Evoluzione e creazione - Istituto San Giuseppe Lugo

IN PRINCIPIO DIO CREO’…
Come leggere la Bibbia?
STORIA → quando?
GEOGRAFIA → dove?
SCIENZE → come?
RELIGIONE → perché?
Nella BIBBIA nel suo primo libro chiamato
GENESI
racconta come DIO abbia creato il mondo ma la
scienza ha dimostrato che non è stato così: la
BIBBIA quindi non dice la verità?
Scienza e fede quindi si contrappongono?
La Bibbia è una raccolta di libri con diversi generi letterari
Poesie
Preghiere
Parabole
Profezie
Lettere
Proverbi
Cronache
Canti
……
Per capirla bisogna chiedersi innanzi tutto a quale scopo è stata scritta.
Poi esaminare il contesto, la cultura e la mentalità di chi l’ha scritta
L’intenzione dello scrittore
E vedere di volta in volta il genere letterario
Dire che una parabola non sia
storica non vuol dire che non abbia
valore, lo scopo di una parabola è
di trasmettere un insegnamento
attraverso racconti o immagini di
vita quotidiana.
Lo scopo della Bibbia è religioso
Che cos’è la religione?
Forse non è successo
storicamente che
esistesse un pastore con
100 pecore esatte e che
ne perdesse una,
l’importante è parlare
della premura nel
ricercare chi si è perso,
non una pecora ma una
persona, non in un prato
ma nella vita.
Deriva dal latino RELIGERE = RE-LIGARE.
↓
Legare il cielo e la terra, Dio e gli uomini
↓
È tutto ciò che parla del rapporto tra Dio
e l’uomo e tra l’uomo e Dio
↓
Chi è Dio per l’uomo?
Chi è l’uomo per Dio?
Cosa ne consegue?
IN CONCLUSIONE
Alcuni brani della Bibbia
sono storici, altri simbolici,
altri lo sono entrambi
Lo scopo principale non è
di fare un resoconto
preciso e giornalistico dei
fatti, ma di trasmettere un
insegnamento
Non verità scientifica, ne
storica ma religiosa
Per leggere la bibbia
dobbiamo tener conto
della forma letteraria,
del retroterra culturale
e dell’intenzione dello
scrittore
La Parola di Dio è verità
↓
la bibbia è parola di Dio
↓
la bibbia dice la verità
Evoluzione e creazione
Concetti complementai
Ogni termine può esistere
con l’altro completandosi
Evoluzionismo
e creazionismo
Concetti esclusivi
Un termine esclude l’altro, non
possono conciliarsi
Dio ha parlato
attraverso due grandi
libri: uno è il libro
della natura e l’altro
è il libro della
scrittura.
FRANCIS BACON
(1561-1626)
Questi due libri sono due verità e quindi non
possono contraddirsi.
Lo scopo delle Scritture è insegnarci come si
va in cielo e non come è fatto il cielo
Galilelo Galilei (1564 – 1642)
CREAZIONE
La creazione è la nascita di qualcosa di
nuovo, che prima non c’era: per esempio la
creazione di un nuovo abito da parte di uno
stilista o di un nuovo genere musicale ecc..
I mezzi usati o il tempo utilizzato non
hanno nessuna influenza: Mozart
creava con rapidità mentre Beethoven
impiegava anni, ciò non toglie che
entrambi creassero melodie di un
certo livello.
In senso religioso la
creazione è fare dal
nulla e questa è
prerogativa solo di Dio
CREAZIONISMO
Dà una interpretazione letterale della Genesi e
credono che Dio abbia creato il mondo in 6 giorni
già così come è e per questo ha trai 6.000 ed i
10.000 anni.
Nega che ci possa essere stata evoluzione.
Ma credere nella CREAZIONE, e non nel
creazionismo, vuol dire credere che possa
esserci stato anche un lento processo
evolutivo:
La GENESI va interpretata simbolicamente.
La creazione è un atto, l’evoluzione un
processo: non sono in alternativa.
La comprensione di un meccanismo di
un’invenzione non elimina l’atto dell’inventare
ne il suo inventore
EVOLUZIONISMO
Esclude ogni forma di intervento divino sia
nella formazione dell’universo che
nell’evoluzione
L’equivoco di certi evoluzionisti o scientisti è di
dimostrare che l’invenzione e l’inventore (la
creazione ed in Creatore) non esistono perché
hanno le prove del processo dell’invenzione
(l’evoluzione o le leggi della natura)
Il matematico e
teologo WILLIAM
PALEY argomentava
che ogni invenzione
presupponeva un
inventore e basava
questo sul fatto che
ogni creatura
sembrava adatta
all’ambiente in cui si
trovava.
Il modo in cui le parti di un
orologio sono interconnesse
dimostra l’abilità dell’orologiaio.
La complessità della natura è
una prova dell’esistenza di DIO.
Darwin fu molto impressionato
da questi scritti.
Darwin sosteneva che non ci sono
state creazioni separate ma una
EVOLUZIONE:
“è splendida questa visione per cui la
vita, con i suoi poteri separati, in
principio è stata infusa dal creatore in
alcune forme o in una sola: poi, mentre il
pianeta ruotava secondo le leggi fisse
della gravità, da un inizio così semplice
si sono evolute e si stanno evolvendo
infinite forme, belle e meravigliose”.
Dal catechismo della Chiesa cattolica:
“la creazione non è uscita dalle mani del
Creatore interamente compiuta”. Dio ha
creato un mondo non perfetto, ma “in stato
di via verso la sua perfezione ultima. Questo
divenire nel disegno di Dio comporta con la
comparsa di certi esseri la scomparsa di altri,
con il più perfetto anche il meno perfetto,
con le costruzioni della natura, anche le
distruzioni” (n. 310)
QUINDI NON C’è CONTRAPPOSIZIONE
TRA FEDE E SCIENZA?
TRA REAZIONE ED EVOLUZIONE?
ALLORA PERCHE’ SORSERO
CONFLITTI FRA LA RELIGIONE
E ALCUNI SCIENZIATI?
Dal mondo scientifico arrivavano inoltre dure critiche
alla religione cattolica, descritta spesso come causa di
ignoranza, arretratezza e freno del progresso. La
teoria dell'evoluzione veniva ampiamente utilizzata,
affermando l'inattendibilità e la falsità delle Sacre
Scritture, per criticare i fondamenti della dottrina
cattolica; le teorie di Darwin, che per spiegare
l'evoluzione facevano appello soltanto a cause
naturali e contingenti, permettevano di
sostenere filosofie atee e materialiste
In questa situazione è facile comprendere
l'esistenza, nel mondo cattolico, di un generale
clima di sospetto o di opposizione nei confronti
dell'evoluzionismo. Ma nonostante queste
condizioni, la Chiesa non prese mai alcuna
posizione sull'evoluzionismo, né decise in generale
di prendere provvedimenti verso quegli
intellettuali cattolici che accettavano le nuove
teorie e ne sostenevano la conciliabilità con la
dottrina cattolica.
Per i teologi Dio aveva sempre fatto parte
dell'interpretazione scientifica del mondo; per
la teologia naturale la scoperta dell'ordine del
mondo che si otteneva dallo studio delle
scienze naturali forniva la prova dell'esistenza
di Dio e della sua azione provvidenziale
Il cambiamento per il miglioramento
Concetto provvidenziale del caso
La selezione naturale
sembrava un procedimento
casuale
“Non riesco a vedere ragione alcuna per cui un
uomo o un altro animale non possa essere
stato progettato da un Creatore onnisciente,
che aveva previsto ogni avvenimento futuro e
ogni conseguenza”
Darwin
Ma allora?
È chiaro che la genesi non
deve essere letto come libro
scientifico ma ora si pone un
altro problema: Dio ha
contribuito alla creazione e
SOPRATTUTTO all’evoluzione?
Frutto del caso
o di un disegno divino?
Le limitazioni fisiche della natura
sono così “armoniosamente
regolate”che, se fossero anche
leggermente diverse, la vita dell’uomo
non sarebbe possibile.
È davvero tutto un caso?
È difficile essere sicuri
che non ci sia un piano
dietro le cose che
avvengono “per caso”
data la limitatezza della
nostra conoscenza.
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•
Disegno
Intelligente (Intelligent Design) Fondatore del movimento fu Phillip Johnson,
docente di diritto all’Università della
California, che non era mosso tanto da motivazioni scientifiche quanto dalla personale
convinzione di dover contribuire alla lotta
contro la dilagante concezione materialistica
del mondo.
La teoria del Disegno
Intelligente non è nata, quindi, come risposta
a questioni scientifiche.
Se, però, quando si parla di “disegnatore” si
intende il Dio biblico, allora la teoria perde la
benché minima qualifica di scientificità e risulta
totalmente improponibile anche sotto il profilo
filosofico-teologico.
Non è infatti pane per i denti della scienza perché
l’ipotizzato intervento di un Dio trascendente
non può essere colto con i metodi scientifici e, di
conseguenza, non può essere portato a spiegazione di osservazioni empiriche
Ed è fallimentare
anche sotto il profilo filosofico-teologico perché
non è che la riproposizione della vecchia, screditata visione del “Dio tappabuchi”.
Di un Dio, cioè, chiamato direttamente a dar
ragione di quei fenomeni che la scienza non riesce a spiegare. Il Disegno Intelligente dipinge,
inoltre, l’Onnipotente come un creatore maldestro, costretto ad intervenire ripetutamente
per porre rimedio al suo piano chiaramente
inefficace