METODI E TECNOLOGIE PER L’INSEGNAMENTO DELLA MATEMATICA Lezione n°17 PROBABILITÀ Valutare Innanzitutto è necessario educare a riconoscere il grado di validità di una affermazione: Affermazione Validità 2+2=4 certa Domani pioverà possibile Gli asini volano impossibile E , data una affermazione possibile, si può dire qual è il suo grado di possibilità? Il calcolo delle probabilità nasce per rispondere a questo tipo di domanda. N.B.: Non tutte le situazioni sono però sottoponibili a quantificazione. OSSERVAZIONE PRELIMINARE Sul piano didattico è sempre consigliabile far scaturire i concetti da situazioni concrete, senza aver fretta di anticipare definizioni che gli alunni non capirebbero. Gli esempi e le situazioni dai quali partire non mancano certamente. Nella fase preliminare non è opportuno presentare situazioni problematiche complesse: lo scopo non è quello di abituare gli alunni a risolvere problemi, ma a cogliere differenze fondamentali fra situazioni particolari. Con alunni di II o ancora meglio di III si possono presentare due situazioni: -La prima. Mario ha 10 figurine e ne regala 4 a Filippo. Quante figurine gli rimangono? -La seconda. Domani si gioca l’incontro di calcio Inter-Juventus. Quanti gol segnerà l’Inter? Domanda: che differenza c’è fra le due situazioni? Poi si può fare un altro passo Nelle urne A e B ci sono palline bianche e palline nere come le puoi vedere (l’insegnante, se può, si procura effettivamente urne o sacchetti e palline bianche e nere ). Puoi estrarre ad occhi chiusi una pallina e se è bianca vinci un premio. Preferisci estrarre dall’urna A o dall’urna B? Oppure è indifferente? Sai dire perché? EVENTI ALEATORI Nell’ambito della teoria della probabilità l’esito di una qualsiasi esperienza viene detto evento. Un evento si dice aleatorio o casuale per un soggetto umano, se questi non è nelle condizioni di esprimere un giudizio certo sul suo verificarsi o meno: ad attribuire aleatorietà ad un evento sono perciò il grado e la qualità delle informazioni che un soggetto ha circa quell’evento. ESEMPIO Nel gioco della tombola consideriamo l’evento: «In questa estrazione esce un numero pari» - Se sappiamo che sono già stati estratti tutti i numeri dispari, l’evento è certo. - Se invece sono già stati estratti tutti i numeri pari, l’evento è impossibile. - Se invece nell’urna permangono numeri pari e dispari l’evento è aleatorio. Le diverse concezioni di probabilità: la probabilità classica Dato un fenomeno( es. lancio di un dado) si dice: Esito: ogni risultato del fenomeno (es. esce 1, 2, 3, 4 ,5, 6) Evento: un insieme di esiti( es: esce un numero pari) Casi possibili: tutti i possibili esiti Casi favorevoli: esiti che verificano l’evento in esame Si dice probabilità classica di un evento E, e si indica con p(E), il rapporto tra il numero di casi favorevoli e il numero di casi possibili (supposti equiprobabili) ππ’ππππ πππ π πππ£ππππ£πππ π πΈ = ππ’ππππ πππ π πππ π πππππ Es.: E= esce un numero pari π πΈ = 3 6 Esempio 1 Se lanciamo due monete quali sono i possibili esiti? Si potrebbe dire: due teste, due croci e una testa e una croce; ma sono tutti equiprobabili? No! Infatti la configurazione una testa e una croce si presenta in due modi: croce-testa e testa-croce, mentre le altre due in un solo modo. Il modo corretto quindi di considerare gli esiti è: testa-testa testa-croce croce-testa croce-croce Esempio2 Se lanciamo tre monete, quali sono le possibili configurazioni? TTT TTC TCT CTT TCC CTC CCT CCC Ora consideriamo l’evento: E = escono esattamente due teste Casi possibili: 8; casi favorevoli : 3 Ora si può calcolare la probabilità 3 π πΈ = 8 Le diverse concezioni di probabilità Un atteggiamento tipico in situazioni di incertezza sull’esito di un’esperienza è quello di riferirsi alla storia passata per fare predizioni su quella futura. ( Esempio: le assicurazioni) Questo tipo di impostazione conduce alla definizione di probabilità a posteriori o frequentista: Se si esegue un’esperienza un numero n di volte e si osserva che un evento E si è presentato h volte su n, allora: β π πΈ = π N.B.: la probabilità frequentista è uguale alla frequenza relativa Le diverse concezioni di probabilità Qual è la probabilità che la Juventus vinca la Coppa dei Campioni? È evidente che a questo tipo di domanda non si può rispondere né con la concezione classica, né con quella frequentista; eppure si fanno scommesse, nelle quali, in qualche modo si fa una valutazione del grado di possibilità dell’evento. Parliamo in questo caso di probabilità soggettiva. Considerato un evento aleatorio E, la probabilità P(E) che il soggetto attribuisce all’evento E è un numero reale che esprime la disponibilità del soggetto, supposto ragionevole, a versare la posta M, col patto di ottenere la vincita V se l’evento E si verifica π π πΈ = π • Relativamente al piano didattico all’inizio è opportuno fare riferimento solo a situazioni in cui gli eventi possibili sono equiprobabili; ad esempio: lancio di una moneta testa-croce (non truccata); lancio di un dado “onesto” con facce numerate da 1 a 6; estrazione di una pallina da un’urna; e casi simili. In altri termini si parlerà solo di valutazione classica della probabilità. • In un secondo momento si farà un cenno a situazioni in cui la probabilità si identifica con la frequenza relativa; si tratta ovviamente della concezione frequentista della probabilità. ESEMPI DI ATTIVITÀ Una attività interessante può essere costituita dal confronto tra la valutazione di probabilità e ciò che accade realmente. Si confronterà quindi la probabilità teorica con la frequenza relativa dell’evento. Esempio1: prima si pone la domanda: « data una moneta, qual è la 1 probabilità che esca testa?». Facilmente si risponderà: ! 2 Poi si divide la classe in gruppi e si chiede ad ogni gruppo di lanciare 20 volte una moneta e registrare il numero di teste e uscite. Si contano tutte le teste uscite, poi si calcola la frequenza relativa= ππ’ππππ π‘ππ π‘π π’π πππ‘π ππ’ππππ πππππ Cosa si ottiene? Cosa cambia se aumentiamo il numero di lanci? Esempio 2: lanciamo due dadi e sommiamo i punti ottenuti. Quali somme possiamo ottenere? Qual è la somma più probabile? Qual è la probabilità di ottenere una somma multipla di 3?.... Poi si può sempre fare un confronto con una prova reale. Esempio 3: Abbiamo 10 palline numerate da 1 a 10; qual è la probabilità che esca un numero pari? Anche qui il confronto con la situazione reale si può facilmente fare, basta portare in classe i numeri della tombola. DOMANDE • È più probabile che i numeri estratti siano, nell’ordine, 1• • - 2-3-4-5 oppure che siano, nell’ordine, 90-34-45-3-9 ? Se nella scorsa estrazione è uscito il 7 sulla ruota di Napoli, oggi è più probabile che, sulla stessa ruota, esca il 7 o un altro numero che non è uscito la scorsa volta? Lanciamo due dadi con 6 facce e non truccati: Enunciare un evento certo Enunciare un evento impossibile Enunciare un evento che abbia meno del 30% di probabilità di verificarsi ESERCIZIO Delle 200 persone presenti in una sala, 80 hanno 18 anni; 70 ne hanno 17; 40 hanno 16 anni; 5 hanno 32 anni ed altri 5 ne hanno 40. Calcola: • la mediana e la moda delle età delle 200 persone; • la media aritmetica di tali età. • Fornisci una rappresentazione tabulare della situazione ed un diagramma a barre. • Prendendo una persona a caso tra le 200, qual è la probabilità che abbia non meno di 18 anni? • Prendendo una persona a caso tra i minorenni, qual è la probabilità che abbia 16 anni? • Prendendo una persona a caso tra le 200 qual è la probabilità che abbia più di 40 anni?