedici m,n che sono numeri interi tra 0 e ∞. • Per i modi T.E.m, n i pedici m, n non possono essere contemporaneamente uguali a zero in quanto questa configurazione corrisponde a quella di un campo magnetico statico longitudinale che non si propaga nella guida d’onda. • Il modo T.E. con frequenza minima che si propaga è quello corrispondente ad m=1 ed n=0 cioè io modo T.E.10 anche chiamato modo fondamentale • Per i modi T.M.m, n i pedici m, n non possno essere uguali a zero. • Il modo T.M. con frequenza minima che si propaga è quello corrispondente ad m=1 ed n=1 cioè io modo T.M.11 • Alimentando un tratto di guida d’onda rettangolare di lati a=2b, con un generatore che parte da frequenza zero, non si propaga nulla fino a che non si incontra la prima frequenza di taglio, ovvero sia la [fc]m,n del modo fondamentale con frequenza di taglio più bassa. Salendo in frequenza, mentre il primo modo continua a propagarsi, partirà il secondo modo; e cosi via con l’aumentare degli indici m,n. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 346 Generalità sulle guide d’onda • Il modo T.E.10 è l’unico modo che può propagarsi da solo: T.E.21 T.M.21 T.E.11 T.M.11 T.E.01 T.E.20 T.E.10 • La guida rettangolare con lati a=2b è una geometrica che permette di distanziare sufficientemente in frequenza il modo T.E.1.0 da tutti gli altri modi in propagazione. • Dal momento che ogni modo viene disperso in frequenza, ampiezza, e fase in modo differente, si comprende come poter propagare un solo modo semplifica nelle telecomunicazioni il compito di equalizzare la linea di trasmissione. fc 1 2 √5 √8 10 1 Modo 0 Modi [ f c ]T .E . • Modi in propagazione in una guida d’onda rettangolare. Ogni modo trasporta una energia. • In un forno a Microonde a differenza di una linea di trasmissione, per aumentare ed uniformare la potenza all’interno della camera riverberante è richiesto che si propaghino il maggior numero dei modi 3 Modi 5 Modi ∞ Modi Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 347 Generalità sulle guide d’onda • La frequenza di taglio fondamentale per una guida d’onda rettangolare di lati a=2b con a variabile da 1 nm a 1 cm risulta essere: Frequenza di taglio in (Hz) di una guida d'onda rettangolare di lati a=2b al variare della dimensione di a in (m) 1.60E+17 [ f c ]1.0 = 1.50E+17 1.40E+17 1 dove per una guida cava vuota 2a µε 1 µε = c = 3 ×108 m/s 1.30E+17 1.20E+17 1.10E+17 fc(Hz) [a=2b] 9.00E+16 8.00E+16 7.00E+16 6.00E+16 5.00E+16 4.00E+16 3.00E+16 Zoom in the next slide 2.00E+16 1.00E+16 1.68E-02 8.39E-03 4.19E-03 2.10E-03 1.05E-03 5.24E-04 2.62E-04 1.31E-04 6.55E-05 3.28E-05 1.64E-05 8.19E-06 4.10E-06 2.05E-06 1.02E-06 5.12E-07 2.56E-07 1.28E-07 6.40E-08 3.20E-08 1.60E-08 8.00E-09 4.00E-09 2.00E-09 0.00E+00 1E-09 fc(Hz) 1.00E+17 lato a (m) Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 348 Generalità sulle guide d’onda • La frequenza di taglio fondamentale per una guida d’onda rettangolare di lati a=2b con a variabile da 1 cm a 8 cm risulta essere: Frequenza di taglio in (Hz) per guide rettangolare con llto a=2b dove a varia tra 1 cm e 8 cm 1.60E+10 1.50E+10 1.40E+10 [ f c ]1.0 = 1.30E+10 2a µε dove per una guida cava vuota 1 µε = c = 3 ×108 m/s 1.10E+10 1.00E+10 fc(Hz) [a=2b] 9.00E+09 8.00E+09 7.00E+09 6.00E+09 5.00E+09 4.00E+09 3.00E+09 2.00E+09 1.00E+09 1.07E-01 8.92E-02 7.43E-02 6.19E-02 5.16E-02 4.30E-02 3.58E-02 2.99E-02 2.49E-02 2.07E-02 1.73E-02 1.44E-02 1.20E-02 0.00E+00 1.00E-02 Frequenza taglio (Hz) 1.20E+10 1 a(m) Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 349 Generalità sulle guide d’onda • Le velocità di fase vf e la velocità di gruppo vg sono date dalle seguenti equazioni valide sia per modi T.E. che T.M. ω vf = = β vg = 1 µε ⎛ fc ⎞ 1-⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ f ⎠ 2 m/s ⎛f ⎞ 1 dω 1-⎜⎜ c ⎟⎟ = dβ µε ⎝ f ⎠ 2 m/s ⇒ vf vg = 1 = c2 µε • Poiché la frequenza di taglio dipende dal modo che si sta propagando ne consegue che ogni modo avrà una propria vf e vg. Ogni modo ha cioè una propria curva di dispersione ω=ω(β). • Formalmente tutte le velocità di fase sono uguali però graficamente ogni diagramma vf=vf(f), è traslato rispetto agli altri, ed ha l’asintoto per f=fc, dove la frequenza di taglio fc varia da modo a modo. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 350 Generalità sulle guide d’onda vf T.E.11 T.M.11 T.E.10 T.E.01 T.E.20 1 2 √5 c= 1 Modo 0 Modi 1 µε 3 Modi 5 Modi Dispersione di una guida d’onda: (variazione di vf) in funzione della frequenza. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici fc [ f c ]T .E. 10 351 Generalità sulle guide d’onda • Nei sistemi di telecomunicazione le guide d’onda, pur essendo dispersive, possono essere utilizzate sono nell’intervallo di frequenze fra quella di taglio del modo fondamentale e quella del primo modo superiore, che in questo caso particolare è il modo T.E.01 e T.E.20. • Per f tale che: fc T .E. = fc T .E. < f < fc T .E. = fc T .M . 01 20 11 11 • Il sistema è anche se dispersivo, perfettamente definito, quindi può essere equalizzato in ricezione, ritardando le componenti spettrali che hanno viaggiato più velocemente. • Quando le curve di dispersione alla stessa frequenza sono 2,3,4,…n, evidentemente questo non è più possibile. • Per le telecomunicazioni in genere viene consigliato di utilizzare la guida d’onda ad un 15÷20% di frequenza al di là della frequenza di taglio. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 352 Generalità sulle guide d’onda • Per f tale che: f > f c T .E . = f c T .M . 11 11 • Le guide d’onda possono essere usate se si deve trasportare energia, potenza, e NON segnali: anzi, se si usa un forno a microonde più modi si hanno e meglio è, perché ogni modo ha una distribuzione diversa di campo elettrico, e quindi dissiperà massima potenza dove il campo elettrico è massimo per cui con pochi modi il forno a microonde riscalderà in maniera disuniforme: più modi si hanno, più il campo elettrico tende ad essere uniforme. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 353 Generalità sulle guide d’onda • Le impedenze modali ZT.E. e ZT.M. a differenza di una linea di trasmissione dipendono da: Frequenza, Frequenza di taglio, dimensione e dielettrico: L µ (Linee di Trasmissione) ZT .E .M . = η =η C ε ZT .E . = η ⎡f ⎤ 1− ⎢ c ⎥ ⎣f ⎦ 2 = Et Ht (G.Onda, t sta per componente trasversa) 2 ⎡ fc ⎤ Et ZT .M . = η 1 − ⎢ ⎥ = Ht ⎣f ⎦ (G.Onda, t sta per componente trasversa) • In generale per le guide d’onda (cioè propagazione guidata), per ogni modo (si lavora solitamente con il T.E.10) si può definire una linea di trasmissione equivalente, e quindi si possono utilizzare tutti i concetti studiati per le linee di trasmissione, a condizione di ricordare che la lunghezza d’onda in guida λg è diversa dalla lunghezza d’onda nel vuoto: λ0 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 354 Generalità sulle guide d’onda • La lunghezza d’onda in guida e la costante di propagazione in guida sono definite nel modo seguente: 1 λg = βg = vf f 2π λg = = 1 f µε ⎡ fc ⎤ 1− ⎢ ⎥ ⎣f ⎦ 2π = λ0 ⎡f ⎤ 1− ⎢ c ⎥ ⎣f ⎦ 2 = 1 f 2π λ0 c ⎡ fc ⎤ 1− ⎢ ⎥ ⎣f ⎦ 2 2 = λ0 ⎡ fc ⎤ 1− ⎢ ⎥ ⎣f ⎦ (lunghezza d' onda in guida) 2 ⎡f ⎤ ⎡f ⎤ 1 − ⎢ c ⎥ = β0 1 − ⎢ c ⎥ ⎣f ⎦ ⎣f ⎦ 2 (costante di propagazione in guida d' onda) 2 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 355 Generalità sulle guide d’onda • Per analogia con le linee di trasmissione supponendo di lavorare con due tratti di guida d’onda differente denominati 1 e 2, possiamo trovare il coefficiente di riflessione sull’interfaccia di separazione z=0: V - Z 2 − Z1 ρ= + = V Z 2 + Z1 (coefficiente riflessione per Linea di trasmissione) E (tr ) ZT .E .2 − ZT .E .1 ρ = (i ) = Et ZT .E .2 + ZT .E .1 (coefficiente riflessione per guida d' onda) 1 2 z=0 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 356 Generalità sulle guide d’onda • Un problema classico è considerare una guida d’onda così suddivisa: una parte 1 è in aria, ed una altra parte 3 contiene un certo dielettrico; si vuole fare l’adattamento in λ/4: 1 2 3 λg/4 Z 2 = Z1 ⋅ Z 3 • La lunghezza del pezzo 2 è λg/4 calcolato in guida, cioè λg2/4 • L’impedenza modale della guida 2 deve essere la radice quadrata del prodotto fra l’impedenza modale del mezzo 1 e l’impedenza modale del mezzo 3. si usa la ZT.E. o la ZT.M. a seconda del modo che sista considerando Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 357 For a TEM wave guided by a transmission line, 1⎛ C L⎞ ⎟ +G α ≈ ⎜⎜ R 2⎝ L C ⎟⎠ (low-loss line) 1 πfµ c R = R= πa πa σ c (2-wire line) ∴ α is proportional to f . The attenuation may be prohibitively high in the microwave frequencies. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 358 Consider waves propagating along straight guiding structures with a uniform cross section General Behaviors Phasor: v v E ( x, y, z ) = E ( x, y )e −γz v 2 v ∂ E 2 v =γ E 2 ∂z E v v ∂2H 2 & 2 =γ H ∂z Homogeneous Helmholtz’s equations: v v 2 ∇ E+k E =0 v v 2 2 ∇ H +k H =0 2 Davide Micheli (k = ω µε ) Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 359 Consider in rectangular coordinates: v v 2 ∇ E+k E =0 2 v ⎛ ∂2 ∂2 ∂2 2⎞ ⇒ ⎜⎜ 2 + 2 + 2 + k ⎟⎟ E = 0 ∂y ∂z ⎝ ∂x ⎠ v ⎛ 2 ∂2 2⎞ ⇒ ⎜⎜ ∇ xy + 2 + k ⎟⎟ E = 0 ∂z ⎝ ⎠ v 2 2 2 ⇒ ∇ xy + γ + k E = 0 v v 2 2 2 (1a) ⇒ ∇ xy E + γ + k E = 0 ( ( Similarly, ( ) ) ) v v 2 2 ∇ H + γ +k H =0 2 xy Davide Micheli (1b) Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 360 Interrelationships of the 6 field components v v ∇ × E = − jωµH From xˆ ∂ ∂x Ex yˆ ∂ ∂y Ey zˆ v ∂ = − jωµH ∂z Ez ∂E z ∂E z ∂E y + γE y = − jωµH x = − jωµH x ⇒ − ∂y ∂y ∂z ∂E x ∂E z ∂E z = − jωµH y = − jωµH y ⇒ −γE x − − ∂x ∂z ∂x ∂E y ∂E x ∂E y ∂E x = − jωµH z − = − jωµH z ⇒ − ∂x ∂y ∂x ∂y Davide Micheli (2a) (2b) (2c) Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 361 v v Similarly, from ∇ × H = jωεE ,we have ∂H z + γH y = jωεE x ∂y ∂H z = jωεE y − γH x − ∂x ∂H y ∂H x − = jωεE z ∂x ∂y We have ∂E z ⎞ 1 ⎛ ∂H z ⎜ ⎟⎟ − j γ ωε 2 2 ⎜ ∂y ⎠ γ +k ⎝ ∂x 1 ⎛ ∂H z ∂E z ⎞ ⎜ ⎟⎟ + Hy = − 2 j γ ωε 2 ⎜ ∂x ⎠ γ +k ⎝ ∂y Hx = − 1 ⎛ ∂E z ∂H z ⎞ ⎜γ ⎟⎟ + jωµ Ex = − 2 2 ⎜ ∂y ⎠ γ +k ⎝ ∂x 1 ⎛ ∂E z ∂H z ⎞ ⎜γ ⎟⎟ − jωµ Ey = − 2 2 ⎜ ∂x ⎠ γ +k ⎝ ∂y Davide Micheli (3a) (3b) (3c) (4a) (4b) (4c) (4d) Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 362 Hence, we can solve the scalar Helmholtz’s equations for Ez and Hz, and use the above formulas to determine other components. Propagating waves in a uniform waveguide divide into 3 types according to whether Ez or Hz exists. 1. Transverse electromagnetics (TEM) waves Ez = 0 and Hz = 0 2. Transverse magnetic (TM) waves Ez ≠ 0 and Hz =0 3. Transverse electric (TE) waves Ez = 0 and Hz ≠0 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 363 Three types of propagating waves: (1) Transverse electromagnetic (TEM) waves: Ez = Hz = 0 From (4), for the existence of non-trivial solutions, 2 + k2 = 0 γ TEM ∴γ TEM = jk = jω µε ∴ u p (TEM ) = Define, ω k = 1 µε wave impedance Z TEM = (from (3a) & (2b)) Davide Micheli = Ex Hy jωµ γ γ µ = = =η ε jωε Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici (5a) 364 [from (2a)] jωµ µ =− = − ZTEM =− Hx ε γ Ey (5b) Notes : 1. the wave impedance is the same as the intrinsic impedance of the dielectric medium. 2. The phase velocity and wave impedance for TEM waves are independent of frequency of the wave Combining (5a) & (5b), Ey Ex H x ˆx + H y ˆy = − ˆx + ˆy ZTEM ZTEM v H= Davide Micheli 1 ZTEM v ˆz × E Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 365 Single conductor hollow (or dielectric filled) waveguides of any shape cannot support TEM waves. Reason : If a TEM wave were to exist in a v waveguide, the H field lines would form closed loops in a transverse plane. v v ⇒ ∫ H ⋅dl ≠ 0 c v v v ∗ ∗∗ Q J z = 0 & E z = 0 ⇒ Dz = 0 v ⎛ v ∂D ⎞ v ⎟⎟ ⋅ d s = 0 ∴ ∫ ⎜⎜ J + s ∂t ⎠ ⎝ Contradiction to Ampere’s Law !! Waveguide v H * No inner conductor ⇒ no longitudinal conduction current (Jz = 0) ** TEM wave, Ez =0 ⇒no longitudinal displacement current (Dz= 0) Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 366 (2) Transverse Magnetic (TM) Waves: Hz = 0 ( ) ∴ ∇ 2xy E z + γ 2 + k 2 E z = 0 γ ∂E z Ex = − 2 Form (4): γ + k2 ∂ x γ ∂E z Ey = − 2 γ + k2 ∂ y jωε ∂E z Hx = 2 γ + k2 ∂ y jωε ∂E z Hy = − 2 γ + k2 ∂ x γ ⎛ ∂ ∂ ⎞ + ˆy ⎟E z ∴ E x ˆx + E y ˆy = − 2 ⎜ ˆx 2 ∂ y⎠ γ +k ⎝ ∂x Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 367 i.e. v ET = − Wave impedance : γ ∇ E 2 2 T z γ +k Z TM Ex γ jωµ = = ≠ H y jωε γ (Qγ Ey Hx TM ≠ γ TEM = jω µε ) = − Z TM Ey Ex H x ˆx + H y ˆy = − ˆx + ˆy ZTM ZTM v v 1 ∴H = zˆ × E Z TM Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 368 After solving the Helmholtz equation subject to the boundary conditions of a waveguide, we will have discrete values of hmn where: 2 hmn = γ 2 + k2 ( eigenvalue problem) 2 γ = hmn − k2 2 = hmn − ω 2 µε Each eigenvalues of hmn determines the characteristic properties of a particular TM mode of the given waveguide. 2 ω c2 µε = hmn Define : ∴ fc = Davide Micheli hmn 2π µε cutoff frequency Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 369 h mn ωc = µε : angular cutoff frequency 2 − k2 γ = hmn 2 ω 2 = hmn − ω c2 µε 2 ωc ⎛ f ⎞ = hmn 1 − ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ fc ⎠ 2 2 < h ω µε Note γ = jβ, if mn hmn ∴ω > µε f > Davide Micheli 2 hmn 2π µε Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 370 (i) For f > fc γ = jβ = j k − h 2 2 mn ⎛ fc ⎞ = jk 1 − ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ f ⎠ 2 ⎛ fc ⎞ ∴ β = k 1 − ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ f ⎠ Guide wavelength: λg = = Davide Micheli ⎛ 2πf c µε ⎞ ⎟ = jk 1 − ⎜ ⎜ 2πf µε ⎟ ⎠ ⎝ 2 2 2π ( from βz=2π ) β 2π ⎛ fc ⎞ k 1 − ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ f ⎠ 2 Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 371 ∴ λg = where λ ⎛ fc ⎞ 1 − ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ f ⎠ 2 >λ 2π 1 u λ= = = k f µε f (*) ⎛ 1 ⎞ ⎜u = ⎟ µε ⎠ ⎝ λ is the wavelength of a plane wave with a frequency f. From (*): λ2g = λ2 2 ⎛λ⎞ 1 − ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ λc ⎠ 2 ⎛λ⎞ λ2 ∴1 − ⎜⎜ ⎟⎟ = 2 λg ⎝ λc ⎠ Davide Micheli ⎛ u ⎞ cutoff ⎜⎜ λ c = ⎟⎟ f c ⎠ wavelength ⎝ Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 372 1 1 1 − 2 = 2 2 λ λc λg 1 1 1 = 2 + 2 2 λ λg λc Phase velocity: ω up = = β = = ω ⎛f ⎞ k 1 − ⎜⎜ c ⎟⎟ ⎝ f ⎠ 2 ω ⎛ fc ⎞ ω µε 1 − ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ f ⎠ 2 λg = u >u 2 λ ⎛ fc ⎞ u 1 − ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ f ⎠ Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 373 ∴ The phase velocity within a waveguide is frequency dependent. i.e. single-conductor waveguides are dispersive ⇒ narrow BW, low loss * Compare with 2-wire transmission line (frequency independent) ⇒ non-dispersive, more BW, high loss Group velocity ug = 1 dβ dω 2 ⎛ fc ⎞ λ = u 1 − ⎜⎜ ⎟⎟ = u<u λg ⎝ f ⎠ note: u pug = u 2 * In a lossless waveguide, the velocity of signal propagation is equal to the group velocity. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 374 Z TM ⎛ fc ⎞ jk γ = = 1 − ⎜⎜ ⎟⎟ jωε jωε ⎝ f ⎠ ⎛ fc ⎞ µ = 1 − ⎜⎜ ⎟⎟ ε ⎝ f ⎠ ⎛ fc ⎞ = η 1 − ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ f ⎠ 2 2 2 1. The wave impedance of propagating TM modes in waveguide with a lossless dielectric is purely resistive 2. ZTM is always less than the intrinsic impedance of the dielectric medium Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 375 γ = α = hmn (II) For f < f c = hmn k2 1− 2 hmn ⎛ f ⎞ 1 − ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ fc ⎠ 2 The wave diminishes rapidly with z (evanescent) ⇒Waveguide exhibits the property of a high-pass filter v E ⇒Only wave with f > fc can propagate in the guide ZTM Note: ⎛f ⎞ γ h mn = 1 − ⎜⎜ ⎟⎟ = −j jωε ωε ⎝ fc ⎠ 2 1. Purely Reactive ⇒ no power flow associated with evanescent waves. 2. When f ≈ fc, then E << H as (E/H→0) ⇒ energy stored in H-field in waveguide Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 376 (3) Transverse Electric (TE) Waves: Ez = 0 ( ) ∴ ∇ 2xy H z + γ 2 + k 2 H z = 0 jωµ ∂H z Ex = − 2 γ + k2 ∂ y jωµ ∂H z Ey = 2 γ + k2 ∂ x ∂H z γ Hx = − 2 γ + k2 ∂ x γ ∂H z Hy = − 2 γ + k2 ∂ y ∂ ⎞ γ ⎛ ∂ ∴ H x ˆx + H y ˆy = − 2 ˆy ⎟H z ⎜ ˆx + 2 ∂x ∂y ⎠ γ +k ⎝ v γ HT = − 2 ∇ H 2 T z γ +k Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 377 E x jωµ ZTE = = Hy γ v v ∴ E T = − ZTE ˆz × H T Define A) For f > f c 2 ⎛ fc ⎞ γ = jβ = jk 1 − ⎜ ⎟ µ ⎝f ⎠ jωµ jωµ ε = = ZTE = 2 2 γ f f ⎛ ⎞ ⎛ ⎞ jω µε 1 − ⎜ c ⎟ 1− ⎜ c ⎟ ⎝f ⎠ ⎝f ⎠ η = 2 f ⎛ ⎞ 1− ⎜ c ⎟ ⎝f ⎠ ⇒ Purely resistive and larger than the intrinsic impedance of the dielectric medium Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 378 B) For f < f c Z TE = γ = α = h mn jωµ γ = j hmn To summarize, for f > f c ZTEM µ =η= ε λ TEM u =λ= f ZTM ⎛ f ⎞ 1 − ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ fc ⎠ ⎛ fc ⎞ = η 1− ⎜ ⎟ ⎝f ⎠ λ TM = Davide Micheli ⎛f ⎞ 1 − ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ fc ⎠ ωµ 2 λ ⎛ fc ⎞ 1− ⎜ ⎟ ⎝f ⎠ 2 2 ⇒ Energy stored in E-field in waveguide 2 ZTE = λ TE = Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici η ⎛ fc ⎞ 1− ⎜ ⎟ ⎝f ⎠ λ 2 ⎛ fc ⎞ 1− ⎜ ⎟ ⎝f ⎠ 2 379 ω-β diagram ( for propagating modes ) ω slopeTEM ω 1 = =u = = velocity β µε TE, TM ωc P ug ω= TEM up βu ⎛ω ⎞ 1 − ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ ωc ⎠ 2 : for TE, TM β Notes : 1. When operating frequency increases much above the cutoff frequency, up and ug approach u asymptotically 2. At point P is the group velocity, ug and ugup=u2 holds Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 380 (1) Rectangular Waveguides TM waves E z (x , y , z ) = E z (x , y )e y − γz b 2 ⎞ ⎛ ∂2 ∂ a 2 ⎜ ⎟ ⎜ ∂ x 2 + ∂ y 2 + h ⎟E z (x , y ) = 0 ⎠ ⎝ By method of separation of variable, let x z E z (x , y ) = X(x )Y( y ) 1 d2 X 1 d2 Y 2 − = + h X dx 2 Y d y 2 function of x only function of y only ∴ both sides must equal a constant in order for the equation to hold for all values of x and y. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 381 hence d2X 2 + k xX =0 2 dx d 2Y 2 + k yY = 0 2 dy k y2 = h 2 − k x2 ( ) d 2Y 2 2 + h − k x Y =0 2 dy Boundary conditions: E z (0, y ) = 0 E z (a, y ) = 0 E z ( x,0) = 0 E z ( x, b ) = 0 Davide Micheli (1) (2) (3) (4) Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 382 ∴X(x) = C1 sinkx x +C2 coskx x From B.C. (1), C2 = 0 From B.C. (2), sinkxa=0 ⇒ kx=mπ/a mπ with k x = (m=,1,2,3, …….) ∴ X(x ) = sin k x x a Similarly, nπ Y( y ) = sin k y y (n=,1,2,3, …….) with k y = b ⎛ mπx ⎞ ⎛ nπy ⎞ E z ( x, y ) = Eo sin ⎜ ⎟ sin ⎜ ⎟ ⎝ a ⎠ ⎝ b ⎠ h 2 = k x2 + k y2 ⎛ mπ ⎞ ⎛ nπ ⎞ ⇒ h2 = ⎜ ⎟ +⎜ ⎟ ⎝ a ⎠ ⎝ b ⎠ 2 Davide Micheli 2 Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 383 γ ⎛ mπ ⎞ ⎛ mπx ⎞ ⎛ nπy ⎞ E x ( x, y ) = − 2 ⎜ ⎟ Eo cos⎜ ⎟ sin ⎜ ⎟ h ⎝ a ⎠ ⎝ a ⎠ ⎝ b ⎠ γ ⎛ nπ ⎞ ⎛ mπx ⎞ ⎛ nπy ⎞ E y ( x, y ) = − 2 ⎜ ⎟ Eo sin ⎜ ⎟ cos⎜ ⎟ h ⎝ b ⎠ ⎝ a ⎠ ⎝ b ⎠ jωε ⎛ nπ ⎞ ⎛ mπx ⎞ ⎛ nπy ⎞ H x ( x, y ) = 2 ⎜ ⎟ ⎟ Eo sin ⎜ ⎟ cos⎜ h ⎝ b ⎠ ⎝ a ⎠ ⎝ b ⎠ jωε ⎛ mπ ⎞ ⎛ mπx ⎞ ⎛ nπy ⎞ H y ( x, y ) = − 2 ⎜ ⎟ Eo cos⎜ ⎟ sin ⎜ ⎟ h ⎝ a ⎠ ⎝ a ⎠ ⎝ b ⎠ 2 ⎛ mπ ⎞ ⎛ nπ ⎞ γ = jβ = j ω µε − ⎜ ⎟ −⎜ ⎟ ⎝ a ⎠ ⎝ b ⎠ 2 2 Every combination of the integers m and n defines a possible mode that may be designated as the TMmn mode. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 384 Notes : 1. There are infinite combination of m and n 2. m define the variation in x-direction (m≠0) 3. n define the variation in y-direction (n≠0) Cutoff frequency : ( f c )mn = Cutoff wavelength : (λc )mn = ⎛ mπ ⎞ ⎛ nπ ⎞ ⎜ ⎟ +⎜ ⎟ ⎝ a ⎠ ⎝ b ⎠ 2 1 2π µε 2 (Hz) 2 2 ⎛m⎞ ⎛n⎞ ⎜ ⎟ +⎜ ⎟ ⎝ a ⎠ ⎝b⎠ 2 (m) TM11 modes has the lowest cutoff frequency of all TM modes H b E a Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 385 TE waves Ez = 0 (∇ H z ( x, y, z ) = H z ( x, y )e −γz 2 xy Boundary condition: Ey x =0 =0 =0 Ey x =a Ex y =0 =0 y=b =0 Ex ) + h 2 H z ( x, y ) = 0 Davide Micheli ∂H z ∂x ∂H z ∂x ∂H z ∂y ∂H z ∂y =0 x =0 =0 x =a =0 y =0 =0 y=b Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 386 ⎛ mπx ⎞ ⎛ nπy ⎞ ∴ H z (x , y ) = H o cos⎜ ⎟ cos⎜ ⎟ ⎝ a ⎠ ⎝ b ⎠ 2 ⎛ nπ ⎞ 2 ⎛ mπ ⎞ h =⎜ ⎟ +⎜ ⎟ ⎝ a ⎠ ⎝ b ⎠ m=0,1,2,…. n=0,1,2,…. 2 jωµ ⎛ nπ ⎞ ⎛ mπx ⎞ ⎛ nπy ⎞ E x (x , y ) = 2 ⎜ ⎟H o cos⎜ ⎟ sin⎜ ⎟ ⎝ a ⎠ ⎝ b ⎠ h ⎝ b ⎠ jωµ ⎛ mπ ⎞ ⎛ mπx ⎞ ⎛ nπy ⎞ E y (x , y ) = − 2 ⎜ ⎟H o sin⎜ ⎟ cos⎜ ⎟ ⎝ a ⎠ ⎝ b ⎠ h ⎝ a ⎠ γ ⎛ mπ ⎞ ⎛ mπx ⎞ ⎛ nπy ⎞ H x (x , y ) = 2 ⎜ ⎟H o sin⎜ ⎟ cos⎜ ⎟ ⎝ a ⎠ ⎝ b ⎠ h ⎝ a ⎠ γ ⎛ nπ ⎞ ⎛ mπx ⎞ ⎛ nπy ⎞ H y (x , y ) = 2 ⎜ ⎟H o cos⎜ ⎟ sin⎜ ⎟ ⎝ a ⎠ ⎝ b ⎠ h ⎝ b ⎠ Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 387 ( f c )mn = 1 2π µε ⎛ mπ ⎞ ⎛ nπ ⎞ ⎟ ⎜ ⎟ +⎜ a b ⎠ ⎝ ⎠ ⎝ 2 2 If a>b, f c is the lowest when m=1 & n=0: 1 v ( f c )TE = = 2a µε 2a 10 (λc )TE 10 = 2a ∴ TE10 mode is the dominant mode of a rectangular waveguide with a > b linearly polarized Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 388 Surface current on guide wall for TE10 mode. E & H field for TE10 mode. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 389 Attenuation Assume the transverse field patterns are not appreciably affected by the losses. ⎛σ ⎞ ⎟⎟ ε d = ε + ⎜⎜ Dielectric loss ⎝ jω ⎠ ση αd = 2 ⎛ fc ⎞ 2 1 − ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ f ⎠ Wall loss (metallic loss) P(z ) = ∫ b 0 for TE10 mode: ∫ a 0 1 − E y H x* dxdy 2 1 ⎛ a ⎞ 2 b a 2 ⎛ πx ⎞ = ωµβ ⎜ ⎟ H o ∫ ∫ sin ⎜ ⎟ dxdy 0 0 2 ⎝π ⎠ ⎝ a⎠ 2 ⎛ aH o ⎞ = ωµβab⎜ ⎟ ⎝ 2π ⎠ Davide Micheli 2 Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 390 PL ( z ) = 2[P L ( z )]x =0 + 2[P L ( z )]y =0 ⎡ a ⎛ f ⎞2 ⎤ 2 ⎜ ⎟ ⎢ ⎥ = b + ⎜ ⎟ H o Rs ⎢⎣ 2 ⎝ f c ⎠ ⎥⎦ ⎛ fc ⎞ β = ω µε 1 − ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ f ⎠ (α c )TE 10 = 2 PL ( z ) 2 P( z ) ( ) ⎡ 2b ⎛ f c ⎞ 2 ⎤ Rs ⎢1 + a ⎜⎝ f ⎟⎠ ⎥ ⎦ = ⎣ 2 ηb 1 − ⎛⎜ f c f ⎞⎟ ⎝ ⎠ Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 391 ∴ (α c )TE10 2 ⎡ πfµ c 1 2b ⎛ f c ⎞ ⎤ = ⎢1 + ⎜⎜ ⎟⎟ ⎥ 2 a ⎝ f ⎠ ⎥ ηb ⎡ ⎛ f c ⎞ ⎤ ⎢⎣ ⎦ σ c ⎢1 − ⎜ f ⎟ ⎥ ⎠ ⎦ ⎣ ⎝ α c → ∞ when f → f c αc fc f For a given dimension a, α ↓ as b ↑ But as b↑ , (fc)TE11 ↓ or (fc)TM11 ↓ ⇒ BW ↓ The usual compromise is b/a ≈ 1/2. Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 392 TE 01 b/a=1/2 TE10 TE 20 ↓ ↓ 1 2 TE 01 TE10 b/a=1 ↓ TE11 TM11 ↓ TE11 TM11 10 3 TE 02 TE 20 ↓ f c / (f c )TE 10 2 1 a a b f c / (f c )TE ↓ v E b v E v E TE20 TE10 Davide Micheli Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 393 (2) Circular Waveguides TM modes: where ⎧cos nφ E z = J n (hr )⎨ ⎩sin nφ J n (ha ) = 0 h= TE modes: where ρ nl a e.g. ρ01 = 2.405 ⎧cos nφ H z = J n (hr )⎨ ⎩sin nφ J n′ (ha ) = 0 h= Davide Micheli ρ nl′ a e.g. ρ'11 = 1.84 Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 394 Cutoff frequency : ( f c )TM mn = ( f c )TM mn = = ∴ hmn 2π µε hmn a µε TE11 mode has the lowest cutoff frequency (dominant mode) in a circular waveguide. TM 01 α TE 01 TE11 E H f c ,11 Davide Micheli f Eq di Maxwell, Propagazione libera, materiali conduttori e dielttrici 395