Gli uomini hanno cominciato a filosofare, ora come in origine, a causa della meraviglia. (Metafisica) IL TEMPO STORICO Crisi della polis: dalla seconda metà del IV sec. le poleis greche perdono autonomia (impero macedone) PERDITA DI INTERESSE PER LA POLITICA •Il cittadino non partecipa più attivamente alla vita politica •Gli interessi filosofici si spostano verso altri ambiti: CONOSCITIVO ed ETICO VITA Nasce a Stagira (384 a.C), il padre era medico; entrò nell’Accademia di Platone a 17 anni e vi rimase 20 anni, fino alla morte del maestro (347) …ma INDIPENDENZA di pensiero: “L’amicizia e la verità sono entrambe cose care, ma è cosa santa onorare di più la verità” (Etica nicomachea) 342 a.C per tre anni assume l’educazione di Alessandro Magno Ad Atene fonda il LICEO (dal tempio dedicato ad Apollo Licio) o PERIPATO (“passeggiata”) per 12 anni. Alla morte di Alessandro una rivolta antimacedone lo IL PROBLEMA DEGLI SCRITTI SCRITTI ESSOTERICI (éxo, “fuori”) rivolti al pubblico esterno alla scuola (sono andati perduti, ma erano le opere più conosciute nell’antichità); Sono dialoghi (forma e argomenti ripresi da Platone): Simposio, Dell’anima, il Protrettico (discorso di esortazione alla filosofia) SCRITTI ESOTERICI (es, “dentro”) o acroamatici, che racchiudono la dottrina segreta di Aristotele, sono gli appunti delle sue lezioni orali (conosciuti soltanto dal I sec. a.C) Divisi per argomento: es. la logica (Organon), Metafisica, Lezioni di fisica, Storia degli animali, Sull’anima, Etica nicomachea, Politica, Poetica, Retorica; DISTACCO DA PLATONE PLATONE ARISTOTELE FINALITÀ DELLA FILOSOFIA POLITICA: il filosofo è il sapiente legislatore e governatore della città Lo scopo della filosofia è la CONOSCENZA disinteressata del reale; il filosofo è il sapiente dedito alla filosofia STRUTTUR A DELLA REALTÀ Dualismo ontologico (vera realtà e apparenza) Rifiuto del dualismo platonico, l’essere è uno solo STRUTTUR A DEL SAPERE Visione gerarchica e verticale (conoscenze superiori e inferiori •Visione tendenzialmente orizzontale e unitaria: tutte le scienze hanno la stessa importanza •La realtà si divide in varie “regioni” (contesti) oggetto di un gruppo di scienze guidate dai propri principi DIVERSI METODI PLATONE ARISTOTELE •Filosofare problematico che pone incessanti interrogativi •Uso dei miti •Filosofare sistematico, che arriva a un insieme di verità connesse tra loro •Speculazione rigorosamente razionale INTERESSI •Alta concezione della matematica, •nessun interesse per le scienze empiriche e •Aristotele naturali si considerò •Poca propensione per la matematica (anche se ne considera il metodo) •Passione per le scienze naturali per tutta la vita platonico perché restò fedele alla concezione della filosofia come IDEALE DI VITA, come ricerca aperta dei PRINCIPI ULTIMI CLASSIFICAZIONE DELLE SCIENZE SCIENZE TEORETICHE PRATICHE •METAFISICA •FISICA •MATEMATICA •ETICA •POLITICA SCOPO: Conoscenza disinteressata STUDIANO IL NECESSARIO SCOPO: orientare l’agire umano STUDIANO IL POSSIBILE POIETICHE •ARTI BELLE •TECNICHE SCOPO: produrre opere e manipolare oggetti STUDIANO IL POSSIBILE METAFISICA Il termine usato da Aristotele è filosofia prima Metafisica (o ontologia) è usato nel I sec d.C, perché sono gli scritti posti “dopo la fisica” (metà ta phisikà) STUDIA: 1. “Le causa e i principi” della realtà (eziologia) 2. “L’essere in quanto essere” (ontologia) 3. La sostanza (usiologia) 4. Studia “Dio e la sostanza immobile” (teologia) La metafisica è la filosofia prima perché non studia un settore particolare della realtà, ma l’essere come tale e quindi tutto l’essere e ogni essere. Le altre scienze sono invece filosofie seconde La filosofia ha carattere di universalità (l’essere è presupposto da tutte le scienze), è l’anima unificatrice e organizzatrice delle scienze 1) LE CAUSE DELLA REALTÀ La conoscenza e la scienza nascono dalla “meraviglia” e consistono nel rendersi conto delle cause delle cose. Causa materiale: la materia, ciò di cui è fatta una cosa (es. il bronzo di una statua) Causa formale: la forma o modello, cioè l’essenza di una cosa (es. la forma umana della statua) Causa efficiente: ciò che origina qualche cosa (es. lo scultore che produce la statua) Causa finale: lo scopo a cui tende (es. la statua abbellisce una stanza) es. un tavolo, un seme di quercia, un bambino, un uovo… (individua per ognuno le 4 cause) 2) L’ESSERE IN QUANTO ESSERE L’essere è POLIVOCO: ha una molteplicità di significati differenti (l’essere si manifesta in modo molto vari….si dice “è l’uomo”, “è l’azzurro”, “è la casa”) Aristotele cerca di chiarire e mettere in ordine i vari significati, individuando 4 gruppi di significato: A) Categorie B) Potenza e atto C) L’essere accidentale D) L’essere come vero LE CATEGORIE Sono le determinazioni generalissime che ogni essere ha e non può fare a meno di avere (sono i modi fondamentali in cui la realtà CATEGORIE si presenta) sostanza qualità quantità relazione agire subire quando dove avere giacere •Sono 10 •La più importante è la SOSTANZA perché le altre categorie la presuppongono (es. la qualità è qualità di…, la relazione è tra…), è il polo unificante, il centro di riferimento •Ogni cosa po’ venir detta “essere” in quanto è sostanza o un aspetto di essa •La domanda “che cos’è l’essere” è uguale a “che cos’è la sostanza?” 3) LA SOSTANZA Che cos’è? 1) La sostanza è l’individuo concreto: l’unione (SINOLO) di MATERIA e FORMA, “ciò che non inerisce ad altro e non si predica di altro” È il tode ti, il “questo qui”, l’ente autonomo, qualche cosa che ha vita propria, l’unione indissolubile di materia e forma La FORMA non è solo l’aspetto esterno della cosa, ma la sua NATURA PROPRIA, la struttura che la rende quella che è Per MATERIA si intende ciò di cui una cosa, materiale ricettivo, che fa da sostrato del suo cambiamento(bronzo della statua) Es. quali sono la forma e la materia dell’uomo? Quali del tavolo? 2) Aristotele definisce sostanza anche la forma stessa, perché è l’essenza necessaria della cosa, la struttura fissa e immutabile che la organizza: fa sì che il sinolo sia ciò che è (uomo, animale, oggetto..) La SOSTANZA come forma si distingue quindi dall’ACCIDENTE ovvero una qualità che una cosa può avere o non avere senza per questo cessare di essere quella sostanza. Es. Socrate non può cessare di essere uomo (è la sua sostanza), mentre può essere, a seconda del momento, pallido, colorito, allegro o triste (accidenti). TEORIA DEL DIVENIRE È un fatto che esiste il divenire, come spiegarlo è invece un problema (Eraclito e Parmenide) Non è il passaggio dall’essere al nulla, ma da un certo tipo di essere ad un altro tipo di essere. È una MODALITÀ DELL’ ESSERE. Per spiegare meglio introduce i concetti di POTENZA E ATTO: •La forma di una cosa è ATTO (l’elemento attivo, che determina la materia), e la materia è POTENZA (elemento passivo che viene strutturato dalla forma). •La materia ha la possibilità di diventare una certa forma: es. uovo è in potenza una gallina Il punto di partenza del divenire è la materia come privazione o pura potenza, il punto di arrivo è l’assunzione di tale forma L’atto è chiamato anche ENTELECHÌA (realizzazione o perfezione attuata) PRIORITÀ dell’atto sulla potenza: Conoscitiva, (non posso conoscere il tavolo in potenza se non so cos’è il tavolo in atto) Cronologica (la specie viene prima dell’individuo: l’albero si dà senza il seme e non viceversa, la gallina prima dell’uovo) Ontologica (l’atto è la causa, il senso e il fine della potenza) Spesso ciò che è FORMA, punto di arrivo di un movimento, è la MATERIA o punto di partenza per un nuovo movimento (uovo-pulcino-gallina) Questa catena presuppone due TERMINI ESTREMI: una MATERIA PURA (la chora di Platone) assolutamente priva di determinazioni (è solo un concetto limite) e una FORMA PURA o ATTO PURO, ovvero una perfezione completamente realizzata Questa sostanza pura è la sostanza più alta dell’universo: DIO o la SOSTANZA SOVRASENSIBILE Quali sostanze esistono? Esiste una sostanza sovrasensibile? CONCLUSIONI SULLA CRITICA ALLA TEORIA DELLE IDEE PLATONICA MERITO DI PLATONE: l’IDEA non è altro che la natura o essenza della cosa, cioè la sua FORMA ERRORE DI PLATONE: collocare all’esterno delle cose la FORMA o idea, la loro essenza. Come può esserne causa? Il principio delle cose non può che risiedere nelle cose stesse, ossia nella loro forma interiore Es. l’umanità non è un’idea esterna, ma la stessa specie umana immanente all’uomo concreto Le idee sono inutili doppioni, che complicano anziché semplificare 4) DIO E LA SOSTANZA SOVRASENSIBILE Ci sono tre tipi di sostanze: 1.SOVRASENSIBILE 1. 2. 3. 2 SENSIBILE CORRUTTIBIL E 3. SENSIBILE INCORRUTTIBILE (ETERE) Dimostrazione della sostanza sovrasensibile: Tempo e movimento sono incorruttibili (il tempo è una determinazione del movimento) Per avere il movimento si devono dare un MOTORE e un MOSSO (non coincidono, perché atto e potenza non si danno mai simultaneamente sotto uno stesso aspetto Deve essere un PRIMO MOTORE NON MOSSO (non si può infatti regredire all’infinito nella catena del movimento), che muove restando Il PRIMO MOTORE muove perché è CAUSA FINALE dell’universo, attira a sé le cose senza muoversi, è oggetto di amore. Non vi è passaggio da potenza ad atto (o vi sarebbe movimento), è ATTO PURO che muove eternamente Non ha in sé potenza e dunque non ha in sé materialità (materia=potenza, forma=atto): è sostanza sovrasensibile è DIO Caratteristiche di Dio: 1. causa finale e oggetto di amore, 2. è atto puro, pura forma (sostanza incorporea), 3. è pensiero di pensiero (perché è la vita più alta ed eccellente), è puro pensiero che pensa sé stesso (perché è la perfezione), non pensa agli uomini o alla realtà, non ama e non crea. 4. La vita divina è quella eccellente e più felice Non è nella divisione delle scienze, perché è la FORMA che deve avere qualsiasi discorso dimostrativo La logica mostra la struttura del ragionamento, fornisce gli strumenti per ragionare: è quindi PROPEDEUTICA alla scienza. Di cosa si occupa la logica? Di capire se un ragionamento è corretto o sbagliato. È fatto di proposizioni (un predicato viene attribuito a un soggetto), a loro volta composte di termini (elementi primi di un discorso, riconducibili a una delle categorie) Esempio: RAGIONAMENTO (SILLOGISMO) Tutti gli uomini sono mortali Tutti i filosofi sono uomini Tutti i filosofi sono mortali •Veri o falsi sono i GIUDIZI espressi dalle proposizioni (l’uomo è mortale….vero o falso? L’uomo è un albero….vero o falso?) •I termini presi da soli non sono né VERI né FALSI (uomo..è vero o falso?) •Ragioniamo quando passiamo da giudizi a giudizi tra loro connessi. PROPOSIZIONE (un predicato attribuito a un soggetto) che esprime un GIUDIZIO (atto con cui affermiamo o neghiamo un concetto di un altro) TERMINI (elementi primi del discorso) Quando una proposizione è VERA e quando FALSA? Quando c’è corrispondenza (o meno) tra quello che si dichiara e la realtà! “Il vero è l’affermazione di ciò che è realmente congiunto e la negazione di ciò che è realmente diviso; il falso è, invece, la contraddizione di questa affermazione e di questa negazione.” (Arist., Metafisica, 1027b 20) Es. L’uomo è mortale (è VERO perché guardando alla realtà io vedo che mortale è “realmente congiunto” con uomo) I cigni sono blu (è FALSO perché guardando la realtà vedo che il colore blu non è “realmente congiunto” con il cigno) •La logica non si occupa di PROPOSIZIONI ESPRESSIVE (domande, preghiere, ordini) che non possono essere dette VERE o FALSE Es.Quanti anni hai? Ti prego di lasciarmi entrare. Studia di più! •La logica si occupa solo di PROPOSIZIONI APOFANTICHE o DICHIARATIVE, le uniche che possono essere VERE o FALSE Es. Gianni è biondo, tutti gli uomini tifano inter, non c’è nessuno che non ami le mele… Le PROPOSIZIONI DICHIARATIVE sono differenti per quantità e qualità QUALITà Affermative Es. “Luca è biondo” QUANTIT à Negative Es. “Giovanni non ha i capelli ricci” Universali Es. “Tutti gli elefanti hanno la proboscide” particolari Es. “Qualche gatto è nero” singolari Es. “Lucia ha i capelli lunghi” Per indicare le quattro possibili combinazioni di quantità e qualità individuate da Aristotele si usa il QUADRATO delle opposizioni (nel Medioevo) QUALITÀ QUANTITÀ A (adfirmo) Affermativa Universale Tutti gli S sono P I (adfirmo) Affermativa Particolare Qualche S è P E (nego) Negativa Universale Nessuna S è P O (nego) Negativa Particolare Qualche S non è P •Tra queste proposizioni esistono delle RELAZIONI SPECIFICHE che Aristotele ha scoperto A-E: CONTRARIE, possono essere entrambe F, ma non possono essere entrambe I-O: SUBCONTRARIE, possono essere entrambe V , ma non possono essere V entrambe F A-O, E-I: CONTRADDITTORIE, non possono essere entrambe V o entrambe F A-I, E-O: SUBALTERNE se l’universale è V, è V anche la particolare, viceversa se è V la particolare non posso dedurre la verità o falsità dell’universale Es. A. Tutti gli italiani sono interisti (F) – E. Nessun italiano è interista (F/V) I. Qualche italiano è interista(V/F) – O. Qualche italiano non è interista (V) Tutti gli uomini sono mortali (V) – Nessun uomo è mortale (F) Qualche uomo è mortale (V) – Qualche uomo non è mortale (F) Tutti i bambini hanno le ali (F)- Nessun bambino ha le ali (V) Qualche bambino ha le ali (F)- Qualche bambino non ha le ali(V) Il quadrato delle opposizioni serve per stabilire relazioni tra le proposizioni con uno STESSO SOGGETTO e uno STESSO PREDICATO Esercizi: Determina qualità e quantità delle seguenti proposizioni: “Alcuni cigni sono pericolosi”, “Gli italiani mangiano la pasta”,“Nessun arbitro è corrotto”, “Luca abita qui” e Le seguenti proposizioni sono di tipo A, E, I, O? Stabilisci per ognuna la sua contraria, contraddittoria ecc. “Tutti i pesci volano”, “Qualche cigno non è nero”, “Neppure un gatto sa volare”, “Non tutti i pesci sono d’acqua dolce”, “Qualche penna è rossa” Segna con una crocetta le combinazioni possibili Entrambe V Contrarie Contraddittorie Subcontrarie Subalterne Entrambe F Una V e una F Completa con V e F in base alle relazioni del quadrato delle opposizioni. A vera I O falsa A E falsa O I vera E I vera A falsa E vera O vera A E I I A falsa E vera I vera O falsa O A O E Segna con una crocetta le inferenze corrette È vero che “tutti i fringuelli cantano” è vero che “ qualche fringuello canta” E’ falso che “esiste almeno un fiore giallo” E’ falso che “tutti i fiori sono gialli” E’ falso che “alcuni fringuelli cantano” E’ vero che “alcuni fringuelli non cantano” E’ vero che “nessun astuccio è rosso” E’ falso che “esiste almeno un astuccio rosso” Nessun pino è un albero Nessun albero è un pino E’ falso che “tutti i canarini cantano” E’ falso che “qualche canarino canta” IL SILLOGISMO Ragioniamo quando passiamo da un giudizio ad un altro giudizio legati tra loro da determinati nessi Il SILLOGISMO è un ragionamento perfetto in cui la conclusione segue necessariamente dalle premesse “Quando tre termini stanno tra di essi in rapporti tali che il minore sia contenuto nella totalità del medio ed il medio sia contenuto, o non sia contenuto nella totalità del primo, è necessario che tra gli estremi sussista un sillogismo perfetto. Da un lato, chiamo medio il termine che tanto è contenuto esso stesso in un altro termine, quanto contiene in sé un altro termine, e che si presenta come medio anche per la posizione; d’altro lato chiamo estremi sia il termine che è contenuto esso stesso in un altro termine, sia il termine in cui un altro termine è contenuto. (Arist., Analitici primi, 25b 31-42) STRUTTURA Tutti gli uomini sono mortali Tutti i bambini sono uomini Tutti i bambini sono mortali Premessa maggiore (collega P a M) Premessa minore (collega S a M) Conclusione (collega S e P) Uomini= TERMINE MEDIO (M) Bambini= ESTREMO MAGGIORE (S) Mortali = ESTREMO MINORE (P) Il termine medio non compare nella conclusione, ma è ciò che consente di legare la premessa maggiore alla minore; funge cioè da “cerniera”, unendo gli altri due termini. L’estremo maggiore è quello che nella conclusione occupa la posizione di soggetto, mentre l’estremo minore è il predicato. Il termine medio può svolgere sia il ruolo di soggetto che di predicato nelle premesse, ci sono così 4 FIGURE differenti (3 identificate da Aristotele, una aggiunta dai medievali) FIGURA I II III IV Premessa maggiore Premessa minore MèP PèM MèP PèM SèM SèM MèS MèS Conclusione SèP SèP SèP SèP •Ogni figura ha diversi MODI a seconda del tipo di proposizione utilizzata (A, E, I, O). Le combinazioni possibili sono 256, ma solo 24 modi sono VALIDI, cioè concludono correttamente. •La rappresentazione grafica con i diagrammi di Eulero Venn permette di comprendere quali sono corretti e quali no Alcuni esempi: I FIGURA (modo bArbArA) Tutti gli M sono P Tutti gli S sono M Tutti gli S sono P P S II FIGURA (cEsArE) Nessun P è M Tutti gli S sono M Nessun S è P P M SS M I FIGURA (modo EE?) Nessun M è P Nessun S è M S rispetto a P???? P M ? S Esercizi: Analizza i seguenti sillogismi (figura, modo, sono corretti?), usando il diagramma di Venn. Trova la conclusione quando è possibile MODO MODO Nessun M è P Tutti gli S sono M Tutti i P sono M Qualche S non è M MODO MODO Tutti i P sono M Qualche M è S Nessun M è P Tutti gli M sono S La correttezza del sillogismo non dipende dalla verità delle premesse, un sillogismo può essere corretto, ma falso. Es. Tutti gli uomini sono mortali (V) sillogismo corretto e vero Tutti i bambini sono uomini (V) Tutti i bambini sono mortali (V) Tutti gli uomini sono uccelli (F) sillogismo corretto ma falso Tutti i bambini sono uomini (V) Tutti i bambini sono uccelli (F) Per Aristotele esistono due processi di ragionamento: DEDUZIONE e INDUZIONE Nella deduzione si parte da premesse generali e si traggono conclusioni particolari e necessarie. La deduzione coincide con il SILLOGISMO, con il ragionamento perfetto. es. i teoremi matematici si basano su questo tipo di ragionamento L’induzione è il processo che da osservazioni particolari (empiriche) trae (induce) conclusioni generali. Questa forma di ragionamento per Aristotele non è DIMOSTRATIVA perché è valida solo per la serie di casi considerati. Es. osservo un certo numero di cigni bianchi Tutti i cigni sono bianchi (finché non allargo il campo della mia ricerca e scopro un cigno nero).